Ultimo aggiornamento 31 Gennaio, 2019, 09:43:30 di Maurizio Barra
SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA
TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
DALLE 09:19 DI MERCOLEDì 30 GENNAIO 2019
ALLE 09:43 DI GIOVEDì 31 GENNAIO 2019
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A teatro, Battiston, Danieli e De Sio
Salemme ‘Con tutto il cuore’, Fresu e il mito di C. Baker
30 gennaio 201909:19
– Giuseppe Battiston a Napoli nei panni di ”Churchill” nel testo di Carlo G. Gabardini e Vincenzo Salemme nel suo ”Con tutto il cuore” a Roma; doppia prova d’attrice per Isa Danieli e Giuliana De Sio ne ”Le signorine” di Gianni Clementi e Andrea Giordana, con Galatea Ranzi, nel ruolo che fu di Marcello Mastroianni ne ”Le ultime lune” di Daniele Salvo, tutti ancora nella capitale. E poi Elisabetta Pozzi e Stefano Santospago con ”Il gabbiano” di Cechov per Marco Sciaccaluga a Milano e ”La versione di Chet Baker” sulle note della tromba di Stefano Fresu a Venezia: sono alcuni degli spettacoli teatrali in scena nel prossimo week end.
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C’era una volta Andreotti di FrancoRitratto di un uomo, biografia di un paese.
gennaio 201910:00
MASSIMO FRANCO, ‘C’ERA UNA VOLTA ANDREOTTI. Ritratto di un uomo, di un epoca e di un Paese’ (Solferino, pag. 488, euro 18,50).
”A cent’anni dalla sua nascita, farsi suggestionare dalla vulgata secondo la quale siamo ancora immersi in un ‘secolo andreottiano’ significherebbe perpetuare un mito consunto.
Mentre un’Italia lacerata e sfiduciata vive una delle sue crisi più traumatiche, Andreotti è davvero un personaggio del passato, nonostante la pervicacia dei suoi accusatori nella magistratura e nella politica e la difesa strenua che della sua memoria ‘dannata’ fanno i figli e alcuni superstiti della Prima Repubblica”. Massimo Franco, in occasione di quel centenario – era nato il 14 gennaio 1919 – pubblica riveduta e corretta la sua biografia di Giulio Andreotti, uscita per la prima volta nel 2008 col titolo ‘Andreotti. la vita di un uomo politico, la storia di un’epoca’, e che è anche la storia di un paese che ”dice di voler risolvere gli enigmi, in realtà se li tiene, se li coccola e ci sguazza dentro come se fossero un rassicurante Purgatorio nel quale scavarsi una nicchia: forse perché la condizione inconfessabile è che il Purgatorio italiano non spalanca le porte del Paradiso, ma dell’Inferno”. Andreotti è senza dubbio uno di quegli enigmi di cui Franco cerca di dipanare il gomitolo raccontandone la storia. Nei ben 25 capitoli del corposo volume – ma come potrebbe non esserlo – arricchito anche da un elegante apparato fotografico, l’autore ripercorre i momenti salienti della crescita, della carriera, della disgrazia e della fortuna, di una vita che si è conclusa il 6 maggio del 2013 ma che sembra durata non 94 anni ma qualche secolo. C’è tra le foto inserite da Franco nel volume, un vero e proprio romanzo dell’Italia del Dopoguerra, quella bellissima e significativa dello scranno di Andreotti al Senato, nei posti di senatore a vita: rimane l’impronta indelebile della sua testa nella poltrona. Nessuno, come lui, lascia un segno così forte. Così Giulio, nipote del cappellaio di Segni, che ha iniziato la sua carriera in Vaticano facendo il chierichetto, e quella politica dalla mamma che gli aveva insegnato a diffidare da chi parlava difficile è tutto nei suoi silenzi, nel suo sguardo tagliente, persino della fisicità che difficilmente poteva lasciare indifferenti ad incontrarlo nei corridoi del Senato che fino all’ultima forza ha frequentato. Inutile elencare i personaggi, gli eventi, della sua vita unica da tutti i punti di vista, che nel bel libro di Massimo Franco scorrono con evidenza cronistica e che catturano il lettore per il taglio quasi letterario. ”Solo quando tutti i protagonisti scompariranno, e gli archivi andreottiaiani saranno spulciati fino in fondo dagli storici, forse sarà possibile provare a costruire un profilo meno viziato dalla polemica politica”. Il libro viene presentato a Roma mercoledì 30 gennaio, nel complesso Monumentale di san Salvatore in Lauro, alle 18 da Stefano Andreotti; Lucio Caracciolo, Mario Monti. A moderare Luciano Fontana.
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Barry Jenkins, l’amore contro il razzismoIn sala ‘Se la strada potesse parlare’ del regista premio Oscar
30 gennaio 201910:03
‘Se la strada potesse parlare’ di Barry Jenkins, regista premio Oscar con ‘Moonlight’, racconta, allo stesso tempo, una bella storia d’amore, una grande famiglia nera e quel razzismo verso gli uomini di colore mai davvero sepolto negli States. Il film, già in concorso alla Festa di Roma e in sala dal 24 gennaio con Lucky Red, non è altro che l’adattamento del romanzo omonimo (pubblicato in Italia da Rizzoli) di James Baldwin, scrittore afroamericano da sempre punto di riferimento dei movimenti per i diritti dei neri.
Siamo negli anni Settanta nel quartiere di Harlem, Manhattan.
Di scena la storia di Tish (una straordinaria KiKi Layne, vincitrice del Golden Globe per la miglior attrice non protagonista), ragazza di Harlem che scopre di essere incinta del fidanzato Fonny (Stephan James), proprio quando questi finisce in prigione per un crimine (una violenza sessuale) che non ha commesso.
Ma la ragazza, dolce e forte allo stesso tempo, ha dalla sua una famiglia che non la lascerà sola in questa tragedia e potrà così contare su ognuno dei suoi membri, sorelle e padre, e soprattutto sulla combattiva ed empatica madre Sharon (Regina King). Con l’aiuto della famiglia, Tish cercherà di dimostrare l’innocenza di Fonny anche se, come si dice nel film, “in America per quanto riguarda la giustizia verso i neri le carte sono truccate”.
Tra le belle sequenze del film, già presentato in prima mondiale al Toronto Film Festival, la ‘prima volta’ di Tish e Fonny, davvero stupenda e piena di poesia. “Sì è vero, anche nel libro di Baldwin c’è l’idea che l’amore ti può salvare – ha spiegato a Roma Jenkins -. Il fatto è che i neri hanno vissuto da secoli esperienze e vite terribili, ma per fortuna dentro di loro ci sono ancora la gioia e la bellezza che danno la forza di sopravvivere. E poi va detto che nei suoi romanzi Baldwin cavalca due vie: una molto romantica e sensuale e l’altra molto critica sul rapporto tra bianchi e neri”.
E ancora sull’amore e la solidarietà della famiglia di Tish che accetta con autentica gioia il fatto che lei sia incinta di un uomo in prigione: “L’amore e l’accoglienza verso questo bambino che deve nascere dipendono anche dal fatto che in quanto nero sarà in pericolo, dovrà combattere, c’è insomma anche un istinto protettivo verso di lui da parte di tutta la famiglia.
Una cosa tipica delle famiglie dei neri d’America”.
Sull’emergente neo-razzismo mondiale ha detto infine il regista: “Anche da voi in Europa i tanti confini stanno diventando molto più duri. Da noi essere neri o latini non è certo facile con il presidente che abbiamo”.
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Cinema: torna ‘Ladri di biciclette’ in versione restaurataIl classico del neorealismo di De Sica nelle sale dal 4 febbraio
BOLOGNA30 gennaio 201909:46
– Torna al cinema in versione restaurata ‘Ladri di biciclette’: il titolo simbolo del Neorealismo italiano firmato da Vittorio De Sica sarà nelle sale dal 4 febbraio, presentato dalla Cineteca di Bologna per il progetto ‘Il Cinema Ritrovato. Al cinema’, per la distribuzione dei classici restaurati. Il restauro, realizzato dal laboratorio L’Immagine Ritrovata, è stato presentato in anteprima lo scorso anno al Festival di Cannes per festeggiare i 70 anni dalla sua realizzazione.
Oscar come miglior film straniero nel 1950, ‘Ladri di biciclette’, affidato a un cast di attori non professionisti, si ispira all’omonimo romanzo di Luigi Bartolini e si avvale per la sceneggiatura di De Sica e di Cesare Zavattini, scomparso 30 anni fa. Proprio per ricordare Zavattini, nato a Luzzara nel 1902, la Fondazione Palazzo Magnani e la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia stanno lavorando a una serie di iniziative in programma a dicembre: un convegno e una mostra che raccoglierà materiali documentari e iconografici.
Partnership Accademia Lusso e Lcbs IndiaPiano formativo 2 settimane per studenti indiani in Italia
30 gennaio 201910:22
– Accademia del Lusso annuncia la partnership con Luxury Connect Business School (Lcbs), realtà formativa di eccellenza nel settore fashion in India.
Le due scuole hanno controfirmato un nuovo piano formativo di 12 settimane con l’obiettivo di far conoscere e sperimentare agli studenti indiani il made in Italy e l’industria dei beni di lusso in Italia. Il progetto, della durata di 3 mesi, è parte integrante del ‘Masters Diploma in Luxury Management’ di 10 mesi tenuto dalla Lcbs. Nel corso del progetto gli studenti della scuola avranno la grande opportunità di conoscere i marchi del lusso italiani, comprenderne il loro dna e il loro sistema di produzione e gestione.
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Relazioni di pelle in adv Bottega VenetaPrima sotto direzione creativa di Daniel Lee. Foto Tyrone LeBon
30 gennaio 201910:44
– Esiste un’affinità tra la pelle – materiale iconico di Bottega Veneta – e la pelle del corpo umano: una schiena nuda, una borsa in intrecciato, una figura che galleggia sull’acqua, una donna avvolta in un trench in calf. Queste immagini dinamiche e libere sono state scattate nel corso di diverse giornate in una casa privata sull’isola di Ischia, dal fotografo Tyrone LeBon, per la prima volta sotto la direzione creativa di Daniel Lee.
Gli scatti esprimono un concetto: la moda è stata messa a nudo per raggiungere la sua forma più pura, esponendo gli elementi essenziali di Bottega Veneta, un pullover, un trench, la pelle intrecciata.
La campagna Bottega Veneta per la primavera è incentrata su questo concetto. Le immagini naturali e spontanee, sembrano frammenti di una narrazione più ampia, quasi fossero scene catturate da un film. Si percepisce l’influenza del cinema neorealista italiano e dello stile di vita che rappresenta.
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Nostalgia al Ciak con Shapiro e VandelliPienone a Milano per due ore e mezza di ‘Love and Peace’
MILANO30 gennaio 201911:46
– Un tuffo nel passato con uno spirito vigile sul presente: questo hanno proposto ieri sera Shel Shapiro e Maurizio Vandelli nella tappa milanese al Teatro Ciak del loro tour ‘Love & Peace’. Fin dall’introduzione animata che richiama la guerra in Vietnam, l’effetto ‘macchina del tempo’ è assicurato: effetto confermato dalla scaletta che, lungo due ore e mezza, percorre canzoni che hanno dato forma e suono agli anni ’60 e non solo (spicca ad esempio la cover di ‘Losing My Religion’ dei R.E.M.). A partire da ‘Che colpa abbiamo noi’ Shapiro, Vandelli e la band di cinque elementi si scambiano canzoni, duettano, si aiutano (in particolare, Vandelli accusa una tracheite che però non lo ferma dal cantare e scherzare) e soprattutto snocciolano aneddoti passando in rassegna pezzi come ‘Tutta mia la città’, ‘Un angelo blu’, ‘Bang bang’, e rievocando le collaborazioni con Battisti, Mogol e Dalla.
Mic Faenza partner per rete Ue ceramicaUnico italiano in progetto triennale, favorirà strategie comuni
BOLOGNA30 gennaio 201911:48
– Il Museo Internazionale delle Ceramiche (Mic) di Faenza, in provincia di Ravenna, contribuirà alla creazione di una rete di cooperazione tra i principali distretti storici della ceramica europea. Il Mic è l’unico partner italiano di un nuovo progetto finanziato dall’Ue che coinvolge otto istituzioni europee.
Il programma si chiama ‘Cer-Dee – Creative entrepreneurship in ceramic regions – developing’ e ha durata triennale. Capofila è il Porzellanikon di Selb in Germania, mentre oltre al museo faentino gli altri partner sono il Ceramic Museum di Boleslawiec (Polonia), la New Design University di Pölten (Austria) il National Museum di Slovenia, la Technical University di Il menau (Germania), la University of West Boemia di Pilsen (Repubblica Ceca) e il Tourist centre di Kranj (Slovenia). L’obiettivo della rete sarà quello di mettere insieme conoscenze di musei, pmi e istituti di settore per strategie di sviluppo congiunte.
Il Mic di Faenza sarà coinvolto per lo più nella parte di formazione insieme ad altri enti locali come l’Isia di Faenza, Confartigianato, Caf Cna, Contamination Lab in collaborazione con il Comune di Faenza. Tutte le attività saranno messe in rete con gli eventi dedicati al design, all’artigianato e all’arte organizzati insieme ai partner europei, in particolare il Concorso Future Lights, Argillà e il Premio Faenza.
Biennale Teatro, a Hillje Leone d’OroAll’olandese Jetse Batelaan Leone d’Argento
VENEZIA30 gennaio 201912:03
– E’ stato assegnato a Jens Hillje, drammaturgo tedesco e condirettore artistico del Maxim Gorki Theatre, fulcro della nuova scena berlinese, il Leone d’oro alla carriera per il Teatro 2019.
Al regista-autore olandese Jetse Batelaan, creatore di innovativi spettacoli per ragazzi e non solo, va il Leone d’argento per il Teatro 2019. Lo ha stabilito il Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia, presieduta da Paolo Baratta, accogliendo la proposta del Direttore di settore, Antonio Latella.
Il Leone d’oro e il Leone d’argento verranno consegnati nel corso del 47/o Festival Internazionale del Teatro che si svolgerà a Venezia dal 22 luglio al 5 agosto.
Film racconta attualità ingegno LeonardoPer i 500 anni dalla morte. Al cinema il 18 19 e 20 febbraio
30 gennaio 201912:30
– In occasione dell’anniversario dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci arriva nelle sale cinematografiche italiane Leonardo Cinquecento “un’esclusiva produzione di Magnitudo Film dedicata al genio universale del Rinascimento e ai risvolti contemporanei delle intuizioni contenute nei famosi Codici Leonardeschi”.
Con immagini supernitide in 8K, il documentario è il racconto di un viaggio alla scoperta del pensiero e dell’eredità scientifica di Leonardo da Vinci e in particolare di come le sue scoperte e intuizioni abbiano attraversato i secoli per trovare applicazione nella società contemporanea”. La pellicola gode del patrocinio straordinario di Regione Lombardia ed è stato inserito del palinsesto ufficiale del Comune di Milano per le celebrazioni della ricorrenza del cinquecentenario di Leonardo da Vinci “Milano Leonardo 500”. Arriverà al cinema per tre giorni, il 18, 19 e 20 febbraio.
Belle speranze, i ragazzi dal ’48 a oggiDai Vitelloni a Gomorra, nel cinema giovani e storia italiana
30 gennaio 201912:44
– C’è un filo sottile che lega gli amici mai cresciuti de I vitelloni alle vite sbandate di Gomorra, e un alfabeto comune che fa parlare ai ragazzi di Accattone la stessa lingua dei cervelloni di Smetto quando voglio. La voglia di autoaffermazione e il desiderio di libertà di tutte le nuove generazioni lungo 70 anni di storia d’Italia emergono nella mostra multimediale “Belle speranze: il cinema italiano e i giovani (1948-2018)”, ideata da Fondazione Ente dello Spettacolo e in programma a Roma negli spazi del Mattatoio La Pelanda dal 30 gennaio al 15 marzo. Frutto di un lavoro di oltre 2 anni e a cura di Gianluca Arnone, Maria Grazia Cazzaniga ed Emanuela Genovese, l’esposizione presenta circa 150 pannelli che, come in un lungo film dagli stili e dagli accenti diversi, delineano con l’immaginario cinefotografico l’identità dei giovani dei vari decenni, dalla fine degli anni ’40 al nuovo millennio, dando ai protagonisti del grande schermo l’onore e l’onere di veicolarne i sogni e le fragilità.
Davide Catinari e la sua idea di libertàLeader Dorian Gray torna in scena con “Periferie dell’Infinito”
CAGLIARI30 gennaio 201913:15
– Un viaggio tra le atmosfere della Hollywood degli anni ’20 e le avanguardie europee dell’ultimo Novecento. Per una narrazione che intreccia musica, teatro, arti visive. Davide Catinari, leader dei Dorian Gray, apprezzato gruppo di culto dell’underground made in Italy, ritorna in scena venerdì 1 febbraio alle 21 al Teatro Massimo di Cagliari con la versione aggiornata del suo “Periferie dell’Infinito”.
Una riflessione sul contemporaneo, le tante sfaccettature della realtà tra “oneste dipendenze e finte libertà” e il loro continuo sconfinamento, declinata nella forma di uno spettacolo-performance. Variazioni su questo tema scandito attraverso tre quadri. In un cammino all’interno dell’universo di ogni essere umano, “passeggero senza bagaglio nel viaggio quotidiano al centro di se stesso, confuso nella marginalità di un infinito che non gli appartiene e gli è impossibile comprendere”, spiega Catinari. I racconti originali da lui firmati vengono sottolineati dalla musica di Samuele Dessì e Nico Meloni alle chitarre e dall’action painting onirico di Gildo Atzori. Ad arricchire lo spettacolo, proposto in collaborazione con Sardegna Teatro, e creare suggestioni in bilico tra il racconto gotico e l’ironia cinematografica di sapore pulp, una selezione di brani dai dischi dei Dorian Gray, prima band europea a suonare in Cina. Davide Catinari fa rivivere le storie di Pepi Lederer, aspirante icona dell’America di Fitzgerald, Alberto Greco, poeta e pittore argentino inventore dell’informalismo, Francesca Woodman, rivoluzionaria fotografa statunitense. Il filo narrativo si dispiega su alcuni concetti chiave. “La vita può essere un’opera d’arte o un’esperienza estrema. Ho voluto accendere i riflettori su quanti dalle scelte estreme hanno tratto la cifra emotiva del loro percorso umano e artistico. In una società basata sulla ricerca del consenso e sull’omologazione globale, l’unicità dell’essere umano, per quanto fragile, è un percorso affascinante e misterioso che merita di essere raccontato, se possibile senza filtri. Questa – chiarisce Catinari – è la mia visione della libertà”.
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Moda: Mipel, il tema è la sostenibilità
Dal 10 al 13 febbraio la 115/a edizione a FieraMilano a Rho
gennaio 201913:16
– Ricerca, memoria, innovazione, tecnologia sono le parole chiave dell’edizione 115 di Mipel, la più importante manifestazione internazionale dedicata alle borse e agli accessori di pelletteria che, dal 10 al 13 febbraio, vedrà protagoniste le collezioni autunno/inverno di 350 brand nei padiglioni di FieraMilano a Rho. Alla nuova edizione della Rassegna sono attesi circa 12.000 visitatori da tutto il mondo tra i quali 37 top buyer da tutta Europa e da Corea, Giappone e Russia. Presenti 50 nuovi espositori, tra cui spiccano La Martina, John Richmond e Cabin Zero, e rientri d’eccellenza, tra cui Valigeria Roncato e Caterina Lucchi. Tra le conferme quella del brand Discord by Yohji Yamamoto. Il tema scelto per la manifestazione presentata oggi a Milano è la sostenibilità in tutte le sue accezioni, in linea con le maggiori sensibilità del settore della moda, all’insegna di uno sviluppo che adotti un comportamento nelle soluzioni creative sempre più virtuoso.
Moda: nasce accademia creatività TriesteAl via Its Arcademy da 2020. Sfilata e lancio il 12 luglio
TRIESTE30 gennaio 201913:55
– Uno spazio espositivo di arte contemporanea “unico al mondo” e di formazione per talenti del fashion design di tutte le età: è la Its Arcademy, una fusione tra “Archivio, Arca e Accademia” promossa dall’International Talent Support, la cui apertura è prevista a Trieste nel 2020. Nell’Its Arcademy, presentata oggi, saranno esposti in rotazione 17 mila portfolio, oltre 220 abiti, 200 tra accessori e gioielli, 700 fotografie e 100 mila immagini digitali tutti firmati dai finalisti delle precedenti edizioni del concorso Its. Spazio anche alla formazione, ha spiegato la fondatrice e direttrice di Its, Barbara Franchin, “per tutte le età, dai 5 ai 100 anni”. In questo modo Its 2019, piattaforma creativa per giovani talenti nel campo del fashion desing, “trova casa”.
L’Its Arcademy sarà ospitata negli spazi della Fondazione CRTrieste.
L’evento finale del concorso Its 2019, che lancerà l’Its Arcademy, si svolgerà a Trieste il 12 luglio con sfilata e mostra.
Peter Jackson dirigerà film sui BeatlesIntesa Apple-WingNut Films, basato su 55 ore di filmati inediti
30 gennaio 201915:19
– Il regista premio Oscar Sir Peter Jackson dirigerà un nuovo film sui Beatles. Frutto della collaborazione tra Apple Corps Ltd. e WingNut Films Ltd., sarà basato su circa 55 ore di filmati ancora inediti della band in studio, girati tra il 2 e il 31 gennaio 1969. Si tratta delle sessioni che hanno prodotto l’album vincitore del Grammy Award “Let It Be”, che fu pubblicato 18 mesi dopo, nel maggio 1970, diversi mesi dopo lo scioglimento della band.
Originariamente sembrava che le riprese fossero destinate a uno speciale tv, ma poi si è deciso di realizzare un film che terminerà con la leggendaria performance dei Beatles sul tetto del quartier generale della Apple Corps Ltd, al numero 3 di Savile Row, a Londra – svoltasi il 30 gennaio 1969, esattamente 50 anni fa.
La pellicola, di cui non sono ancora noti titolo e data di uscita, è stata realizzata con la piena collaborazione di Sir Paul McCartney, Sir Ringo Starr, Yoko Ono Lennon e Olivia Harrison.
Irama, racconto la violenza sulle donne”Ma il mio è inno di speranza”, per il duetto ci sarà Noemi
30 gennaio 201920:15
Irama ha 23 anni, due piume per orecchini e una sensibilità non comune. E’ suo uno dei pezzi più d’impatto al prossimo festival di Sanremo: La ragazza con il cuore di latta, storia di abusi familiari, di disagio giovanile. “Ma anche di speranza – sottolinea il giovane cantautore originario di Monza -. Ho sempre detto che sarei andato a Sanremo solo se avessi avuto ‘il’ pezzo. E il pezzo è arrivato, una notte in Salento. Dopo un incontro con Linda, protagonista immaginaria della canzone”.Una canzone nata da una storia vera, “ma non è importante quello. E’ più importante il tema delle violenze domestiche. Avevo voglia di raccontare qualcosa che riguarda tante donne, un problema che esiste ma di cui non si parla mai abbastanza. Da cantautore mi concentro sulla verità”. Ma lo sguardo che Irama posa su Linda non è tragico né morboso. “Il mio vuole essere soprattutto un inno di speranza. Nel finale, il cuore che batte nel ventre della ragazza è la vita che nonostante tutto va avanti e ti permette di andare avanti”, dice Filippo Maria Fanti (il suo nome all’anagrafe), che dopo aver vinto Amici lo scorso anno (e dopo aver partecipato a Sanremo tra le Nuove Proposte nel 2016, l’anno di Gabbani, Meta, Mahmood “e il mio primo live in assoluto, con una camicia terribile”), quest’anno ha fatto il grande salto “tra i grandi”. “Paura? E’ normale averne. Serve per tirare fuori quello che hai dentro”, aggiunge Irama, che dalla sua avrà sicuramente il televoto delle giovanissime. “Non sto andando per vincere. La gara è importante fino a un certo punto. Ogni canzone ha un suo messaggio, ed è quello che conta. Se dovesse succedere, dedicherei il premio a mia nonna”.La scelta di presentarsi al festival “è stata fatta contro tutti. Perché sarebbe andata a discapito di quello che stavo facendo. Ma non c’erano dubbi sull’opportunità di portare un brano così. Essere tra i big è una responsabilità, e voglio prendermela tutta”. Sul palco insieme a lui ci saranno 6 elementi del coro gospel di Sheritta Duran (“perché l’inciso è come una preghiera”), e per la serata dei duetti Noemi, “con il suo timbro black e soul era perfetta”. “Appena ho ascoltato il pezzo di Irama – dichiara l’interprete romana – sono rimasta subito colpita dal testo che con grande onestà affronta un tema così forte come la violenza sulle donne. Qui ancora più duro visto che si parla di una minorenne. La sua Linda non è descritta come una vittima, ma come una ragazza coraggiosa che porta dentro di sé il seme della speranza. La canzone è un inno alla vita”. Il brano sanremese (che nella registrazione in studio vede il contributo del coro gospel di Harlem) sarà incluso nel repack di “Giovani per sempre, nel quale ci sarà anche una versione unplugged di “Bella e rovinata”.
Intesa Apple-WingNut Films, basato su 55 ore di filmati inediti
30 gennaio 201915:20
– Il regista premio Oscar Sir Peter Jackson dirigerà un nuovo film sui Beatles. Frutto della collaborazione tra Apple Corps Ltd. e WingNut Films Ltd., sarà basato su circa 55 ore di filmati ancora inediti della band in studio, girati tra il 2 e il 31 gennaio 1969. Si tratta delle sessioni che hanno prodotto l’album vincitore del Grammy Award “Let It Be”, che fu pubblicato 18 mesi dopo, nel maggio 1970, diversi mesi dopo lo scioglimento della band.
Originariamente sembrava che le riprese fossero destinate a uno speciale tv, ma poi si è deciso di realizzare un film che terminerà con la leggendaria performance dei Beatles sul tetto del quartier generale della Apple Corps Ltd, al numero 3 di Savile Row, a Londra – svoltasi il 30 gennaio 1969, esattamente 50 anni fa. La pellicola – di cui non sono ancora noti titolo e data di uscita – è stata realizzata con la piena collaborazione di Sir Paul McCartney, Sir Ringo Starr, Yoko Ono Lennon e Olivia Harrison.
“Le 55 ore di filmati inediti e le 140 ore di audio messe a nostre disposizione – dice Peter Jackson – rendono questo film l’esperienza definitiva che i fan dei Beatles hanno a lungo sognato: come un una macchina del tempo, ci riporta indietro al 1969, facendoci accomodare in studio a guardare questi quattro amici fare buona musica insieme”.
Sebbene siano molte le immagini dei Beatles girate negli anni ’60 – tra concerti, interviste e film – questo è l’unico filmato così consistente che documenti il loro lavoro in studio. L’album e il film “Let It Be”, usciti nei mesi successivi allo scioglimento dei Beatles, sono stati spesso visti nell’ottica dei conflitti che la band stava attraversando in quel periodo.
“Sono stato sollevato di scoprire che la realtà è molto diversa dal mito”, continua Jackson. “Dopo aver esaminato tutto il materiale e l’audio che Michael Lindsay-Hogg ha reperito 18 mesi prima dello scioglimento, mi sono reso conto di quale incredibile e storico tesoro fosse. Certo, ci sono momenti di drammaticità, ma non emerge quella discordia a cui questo progetto è stato a lungo associato. Guardare John, Paul, George e Ringo lavorare insieme, creare canzoni da zero, non è solo affascinante: è divertente, edificante e sorprendentemente intimo. Sono elettrizzato e onorato di aver ricevuto l’incarico per questo film eccezionale”.
Jackson lavorerà con la produttrice Clare Olssen e l’editore Jabez Olssen. Il film sarà restaurato da Park Road Post di Wellington, in Nuova Zelanda, utilizzando le stesse tecniche sviluppate per il film documentario della Prima Guerra Mondiale nominato per un Bafta come miglior documentario. I produttori esecutivi sono Ken Kamins per WingNut Films e Jeff Jones e Jonathan Clyde per Apple Corps. Dopo l’uscita del film, sarà disponibile anche una versione restaurata dell’originale film “Let It Be” di Michael Lindsay-Hogg.
‘Dio arriverà all’alba’,omaggio a MeriniTesto teatrale su Merini diventa libro-omaggio a grande poetessa
GENOVA30 gennaio 201915:24
– La poesia della quotidianità, quella di una grande figura del ‘900. Così Antonio Nobili, autore del testo dal quale è tratto l’omonimo spettacolo ‘Dio arriverà all’alba’ (Independently published, 51 pp) rende omaggio a Alda Merini con un’edizione limitata di un lavoro biografico originalissimo, concepito in occasione dei 40 anni dall’emanazione della Legge Basaglia e dei 10 anni dalla scomparsa della ‘poetessa dei Navigli’. Una finestra affacciata verso l’interno di casa Merini dove la poetessa accoglieva i suoi ospiti e se stessa. Ogni angolo di quella casa trasuda poesia mentre il soffitto diventa specchio nel quale proiettare il proprio dolore. Per mantenerla viva, un professore invia a casa sua Paolo, che intende ‘scoprire’ la poetessa per tracciarne un profilo. Ma quello che accade è l’abbraccio con la Musa, una maledizione vitale che cambierà la vita di Paolo e nello stesso tempo, farà emergere la fragilità di Alda. La Merini che racconta Nobili non è solo il ritratto della poetessa nell’immaginario collettivo ma quello che è il suo aspetto brillante, acuto e umano nei rapporti con i suoi ospiti. E’ un testo che scuote le emozioni, e dà la consapevolezza che il dolore racchiuso in quella imponente figura potesse regalare ancora fogli e fogli di poesia soprattutto ai curiosi che hanno ancora bisogno di una Musa alla quale affidare la propria di anima poetica. Tutti i proventi delle vendite del libro saranno devoluti al Progetto Itaca, per il supporto e la riabilitazione delle persone affette da malattie mentali e alle loro famiglie.
Nuova campagna Prada firmata VanderperreIl tema della dualità nei ritratti delle top model
30 gennaio 201916:05
– Una dicotomia tra moderno e classico, convenzionale e straordinario: il tema della dualità della collezione Primavera/Estate di Prada è esplicitato attraverso immagini digitali e video per la nuova fase di Prada 365, la campagna Intimate duality.
Catturate da Willy Vanderperre nel Deposito, il monolitico spazio della Fondazione Prada, queste immagini offrono una nuova prospettiva sulla collezione. In contrasto con le proporzioni teatrali della passerella, trasmettono un senso di vicinanza e intensità, cogliendo i volti di modelle come Adut Akech, Emma Boyd, Maike Inga, Nikki Tissen, Kiki Willems, Anok Yai, in un dietro le quinte inedito. Ritratti precisi, in bianco e nero, contrastano con la sensualità e con le traiettorie estreme del corpo su strati di colore puro.
Trio ‘Sa-Di-Co’ nel Libro 2018 TreccaniEntrano anche ‘movimento 5 leghe’ e ‘torsonudismo’
30 gennaio 201916:16
– Entra il trio Sa-Di-Co (Salvini-Di Maio-Conte), coniato beffardamente da Beppe Severgnini, tra le definizioni del ‘Libro dell’anno 2018′ edito dalla Treccani.
E’ una piccola sezione, una sorta di Piccolo dizionario della neopolitica all’interno del libro, in cui vengono riportate quelle definizioni che hanno avuto la loro “consacrazione” nel corso del 2018.
E se contratto di governo e governo del cambiamento sono ormai parte del linguaggio politico attuale, e gialloverde è diventato il colore per indicare l’alleanza al governo (giallo per il Movimento 5 Stelle e verde come tradizionale simbolo del partito ex padano, anche se Salvini il primo giugno 2018 twittava “Confesso, emozionato e felice. #governo Lega5S#governo gialloblu”), nel Libro dell’anno 2018 vediamo come i media si sono sbizzarriti. Ecco allora grilloleghismo, pentaleghismo, legastellato, movimento 5 leghe coniato da Claudio Cerasa, direttore del Foglio, e torsonudismo, coniato da Luca Mastrantonio per il Corriere della Sera.
La guerra dei mondi con Gabriel ByrneAnnunciato cast della serie, nel 2019 sui canali Fox in 50 paesi
30 gennaio 201916:20
– Sarà il vincitore del Golden Globe e protagonista in Hereditary e In Treatment, Gabriel Byrne, a guidare il cast della nuova serie La guerra dei mondi, prodotta da Canal + e Fox Networks Group Europe & Africa. Elizabeth McGovern, Léa Drucker, Natasha Little, Daisy Edgar Jones, Stéphane Caillard, Adel Bencherif e Guillaume Gouix sono gli altri attori protagonisti della serie, scritta e creata dal vincitore del premio Bafta Howard Overman (Misfits, Crazyhead, Merlin), basata sulla storia senza tempo di H.G. Wells, ambientata nell’Europa dei nostri giorni. Composta da 8 episodi di 60 minuti circa, verrà trasmessa nel 2019 sui canali Fox di oltre 50 Paesi fra Europa e Africa. Per i primi 4 episodi il regista è Gilles Coulier, mentre Richard Clark girerà dal quinto all’ottavo episodio. La guerra dei mondi racconta il primo contatto extraterrestre grazie all’intercettazione di una trasmissione proveniente da un’altra galassia: è la prova definitiva dell’esistenza di vita intelligente fuori dal pianeta.
A Trieste i Cacciatori S. CaterinaFoto e documenti raccontano vita ‘primi cavalieri dell’aria’
TRIESTE30 gennaio 201916:53
– “Avevano un sogno e lo hanno inseguito”. “Hanno avuto coraggio e hanno saputo osare”. Sono i cacciatori di Santa Caterina, piccolo Campo di volo situato a Pasian di Prato, alle porte di Udine, da cui nell’agosto 1915 partì la loro entusiasmante avventura. Ai “primi cavalieri dell’aria” è dedicata la mostra storico-fotografica “I Cacciatori di Santa Caterina. Le origini dell’Aviazione da Caccia italiana”, che è stata inaugurata oggi a Trieste, negli spazi espositivi del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. Promossa dai Comuni di Pasian di Prato e Udine, con il supporto dell’Aeronautica Militare e dell’Associazione “Gli Aeronautici del Malignani”, l’esposizione (fino al 28 febbraio) rientra nelle iniziative organizzate in occasione dei cento anni della fine della Grande guerra e ripercorre le gesta di quegli eroi dell’aria: da Francesco Baracca a Fulco Ruffo di Calabria, da Pier Ruggero Piccio a Ferruccio Ranza, componenti della cosiddetta Squadriglia degli Assi.
Hangar 2173, in mostra storia di SkywayEsposizione a 2.000 metri quota ripercorre 70 anni della funivia
AOSTA30 gennaio 201916:54
– La storia di un “sogno visionario” in mostra: è stata inaugurata Hangar 2173, l’esposizione di Skyway Monte Bianco per gli oltre 70 anni di storia della funivia. Lo spazio si trova nei due piani inferiori della vecchia stazione del Pavillon, a 2.173 metri: una linea del tempo narra gli avvenimenti dall’inaugurazione di Skyway, nel 2015, fino al 1941, quando partì il cantiere. E’ dedicato alla nuova funivia il piano terra, dove un video racconta il cantiere tra le nuvole. Poi si trova un’area dedicata all’attrice Matilde Gioli, all’alpinista Hervé Barmasse e all’astronauta Samantha Cristoforetti, che con la loro testimonianza rappresentano l’uomo, la funivia e la montagna. Al piano inferiore una finestra sul passato e sulla primissima funivia del 1947, in funzione fino al 2015. Le funi del vecchio impianto sono state riutilizzate nell’opera di Letizia Cariello ‘Una scala appesa al cielo’. L’artista Chicco Margaroli, infine, espone un foulard che come un quadro narra l’evoluzione delle “magiche cabine”.
Argentero, io supereroe in una favolaIn sala dal 7 febbraio ‘Copperman’ di Eros Puglielli
30 gennaio 201920:23
– Una favola moderna con tanto di superman interpretato da un Luca Argentero nei panni di Anselmo, un uomo con disturbi autistici che ricorda molto un Forrest Gump nostrano il quale però a un certo punto diventa anche un improbabile supereroe con corazza di rame. Da qui il titolo ‘Copperman’ di Eros Puglielli con nel cast, oltre ad Argentero, Antonia Truppo, Galatea Ranzi, Gianluca Gobbi e Tommaso Ragno. Il film, che arriverà nelle sale dal 7 febbraio in circa 300 copie con Notorious Pictures, è sicuramente coraggioso e inedito nel panorama italiano, grazie anche a un racconto surreale e pieno di colpi di scena che guarda a supereroi improvvisati (non ultimo Jeeg Robot), ma anche ad atmosfere alla Miyazaki.”Copperman, ovvero Anselmo, è un uomo che viaggia nel mondo con l’innocenza di un bambino e il cuore di un leone” si legge nelle note di regia. Abbandonato dal padre, che crede un supereroe, Anselmo vive con la madre (Ranzi) che a forza di ripetergli quanto sia “speciale” lo convince che sia proprio così. Il suo grande amore resta Titti che ha conosciuto a scuola e poi c’è Silvano (Ragno), fabbro del paese e suo amico da sempre. Proprio grazie a lui, che gli costruisce una singolare corazza fatta con materiali di scarto, il semplice e innocente Anselmo diventa Copperman.”È la storia di un uomo che vive il sogno di un bambino – spiega il regista -. Il film ruota attorno al tema dell’autismo, per raccontare come un elemento di diversità possa trasformarsi in un arricchimento”. Realizzare una favola, aggiunge poi Puglielli, “è un privilegio, perché è fatta di archetipi, è universale e arriva ad adulti e bambini. Sicuramente Copperman è un film che può crearne altri simili, un lavoro che alza l’asticella verso territori nuovi per il cinema italiano”. “Quando ho letto la sceneggiatura ho pensato che era molto bella, ma che non se ne sarebbe mai fatto un film – ammette Argentero -. Fare un supereroe poi è sempre stato il mio sogno, lo confesso, ma va detto poi – aggiunge l’attore – che il tema della malattia del protagonista mi ha fatto subito tremare le ginocchia. Fare riferimento allo spettro autistico era una cosa che andava fatta bene e con il dovuto rispetto. Per prepararmi è stato utile parlare con medici e genitori, il tutto per essere il più possibile rispettoso verso questa malattia”.
Retape Off, da Auditorium a locali RomaIl 21 febbraio secondo appuntamento con i Sonix
30 gennaio 201918:41
– Retape Off, la costola della rassegna di concerti Retape, prodotta da Musica per Roma e dedicata alla musica della capitale, dalle sale dell’Auditorium Parco della Musica di Roma si estende ai locali romani: il 29 gennaio l’artista Cecilia si è esibita a ‘Na Cosetta e ha dato inizio al calendario di concerti dei giovani artisti emergenti che proseguirà con altri quattro appuntamenti fino a fine marzo e porterà sui palchi romani Sonix (il 21 febbraio al Route 66), Il Grido (il 9 marzo al Wishlist) e I Santi Bevitori (il 29 marzo al Riverside).
Prosegue parallelamente il festival Retape Lab negli spazi dell’Auditorium: il 10 febbraio sarà la volta del duo Le Sigarette, di Lorenzo Lemme e Daniele Borsato, nuovo chitarrista subentrato di recente al cofondatore Jacopo Dell’Abate, per poi arrivare a maggio con Bartolini (20 febbraio), Barberini (4 marzo), Filo Vals (20 marzo), Veeblefetzer (17 aprile), Deca (10 maggio) e Iva Collister (22 maggio).
Clerici da Fiorello: “John Travolta con me a Sanremo Young”La conduttrice scherza: “Un politico per cena? Salvini, per fare un dispetto alla Isoardi”
30 gennaio 201920:32
“John Travolta sarà a Sanremo Young venerdì 15 febbraio. Condurrà tutta la prima puntata insieme a me”: lo annuncia Antonella Clerici, ospite di Fiorello su Radio Deejay nel varietà ‘Il Rosario della Sera’. “Sono felicissima. E’ un mito. Può insegnare tanto ai ragazzi, è eclettico, fa tutto. Mi sto esercitando, vorrei ballare con lui”, aggiunge la conduttrice.
“Cosa pensi di Elisa Isoardi?”, la stuzzica Fiorello. “Tutto il bene possibile. Poveretta, ha un’eredità impegnativa”, risponde Antonella Clerici, dicendo che in giuria a Sanremo Young ci saranno tanti personaggi. Tra le presenze previste, fa i nomi di “Amanda Lear, Rita Pavone, Noemi, Baby K, Rocco Hunt e anche Shel Shapiro e Maurizio Vandelli insieme”.
“Gli ospiti ideali per una cena?”, chiede Fiorello dopo aver invitato la conduttrice a cantare ‘Maledetta Primavera’. “Tu – risponde lei – almeno sarei sicura di divertirmi. Tra i personaggi sportivi, Platini e tra i politici – conclude ironica – Salvini, per fare un dispetto alla Isoardi”.
Turturro porta Rigoletto a Regio TorinoPrima regia lirica della star americana ‘minimale e rispettosa’
TORINO30 gennaio 201921:00
– Arriva al Teatro Regio di Torino, attesissimo dopo il debutto dell’ottobre scorso a Palermo, il ‘Rigoletto’ di Giuseppe Verdi realizzato dalla star americana John Turturro e coprodotto da Regio Torino, Massimo di Palermo, Shaanxi Opera House e Opera Royal de Wallonie-Liege.
E’ la terza opera di Verdi nella stagione dell’ente torinese, dopo Il trovatore e La Traviata, un atto d’amore nei confronti del grande melodramma italiano. Turturro, italiano d’origine e di cuore, è qui al suo debutto nel mondo dell’opera lirica. Per l’opera verdiana forse più cupa, tragica e rivoluzionaria per trama e schema sinfonico, ha realizzato un allestimento ‘minimale’ “per permettere di far emergere al massimo musica e protagonisti”. Le tinte tragiche della vicenda sono ambientate in un decadente e grottesco XVIII secolo, disegnato attraverso linee prospettiche, ombre e ambienti asfittici. Sul podio Renato Palumbo; Rigoletto è il baritono Carlos Alvarez. L’opera, sostenuta da Reale Mutua è in diretta su Rai Radio3.
Morto l’attore americano Dick MillerAveva 90 anni, comparve anche nei ‘Gremlins’ e in ‘Terminator’
LOS ANGELES (USA)31 gennaio 201906:19NE
– E’ morto all’età di 90 anni l’attore americano Dick Miller.
Sulle scene per 60 anni, Miller è noto in particolare per il suo ruolo di Murray Futterman nella famosa commedia horror ‘Gremlins’ del 1984 diretta da Joe Dante e prodotta da Steven Spielberg.
Si ricordano tra le altre anche le sue apparizioni nel primo ‘Terminator’ di James Cameron e nella serie tv ‘Saranno famosi’ degli anni ’80. [print-me title=”STAMPA”]