DALLE 12:34 DI GIOVEDì 06 SETTEMBRE 2018
ALLE 15:08 DI VENERDì 07 SETTEMBRE 2018 SOMMARIO
Burberry dice basta a roghi di invenduto
Pratica anti-contraffazioni aveva destato polemica ambientalisti
Morto maestro Claudio ScimoneZaia, tutto il Veneto piange scomparsa grande maestro
Miss Italia, “family foto” per le prefinaliste divise per regione La vincitrice sarà eletta lunedì 17 settembre in diretta su La7
Andrea Camilleri compie 93 anniL’augurio di scrivere ancora “cento libri”
Una cesta di girasoli su tomba PavarottiIl sindaco di Modena al momento commemorativo al cimitero
Scoperto villaggio età del FerroNel Livornese emerge villaggio specializzato in produzione sale
Opere Carboni in mostra a Pietrasanta’Forme del reale e immagini perdute’ alla Galleria Poggiali
Entro Natale rosa nomi sovrintende ScalaSala, nuova figura senza poteri esecutivi ma farà proposte
Dolores O’Riordan morta per intossicazione da alcol Affogata nella vasca da bagno, secondo conclusioni inchiesta
Lucio Battisti, Pensieri e parole tra Mogol e PanellaIl 9 settembre di 20 anni fa è scomparso uno dei più grandi cantautori italiani
Barrett, Europa dialoghi con l’AfricaScrittore nigeriano protagonista affollato incontro festival Mantova – STAI LEGGENDO: SPETTACOLI, CINEMA, MUSICA E CULTURA: TUTTE LE NOTIZIE –
Bernabei, mia evoluzione nella normalità’Senza filtri’ è nuovo album del cantante in uscita domani
Milano Donna,90 miliardi+ 165 collezioniSostenibilità e giovani, Green Carpet, debutti e sfilate coed
Per Leonardo attività didattica UrbinoLezioni, percorsi, laboratori e giochi per 500 anni morte
Notte Taranta alla Burgerfest di BerlinoL’8/9 per festa cittadini. Manera, cultura salentina nel mondo
Apre ‘Ercole e Anteo’ del GuercinoAccesso in piccoli gruppi a palazzo Talon-Sampieri a Bologna
Leee John per la prima volta in ItaliaIl leader degli Imagination a Roma il 16 settembre a Studio Uno
‘Ride’, action thriller tra acrobrazie e goproDiretto da Jacopo Rondinelli, protagonisti due riders
Collaborazione De Gregori-PaladinoInsieme per un’edizione d’arte del progetto “Anema e core”
Al Pecci in mostra collezione GrassiEsposta selezione opere, da Boetti ad Andy Wharhol – STAI LEGGENDO: SPETTACOLI, CINEMA, MUSICA E CULTURA: TUTTE LE NOTIZIE –
Venezia celebra il Tintoretto130 opere in due mostre a P.Ducale e Gallerie Accademia
Paradiso, all’odio si risponde amoreIntervista a Rolling Stone tra miti, politica, filosofia
Varoufakis, nel 2019 candidato in GreciaEx ministro a Mantova, crisi gestita in modo catastrofico
Mantova:
: Barrett, Europa dialoghi di più con AfricaScrittore nigeriano protagonista affollato incontro festival
Flanagan, salviamo privacy da socialScrittore Man Booker Prize parla di ‘Prima persona’
Matt Haig, come Shakespeare scrivo per tuttiScrittore inglese, mi piacerebbe sequel ‘Come fermare il tempo’
Emporio Armani sfila all’hangar LinateContest per accedere all’evento da 2300 invitati
Beatles, maxicover ‘Hey Jude’ su YouTubeRealizzata in teatro Imola con 120 coristi reclutati via social
Toto-Leone, su tutti Cuaron, Lanthimos, AudiardIn corsa anche Assayas e Reygadas, speranze Italia da Martone
Ritrovate a Como 300 monete d’oro romane”Zona ritrovamento ospitava abitazioni patronali di nobili”
Miss Italia: Lopez e Solenghi presidentiPer la prima volta finale da studios La7 a Milano
Lichtenstein e la Pop Art in 80 opereDall’8 settembre al 9 dicembre alla Fondazione Magnani-Rocca
Forfait Argerich, concerto diventa festaA MiTo orchestra giovanile Bahia finisce ballando fra applausi
Radio3 fa festa con Matera 2019Dal 21 al 23/9, approfondimento su relazione globale/locale
Annunciati i 6 finalisti Premio DessìIl 23 settembre la proclamazione dei vincitori a Villacidro
Venezia, Capri-Revolution tra mito, storia, misticaIl film di Martone ultimo dei tre italiani in corsa a Venezia
Iniziate riprese nuovo film Brizzicon Lillo, Paolo Ruffini, Violante Placido, Caterina Guzzanti
Venezia, Cronenberg, lunga vita a verità e arteAl regista il Leone d’oro alla carriera. Del Toro, è il mio Dio
Martone, Il futuro è donnaPassata in concorso ultima parte della trilogia su Italia
Mattel lancia una divisione filmLa società delle Barbie guarda a Hollywood per il rilancio
Restaurato balcone degli sposi a Bologna
Di nuovo agibile l’affaccio alla piazza da Sala Rossa Comune
Milano Rocks apre con Imagine DragonsPioggia non li ferma, sul palco anche i Maneskin e The VaccinesKilling, se la katana è un ornamento
Al Lido l’ultimo film in concorso, del giapponese Tsukamoto
SPETTACOLI, CINEMA, MUSICA E CULTURA: TUTTE LE NOTIZIE
L’ARTICOLO
SPETTACOLI, CINEMA, MUSICA E CULTURA: TUTTE LE NOTIZIE:
LONDRA
– Burberry annuncia ufficialmente la fine della pratica di bruciare i prodotti invenduti: pratica finita al centro di recente di rinnovate polemiche di media ed ecologisti, sopratutto per ragioni d’impatto ambientale.
La decisione ha effetto immediato, riferisce l’azienda a ridosso delle sfilate della London Fashion Week, passerella principe per la maison britannica dei quadrettini. Ad aprile il Times aveva denunciato che ‘avanzi di magazzino’ firmati Burberry erano stati distrutti e ridotti in cenere nel 2017 per un valore di 34 mln di euro, non senza perplessità anche da parte di alcuni azionisti. La pratica di bruciare ciò che non si vende non è nuova nel mondo dei grandi brand del fashion (senza contare che pure la catena svedese H&M ha ammesso di recente di fare lo stesso) pur di tutelare “la proprietà intellettuale” delle creazioni e difendersi dal timore di furti contraffazioni o vendite sottocosto. Ma le proteste non mancano per lo spreco che ciò presuppone e per le conseguenze sull’ambiente.
– VENEZIA
– E’ morto a Padova la notte scorsa il maestro Claudio Scimone, fondatore e direttore dei Solisti Veneti dal 1959. Le condizioni del maestro, che avrebbe compiuto 84 anni il 23 dicembre, si erano improvvisamente aggravate nelle ultime ore. “Tutto il Veneto piange la scomparsa di un grande maestro della musica, che con i suoi Solisti veneti ha contribuito in maniera determinante alla conoscenza e alla diffusione nel mondo del miglior repertorio della musica veneta, da Albinoni a Vivaldi, da Galuppi a Benedetto Marcello, da Salieri a Boccherini” commenta il governatore del Veneto, Luca Zaia.
– PALERMO
– Andrea Camilleri compie oggi 93 anni e dalla terra di Pirandello e Sciascia, di Russello, Rosso di San Secondo e tanti altri autori della “Strada degli Scrittori” arriva all’autore del commissario Montalbano, nel giorno del suo compleanno, l’augurio di scrivere ancora “cento libri per rischiarare con tenace concetto i chiaroscuri di un’epoca incerta che ha bisogno di un giovanissimo grande vecchio come lui”. Da Caltanissetta ad Agrigento, fino alla “vera Vigata” di Porto Empedocle, l’abbraccio di Felice Cavallaro e dello staff della “Strada degli Scrittori”.
– MODENA
– Una cesta di girasoli per la tomba di Luciano Pavarotti. Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena, ha deposto fiori per il Maestro al cimitero di Montale, dove c’erano Cristina, la figlia del tenore, e il sindaco di Castelnuovo Rangone, Massimo Paradisi.
L’omaggio al grande tenore avviene nell’undicesimo anniversario della morte, il 6 settembre 2007. Muzzarelli ha deposto, a nome della città di Modena, una cesta di girasoli, fiori amati da Pavarotti, ai piedi della tomba custodita nella cappella di famiglia. Al momento commemorativo erano presenti anche Massimo Paradisi, sindaco del Comune di Castelnuovo Rangone, Cristina, figlia del maestro. Prima di andare al cimitero di Montale, il sindaco ha partecipato alla messa celebrata per il tenore alla Chiesa del Monastero di Baggiovara.
– PISA
– Un villaggio specializzato nella produzione del sale risalente all’età del Ferro (IX-VIII sec.
a.C.) è emerso in una campagna di scavi condotta questa estate dall’Università di Pisa a Vada (Livorno). Lo ha reso noto l’Ateneo sottolineando che “i giovani archeologi allievi dei corsi di laurea in beni culturali e archeologia hanno trovato, estremamente frammentati, numerosi grandi contenitori e sostegni per focolari che servivano per bollire l’acqua salmastra e produrre il sale”.
“La scoperta – spiega la docente Simonetta Menchelli – rivela che le dune costiere su cui poi vennero costruiti gli edifici romani erano in precedenza occupate da un insediamento dove si produceva sale, a conferma della lunga storia della vocazione produttiva del territorio. Quando Rutilio Namaziano nel 417 d.C.
visitò Vada documentò proprio la presenza di saline in piena funzione e la produzione continuò anche in età medievale, menzionata in più documenti d’archivio”.
– PIETRASANTA (LUCCA)
– S’intitola ‘Forme del reale e immagini perdute’ la mostra dell’artista pesarese Luigi Carboni negli spazi della Galleria Poggiali di Pietrasanta (Lucca), in programma dall’8 settembre al 21 ottobre.
Attraverso la pittura e, più recentemente, la scultura, spiega una nota, Carboni porta avanti una ricerca artistica caratterizzata dalla ‘polifonia visiva’ nella quale convivono, in un equilibrio di accordi, astrazione e figurazione, realtà e artificio, materialità e concetto, minimalismo e decorazione. Il progetto ‘Forme del reale e immagini perdute’ si concentrerà su una grande tela di oltre due metri in cui si giustappongono sensorialità di natura astratta e dimensioni legate alla figurazione, lasciando alla pittura la visionarietà di una tecnica basata sull’alternanza di cerchi e stratificazioni parallele e curvilinee. Il gioco coinvolge lo spettatore chiamato ad individuare elementi riconoscibili pronti ad emergere o sapientemente laterali alla costruzione dell’immagine.
-MILANO
– Il teatro alla Scala di Milano avrà un sovrintendente designato e “la rosa di nomi sarà sottoposta da una società di head hunter al cda del teatro entro Natale”, ha spiegato il sindaco di Milano e presidente del cda del teatro, Giuseppe Sala al termine della riunione. Si arriverà poi in seguito alla decisione di chi sarà il prossimo sovrintendente del teatro, la carica di Alexander Pereira scade infatti a inizio 2020. La novità deriva da una modifica dello statuto approvata questa mattina dal cda del teatro.
“Nella programmazione artistica della Scala si fanno contratti con grandi direttori e cantanti che vanno a due o tre anni -ha detto Sala- quindi il rischio che si corre è che il nuovo sovrintendente quando arriva si trovi ad avere la programmazione già fatta a due o tre anni”. I grandi teatri internazionali per questo hanno la figura del sovrintendente designato, “che con anticipo si affianca al sovrintendente, senza avere poteri esecutivi ma solo di proposta. Ovviamente poi c’è il Cda che decide”.
E’ stata un’intossicazione da alcolici, con il conseguente annegamento nella vasca da bagno, a causare nel gennaio scorso la morte a Londra di Dolores O’Riordan, cantante della band irlandese dei Cranberries. Lo si è appreso di fronte alla Westminster Court, dove il coroner incaricato di condurre gli accertamenti di medicina legale sul caso ha presentato i risultati della sua indagine. Si tratta dunque di una morte accidentale non di un suicidio come si era ipotizzato.O’Riordan, 46 anni, fu trovata senza vita il 18 gennaio nella stanza che occupava in un hotel della capitale britannica.La sua morte, dopo un’esistenza segnata dal grande successo dei Cranberries fin dai primi anni ’90, ma anche da problemi di salute psichica e da delusioni sentimentali, aveva suscitato forte emozione e dolore da parte dei suoi compagni d’avventura, nel mondo della musica in generale e fra i numerosi fan del gruppo irlandese, sparsi in tutto il mondo.
“Il carretto passava e quell’uomo gridava gelati/
al 21 del mese i nostri soldi erano già finiti …” (da “I giardini di marzo”).A Mogol il merito dei testi, ma solo Lucio Battisti era in grado di interpretarli così. Con la voce esile e roca, le note straordinarie della chitarra. Piccoli miracoli che si ripetevano. E per magia una sua canzone riusciva a catturare le emozioni, ad accompagnare le avventure: da brividi sulla pelle.
“Le bionde trecce gli occhi azzurri e poi/
le tue calzette rosse/
e l’innocenza sulle gote tue/
due arance ancor più rosse…” (da “La canzone del sole”).E’ questa forse una delle canzoni più suonate sulla chitarra, nelle gite in pullman o nelle feste tra amici. Battisti per facilità espressiva, istinto e ispirazione è stato uno dei più grandi musicisti italiani, che conquista ancora oggi nuovi fan senza distinzioni di età, gusti e ceto.
“Ma che colore ha una giornata uggiosa?/
Ma che sapore ha una vita mal spesa?…” (da “Una giornata uggiosa”).In quasi 30 anni di carriera Lucio Battisti ha inciso 19 album, oltre a numerose raccolte. Il sodalizio con Mogol si è chiuso dopo 12 ellepì. Poi una piccola parentesi con Grazia Letizia Veronese, in arte Velezia (la moglie), con “E già”.
Infine, 5 cd con Pasquale Panella come paroliere: il cosiddetto periodo ermetico, enigmatico, volutamente senza legami con il passato.
“In nessun luogo andai/
per niente ti pensai/
e nulla ti mandai/per mio ricordo…” (da “Le cose che pensano”).
E’ tuttora aspro il dibattito sulla discografia post Mogol. Qualcuno è arrivato a dire che con Panella Battisti abbia rinnegato la sua stessa essenza, stravolto la struttura compositiva, annientato ogni tentativo di pathos. Ma il genio c’è sempre. Canzoni senza refrain, cascate di parole, non casuali, immerse in suoni e atmosfere misteriose. Il tutto ostico all’ascolto. Ma solo al primo, preconcetto, e superficiale ascolto…
“Straziante d’estri tristi annegherà/
la più assetata arsura nel frullio/
Un ingordo gorgo umido è l’addio/
Dopo di noi: non spioverà/
Dopo di noi: il diluvio…” (da “Il diluvio”).
– MANTOVA
– A.IGONI BARRETT, L’AMORE E’ POTERE O GLI SOMIGLIA MOLTO (66THAND2ND) PP. 256, EURO 16.00″Non capisco perché i paesi europei continuino a parlare tra loro invece di dialogare di più con i paesi africani. E’ così che si risolverebbe il problema dei migranti”. Lo dice all’ANSA lo scrittore nigeriano A. Igoni Barrett, che si è imposto sulla scena della letteratura del suo paese con Teju Cole e Ngozi Adichie, protagonista di un incontro affollatissimo, ieri, nel giorno d’apertura del Festivaletteratura di Mantova dove è arrivato con il suo nuovo libro ‘L’amore è potere, o almeno gli somiglia molto’ (66thand2nd).
“Il problema dei migranti è principalmente politico. Esiste in Italia ma anche in Nigeria. Tutto è creato da una cattiva politica: nel vostro Paese quella dei respingimenti, in Nigeria dalla mala gestione economica e culturale che ha portato i giovani a lasciare il loro paese per trovare di cosa vivere” sottolinea Igoni Barrett che si è fatto conoscere in Italia con il suo primo romanzo ‘Culo nero’, pubblicato sempre da 66thand2nd.
“Aver pubblicato i miei libri in Italia ha cambiato profondamente il mio modo di vedere questo paese. Prima l’idea che avevo era di governi che non funzionano mai e di razzismo nei confronti dei migranti. Invece ho trovato un paese diverso, che ha altre cose. E’ importante andare oltre gli stereotipi.
Spero che attraverso il mio libro i lettori italiani possano fare un viaggio in Nigeria senza andarci e cambiare idea su questo paese” spiega Igoni Barrett. Ne ‘L’amore è potere, o almeno gli somiglia molto’ il punto di vista è quello della famiglia nei suoi diversi aspetti. “Anche quelli – dice lo scrittore – di controllo e proibizione. Le mie storie sono ambientate in Nigeria ma valgono anche al di fuori del mio paese”.
– S’ intitola ‘Senza filtri’ il nuovo album firmato da Alessio Bernabei e in uscita domani. Il secondo capitolo discografico dell’ex Dear Jack è stato anticipato dal singolo ‘Ti ricordi di me?’ e arriva ad un anno di distanza dal precedente album da solista, ‘Noi siamo infinito’.
“Ho sempre cercato di mostrarmi per quello che sono – ha spiegato Bernabei – ben consapevole del fatto che questo possa rappresentare un vantaggio ma anche uno svantaggio. Oggi mi sento in evoluzione nella mia normalità e non mi infastidisce quando ancora mi chiamano Caro Jack”.
– Un fatturato di 90 miliardi di euro, come 10 anni fa: con questi numeri la moda italiana si presenta all’appuntamento di Milano Moda Donna, “la settimana della moda che fa il giro d’affari – sottolinea il presidente di Camera Moda Carlo Capasa – più grande al mondo”, con 165 collezioni, 60 sfilate, 80 presentazioni e 44 eventi in calendario, tutti tra il 18 e il 24 settembre. Clou della manifestazione, i Green carpet Fashion Awards, il 23 settembre alla Scala. La sostenibilità rimane uno dei temi portanti insieme all’attenzione ai giovani, con il debutto in passerella di Tiziano Guardini, Act N1, Ultrachic e Chika Kisada. Per la prima volta in calendario anche Agnona, Fila, A.F. Vandervost. Non sfila Gucci, che questa stagione ha scelto Parigi, ma a Milano la sera del 19 ospita una serata con il coreografo britannico Michael Clark. Per la prima volta Emporio Armani si proporrà in versione Co-ed, così come Marras, Nakashima, Byblos, Fila, Gcds, Missoni, Moncler, Ferragamo, Tiziano Guardini e Tod’s.
– URBINO
– “Vedere, mesurare et bene extimare”: questi i compiti affidati a Leonardo dal Duca Valentino nel giugno 1502 quando occupò alcune città del Montefeltro e volle fare una stima degli edifici e delle fortificazioni, tra cui il Palazzo Ducale di Urbino e la Fortezza Albornoz. Stima che Leonardo riportò in un taccuino ora custodito in Francia. In occasione del quinto centenario della morte (che cade nel 2019), la Galleria Nazionale delle Marche ha dedicato a Leonardo l’attività didattica 2018-2019, presentata oggi: ben 18 percorsi educativi, in parte gratuiti e in parte a basso costo (da 1 a 3,50 euro a studente), della durata di circa due ore ciascuno, che comprendono lezioni, percorsi in galleria, attività ludiche e di laboratorio, prenotabili dalle scuole di ogni ordine e grado, consultando il sito http://www.gallerianazionalemarche.it. “I ragazzi delle scuole – ha detto il direttore Peter Aufreiter – rappresentano circa un terzo dei nostri 200 mila visitatori all’anno”. “A loro sono rivolte tante nostre attività – ha aggiunto – come questi Percorsi educativi, dedicati quest’anno a Leonardo, poi a Raffaello e quindi a Dante, per trasmettere ai giovani l’insieme di arte, scienza e letteratura”. “Abbiamo allargato – ha spiegato la coordinatrice del settore Claudia Bernardini – la nostra offerta didattica a tutti gli istituti formativi italiani, inviando l’invito alle scuole del Centro Italia.
Abbiamo preparato Percorsi più generali sul Rinascimento e altri sulle particolarità del Palazzo (i sotterranei, il museo archeologico, il giardino pensile) che è fonte inesauribile di argomenti. Un po’ per tutte le età, come il Percorso ‘Un Duca per Papà’ in cui Giovanna Feltria bambina racconta la vita della famiglia dei Montefeltro”.
– BARI
– La Notte della Taranta sarà protagonista della Burgerfest di Berlino, la festa dei cittadini voluta dal presidente della Repubblica federale tedesca, Frank-Walter Steinmeier, per ringraziare i volontari che ogni giorno affrontano le sfide sociali in Germania. Lo annuncia una nota in cui si precisa che nel giardino di Schloss Bellevue l’Orchestra Popolare si esibirà sabato 8 settembre, dalle 13.30 alle 17.30. Ad accogliere i musicisti e i ballerini saranno il presidente Steinmeier e la moglie Elke Budenbender. Dopo le Olimpiadi invernali in Corea e il Gran Ballo dell’Osce a Vienna, per l’Orchestra Popolare La Notte della Taranta quello di Berlino è il terzo appuntamento del tour internazionale 2018, in qualità di ambasciatrice della cultura italiana nel mondo. L’Ambasciata d’Italia a Berlino, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura e con l’Enit promuoveranno le eccellenze italiane lungo Viale Italia, un boulevard tutto tricolore, allestito nella cornice del parco dello Schloss.
– BOLOGNA
– Grazie alla collaborazione fra le associazioni ‘Amici del Guercino’ e ‘Succede solo a Bologna’, diventa per la prima volta disponibile continuativamente la visione del capolavoro del Guercino ‘Ercole e Anteo’ in palazzo Talon Sampieri. Un percorso guidato che non si limita all’opera del grande pittore, ma comprende la storia del Palazzo di Strada Maggiore 24, abitato dalla famiglia Sampieri sin dal 1542, prosegue con il giardino interno per arrivare infine alla sala, nel cui soffitto il Guercino realizzò nel 1631 il suo capolavoro, giunto intatto fino a noi senza mai avere subito restauri. La visita è particolare si articola all’interno della residenza attuale della famiglia Talon Sampieri. I visitatori, in numero massimo di 20, accompagnati dal proprietario di casa, potranno ammirare il dipinto ascoltando l’illustrazione dell’opera, del palazzo e la storia della famiglia, che si intreccia con quella di Bologna, da quando i Talon giunsero dalla Francia, nel XIV secolo.
– ROMA
– A volte ritornano e lo fanno all’insegna di grandi hit e intramontabili performance musicali.
E’ la volta questa di Leee John, cantante leader degli Imagination, che il prossimo 16 settembre sarà per la prima volta in Italia, a Roma, nelle sale di Studio Uno, dove si terrà un Workshop/Master Class. Con 36 anni di carriera alle spalle e vendite record di oltre 30 milioni di copie, ha lanciato negli anni 80′ delle intramontabili hit Soul/Dance come “Body Talk”, “Just an Illusion”, “Flashback”, “Music and Lights”, “Changes” e molti altri, veri e propri classici che hanno influenzato le future generazioni di Pop Star in tutto il mondo. Cantante, cantautore, live performer, produttore e regista, Leee John continua a sfidare la propria forza creativa nei suoi confini infiniti. Ad accompagnarlo musicisti del calibro di Paolo Costa, Francesco Mendolia, Lello Panico ed Emiliano Pari, mentre la Master Class sarà interattiva, con numerose performance live.
– L’estetica dei videogame e quella dei video di sport estremi che si trovano online, le telecamere che diventano protagoniste e una provocazione sull’abuso delle tecnologie: c’è tutto questo nell’action thriller ‘Ride’, diretto da Jacopo Rondinelli, scritto da Fabio Guaglione e Fabio Resinaro insieme a Marco Sani. Il film, prodotto da Lucky Red, Mercurious con Timvision e con il contributo di Trentino Film Commission, esce nelle sale il 6 settembre.
I protagonisti sono Max (Lorenzo Richelmy) e Kyle (Ludovic Hughes), due riders acrobatici che condividono online ogni loro esibizione e che un giorno vengono invitati a partecipare a una misteriosa gara di downhill, la corsa in bici giù dalle montagne, con in palio 250.000 dollari. Quella che affronteranno – e lo scopriranno via via e con loro gli spettatori, con cui condividono lo sguardo in soggettiva delle gopro montate sui caschi e sui corpi degli attori – non è una normale gara, ma una corsa estrema per la sopravvivenza, diretta da una sorta di Grande Fratello.
“Ride è un thriller d’azione girato quasi solo con droni e go pro – racconta Rondinelli, al suo primo lungometraggio dopo una lunga esperienza nei video musicali e nei documentari – l’idea era quella di trasferire l’estetica dei filmati di sport estremi che si trovano su internet in una storia, in un esperimento che nessuno aveva mai fatto prima e che è risultato abbastanza delirante dal punto vista tecnico”. ‘Ride’, le cui riprese si sono svolte in Trentino la scorsa estate, infatti “è un film sperimentale girato con microcamere che non sono fatte per film veri e propri, così – spiega ancora il 45enne cineasta milanese – abbiamo fatto mille esperimenti, anche con gli attori, che avevano le telecamere fissate sui loro corpi”. Se da una parte la visione in soggettiva fa sentire lo spettatore parte del videogioco, dall’altra il fatto che le telecamere facciano parte della narrazione rimanda al genere inaugurato da ‘The Blair Witch Project’. Su questo si innesta una regia pensata come una sorta di diretta televisiva, che contribuisce a sottolineare la provocazione sul rapporto malato con le tecnologie che caratterizza i protagonisti e il pubblico stesso.
Max e Kyle, che hanno messo la loro vita online, scoprono che i loro device gli si possono ritorcere contro. Non a caso i monoliti che trovano nel bosco dove si svolge la gara, delle sorte di check point dove ritirare bonus a seconda del risultato raggiunto, hanno la forma di uno smartphone. “In questo senso lo spunto viene da una serie come ‘Black Mirror’ ma noi abbiamo voluto portare tutto all’eccesso – dice Rondinelli – immaginando una misteriosa corporation stile Grande Fratello”.
L’estetica strong e innovativa del film è già piaciuta a un distributore cinese, che “si è comprato il film solo vedendo alcune scene” e sarà ampliata da un fumetto e da un romanzo che usciranno praticamente insieme al film. “Sono spin off con personaggi secondari grazie ai quali si scoprono dei retroscena, l’idea – spiega Rondinelli – è quella di creare un universo, perché c’è una fame di nuovi contenuti pazzesca, il pubblico è stanco dei soliti cliché del cinema italiano”.
– L’arte incontra la musica e viceversa.
Mimmo Paladino e Francesco De Gregori hanno lavorato insieme per offrire un’edizione a tiratura limitata del nuovo progetto del cantautore romano, “Anema e Core”, in uscita il 26 ottobre.
De Gregori si tuffa per la prima volta insieme a Chicca, la sua sposa, nelle meraviglie della lingua napoletana per raccontare il respiro d’amore. Mimmo Paladino li rappresenta sulla copertina di questo vinile come due semplici profili che si fronteggiano, complici ed antagonisti, in una xilografia firmata e numerata in 99 copie e realizzata nei laboratori dei Fratelli Bulla di Roma.
“Ci piace definire questa opera una “edizione d’arte” – ha detto De Gregori – anche perché la parola arte riguarda tutti e due, seppure in modo diverso. Il vinile è materia, come materia sono i colori, la carta, il linoleum. Così come un pezzo di vinile può girare su se stesso e raccontare qualcosa del mondo così i colori possono vibrare di volta in volta in ogni diversa e inedita partitura”.
– Opere di pittura e fotografia basate su valori espressivi ed emozionali veicolati principalmente attraverso l’uso del colore. E’ ‘Codice colore’, mostra, in programma da oggi al 2 dicembre, che il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato dedica alla collezione di Alessandro Grassi, imprenditore nato a Prato nel 1942, affermatosi a Milano con un’azienda di inchiostri tipografici e scomparso nel 2009.
Tra le opere esposte, una selezione di quelle oggi in comodato al Pecci con anche prestiti dal Mart di Rovereto e da privati, un grande arazzo realizzato a quattro mani da Alighiero Boetti e Mimmo Paladino, Mario Schifano, insieme a una celebre Jacqueline Kennedy di Andy Warhol. Sempre di Warhol, un portfolio di 12 fotografie in bianco e nero introduce alla parte fotografica, che comprende opere di William Eggleston, Stephen Shore, Nan Goldin, Wolfgang Tillmans, David Fischli & Peter Weiss, oltre a una grande composizione fotografica di Gilbert & George.
Considerato fra i più significativi collezionisti italiani, a partire dagli anni Ottanta, Grassi è stato uno dei primi sostenitori della Transavanguardia e un convinto fautore della pittura postmoderna e della fotografia contemporanea. La mostra, curata da Stefano Pezzato, propone alcuni fra i maggiori nuclei della raccolta, rispecchiando interessi e criteri del collezionista, e soprattutto evidenziandone la predilezione per il colore declinato attraverso l’uso della pittura e della fotografia.
– VENEZIA
– Una stesura del colore che pare in certi tratti “frettolosa”, ma il regista e scenografo Pier Luigi Pizzi, davanti a ‘La messa in salvo del corpo di san Marco’ non ha dubbi: “nei quadri di Jacopo Tintoretto c’è una grande lezione di pittura e di teatro. C’è sintesi, c’è tutto quello che è importante”. L’appuntamento dell’omaggio di Venezia per i 500 anni dalla nascita di Tintoretto, all’unico tra i grandi della pittura veneziana del ‘500 nato in laguna (Tiziano è cadorino, di Bassano o Pordenone è chiara la provenienza) e che ha fatto della luce, del colore che diventa forma, della voglia di sperimentare e della bramosia di dipingere, non importa se il committente era l’aristocrazia lagunare, qualche chiesa o una Confraternita, i suoi punti di forza, è a Palazzo Ducale e alle Gallerie dell’Accademia (dal 7 settembre fino al 6 gennaio).
– Love, il prossimo disco dei Thegiornalisti, esce il 21 settembre. E Tommaso Paradiso, 35 anni, frontman della band, è stato scelto da Rolling Stone per la copertina di questa settimana. E nell’intervista si parla di musica, ma anche di politica, filosofia e miti: come Vasco, che Paradiso dichiara di non volere incontrare. “È bello così che rimanga solo nel mio immaginario di cose stupende”.
Del nuovo disco, racconta che ha voluto cambiare tipologia di approccio al testo e alla canzone. “Ho voluto parlare di altri temi, scriverli in maniera diversa. Il disco si chiama Love.
Questa parola per me rappresenta la risposta a tutto: all’odio, ai tempi in cui viviamo, la risposta al veleno, a quello che passa sui social network. Prima mi incazzavo. Poi, come reazione l’unica risposta sensata che mi viene da dare è davvero quella dell’amore, alla Bud Spencer & Terence Hill, “Porgi l’altra guancia”.
– MANTOVA
– Atteso a Mantova come una star, protagonista di un incontro sold out a Palazzo Ducale, l’ex ministro delle finanze della Grecia Yanis Varoufakis, dice che “il populismo non è che il risultato di una crisi che è stata gestita in modo ridicolo, catastrofico”. Una crisi, in particolare, “del sistema monetario all’interno dell’Unione Europea che ha portato a una nuova ondata di fascismo”. Insomma, “nel 2015 l’Unione Europea ha fatto una scelta autoritaria che ha avuto come risultato quello di aumentare l’ondata antieuropea” sottolinea l’ex ministro greco, annunciando che nel 2019 correrà per le elezioni nel suo paese con il programma “Primavera europea”. Varoufakis è arrivato al Festivaletteratura con il memoir ‘Adulti nella stanza. La mia battaglia contro l’establishment dell’Europa’ (La Nave di Teseo) in cui racconta in 880 pagine il suo scontro con le forze economiche e politiche più potenti del pianeta, Varoufakis invita a concentrarsi su quello che ora possiamo fare per evitare il peggio.
– MANTOVA
– “Non capisco perchè i paesi europei continuino a parlare tra loro invece di dialogare di più con i paesi africani. E’ così che si risolverebbe il problema dei migranti”. Lo dice all’ANSA lo scrittore nigeriano A. Igoni Barrett, che si è imposto sulla scena della letteratura del suo paese con Teju Cole e Ngozi Adichie, protagonista di un incontro affollatissimo nel giorno d’apertura del Festivaletteratura di Mantova dove è venuto con il suo nuovo libro ‘L’amore è potere, o almeno gli somiglia molto’ (66thand2nd).
“Il problema dei migranti è principalmente politico. Esiste in Italia ma anche in Nigeria. Tutto è creato da una cattiva politica: nel vostro Paese quella dei respingimenti, in Nigeria dalla mala gestione economica e culturale che ha portato i giovani a lasciare il loro paese per trovare di cosa vivere” sottolinea Igoni Barrett che si è fatto conoscere in Italia con il suo primo romanzo ‘Culo nero’, pubblicato sempre da 66thand2nd.
“Aver pubblicato i miei libri in Italia ha cambiato profondamente il mio modo di vedere questo paese. Prima l’idea che avevo era di governi che non funzionano mai e di razzismo nei confronti dei migranti. Invece ho trovato un paese diverso, che ha altre cose. E’ importante andare oltre gli stereotipi.
Spero che attraverso il mio libro i lettori italiani possano fare un viaggio in Nigeria senza andarci e cambiare idea su questo paese” spiega Igoni Barrett. Ne ‘L’amore è potere, o almeno gli somiglia molto’ il punto di vista è quello della famiglia nei suoi diversi aspetti. “Anche quelli – dice lo scrittore – di controllo e proibizione. Le mie storie sono ambientate in Nigeria ma valgono anche al di fuori del mio paese”.
Il confine tra vero e falso, il nostro presente di fake news e dominio dei social media. Richard Flanagan, vincitore del Man Booker Prize nel 2014, è tornato al Festivaletteratura di Mantova con ‘Prima persona’, un romanzo che si ispira a una storia vera, accaduta proprio allo scrittore. E diventata quella del più celebre truffatore d’Australia che alla vigilia del processo che segnerà il suo destino vede una casa editrice commissionare la sua autobiografia a un ghostwriter che ha sei settimane di tempo per scriverla. Ma il farabutto non rivela molto di sè, è evasivo nelle risposte e il risultato è il ritratto di un uomo che forse non è mai esistito. “Prima persona parte da qui, dall’idea di uno scrittore che fa da fantasma a una persona vivente che diventa fantasma. Questo truffatore è un uomo che vive un vero e proprio delirio di successo e vuole imporre la sua visione del mondo senza far vedere ad altri la verità dei fatti” dice all’ANSA Flanagan che sabato 8 settembre sarà protagonista di uno degli eventi più attesi del Festivaletteratura , all’Officina del Gas, con il giornalista Stefano Salis.
E’ un romanzo in cui si ride ma che scava nel confine tra verità e menzogna e fa riflettere sul potere della scrittura. “I politici mentono dalla notte dei tempi, ma la cosa grave che sta accadendo oggi non è tanto il loro mentire ma il mettere in discussione l’idea stessa di verità. Non esiste più una verità ma tante opinioni. E quali sono quelle che prevalgono? Quelle dei ricchi e potenti” spiega Flanagan, che vive in Tasmania dove è nato e ha un approccio pieno di humor nei confronti della vita.
“Dove non esiste una verità – continua lo scrittore – viene meno la libertà di tutti. Un attacco alla nostra libertà è il fatto che la nostra vita privata viene azzerata in ogni modo possibile dai social media. Come dice Mark Zuckerberg la privacy è un concetto desueto nell’era dei social media”. E qui viene il punto cruciale attorno al quale si sviluppa il discorso di Flanagan: “ciascuno di noi ha una vita costruita da varie vite, pubblica, privata e segreta. Questo è quello che ci rende umani.
Distruggere la vita privata e segreta rende infelici. Neppure ce ne rendiamo conto che a dominare ormai è lo slancio verso se stessi e che diventa sempre più importante essere protagonisti di una storia su Facebook , Instagram”.
Flanagan è tornato in ‘Prima persona’ a questo vicenda da ghostwriter accaduta più di vent’anni fa perchè “mi era rimasta in mente, ne sentivo la presenza con il passare degli anni. Però non volevo cadere nel tranello di scrivere un memoir, un genere che va tanto nella letteratura anglosassone. Ho voluto fare l’opposto di questa tendenza: scrivere l’apologia del romanzo perchè le storie per quanto inventate possono essere liberatorie, farci capire cose che prima non comprendevamo”. E alla fine Flanagan ha scritto “un romanzo su un uomo che scrive un memoir inventando molte cose. C’e una base di verità ma in realtà questa storia non è poi così vera” dice ridendo lo scrittore che ha una vena ironica incontenibile. Un film dal libro? “Qualche contatto c’è stato, forse perchè costerebbe poco realizzarlo. Nel cast due uomini seduti in una stanza che parlano. L’ultima arma che ci resta – dice – è il sorriso”.
Tom ha più di 400 anni ma ne dimostra 40. Ha vissuto tante vite, attraversato l’Inghilterra elisabettiana, la Parigi dell’età del jazz e oggi insegna storia a Londra. Ha cambiato tante volte identità per proteggere il suo segreto, una sindrome rara che lo fa invecchiare lentamente, ma non può innamorarsi. Il peso del passato e l’ansia del futuro sono la sua condizione e diventano una gigantesca metafora di come viviamo tutti noi nel nuovo romanzo dello scrittore inglese Matt Haig, al Festivaletteratura con ‘Come fermare il tempo’ (Edizioni E/O), uno degli incontri più attesi a Mantova. Ai vertici dei bestseller in Gran Bretagna dove ha venduto finora oltre 350 mila copie e in Italia, il libro, a neppure una settimana dall’uscita nella traduzione di Silvia Castoldi, ha già superato le 1000 copie vendute.
“La lotta di Tom è quella che dobbiamo fare ogni giorno per vivere il presente. Ognuno di noi si presenta con un proprio bagaglio fatto di relazioni passate, non solo fisiche anche psicologiche. Siamo spinti in una sfida nel vivere il momento presente, in un modo quasi animale” dice all’ANSA Haig, 43 anni, che ha vissuto a 20 anni la depressione raccontata nel libro ‘Ragioni per continuare a vivere’. “Se pensiamo a quando frequentavamo la scuola eravamo sempre proiettati nel futuro.
Avevamo un test, una verifica da passare, gli esami. Lo stesso all’ Università quando ci chiedevamo chi saremmo diventati. In un certo qual modo erano ansie collegate al futuro, ansie che caratterizzano la nostra vita e che portano a queste narrazioni.
Narrazioni non solamente dell’individuo ma che diventano della società che pensa ad un progresso, al futuro” spiega Haig che con questo libro, in cui cita spesso Shakespeare, chiude un cerchio e pensa anche a un seguito.
“Shakespeare fa parte del mio background di vita e ha caratterizzato l’ambiente dove sono cresciuto. Possiamo dire che in Inghilterra ormai Shakespeare è un’astrazione culturale. Nel senso che non si pensa più che è esistito, che era un uomo che ha vissuto nel proprio tempo. Ho cercato di dare vita nuovamente a Shakespeare per presentarlo per come era, per il suo spirito bohemien. Ma quello che più mi ha colpito del Bardo è che ha scritto per tutti, per la Regina ma anche per le persone che non avevano nessun tipo di cultura. Non ha mai fatto compromessi perchè pensava che l’arte dovesse essere accessibile a tutti, mentre ora la situazione in Europa è completamente diversa. Ci sono due livelli di arte e di teatro, quello più letterario e quello più commerciale. Mentre io ho un approccio come Shakespeare, l’arte deve essere per tutti. Senza distinzioni” racconta Haig.
“Sono ossessionato dal tempo e questo libro è un mio modo di fare i conti con il mio passato. Nella narrativa è più facile mettere al microscopio sentimenti, preoccupazioni, ansie” sottolinea Haig che considera la scrittura una terapia. ‘Come fermare il tempo’ diventerà un film: “i diritti sono stati venduti e si stanno occupando della sceneggiatura. Questo libro ha tutte le caratteristiche per diventare un lungometraggio, ma non sono mai troppo ottimista perchè anche per altri miei libri erano stati venduti i diritti per la trasposizione cinematografica e poi non sono mai stati realizzati” dice. Una cosa è certa, che Haig non saraà coinvolto in nessun modo nel film. “Preferisco – spiega – concentrarmi sui prossimi libri: ho appena terminato un saggio su come la tecnologia e il bombardamento di notizie ci faccia impazzire e poi sto lavorando a un nuovo romanzo” in cui non sappiamo se salirà ancora sulla sua macchina del tempo. “Quello che posso dire è che mi piacerebbe scrivere un sequel di ‘Come fermare il tempo concentrando la mia attenzione sul Rinascimento italiano, ma il protagonista non sarà Tom bensì una delle protagoniste femminili del romanzo. Sto scrivendo anche un libro per ragazzi.
In fondo gli adulti sono bambini cresciuti”.
– Sfileranno all’hangar dell’aeroporto di Linate il 20 settembre le collezioni Emporio Armani uomo e donna per la prossima primavera-estate. “L’aeroporto – dice Giorgio Armani – è un luogo dal grande potere simbolico: senza barriere, rappresenta l’apertura verso l’esterno, verso il mondo. È il luogo di partenza per conoscere e scoprire, e al quale si torna dopo aver vissuto innumerevoli avventure. Mi piaceva l’idea di organizzare l’evento proprio nello stesso hangar sul quale dal 1996 campeggia la scritta Emporio Armani, sormontata dall’inconfondibile logo dell’aquila: un’immagine iconica che accompagna e accoglie le migliaia di viaggiatori in partenza o in arrivo in città”. Tra i 2300 invitati all”Emporio Armani Boarding’, anche i vincitori di un contest speciale che si svolgerà come un gioco in tutta la città. L’evento è accompagnato da una capsule collection Emporio Armani Boarding: felpe, T-shirt e accessori a tema, in vendita dal 13 settembre.
– BOLOGNA
– Arriva l’8 settembre sul canale ‘imcarrying’ di YouTube il video remake della cover più imponente di sempre dedicata a ‘Hey Jude’ dei Beatles, realizzata nell’ottobre 2017 al teatro comunale Ebe Stignani di Imola con una band e 120 coristi ‘reclutati’ via social network.
Il tutto coordinato da Galeazzo Frudua, liutaio, appassionato musicista e profondo conoscitore dei Beatles, proprietario del canale YouTube dove insegna a vocalizzare le canzoni dei Fab Four.
La data scelta per la pubblicazione del video non è casuale: proprio l’8 settembre di cinquant’anni fa i Beatles presentarono in Inghilterra il loro singolo appena uscito, ‘Hey Jude’, al David Frost Show. A quell’appuntamento si richiama la cover-remake, per la quale sono stati ricreati l’ambientazione originale e tutti gli strumenti. I musicisti che con Frudua hanno contribuito alla realizzazione sono Davide Canazza alla chitarra, Giovanni Maria Delogu al basso e Francesco Nicoletti alla batteria.
In un’edizione, la 75/ma, del Festival di Venezia di alta qualità sono tanti i film che possono aspirare al Palmares dei premi maggiori, anche troppi, ma su tutti spicca ROMA di Alfonso Cuaron che vola alto nel giudizio di tutti. E questo al di là del possibile conflitto di interesse che potrebbe crearsi in una giuria diretta dal messicano Guillermo Del Toro che proprio su questo tema si è già espresso dicendo: ”Non ho certo un tipo di giuria a cui poter imporre le mie scelte”. A contendergli il Leone d’oro o il premio della giuria a ROMA ci sono almeno altri tre film: THE FAVOURITE, THE SISTER BROTHERS e DOUBLE VIES.E gli italiani? Sorprese potrebbero venire da CAPRI-HOLLYWOOD e, solo in seconda battuta, da SUSPIRIA sul fronte attori. Fuori dal coro, infine, da un altro film messicano, ovvero da NUESTRO TIEMPO di Carlos Reygadas.Intanto ROMA di Cuaron. A cinque anni da GRAVITY, il regista torna al Lido con un film prodotto da Netflix (sarebbe la prima volta di un Leone a Netflix) che racconta la vita di una famiglia borghese, la sua, in una Città del Messico bianco e nero inizi anni Settanta. Ricostruzione maniacale degli ambienti, sentimenti, tragedie grandi e piccole in questa famiglia con sullo sfondo un evento storico, il massacro del Corpus Christi, ovvero la violenta repressione, con tanto di morti, di una protesta studentesca da parte di un corpo d’élite dell’esercito messicano avvenuta nel 1971.THE FAVOURITE del morboso regista greco Yorgos Lanthimos si ispira a fatti realmente accaduti alla corte della regina Anna (Olivia Colman) nell’Inghilterra a inizi 700. Al centro di tutto la rivalità e la perfidia femminile alla potenza tra due cortigiane: Sarah Churchill, Duchessa di Marlborough (Rachel Weisz) e Abigail (Emma Stone).THE SISTERS BROTHERS è la rilettura ironica del western in salsa francese a firma di Jacques Audiard. Un western-noir basato sull’omonimo romanzo del canadese Patrick DeWitt in cui i cow-boy hanno sentimenti e si lavano i denti. Siamo in Oregon, 1850: un cercatore d’oro, Hermann Kermit Warm, è inseguito da un famigerato duo di assassini, i Sisters: Eli e Charlie Sisters (Joaquin Phoenix). Un cercatore, Morris (Jake Gyllenhaal), si unirà ai due sicari nell’inseguimento.DOUBLES VIES (NON FICTION) di Olivier Assayas è invece una commedia brillante piena di digitale. Alain (Guillaume Canet), editore parigino lotta per adattarsi alla rivoluzione tecnologica. Ha grossi dubbi sul nuovo manoscritto di Léonard, uno dei suoi autori di punta, ma in questo non c’entra affatto la sua voglia di modernità. Fitti dialoghi sui social, sul web, sugli e-book, sul linguaggio dei cellulari.Con NUESTRO TIEMPO di Carlos Reygadas, interpretato dal regista e sua moglie, racconta la storia di una coppia ‘aperta’, dove l’uomo, lo stesso regista, deve a un certo punto affrontare il fatto che la moglie si è innamorata di un altro. E questo in Messico in un allevamento di tori da combattimento tra paesaggi fantastici, lunghi piani sequenza su qualsiasi cosa: alberi, stagni, bambini che giocano, tori che si scontrano, riprese sotto il cofano di un motore d’auto in azione. Ma centrale nel film: l’amore, il sesso hard, la gelosia, lo scambismo, la morbosita il voyerismo insieme alla poesia.CAPRI-REVOLUTION ci porta a Capri nel 1914, a ridosso della prima guerra mondiale. Qui si mescolano le culture di giovani nordeuropei proto-hippie alle prese con una terapia di danza, quelle dell’Italia rurale e arcaica di Lucia, giovane capraia e quella positiviste del giovane medico del paese. Vera protagonista del film l’impassibile ”isola delle sirene”. Manca solo un film all’appello: KILLING del giapponese Shinya Tsukamoto.
– COMO
– E’ un ‘tesoro’ di 300 monete d’oro d’epoca romana in un’anfora, perfettamente conservate, probabilmente del IV secolo d.C. o di prima epoca bizantina, quello venuto alla luce mercoledì pomeriggio a Como, a circa un metro di profondità, durante lo scavo sull’area di un ex cinema e, prima, ex convento, per la realizzazione di una palazzina in via Diaz, in pieno centro storico.
Della vicenda si sta occupando la Sopraintendenza ai Beni archeologici di Milano, che ha fermato i lavori nel cantiere nel punto del ritrovamento, del potenziale valore di milioni di euro. “Como è stata fondata dai romani ed è naturale trovare reperti, ma questo potrebbe essere uno dei tesoretti romani più importanti mai ritrovati” ha spiegato al quotidiano il presidente della società Archeologica di Como Giancarlo Frigerio. “La zona del ritrovamento ospitava le abitazioni private dei nobili romani, l’anfora potrebbe essere stata nascosta nei muri della casa per evitare furti, probabilmente all’epoca delle invasioni”.
– Massimo Lopez e Tullio Solenghi saranno i presidenti della giuria di Miss Italia 2018, affiancati dallo chef e conduttore TV Alessandro Borghese, dal giornalista Andrea Scanzi, dal cantautore Pupo, dall’attrice Maria Grazia Cucinotta (classificata terza a Miss Italia 1987) e dal pilota Andrea Iannone. La finale, condotta da Francesco Facchinetti e Diletta Leotta, andrà in onda in diretta il 17 settembre in prima serata su La7 dagli Infront Studios di Milano, che per la prima volta ospita il concorso di bellezza.
Sarà Alice Rachele Arlanch, Miss Italia in carica, a cedere la corona alla nuova reginetta. Il 16 settembre dalle 20.30 su La7, invece, la conduttrice televisiva e radiofonica Carolina Di Domenico presenterà la Semifinale da Jesolo dove, tra fine agosto e inizio settembre, sono state scelte le 33 Miss per la finale.
– PARMA
– Una retrospettiva dedicata a Roy Lichtenstein, genio della Pop Art americana che ha influenzato grafici, designer, pubblicitari e altri artisti contemporanei: la presenta dall’8 settembre al 9 dicembre la Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo (Parma). Allestita alla Villa dei Capolavori, riunisce oltre 80 opere dell’artista (New York 1923-1997) e di altri protagonisti della Pop Art: Andy Warhol, Mel Ramos, Allan D’Arcangelo, Tom Wesselmann, James Rosenquist e Robert Indiana.
Il caratteristico stile di Lichtenstein mutuato dal retino tipografico, il suo utilizzo del fumetto in ambito pittorico, le sue rivisitazioni pop dell’arte del passato lontano e recente sono entrate non solo nella storia dell’arte del Novecento, ma nell’immaginario collettivo anche delle nuove generazioni, stampate all’infinito su poster e oggetti di consumo. La mostra permette di apprezzarlo nella sua interezza, passando dalla figura all’astrazione e affrontando tutte le stagioni e tutti i temi della sua arte.
– MILANO
– Una superstar della musica che dà forfait a poche ore dall’inizio di un concerto soldout è l’incubo di ogni organizzatore di un festival. Però ‘l’emergenza’ a MiTo, il festival che unisce Milano e Torino, con la pianista Martha Argerich che ha dovuto rinunciare ad esibirsi in un concerto soldout con la Neojiba orchestra per una caduta, si è trasformata in una festa con tanto di ballo finale.
Il direttore dell’orchestra Ricardo Castro coraggiosamente l’ha sostituita al piano nel concerto in la minore per pianoforte e orchestra di Schumann. E poi i ragazzi dell’orchestra, punta di diamante di un programma per avvicinare i giovani alla musica, hanno eseguito l’ouverture di West Side Story di Leonard Berstein, i Sonhos Percutidos del brasiliano Wellington Gomes, brano mai eseguito prima in Italia, e poi Danzon n. 2 per orchestra di Arturo Marquez. Bis con Tiko Tiko, uno dei samba più famosi al mondo che l’orchestra non solo ha suonato ma anche ballato, andandose poi dal palco a passo di danza.
– Dal 21 al 23 settembre tornerà nella Capitale Europea della Cultura l’appuntamento con Materadio, la festa di Radio3 coprodotta dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, “che quest’anno – spiega un comunicato – giunge alla sua ottava edizione dedicando un approfondimento alla relazione globale/locale”. Il palinsesto “prevede programmi in diretta, concerti musicali, spettacoli teatrali e altri appuntamenti speciali frutto di inedite coproduzioni, con ospiti d’eccezione fra scrittori, scienziati, artisti. L’edizione 2018 renderà omaggio a due personaggi della cultura recentemente scomparsi, che al tema della connessione fra locale e globale hanno dedicato gran parte del loro lavoro: Antonio Infantino e Alessandro Leogrande”.
– CAGLIARI
– Maria Pia Ammirati, Giuseppe Marcenaro, Sandra Petrignani, per la narrativa; Alberto Bertoni, Paolo Fabrizio Iacuzzi e Vincenzo Mascolo per la poesia. Sono i sei finalisti del 33/o concorso letterario intitolato allo scrittore sardo Giuseppe Dessì (1909-1977), autore di “Paese d’Ombre”. La rosa dei nomi, selezionati dalla giuria presieduta da Anna Dolfi, è stata annunciata nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte la sindaca di Villacidro Marta Cabriolu, il presidente della Fondazione Dessì Paolo Lusci e Duilio Caocci in rappresentanza della giuria del Premio di cui fanno parte anche Mario Baudino, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Massimo Onofri, Stefano Salis, Gigliola Sulis e Paolo Lusci.
La cerimonia di proclamazione e premiazione dei due vincitori, uno per ciascuna sezione, si terrà il 29 settembre a Villacidro, paese dove Giuseppe Dessì aveva le sue radici, a una cinquantina di chilometri da Cagliari.Per il Premio speciale della Giuria la scelta è caduta su Ernesto Ferrero, scrittore e critico letterario. Il Premio Speciale Fondazione di Sardegna è invece andato allo psichiatra e scrittore Vittorino Andreoli e al giornalista Ferruccio de Bortoli. Questi i titoli dei libri: Maria Pia Ammirati, “Due mogli. 2 agosto 1980” (Mondadori); Giuseppe Marcenaro, “Dissipazioni. Di carte, corpi e memorie” (Il Saggiatore); Sandra Petrignani, “La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg” (Neri Pozza); Alberto Bertoni, “Poesie 1980-2014” (Nino Aragno); Paolo Fabrizio Iacuzzi, “Folla delle vene. Il museo che di me affiora” (Corsiero Editore); Vincenzo Mascolo, “Q. e l’allodola” (Mursia).
In ‘Capri – Revolution’ di Mario Martone convivono mito, storia e mistica con il volano della cosiddetta “isola delle sirene” che resta la protagonista di questo film in concorso per l’Italia nella 75/ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Terzo film della trilogia di Martone sull’Italia del passato, da ‘Noi credevamo’ (2010) sul Risorgimento, a ‘Il giovane favoloso’ (2014) su Leopardi, Capri-Revolution ci porta a ridosso della Prima guerra mondiale, nell’estate del 1914. Tutto parte con le immagini di una pastorella di capre piena di curiosità che sembra far parte dell’isola da sempre. Lucia (Marianna Fontana), questo il nome della ragazza, spia un gruppo di nudisti che sulla scogliera guarda il sole tramontare. Sono una comunità di intellettuali nord-europei proto-hippie lontani da lei mille miglia, ma solo apparentemente. Una comunità quella di Monte Verità, che vive nella libertà più assoluta, tra yoga, arte, sesso libero, danza che fa pensare a Gurdjeff.
– Sono iniziate le riprese del nuovo film di Fausto Brizzi dal titolo Modalità aereo. Protagonisti Lillo, Paolo Ruffini e Violante Placido e con Dino Abbrescia, Caterina Guzzanti, Veronica Logan e Luca Vecchi.
Diego è un imprenditore bello, ricco, famoso. Tutta la sua vita è dentro un cellulare di ultima generazione. Ivano pulisce i bagni dell’aeroporto, non è bello, non è ricco, non è famoso.
Possiede un telefonino del 1994 di cui va molto fiero.
Un giorno, poco prima di imbarcarsi su un volo per Sidney (della durata di 24 ore), Diego dimentica il cellulare nella toilette vicino al gate. Ivano lo trova…ma non lo restituisce. Ha un giorno di tempo per cambiare in meglio la sua vita, utilizzando il telefonino di Diego. Dopo quelle fatidiche ore trascorse in “modalità aereo”, le vite di entrambi non saranno più le stesse. Scritto da Brizzi, Ruffini e Herbert Simone Paragnani, il film è una produzione Eliseo Cinema con Rai Cinema, prodotto da Luca Barbareschi e distribuito da 01 Distribution.
David Cronenberg ha il dono di saper raccontare la bellezza e il valore dei ‘mostri’, intesi come creature diverse e osteggiate. E nel ricevere il Leone d’oro alla carriera in Sala Grande porta subito anche il riconoscimento della Mostra del Cinema di Venezia nel suo mondo, rendendolo un simbolo: “Anche questo Leone è un mostro, perché è la combinazione di diverse creature. E’ fiero, forte, può volare, sa librarsi oltre i confini della terra. Rappresenta per me il mostro della verità e dell’arte di cui ora abbiamo bisogno più che mai. Gli auguro lunga vita, che possa conquistare i suoi molti nemici” dice il cineasta dopo aver ricevuto il riconoscimento da Paolo baratta, presidente della Biennale,con il pubblico in standing ovation.Sul palco in Sala Grande, è salito anche un fan d’eccezione del regista di Videodrome, Guillermo Del Toro, presidente di Venezia 75, che ha condiviso tutta l’ammirazione per il collega: “sono troppo emozionato, lui è il mio Dio”.
”Con ‘Capri Revolution’ si chiude la mia trilogia con una donna che vediamo di spalle e che guarda verso un futuro ignoto. Gli altri due film, ‘Noi credevamo’ e ‘Il giovane favoloso’ avevano figure potentemente maschili, ma questa volta si chiude, non a caso, al femminile. Siamo in viaggio, questo il senso vero di questi tre film si va verso qualcosa senza pensare di trovare delle soluzioni”. Così oggi al Lido Mario Martone parla del suo film passato oggi in concorso alla 75/ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e che sarà in sala con 01 dal 13 dicembre. E ancora il regista napoletano:”C’è un filo nella mia trilogia: i protagonisti sono sempre ribelli e sono giovani. E’ un modo questo per raccontare una Italia non doma ed è anche un modo di rapportarsi con il mondo di cui l’isola di Capri è solo una metafora. Il confronto nell’isola è inevitabile in un tempo come oggi in cui ci sono tanto odio e paura a fare da collante”. Il film ci porta a Capri nel 1914, a ridosso della prima guerra mondiale. Qui, in quest’isola dove il mito sembra essere di casa, troviamo una comune di giovani nordeuropei proto-hippie guidata da Seybu (Reinout Scholten van Aschat) pittore-mistico alle prese con una terapia di danza salvifica che ricorda tanto i quadri di Matisse. Ma a Capri vive anche l’Italia rurale di Lucia, giovane capraia (Marianna Fontana, una delle gemelle di Indivisibili) piena di curiosità, e quella positivista, lontana da ogni fantasia, del giovane medico del paese (Antonio Folletto). L’idea del film spiega il regista nasce ”quando ho visto le opere del pittore Karl Wilhelm Diefenbach e ho scoperto che la sua comune, omeopata, vegetariana e anti-militarista anticipava esperienze degli anni Sessanta. Poi con un corto circuito sono passato all’artista Joseph Beuys e alla sua opera Capri-Batterie. L’arte – ci tiene a dire Martone oggi al Lido – non è una questione solo estetica, attraverso di lei ci si mette in relazione con le persone anche in senso politico”. Sulla figura femminile della protagonista Lucia dice ancora:”Il finale del film è legato al personaggio di Lucia, alla sua parabola esistenziale e soprattutto al fatto che lentamente supera tutti i modelli maschili che attraversa. Lei viene da una famiglia patriarcale, a cui si ribella, ma in Lucia resta sempre l’amore. Il fatto è che le donne hanno oggi una centralità maggiore visto che gli schemi maschili non riescono più a rinnovarsi”. Da Martone comunque una trilogia tradizionalmente tutta in costume: ”Il passato può essere un mezzo per analizzare meglio il presente. Il cinema è in fondo una macchina del tempo per guardare le cose da un’altra angolazione. Anche quando vai in analisi in fondo – conclude – sei riportato verso il tuo passato’.
– NEW YORK
Mattel guarda a Hollywood a caccia del rilancio. La societa’ che produce le Barbie lancia la sua divisione per la realizzazione di film nel tentativo di imitare il successo delle rivali che si sono riposizionate come gruppi per l’intrattenimento.
Un obiettivo che punta a centrare con l’assunzione di Robbie Brenner, la produttrice di film nominata all’Oscar.
”Generazioni di bambini nel mondo sono cresciuti con con un profondo legame con i marchi e i personaggi di Mattel. Ci sono molte storie da raccontare e immaginazioni da catturare” afferma Brenner.
La decisione di Mattel e’ l’ultimo segnale di come i produttori di giocattoli cercano di adattarsi all’era digitale dopo che le vendite online ne hanno mandato in crisi il modello di business.
– BOLOGNA
– Il celebre balcone degli sposi di Palazzo d’Accursio a Bologna è da oggi, 7 settembre, di nuovo visibile e accessibile alle coppie che dopo il ‘sì’ vorranno affacciarsi dalla ‘Sala Rossa’ per una foto ricordo sullo sfondo di piazza Maggiore, come prevede la tradizione.
Le operazioni di restauro, di consolidamento e di recupero cromatico volute dal Comune, cominciate a metà luglio, hanno interessato non solo il balcone, ma anche l’ampio finestrone cinquecentesco posto al di sotto e le due aquile in marmo rosso di Verona che lo decorano. I lavori di restauro di Palazzo continuano lunedì 10 settembre con l’allestimento del ponteggio per il restauro e il consolidamento del portale monumentale – per questo durante la mattinata l’accesso al Cortile d’Onore sarà possibile solo dall’entrata laterale sotto il portico della farmacia, mentre continuano gli interventi che interessano parte del coperto e del sottotetto di Palazzo e alcune sale delle Collezioni Comunali d’Arte.
– RHO-PERO (MILANO)
– La pioggia non ferma il Milano Rocks, il nuovo festival che fino a domenica si svolgerà nell’area Expo Experience. Ad aprire la tre giorni sono stati gli Imagine Dragons, nella loro unica tappa italiana.
Ad accogliere la band c’erano 60 mila persone (dati degli organizzatori) e Dan Reynolds non li ha delusi. Esce sul palco a torso nudo nonostante la pioggia battente e intonando ‘Radioactive’ porta la folla nel magico mondo della band. “We love you Italy!” è il primo saluto al quale rispondono gli applausi dei fan. “Benvenuto l’amore, addio politica” e intona ‘It’s Time’. A introdurre la serata, su quello stesso palco, sono passati i Maneskin, la band romana rivelazione dell’ultimo anno, e tanti adolescenti non negano di essere qui sopratutto per loro. E prima di loro, nel pomeriggio, dopo l’apertura dei cancelli, mentre la gente arriva alla spicciolata, si erano invece esibiti The Vaccines, uno dei più adorati gruppi britannici della nuova generazione.
– VENEZIA
– Tecnica e coraggio non sempre vanno d’accordo, specie nelle arti marziali. Così è per il protagonista di Killing del giapponese Shinya Tsukamoto, ultimo film in concorso alla Mostra di Venezia che si chiude l’8/9. E che ci sia un problema in Mokunoshin Tsuzuki (Sosuke Ikematsu), giovane ronin (samurai senza padrone), lo si capisce subito: bravissimo nel combattere compulsivamente con il suo amico contadino con il suo bokken di ciliegio (spada d’allenamento), ma con la katana, quella vera, quella che dà la morte, è un’altra cosa. Ci troviamo alla periferia di Edo (la vecchia Tokyo) e nello stesso villaggio del giovane Tsuzuki c’è una contadina (Yu Aoi) alla quale è sentimentalmente legato. Ma quando nello sperduto paesino arriva un gruppo nutrito di balordi pieni di armi, il ragazzo ha problemi nel difendere la sua ragazza e il suo onore di guerriero. Nel frattempo nel villaggio arriva un vero esperto samurai che vuole assoldarlo, ma solo dopo aver misurato il coraggio di uno Tsuzuki in crisi. [print-me title=”STAMPA”]