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Corbo esclude Conte al Napoli: "Deve rifarsi un nome, sarà ancora più esigente. Prenderei Sarri"

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Il giornalista Antonio Corbo, editorialista de La Repubblica, è intervenuto a Televomero: "Conte è da escludere per la panchina del Napoli perché temo possa diventare ancora più esigente dato che deve rifarsi anc …
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Cagliari, Augello: "Grandi risultati contro tre big come Atalanta, Inter e Juventus"

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Il terzino del Cagliari Tommaso Augello ha parlato a DAZN Talks del momento della squadra rossoblù: "Abbiamo raddrizzato la nostra stagione, ma siamo ancora in mezzo alla bagarre, non sono concessi passi falsi, dobbiamo continuare cos&igr …
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Il vice di Gasp, Gritti: "Una goduria come 15 giorni fa. Scamacca squalificato con la Juve? Non era da giallo, in questo sport c'è il contrasto, altrimenti togliamoli"

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L’allenatore in seconda dell’Atalanta Tulliio Gritti, intervenuto ai microfoni di Mediaset, ha commentato il poker alla Fiorentina e il conseguente accesso alla finale di Coppa Italia:


Scamacca squalificato per la finale con la Juventus?

“Bisogna cominciare a pensare che si gioca a calcio, in questo sport c’è il contrasto altrimenti togliamoli. Scamacca tocca Gonzalez ma probabilmente di anca e ginocchio, non di piede, altrimenti si ammonisce sempre. Questo è un contrasto, falloso ma non da ammonizione, è un fallo ma finisce lì. Sul gol che c’è stato annullato, Koopmeiners prende per primo il pallone”


A parte questo è felice per questa finale?

“Certo, abbiamo fatto una partita strepitosa, più di così non so cosa potevano fare questi ragazzi. Oggi è stata una goduria come quella di 15 giorni fa”.


Quanto vi siete arrabbiati per quel gol preso su palla inattiva?

“Dobbiamo rivederla, ma il nostro portiere stasera non ha fatto una parata: credo che Terracciano abbia battuto il record dei lanci lunghi”.


Quanta felicità c’è per l’obiettivo raggiunto?

“Credo che sia nel DNA di questa Atalanta, non si è mai posta un solo obiettivo. Quest’anno è il top perché siamo ancora in corsa su tre tavoli. Questi giocatori sono stupendi, pensi che abbiano fatto il massimo e invece riescono sempre a fare una prestazione migliore di quella prima. Per noi è un momento fantastico, ce lo godiamo e speriamo di ottenere qualcosa, non abbiamo alcuna intenzione di fermarci”.


Questa è davvero la stagione giusta per vincere un trofeo?

“Quello che dice il mister è vero, la partita di Liverpool e altre in Europa sono medaglie poi è chiaro che dovesse arrivare un trofeo sarebbe importante ma l’Atalanta in questi 8 anni ha fatto qualcosa di indescrivibile e il merito è ovviamente della società, dell’allenatore e dei calciatori fantastici che ci sono stati”.


Come vice di Gasperini si conferma porta fortuna?

“Dovrò avere un quadrifoglio da qualche parte, dopo la partita d’andata ero convinto che potevamo farne una sottotono ma due no”.

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Lippi su Cannavaro: "Farà bene all'Udinese, garantisco io per lui"

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Parola di Marcello Lippi.
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Coppa Italia, l'Atalanta ne fa quattro alla Fiorentina e raggiunge la Juve in finale

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LA FINALE VALE UNA STAGIONE.

La finale vale una stagione.La Juventus è in finale di coppa Italia. La conquista con grande fatica ma non importa. Oggi si deve andare al di là del non gioco, della sofferenza, del basso valore tecnico della rosa, delle scelte iniziali di Allegri (Alex Sandro), delle proteste del settore…

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Garics sul Bologna: "Squadra bella da vedere che fa gola a tutti"

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L'allenatore ed ex difensore del Bologna Gyorgy Garics è intervenuto durante il programma Piazza Affari su TMW Radio. Ecco le sue parole: "Il Bologna è una squadra che funziona.
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Alfredo Cospito, condanna definitiva a 23 anni per l'attentato all'ex caserma dei Carabinieri

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Sono definitive le condanne a 23 anni e a 17 anni e 9 mesi di carcere per gli anarchici Alfredo Cospito e Anna Beniamino. E’ quanto deciso dalla Cassazione nell’ambito del processo per l’attentato alla ex caserma allievi Carabinieri di Fossano del 2006. L’attentato, avvenuto il 2 giugno, solo per un caso fortuito non causò vittime. Rivendicato con la sigla ‘Rivolta Animale e Tremenda/Federazione Anarchica Informale'(RAT/FAI), vide l’impiego di due ordigni, uno di minore portata – da far esplodere come richiamo – e un altro, a tempo, ad alto potenziale. Cospito ha sempre dichiarato che si trattava di “due attentati dimostrativi in piena notte, in luoghi deserti, che non dovevano e non potevano ferire o uccidere nessuno”.

I giudici della sesta sezione hanno rigettato i ricorsi della Procura Generale di Torino e delle difese così come sollecitato dal pg. Cospito è attualmente detenuto al regime del 41 bis nel carcere di Sassari, dove è rientrato a giugno, dopo aver trascorso oltre quattro mesi nel penitenziario di Opera.

A Milano era stato trasferito per motivi di salute scaturiti dallo sciopero della fame a cui l’anarchico si era sottoposto – dal 20 ottobre del 2022 al 19 aprile del 2023 – per protestate contro il regime del carcere duro.

Rigettata la richiesta di ergastolo

I giudici, in particolare, accogliendo quanto chiesto oggi dal sostituto procuratore generale Perla Lori, hanno rigettato il ricorso della procura generale di Torino, che per Cospito sollecitava la condanna all’ergastolo con isolamento diurno per 12 mesi, e per Beniamino a 27 anni e un mese.

Nelle motivazioni della sentenza di Appello, i giudici di Torino scrissero che l’azione del 2006 fu “un grave atto terroristico” che però ebbe ripercussioni “modestissime”. Una “strage politica”, certo, ma senza vittime e senza grossi danni, e che quindi deve essere considerata di “lieve entità”. “L’azione – si legge – ha avuto una blanda ripercussione sulla compagine statale o, comunque, su una parte di essa (l’Arma dei carabinieri, ndr), e ha comportato un pericolo limitatissimo di una lesione alla personalità dello Stato e all’ordine democratico”. Secondo il pg Lori, il danno “effettivamente realizzato” nell’azione “è di particolare tenuità. Appaiono quindi corrette le determinazioni poste nella sentenza impugnata” dalla procura generale di Torino.

Per i due anarchici, difesi rispettivamente dagli avvocati Flavio Rossi Albertini e Caterina Calia, la Corte d’Assise d’Appello di Torino nel rideterminare le pene, aveva riconosciuto a entrambi le circostanze attenuanti  previste dall’articolo 311 del codice penale e ritenuto le attenuanti  generiche, già applicate, prevalenti sulla recidiva. Il 18 aprile  dello scorso anno la Corte Costituzionale, interpellata nel dicembre  2022 dai giudici torinesi sull’eccezione di legittimità riguardante la ‘lieve entità’, si era espressa a favore del bilanciamento tra attenuanti e aggravanti.

Il legale di Cospito: “Condanna estremamente severa”

“La decisione della corte di Cassazione conferma quanto sostenuto dalle difese nel corso del giudizio di rinvio, ovvero che la pena dell’ergastolo con un anno di isolamento diurno invocato dalla procura generale di Torino rappresentava una richiesta sproporzionata e non sorretta da alcuna valida ragione giuridica. Rimane comunque il rammarico per una condanna estremamente severa” afferma l’avvocato Flavio Rossi Albertini sulla decisione della Cassazione.

L’udienza in Cassazione è stata anticipata da azioni in solidarietà a Cospito e Beniamino messe in atto da alcuni militanti anarchici: con diversi blitz a Roma sono infatti stati dati alle fiamme cassonetti e danneggiate le vetrate di alcune banche e bancomat. Le azioni sono state compiute nella zona del quartiere Tuscolano dove è stata anche danneggiata un auto e sui muri sono comparse le scritte “Anna e Alfredo liberi”.

Il procedimento rappresenta il troncone principale del maxi-processo alle Fai-Fri, gruppo anarchico cui è attribuita una lunga serie di attacchi (plichi esplosivi, posizionamento di ordigni) avvenuti fra il 2003 e il 2016.

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Master 1000 Madrid, Sinner-Alcaraz testa a testa per il titolo

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Montecarlo, primo torneo stagionale sulla terra rossa, ha dato certezze e autostima a Jannik Sinner. La terra rossa, infatti, non è proprio la superficie che l’azzurro preferisce, ma visto il risultato ottenuto nel Principato, con una finale sfiorata, Jannik al Master 1000 di Madrid parte con una certa carica, la carica del numero 1 visto che Djokovic non ci sarà.

L’azzurro molto competitivo ma c’è sempre “l’altro” da battere. Carlos Alcaraz, che ha alzato il trofeo alla Caja Magica nelle ultime due edizioni ma arriva dal forfait di Montecarlo e Barcellona per un problema al braccio. Le sue condizioni fisiche sono quindi tutte da valutare, ma conoscendo lo spagnolo sarà in campo solo se ad un livello competitivo, per arrivare fino in fondo.

Jannik però è molto consapevole della forza dello spagnolo, e non solo, ci sono da battere anche gli altri, ma l’azzurro gioca match dopo match come se fossero sempre delle finali. 

Vincere a Madrid per diventare numero uno a Roma? I bookmaker ed i “carota boys” credono nell’impresa di Jannik Sinner, che nel  torneo spagnolo potrebbe sfruttare l’assenza di Novak Djokovic e  recuperare punti decisivi per la scalata alla vetta. Ma, come detto, anche Alcaraz non farà da spettatore e la terza vittoria a Madrid non è un miraggio 

 

Jannik Sinner e Carlos Alcaraz Ap

Jannik Sinner e Carlos Alcaraz

Lo spagnolo non esclude l’azzurro dalla lotta per il titolo: “Jannik Sinner sta giocando benissimo e non può non essere preso in considerazione per il successo finale. È pericoloso, al momento è il miglior giocatore del mondo. So che in tanti pensano che il suo tennis non sia il più adatto per la terra, ma sta ottenendo buoni risultati anche su questa superficie e può vincere qualsiasi torneo al quale partecipa“.

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Riccardo Noury: “Nel 2023 le regole del passato sono state violate e nel futuro non ci sono regole"

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Il report annuale fotografa la situazione dei diritti umani in 155 stati al 31 dicembre 2023. Amnesty evidenzia che “sono stati fatti gravi passi indietro sul fronte dei diritti anche a livello europeo” e mette il focus sulla “recentissima approvazione del patto sulla migrazione e l’asilo, con misure che di fatto indeboliscono le tutele per le persone migranti, restringono l’accesso all’asilo, allargano le maglie della detenzione amministrativa nelle procedure di frontiera”. Misure che “sono chiamate ad attuare proprio i paesi ai confini esterni dell’Unione europea, come l’Italia, rischiando di fatto di introdurre come prassi la detenzione prolungata e arbitraria in violazione del diritto internazionale dei diritti umani”.

“L’impunità per le violazioni dei diritti umani e i crimini di diritto internazionale è rimasta diffusa e molti paesi hanno continuato a sfuggire al controllo internazionale”, si legge nel documento.

“Derive autoritarie permeano molti governi europei” per questo secondo Amnesty “le elezioni di giugno sono particolarmente importanti” “pratiche e idee che potremmo definire “autoritarie” hanno permeato molti governi e società in tutta Europa, intaccando la libertà di espressione e di associazione, colpendo l’uguaglianza di genere, ed erodendo i diritti sessuali e riproduttivi”.

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"Giulio Regeni torturato a bastonate e bruciature", le dichiarazioni del medico legale in aula

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Quando fu effettuata l’autopsia, vennero evidenziate sul corpo di Giulio segni comuni a “quasi tutte le torture messe in atto in Egitto e descritte, tra cui pugni, calci, uso di mazze, bruciature. Gli accertamenti medico-legali compiuti in Egitto sono stati sotto lo standard minimo e quello che loro descrivono non è compatibile con ciò che abbiamo riscontrato noi. Gli accertamenti medico legali in Egitto sono stati incompleti e poco approfonditi”. Così Vittorio Fineschi, l’anatomopatologo docente e specialista in medicina legale consulente della procura di Roma, durante la quinta udienza, in corso in queste ore, del processo sull’omicidio di Giulio Regeni, ucciso in Egitto nel 2016, che vede imputati i quattro 007 egiziani.

“L’Egitto – ha proseguito – nel corso degli anni ha pubblicato due lavori scientifici sulla tortura, di cui uno relativo a 140 casi con l’elenco delle modalità delle torture poste in essere sui viventi, come persone arrestate e poi torturate anche con trascinamento del corpo, mazze, ammanettamento di polsi e caviglie, bruciature. In un’altra pubblicazione ossia uno studio retrospettivo relativo a 367 casi di torture, avvenute negli anni 2009 e 2010 in Egitto, vengono riportate moltissime modalità di tortura che poi sono state riscontrate anche sul corpo di Giulio Regeni, ad esempio le bastonate sui piedi fino alla frattura di tutte le ossa”.

Dai dati emersi, la morte di Giulio Regeni va “stimata tra le 22 del 31 gennaio e le 22 del 2 febbraio del 2016. Il nostro lavoro ha portato ad una stima della morte a 124 ore prima del prelievo quindi risalirebbe al periodo compreso tra le 22 del 31 gennaio e le 22 del 2 febbraio. Tutti gli accertamenti tossicologici hanno dato esito negativo sia sull’uso da parte di Giulio di droghe e farmaci sia sulla somministrazione di sostanze tossiche e velenose”. Così in aula il tossicologo forense, Marcello Chiarotti, consulente della Procura. Il consulente, che partecipò all’autopsia insieme a Fineschi il 6 febbraio del 2016 effettuò l’esame del potassio intraoculare per stimare la collocazione temporale della morte.

Il legale della famiglia Regeni: “In udienza visto tutto il male del mondo”

“È stata un’udienza durissima. Abbiamo visto tutto il male del mondo su Giulio e ne abbiamo ascoltato la minuziosa descrizione. Giulio, come sappiamo, e ne abbiamo avuto la prova ancora oggi, è stato torturato per giorni e poi gli è stata procurata la morte. Era un’udienza necessaria perché il corpo di Giulio parla e parla anche nel bene perché non gli è stata riscontrata nessuna sostanza tossica. È stata dura ma era importante e inevitabile. Non abbiamo voluto mostrare le immagini per la dignità di Giulio, ho voluto che i genitori non partecipassero mentre veniva raccontato tutto quello che era stato fatto a loro figlio”. Così l’avvocata Alessandra Ballerini, legale della famiglia Regeni, dopo l’udienza. La prossima udienza è stata fissata al 2 maggio, data in cui verranno ascoltati come testimoni gli investigatori dello Sco della Polizia.

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