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Essilorluxottica, Delfin domanda arbitrato

AGGIORNAMENTO DELLE 23:41 DI MERCOLEDì 27 MARZO 2019

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La Delfin di Leonardo del Vecchio ha fatto domanda di arbitrato presso la Camera di Commercio Internazionale per fare accertare le violazioni dell’accordo di integrazione fra Luxottica ed Essilor commesse dal vicepresidente della società francese post-fusione, Huiber Sagnieres e ottenere così una ingiunzione a rispettare i patti fino alla scadenza.
Delfin smentisce qualsiasi tentativo “di ‘presa di controllo’ di EssilorLuxottica, sia essa ‘rampante’ o de facto”. “Le accuse e altre speculazioni circolate su tale tentativo di presa di controllo sono destituite di ogni fondamento e non possono che indurre in errore il mercato e il pubblico”, si legge in una nota della holding di Leonardo del Vecchio.

Come indicato nel comunicato della stessa Delfin del 20 marzo, “tali violazioni consistono nel mancato rispetto dei doveri di leale cooperazione e buona fede previsti dall’Accordo di Combinazione del 2017 tra Essilor e Delfin, la quale è stata privata del potere di gestione paritetico che le pertiene ai sensi dell’accordo”, spiega la società di Del Vecchio in una nota riferendosi allo scontro nato sulla governance a seguito della pressione del socio italiano per avere un proprio rappresentante come amministratore delegato di EssilorLuxottica. “Constatando lo stallo creatosi all’interno del consiglio di amministrazione e come questo ostacoli l’implementazione del processo di integrazione e delle relative sinergie, Delfin ha ritenuto che il ricorso alla Camera di Commercio Internazionale fosse allo stato una soluzione necessaria e la più appropriata al fine di preservare gli investimenti di tutti gli azionisti”, prosegue il comunicato dove viene sottolineato che “Delfin non chiede altro che il rispetto rigoroso degli accordi, e in particolar modo delle regole di governance congiunta e paritaria che da parte sua intende continuare a osservare”.         [print-me title=”STAMPA”]