Ultimo aggiornamento 31 Maggio, 2018, 00:22:02 di Maurizio Barra
La prima cornea stampata in 3D con staminali umane
E’ un prototipo, verso riserve illimitate per i trapianti
30 maggio 201809:16
E’ pronta la prima cornea stampata in 3D, ottenuta con uno speciale bio-inchiostro fatto di cellule staminali umane e sostanza aggreganti. Ottenuto nell’università britannica di Newcastle e pubblicato sulla rivista Experimental Eye Research, il risultato è un prototipo, come rilevano gli autori della ricerca, Abigail Isaacson, Stephen Swioklo e Che Connon. Dopo gli ultimi perfezionamenti la tecnica potrà “assicurare in futuro – dicono i ricercatori – una riserva illimitata di organi” per i trapianti di cornea.
Papua Nuova Guinea chiude Facebook per 1 meseIndagherà su fake news e pedopornografia, ipotesi social locale
ROMA30 maggio 201822:43
Esperimento in Papua Nuova Guinea, vuole chiudere Facebook per un mese. L’obiettivo del governo è capire meglio il fenomeno delle fake news e l’effetto sulla popolazione di una decisione del genere. “Questo tempo ci consentirà di prendere informazioni e identificare le persone che si nascondono dietro profili falsi, utenti che caricano foto a contenuto pedopornografico o quelli che postano informazioni false che vanno filtrate e rimosse. Questo consentirà alle persone con identità reali a usare il social network responsabilmente”, ha detto il ministro della Comunicazione Sam Basil al Post Courier newspaper, dichiarazione riprese da diversi media internazionali.”Il governo, trascinato dalla globalizzazione di Internet, non ha mai avuto tempo di riflettere su vantaggi e svantaggi di Facebook ed educare la popolazione”, aveva detto qualche settimana fa lo stesso ministro dopo il caso Cambridge Analytica. Per Sam Basil, inoltre, potrebbe essere l’occasione per creare un proprio social network grazie a sviluppatori che possa parlare “fuori e dentro il paese”. Papua Nuova Guinea ha una popolazione di circa 8 milioni di abitanti.Aim Sinpeng, esperto di politica e media digitali dell’Università di Sidney ha espresso al Guardian alcune perplessità in materia, poiché al momento Facebook è stato bannato in altre nazioni per motivi di censura, come in Cina.”Un mese è un tempo limite interessante ma non sono sicura che porti al risultato necessario. Se si è concentrati sul problema fake news – dice l’esperta – ci sono molti modi di monitorare il fenomeno senza oscurare una piattaforma”.
“Web come l’ambiente, non inquiniamolo noi”Cosenza, Social ora impotenti su fake news, la difesa parte dagli utenti
30 maggio 201815:05
“Siamo parte attiva di questo ecosistema informativo e dovremmo evitare di inquinarlo, proprio come facciamo con l’ambiente che ci circonda”: è questo il parere all’ANSA di Vincenzo Cosenza, esperto e analista di social media, dopo la nuova ondata di commenti sull’evolversi consultazioni di governo, sulla figura del presidente della Repubblica con l’hashtag #IostoconMattarella diventato popolare in poche ore e il rischio dell’inevitabile valanga di disinformazione su Internet in caso di nuove elezioni. Con la Polizia postale che ha avviato un monitoraggio sullel minacce e le offese al presidente della Repubblica.”È un problema soprattutto di tempo – puntualizza l’esperto -. Le fake news si fondano sulla predisposizione ideologica e psicologica del loro target e sulla mancanza di tempo per poter approfondire e fare un controllo. Facebook e le altre piattaforme non hanno sufficienti risorse tecnologiche e umane per bloccare tutte le notizie nel tempo necessario ad evitarne la diffusione. Finalmente sono entrate in una fase di consapevolezza del problema, ce la stanno mettendo tutta ma non è abbastanza”. Il fenomeno della disinformazione online è esploso con le elezioni presidenziali americane del 2016 e da allora Facebook, Google e Twitter sono sotto i riflettori. Hanno chiuso profili falsi o riconducibili a siti di propaganda russa, reso più chiare le regole sulla pubblicità politica, messo in atto una stretta sul linguaggio d’odio, si sono alleati con testate e fact checker e hanno anche aumentato l’individuazione di profili verificati per identificare fonti originali. Ma il fenomeno resta.”Sta anche a noi adoperarci per evitare la diffusione delle fake news – continua Cosenza, autore del blog Vincos.it e della mappa mondiale dei social network -. Noi utenti dovremmo evitare di farci prendere dalla smania di condivisione e approfondire, cercare conferme da più fonti accreditate, costruire attorno a noi una rete social di fonti autorevoli. Evitare di dire la nostra a tutti i costi anche cavalcando una falsa notizia”. Per esempio, “dopo l’incarico a Giuseppe Conte sono spuntati su Twitter diversi profili falsi che subito sono stati presi per veri”; per l’esperto si sarebbe dovuto controllare l’esistenza del bollino blu di certificazione, la tipologia di messaggio (troppo estremo o in linea?), le foto (inedite o già viste?), le persone seguite e cosi via. Insomma, bisogna “adottare un principio di precauzione perché siamo parte attiva di questo ecosistema informativo e dovremmo evitare di inquinarlo, proprio come facciamo con l’ambiente che ci circonda”, conclude Cosenza.
Altroconsumo contro Facebook in 4 paesiConsumatori chiedono 200 euro ad utente coinvolto
ROMA30 maggio 201814:52
– ROMA, 30 MAG – Altroconsumo e le organizzazioni partner in Belgio, Spagna e Portogallo lanciano azioni collettive risarcitorie contro Facebook in questi quattro paesi.
La richiesta al giudice è di un risarcimento di almeno 200 euro per ciascuno degli utenti del social network, a causa dell’uso improprio dei dati. Ad annunciarlo l’associazione di consumatori che ha avviato la class action, in una nota nella quale precisa che l’iniziativa poggia le basi sulle contestazioni mosse dai consumatori nelle scorse settimane e confermate dall’Autorità Antitrust italiana con l’apertura del procedimento per pratiche commerciali scorrette: tutti gli utenti Facebook sono stati vittime di un continuo e massivo uso improprio dei dati da parte del social network o di altre app che operano sulla piattaforma.
Per l’associazione quindi con la raccolta di grandi volumi di dati e la loro condivisione con parti terze senza che l’utente avesse dato il consenso in modo pienamente consapevole, Facebook ha violato sia la normativa sulla protezione dei dati, sia la legislazione sui consumatori, traendone indebiti e ingentissimi guadagni.
Senato russo invita Zuckerberg”In un momento in cui tema è rilevante”
ROMA30 maggio 201815:10
Il Consiglio della Federazione – il Senato russo – inviterà il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg a comparire davanti a una delle sue sessioni plenarie. Lo ha detto la presidente Valentina Matviyenko, citata dalla Tass.”Penso che sia una proposta precisa e degna di nota, in un momento in cui questo è un tema rilevante: se sarà in grado di venire o meno è secondario. Ora ho emesso un ordine, abbiamo inviato un invito e tenteremo di organizzare il suo arrivo”, ha detto Matviyenko.