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SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

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Ultimo aggiornamento 18 Aprile, 2019, 08:28:02 di Maurizio Barra

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SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA TUTTE LE NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE

DALLE 12:09 DI MERCOLEDì 17 APRILE 2019

ALLE 08:28 DI GIOVEDì 18 APRILE 2019

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A teatro Malosti-Levi, Muscato e Milani
Orsini e Lavia jr per Ibsen. Orlando e la solitudine sociale

17 aprile 2019 12:09

– Umberto Orsini e Lucia Lavia con ‘Il costruttore di Solness’ di Ibsen e ‘Il Vangelo secondo Lorenzo’, omaggio a Don Lorenzo Milani di Leo Muscato con Alex Cendron, tutti a Milano; Valter Malosti con ‘Se questo è un uomo’ per il centenario della nascita di Primo Levi, a Torino, e Silvio Orlando con ‘Si nota all’imbrunire’ di Lucia Calamaro, a Bologna; ‘Steam’, ultima sfida acrobatica dei Sonics, a Roma, ed Enrico Brignano ‘Innamorato perso’ a Bari: sono alcuni degli appuntamenti teatrali in scena nel prossimo week end.

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Ciak nuova serie Canale 5 con Pession
Nuova serie medical, attrice è una psichiatra, nel cast Marchesi

17 aprile 201912:41

– Sono iniziate a Roma le riprese di “Oltre la soglia”, nuova serie medical di Canale 5, prodotta da Paypermoon Italia, che vede protagonista Gabriella Pession.
La fiction, diretta da Monica Vullo e scritta da Laura Ippoliti, vanta nel cast anche Giorgio Marchesi, Alessandro Tedeschi, Paolo Briguglia, Massimo De Lorenzo, Nina Torresi e Aurora Giovinazzo. E’ ambientata in un reparto di neuropsichiatria infantile. La protagonista è Tosca (Pession), una psichiatra fuori dagli schemi. Tosca è una professionista fuori dal coro, ribelle e apparentemente inadatta a questo ruolo di responsabilità. Ha un intuito fuori dal comune e una spiccata empatia verso i pazienti. Grazie al suo talento, trasforma la ricerca della diagnosi in una vera e propria indagine sia medica che psicologica. E con metodi a volte fuori dal comune, riesce a capire i suoi giovani pazienti meglio di chiunque altro. Forse, perché anche lei, da ragazza, ha avuto problemi psichiatrici.
“Oltre la soglia” è una serie tv in 12 episodi per sei prime serate. In ogni puntata si racconta un caso che vede la protagonista alle prese con adolescenti problematici, dalle storie particolari. Le riprese finiranno a luglio.
Cenacolo aumenta gli ingressi al giornoTra le novità un biglietto unico per 5 musei

17 aprile 201912:44

– I visitatori ammessi a vedere l’Ultima Cena, l’affresco realizzato da Leonardo Da Vinci nel refettorio di Santa Maria delle Grazie tra il 1495 al 1498, dal 16 maggio saranno 150 in più al giorno. In ogni segmento orario potranno entrare infatti 35 persone invece delle 30 attuali. È una delle novità legate al progetto ‘5xLeonardo’, presentato a Milano, la bigliettazione congiunta tra cinque musei milanesi lanciata per il cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci all’interno del palinsesto “Milano e Leonardo’. I musei coinvolti, oltre al Cenacolo Vinciano, sono Castello Sforzesco, Pinacoteca di Brera, Pinacoteca Ambrosiana e Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia.
Cineteca Bologna avrà nuovo archivioSorgerà al posto di ex parcheggio, fine lavori prevista nel 2021

BOLOGNA17 aprile 201913:44

– Sarà intitolato a Renato Zangheri il nuovo archivio della Cineteca di Bologna, che nascerà dove oggi sorge il parcheggio Giuriolo, struttura realizzata per i Mondiali del 1990 e che versa in uno stato di abbandono. Ad annunciarlo il sindaco Virginio Merola e il direttore della Fondazione Cineteca, Gian Luca Farinelli, che hanno anche rivelato nuovi dettagli sul progetto: l’archivio sarà su tre piani, ospiterà esposizioni e laboratori, sarà visitabile e aperto al pubblico e soprattutto ospiterà proiezioni all’aperto sul tetto. I lavori dureranno due anni e potrebbero partire già a fine 2019, una volta completate le procedure del bando (il via a maggio, per la conclusione serviranno tra i 6 e gli 8 mesi).
La scelta di Zangheri non è casuale. Scomparso quattro anni fa, non fu solo sindaco dal 1970 al 1983, ma soprattutto l’inventore dell’assessorato alla Cultura nel 1959, sotto la guida di Giuseppe Dozza.

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Giffoni Film Festival, live di Anastasio
Il cantautore si esibirà a Giffoni Valle Piana il 19 luglio

NAPOLI17 aprile 201913:45

– Sarà Anastasio il primo talent musicale della 49/a edizione del Giffoni Film Festival, in programma a Giffoni Valle Piana (Salerno) dal 19 al 27 luglio.
Dopo le tappe primaverili (13 sold out) del suo tour nei club, il cantautore e rapper si esibirà il 19 luglio in uno spettacolo live aperto al pubblico. Il suo primo singolo, “La fine del mondo”, ha già conquistato la certificazione Fimi di disco di platino. Nel 2018 erano stati 21 i live che hanno riunito migliaia di giurati, giffoners, famiglie e pubblico in Piazza Lumière. E quest’anno Giffoni è pronto a offrire un nuovo grande programma dei migliori talenti musicali. È in piena lavorazione anche il programma della Masterclass Music&Radio, a cui hanno già aderito decine di giovani, e i tradizionali Meet The Stars riservati al pubblico, che l’anno scorso hanno totalizzato più di 8mila presenze.
Inediti bulini di Dürer a GenovaPalazzo Bianco, una cinquantina di incisioni da raccolta privata

GENOVA17 aprile 201913:51

– Il museo di Palazzo Bianco a Genova ospita per la prima volta una cinquantina di incisioni a bulino inedite, provenienti da una collezione privata donata al Comune di Genova, del maestro del rinascimento tedesco Albrecht Dürer.
La mostra, dal titolo ‘Albert Dürer (1471-1528) – Capolavori a bulino’, permette di ammirare 54 bulini e 2 acqueforti. Si tratta di stampe di diversi contenuti, di varie tecniche e di cronologie varie che permettono di seguire l’evolversi e lo stile. Diversi i temi: si passa da quelli tipici del nord fino all’influenza italiana dove in bulino hanno come oggetto la Madonna con il bambino. I fogli esposti mettono in evidenza la raffinatezza della tecnica, i finissimi dettagli e la plasticità delle figure nelle incisioni. Il visitatore, dal 18 aprile al 30 giugno, potrà osservare le opere grazie a una lente d’ingrandimento che gli sarà data all’ingresso. “Si tratta di una mostra che va vista con la lente per apprezzarne ogni tratto” dice l’assessore alla Cultura Barbara Grosso.
“Le opere in mostra – spiegano le curatrici Margherita Clavarino e Margherita Priarone – formano un nucleo di bulini di grande valore messe a disposizione del pubblico per la prima volta. Le incisioni risultano straordinariamente inchiostrate e i neri profondi danno un tratto di grande freschezza e liquidità”.
Simona Sparaco, una “doppia vittoria” il Premio DeA PlanetaScrittrice vince la prima edizione.L’11 maggio anteprima al Salone del Libro di Torino

17 aprile 201914:01

– Ha voluto “provare l’ebbrezza di essere letta dai giurati come se fosse un esordiente e un uomo” Simona Sparaco vincitrice, con il romanzo inedito ‘Nel silenzio delle nostre parole’, della prima edizione del premio letterario DeA Planeta, ispirato alla grande tradizione del Premio Planeta, al quale ha concorso con lo pseudonimo di Diego Tommasini. Scrittrice e sceneggiatrice già pubblicata da Giunti ed Einaudi e già finalista ai Premi Strega e Bancarella, la Sparaco ha chiesto un minuto di silenzio per “l’incendio apocalittico della cattedrale di Notre Dame a Parigi”. “Il mio libro – ha spiegato – si ispira a fatti realmente accaduti nella Grenfell Tower di Londra che nel 2017 prese fuoco, scioccando mezzo mondo, me compresa. Mentre venivo qui, emozionata e piena di paura, Notre Dame bruciava e non posso che pensare a Parigi che è una città meravigliosa e all’infelicità di chi è lontano da noi” .
Storia corale, ambientata a Berlino, sulle distanze invisibili che spesso ci separano dalle persone che abbiamo accanto, ‘Nel silenzio delle nostre parole’ “è un libro magico.  Mi ha accompagnata durante la gravidanza. Ha scoperchiato il mio vaso di Pandora e lo pseudonimo è l’incrocio dei nomi dei miei due figli: Tommaso che è nato insieme al libro, due mesi fa, e suo fratello Diego. Vorrei quasi uscire firmandomi Diego Tommasini” ha raccontato emozionantissima la Sparaco nella serata di premiazione, guardando il suo compagno Massimo Gramellini.
A consegnarle il riconoscimento il sindaco Giuseppe Sala in una riuscita serata di premiazione al Blue Note di Milano – condotta da Andrea Delogu con Neri Marcorè, che ha fatto la parodia di Alberto Angela e di Adriano Celentano, e la musica della jazzista catalana Andrea Motis – a cui era presente gran parte del mondo editoriale italiano.
“Ringrazio per la fiducia e per l’idea di essere a Milano che è la città dove si legge di più e dell’editoria” ha detto Sala rispondendo al presidente del Gruppo De Agostini, Marco Drago che ha parlato di “Milano come città scelta per la prima edizione del premio per quello che ha saputo fare di straordinario. E anche le prossime edizioni saranno qui”. Per la scrittrice – che presenterà il romanzo in anteprima l’11 maggio al Salone del Libro di Torino, e sarà in vendita in tutte le librerie e gli store online dal 14 maggio 2019 – è “una doppia vittoria. Quando ho saputo che la data di consegna dei manoscritti per il bando coincideva con la presunta data del parto, ho letto questa coincidenza come un segno e mi sono fatta coraggio. E’ stata una sfida per me. Ci sono storie che si intrecciano in un’unica giornata. E’ il mio libro più filmico, molto visivo. Racconta il rapporto tra genitori e figli in un momento drammatico della loro vita. E’ il libro meno femminile che ho scritto anche se parla di maternità. E’ ambientato a Berlino perché è una città emblematica non solo per la cultura europea ma per il cambiamento”.
Il premio, promosso da DeA Planeta Libri, pari a 150.000 euro, rappresenta un unicum in Italia e prevede la pubblicazione nel nostro paese con DeA Planeta e in lingua spagnola con case editrici del Gruppo Planeta, insieme alle traduzioni in inglese e francese. “Mi sento la donna più ricca del mondo ma soprattutto vivo la felicità che ho provato la prima volta che ho pubblicato un libro. Anche adesso non vedo l’ora di uscire” sottolinea la scrittrice che si è messa alla prova scrivendo senza editor (la sua editor a Einaudi era Rosella Postorino) e non nega che la pressione c’è ma “è la prima volta che mi sento così sicura di quello che ho scritto e se poi andrà male so che non potevo fare di più”.
La giuria, presieduta da Marco Drago, presidente del Gruppo De Agostini, è composta da Massimo Carlotto, Claudio Giunta, Rosaria Renna e Manuela Stefanelli. Gli altri quattro romanzi finalisti erano: La marocchina di Silvia Bottani, La congregazione di David Mancini (pseudonimo), Io sono luce di Rosa Matteucci e L’esercizio di CP (pseudonimo). Sono stati 1.169 gli autori regolarmente in concorso, di cui 208 hanno scelto di utilizzare uno pseudonimo, come la vincitrice.
“Vogliamo essere di rottura di un sistema che già esiste e questo non è che l’inizio” ha sottolineato il segretario del premio e direttore editoriale della narrativa italiana, Stefano Izzo.

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Lungo ponte al Museo di Pietrarsa
Dal 18 aprile al 5 maggio cancelli aperti tutti i giorni

NAPOLI17 aprile 201914:01

– Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, al confine tra Portici e Napoli, sarà visitabile tutti i giorni dal 18 aprile al 5 maggio. L’apertura straordinaria, che rientra nel quadro delle attività per i festeggiamenti dei 180 anni della prima linea ferroviaria in Italia, consentirà ai visitatori di trascorrere anche la Pasquetta tra i giardini degli ampi viali del polo museale, affacciati sul Golfo di Napoli. L’iniziativa ‘Il lungo ponte al Museo di Pietrarsa’ costituirà un’occasione unica per visitare i padiglioni dove è custodita la ricca collezione ferroviaria e godere degli spazi all’aperto nelle giornate primaverili. Giovedì 25 aprile – informano dal sito museale – biglietto ridotto a 4 euro dalle 14.00. Il 26, 27 e 28 aprile, in occasione dell’evento ferrovie in miniatura offerta famiglia: per due adulti e due ragazzi under 18 ingresso a 10 euro. Per info: http://www.museopietrarsa.it.
Ny verso divieto vendita pellicceImmediate le polemiche, ‘a rischio posti di lavoro’

NEW YORK17 aprile 201914:09

– New York, una delle capitali della moda, valuta il divieto di vendita delle pellicce e dei prodotti di pelliccia. La svolta ‘animalista’ sta prendendo piede fra i legislatori statali che stanno considerando l’imposizione del divieto in tutto lo stato.
Il futuro dell’iniziativa si sapra’ solo nei prossimi mesi ma le polemiche sono gia’ iniziate, con l’industria della pelliccia che ritiene che il divieto causera’ la perdita di 1.100 posti di lavoro solo nella citta’ di New York. Soddisfatti invece i sostenitori dei diritti degli animali: ”la crudelta’ non puo’ essere confusa con lo sviluppo economico” affermano i democratici che hanno sponsorizzato la proposta per il divieto.
Il commercio di pellicce e’ considerato molto importante per New York: lo scorso secolo la citta’ produceva l’80% dei cappotti di pelliccia Made in Usa.
Torinodanza indaga il mondo attualeLa decima edizione dall’11 settembre al 26 ottobre

TORINO17 aprile 201914:59

– Un festival sempre più internazionale in cui gli artisti “con le loro creazioni raccontano il mondo, osservano le contraddizioni del nostro tempo affrontando i temi più urgenti del momento, le periferie, il ‘noi’ più che ‘l’io’, la tensione verso nuove forme di spiritualità, la memoria storica”. Così la direttrice Anna Cremonini racconta la decima edizione di Torinodanza, il festival della danza contemporanea realizzato dal Teatro Stabile di Torino (Tst) in programma dall’11 settembre al 26 ottobre.
I numeri parlano di un festival, come evidenzia il presidente del Tst Lamberto Vallarino Gancia, “diventato un esempio da seguire, una realtà riconosciuta come di grande successo a livello internazionale e che fa il bene del territorio e della danza”. Diciannove titoli per 36 rappresentazioni, 9 luoghi, 11 Paesi, 7 prime nazionali, 2 coproduzioni internazionali, oltre 200 fra artisti, operatori e tecnici.
A inaugurare la kermesse al Teatro Regio, lo spettacolo cult del nuovo millennio ‘Sutra’, creato da Sidi Larbi Cherkaoui con i monaci del tempio Shaolin. Il Festival porta inoltre per la prima volta a Torino la coreografa e performer Lisbeth Gruwez e il Batsheva – The Young Ensemble che presenta lo spettacolo interattivo ‘Kamuyot’, creato da Ohad Naharin e rivolto a un pubblico di giovani.

Cisco, il mio album di frontiera contro i muriUscito Indiani e Cowboy, “disco non politico, ma di resistenza”

17 aprile 201919:23

“In un momento in cui si parla di porti chiusi e di muri alzati, di divisioni, io, da sempre fuori posto e fuori tempo, pubblico un album di frontiera, un disco che racconta l’attualità ma che allo stesso tempo sa di vintage”. Stefano “Cisco” Bellotti parla così del suo nuovo lavoro dal titolo “Indiani e Cowboy” (“metafora dei buoni e dei cattivi… ma poi chi sono davvero i buoni e chi i cattivi? Per questo in copertina si abbracciano”), che vanta la produzione artistica di Rick del Castillio ed è stato realizzato e pubblicato anche grazie a una campagna di crowfunding. Dieci canzoni, scritte e suonate tra l’Emilia e il Texas, che non rinunciano all’inconfondibile stile folk rock dell’ex Modena City Ramblers e che “non vogliono essere politiche” ma risultano comunque profondamente intrise di politica in un mondo sempre più diviso in Indiani, che tentano di sopravvivere e in Cowboy che continuano a non capire.Tra le storie che si rincorrono brano dopo brano c’è quella del sindacalista Guido Rossa ucciso dalle Brigate Rosse (“una storia scomoda da ricordare ancora oggi, fu bollato come infame e traditore per aver denunciato un brigatista tra gli operai, ma il suo fu un grande gesto culturale”), c’è Don Gallo (“era un amico e la sua mancanza si sente, oggi lui avrebbe la forza di mettere al loro posto certe persone”). A fare da contraltare, i brani Adda venì Baffone e Lo sceriffo, “simboli di un’Italia che ha sempre cercato salvezza nell’uomo forte e che anche ora, attuale come non mai, è pronta ad armarsi nel nome della paura dell’altro”. Non fa nomi, Bellotti, “non c’è bisogno”, ma i destinatari delle suo J’accuse sono i Salvini, i Trump, e prima di loro, i Renzi e i Berlusconi di tutto il mondo approdati al potere grazie a promesse fatte alla pancia della gente. Ma non c’è solo la disillusione in Indiani e Cowboy. “C’è anche la speranza, perché io sono un ottimista di natura”. Bianca, in particolare, la canzone che chiude il disco è una ninna nanna dedicata alla sua unica figlia femmina e a tutti i ragazzi che, nel confronto con la vita, devono fare le loro scelte. “Un libretto di istruzioni, in dialetto emiliano che meglio dell’italiano riesce a trasmettere certe emozioni. Prima o poi farò un disco tutto in dialetto”.Un disco, racconta, “pensato in maniera diversa dai precedenti” oltre che per la mano di del Castillio che ha preso le canzoni ripensandole e trasformandole, ha ampliato gli orizzonti e il modo di lavorare non più per compartimenti stagni, anche per la vicinanza, in Texas, “a quel confine tanto discusso, dove in realtà le culture si mescolano e si fondono creando un’unicità. Esattamente il contrario di quello che vuole Trump. E di quello che si fa anche da noi, ma i grandi spostamenti dell’umanità non possono certo essere fermati così”.

Concerto di Radio Italia si fa in treIn piazza Duomo a Milano cast d’eccezione, anche Sting

17 aprile 201915:07

– ‘Radio Italia Live – Il Concerto’ si fa in tre e aggiunge alla tradizionale tappa (l’ottava) in piazza Duomo a Milano, lunedì 27 maggio, quella di Palermo, al Foro Italico, sabato 29 Giugno e quella, per la prima volta all’estero, di Malta il 4 ottobre.
L’evento, come sempre gratuito e realizzato grazie alla collaborazione con il Comune di Milano sarà presentato, come da tradizione, da Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, mentre nel backstage, lo speaker Marco Maccarini incontrerà i protagonisti della kermesse ed è affidato alla speaker Manola Moslehi. Cast d’eccezione accompagnato dalla Mediterranean Orchestra diretta dal maestro Bruno Santori: Alessandra Amoroso, Loredana Bertè, Francesco Gabbani, Guè Pequeno, Marco Mengoni, Ermal Meta, Sfera Ebbasta, Tiromancino, Ultimo. Guest star internazionale Sting, uno degli artisti più distintivi e influenti al mondo come dimostra la sua lunga carriera riassunta nell’album che uscirà il 24 maggio “my songs”.
Ezio Bosso debutta all’Arena di VeronaL’11 agosto con i Carmina Burana di Carl Orff

BOLOGNA17 aprile 201915:10

– La 97/a stagione artistica dell’Arena di Verona (21 giugno-7 settembre) tra una Traviata e una Aida, un Trovatore, una Carmen e una Tosca, ospiterà anche, l’11 agosto, i Carmina Burana di Carl Orff diretti da Ezio Bosso, per la prima volta sul podio dell’Orchestra e del Coro della Fondazione scaligera. Per questo grande affresco di poesia medievale in musica, un brano amatissimo dal pubblico anche se spesso maltrattato dai musicologi, canteranno il soprano Ruth Iniesta, il controtenore Raffaele Pe, il Baritono Mario Cassi, e un doppio Coro di voci bianche di oltre 60 bambini. “Il maestro Bosso non è solamente un grande direttore – ha detto la sovrintendente dell’Arena, Cecilia Gasdia – ma anche un grande divulgatore, sia dal punto di vista didattico che sociale. La sua presenza arricchisce moltissimo l’evento Carmina Burana e l’attesa del grande pubblico che lo sta aspettando con impazienza”.
Torna alla luce la Fornace di RomaE’ il primo impianto di produzione della città antica

17 aprile 201920:34

– Una piccola olla in cotto, integra e commovente nella sua prosaica perfezione. Il coperchio in coccio di una pentola, una scodella, una serie di oggetti da cucina e da mensa usciti difettosi dal forno e per questo accantonati. Ma anche piccole lucerne, che tutte insieme raccontano una storia lunga secoli, almeno dal I al III d.C., forse anche fino al V. Frutto di un ritrovamento del tutto casuale, riemerge a Roma nel giardino settecentesco di Palazzo Corsini, sede dell’Accademia dei Lincei, una grande fornace romana, di fatto il più antico laboratorio produttivo nel cuore della città. Un “ritrovamento unico” e di straordinaria importanza per gli studi, spiegano il soprintendente Francesco Prosperetti, il funzionario archeologo Renato Sebastiani e il professore emerito di archeologia Paolo Sommella, grande esperto di urbanistica romana, perché ad oggi non si conosceva l’esistenza di una fornace proprio all’interno della città antica. Avvenuto per caso un anno fa (“cercavamo un posto dove interrare la cisterna per l’impianto antincendio”, racconta il vicepresidente dell’Accademia dei Lincei Roberto Antonelli), il ritrovamento è stato seguito da uno scavo stratigrafico che ha messo in luce diversi contesti. Da una parte la fornace, dall’altra quello che sembra un deposito di anfore, tutte provenienti dalla Spagna (da dove arrivava in prevalenza l’olio). Uno degli aspetti più importanti, spiega Sommella, è che la stratificazione di queste mura, insieme con gli oggetti ritrovati, ci dicono che abbiamo davanti “un continuum” di quattro, cinque secoli. Inizialmente poteva trattarsi di magazzini e ambienti di supporto ad una grande villa. Poi, nel II-III secolo, “quando Roma si trasforma e diventa una grande città con 1 milione e mezzo e più di abitanti”, cambiano anche le esigenze e probabilmente è in quel contesto che si amplia il laboratorio produttivo, insieme alla fornace, suggerisce la funzionaria archeologa Paola Fraiegari, forse anche altre botteghe artigiane, visto che nello scavo sono stati trovati anche oggetti in osso, fermagli e fermacapelli ancora parzialmente lavorati. “Trovare tracce di questi quartieri produttivi è importantissimo per ricostruire l’economia e la vita della città antica”, sottolinea accanto a loro Sebastiani. La Fornace di Trastevere, come è stata ribattezzata in questi mesi, produceva ceramica, racconta l’archeologo, “pezzi fini destinati alla tavola” e in qualche caso anche ceramica invetriata, almeno per quello che è stato possibile capire con questo primo intervento. Lo scavo condotto fino ad ora, fatto in accordo con i Lincei e finanziato dalla Soprintendenza per un costo totale di circa 100 mila euro, non ha permesso al momento di capire di più. Per questo c’è l’intenzione di proseguire allargando lo scavo a monte, per cercare di capire meglio, dimensioni e importanza della fornace. Mentre un’altra delle questioni che si pongono, spiega Antonelli, “è come valorizzarlo, come renderlo fruibile al pubblico”. Certo c’è un problema di fondi, sottolineano tutti, e l’occasione è buona anche lanciare un appello, “perché sarebbe importantissimo proseguire gli scavi, ma servirebbe un finanziatore”. Per il momento, spiega Prosperetti, si è deciso di ricoprire tutto a breve, per ripristinare il giardino settecentesco, “che è anch’esso un monumento”, ma anche per tutelare i reperti romani dalle intemperie. Anche se non si esclude in futuro “che si trovino le condizioni per lasciare visibile qualcosa”. Tant’è. Mentre si approfondiscono gli studi e si mette a punto un progetto anche economico per la prosecuzione degli scavi, si lavora ad una mostra che dovrà raccontare al pubblico la scoperta. “Pensiamo di allestirla per il 20 giugno, in occasione della visita annuale ai Lincei del presidente della Repubblica – dice Antonelli – anzi, potrebbe essere il Capo dello Stato ad inaugurarla”. In questi giorni, comunque c’è un’occasione da non perdere: quella di una visita alla Galleria Corsini con tappa nel giardino per un salto all’indietro di quasi duemila anni.

Zerocalcare con Stranger Things a SaloneRealizzata per 7/mo episodio 2/a stagione. 11-12 maggio a Torino

17 aprile 201919:11

– Zerocalcare sarà al Salone Internazionale del Libro di Torino 2019, che si apre il 9 maggio, con un evento speciale. Il fumettista italiano, in collaborazione con Netflix, ha realizzato una locandina dedicata al settimo episodio della seconda stagione della serie cult ‘Stranger Things’, come parte di un progetto globale in vista del lancio dell’attesa terza stagione, il prossimo 4 luglio su Netflix.
L’artwork verrà presentato nel corner Sperling & Kupfer – Mondadori (padiglione Oval) dedicato alla serie e Zerocalcare sarà disponibile per autografare le copie della locandina ai fan, venerdì 11 dalle 16 alle 17 e sabato 12 dalle 10.30 alle 11.30.
E dopo ‘Stranger Things. Tutti i segreti del sottosopra. Il libro ufficiale’, una guida ai dietro le quinte delle prime due stagioni della serie e anticipazioni della terza, uscita il 19 marzo per Sperling & Kupfer, editore ufficiale della serie, sono in arrivo altri due libri che i fan adoreranno. Il 30 aprile esce il primo romanzo ufficiale di Stranger Things, ‘Suspicious minds’ di Gwenda Bond con il racconto esclusivo dei fatti che precedono gli episodi seguiti da milioni di spettatori su Netflix. Un prequel che svela retroscena inediti, come le origini di Undici. E il 4 giugno esce il romanzo ‘Darkness on the edge of town’ di Christopher Adam che racconta il passato dello sceriffo Jim Hopper.
Festival vicino/lontano con 250 ospitiUdine 16-19 maggio. Lerner condurrà serata premio Terzani a Foer

UDINE17 aprile 201916:08

– Sarà il giornalista Gad Lerner a condurre la serata in cui verrà consegnato allo scrittore statunitense Franklin Foer, per il suo saggio “I nuovi poteri forti”, il premio letterario internazionale ‘Tiziano Terzani’, cuore del festival vicino/lontano, in programma a Udine dal 16 al 19 maggio prossimi. L’annuncio oggi in occasione della presentazione del festival organizzato dall’omonima associazione culturale. Il cartellone, che conta oltre un centinaio di incontri ed eventi e oltre 250 ospiti, è stato illustrato dalla curatrice Paola Colombo e dal presidente dell’associazione vicino/lontano, Guido Nassimbeni, affiancati del presidente del Comitato scientifico, Nicola Gasbarro. Tema di questa edizione è ‘Contagio’, “una lente prismatica per guardare il mondo e la sua complessità”, ha spiegato Gasbarro, che ha sottolineato anche come il festival, giunto alla 15/a edizione, sia “un patrimonio di Udine e tale dovrebbe restare come impostazione e prospettiva”.

Pontormo-Leonardo, video li confrontaA casa di Carrucci a Empoli richiama interesse appassionati arte

EMPOLI (FIRENZE)17 aprile 201916:15

– La casa natale di Jacopo Carrucci detto il ‘Pontormo’ (1494-1527), situata a Empoli (Firenze), ospiterà fino al 31 dicembre una video installazione creata per realizzare un parallelismo tra le opere dello stesso Carrucci con quelle di Leonardo da Vinci.
L’iniziativa, curata da Cristina Gelli e dal già direttore degli Uffizi Antonio Natali, si colloca nell’ambito delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte del Genio del Rinascimento. La video installazione ha come titolo ‘Leonardo e Pontormo: la natura e l’antico’ e permette, in maniera immersiva, di capire come e quanto entrambi guardarono similmente alla natura e all’insegnamento dell’antico.
“Fra le tante memorie che in questo 2019 si propongono in Italia per il quinto centenario della morte di Leonardo – spiegano Antonio Natali e Cristina Gelli in una nota – quella di Empoli non è certo pretestuosa, visto che lo stesso Vasari rammenta che il primo maestro di Jacopo fu proprio il Vinci”.

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Capossela, esce Il povero Cristo
Anticipa il disco “Ballate per uomini e bestie”, atteso il 7/5

17 aprile 201916:35

– E’ uscito “Il povero Cristo” il primo brano estratto dal nuovo progetto discografico di Vinicio Capossela. Il nuovo album di inediti, l’undicesimo lavoro in studio, si intitola “Ballate per uomini e bestie” e sarà pubblicato il 17 maggio da La Cùpa/Warner Music Italy.
Presentato dall’autore come “Un cantico per tutte le creature, per la molteplicità, per la frattura tra le specie e tra uomo e natura”, il nuovo disco viene anticipato da “Il povero Cristo”, brano che riferisce dell’incapacità dell’uomo di salvarsi seguendo il precetto in cui è racchiusa tutta la Buona Novella: “ama il prossimo tuo come te stesso”. Un precetto semplice, ma evidentemente impossibile da realizzare. L’avidità, l’egoismo e l’ignoranza dell’uomo portano Cristo a rinunciare al suo insegnamento e a tornare infine sulla croce. “Cristo” racconta Capossela “incontra l’uomo e impoverisce fino a diventare il povero cristo che, sulla bocca di tutti, si fa sinonimo della condizione umana”.
A Concertone anche Zen Circus e RancoreAnnunciati anche Canova, Omar Pedrini, Coma_Cose, Gazzelle

17 aprile 201916:36

– Ci saranno anche Anastasio, Bianco feat. Colapesce, Canova, Coma_Cose, Eugenio in via di Gioia, Fast Animals and Slow Kids, Gazzelle, Omar Pedrini, Rancore, The Zen Circus, al Concertone del Primo Maggio in piazza San Giovanni a Roma. Sono i nomi che vanno ad aggiungersi a quelli già resi noti: Noel Gallagher’s High Flying Birds, Carl Brave, Daniele Silvestri, Ex-Otago, Gazzelle, Ghali, Ghemon, La municipàl, La rappresentante di lista, Motta, Negrita, Pinguini tattici nucleari, Subsonica.
A Pitti ritratto Chagall con Notre-DameSegno di solidarietà museo Firenze alla Francia dopo incendio

FIRENZE17 aprile 201916:40

– L’autoritratto di Marc Chagall, con la raffigurazione di Notre Dame a Parigi, viene esposto dal 17 aprile all’ingresso della Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze. L’iniziativa è messa in campo dal museo come simbolico gesto di solidarietà verso la Francia e Parigi in conseguenza dell’incendio che ha distrutto la cattedrale. L’autoritratto, al quale Chagall era particolarmente affezionato, fu donato di persona dallo stesso artista agli Uffizi nel 1976. La tela, spiega una nota del museo, sarà presto offerta permanentemente alla visione del pubblico agli Uffizi, quando, tra alcuni mesi, apriranno in Galleria le nuove sale dedicate agli autoritratti. “Gli Uffizi volano con il cuore a Parigi per abbracciare la ‘Nostra Signora’ – ha commentato il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt – l’esposizione in Palazzo Pitti di questo sognante capolavoro di Chagall, che amava moltissimo la capitale francese, vuole essere la testimonianza fisica, concreta del nostro affetto verso gli amici francesi”.
Fosse/Verdon, serie su coppia leggendaSu FoxLife con premio Oscar Sam Rockwell e Michelle Williams

ichROMA17 aprile 201919:31

La storia professionale e d’amore tra Gwen Verdon – considerata la più grande ballerina di Broadway di tutti i tempi – e Bob Fosse – coreografo, ballerino e visionario regista (Cabaret, All that Jazz). A raccontarla è la miniserie Fosse/Verdon in 8 episodi in onda da domani, ogni giovedì alle 21 su FoxLife (114, Sky). A dare vita alla coppia rispettivamente Michelle Williams – più volte candidata all’Oscar (Manchester By The Sea e Blue Valentine su tutti) e vincitrice di un Golden Globe per My Week with Marilyn – e il premio Oscar Sam Rockwell (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri).Bob Fosse e Gwen Verdon hanno scritto la storia dell’intrattenimento americano, ma a caro prezzo. Attraverso le coreografie di Fosse, la serie esplora, infatti, gli angoli nascosti dello show business, ma anche le sofferenze inflitte e patite in nome dell’arte. La serie indaga anche aspetti meno noti della vita del leggendario coreografo, a partire proprio dal sodalizio artistico e umano con la moglie Gwen Verdon. Un rapporto messo continuamente alla prova dai ripetuti tradimenti di Fosse, ma durato fino alla morte del regista, avvenuta nel 1987 per un infarto. Bob Fosse e Gwen Verdon sono stati due dei più grandi talenti che Broadway abbia mai conosciuto. Di origini norvegesi, Fosse aveva due difetti fisici evidenti: i piedi non dritti e una calvizie che nascondeva sotto ai cappelli, sempre presenti nei suoi show. Seppe trasformare le sue imperfezioni in veri punti di forza, creando coreografie innovative, eleganti e molto delicate. La Verdon invece, classe infinita e fisico da modella, ha iniziato a danzare da giovanissima per combattere una grave forma di rachitismo, diventando col tempo una delle performer più complete e amate. Si incontrarono la prima volta nel 1955 in occasione dell’allestimento di Damn Yankees, musical che rielaborava in chiave divertente il Faust di Goethe, attraverso la vicenda di un ragazzo che vendeva l’anima al diavolo pur di giocare per un’importante squadra di baseball.Per il ruolo di Lola, la donna assunta dal demonio per impedire al protagonista di redimersi, la Verdon vinse un Tony e tre anni più tardi conquistò anche Hollywood nell’omonimo adattamento cinematografico dello show. Tra le sequenze più belle – una delle scene più emozionanti della serie tv – c’era il balletto con Bob Fosse in Who’s Got the Pain. Nel cast accanto a Michelle Williams e Sam Rockwell anche Norbert Leo Butz (Bloodline) nel ruolo del premio Oscar Paddy Chayefsky; Margaret Qualley (The Leftovers) nella parte della ballerina Ann Reinking; Evan Handler (Sex & The City; Californication) che interpreta Hal Prince, produttore e regista teatrale. E ancora Bianca Marroquin (Chicago) è Chita Rivera considerata insieme a Gwen Verdon la massima interprete delle coreografie di Bob Fosse; Liza Minnelli è interpretata da Kelli Barrett (The Punisher) che, secondo Variety, regala al pubblico una delle più memorabili performance mai realizzate prima. Sam Rockwell e Michelle Williams, sono anche produttori esecutivi insieme a Steven Levenson, al regista del pilota, Thomas Kail, a George Stelzner e a Lin-Manuel Miranda. L’attrice, ballerina e produttrice Nicole Fosse, figlia di Bob Fosse e Gwen Verdon che in molti ricordano in A Chorus Line nel ruolo della ballerina timida che affrontava il provino della vita assieme al marito, ha contribuito alla realizzazione della serie in qualità di co-produttrice esecutiva.

Pasqua con Wagner per Orchestra RaiIl 18 e 19 aprile all’Auditorium Rai di Torino e poi su Radio3

TORINO17 aprile 201917:16

– L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, diretta dal suo Direttore principale James Conlon, celebra la Pasqua nel nome del misticismo di Wagner e della ritualità ortodossa di Rimskij-Korsakov.
Il concerto di giovedì 18 aprile all’Auditorium Rai ‘Arturo Toscanini’, registrato come da tradizione da Rai3, vede infatti eseguire, il primo atto da Die Walküre (La valchiria) e brani strumentali scelti da due capisaldi, il giovanile ‘Tannhäuser’ e il Parsifal, e, a seguire la Grande Pasqua russa op.36 di Nikolaj Rimskij-Korsakov.
Del Parsifal vengono eseguite pagine simbolo della ‘religiosità grandiosa’ di Wagner, come il Preludio che apre l’Atto I, dedicati all’Ultima Cena e al Santo Graal, il drammatico Preludio all’Atto II, che descrive il deserto, come simbolo della solitudine di Parsifal, l’Incantesimo del venerdì santo, la solenne Marcia e il gran Finale. Del Tannhauser, l’Ouverture.
A Pistoia apre Italia moderna 1945-1975A Palazzo Buontalenti, esposte opere da Guttuso a Pomodoro

PISTOIA17 aprile 201917:42

– Da Emilio Greco a Renato Guttuso, passando per Marino Marini, Francesco Messina, Bruno Cassinari, Antonio Recalcati, Bepi Romagnoli, Ernesto Treccani, Lucio Fontana, Giò Pomodoro ed altri grandi del ‘900. È la mostra ‘Italia Moderna 1945 – 1975. Dalla ricostruzione alla contestazione’ a cura di Marco Meneguzzo, che apre al pubblico a Palazzo Buontalenti di Pistoia. In contemporanea, il vicino Palazzo de’ Rossi, presenta ‘Pistoia Novecento 1900-1945′, un rinnovato percorso dedicato all’arte del Novecento pistoiese, a cura di Annamaria Iacuzzi e Philip Rylands.
La Fondazione Pistoia Musei inaugura le proprie attività aprendo le porte di tre delle quattro sedi che costituiscono il nuovo sistema museale affidato alla direzione scientifica di Philip Rylands: oltre a Palazzo Buontalenti e a Palazzo de’ Rossi, presenta già ‘Pistoia Novecento 1900-1945’, un rinnovato percorso espositivo dedicato all’arte del Novecento pistoiese e l’Antico Palazzo dei Vescovi. San Salvatore sarà inaugurato a settembre.
Notte Taranta con Elisa e m° MastrangeloDirettore Russian Philharmonic sarà maestro concertatore

MOSCA17 aprile 201920:32

– La voce unica di Elisa, la carica irriverente del rapper Gué Pequeno e l’Orchestra Popolare affidata al direttore musicale della Russian Philharmonic di Mosca, Fabio Mastrangelo: il concertone ‘La Notte della Taranta’ sarà sabato 24 agosto, per la prima volta in diretta su Rai 2, alle 22.30, da Melpignano (Lecce), dove ogni anno ballano 200mila ‘pizzicati’. Le novità della 22/a edizione sono state presentate a Mosca, nell’ambito di una missione della Regione Puglia, dal presidente Michele Emiliano e dal presidente della Fondazione ‘Notte della Taranta’, Massimo Manera. Elisa, in questi giorni impegnata con il tour Diari Aperti, interpreterà tre celebri brani della tradizione salentina e ad agosto incontrerà Mastrangelo e l’Orchestra Popolare in Salento.
Gué Pequeno inserirà sue strofe in tre potenti pizziche salentine e, in un finale rappato sulle note di Kalinifta, darà la buona notte in grico che chiude il concertone con tutti gli artisti sul palco. Come sempre, grande spazio anche alla danza.
Al via il summer tour di RkomiSulla scia del nuovo album dall’8 giugno partenza da Barzio (Lc)

17 aprile 201918:27

– Sulla scia del successo ottenuto dall’uscita del suo nuovo album, Rkomi è pronto per partire live con il “Dove gli occhi non arrivano summer tour”, nuovo tour che dall’8 giugno vedrà il rapper esibirsi tra i principali festival, club e summer arena.
Tra le prime date confermate, il tour di Rkomi partirà l’8 giugno da Barzio (Lc) per proseguire il 12 giugno a Padova, il 15 a Brescia, il 27 a Milano, il 29 a Senigallia (An). Il 4 luglio sarà a Cremona, il 5 a Barolo (Cn), il 19 a Città della Pieve (Pg); il 2 agosto a Francavilla al Mare (Ch), il 12 a Follonica (Gr), il 14 agosto a Marina di Ravenna (Ra), il 20 a Gallipoli (Le) e il 12 settembre a Pisa. Talento della nuova generazione rap tra i più apprezzati nella scena odierna in grado di mettere d’accordo tutti, Rkomi, durante il suo tour proporrà dal vivo tutti i brani tratti dal suo ultimo album “Dove gli occhi non arrivano” uscito il 22 marzo su etichetta Island Records e già ai vertici delle classifiche.
Mostre: i Ciardi a confronto a PadovaAlla Galleria Arte Cesaro fino al 15 giugno

PADOVA17 aprile 201918:35

– Acqua, nuvole, barche e riflessi d’azzurro, fusi in un’intima visione tonale: è questo il filo conduttore della mostra dedicata all’opera di Guglielmo Ciardi, e dei suoi due figli, Beppe ed Emma, allestita alla Galleria d’arte “Cesaro” di Padova, dove rimarrà aperta fino al 15 giugno. Ripercorre in una quarantina di opere la parabola artistica della famiglia Ciardi, interprete per eccellenza del vedutismo veneto a cavallo fra Otto e Novecento. Glugliemo (1842-1917), Beppe (1875-1932) ed Emma (1879-1933) a confronto: protagonista dei loro dipinti è la laguna veneziana,fonte d’ispirazione per una inedita pittura en plein air, descritta da spazi dilatati ma essenziali, con orizzonti piatti, quasi liquidi, dove la luce sfalda. Agli scorci veneziani dal taglio fotografico, alle atmosfere silenziose e incontaminate di Mazzorbo, Burano, Chioggia e Pellestrina, si affiancano le vedute dell’entroterra trevigiano e quelle alpestri, e la seducente tematica neorococò divenuta l’originale cifra stilista di Emma Ciardi.
Il tour di Ramazzotti va in Usa e CanadaVienna ultimo tappa Europa, 14 maggio parte dal Messico, 16 live

17 aprile 201918:52

– Dopo il successo della prima fase del Vita ce n’é tour di Eros Ramazzotti, terminato con un concerto a Vienna lunedì 15 aprile, la tournée che ha venduto 550mila biglietti nel mondo, si appresta a girare a maggio gli Stati Uniti e il Canada. Le date in Europa hanno registrato tutte sold out, dalle prime tappe in Germania e Lussemburgo, passando in Italia con Torino, Milano e Roma, fino agli appuntamenti in Francia, Spagna, Svizzera, Belgio, Olanda, Inghilterra, Germania e Austria. Ramazzotti ora è pronto a portare la sua musica in Sud America, Stati Uniti e Canada, per altri 16 live. Il cantautore è tornato in concerto nelle arene più importanti del mondo per festeggiare 35 anni di carriera, con una nuova avventura live dalla produzione internazionale e un allestimento innovativo. Il 14 maggio Eros partirà alla volta del Messico (14 Guadalajara) per arrivare negli Usa, a Panama, in Brasile, Cile, Argentina, Canada e il 18 giugno sul palco del Radio City Music Hall di NY, già calcato nel 1991.
Nuovo brano di Tricarico in radio 19/4E nuovo progetto in arrivo dopo l’estate

17 aprile 201919:27

– “Abbracciami fortissimo” è il titolo del brano che segna il ritorno di Francesco Tricarico, da venerdì 19 aprile in radio, nei digital store e su tutte le piattaforme streaming, disponibile dal 17 aprile in pre-order.
Il disco è anche un nuovo viaggio partito oltre un anno fa e che si concretizza adesso col nuovo brano e con un nuovo importante progetto discografico che uscirà per Artist First dopo l’estate.
“Abbracciamo fortissimo” è stato prodotto da Vittorio Corbisiero, musicista produttore con cui Tricarico collabora alla realizzazione del suo nuovo percorso artistico.
Il brano inizia con una frase che richiama un’antica leggenda indiana alla quale il cantautore si è ispirato. “Nel 2000 avanti Cristo in un piccolo villaggio a nord di Sumatra – racconta Tricarico – una divinità vicina a Shiva presa dalla Furia per i continui litigi tra uomini e donne, fece comparire nel mezzo del villaggio un fiume, dicendo ‘gli uomini staranno con gli uomini e le donne con le donne’.
Ricky Martin turista al ColosseoJeans e cappellino il re del pop latino scatta foto e ammira

17 aprile 201919:30

– Ricky Martin visitatore speciale al Colosseo: il re del pop latino, twitta la direzione del Parco Archeologico, ha visitato ieri l’Anfiteatro Flavio. Tutto in blu, cappellino calcato in testa, bottiglietta d’acqua in tasca come la maggior parte dei turisti che ogni giorno affollano il monumento più gettonato d’Italia, il cantante, coach nel talent Mediaset Amici di Maria De Filippi, ha ammirato anche i sotterranei dell’Arena e la ricostruzione del montacarichi che nell’antica Roma portava sull’arena le bestie feroci. Le fotografie pubblicate sul profilo Instagram del Parco del Colosseo lo ritraggono impegnato a scattare fotografie, lo sguardo divertito e affascinato.
Beyoncé, album a sorpresa e docu NetflixHomecoming: The Live Album su Tidal, piattaforma musica Jay Z

NEW YORK17 aprile 201919:40

– Giornata ‘di passione’ per i fan di Beyoncé, che lancia album a sorpresa e documentario su Netflix. La notizia del documentario sulla piattaforma streaming circolava da tempo, ma nessuno immaginava che la popstar avrebbe anche fatto uscire un nuovo album dal vivo su Tidal, la piattaforma musicale del marito Jay-Z. ‘Homecoming: A Film by Beyoncé’ e ‘Homecoming: The Live Album’, con 40 tracce tra cui diverse hit storiche, raccontano di come Beyoncé abbia fatto storia con la performance a Coachella nel 2018, sia stata la prima donna di colore ad aprire il famoso festival musicale in California. Il documentario è anche un dietro le scene del festival e mostra come i ballerini si preparano e come si prepara la stessa Beyoncé; tra gli ospiti ci sono anche Jay-Z, la sorella Solange Knowles e le ex delle Destiny’s Child, Kelly Rowland e Michelle Williams. A metà tra film concerto e backstage, il docufilm è stato diretto e prodotto dalla stessa artista e girato lungo un arco di tempo di otto mesi.
Muse e Madonne tra i ritrovamenti 201856mila reperti ritrovati. Bonisoli,tesori in mostra al Quirinale

17 aprile 201919:53

– La sublime dolcezza della Madre che abbraccia il proprio Figlio nella Madonna col Bambino di Andrea Della Robbia, bassorilievo scolpito alla fine del 1400 e rubato a Scansano nel 1971; l’armonia dei ricchi panneggi della Musa Calliope, statua romana in marmo del II secolo d.C. trafugata a Roma nel 2010 dalla villa di Nicoletta Braschi e Roberto Benigni. La bellezza dinamica della Statua di Diana cacciatrice firmata da Bartolomeo Cavaceppi alla fine del XVIII secolo e portata via da Villa Borghese nel 2005. Ma anche una predella di Manfredino da Pistoia del XIV secolo, rubata nel 1988 in una abitazione privata di Varazze e il prezioso Opus sectile, frammenti in marmo romano a mosaico risalente al II secolo d.C., sottratto illecitamente nel dopoguerra. È una storia di tenacia e grande professionalità quella del nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) dell’Arma dei Carabinieri che quest’anno festeggia i suoi primi 50 anni e che oggi a Roma ha mostrato alla presenza del ministro Alberto Bonisoli il resoconto dell’attività operativa 2018 nonché i ritrovamenti più recenti di opere d’arte sottratte alla criminalità. Basta guardare gli ultimi beni recuperati – reperti bellissimi dall’inestimabile valore storico, accanto a quello commerciale – per comprendere l’importanza ma anche la delicatezza di una attività che non conosce sosta, che ha bisogno di tempi lunghi di indagine, di capacità di intervento ma anche di tanta diplomazia culturale: il bassorilievo di Della Robbia era finito per esempio nel catalogo di una nota casa d’aste londinese, venduto a una società di New York e poi arrivato a una collezionista canadese, mentre la statua di Benigni e quella di Villa Borghese sono state individuate in una galleria di Barcellona. Ma l’elenco delle storie legate a ogni singolo pezzo recuperato potrebbe essere lunghissimo: basti pensare che nel 2018 sono stati 55.202 mila gli oggetti ritrovati, per un valore stimato in oltre 118 milioni di euro, mentre i beni sequestrati hanno un valore totale di 541 milioni di euro. Nell’anno appena trascorso i numeri dell’attività criminale a danno del patrimonio culturale rivelano un leggero aumento dei furti rispetto al 2017: 474 in totale, avvenuti maggiormente in Emilia Romagna, Lombardia e Lazio, con 8405 oggetti trafugati (di cui 2935 documenti archivistici e beni librari e 2202 opere d’arte grafica, pittorica e musiva), con 34 persone arrestate e oltre 1100 denunciate. Imponenti poi i numeri legati alla contraffazione di opere d’arte: 1232 beni culturali contraffatti (per lo più di arte contemporanea) che se immessi nel mercato come autentici avrebbero potuto fruttare oltre 420 milioni di euro. “In questi 50 anni i Carabinieri TPC hanno sviluppato competenze che non hanno paragoni nel mondo: per questo siamo orientati a condividerle anche con gli altri Paesi”, ha detto il ministro Bonisoli, ricordando il maresciallo Vincenzo Di Gennaro ucciso a Cagnano Varano nei giorni scorsi e il suo collega rimasto ferito. Il ministro ha anche annunciato la prossima mostra intitolata “L’arte di salvare l’arte” che si aprirà al Quirinale il 3 maggio, organizzata per raccontare la specifica attività di questo nucleo dell’Arma e per ricordarne la fondazione avvenuta proprio il 3 maggio del 1969. “Il nucleo TPC lavora in simbiosi con il Mibac: questa è una battaglia che va combattuta ogni giorno e ad altissimo livello. Presto avremo uomini in più anche per gli aspetti economici legati ai ben culturali e poi c’è un aspetto qualitativo: i Carabinieri hanno una app che rivela se un oggetto è contenuto nel database dei beni trafugati”, ha proseguito, “agiremo anche dal punto di vista normativo per rafforzare l’azione preventiva e le sanzioni e anche da quello della diplomazia culturale, coinvolgendo nel comitato per i beni culturali anche il ministero degli Esteri e quello della Giustizia”. “Il trend è quello di una diminuzione costante dal 2012 a oggi, nonostante il lieve aumento dei furti del 2018”, ha poi specificato commentando i dati il Generale di Brigata Fabrizio Parrulli, Comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, “i luoghi di culto sono il nostro tallone di Achille, perché sono quelli più colpiti dai furti. I controlli sulle attività antiquariali sono per noi preponderanti, anche per quanto riguarda il commercio online e l’uso dei social network. Gli scavi clandestini sono stabili e sotto controllo, ma le persone denunciate sono in aumento”.

La Llorona, il folclore diventa un horrorIn sala dal 17 aprile la donna che uccide i figli

17 aprile 201919:21

Con i primi segni di primavera inizia, come è tradizione, l’onda horror. Si parte con ‘La Llorona. Le lacrime del male’ di Michael Chaves, in sala dal 17 aprile con la Warner Bros Italia dopo essere passato al Lucca Festival. Il film racconta, provocando vero spavento, una figura radicata con molte varianti nel folclore dell’America Latina: una spaventosa donna-spettro, vestita di bianco e con tanto di velo da sposa, che è dannata per l’eternità per avere annegato entrambi i figli. Da allora piange, si dispera e allo stesso tempo tende a riprodurre questo comportamento da predatrice con ragazzi adolescenti.La sua colpa, come si vede in un Messico del 1600, è stata quella di aver ucciso i figli, in un raptus di rabbia, per vendetta contro un marito fedifrago che voleva punire con estrema ferocia. È durante la colonizzazione spagnola delle Americhe che il mito della Llorona, di questa malvagia ninfa delle acque, prende forma tra testimonianze e leggenda. Nessuno sembra potesse poi resistere al suo aspetto né alle sue lacrime velenose e nere come la pece, tanto che si dice che anche i conquistatori stabilirono, nella Valle del Messico, il coprifuoco di sera, dopo che incominciarono a farsi sentire terrificanti grida di una donna spettrale per le vie di Città del Messico. La Llorona comunque sembra non abbia mai smesso di insinuarsi nell’ombra e di andare a caccia di bambini nel disperato tentativo di sostituirli ai suoi. È quello che succede infatti ancora negli anni ’70 a Los Angeles, epoca in cui è appunto ambientato il film di Michael Chaves. Qui vive Anna Garcia (Linda Cardellini), un’assistente sociale, fresca vedova di un poliziotto, che non prende troppo sul serio gli inquietanti e misteriosi segnali di violenze sui suoi figli adolescenti. Quando capirà davvero quello che sta accadendo sarà troppo tardi. E questo nonostante l’aiuto di una sorta di esorcista, Rafael Olvera (Raymond Cruz), che conosce ogni segreto di Llorona e farà di tutto per rigettare questo demone nell’inferno da cui è venuto.Ancora sul mito di Llorona, interpretata da Marisol Ramirez, vista nella serie tv ‘The Shield’ e che si è sottoposta a un trucco di tre ore per trasformarsi nella ‘donna che piange’: ha il potere di attrarre coi suoi lamenti ed è il ‘babau’ più noto tra i bambini di origine latina (la sua storia è narrata dal Perù all’Ecuador, dal Messico all’Argentina, dall’Uruguay al Venezuela e perfino in Spagna, ma tracce se ne trovano anche presso popoli africani). In televisione, infine, è stata protagonista di un episodio della serie fantastica Grimm. Frase cult del film: “Se la senti piangere metti al sicuro i bambini”.

Alain Delon Palma d’oro alla carriera83 anni, mito del cinema

17 aprile 201917:56

Ad Alain Delon, mito del cinema francese, 83 anni, la Palma d’oro alla carriera al festival di Cannes 2019 (14-25 maggio). Lo annuncia oggi il festival alla vigilia della presentazione domani a Parigi del cartellone della selezione ufficiale.

83 anni, leggenda assoluta del cinema, Alain Delon aveva salito i gradini della Montee des Marches a Cannes il 13 maggio 1961 per Che gioia vivere con grande successo. La folla non fu meno entusiasta 30 anni dopo per il suo arrivo spettacolare in elicottero e in barca per presentare New Wave. Nel frattempo era tornato a Cannes per L’Eclisse di Michelangelo Antonioni (1962), Il Gattopardo (1963) e Mr. Klein (1976). Con Cannes ha avuto un rapporto non sempre facile per questo il presidente di Cannes Pierre Lescure e il delegato generale Thierry Fremaux dichiarano oggi di essere “lieti che Alain Delon abbia accettato di essere onorato dal Festival. Ha esitato a lungo, essendo stato per molto tempo riluttante a questa Palma d’Oro perché pensava che avrebbe dovuto venire a Cannes solo per festeggiare i registi con cui ha lavorato”. Negli ultimi anni Delon è però tornato volentieri al festival: ha partecipato alle cerimonie del 60/o anniversario. Nel 2010 ha fatto un gran ritorno pieno di emozione salendo di nuovo i gradini del Palais du Cinema 47 anni dopo mano nella mano con Claudia Cardinale in occasione del restauro del Gattopardo.
Si è ritirato dal cinema ma ha ammesso, ricorda il festival, un rimpianto. “C’è una cosa che mi è sfuggita e che mi perseguiterà sempre: mi sarebbe piaciuto essere stato diretto da una donna prima di morire”. Lo stesso prestigioso premio a Delon è stato assegnato in passato a Jeanne Moreau, Woody Allen, Bernardo Bertolucci, Jane Fonda, Clint Eastwood, Jean-Paul Belmondo, Manoel de Oliveira, Agnès Varda e Jean-Pierre Léaud. Gigante, leggenda, icona mondiale i superlativi si sprecano per il grande Delon, attore e sex symbol (Delitto in pieno sole, 1960, di Renè Clement, 25 anni di abbagliante bellezza) più di 80 film tra campioni d’incasso come Borsalino e film d’autore di Visconti, Antonioni e Godard, molti diventati dei classici del cinema in coppia con attrici altrettanto iconiche come Romy Schneider, Claudia Cardinale, Ursula Andress, Monica Vitti.

SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

Notre-Dame da Disney 5mln e prepara film
La cattedrale fu set del film d’animazione adattamento di Hugo

17 aprile 201919:13

– La Disney contribuirà con 5 milioni di dollari alla ricostruzione della cattedrale di Notre-Dame dopo il rogo di lunedì. Il presidente e amministratore delegato Bob Iger ha sottolineato la vicinanza della società alla comunità parigina. Nella cattedrale fu ambientato il film del ’96 Il gobbo di Notre-Dame, adattamento animato del romanzo di Victor Hugo. Un tema caro all’animazione Disney che sta preparando un adattamento questa volta live action del ‘Gobbo’.           [print-me title=”STAMPA”]

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