CRONACA TUTTE LE NOTIZIE
DALLE 18:00 DI VENERDì 14 DICEMBRE 2018
ALLE 10:48 DI SABATO 15 DICEMBRE 2018
SOMMARIO
CRONACA TUTTE LE NOTIZIE
Morì cadendo balcone: condannati 6 anni
Due giovani alla sbarra ad Arezzo al processo per Martina Rossi
Funerali per Mattia, Daniele e AsiaLacrime e palloncini bianchi, per Mattia inno della Samp
Rogo:diossine crescono,pm10 entro limitiDopo incendio a Tmb via Salaria
Ciclista ucciso, diffusa foto autoVettura di colore grigio responsabile incidente mortale
Spataro, con Salvini nulla da chiarireMagistrato, basta e avanza quello che ho detto
Uccise trans, trovato morto in stradaNel Torinese, vittima aveva finito scontare condanna
Terremoto: neve nelle aree Sae MarcheQualche disagio sulle strade. Aprono piste da sci Bolognola
Mille persone a fiaccolata CorinaldoStriscione ‘Dal concerto si esce senza voce non senza vita’.
Megalizzi, la lettera degli amici attaccata sotto casa
In fiamme due auto vigili urbani GenovaNella notte presso gli uffici della polizia giudiziaria – Minori: in carcere rapinatore 17enne
Aveva effettuato una serie di colpi nel vicentino
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L’ARTICOLO
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AREZZO
– Condannati a sei anni ciascuno Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, i due giovani aretini che erano a processo per la morte di Martina Rossi, la studentessa genovese morta cadendo dal balcone della camera dei due imputati in un hotel a Palma di Maiorca il 3 agosto 2011. I giudici del tribunale di Arezzo li hanno condannati a tre anni per tentata violenza e ad altri tre per morte in conseguenza di un altro reato. Secondo i giudici la giovane cadde dal balcone mentre cercava di fuggire dal tentativo di violenza.
ANCONA,
– Funerali sotto la pioggia per Mattia Orlandi, 15 di Frontone, Daniele Pongetti, 16, di Senigallia, Asia Nasoni, 14, di Marotta Mondolfo, tre delle sei vittime della discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo. Per le famiglie dei ragazzi sono arrivati i messaggi di cordoglio del presidente Mattarella. Palloncini bianchi e argento per Asia.
“La morte è ladra, ma è doppiamente ladra quando toglie la vita a un bambino” ha detto in apertura della messa il vescovo di Fano Armando Trasarti. Oltre mille persone hanno seguito la bara bianca di Mattia Orlandi, dove era appoggiata la maglia di Fabio Quagliarella, giocatore della Sampdoria e idolo del ragazzo.
Durante la cerimonia è stato suonato anche l’inno della Sampdoria. “Pongio, siamo tutti qui per te” la scritta su uno striscione fuori del Duomo a Senigallia, per Daniele. IL suo feretro è stato accompagnato dai compagni di squadra dell’As Senigallia Calcio, dove il ragazzo era atteso al rientro in campo dopo un infortunio.
– ROMA
– Nella notte e nella mattina di mercoledì 12 sono stati registrati ulteriori aumenti di diossine nell’area circostante il Tmb di Via Salaria. Ieri invece sono tornati sotto i limiti i valori del particolato registrati dalla centralina di Villa Ada. Sono i dati di Arpa Lazio. Il primo dato sulle diossine rilevato a 50 metri dall’incendio (ore 12-18 del giorno dell’incendio) era di 0,7 picogrammi al metro cubo (limite di 0,1 fissato dall’Oms per le aree urbane). In nottata, dalle 18 alle 24, il valore era salito a 4,5. Oggi sono arrivate le risultanze delle ore successive: mercoledì 12 tra le 00.00 e le 6 il valore era di 6,4, per arrivare a 9 tra le 6 e le 12 sempre di mercoledì. Come termine di paragone alla Eco X di Pomezia il valore registrato era di 77. Migliora il dato del particolato: ieri il Pm10 a Villa Ada vicino all’impianto, era di 24 mcg/metro cubo (limite 50). Lunedì 10, prima dell’incendio, il valore di Villa Ada era di 21 mcg/metro cubo.
Martedì 11 il Pm10 era a quota 56, mercoledì 11 a 62.
– MILANO
– I carabinieri hanno diffuso un fotogramma in cui appare l’auto pirata che ieri mattina ha investito e ucciso in via Rombon, a Milano, il 28enne romeno Dorin Ispas. La vettura, di colore grigio, dovrebbe essere una Alfa Romeo 157 o 159. L’uomo era in sella alla propria bicicletta e stava andando a lavoro. L’incidente è avvenuto attorno alle 5.30 al confine tra Milano e Segrate, il corpo del ciclista è stato sbalzato di una decina di metri ed è finito all’interno di un cantiere. La prima a dare l’allarme è stata la fidanzata della vittima che alle 7 non lo ha visto arrivare al lavoro nella ditta di Segrate e ha chiamato i carabinieri.
Intorno alle 10.30 i militari hanno trovato il cadavere grazie alla telefonata di un passante. Gli investigatori della Compagnia dei Carabinieri di San Donato Milanese chiedono a chiunque avesse informazioni utili per l’individuazione della vettura di segnalarlo al numero 02-55611100.
– Il procuratore di Torino, Armando Spataro, sollecitato dai giornalisti a margine di un convegno a Milano, ha spiegato di “non aver nulla da chiarire” riguardo la polemica col ministro dell’Interno, Matteo Salvini sull’operazione dei giorni scorsi contro la mafia nigeriana. Ha avuto un battibecco con il ministro Salvini, avete avuto modo di chiarirvi? è stato chiesto al magistrato. “Non ho avuto nessun modo di chiarirmi, ma non mi interessa nulla chiarire – ha detto – non mi è mai venuto in mente che dovessi chiarire nulla.
Quello che ho detto per me basta e avanza”.
– TORINO
– Umberto Prinzi, 47 anni, che nel 1995 uccise il trans Cosimo Andriani gettandolo in un crepaccio in Val di Lanzo, è stato trovato morto sulla collina di Moncalieri (Torino). Le cause del decesso non sono chiare, ma dai primi accertamenti il cadavere sembra presentare ecchimosi intorno al collo compatibili con uno strangolamento. La procura di Torino indaga per omicidio.
Prinzi è stato identificato dai carabinieri grazie alle impronte digitali. Il ritrovamento stamattina in strada Santa Brigida. A dare l’allarme un passante. In un primo momento sembrava trattarsi di un investimento, ma i primi accertamenti medico legali lo hanno escluso. Le indagini sono coordinate dal pm Laura Longo. Il delitto di Cosimo Andriani, conosciuto come Valentina, avvenne il primo maggio 1995. Valentina si prostituiva; aveva 32 anni quanto venne uccisa. I suoi resti vennero trovati soltanto nel 2007. Prinzi sostenne di avere ucciso per motivi passionali. Condannato a 22 anni, era uscito dal carcere nell’ottobre 2017.
– ANCONA
– Temperature in calo e Appennino imbiancato nelle Marche, in particolare nelle zone terremotate delle province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. Si sono registrate lievi criticità sulle strade dell’entroterra un po’ ovunque, in particolare in provincia di Pesaro Urbino, dove sono entrati in azione mezzi sgombraneve. Neve nelle aree delle Sae nel Maceratese (dove sono in corso, a Muccia, le operazioni per la bonifica delle muffe segnalate nelle casette per i terremotati) e nell’Ascolano. A Bolognola il manto nevoso ha raggiunto uno spessore di 25-30 cm e per domani apriranno alcune sciovie e piste, anche per bob e slittini. Per domenica dovrebbe essere aperto tutto i comprensorio.
– CORINALDO
(ANCONA)
– Circa mille persone hanno partecipato alla fiaccolata a Corinaldo in memoria delle sei persone morte nella calca alla discoteca Lanterna azzurra.
Il serpente di folla si è snodato in silenzio, sotto un pioggia sottile, per circa un km e mezzo dall’area della Zipa fino al piazzale davanti alla Lanterna azzurra. Tra la gente il sindaco Matteo Principi, il presidente del Consiglio regionale delle Marche Antonio Mastrovincenzo, vari primi cittadini di altri Comuni vicini. “Questi ragazzi non sono solo figli di questa comunità, sono figli di tutta Italia” ha detto il consigliere comunale di maggioranza del Comune di Rosa Dachan Ahmad Amer che ha sfilato con la fascia tricolore. C’era anche uno striscione con la scritta ‘Dal concerto si esce senza voce non senza vita’.
La lettera degli amici di Antonio Megalizzi, il giornalista italiano deceduto dopo l’attentato al mercatino di Natale a Strasburgo, hanno attaccato al muro sotto la sua casa a Trento, dove il giovane viveva assieme al papà Domenico, alla mamma Annamaria e alla sorella più piccola, Federica.PER GENTILE CONCESSIONE IL DOLOMITI
«Se potessi fermare il tempo lo farei per te amico mio, perché i tuoi momenti più belli regalassero ancora ai tuoi giorni una gioia sempre viva. Se potessi prendere i tuoi problemi li lancerei nel mare e farei in modo che si sciolgano come il sale. Ma adesso sto trovando tutte queste cose improponibili per me, non posso fermare il tempo, costruire una montagna, o prendere un arcobaleno luminoso da regalarti. Così Antonio lasciami essere ciò che so essere di più: semplicemente un amico che ti resta vicino».
Antonio». Tanti anche i ricordi dei colleghi, come quello di Andrea Fioravanti, che ripercorrono passione e sogni di Antonio.
Sui social emerge poi che Antonio Megalizzi, che domenica aveva raggiunto Strasburgo su un Flixbus per conto del progetto internazionale di radio universitarie Europhonica, stava lavorando all’idea di una nuova radio europea attraverso la quale giovani e studenti di ogni Paese raccontassero l’Europa ai loro coetanei sotto ogni punto di vista e in modo libero. A Strasburgo aveva trovato alloggio presso lo studente e collega polacco Barto Oren Niedzielski, assieme al quale al momento dell’aggressione aveva appena finito di lavorare e con cui stava camminando poco lontano dal mercatino di Natale della città alsaziana. Martedì sera erano uno accanto all’altro, Antonio ancora con le cuffie per le trasmissioni in testa, quando il terrorista Cherif Chekatt ha puntato loro la pistola alla nuca e ha sparato, davanti agli occhi delle altre amiche di Europhonica, Caterina Mosera e Clara Rita Stevanato, ancora sotto shock e rientrate nella notte in Trentino e nel Veneziano, dove risiedono.
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MARIO CALABRESI
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GENOVA
– Attentato incendiario nella notte a Genova contro due auto dei vigili urbani presso gli uffici della sezione operativa e della squadra di polizia giudiziaria. Le vetture sono andate a fuoco nei pressi della palazzina in piazza Ortiz che ospita anche gli uffici della Dia, la Direzione investigativa antimafia, e la polizia giudiziaria dei vigili del fuoco.
Le fiamme hanno coinvolto anche un’altra vettura e una moto posteggiate a fianco delle auto colpite. Sul posto sono intervenute due squadre dei vigili del fuoco che hanno domato il rogo. Indagini sono in corso per verificare con precisione l’origine del rogo che risulta già di matrice dolosa.
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VENEZIA
– I carabinieri di Mira nel veneziano, hanno arrestato un ragazzo di 17anni residente nel vicentino perché ha violato i provvedimenti del Tribunale dei Minori di Venezia allontanandosi dalla comunità dove era ospitato. Il ragazzo era stato bloccato dopo aver commesso una serie di rapine a Thiene (Vicenza) tra il settembre e l’ottobre di quest’anno Il ragazzo era sottoposto alla misura alternativa al carcere, con precise prescrizioni, ma nonostante ciò pretendeva di godere di piena libertà di movimento uscendo dalla comunità di recupero. I militari, dopo aver registrato giorno dopo giorno le violazioni, hanno informato il Gip del Tribunale per i Minorenni che ha emesso un provvedimento di aggravamento, disponendo la traduzione in carcere. [print-me title=”STAMPA”]