Ultimo aggiornamento 24 Maggio, 2018, 20:37:42 di Maurizio Barra
Pd, cambiamento? No, incoerenza Lega-M5S
Nostra opposizione determinata, seria e responsabile
ROMA24 maggio 201818:46
– ROMA, 24 MAG – “Il nostro è un giudizio negativo su scelte e contenuti del contratto: ci sono forzature, a partire dai contenuti di carattere economico. Non c’è nessun cambiamento utile in quel contratto e in questo tentativo di governo, sia nel metodo che nelle scelte”. Lo dice il reggente del Pd Maurizio Martina, al termine delle consultazioni con il premier incaricato Giuseppe Conte. Martina sottolinea la “assoluta incoerenza dei due leader protagonisti di questo tentativo”. “Abbiamo confermato che la nostra funzione è di esercitare fino in fondo una opposizione determinata, seria, responsabile”, aggiunge sottolineando che “si deve alzare la voce forte del Pd su un punto: non scherzate coi sacrifici degli italiani, delle famiglie e delle imprese, fatti per portare il Paese fuori dalla crisi più dura dal dopoguerra”.
Salvini, no diktat ma suggerimentiSono idee, proposte, suggerimenti. Ma mi sfugge il perché “no”
ROMA24 maggio 201819:03
– ROMA, 24 MAG – “Ma quale diktat? Piuttosto idee, proposte e suggerimenti…”. Lo afferma Matteo Salvini prima di rientrare a Montecitorio interpellato sul nome di Paolo Savona all’Economia e sulla dichiarazione del Quirinale contro i “diktat”. “C’è un economista che rappresenta la volontà degli italiani di contare di più in Europa”, spiega Salvini che su un eventuale piano B sottolinea: “Abbiamo già il migliore a disposizione, Savona è la garanzia che l’Italia può sedersi ai tavoli da protagonista. Mi sfugge il perché si dovrebbe dire “no” a Savona”.
Nota diffusa al termine dell’incontro con premier incaricato
ROMA24 maggio 201819:18
– ROMA, 24 MAG – “Al termine del colloquio con il premier incaricato Conte, Forza Italia ribadisce la linea politica tracciata nella nota diffusa questa mattina con la scelta di votare no alla fiducia e di stare all’opposizione”. E’ quanto si legge in una nota di FI al termine dell’incontro tra Silvio Berlusconi e le due capigruppo FI Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini con il premier incaricato Conte.
Salvini, a Conte onere e onore fare nomiGoverno realizzerà quanto gli italiani si aspettano
ROMA24 maggio 201819:38
– ROMA, 24 MAG – “Lasciamo a Conte l’onore e l’onere di proporre i nomi e i ruoli di chi si farà carico di realizzare quello che gli italiani aspettano”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini dopo la consultazione alla Camera con il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte.
Salvini, convinceremo il centrodestraLeader Lega convinti di partire nelle prossime ore
ROMA24 maggio 201819:40
– ROMA, 24 MAG – “Siamo convinti che nelle prossime ore si possa partire con la soddisfazione di tutti, anche di coloro che non voteranno la fiducia. Sapremo convincere gli amici del centrodestra non con i posti, perché sarebbe irrispettoso per noi e per loro, ma con i progetti”. Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini dopo le consultazioni con il premier incaricato Giuseppe Conte.
L’analisi / 24 maggio: l’arbitro estrae il cartellino rosso, il premier è ConteA disturbare il Colle è anche il sospetto – che Salvini sembra voler far passare – che sia invece il Quirinale a porre veti alle forze politiche
ROMA24 maggio 201821:52
Ora basta diktat al presidente del Consiglio e al presidente della Repubblica. Un doppio avvertimento che dimostra come la temperatura si stia alzando pericolosamente nei rapporti istituzionali. Il primo è indirizzato a Matteo Salvini; il secondo, con contorni protettivi, doveva raggiungere Giuseppe Conte. Il presidente della Repubblica scende in campo e per la prima volta estrae con decisione il cartellino rosso. Così proprio non si può fare, dicono in sostanza al Colle dopo che nelle ultime ore i toni contro il capo dello Stato – e la scarsa considerazione del ruolo primario del presidente del Consiglio – hanno superato i decibel del rispetto. E la materia del contendere non è cosa da poco: l’autorevolezza del premier, la composizione del Governo e, soprattutto, i toni ultimativi con cui la Lega continua a chiedere, quasi pretendere, Paolo Savona all’Economia. Ma non solo.A disturbare il Colle è anche il sospetto – che Salvini sembra voler far passare – che sia invece il Quirinale a porre veti alle forze politiche. Dimenticando volontariamente cosa prevede l’articolo 92 della Costituzione: “il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri”. In gioco c’è poi l’autonomia del presidente del Consiglio, aspetto non secondario del quale Sergio Mattarella ha parlato ieri a lungo con Giuseppe Conte nel loro faccia a faccia al Quirinale. Ecco quindi che il messaggio uscito dal Colle contiene un pizzico di saggezza popolare, il classico parlar a nuora perchè suocera intenda. Conte è infatti all’esordio assoluto di una prova difficilissima e chi ben comincia è a metà dell’opera, per proseguire nei modi di dire.Il presidente ci ha pensato a lungo prima di concedergli l’incarico, anche al di là della vicenda spiacevole del curriculum. La sua perplessità iniziale era basata proprio sull’inesperienza e il basso livello di presenza internazionale. Oggi l’invito presidenziale, per chi sa leggere, è chiaro: il giurista pugliese parta con il piede giusto mostrando coraggio, autonomia di pensiero e consapevolezza dell’importanza della poltrona che potrebbe occupare già dalla prossima settimana. Non si procede con i “diktat” al presidente del Consiglio incaricato avverte quindi il Quirinale senza nascondere una profonda irritazione per quanti calpestano non il galateo ma norme costituzionali.Giornata tesa quindi, che si è dipanata tra telefonate incrociate di ogni tipo tanto che a Montecitorio in molti si chiedevano fino a che punto sarebbe potuto arrivare il presidente. Questo non è dato saperlo ma si è giunti ai limiti di una crisi ricca di incognite, forse risolta in serata da una serie di dichiarazioni più concilianti da parte di Di Maio (“i ministri li sceglie il premier con il presidente della Repubblica”) e tutto sommato anche di Salvini. In tutto questo esibir di muscoli Giuseppe Conte sembra aver recepito il messaggio: “dedichero’ l’intera giornata di domani a elaborare una proposta da sottoporre al presidente della Repubblica”, ha assicurato. La strada verso il Governo è ancora gibbosa.
Governo:Cei coscienza critica,vigileremo”Europa, lavoro, fisco progressivo tra principi irrinunciabili”
ROMA24 maggio 201818:46
– ROMA, 24 MAG – “Vigileremo, saremo coscienza critica, abbiamo dei principi irrinunciabili: la centralità dell’uomo, il lavoro come elemento fondante della dignità, il rispetto della Costituzione, la scelta chiara per la democrazia e per l’Europa”. Lo ha detto il presidente della Cei, card.
Gualtiero Bassetti, parlando del governo che si sta formando.
La Cei boccia la flat tax e considera tra i “principi irrinunciabili” quello della “progressività fiscale”, il che vuol dire “non tagli per tutti genericamente ma per le fasce per le quali è necessario”. “Ci sia una maggiore tassazione sulle attività speculative, si cominci da lì”, ha detto. “Saremo voce critica” ma “saremo anche disposti a collaborare”, ha aggiunto, escludendo comunque qualsiasi “collateralismo” della Chiesa italiana. Bassetti è tornato invece a sottolineare l’importanza di un rinnovato impegno dei cattolici in politica: “Per la società oggi è necessario il pensiero dei cattolici, ma se non lo esprimono insieme rischia di essere inefficace”.
Ft, dare possibilità a nuovo governoA patto che mantengano radicalismo economico entro certi limiti
BRUXELLES24 maggio 201818:46
– BRUXELLES, 24 MAG – “Date una possibilità ai nuovi governanti italiani”. E’ il titolo di un commento a firma di Martin Sandbu nell’edizione online del Financial Times. Secondo il giornalista, “le frange populiste italiane non segnalano una certa prontezza alla moderazione, ma non lo è il resto dell’Ue”, tuttavia “c’è spazio per accogliere le priorità politiche del nuovo governo, in cambio, naturalmente, che il nuovo esecutivo mantenga il suo radicalismo economico entro i limiti”. Sandbu sostiene inoltre che “Lega e M5S sono diventati la minaccia per il progetto europeo e stanno convincendo buona parte degli italiani che il business as usual europeo impedisce buone politiche economiche”. Ma, conclude il giornalista, “il resto dell’Ue ha l’opportunità di dimostrare che hanno torto, ammettendo però che entro certi limiti sono consentite alternative”.