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Pd: comitato costituente di 87, Letta e Speranza garanti

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Ultimo aggiornamento 25 Novembre, 2022, 00:03:14 di Maurizio Barra

Si è costituito, con la direzione odierna del partito, il comitato costituente per il nuovo Pd. Garanti sono Enrico Letta, attuale segretario dem e Roberto Speranza, segretario di Articolo 1. I componenti sono 87, gli invitati permanenti sono i presidenti di Regione, i sindaci delle Città metropolitane, i presidenti di Eurocities, Anci, Upi e Ali, un rappresentante dei parlamentari eletti all’estero e il presidente dei circoli esteri, i candidati alla segreteria e i segretari regionali, provinciali e di circolo (eletti a tal fine) secondo un criterio di equilibrio di genere.

“Qualcuno ci ha detto che siamo eccessivamente critici nei confronti della legge di bilancio, dicendo che potevano fare peggio e sfasciare i conti pubblici. Questo è un non argomento, siamo in un momento cruciale, in bilico rispetto alla recessione, ecco perché è necessario che ci siano le scelte giuste e che siano ambiziose e giuste. Ecco perché improvvisata, iniqua e inadeguata”. Lo ha detto il segretario Pd, Enrico Letta, aprendo la direzione del partito, al Nazareno.

E’ cominciata la fase costituente, abbiamo due mesi di tempo in cui abbiamo il tempo e la possibilità di sciogliere i nodi per la costruzione del nuovo Pd. Non ci sarà congresso senza una fase costituente efficace. Il comitato costituente sarà composto per un terzo da esterni, per un terzo da rappresentanti dei territori e per un terzo da parlamentari. Un quadro che mette insieme le tre grandi polarità del nostro lavoro – ha aggiunto – Ci aspettiamo che i candidati affrontino i nodi, ponendo le soluzioni alle questioni, che sono come servire il Paese e come fare sì che ci sia un nuovo Pd migliore, in grado di affrontare dei nodi che quando nel 2007 è nato erano ben lungi dall’arrivare”, ha detto.

“La discussione sul congresso “comincia oggi, poi due momenti importanti, sabato 3 in tutti i territori presenteremo le nostre controproposte con una mobilitazione importante, la prima in questa nuova vita da opposizione. Poi il 17 dicembre a Roma, la nostra iniziativa nazionale, dove metteremo in campo le controproposte, con anche la questione del salario minimo e quella del cuneo fiscale. Il cuneo fiscale da ridurre era un cavallo della campagna elettorale di Meloni, oggi c’è una trasposizione inadeguata nella legge di Bilancio”, ha ribadito.

“Dopo quello che è accaduto non sono immaginabili tagli sulla salute – ha proseguito sulla manovra – Io ho appena fatto la quarta dose e sono particolarmente in lunghezza d’onda su questo concetto. Al governo chiediamo di rilanciare il messaggio della campagna vaccinale e di non abbassare la guardia perché pericolo è ancora lì”.

Sulle elezioni regionali invece ha commentato  “molto difficili. Nelle due regioni più grandi, Lazio e Lombardia le abbiamo affrontate con la chiave giusta: discussione approfondita e tante delicatezze in campo per allargare”. Il risultato sono state “due candidature all’altezza”: Majorino e D’Amato. L’obiettivo “che intravediamo” sono “altri 10 anni di buon governo del Lazio” e “la svolta in Lombardia”

 

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