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SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

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Ultimo aggiornamento 11 Marzo, 2019, 08:50:52 di Maurizio Barra

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Noel Gallagher al Pistoia blues
In concerto con la sua band High Flying Birds l’8 luglio

FIRENZE08 marzo 2019 13:41

– Sarà Noel Gallagher con la sua band High Flying Birds il protagonista della serata dell’8 luglio 2019 alla 40/a edizione del Pistoia blues festival. Con la conferma dell’artista, spiegano gli organizzatori della manifestazione pistoiese in una nota, si definiscono headliner e date dell’edizione 2019: i Black Stone Cherry il 5 luglio, Thirty Seconds To Mars il 6 luglio, Robben Ford e Eric Gales il 7 luglio, Noel Gallagher’s High Flying Birds l’8 luglio e Ben Harper & The Innocent Criminals il 10 luglio.

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Gli scatti di McCurry sulla letturaA Palazzo Madama Torino, testi e sezione sui suoi libri

TORINO08 marzo 201913:51

– Oltre 70 immagini di Steve Mc Curry dedicate alla passione per la lettura, con un contrappunto di brani letterari e una sezione dedicata ai suoi libri. E’ la mostra ‘Leggere’, dal 9 marzo al primo luglio nella Corte Medievale di Palazzo Madama, in una città, Torino, che anche grazie al Salone del Libro, può essere considerata la ‘capitale italiana della lettura’.
Le fotografie ritraggono persone di tutto il mondo, assorte nell’atto intimo e universale del leggere, nei contesti più vari. Immagini accompagnate da brani letterari scelti da Roberto Cotroneo, che propongono una sorta di percorso parallelo.
“Nella mostra ‘Leggere’ il soggetto non è tanto il libro, ma la persona intenta alla lettura, colta dall’obiettivo in contesti spesso di povertà ed emarginazione, dove l’ultima cosa a cui pensare sembrerebbe essere l’interesse per un libro”, sottolinea Guido Curto, direttore di Palazzo Madama. “Una mostra diversa, da leggere” spiega Biba Giaccetti, che ha curato la mostra con Cotroneo.

Avati e Marchioni a Castiglione CinemaSeconda edizione dal 29 maggio al 2 giugno

PERUGIA08 marzo 201913:54

– Dal 29 maggio al 2 giugno Castiglione del Lago ospiterà la seconda edizione di Castiglione Cinema-RdC incontra, quattro giorni di film, seminari, laboratori, premi, formazione, studio, dialogo e masterclass.
Tra i protagonisti attesi Pupi Avati e Vinicio Marchioni.
Obiettivo della Fondazione ente dello spettacolo è di fare incontrare tra di loro i protagonisti del mondo del cinema e consentire al pubblico di entrare in relazione diretta con attori e registi.
Forte del successo dello scorso anno – sottolineano gli organizzatori in un comunicato -, l’evento mantiene il suo stile informale e familiare, privilegiando le occasioni di relazione personale e di approfondimento, senza barriere tra divi e fan, con dibattiti in piazza e proiezioni introdotte da attori e registi, tour enogastronomici a momenti educativi per gli alunni delle scuole del territorio, laboratori per i ragazzi ad eventi dedicati alle famiglie, seminari di studio e sessioni di formazione per gli insegnanti.

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Dodi Battaglia, il mio omaggio a Faletti bocciato a Sanremo”Lo scioglimento dei Pooh? Se me lo chiedessero tornerei subito”

08 marzo 201919:14

– “Io e Giorgio avevamo in comune la passione per le corse e le macchine. In pista è nata la nostra amicizia”. A parlare è Dodi Battaglia e il Giorgio in questione è Faletti, l’artista poliedrico scomparso nel 2014, che continua, a distanza di anni dalla sua morte, a regalare sorprese e perle del suo genio creativo. Dopo il racconto inedito “La ricetta della mamma”, uscito a dicembre scorso, dai cassetti di casa Faletti è emerso un embrione di canzone alla quale l’ex Pooh ha messo mano, pubblicando l’inedito “Un’anima” che sarà contenuto nel doppio album live “Perle”, in uscita il 15 marzo.”E’ una perla tra le perle. Sua moglie me l’ha affidato – racconta Dodi -. Era scritta per due terzi: io l’ho completata, cercando di mettermi nell’ottica di Giorgio, utilizzando il suo linguaggio. E’ stata una sfida, soprattutto calarmi nel ruolo di autore, per me che sono soprattutto musicista, ma so che lui sarebbe contento del risultato”. Il brano era stato presentato anche al Festival di Sanremo, ma Claudio Baglioni gli ha preferito altri brani. “Ci siamo annusati con il Festival e alla fine non ci siamo piaciuti, ma non sono così dispiaciuto. E’ una canzone che assomiglia poco a quel palco, anche se mi sembrava un bel modo di ricordare l’amico e il cantante che proprio al festival aveva ottenuto grandi riconoscimenti con Signor Tenente”. Battaglia ricorda con affetto Faletti, “una persona straordinaria e un artista come pochi. Attore, comico, cantante, autore, sportivo: eclettico come solo Leonardo da Vinci – azzarda il paragone -. Un’anima, quella del titolo, che va oltre il tempo e le distanze”. Il brano sarà l’inedito del doppio disco live Perle, che contiene 40 brani della storia dei Pooh, tra quelli meno “frequentati” dalla band nei live.”Certe canzoni non andavano d’accordo con i Pooh dagli anni ’80 in poi, con gli stadi e i palazzetti che richiedevano un approccio più rock e dirompente _ spiega Dodi, ancora impegnato nei concerti -. Ma la gente ce le chiedeva. E così, oggi, che sono libero di fare le mie scelte perché non assecondare le richieste dei fan?”. E pensando ai Pooh, a distanza di due anni dallo scioglimento, ammette: “non so se sia stata la scelta giusta. Ho grandi punti interrogativi. Quando sono sul palco mi piacerebbe vedere con me i miei amici, ma non ci sono. E se mi venisse chiesto, io sarei pronto per un bel concerto. Magari un concerto di beneficienza perché dopo aver ricevuto tanto, i Pooh dovrebbero dare qualcosa indietro”. E l’ultimo pensiero va anche al “fratello” Riccardo Fogli, finito nel tritacarne del trash televisivo, dopo il presunto tradimento della moglie svelato da Fabrizio Corona, mentre è in gara all’Isola dei Famosi. “Sono affranto e devastato da ciò che ho visto. Ho sperato che fosse Scherzi a Parte, che niente fosse vero. Un livello di bassezza incredibile ai danni di uomo che ha una bambina di 5 anni, che mi ha fatto perdere il sonno. A lui dico: mi avrai sempre al tuo fianco, conta su di me”.

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Torna Trieste Science+Fiction FestivalDal 29 ottobre protagonisti fantascienza e fantasy

TRIESTE08 marzo 201916:17

– Torna dal 29 ottobre al 3 novembre 2019, a Trieste, Science+Fiction Festival, il più importante evento italiano della fantascienza e del fantasy nei settori di cinema, televisione e new media. L’annuncio arriva da Berlino, in occasione dell’incontro a della European Fantastic Film Festivals Federation, network di cui la manifestazione triestina è il partner ufficiale italiano. Il festival – promosso dal Centro ricerche e sperimentazioni cinematografiche e audiovisive La Cappella Underground – sarà ospitato al Teatro Rossetti e si articolerà su sei giornate, presentando anteprime nazionali e internazionali delle migliori produzioni di genere science fiction, fantasy e horror. Tre le sezioni in concorso: la competizione internazionale per il Premio Asteroide; i due concorsi europei per il miglior lungometraggio e il miglior corto di genere fantastico aggiudicano il Premio Méliès d’Argento, mentre la sezione non competitiva Spazio Italia è dedicata alle opere italiane di genere fantastico.

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Matilde D’Errico, uomini e femminicidioAd Amore criminale da Abate a Fois e l’alfabeto a Sopravvissute

08 marzo 201916:51

– Il femminicidio nella riflessione di sette scrittori italiani: Marcello Fois, Roberto Costantini, Marco Franzoso, Francesco Abate, Paolo Di Paolo, Francesco Pacifico e Giuseppe Di Piazza. Entra la voce degli uomini nella nuova edizione di ‘Amore criminale’, il programma condotto da Veronica Pivetti, in onda dal 3 marzo la domenica in prima serata su Rai3 in sette appuntamenti, ideato e diretto da Matilde D’Errico e Maurizio Iannelli. “E’ la prima volta che si chiede a 7 autori importanti di dire qualcosa sul tema del femminicidio. Solo dalla collaborazione di uomini e donne si può arrivare ad un cambiamento di mentalità.
Perchè gli uomini sono violenti?” dice la D’Errico.
E anche ‘Sopravvissute’, condotto dalla stessa D’Errico, in onda dopo ‘Amore Criminale’ – di cui è uno spin off in cui si da voce alla speranza – guarda al valore delle parole. “Alla fine di ogni puntata viene consegnata allo spettatore una parola chiave.
Un ‘alfabeto della sopravvivenza'” spiega la D’Errico.

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A Melis il Padiglione Italia 2020Bonisoli, affronta temi come il cambiamento climatico

08 marzo 201917:39

– “Sarà Alessandro Melis il curatore del Padiglione Italia alla 17. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia del 2020”. Lo annuncia il ministro della cultura Alberto Bonisoli, che ha scelto il progetto di Melis, tra i cinque selezionati dalla direzione Arte, architettura e periferie urbane del Mibac. Cagliaritano, classe 1969, architetto, Melis è direttore della Cluster for Sustainable Cities, e fondatore del Media Hub, il primo open lab della University of Portsmouth, nato con l’obiettivo di studiare l’innovazione tecnologica nel campo della progettazione climatica ed ambientale. Il suo progetto per il Padiglione Italia si intitola “Comunità resilienti”. Un progetto, fa notare Bonisoli, che “affronta temi di grande urgenza come il cambiamento climatico e la resilienza delle comunità. Il Padiglione Italia, con un percorso di mostra molto divulgativo e coinvolgente, sarà un’occasione per riflettere su come rispondere positivamente in futuro alla pressione sociale ed ambientale attualmente in atto”.

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Mondo Marcio, “Mina ed io, lei angelo io demone” Esce “Uomo!”, nuovo album del rapper, “esorto a essere se stessi”

08 marzo 201920:17

Nella Giornata Internazionale dedicata alle Donne, esce Uomo!, il nuovo disco di Mondo Marcio. Una provocazione? “Niente affatto, la mia vuole essere piuttosto una dedica d’amore e un invito a tutti, uomini e donne, a essere se stessi fino in fondo e a combattere per i propri diritti, sempre”, dice il rapper milanese che nel nuovo lavoro vanta la partecipazione di Mina in Angeli e Demoni (e non Dan Brown non c’entra, assicura). “Nel 2012 avevo campionato la sua voce in Un bacio (troppo poco) – racconta il 32enne -, a lei piacque e mi invitò a fare un album intero così, Nella bocca della tigre (2014). Due anni dopo scrissi Se mi ami davvero per il disco con Celentano. Oggi Angeli e Demoni: il contrasto tra ambizioni e paure, tra bene e male. Inutile dire che il contrasto è anche tra noi, lei angelo io demone. Ma è sbagliato incasellare la musica. Siamo allo stesso tempo molto lontani e molto vicini”. Tra i primi a portare l’hip hop al grande pubblico, Mondo Marcio, all’anagrafe Gian Marco Marcello, ha una visione critica sulla situazione attuale e nelle sue canzoni non perde occasione per dare più di una stoccata ai colleghi. “Il rap ora va di moda, nel bene e nel male. Si è appropriato di spazi, se ne parla, ha successo. Ma se prima ci inventavamo di tutto per trovare i soldi per andare in studio, oggi si è ribaltato tutto e si fa musica per fare i soldi, una sorta di scorciatoia per la ricchezza e il successo – afferma senza ombra di incertezze Mondo Marcio -. La mia è una critica alla mentalità, a chi si sente già arrivato ed è solo all’inizio. Io vedo solo omologazione”. Per questo, spiega, fa fatica a distinguere i nuovi rapper, “stessa voce, stesso look, stesse sonorità”.
Lui intanto va per la sua strada, esplora sentieri nuovi, segna il cammino per chi arriverà dopo. “Sono stato io parlare della mamma in un brano, ora lo fanno tutti. Nei miei dischi ci finisce quello che vivo, quello che mi succede, le esperienze che faccio. Cerco di essere vero. Per questo sono passati tre anni dall’ultimo disco. Cosa hai da raccontare se fai un disco all’anno?”, chiede retoricamente. Gli spunti li prende dall’arte, dal cinema, dalla letteratura, dal mondo. “A breve mi trasferisco a New York per un bel periodo – rivela -, lì c’è fermento e attenzione alle novità. In Italia la cultura è ferma al Rinascimento”. E Sanremo? “Non è ancora il momento, il mio pubblico non capirebbe”.
Non mancano, nei suoi testi, anche riferimenti alla droga, come molti rapper, per questo finiti nel mirino. “L’arte non dovrebbe mai essere presa ad esempio, e gli artisti non sono dei modelli di riferimento. L’arte imita la realtà e nelle vita di tutti i giorni le canne esistono. Dovrebbe, anzi, essere bello che qualcuno ne parli e non nasconda la realtà dietro lo sguardo edulcorato e finto del pop. Ma sia chiaro, non disprezzo nessuna forma di musica”.
In contemporanea all’uscita del disco a Milano è allestito anche un temporary store che racconta Mondo Marcio a 360 gradi alla Key Gallery. Poi da aprile il ritorno sul palco, prima in Europa, poi il 10 a Roma e il 18 a Milano.

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Grandi nomi per 7/o Torino Jazz FestivalOltre cento concerti dal 26 aprile al 4 maggio

TORINO08 marzo 201916:55

– Gavin Bryars, Jon Balke Siwan ed Enrico Rava sono alcuni dei grandi nomi che partecipano, dal 26 aprile al 4 maggio, alla 7/a edizione del Torino Jazz Festival.
La Città di Torino, promotrice della manifestazione, ha anticipato oggi alcuni temi della kermesse, come il prezzo dei biglietti particolarmente contenuto proprio per attirare il massimo numero di persone, e le location principali: le Officine Grandi Riparazioni, i circoli jazz della città, il Piccolo Regio, il Conservatorio, l’Auditorium del grattacielo Intesa Sanpaolo e, per la prima volta, l’Aula Magna del Politecnico.
In tutto sono in programma oltre 100 concerti, tra cui numerose produzioni originali create appositamente in un cartellone di nove giorni, pensato da direttori e musicisti Diego Borotti e Giorgio Li Calzi, che raccoglie le diverse anime del jazz, dal mainstream americano ai migliori talenti italiani ed europei.

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Michael Jackson, via episodio SimpsonBoicottaggio dopo le accuse del documentario “Leaving Neverland”

NEW YORK08 marzo 201917:01

– Uno degli episodi più iconici dei Simpson sarà ritirato dalla distribuzione sulla scia del documentario di Hbo “Leaving Neverland” in cui due uomini accusano Michael Jackson di averli molestati quando erano bambini. “Stark Raving Dad”, questo il titolo della puntata, era andato in onda nel settembre 1991 all’inizio della terza stagione della serie a cartoni animati creata da Matt Groening.
Jackson aveva fornito la voce per un personaggio che finisce in casa Simpson, anche se il suo nome non era apparso tra i credits (fu usato lo pseudonimo John Jay Smith) e la partecipazione del cantante non fu confermata che anni più tardi. “Ritirarlo dalla circolazione è l’unica scelta che avevamo”, ha detto al Wall Street Journal il produttore esecutivo James L.
Brooks affermando di avere avuto il beneplacito sia di Groening che dell’altro produttore Al Jean. “Non sono uno che brucia i libri, tutt’altro”, ha aggiunto Brooks. “Ma questo è il nostro libro e abbiamo tutti i diritti di cancellarne un capitolo”.

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Stop a modelli estetici ‘anoressici’
In vigore dal 9 marzo nuova norma del Codice di autodisciplina

08 marzo 201917:13

– Stop ai modelli estetici “anoressici” nella pubblicità: scatta il 9 marzo una modifica del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale che introduce “il divieto di utilizzare in pubblicità immagini del corpo ispirate a modelli estetici chiaramente associabili a disturbi del comportamento alimentare nocivi per la salute”, annuncia l’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria. L’art. 12 bis disciplina “la comunicazione commerciale di prodotti o servizi suscettibili di presentare pericoli, in particolare per la salute, la sicurezza e l’ambiente e, in generale, vieta il ricorso in pubblicità a rappresentazioni che possano indurre il pubblico a sottovalutare le regole di prudenza o a ridurre il senso di vigilanza e responsabilità verso i pericoli”. La norma include ora in modo esplicito i richiami a “condizioni patologiche del comportamento alimentare, come l’anoressia e la bulimia”. Lo Iap attiverà “i propri meccanismi di sanzione laddove si riscontrino messaggi in contrasto con la nuova norma”.
Mestieri d’Hermès in mostra ad Ara PacisFino al 16 marzo la maison e le eccellenze dei suoi artigiani

08 marzo 201917:19

– Rossa ed esclusivissima. Prende forma tra le mani di Johanne una nuova Kelly, la borsa con il nome della principessa di Monaco. E poi i celebri Carré, che possono contare anche 46 colori. Gli orli frullati, con un punto ogni 7 millimetri, ma tutti cuciti a mano, o l’esperienza di Jean-Pierre che mentre stende la pelle di cinghiale già sa dove tagliare per farne un guanto. E ovviamente il sellaio, il métier da cui tutto partì nel 1837. È il mondo di eccellenza, bellezza e gioia del savoir-faire di Hermès dietro le quinte, mostra che la maison parigina porta al Museo dell’Ara Pacis di Roma fino al 16 marzo. Un festival per 10 mestieri con gli artigiani al lavoro davanti al pubblico, più incontri e documentari. “L’idea – spiega il vicepresidente Guillaume de Seynes – è condividere con i visitatori tutto il sapere che sta dietro ogni pezzo delle nostre collezioni”. “Un’occasione unica – aggiunge l’ad Italia Francesca di Carrobio – per scoprire come da Hermès si lavori tantissimo con gli occhi e le mani”.
Orfeo ed Euridice all’Opera di RomaTorna la rivoluzione di Gluck. Regia di Carsen, dirige Capuano

08 marzo 201917:43

– Un’opera senza fronzoli né distrazioni, in cui la musica, il coro e la danza celebrano il dramma eterno della morte e dell’amore: la rivoluzione portata nel melodramma da Christoph Willibald Gluck arriva al Costanzi con “Orfeo ed Euridice”, in scena dal 15 al 22 marzo, in un nuovo allestimento con la regia di Robert Carsen e la direzione dell’orchestra di Gianluca Capuano. Non si può dire che il pubblico dell’Opera di Roma non abbia atteso a lungo questo titolo, rappresentato l’ultima volta nel 1968: dopo 51 anni torna sulle scene nell’originale versione di Vienna del 1762, in una coproduzione con Théâtre des Champs-Elysées, Château de Versailles Spectacles e Canadian Opera Company. Ad esaltare l’essenzialità di quest’opera due grandi nomi del teatro internazionale: il regista canadese Robert Carsen e il maestro Gianluca Capuano, entrambi al debutto nel teatro capitolino. Nei ruoli principali il controtenore Carlo Vistoli (Orfeo) e i soprani Mariangela Sicilia (Euridice) ed Emoke Barath.
Cartoomics, weekend con fumetti e gamingAlla Fiera di Milano la 26/a edizione fino a domenica 10 marzo

RHO (MILANO)08 marzo 201917:50

– Tre padiglioni per un totale di 50.000 metri quadrati dedicati a fumetto, cinema, gaming, cosplay, tecnologia, proiezioni, incontri ed eventi speciali. Ha preso il via alla Fiera di Milano a Rho e resterà aperta fino a domenica 10 marzo la 26/a edizione di Cartoomics, uno degli appuntamenti di riferimento nel settore a livello nazionale e tra i più importanti per appassionati e curiosi di ogni età e provenienza.
Ai tradizionali temi e ai mondi della manifestazione, “movies, comics & games”, si aggiungono “pop, tech & fun” per un programma ricco di incontri, eventi speciali e ospiti di rilievo: insieme al superospite della sezione comics Max Bunker, invitato per festeggiare il 50/o anniversario del suo mitico Alan Ford, ci sarà Ivo Milazzo, creatore con Giancarlo Berardi nel 1974 dell’indimenticabile Ken Parker. Ospite d’onore sarà Massimo Boldi, che ripercorrerà la sua carriera facendo il punto sulle peculiarità da “disegno animato vivente”.
Leopardi ‘privato’ in museo a RecanatiOlimpia, collezioni private custodite da secoli nostra famiglia

RECANATI (MACERATA)08 marzo 201918:05

RECANATI (MACERATA)08 marzo 201918:05

– La penna e il calamaio con cui scriveva Giacomo Leopardi, la culla e il suo abito da battesimo, la tombola e il teatrino con cui giocava da bambino assieme ai suoi fratelli. Sono solo alcuni degli oggetti personali del grande poeta che dall’11 marzo prossimo faranno parte di un’esposizione permanente aperta ai visitatori nell’ex frantoio di Palazzo Leopardi a Recanati.
L’iniziativa è promossa da Casa Leopardi, ed è corredata da un suggestivo video immersivo intitolato ‘Io nel pensier mi fingo’, che sarà proiettato dal 15 aprile nelle antiche scuderie del Palazzo, realizzato da Giancarlo Muselli, scenografo del film ‘Il giovane favoloso’ di Mario Martone, assieme alla studiosa leopardista Fabiana Cacciapuoti. In mostra anche le testimonianze dei primi scritti del poeta, vergati con una grafia chiara e armoniosa, il racconto delle sue emozioni e dei primi amori e viaggi, e del tentativo di fuga da Recanati stroncato dal padre che gli nascose il passaporto, ora esposto in una teca.
A Torino fiera di fotografia The PhairPrima edizione 3-5 maggio alla ex Borsa Valori

TORINO08 marzo 201918:35

– Nasce a Torino una nuova fiera della fotografia, ‘The Phair. Bianco nero Colore’, da un’idea di Roberto Casiraghi e Paola Rampini, già creatori di manifestazioni culturali torinesi come Artissima e The Others.
La prima edizione si tiene dal 3 al 5 maggio all’ex Borsa Valori con 36 gallerie italiane, ognuna con uno spazio dedicato.
“Quella della fotografia fu una rivoluzione sapientemente gestita, un ‘affair’ – dicono Casiraghi e Rampini – oggi siamo la società delle immagini e della varietà espressiva”.
La scelta di Torino come sede, e del mese di maggio non sono casuali: “Torino é una città fucina di idee e di ricerca – dicono gli organizzatori – e noi abbiamo scelto maggio e non novembre, il mese dell’arte, proprio per espandere la programmazione culturale di intesa con enti locali e fondazioni bancarie”. Inoltre, aggiungono “questo è anche un modo per omaggiare i 180 anni della fotografia nata ufficialmente in Francia nel 1839”.

McCurry, la passione per la lettura nei suoi scattiA Palazzo Madama di Torino, testi e sezione sui suoi libri

TORINO09 marzo 201913:24

TORINO – Una mostra dedicata all’amore per la lettura, attraverso lo sguardo del grande fotografo Steve McCurry. Oltre 70 immagini accompagnate da un’antologia di scritti dedicati alla lettura, scelti da Roberto Cotroneo, giornalista e scrittore, in una città, Torino, che anche grazie al Salone del Libro, può essere considerata la ‘capitale italiana della lettura’. ‘Steve McCurry. Leggere’, curata da Biba Giacchetti, apre al pubblico il 9 marzo fino al primo luglio, in un ambiente suggestivo, la Corte Medievale di Palazzo Madama. Sono gli scatti realizzati in oltre quarant’anni di carriera che lo stesso McCurry ha riunito in un volume, pubblicato come omaggio al grande fotografo ungherese André Kertesz.Le fotografie – alcune inedite – ritraggono persone di tutto il mondo, assorte nell’atto intimo e universale del leggere, nei contesti più vari: i luoghi di preghiera in Turchia, i mercati. Persone che leggono circondate da animali o da macchine, altre rilassate sui marciapiedi. Dall’Italia all’India, dall’Afghanistan all’Africa, dagli Stati Uniti a Cuba. Completa la mostra la sezione ‘Leggere McCurry’, dedicata ai libri pubblicati dal 1985 con le sue foto: ne sono esposti 15, alcuni ormai introvabili. “Il soggetto della mostra non è tanto il libro, ma la persona intenta alla lettura, colta dall’obiettivo in contesti spesso di povertà ed emarginazione, dove l’ultima cosa a cui pensare sembrerebbe essere l’interesse per un libro”, spiega Guido Curto, direttore di Palazzo Madama.”Ogni scatto – sottolinea Maurizio Cibrario, presidente della Fondazione Torino Musei – è un’autentica perla. Ci sembrava giusto che Palazzo Madama facesse qualcosa per celebrare il Salone del Libro che sembrava perso ed è stato ritrovato”. “Una mostra diversa, da leggere. L’autore ci invita a osservare, quasi silenziosamente, quanto accade in un universo traslato, in cui le persone abbandonano la loro realtà, anche drammatica, per essere totalmente assorbite da altro”, spiega Biba Giacchetti. “McCurry – aggiunge Cotroneo – è capace di farci leggere per un attimo lo stesso libro dei suoi soggetti, di lasciarci con loro per un attimo, quello che basta a riempirci di storie e di passioni. Quello che ho fatto, da parte mia, è stato mettere insieme il perché la lettura sia sempre e comunque qualcosa di irrinunciabile e di prezioso per le nostre vite. per tutte le vite, anche le più povere e le più lontane da noi”. “Una mostra molto importante, un’occasione per guardare, leggere e imparare ad ascoltare”, conclude l’assessore comunale alla Cultura, Francesca Leon.

Morto Jan Michael-Vincent, l’indimenticabile surfista di ‘Mercoledì da leoni’Dal ruolo icona a 40 film, la sua vita segnata da alcol e droga

NEW YORK09 marzo 201918:53

Jan-Michael Vincent il surfista Matt Johnson nel film un ‘Mercoledi’ da leoni’ e’ morto all’eta’ di 73 anni. Vincent e’ deceduto il 10 febbraio per un arresto cardiaco mentre era ricoverato in un ospedale del North Carolina.Una passione profonda e mai dimenticata, quella per il mare, aveva portato Jan-Michael Vincent a diventare, nel ruolo dell’inquieto Matt Johnson, uno degli indimenticabili protagonisti, insieme a William Katt e Gary Busey, di un film iconico sul surf ma anche sugli anni delle guerra in Vietnam, come Un mercoledì da leoni di John Milius (1978). Vincent è morto il 10 febbraio a 73 anni per arresto cardiaco a Asheville, in North Carolina, ma la notizia è stata diffusa solo oggi. Classe 1945, nato a Denver in Colorado, l’attore da inizio carriera, a fine anni ’60, ha alternato grande e piccolo schermo, recitando in serie come Bonanza, Marcus Welby e Sulle strade della California.E’ arrivato al film di Milius, anche grazie a ruoli di contorno ma di grande intensità come quello in Allucinante notte per un delitto (1971) di Herbert B. Leonard a fianco di Robert Mitchum, per il quale ha ottenuto la sua prima candidatura ai Golden Globe; la seconda arriverà 12 anni dopo per la miniserie Venti di guerra, sempre insieme a Mitchum, e con Ali McGraw. Tra le altre sue prove d’attore di maggior rilievo ci sono quelle nel post apocalittico L’ultima odissea di Jack Smight (1977) con George Peppard e Dominique Sanda e nell’action comedy Collo d’acciaio (1978) di Hal Needham con Burt Reynolds. Un altro importante picco di popolarità Vincent lo ha vissuto a metà anni ’80, come protagonista dal 1984 fino al 1986, della serie tv, Airwolf, andata in onda in Italia con il titolo Supercopter, dov’era Hawke, il brillante pilota, di un elicottero militare super-avanzato. Interprete di oltre 40 film e più di una ventina di serie tv, ha combattuto per gran parte della vita con la dipendenza da droga e alcool, con conseguenti comportamenti incontrollabili, tra ripetuti incidenti stradali dai quali è uscito con gravi conseguenze fisiche (come un danno alle corde vocali) e episodi di violenza. Problemi che l’hanno allontanato dai progetti di primo piano, portandolo a lavorare soprattutto per produzioni indie (fra le altre Buffalo ’66 di Vincent Gallo) e film di serie B, fino a un’ultima performance nel thriller White boy di John Marino (2002). Nel 2012 aveva anche subito l’amputazione della gamba destra sotto il ginocchio, a causa di arteriopatia ostruttiva degli arti inferiori.

90 anni Bompiani, una collana speciale per anniversarioDa Moravia a Eco, nove decenni in altrettanti titoli

09 marzo 201921:23

Nove romanzi che hanno cambiato la storia della letteratura, da ‘La ciociara’ di Alberto Moravia a ‘Il nome della rosa’ di Umberto Eco e da ‘Le particelle elementari’ di Michel Houellebecq a ‘Paura di volare’ di Erica Jong. Bompiani compie 90 anni e li festeggia facendo parlare i libri con un’iniziativa speciale, la Collana dell’anniversario, in edizione limitata, che racconta nove decenni attraverso altrettante opere scelte a rappresentare il catalogo storico e quello più recente, in uscita tra marzo e maggio. Sono libri intramontabili di grandi autori italiani e stranieri tra cui figurano John Steinbeck, Albert Camus, Yasunari Kawabata, Hanif Kureishi e Svetlana Aleksievic che hanno scandito la storia della casa editrice fondata nel 1929 da Valentino Bompiani e hanno fatto subito breccia nel cuore di generazioni di lettori. E nell’anno del novantesimo anniversario arriva a settembre ‘Munizioni’, la nuova collana progettata e diretta da Roberto Saviano dove troveranno spazio testi di saggistica e narrativa scritti da autori che ogni giorno mettono in gioco se stessi per raccontare il mondo e autori che hanno perso la vita per la libertà.    E’ il primo compleanno importante che Bompiani celebra all’interno del Gruppo Giunti a cui è stato ceduto il marchio nel 2016. I primi tre titoli ad arrivare in libreria nella Collana dell’anniversario sono ‘Lo straniero’ di Albert Camus, uscito da Bompiani nel 1947, proposto nella traduzione di Sergio Claudio Perroni; ‘Uomini e topi’ di John Steinbeck, tradotto da Cesare Pavese nel 1938, a un anno di distanza dall’edizione originale, tra i primi libri pubblicati dalla casa editrice, proposto nella traduzione di Michele Mari e ‘La ciociara’ di Moravia del 1957, uno dei maggiori successi del dopoguerra europeo, portato sul grande schermo da Vittorio De Sica nel 1960 nel film pluripremiato con protagonista Sophia Loren. Originario di Ascoli Piceno, arrivato a Milano nel 1924, dopo aver lavorato come segretario nella giovane casa editrice fondata da Arnoldo Mondadori e poi alla direzione della casa editrice Unitas, Valentino Bompiani avvia la sua casa editrice nel novembre del 1929 in un piccolo appartamento in via Durini, a Milano. Quella di valentino è un’editoria d’autore. Come diceva : “scegli un’autore dieci anni prima che diventi famoso”.    Tra i grandi collaboratori della casa editrice Elio Vittorini con cui nel 1940 si avvia uno stretto rapporto che culmina con l’antologia di autori contemporanei ‘Americana’ ma quando il libro è già in stampa viene bloccata la pubblicazione dall’allora ministro per la Cultura Popolare Alessandro Pavolini. Ci vorranno due anni di trattative e alcune modifiche per vederla uscire. Fondamentale l’incontro con Moravia di cui esce nel 1937 ‘L’imbroglio’ e nel 1949 il capolavoro giovanile ‘Gli indifferenti’. Altra tappa fondamentale, nel 1959, l’ingresso di Umberto Eco in Bompiani di cui uscirà nel 1980, nella mitica collana ‘Letteraria’, ‘Il nome della rosa’, un caso mondiale unico nella storia della letteratura italiana, vincitore del Premio Strega l’anno dopo.    In Bompiani trovano casa Alvaro, Vittorini, Piovene, Brancati, La Capria, Patti, Flaiano, Sciascia, Bufalino, Tondelli.
Fondamentale anche il filone enciclopedico e basta citare la colossale opera del Dizionario letterario Bompiani delle opere e dei personaggi di tutti i tempi e di tutte le letterature che inizia a uscire nel 1947. Memorabili le collane per ragazzi con l’uscita nel 1949 de ‘Il Piccolo Principe’ di Saint-Exupéry. Il momento difficile arriva negli anni Settanta quando, pur rimanendone presidente, Valentino Bompiani è costretto a cedere all’IFI del Gruppo Agnelli la casa editrice, che nel 1980 entra a far parte del gruppo editoriale Fabbri, seguendone nel 1990 la confluenza in Rcs Editori, sotto la guida prima di Mario Andreose e poi di Elisabetta Sgarbi, che la lascia nel 2015. Dal 2016 il marchio Bompiani ha iniziato la sua nuova stagione nel gruppo editoriale Giunti sotto la guida di Beatrice Masini.
Nella collana dell’anniversario arrivano in libreria ad aprile ‘Il nome della rosa’ di Eco, il capolavoro del giapponese Yasunari Kawabata, ‘Il suono della montagna’, ‘Paura di volare’ di Erica Jong. E a maggio l’ultimo trio di opere con ‘Le particelle elementari’ di Houellebecq, ‘Il budda delle periferie’ di Kureishi e ‘Tempo di seconda mano’ di Svetlana Aleksievic.
Nardi ha scritto biografia con EinaudiLa finirà Alessandra Carati, come lui voleva

09 marzo 201921:24

– Uscirà da Einaudi Stile Libero l’incredibile storia che Daniele Nardi ha iniziato a scrivere insieme ad Alessandra Carati, con cui è rimasto in contatto fino ai giorni immediatamente precedenti la scomparsa. Lo rende noto la casa editrice. “Se non dovessi tornare dalla spedizione desidero che Alessandra Carati continui a scrivere la nostra storia…” inizia così la lettera che Daniele ha lasciato ad Alessandra e che lei ha portato con sé rientrando dal campo base sul Nanga Parbat nel gennaio 2019, dove era arrivata per seguire i preparativi alla scalata invernale dell’inviolato sperone Mummery. I due avevano cominciato a lavorare al libro a maggio.
È l’avventura di un ragazzo che partendo da Sezze, in provincia di Latina, ha rincorso il sogno di lasciare la propria firma nel mondo dell’alpinismo estremo. Un racconto che culmina nella cronaca di un’impresa straordinaria, interrotta a poco dalla sua conclusione.
Ninni Romeo omaggia Pina BauschA Roma 44 scatti ricordano il suo cammino umano e professionale

MA10 marzo 201913:06

– Immagini che raccontano istanti di un’arte immortale: è la mostra “Frammenti – Omaggio a Pina Bausch” con le fotografie di Ninni Romeo che dal 14 marzo all’11 maggio ricorda a Roma la grande ballerina e coreografa tedesca a 10 anni dalla morte. Voluta dalla Daniele Cipriani Arte, sostenuta da Tina Vannini e ospitata nelle sale del Margutta Veggy Food and Art, la mostra presenta 44 foto bianco e nero e colore, in diversi formati di stampa, di cui due ritratti di Pina Bausch e immagini di diversi spettacoli. Nell’esposizione – a cura di Frédérique Deschamps, di presentazione di Leonetta Bentivoglio – Ninni Romeo offre al pubblico il cammino, personale e professionale di Pina Bausch, raccontando attraverso alcuni spettacoli fondamentali, da Sacre du Printemps del 1975 al Cafè Müller del 1978 e Palermo Palermo del 1989 al Vollmond del 2006, fino a Bamboo Blues del 2007 e l’ultima creazione, …como el musguito en la piedra, ay sì, sì, sì… del 2009, ispirata al Cile, la forza e l’eleganza del suo movimento.
A Napoli il Mann si tinge di giallo con ‘Delitti al Museo’All’Archeologico ambientati 10 racconti per Giallo Mondadori

NAPOLI10 marzo 201920:17

– Un paradiso per i turisti, un inferno per gli investigatori: il Museo archeologico Nazionale di Napoli è protagonista del Giallo Mondadori di marzo ‘Delitti al Museo’ (n. 3177, in uscita nelle edicole italiane e in formato digitale). Dieci scrittori italiani attraverso i loro più noti personaggi noir, portano il lettore tra i capolavori delle collezioni pompeiane, Farnese ed egizia, per raccontare crimini commessi in varie epoche. Prima iniziativa di questo tipo, nata dalla collaborazione tra il museo diretto da Paolo Giulierini e la storica collana che festeggia i 90 anni (direttore Franco Forte) i dieci racconti sono firmati da Diego Lama (anche curatore del volume con Forte e promotore con Ludovico Solima del progetto MANNoir) Diana Lama, Andrea Franco, Stefano di Marino, Carlo Martigli, Giulio Leoni, Antonio Fusco, Romano De Marco, Luigi Guicciardi, Serena Venditto. ”Da Belfagor il fantasma del Louvre al recente e misterioso ‘Napoli Velata’ di Ferzan Ozpetek (girato proprio al MANN), i musei sono sempre stati un set perfetto per molti film e narrazioni noir – spiega Giulierini – Anche nel Mann si narra della presenza di un fantasma ad inizi del 900. Stupore e mistero dunque rivivono ad ogni passo nell’Archeologico dove tante opere ricordano personaggi che furono vittime di assassini o ne commisero: Giulio Cesare, Medea, Alessandro Magno, Claudio avvelenato dai funghi. Potremmo continuare all’infinito. E in questo stupendo volume di racconti si ricongiunge mirabilmente il cerchio del noir antico con quello della fantasia attuale, caricando ancora più di fascino il nostro Museo”. I racconti sono ispirati a celebri opere del MANN, dalla venere Callipigia ai Tirannicidi, o da luoghi dell’immenso palazzo nel centro storico della città che prima di divenire museo borbonico, e poi nazionale, era stato una Università e che per tutti i napoletani è semplicemente ‘il museo’. ”Ciascun autore ha fatto interagire il suo personaggio seriale con il MANN ed ha dato una sua interpretazione di Napoli” spiega Lama illustrando le potenzialità di quello che può essere considerato anche un originale volume di approfondimento per una visita particolare. E così, ad esempio, l’illusionista Sebastiano Bas Salieri creato da Di Marino è alle prese con il macabro assassinio rituale, il frate francescano Martino da Bargadi (di Martigli) incontrerà una misteriosa sacerdotessa eretica. E ancora, monsignor Attilio Verzi, nato dalla fantasia di Franco, ci porterà nell’800 per raccontarci di un delitto commesso con un antico pugnale mentre Diego Lama immagina la Venere Callipigia, icona eterna di bellezza, al centro di un nuovo rompicapo per il suo commissario Veneruso. Guida tra le meraviglie del museo non poteva che essere il più misterioso tra tutti gli animali: un gatto.

‘Ten Thousand Names’ di Arash RadpourDafna Gallery, dal 14 marzo, istallazione dell’artista iraniano

NAPOLI10 marzo 201920:15

– La mostra ‘Ten Thousand Names’ dell’artista iraniano Arash Radpour sarà ospitata a Napoli dal 14 marzo al 14 maggio da Dafna Gallery di Danilo Ambrosino e Anna Fresa, in collaborazione con Carla Travierso (inaugurazione ore 18). Per la prima volta nel suo percorso artistico, Radpour si confronta con la tridimensionalità del linguaggio scultoreo: una grande istallazione, composta da oltre un migliaio di frammenti di vetro di colore rosso tenuti insieme da fili sospesi nella sala monumentale della galleria, rappresenta un Utero a grande scala. Questa scultura, insieme con le altre opere esposte, realizzate con varie tecniche e linguaggi, offrono, si sottolinea, “un veicolo di conoscenza e di ricerca per indagare e approfondire il tema dell’archetipo della potenza generatrice della donna”. Il titolo della mostra trae origine dal mito antico della Grande Madre: diecimila nomi rappresentano il tentativo di quantificare le infinite forme ed attributi della Grande Dea, a partire dalle cosiddette Veneri Paleolitiche fino alle figure mitologiche. L’allestimento dell’installazione è a cura di Alice Bartoli; ha collaborato al montaggio Demetra Radpour. L’artista nasce a Teheran, in Iran, nel 1976. Suoi lavori sono stati esposti alla Biennale di Venezia, al Victoria Memorial Hall di Kolkata ed al Modern Art Museum di New Delhi, al MAMBA di Buenos Aires. Dal 2014 Radpour sceglie Napoli come sua dimora, ed è qui che nasce il progetto Ten Thousand Names, il primo di natura installativa e scultorea a cui lavora per due anni fino al’incontro con Anna Fresa e Danilo Ambrosino che gli offrono gli spazi della DAFNA Gallery per renderne possibile la realizzazione e presentazione al pubblico.

Beppe Fiorello fa 50, “Ora mi infiltro tra i Narcos”L’attore, “Lavoro a Gli Orologi del Diavolo, prima serie lunga”

10 marzo 201920:10

-Auguri Giuseppe Fiorello, tra i pochi ‘re’ delle fiction Rai (Salvo Montalbano permettendo), mai detronizzati va detto e sempre seguitissimo dagli spettatori anche per la cura con la quale sceglie le produzioni che interpreta (ma ha una notevole esperienza anche nel campo cinematografico, ha lavorato con Verdone, Tornatore, Risi). Il 12 marzo compie 50 anni e festeggia i primi venti anni di carriera. Nato a Catania il 12 marzo del 1969, è il più piccolo di quattro fratelli, Anna, Catena (scrittrice e autrice televisiva) e del più noto showman Rosario che tante volte lo ha preso bonariamente in giro per il suo essere salutista, per optare sempre per ruoli da buono. Ma Beppe il suo modo di scegliere una sceneggiatura lo ha spiegato più volte, l’ultima nel corso della presentazione del tv movie andato in onda su Rai1 con ottimi ascolti il 19 febbraio scorso, “Il mondo sulle spalle”, ispirato alla storia vera di Enzo Muscia, Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, l’operaio che è riuscito a ricomprare l’azienda di Saronno (Varese) nella quale lavorava e a ripartire con l’aiuto dei colleghi. “Dietro ogni uomo si nasconde una storia che vale la pena raccontare. – spiega Beppe- Ho interpretato nel corso della mia carriera tantissimi personaggi, eroi e persone comuni, ma anche commedie, mettendoci sempre il sentimento. La sfida è mettermi in gioco per non deludere e non tradire le aspettative del personaggio reale o della famiglia. Scelgo sempre con senso di responsabilità. Un attore rischia, un percorso narrativo di questo genere ti espone anche ad attacchi politici di vario genere. Lo metto in conto, mi assumo dei rischi”. Come è successo per la fiction dedicata al ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, che è stata bloccata. “La fiction deve rispettare i termini legali, è una situazione particolare: Lucano non è condannato né libero. Non mi sono sentito isolato quando è scoppiato il caso, semmai impegnato in una battaglia in cui avrei avuto piacere che ci fosse più partecipazione”. A maggio Fiorello tornerà sul set per girare col regista Alessandro Angelini ‘Gli Orologi del Diavolo’. “E’ la prima lunga serie della mia vita – dice- una bomba, è in fase di scrittura, una coproduzione Italia-Spagna, di grande impatto emotivo e adrenalinico. Io interpreto Gianfranco Franciosi, infiltrato quasi per caso nei Narcos per quattro anni, abbandonato dallo Stato, come ha raccontato lui nel libro omonimo scritto con Federico Ruffo”. Il debutto artistico di Beppe Fiorello è del 1998, quando viene scelto per ‘L’ultimo capodanno’ di Marco Risi. Poco dopo arriva il battesimo in tv, in ‘Ultimo’, al fianco di Raoul Bova. Insieme al fratello Rosario è protagonista in ‘Il talento di Mr. Ripley’, film con Matt Damon, Jude Law, Gwyneth Paltrow. Il successo cinematografico arriva con ‘C’era un cinese in coma’, nel quale Beppe è co-protagonista insieme a Carlo Verdone. E’ il trampolino di lancio per le grandi miniserie Rai: ‘La guerra è finita’ (2002), ‘Salvo D’Acquisto’ (2003), ‘L’uomo sbagliato’ (2005), ‘Il grande Torino’ (2005), ‘Joe Petrosino (2006) e ‘Giuseppe Moscati – L’amore che guarisce’. Storie di uomini comuni che la vita ha reso eroi, storie di italiani che hanno saputo mostrare, nelle difficoltà, tutto il loro coraggio nell’ affrontare e superare le dure prove riservate dal destino. E ancora, ‘La vita rubata’ (sulla storia di Graziella Campagna, vittima di mafia a 17 anni nel 1985), ‘Il sorteggio’, ‘Brancaccio’, ‘Il Bambino della domenica’. ‘Sarò sempre tuo padre’, dedicata ai padri separati. La vita privata di Beppe Fiorello è caratterizzata da grande riservatezza. L’attore è felicemente sposato dal 2010 con Eleonora Pratelli. La coppia ha due figli: Anita (2003) e Nicola (2005). E’ anche cittadino onorario di Polignano a Mare, onorificenza conferitagli dopo la splendida interpretazione in ‘Volare – La grande storia di Domenico Modugno’.Ha raccontato che suo padre ha cresciuto lui e i fratelli cantandogli le canzoni di Modugno. E nella serie, che è stata un boom di ascolti, la somiglianza era impressionante. Anni fa, alla domanda se ricordasse il suo primo provino, rispose: ”Francamente non lo so, ma posso dire che probabilmente il primo è stato nel bagno di casa quando davanti allo specchio imitavo, come tutti i ragazzini della mia generazione, Robert De Niro in Taxi Driver. Poi uscivo dal bagno e trovavo mia madre che mi guardava: ma vai a studiare, Beppe…. Ecco devo dire che ho colmato le mie lacune studiando, studiando, studiando”.

Captain Marvel trionfa al box office UsaPer il blockbuster un incasso record di 153 milioni di dollari

10 marzo 201920:06

– Con un incasso di 153 milioni nel weekend, è il blockbuster Disney Captain Marvel a dominare il box office americano con un successo che fa di questo debutto il terzo più alto di marzo di tutti i tempi. Stracciato e respinto al secondo gradino del podio Dragon trainer il mondo nascosto che questa settimana ha incassato ‘solo’ 14,6 milioni di dollari (con un incasso totale in tre settimane che tocca però i 119,6 milioni di dollari comunque sotto al budget impiegato che è di 129 milioni di dollari). In terza posizione l’ultimo episodio di Tyler Perry’s , A Madea Family Funeral con un incasso di 12 milioni, 45,8 in due settimane di programmazione nelle sale americane. Quarto The lego Movie 2 con 3,8 milioni (97 in totale). Quinto, Alita angelo della battaglia con un incasso di 3,2 milioni di dollari e un totale di 78,3 milioni di dollari.
La mia Sofia nel Marocco maschilistaRegista presenta il suo film premiato a Cannes dal 14/3 in sala

09 marzo 201921:21

L’articolo 490 del codice penale marocchino prevede “da un mese a un anno di reclusione per le relazioni sessuali al di fuori dal matrimonio”. Questa la premessa di ‘Sofia’ film della regista Meryem Benm’Barek, che racconta di una donna di venti anni che vive a Casablanca coi suoi genitori e che a un certo punto si ritrova incinta. Ma dov’è il marito? Il film, che sarà in sala dal 14 marzo con Cineclub Internazionale Distribuzione, ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura a Cannes (Un Certain Regard) ed è stato designato film della Critica. Il racconto parte da un pranzo di famiglia.Sofia (Maha Alemi) ha violenti crampi allo stomaco e sua cugina Lena (Sarah Perles), studentessa di medicina specializzanda in oncologia, capisce subito la situazione: la ragazza sta per partorire. Sarà così la ricca ed evoluta Lena, con tutta la discrezione possibile, a prendere l’iniziativa di portare Sofia all’ospedale dove, dopo molti intoppi burocratici, la ragazza partorisce. E a quel punto però che cominciano le difficoltà più serie: ci sono solo ventiquattro ore per risolvere il problema dei problemi: Sofia deve sposarsi per non infrangere la legge del suo Paese ed evitare la galera. Da qui inizia davvero la storia di Sofia in cui si mescolano, oltre al maschilismo, il peso della ricchezza, delle classi sociali, quello di patriarcato e matriarcato in un paese come il Marocco tra tradizione e sviluppo.”A pagare le conseguenze di una società maschilista e patriarcale sono anche gli uomini, non solo le donne. È un problema che riguarda tutti noi”, ha spiegato Meryem Benm’Barek, ospite a Roma dell’Istituto francese Centre Saint-Louis.”Fin dall’inizio volevo che il cuore del film fosse il ritratto di un intero paese.- ha aggiunto la regista, nata a Rabat nel 1994 – L’obiettivo era quello di rappresentare tutti i rapporti di potere, sia all’interno della dimensione familiare che in quella sociale. Ho voluto mostrare dei personaggi che si affannano alla rincorsa di un’ascesa sociale per raggiungere l’ambito rango dei privilegiati. E lo fanno ad ogni costo, senza preoccuparsi di schiacciare gli altri”.”Tutti noi paghiamo le conseguenze di un assetto sociale maschilista, nessuno escluso.- ha concluso la regista – La questione del patriarcato in Marocco è molto complessa. La sfera pubblica è priorità assoluta del genere maschile, ma in quella casalinga la situazione è ribaltata e tutto passa in mano alle donne”.

Knightley tra guerra, passione e tradimenti In La conseguenza. Usa vieta a minori 17 anni non accompagnati

10 marzo 201920:13

-Due lutti intimi si fondono con l’impatto della fine, almeno apparente, di una guerra, dalla prospettiva di vincitori e vinti, nella storia d’amore, tradimenti e rinascita raccontata in La conseguenza di James Kent, con Keira Knightley, Alexander Skarsgard e Jason Clarke, in sala dal 21 marzo con 20th Century Fox. Tratto dal bestseller omonimo di Rhidian Brook, in arrivo nelle librerie italiane con Mondadori, il film è ambientato nell’Amburgo in macerie del 1946, governata dall’esercito occupante inglese. Si compie il viaggio in un Paese, dove disperazione, fame, senso di colpa ma anche rabbia di chi non si rassegna alla fine del Terzo Reich, fanno da specchio ai conflitti e le passioni che coinvolgono i protagonisti. Una miscela che, per un paio di scene di sesso, un accenno di nudità e qualche immagine legata agli orrori della guerra, si è guadagnata negli Usa da parte dell’MPAA (Motion Picture Association of America) il rating ‘R’ (assegnato recentemente, fra gli altri, anche all’ultimo film di Clint Eastwood, The Mule, al provocatorio La casa di Jack di Lars Von Trier, e ai candidati all’Oscar Cold War e Cafarnao) con il quale si permette l’ingresso in sala dei minori di 17 anni solo se accompagnati da un genitore o un tutore adulto. Jams Kent, che aveva già raccontato la distruzione portata da una guerra in Generazione perduta (2014), non scava a fondo ma si affida principalmente all’eleganza della messa in scena e all’alchimia fra gli attori per tratteggiare una storia nella quale dominano le fragilità dei personaggi. Al centro della trama c’è Rachael (Knightley), che raggiunge ad Amburgo, il marito Lewis (Clarke in una performance particolarmente coinvolgente) colonnello inglese, efficiente quanto empatico, al quale è stata affidata la gestione della ricostruzione della città. La donna, che ha perso durante la guerra, sotto i bombardamenti di Londra, il figlio 11enne, scopre una volta arrivata che abiteranno in una grande casa requisita al tedesco Stefan Lubert, architetto diventato per necessità operaio in fabbrica: grazie alla generosità del colonnello, l’uomo continua a vivere insieme alla figlia adolescente e ribelle Freda (Flora Thiemann), nell’edificio. Rachael contrasta inizialmente quella convivenza con i ‘nemici’ e fatica a dialogare con il marito, che non ha saputo starle accanto alla morte del figlio. La donna però sviluppa, pian piano, una sintonia sempre più profonda con il fiero e sensibile Stefan (rimasto vedovo durante la guerra) che come lei sogna un nuovo inizio. Fra i due l’attrazione diventa sempre più incontrollabile. Per prepararsi al ruolo di una madre in lutto Keira Knightley ha letto libri come L’anno del pensiero magico di Joan Didion, e Diario di un dolore di C.S Lewis. “E’ stato interessante interpretare un personaggio che reagisce a un ambiente completamente nuovo – spiega nelle note di produzione -. Rachael ha vissuto attraverso la guerra, ha affrontato il bombardamento di Londra. Quello che non aveva mai visto è la catastrofe accaduta in Germania. Mi piaceva l’idea che fosse venuta con un’idea preconcetta di come sarebbero state quelle persone e poi improvvisamente debba realizzare che anche loro stanno vivendo il lutto come lo vive lei, che soffrono per una terribile perdita, come soffre lei”.

Arriva Border, thriller sull’identitàIn sala il fantasy-horror di Ali Abbasi già a Cannes

10 marzo 201920:07

-Sono creature dei boschi vicine agli animali, ultima resistenza di qualcosa il cui ricordo è ormai solo nel mito, i protagonisti del fantasy-horror d’autore ‘Border – Creature di confine’ secondo lungometraggio del regista scandinavo di origini iraniane Ali Abbasi, in sala dal 28 marzo distribuito da Wanted, PFA e Valmyn. Eppure in questo lavoro per certi versi urticante e che si nutre nel romanticismo del nord Europa, tutto inizia in sordina in un’atmosfera di normalità. L’attenzione è su Tina (Eva Melander), impiegata in divisa alla dogana. Fisicamente bruttissima, Tina lavora tranquilla e si distingue per un talento particolare: possiede un olfatto eccezionale, capace di fiutare, oltre agli odori anche senso di colpa, paura e vergogna. L’impiegata in questo è davvero infallibile e passa le sue giornate tra la dogana e la sua casa in campagna che condivide con un balordo allevatore di cani da combattimento. Una vita del tutto ordinaria la sua, fino al giorno in cui incontra Vore (Eero Milonoff) che per le fattezze sembra una sorta di suo doppio al maschile. Tina si accorge subito che con Vore c’è una straordinaria affinità oltre a provare per lui un’attrazione sessuale incontenibile. È evidente che con quest’uomo, Tina condivide una natura segreta che lei stessa non ha mai davvero conosciuto, una natura segreta che lo stesso Vore le svelerà piano piano. Ora starà a lei scegliere se continuare a vivere nella bugia o affrontare la verità della sua vera natura che non è quella degli umani. Border – già candidato all’Oscar per il trucco, vincitore agli EFA per gli effetti visivi e miglior film a Cannes a Un Certain Regard – è tratto dal racconto ‘Gräns’ dello scrittore John Ajvide Lindqvist, definito lo “Stephen King scandinavo” e già autore del best seller horror vampiresco tradotto in dodici lingue ‘Lasciami entrare'(Marsilio) portato sul grande schermo proprio da Abbasi. Nel caso di ‘Border’, dice il regista nelle sue note: “Per me il film non parla certo della contrapposizione ‘Noi / Loro’, ma solo di una persona che può ed è in grado di scegliere la propria identità. Voglio credere che tutti siamo in grado di scegliere chi essere – continua Abbasi -. Nonostante non sia interessato a discutere di questioni razziali, sin dalla mia infanzia so cosa si prova ad essere una minoranza. Per me non significa avere un colore diverso della pelle, ma essere una persona diversa e io stesso sono – conclude – una persona diversa in Iran quanto a Copenhagen”.         [print-me title=”STAMPA”]

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