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SPETTACOLI, CINEMA, MUSICA E CULTURA: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

Tempo di lettura: 26 minuti

Ultimo aggiornamento 7 Giugno, 2018, 23:31:46 di Maurizio Barra

DALLE 11:03 DI GIOVEDì 7 GIUGNO 2018

aLLE 01:30 DI OGGI, VENERDì 8 GIUGNO 2018

Deneuve, girerò film con Kore’eda
Ospite ieri sera a Verona al Festival della Bellezza

ROMA07 giugno 2018 11:03

“La grande bellezza è l’Italia. E quando sono entrata al Teatro Romano ho avuto l’impressione di una bellezza totale”. Sono le parole di Catherine Deneuve, ospite ieri sera al Teatro Romano di Verona nell’ambito del Festival della Bellezza.Assieme al critico Gianni Canova e al direttore editoriale del Festival Alessandra Zecchini, l’attrice simbolo della seduzione del cinema d’arte ha parlato della scena contemporanea, raccontato la sua carriera con curiosi aneddoti sui suoi incontri che hanno segnato la storia del cinema.”Amo molto – ha spiegato – Nanni Moretti, lo seguo, aspetto i suoi film. Ma anche la nuova generazione con Paolo Sorrentino, Matteo Garrone, Luca Guadagnino. Il cinema italiano è sempre vivo”.E ha aggiunto: “Penso che quello europeo sia sempre un cinema importante, che tratta soggetti molto forti, e questo si è visto anche all’ultimo Festival di Cannes con il film di Christophe Honoré, che non ha vinto premi, ma che affronta un soggetto difficile sull’omosessualità, una bellissima storia d’amore. Abbiamo molto da aspettarci dal cinema francese”. L’attrice ha anticipato i suoi prossimi progetti: “Ho appena finito di girare con André Téchiné. Tra due settimane in Francia comincio a lavorare con Cédric Kahn, e poi a inizio ottobre a Parigi con Kore’eda, un regista giapponese che amo molto, che ha appena vinto la Palma d’oro a Cannes”.Della sua lunga e grandiosa carriera ricorda: “In La mia droga si chiama Julie Truffaut non aveva scritto dialoghi, cosa che rendeva tutto difficile. Fu un’esperienza incredibile perché lui amava molto gli attori, era attento, vicino, sempre con tanta intensità”.Curiosi gli aneddoti su Luis Buñuel, che la diresse in Bella di giorno, Leone d’Oro a Venezia nel 1967, con l’intepretazione di Catherine Deneuve tra le migliori della storia del cinema: “Fu particolare lavorare con Buñuel, voleva che le scene fossero fatte come descritte nella sceneggiatura. Quando lo vidi mi resi conto aveva a che fare più con le fantasie del mio personaggio, infatti poi è diventato un riferimento per gli psicanalisti sul tema del masochismo. Non immaginavo che sarebbe diventato un classico”.Il Festival della Bellezza di Verona si avvia alla conclusione della sua V edizione con gli ultimi appuntamenti: giovedì 7 giugno Massimo Cacciari al Teatro Filarmonico e il tributo orchestrale di Morgan a Fabrizio De Andrè al teatro Romano; venerdì 8 e sabato 9 giugno i concerti di Goran Bregovic e Elio e le Storie Tese; chiusura il 10 giugno con Stefano Bollani.

Festival Seeyousound diventa itineranteTappe a Pisa, Palermo e Lecce prima della 5/a edizione a Torino

TORINO07 giugno 201813:39

– TORINO, 7 GIÙ – Seeyousound, il festival italiano dedicato all’incontro tra cinema e musica, diventa itinerante.
Prima della quinta edizione, in programma a Torino dal 23 gennaio al 3 febbraio 2019, sarà infatti al Cineclub Arsenale di Pisa dal 23 al 27 ottobre, a Palermo dall’8 all’11 novembre, in collaborazione con il Polo Museale d’Arte Moderna e Contemporanea, e a Lecce, dal 28 novembre al primo dicembre in collaborazione con Apuleia Film Commission.
La decisione di diventare itinerante alla luce del crescente successo della manifestazione. “Ancora una volta Torino fa da laboratorio e in un settore, il cinema, sul quale ha investito molto sin dai suoi albori”, dice il direttore Maurizio Pisani.
Il Festival offre proiezioni, sonorizzazioni di film muti e video artistici, incontri, esperimenti di nuovo cinema digitale, concerti e performance.
Sotto la Mole, intanto, parte l’8 giugno il progetto SoundFrames Days #3, in collaborazione con il Museo del Cinema, dedicato alla sonorizzazione di video contemporanei.
I dinosauri ‘migranti’ di Jurassic WorldDal 7 giugno in sala quinto capitolo saga, ma non finisce qui

ROMA07 giugno 201814:53

– ROMA, 7 GIU – Gli appassionati della saga Jurassic possono dormire sonni tranquilli: il mondo dei dinosauri continuerà a vivere sugli schermi per chissà ancora quanti anni e sequel. ‘Jurassic World: Il Regno distrutto’, diretto da Juan Antonio Bayona, con Chris Pratt e Bryce Dallas Howard, in sala dal 7 giugno con 840 copie con Universal Pictures, sembra infatti lo spin off di una nuova serie. Quinto capitolo della saga iniziata nel 1993 da Steven Spielberg e sequel del film omonimo del 2015 campione di incassi, vede il ritorno sia dei dinosauri delle precedenti puntate, resuscitati 60 milioni di anni dopo la loro estinzione, ma anche la loro versione modificata grazie alla genetica (è il caso del feroce Indoraptor). E in un blockbuster sempre più ricco di effetti speciali, tanti temi in sotto testo come migrazione, razzismo e guerra. Nel cast Chris Pratt, Bryce Dallas Howard, James Cromwell, Jeff Goldblum. Jurassic World 2015 ha incassato 1,6 miliardi di dollari ed è al quinto posto tra i maggiori incassi di sempre.
Alla salute, felicità e malattiaIn anteprima il 15 giugno al Biografilm Festival

ROMA07 giugno 201815:06

– ROMA, 7 GIU – Si può cercare la felicità anche durante la malattia? È la domanda centrale del documentario ‘Alla salute’ di Brunella Filì (alla sua opera seconda dopo ‘Emergency Exit’), in concorso al Biografilm Festival di Bologna nella sezione Biografilm Italia dove passa in anteprima il 15 giugno.
Il film racconta la storia di Nicola Difino, food-performer che, ammalatosi di linfoma non-Hodgkin, ha trasformato il suo percorso da paziente in una sfida, per trovare la sua personale “ricetta della felicità”, proprio quando ha dovuto fare i conti con il rischio di morire. La sua vicenda è accompagnata nel film dalle interviste e testimonianze dei suoi più cari amici – chef e artisti fra cui Roy Paci, Paola Maugeri, Donpasta, Simone Salvini, Diego Rossi – e delle persone che lo hanno aiutato ad affrontare tutto il percorso, fra cui il suo medico ed il suo infermiere.
Locarno: a regista Dumont Pardo d’onoreIl suo sguardo austero ha raccontato la banalità del male

MILANO07 giugno 201816:00

– MILANO, 7 GIU – Il regista e sceneggiatore francese Bruno Dumont sarà premiato con il Pardo d’onore Manor al ’71 Locarno Festival’ che si svolge nella località svizzera dall’1 all’11 agosto. Il regista francese sarà ospite in Piazza Grande, sabato 4 agosto, in occasione della prima mondiale della serie ‘Coincoin et les z’inhumains’.
Nato nel 1958 a Bailleul, nelle Fiandre, Bruno Dumont è ritenuto – sottolineano gli organizzatori – uno dei registi più originali del panorama internazionale. Autore di film controversi, in oltre vent’anni di carriera ha raccontato con il suo particolare sguardo austero, aspro e rigoroso il mistero racchiuso nella realtà della vita quotidiana, esplorando con minuziosità la questione dell’esistenza del male e della sua banalità.
Millennium ‘regina’ Claire Foy è LisbethPrimo trailer Quello che non uccide, con l’attrice di The Crown

ROMA07 giugno 201820:39

Lisbeth Salander sta per tornare sul grande schermo. Sony ha diffuso a livello internazionale su tutte le piattaforme anche social il primo trailer di Millennium – Quello che non uccide, il film diretto da Fede Alvarez che porta in sala ‘The Girl in the Spider’s Web’, il romanzo di David Lagercrantz, che prosegue la saga di Millennium dopo la scomparsa di Stieg Larsson.   Il film vede Claire Foy, vincitrice del Golden Globe (The Crown), ereditare il ruolo della celebre hacker Lisbeth Salander nata dalla mente di Larsson. La pellicola arriverà nelle sale americane il 9 novembre 2018 (in Italia il 31 ottobre). Il film – l’adattamento del romanzo di David Lagercrantz, che fa da sequel ai romanzi di Larsson che compongono la trilogia Millennium – era da tempo in fase di pre-produzione.
La sceneggiatura del film è stata scritta da Steven Knight, Jay Basu e dal regista Fede Alvarez (La casa, Man in the Dark) che sarà impegnato anche dietro la macchina da presa.
Bellezza classica e accento autenticamente inglese, Claire Foy, nei panni punk di Lisbeth Salander – fino alla diffusione del trailer – era per molti puristi difficile da immaginare con il look ribelle tutto pelle e borchie richiesto dal personaggio, dato che il pubblico ha imparato a conoscerla nelle vesti rigorose e regali della regina Elisabetta II nella serie tv Netflix. E invece, almeno dalle prime sequenze video diffuse, il personaggio, che si sposta a bordo di una gigantesca e roboante moto anche tra le strade ricoperte di ghiaccio, sembra calzarle a pennello: nelle prime immagini la si vede camuffata con felpa calata in testa e vernice bianca a coprile parte del volto. Si è appena introdotta in un lussuoso appartamento dove un uomo dall’apparenza elegante ha appena picchiato sua moglie, alla quale poco dopo porge un bicchiere di whisky come se nulla fosse: la donna è inginocchiata ai piedi della grande cucina. L’uomo, dopo aver blaterato qualcosa, fa qualche passo, ma viene catturato dai piedi da una corda fissata al soffitto piazzata da Lisbeth ad arte tanto da non dargli scampo e ritrovarsi bloccato a testa ingiù. La moglie, pensando a dei rapinatori, cerca d’impeto di chiamare aiuto con il telefonino, ma la hacker, una sorta pare di vendicatrice dei deboli le fa capire in sintesi di prendere la bambina e scappare di casa, poi torna dal malcapitato per torturarlo ancora un po’.
Al fianco dell’attrice britannica recitano anche Sverrir Gudnason nei panni di Mikael Blomkvist, Lakeith Stanfield in quelli di Ed Needham e Stephen Merchant quale di Frans Balder.
Nel cast ci sono anche Sylvia Hoeks (Blade Runner 2049), Claes Bang, Christopher Convery, Synn›ve Macody Lund e Vicky Krieps

Ciak d’oro 2018 tra Ammore e Guadagnino5 premi ai Manetti e 3 a Chiamami con il tuo nome

ROMA07 giugno 201817:33

I Ciak d’oro 2018, premi del magazine diretto da Piera Detassis (votati da 100 giornalisti e critici e da una giuria di lettori), sono divisi quest’anno tra un musical innovativo e spiazzante, in salsa napoletana, e un film squisitamente d’autore e dal respiro internazionale. A trionfare infatti sono due film italiani a ‘stridere’ per cifra stilistica: AMMORE E MALAVITA dei Manetti Bros e CHIAMAMI COL TUO NOME di Luca Guadagnino. Il primo ottiene ben cinque premi (regia, colonna sonora, canzone originale (Bang Bang), attrice non protagonista a Claudia Gerini a cui si aggiunge il Ciak Colpo Di Fulmine a Serena Rossi), mentre il film di Guadagnino ottiene il premio più prestigioso, quello di miglior film, e anche montaggio e manifesto.
Alla cerimonia della consegna dei premi a Roma con la conduzione di Geppi Cucciari, un Ciak va anche a Paola Cortellesi e Antonio Albanese, interpreti di COME UN GATTO IN TANGENZIALE di Riccardo Milani e a NAPOLI VELATA di Ferzan Ozpetek (scenografia e costumi).
Giornalisti: muore in teatro Mario VighiAl Valli di Reggio, era capo ufficio stampa Fondazione I Teatri

REGGIO EMILIA07 giugno 201811:10

– REGGIO EMILIA, 7 GIU – Si è spento lunedì, mentre era al lavoro al teatro Valli di Reggio Emilia, Mario Vighi, 62 anni, a causa di un improvviso malore. Giornalista, capo ufficio stampa, comunicazione ed editoria della Fondazione i Teatri, in passato era stato anche volto delle televisioni locali reggiane, uomo di cultura e di politica, nonché attivo anche nella Federazione anarchica reggiana.
Nativo di Parma, a lui si devono tantissimi progetti realizzati dai Teatri, anche in collaborazione con Claudio Abbado. Sua la voce che prima di ogni spettacolo al Municipale di Reggio augurava al pubblico di essere felice. I funerali di Vighi vengono celebrati oggi alle 16 al Tempio di Cremazione del Cimitero di Valera, a Parma.

In mostra Milano foto di Folco QuiliciReportage in bianco e nero realizzati negli anni Sessanta

MILANO07 giugno 201811:13

– MILANO, 7 GIU – Da Bangkok alla Pampa Argentina, dal Congo al Ciad, i reportage in bianco e nero realizzati negli anni Sessanta da Folco Quilici sono protagonisti della mostra fotografica “Testimone del mondo”, che Fondazione 3M dedica al grande regista, scrittore e documentarista recentemente scomparso.
L’esposizione, che apre domani a Palazzo Giureconsulti, è la riproduzione del autentico giro del mondo di Quilici, tema che lega le sue fotografie e si ritrova nei suoi viaggi: a Bangkok, di cui coglie la brulicante e sfuggente vitalità, nelle isole della Polinesia francese, piene di antiche tradizioni e riti suggestivi, nella Pampa argentina, con le sue forti contraddizioni fra passato e presente, e nei servizi sul Congo e sul Ciad, da cui emerge una quotidianità, osservata in maniera attenta ma distaccata. Quilici modifica spesso il suo approccio fotografico, passando dal primo piano di un volto alla ripresa dell’insieme delle scene di gruppo, mantenendo però sempre uno stile caratterizzato da una grande eleganza.
Al via Medimex, sold out per i PlaceboStasera show dei Kraftwerk, spettacolo dell’elettronica in 3D

BARI07 giugno 201813:23

– BARI, 7 GIU – Sono arrivati da ogni parte d’Italia gli appassionati di musica a poche ore dall’avvio ufficiale della nuova edizione di Medimex, festival internazionale e momento di incontro tra addetti ai lavori, che per la prima volta si tiene a Taranto, fino al domenica 10 giugno. Stasera, sulla rotonda del Lungomare, sarà la volta dei primi headeliner, i Kraftwerk, padri della musica elettronica, con uno spettacolo tridimensionale in esclusiva per l’Italia. Mentre domani, sempre sul main stage, tocca alla band simbolo del post-grunge, i Placebo, per il cui concerto sono andati esauriti sia i biglietti singoli sia gli abbonamenti. Il primo appuntamento del Medimex, oggi alle 15.30, è al circolo ufficiali della Marina militare, con la presentazione di Songwriting Camp, la scuola di formazione a cura di Sony/ATV.
Belcanto e Lirica come Patrimonio UnescoProposta lanciata da Pecoraro Scanio e promossa da Società Dante

ROMA07 giugno 201813:37

– ROMA, 7 GIU – Una petizione per candidare il Belcanto e l’Opera Lirica Italiana a Patrimonio Unesco. E’ quella promossa dalla Società Dante Alighieri e lanciata da Alfonso Pecoraro Scanio. La candidatura #OperaUnesco è stata lanciata per la prima volta all’estero presso la Scuola Italiana di Tirana, in Albania, oggi, 7 giugno. La petizione, il cui il primo firmatario è stato il Segretario Generale della Dante Alessandro Masi, è rivolta alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, al MIBACT, al MIUR e al MAECI. “Dopo aver lanciato con entusiasmo la candidatura della pizza a Patrimonio immateriale Unesco”, commenta l’ex ministro, “ho ritenuto opportuno sostenere questa nostra straordinaria realtà, sollecitato anche da tanti suoi estimatori. Da anni sono state presentate proposte per far riconoscere dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità il Belcanto e l’Opera Lirica, ma non è stata mai avanzata una candidatura ufficiale”.
Pino Daniele, esce nuova raccolta”Le corde dell’anima – Studio & live”, 4 cd e booklet

ROMA07 giugno 201813:59

– ROMA, 7 GIU – L’8 giugno, poche ore dopo il concerto tributo in sua memoria a Napoli, esce “Le corde dell’anima-Studio & Live” (Sony Music/Legacy Recording), la nuova raccolta dedicata a Pino Daniele, con 4 cd e 40 pagine di musica, racconti scritti da John Vignola e fotografie di Luciano Viti.
“Nelle canzoni che compongono questo box ci sono le testimonianze ultime di un viaggio che avrebbe potuto riservare ancora qualche sorpresa – racconta John Vignola -. Non solo perché, nella fascinazione per armonie sacre o nel ritorno all’essenza dei proprio suoni, Pino Daniele continuava a dimostrare una curiosità che non si era ancora risolta del tutto, ma anche perché le celebrazioni di Nero a metà sembravano rilanciare le storie di ieri, farle risuonare in un oggi molto più disordinato, ma non così inaccogliente. Invece, la storia si chiude qui e in qualche modo rimane, più che un rimpianto, la consapevolezza che la lezione di Pino sia insostituibile, come del resto è lui, nella migliore storia della musica italiana”.
Bohème, i giovani nelle periferie del mondoNuovo allestimento di Ollé, debutta al Costanzi Maestro Nánási

ROMA07 giugno 201820:10

Non ci sarà il fascino della Parigi dell’800, ma tutta la diversità multietnica, il fermento culturale e il degrado delle periferie del mondo: è questa La Bohème che il regista Alex Ollé de La Fura dels Baus presenterà all’Opera di Roma, a partire dal 13 giugno, in un nuovo allestimento, coprodotto con il Regio di Torino, che conclude la stagione del Costanzi.Il celeberrimo titolo di Puccini, che sarà in scena per 11 recite fino al 24 giugno con la direzione dell’orchestra affidata all’ungherese Henrik Nánási al debutto sul podio romano, abbandonerà la romantica Ville Lumière per approdare in un luogo a tratti oscuro, al di fuori dal tempo. Una metropoli immaginaria e turbolenta, forse assimilabile a tutte le città contemporanee, resa vibrante e viva da un gruppo di giovani di belle speranze, fragili e precari, ma desiderosi di futuro e con il sogno rivoluzionario della felicità: “Ciò che per me è più importante nella Bohème è la forza della gioventù. Dopo 120 anni quest’opera parla ancora al pubblico, perché tutti siamo stati giovani, con la fame di vita, di futuro, di successo, di felicità immediata”, spiega oggi Ollé, che con il lavoro pucciniano arriva alla sua quinta produzione all’Opera di Roma. “La morte di Mimì è in fondo la metafora della fine della gioventù, è qualcosa che fa diventare adulti. Non ho voluto ambientare l’opera a Parigi o al centro di una città, ma nella periferia. In tutto il mondo le periferie sono simili, lì vive gente più povera, esattamente come sono i personaggi, che non hanno soldi. La Bohème mi affascina perché non ci sono eroi, ma situazioni quotidiane, è l’opera delle piccole cose, come diceva Puccini”.”Credo che al pubblico giovane piacerà”, prosegue il regista, “tutto, dalle luci, ai costumi alle scene avvicina la rappresentazione al giorno d’oggi”. Grande entusiasmo anche da parte di Nánási, che in autunno tornerà al Costanzi per dirigere Il Flauto magico: “La Bohème è come una droga: quando inizi a suonarla non ti puoi più fermare. L’orchestra la conosce bene ma ogni volta è un’esperienza entusiasmante”, afferma, sottolineando dell’opera pucciniana “l’equilibrio perfetto nell’orchestrazione, tra i movimenti lenti e quelli più veloci, tra l’aspetto poetico e quello drammatico”. Sul palco il pubblico vedrà alternarsi ben 3 cast, con artisti di tante nazionalità: nel ruolo di Mimì Anita Hartig, Vittoria Yeo e Louise Kwong, in quello di Musetta Olga Kulchynska e Valentina Nafornita, mentre i giovani bohèmienne saranno Giorgio Berrugi e Ivan Ayon-Rivas (Rodolfo), Massimo Cavalletti e Alessandro Luongo (Marcello), Simone del Savio ed Enrico Marabelli (Schaunard), Antonio di Matteo e Gabriele Sagona (Colline). A firmare le scene dell’allestimento è Alfons Flores, mentre i costumi e le luci sono rispettivamente di Luc Castells e Urs Schonebaum.

Festa Libro Ebraico, Yehoshua a Ferrara19/6 al Comunale. Vasto programma al Meis-Museo Ebraismo e Shoah

FERRARA07 giugno 201814:35

– FERRARA, 7 GIU – Lo scrittore israeliano Abraham B.
Yehoshua, tra i maggiori interpreti del rapporto elettivo che da secoli lega l’ebraismo alla letteratura, parteciperà alla Festa del libro ebraico in programma domenica 10 giugno a Ferrara, che per la prima volta avrà come teatro il Meis, Museo nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah. Yehoshua terrà una lectio magistralis sul tema ‘Il libro ebraico’ alle 17 al Comunale, introdotta dal direttore del Meis, Simonetta Della Seta. Il Museo sarà aperto non-stop dalle 9 alle 18, con visite guidate al percorso espositivo ‘Ebrei. Una storia italiana. I primi mille anni’, a cura di Anna Foa, Giancarlo Lacerenza e Daniele Jalla, con i contributi video di sette esperti e oltre 200 oggetti (molti dei quali preziosi e rari), da musei di tutto il mondo. A introdurre il pubblico ai temi del Meis sarà lo spettacolo multimediale ‘Con gli occhi degli ebrei italiani’, a cura di Giovanni Carrada (autore di Superquark) e Simonetta Della Seta: 2200 anni di storia e cultura italiana in 24 minuti, visti e raccontati attraverso gli occhi degli ebrei. Da non perdere, poi, il ‘Giardino delle Domande’, dove crescono ulivi e melograni, simboli biblici rispettivamente di pace e fertilità, ma anche alloro, mirto, lavanda, timo e maggiorana, piante aromatiche presenti nella Torà e protagoniste di diversi riti e festività ebraiche.

Adelita Husni-Bey in mostra a Modena’Adunanza’ è la prima vasta personale in un’istituzione italiana

MODENA07 giugno 201814:37

– MODENA, 7 GIU – La Galleria Civica di Modena ospita dal 9 giugno al 26 agosto ‘Adunanza’, mostra che riunisce l’eterogenea produzione di Adelita Husni-Bey sviluppata negli ultimi dieci anni tra video, installazioni, opere pittoriche, serie fotografiche, disegni e lavori su carta. E’ la sua prima vasta personale in un’istituzione italiana: l’artista, che vive a New York, si è distinta nel panorama internazionale partecipando a manifestazioni come la Biennale d’Arte di Venezia nel 2017, tra i rappresentanti del Padiglione Italia, e la mostra ‘Being: New Photography 2018’ al MoMA di New York.
Fin da giovanissima Adelita Husni-Bey (Milano, 1985) si interessa a temi politici e sociali complessi indagandoli attraverso studi di sociologia, teorie educative anarco-collettiviste e pratiche d’insegnamento sperimentali. Le sue opere si fondano e nascono da processi collettivi, nella forma di workshop e giochi di ruolo con la partecipazione di varie tipologie di comunità, tra cui studenti, atleti, giuristi e attivisti politici.
I dinosauri ‘migranti’ di Jurassic WorldDal 7 giugno in sala quinto capitolo saga, ma non finisce qui

ROMA07 giugno 201814:59

– ROMA, 7 GIU – Una cosa è certa, gli appassionati della saga Jurassic possono dormire sonni tranquilli: il mondo dei dinosauri continuerà a vivere sugli schermi per chissà ancora quanti anni e sequel. ‘Jurassic World: Il Regno distrutto’, diretto da Juan Antonio Bayona, con Chris Pratt e Bryce Dallas Howard, in sala dal 7 giugno con Universal Pictures, sembra infatti lo spin off di una nuova serie. Quinto capitolo della saga iniziata nel 1993 da Steven Spielberg e sequel del film omonimo del 2015 campione di incassi, vede il ritorno sia dei dinosauri delle precedenti puntate, resuscitati 60 milioni di anni dopo la loro estinzione, ma anche la loro versione modificata grazie alla genetica (è il caso del feroce Indoraptor). E in un blockbuster sempre più ricco di effetti speciali, tanti temi in sotto testo come la migrazione, il razzismo e la guerra: vale a dire perché non rendere questi dinosauri ‘migranti’ che nessuno vuole, armi da vendere al miglior offerente? Questa la trama. A tre anni dal fallimento del parco a tema Jurassic World, voluto dal sognatore John Hammond e distrutto dai dinosauri scappati dalle gabbie capitanati da Indominus Rex, oramai questi animali sopravvissuti vivono nell’Isla Nublar priva di esseri umani. Ma quando il vulcano dell’isola mostra segni di risveglio, l’ex addestratore di velociraptor Owen Grady (Chris Pratt) e la responsabile del parco Claire Dearing (Bryce Dallas Howard) decidono di salvare i dinosauri da una nuova estinzione. E questo dopo che il mondo intero ha deciso che quei dinosauri alla fine è meglio che muoiano e restino nella loro isola.
Per Owen poi c’è anche il desiderio di ritrovare il suo amato Blue, l’intelligente velociraptor con cui ha creato un rapporto davvero speciale. Arrivati sull’isola, scoprono che la missione segreta per salvare i dinosauri voluta da Benjamin Lockwood (James Cromwell), ricco imprenditore ex socio di John Hammond nella creazione di Jurassic Park, ha preso una piega del tutto diversa: commerciale. Ovvero salvare questi animali, ma solo per venderli ai signori della guerra.
Questa volta Owen e Claire avranno dalla loro parte il professor Ian Macolm (Jeff Goldblum), specialista della teoria del caos, l’impacciato Franklin Webb (Justice Smith) del Dinosaur Protection Group, esperto di sistemi digitali, e la dinamica Zia Rodriguez (Daniella Pineda), esperta paleo-veterinaria. Contro di loro Eli Mills (Rafe Spall), infido braccio destro di Lockwood, Wheatley (Ted Levine), crudele mercenario incaricato di dirigere l’operazione a Isla Nublar e B.D Wong nei panni del genetista corrotto Dr. Henry Wu.
Ricordiamo, infine, che il Jurassic World del 2015 con Bryce Dallas Howard e Chris Pratt, sempre con Spielberg come executive producer e un budget di 150 milioni di dollari, ha incassato 1,6 miliardi di dollari ed è attualmente al quinto posto tra i maggiori incassi nella storia del cinema, dopo Avatar, Titanic, Star Wars: Il risveglio della Forza e Avengers: Infinity War.

Duff illumina Medimex, messaggi di luceCon installazione, Castello Aragonese comunica attraverso laser

TARANTO07 giugno 201816:06

– TARANTO, 7 GIU – La luce come veicolo di messaggi che prendono forma in uno spazio a metà fra il mare e la terra ferma, tra la mutevolezza del cielo e la severità della fortezza. E’ in questo contesto che stasera a Taranto, si darà vita all’esperimento dell’artista statunitense Arthur Duff che il Medimex ospita dal 7 al 10 giugno con l’installazione ‘Learning How to See in the Dark’, realizzata appositamente per il Castello Aragonese su commissione di ‘ConTempo’, il progetto di arte contemporanea di Valentina Iacovelli improntato all’interazione tra artisti, patrimonio architettonico e pubblico. Ogni qualvolta la notte calerà, l’oscurità sarà il tappeto sul quale le pareti del Castello e il mare daranno forma alla luce che diventerà protagonista assoluta con il bianco scagliato da tre proiettori laser. Brevi frasi e singole parole, elementi caratteristici delle opere di Duff, saranno visibili al pubblico che sarà coinvolto in una comunicazione diretta. In questo modo il Castello sarà il cuore dell’installazione, un luogo di esplorazione da riconsiderare. Duff, artista americano nato in Germania nel 1973, e oggi residente in Italia, preferisce non parlare di opere ma di un singolo “esperimento continuo”. E nell’indicare gli elementi parole e la luce, li definisce “informazione” e “viaggio”. Per Duff, infatti, la luce è la possibilità metaforica di un transito, un viaggio nel mondo dell’informazione come uno spazio fisico potenzialmente infinito e materiale dinamico.
Collisioni, Premio Giovani a MannarinoIl cantautore-poeta a Barolo il primo luglio per la consegna

TORINO07 giugno 201816:08

– TORINO, 7 GIU – Il cantautore italiano Mannarino ha vinto il Premio Giovani di Collisioni assegnato ogni anno a un artista italiano “che con la cifra originale del suo lavoro si è dimostrato un modello non omologato e critico per le nuove generazioni”. Mannarino riceve il premio a Barolo il primo luglio dai ragazzi del Progetto Giovani del Festival.
Mannarino, spiegano gli organizzatori, è stato scelto “perché più di ogni altro artista della sua generazione ha saputo dare dignità di poesia alle sue ballate, creando canzoni indimenticabili da leggere e poesie da ascoltare, dando un soffio di vita nuovo a una grande tradizione letteraria italiana, che da Belli al grande Trilussa ha riportato il dialetto romano alla dignità di una cifra espressiva autentica, nuda e immediata. In un mondo musicale che sembra ormai rivolgersi solo ai talent-show e all’uso dell’inglese come forma di omologazione e anonimato, Alessandro Mannarino ha saputo trovare un suo tratto del tutto personale e autentico”.
Apre Modigliani Art Experience al MudecImmersione multimediale nel mondo bohemien di Modì

MILANO07 giugno 201816:52

– MILANO, 7 GIU – Più che una mostra, è un’immersione nell’universo di Modì quella che il Mudec Culture di Milano propone dal 20 giugno con la “Modigliani Art Experience”, una rappresentazione multimediale che trasporterà il visitatore nel mondo bohémien del pittore, nella sua esistenza da esule livornese nella Parigi dei primi del Novecento; gli mostrerà le sue muse, amanti e ispiratrici, ed evocherà la sua arte. L’art experience vera e propria ripercorre la vita dell’artista attraverso un racconto tematico, che, partendo da Livorno, approda subito dopo nella Parigi degli inizi del XX secolo. Attraverso questo filo cronologico la proiezione spiega con suoni, immagini e parole il rapporto di Modigliani con la scultura e il suo incontro con Brancusi, le amicizie con scrittori, artisti e letterati dell’epoca, i suoi amori (primo fra tutti quello con Jeanne Hébuterne), esplorando il tema delle figure femminili e i nudi nella sua arte. Nell'”experience-room” centinaia di opere proiettate dalle pareti al pavimento come in un unico flusso di sogno, di forme fluide e smaterializzate in motivi evocativi dell’arte di Modigliani, dagli esordi alle ultime opere. Un mondo simbolico riprodotto grazie al sistema Matrix X-Dimension, progettato in esclusiva per questa video installazione, e che si avvale di un imponente apparato di proiettori laser, in grado di trasmettere sulle superfici dell’installazione oltre 40 milioni di pixel.
“Modigliani – spiega il curatore, Francesco Poli – era un apolide e un cosmopolita, non aveva radici. Era sia italiano sia francese, ma soprattutto mirava a un empireo delle idee, in un tempo assoluto. La purezza delle sue immagini e del suo pensiero faceva da contrappeso alla dissipazione dell’esistenza”.
Studioso, c’è pianta Lecco di LeonardoInserita nel manoscritto L, sottratto a Ambrosiana da Napoleone

MILANO07 giugno 201817:02

– MILANO, 7 GIU – Convinto che il paesaggio che circonda Monna Lisa non sia la Val d’Arno o il Montefeltro ma piuttosto il paesaggio lariano con il monte Barra e il fiume Adda, Riccardo Magnani, che ha accantonato la laurea alla Bocconi, per diventare studioso di Leonardo da Vinci, annuncia di aver trovato in un codice del genio toscano una pianta della città di Lecco. Più precisamente nel manoscritto L conservato a Parigi all’Institut de France.
Il lecchese Magnani, che ancora non si è confrontato con altri studiosi, è convinto che lo schizzo presenti “inequivocabili riferimenti alla urbanizzazione della città ai tempi di Leonardo antecedenti alla costruzione delle fortificazioni leonardesche”. E comunque ritiene che anche la provenienza (il manoscritto L è stato sottratto dalla biblioteca ambrosiana di Milano insieme ad altri volumi da Napoleone) deponga a favore di questa teoria. Si tratta di “un ritrovamento importante – ha spiegato – in quanto conferma il fortissimo legame esistente tra Leonardo e la città di Lecco”.
Stato Sociale, vita in vacanza e in tourDall’8 giugno i 5 ragazzi saranno live in tutta Italia

ROMA07 giugno 201817:39

– ROMA, 7 GIU – Dopo una primavera di “vacanza” Lo Stato Sociale si rimette al lavoro: la band torna dal vivo l’8 giugno al Carroponte di Milano. A seguire i 5 ragazzi saranno il 12 giugno a Bologna, per un concerto offerto dal Comune nell’ambito di Bologna Estate 2018, il 4 luglio a Padova, l’11 a Collegno (TO), il 13 a Roma, il 14 a Molfetta (BA), il 22 a Scario (SA), il 23 a Recanati (MC). Ad agosto Lo Stato Sociale sarà il 3 a Reggio Emilia, il 4 a Livorno, il 9 a Canicattì (AG), l’11 a Castrignano dei Greci (LE), il 15 a Pescara.
La band incontrerà i fan anche in alcuni eventi dell’estate italiana: il 9 giugno saranno ospiti della Notte del Liscio a Gatteo a Mare, il 10 Giugno al Pizza Village di Napoli, il 14 luglio di Musicultura a Macerata e il 19 luglio del Festival Gaber a Camaiore.
Brevetto Siae anti falsa programmazioneAlgoritmo ‘stana’ brani contenuti nei borderò ma non eseguiti

ROMA07 giugno 201818:20

– ROMA, 7 GIU – Un algoritmo che contribuisce a ‘stanare’ i brani contenuti nei borderò delle esecuzioni live, ma in realtà mai suonati: è il primo brevetto della storia della Siae, un sistema dedicato a contrastare il fenomeno della falsa programmazione nei borderò, cioè nei documenti che consentono di ripartire agli autori ed editori gli incassi che derivano dalla pubblica esecuzione delle opere musicali tutelate.
“Abbiamo lavorato per circa un anno con l’Università La Sapienza di Roma al progetto ‘Programmi Puliti’ per contrastare il fenomeno dell’alterazione della programmazione musicale eseguita durante gli eventi in pubblico – spiega in una nota Filippo Sugar, presidente di Società autori ed editori. – È il primo brevetto di Siae e rappresenta un ulteriore traguardo che abbiamo raggiunto nel nostro processo di semplificazione e innovazione per ripartire i compensi in modo sempre più agile e analitico ai nostri associati”.
Prince, 21/9 Piano & A Microphone 1983Nel giorno di quello che sarebbe stato il suo 60/mo compleanno

ROMA07 giugno 201818:22

– ROMA, 7 GIU – Il 21 settembre uscirà, nel giorno di quello che sarebbe stato il 60/o compleanno di Prince, Piano & A Microphone 1983. Lo ha annunciato il Prince Estate, in collaborazione con Warner Bros. Records. Le nove tracce, per un totale di 35 minuti di audio, sono state estrapolate da una cassetta inedita che il folletto di Minneapolis registrò al piano nello studio della propria casa nel 1983. L’album sarà disponibile su cd, lp, Deluxe CD+LP, pubblicazione digitale e pre-save per lo streaming.
“La grezza, intima registrazione, che avvenne all’inizio della carriera di Prince poco prima di raggiungere la fama internazionale, è simile nella struttura al Piano & A Microphone Tour con il quale concluse la sua carriera nel 2016”, afferma il consulente della Prince Estate Entertainment, Troy Carter.
“Siamo entusiasti di avere l’opportunità di dare ai fan un assaggio della sua evoluzione e dimostrare come nell’ultimo periodo della sua carriera il piano e la sua voce divennero un tutt’uno”.
Stato-mafia, 25 anni di processiNel volume di Grassi la ‘bussola’ per orientarsi tra le sentenze

ROMA07 giugno 201818:41

– ROMA, 7 GIU – C’è un filo che lega i rapporti fra Stato e mafia dalla Prima alla Seconda Repubblica ed emerge da sentenze definite in Cassazione. E ci sono verdetti che delineano quanto accaduto tra le due epoche, quando Tangentopoli scompaginò le carte. I 25 anni di indagini e processi e migliaia di atti giudiziari sono riassunti nel saggio “Commedianti.
Andreotti, Berlusconi e la mafia” (122 pp., Epoké editore, 14 euro), scritto dal giornalista dell’ANSA Giampaolo Grassi. Il libro si snoda attraverso le sentenze a carico dell’uomo simbolo della Prima Repubblica, Giulio Andreotti, e di Marcello dell’Utri, braccio destro dell’uomo simbolo della Seconda Repubblica, Silvio Berlusconi. E si chiude con il verdetto di primo grado sulla trattativa Stato-mafia. “Sui rapporti fra Stato e mafia – è scritto nell’introduzione – è stato detto e scritto tutto e il contrario di tutto. Forse è utile riannodare le fila del discorso e, per orientarsi meglio in questo ginepraio, usare i punti cardinali individuati dalla magistratura”.
Il tutto partendo da un presupposto: “Anche i giudici – si avverte – prendono cantonate, anche nelle sentenze ci sono scritte delle sciocchezze e spesso i verdetti di oggi contraddicono quelli di ieri. Però il risultato di un procedimento giudiziario resta il punto finale di un lavoro a tutto tondo: i tribunali e le corti decidono dopo aver assistito al confronto fra l’accusa e la difesa, avendo dunque a disposizione tutte le carte distribuite durante la partita”. La rilettura delle sentenze fornisce anche chiavi interpretative finora rimaste sotto traccia nella pubblicistica e in un dibattito pubblico spesso animato da innocentisti o colpevolisti a priori. Perché commedianti? “C’è un’ipotesi che si affaccia nelle sentenze di appello su Andreotti e su Dell’Utri: che fra i vertici di Cosa nostra e quelli istituzionali ci sia stata un’intesa continua, ma che spesso abbia assunto la forma del gioco delle parti. Cioè, che i mafiosi abbiano millantato coi politici e che i politici lo abbiano fatto coi mafiosi. Che gli uni abbiano fatto agli altri promesse che non intendevano o non potevano mantenere, e viceversa”.
Estate in musica alla Reggia di CasertaDue mesi di sinfonie, lirica, danza anche a Belvedere San Leucio

NAPOLI07 giugno 201818:58

– NAPOLI, 7 GIU – Dieci appuntamenti dal 27 giugno al 7 agosto, un inizio travolgente con la Nona di Beethoven diretta da Juraj Valcuha, premiato come il migliore direttore d’orchestra dell’anno, e la chiusura affidata alla star indiscussa dei palcoscenici lirici internazionali, il tenore Jonas Kaufmann, in coppia con il soprano Maria Agresta. La Regione Campania ha lanciato oggi il programma 2018 di Un’estate da Re, che porta per il terzo anno la musica sinfonica, lirica e del balletto alla Reggia di Caserta e al Belvedere di San Leucio.
La rassegna, con la direzione artistica affidata ad Antonio Marzullo, vede la collaborazione tra il Teatro di San Carlo di Napoli e il Teatro Giuseppe Verdi di Salerno. “Estate da Re 2018 sarà un’esperienza fantastica. In questi luoghi magici si genererà una grande bellezza di note, versi, gesti sotto le stelle che coinvolgeranno gli spettatori”, spiega il direttore artistico Antonio Marzullo.
Bandabardò in tour per 25 anni carrieraIl 9 giugno tour parte da Breno, proseguirà per tutta l’estate

ROMA07 giugno 201818:58

– ROMA, 7 GIU – La Bandabardò, una della live band più vitali in Italia, compie 25 anni di attività e li festeggia nel modo che più le è consono, cioè sul palco. “25” è dunque il nome del nuovo tour in partenza il 9 giugno da Breno (BS).
“25” sarà il modo bardozziano di raccontare l’Italia attraversata e conosciuta in questi 25 anni. Un modo per restituire al pubblico un po’ dell’affetto e dei sorrisi ricevuti. Queste le date confermate per il nozze d’argento show: 9 giugno Breno (BS), 16 giugno Decontra di Scafa (PE), 22 giugno Vicchio (FI), 29 giugno Tolmezzo (UD), 30 giugno Nomi (TN). A luglio la Bandabardò sarà il 14 a Pontremoli (MS), il 20 a Sesto San Giovanni (Mi), il 27 a Palmoli (Ch). Ad agosto, l’1 a Roma, il 10 a Rispescia (GR), il 12 a Pineto (TE), il 15 a Palermiti (CZ), il 18 a Porcelle di Tornimparte (AQ), il 19 ad Ariano Irpino (AV), il 21 a Villa San Pio X (AP), il 25 ad Abbasanta (OR).
L’occhio delle donne sul mondoA Roma il Paese dal ’68 a oggi negli scatti di 70 autrici

ROMA07 giugno 201819:18

– ROMA, 7 GIU – L’occhio delle donne sul mondo. La lettura di 50 anni di storia e fenomeni sociali riflettendo sui cambiamenti e le contraddizioni con la sensibilità e l’ironia femminile che tanti ostacoli hanno trovato lungo il percorso per trovare spazio e affermarsi. Un viaggio estetico, artistico e sociologico si offre a chi osserva le oltre 200 immagini riunite nella mostra “L’altro sguardo. Fotografe italiane 1965-2018”, dall’8/6 al 2/9 al Palazzo delle Esposizioni, a Roma. La selezione dalla Collezione di Donata Pizzi, fotografa da tempo impegnata a promuovere la conoscenza delle interpreti più originali del panorama fotografico nazionale, si deve a Raffaella Perna che ha messo insieme i lavori di 70 autrici. “Da queste immagini – spiega la curatrice – abbiamo voluto far emergere quattro filoni, dal reportage e la denuncia sociale degli anni Settanta, al femminismo e alla centralità del corpo, alla questione dell’identità e delle relazioni affettive, fino alla ricerca e alla sperimentazione”.
’68 americano in mostra al Mast BolognaAttraverso 54 scatti della Monroe Gallery of Photography

BOLOGNA07 giugno 201819:30

– BOLOGNA, 7 GIU – Una mostra sul 1968 negli Stati Uniti, non solo per ricordare un anno simbolo ma anche per rendere omaggio al fotogiornalismo degli anni Sessanta. La rassegna, promossa dalla Fondazione Mast e intitolata ‘Usa ’68 Disordini e Sogni, Cinquantaquattro immagini di reportage’, andrà in scena dal 10 giugno al 30 settembre al Mast di Bologna.
L’esposizione, grazie a 54 scatti provenienti dalla Monroe Gallery of Photography di Santa Fe, spazia dal discorso di Martin Luther King che dà voce al ‘sogno’ di una generazione alla guerra in Vietnam, dalle campagne elettorali di Richard Nixon e Robert Kennedy ai ritratti di Bob Dylan, Muhammad Ali e delle Black Panther.
Oltre alle immagini, la mostra al Mast racconterà il ’68 anche con una videoinstallazione in ciclorama su cui scorrono documentari e filmati storici e una videoproiezione sugli anni ’60 dagli archivi della Cineteca di Bologna, con filmati e servizi sulle proteste studentesche in Italia e a Bologna.
Il Teatro di Roma da Ibsen alla FerranteIn 2018-2019, anche Duras vietata a minori e ‘Dux in scatola’

ROMA07 giugno 201820:06

Il teatro di Roma per la stagione 2018 – 2019 cambia lo slogan (ora è ‘Teatro. Le forme della verità’) ma il ‘claim’ precedente ‘il teatro è uguale per tutti’ “resta la nostra missione”: lo precisa, Antonio Calbi, direttore, rinnovato per un secondo mandato, dell’istituzione culturale pubblica capitolina, che comprende l’Argentina, l’India e il Torlonia e gestisce, fra gli altri, anche il Valle.Una nuova ricchissima stagione, presentata con in sala oltre al vicesindaco e assessore alla cultura di Roma Capitale Luca Bergamo e il governatore della regione Lazio Nicola Zingaretti, anche il neoministro dei Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli: “Volevo dare un segno tangibile di attenzione del ministero – ha detto Bonisoli – al Teatro Argentina, all’amico Calbi e a tutto il mondo dello spettacolo dal vivo. Questa è la mia prima uscita pubblica, l’ho fatto apposta a farla qui”. Il Teatro di Roma ha in programma oltre 580 alzate di sipario per 100 proposte complessive, con 25 produzioni, 8 nuove produzioni, 6 nuove coproduzioni, 11 riprese: il tutto con 60 registi e 380 interpreti; e si arriva 2000 appuntamenti se si considera la rete di Teatro pubblico plurale, voluta dall’Amministrazione capitolina, che ha posto sotto la gestione diretta o indiretta del Teatro di Roma nove sale pubbliche cittadine.Fra le nuove messe in scena All’Argentina Un nemico del popolo di Ibsen diretto e interpretato da Massimo Popolizio, dopo il successo nella scorsa stagione di Ragazzi di vita, che andrà in tournée: “Ibsen si chiede perché stare alle decisioni della maggioranza, visto che sappiamo che questa è fatta di stupidi assicuro che abbiamo scelto il testo prima delle elezioni” scherza L’attore e regista. In cartellone anche, fra gli altri, Quasi niente di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, tratto da Deserto rosso di Antonioni; La maladie de la mort da Marguerite Duras, spettacolo in francese vietato ai minori, di Katie Mitchell, sull’intimità di una coppia, con Jasmine Trinca; Barry Lyndon diretto da Giancarlo Sepe; Questi fantasmi! di De Filippo con la regia di Marco Tullio Giordana; Enrico IV con Carlo Cecchi; ‘Tiranno, Edipo’ da Sofocle, riadattato da Giorgio Barberio Corsetti; The deep blue sea diretto da Luca Zingaretti con protagonista la moglie Luisa Ranieri. Dall’Argentina all’avanguardia dell’India, tra gli altri, Emma Dante con più regie (come Le baccanti e La scortecata) e Davide Enia con L’abisso, sugli sbarchi dei migranti. E non mancano i testi legati alla cronaca e alla storia, come La borsa di Calvi, ‘Pio la Torre, Orgoglio di Sicilia’, Il viaggio di Nicola Calipari’ ‘ ‘Se la rivoluzione d’ottobre fosse stata di maggio’ su Giorgiana Masi.Ma anche il ricordo dell’Olocausto in ‘Lo sguardo oltre il fango’ e Nido di vespe’; e al Torlonia, nel teatro della Villa dove Mussolini è vissuto, ‘Dux in scatola’. Sullo stesso palco, fra gli altri anche Storia di un’amicizia, dalla trilogia di Elena Ferrante. Un viaggio scandito in 15 possibili percorsi da ‘Shakespeare alla nuova italiana (fra gli esempi Macbettu in sardo di Alessandro Serra) a Effervescenze vesuviane (da Silvio Orlando in Si nota all’imbrunire, su un male contemporaneo la solitudine sociale a Toni Servillo in chiusura della stagione dell’Argentina con ‘Elvira’). Sull’onda dei numeri con il segno più della gestione Calbi: “Sono stati quattro anni intensissimi – ha ricordato -. Abbiamo quadruplicato le attività, triplicato gli abbonati, e siamo passati da 60 mila spettatori a 240 mila dello scorso anno”.

Giacometti in mostra al Guggenheim NYAntologia 175 opere di artista svizzero. Alcune mai viste in Usa

NEW YORK07 giugno 201819:53

– NEW YORK, 7 GIU – Il genio di Alberto Giacometti al Guggenheim di New York. Intitolata ‘Giacometti’, si apre l’8/6 una mostra antologica completa delle sue opere, la prima negli Usa negli ultimi 15 anni e fino al 12/9 espone 175 lavori, tra sculture, dipinti e disegni, dell’artista svizzero (1901-1966), alcuni inediti in America. Le sue filiformi figure umane sono disseminate lungo la rotonda del museo, a ricordare la reazione dell’artista al trauma e all’angoscia per la II Guerra Mondiale. Tra queste la scultura in bronzo ‘L’homme qui marche’ (L’uomo che cammina), venduta nel 2010 all’asta da Sotheby’s per circa 75 milioni di euro, il prezzo più alto mai pagato per un’opera d’arte che non sia un quadro.
La mostra è stata organizzata da Megan Fontanella, curatrice di Modern Art and Provenance del Solomon R. Guggenheim Museum, e Catherine Grenier, direttrice della Fondazione Giacometti di Parigi e resa possibile grazie al contributo di Lavazza nell’ambito della collaborazione quinquennale con il museo di NY.
In 45 mila per tributo a Pino DanieleIn fila dalla mattina per il concerto al San Paolo

NAPOLI07 giugno 201820:17

– NAPOLI, 7 GIU – Quarantacinquemila spettatori, 7 km di cavi, 144 casse, 320 tecnici, 500 uomini impiegati per la sicurezza. Numeri da grande evento per quello che gli organizzatori definiscono “il più grande tributo live della musica italiana” snocciolati nella conferenza stampa a poche ore dal concerto omaggio a Pino Daniele al San Paolo di Napoli.
Una cinquantina gli artisti impegnati, con una scaletta ricca di canzoni e contributi, e un concerto-show (trasmesso da Rai1) che promette di andare ben oltre le cinque ore. Sin dalla mattina, e nonostante la giornata afosa, in tanti provenienti da tutta Italia si sono accalcati ai cancelli in attesa di entrare.
“Siamo orgogliosi ed emozionati – sottolinea il sindaco di Napoli Luigi de Magistris – per un evento straordinario. Non abbiamo mai dimenticato di ricordare Pino, ma il concerto di stasera e’ il suggello ideale. Per ogni napoletano Pino rappresenta l’eternità della musica e come poeta, artista e musicista rimarrà per sempre con noi”.
Dante, corteo cantori declamerà Commedia9/6 a Firenze, occasione è 753/o compleanno Poeta

FIRENZE07 giugno 201820:50

– FIRENZE, 07 GIU – Un flashmob dantesco itinerante, in centro a Firenze e declamato in tante lingue, per celebrare il 753/o compleanno di Dante Alighieri: l’evento, ideato dalla casa museo dedicata alla al Sommo poeta, è in programma il 9 giugno a Firenze. L’iniziativa, presentata in palazzo del Pegaso alla presenza del presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, avrà la direzione artistica di Erminia Zampano: nella prima sosta, in piazza Santa Croce, ai piedi del cenotafio di Dante, saranno declamate terzine del Paradiso; nella piazzetta del museo Casa di Dante risuoneranno le terzine della Fiorenza antica e dell’esilio, mentre nell’ultima tappa del percorso, in Palazzo Vecchio, nella sala d’Arme i cantori parleranno, con i versi dell’Alighieri, della “selva oscura” e dell’ “amor che move il sole e l’altre stelle”. Ci saranno anche cantori che declameranno la Commedia in inglese, francese, cinese, olandese, ungherese, rumeno, spagnolo, russo, portoghese, danese.

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