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DI LUNEDì 31 DICEMBRE 2018

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Contromessaggi di Salvini e Grillo, Di Maio-‘Diba’ domani
Video leader M5S rimandato, questa sera il ministro e il comico

31 dicembre 201810:50

“Non stalkerate gli italiani”, chiede Mara Carfagna, che pure é di Forza Italia, il cui leader, Silvio Berlusconi, inventò i videomessaggi alla nazione. Venticinque anni dopo, tra social e populismo-sovranismo, é quasi un fiorire di discorsi di fine anno alternativi a quello tradizionale del presidente della Repubblica. Solo per stare ai big, al messaggio ormai pure usuale di Beppe Grillo si affiancherà questa sera Matteo Salvini. Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista invece, forse anche come forma di rispetto per Sergio Mattarella, rimanderanno a domani il discorso congiunto, dopo il ritorno di ‘Dibba’ dal Sudamerica.
Gli orari non sono ancora per tutti noti: il Garante del M5S, il comico che ha lasciato campo ai giovani, ma resta sempre influente, dovrebbe fare il contro-discorso in contemporanea con Mattarella, intorno alle 20.30, oppure più tardi. Negli anni scorsi é capitato che si facesse sentire anche verso mezzanotte.
“Vi ricordo l’appuntamento domani sera (oggi, ndr) in diretta Facebook per il mio discorso di fine anno – scrive Grillo sul blog -.
Pensate, sono passati 20 anni dal mio primo ‘Discorso all’umanità’. Belin come passa il tempo per voi mortali!”, dice l’Elevato. L’anno scorso lanciò il reddito di cittadinanza.
Ma la scena social quest’anno gliela ruberà Matteo Salvini, che in pochi mesi ha visto crescere in maniera geometrica la propria potenza politica nei sondaggi e sul web. Il vicepremier e ministro dell’Interno leghista, forte di quasi 3 milioni e mezzo di persone che seguono la sua pagina Fb, parlerà da Bormio (Sondrio), nella sua Lombardia, per un saluto agli italiani e agli elettori della Lega. Giorni fa una sua diretta Fb sulla manovra ha avuto ben oltre diecimila spettatori, come lui stesso ha sottolineato. “Scriverò un discorso a quattro mani con mia figlia che ha 6 anni”, ha scherzato il 24 dicembre.
A Salvini si contrapporrà (forse non solo nel discorso) Di Battista, che si riunisce all’altro dioscuro M5S Di Maio. I frontman del MoVimento, passeranno tre giorni insieme in vacanza: secondo alcune voci andranno non lontano da Roma, nel reatino o nel viterbese dove ‘Diba’ ha una casa; secondo altre fonti la destinazione sarà quella delle Dolomiti, piuttosto frequentate negli anni scorsi da Di Battista ma c’è anche chi non esclude un “blitz” a Napoli. Di certo, i due hanno annunciato un video messaggio assieme denso di significati. Ma lo hanno rimandato al 1 gennaio per non sovrapporsi a Mattarella. Di Battista, rallentato dalla lunga assenza, ha un milione e mezzo di follower; Di Maio ben 2,3 milioni, ma Salvini lo stacca. L’anno finirà con una sfida virtuale. Quelle vere magari nel 2019.
Mattarella, 2019 sia anno dei diritti e dei doveri Unità Paese da nord a sud,convivenza civile e Italia forte in Ue

31 dicembre 201811:09

L’anno che si chiude, il 2018, è stato politicamente aspro e ha avuto un forte impatto su tutti gli strati della società. Il 2019 sia quindi l’anno dei diritti e doveri di tutti, della responsabilità e di una ritrovata convivenza civile che riporti l’Italia ad essere protagonista in Europa. Sergio Mattarella sta in queste ore limando con la mano destra il suo terzo discorso di fine anno e costretto a firmare con la sinistra la legge di Bilancio 2019 che gli è giunta dal Parlamento nell’ultimo giorno possibile prima dell’esercizio provvisorio. Una tempistica emergenziale che però il Colle ha deciso di non stressare dopo che la manovra è stata per mesi sull’ottovolante dello spread e del rischio della procedura d’infrazione della Commissione europea. Per questo il presidente è rimasto silente in queste ore e ha firmato in tempo record il tormentato documento economico sul quale ora “vigilerà” Bruxelles. Nessuna lettera di accompagnamento per segnalare la distorsione delle procedure parlamentari, come pur si era ventilato per giorni sulla stampa. Probabilmente il presidente dedicherà un passaggio del suo intervento alla centralità del Parlamento. Ma senza affondare. Anche perché, si ragiona al Quirinale, il messaggio è rivolto ai cittadini e non alla politica o agli esperti delle dinamiche parlamentari. Per questo anche questa volta i tempi saranno contenuti e non si sforeranno i 15 minuti. Ci saranno quindi meno richiami alle forze politiche anche se ciò non toglie che le parole di Mattarella hanno l’obiettivo di andare in profondità cercando di stimolare il senso di appartenenza degli italiani ad una comunità forte, costruita nei millenni sui valori di democrazia, tolleranza e rispetto per il prossimo. Il ripiegamento interiore della società italiana e l’emergere di irrazionali individualismi sono pericoli ben chiari al capo dello Stato che anche in queste settimane non ha smesso mai di illuminare gli esempi di integrazione e altruismo ben presenti tra i cittadini. E allora si partirà dal bene primario del lavoro, sancito dalla Costituzione, che deve essere sempre il primo obiettivo di qualunque governo. E si passerà al principio intoccabile dell’unità nazionale. Tema assai caldo in queste ore di polemiche sui progetti autonomisti che si stanno dispiegando. Impensabile, per il presidente, che si creino ulteriori fratture tra il nord e il sud del Paese. Certamente Mattarella non entrerà nel merito dei progetti di autonomia del Veneto e della Lombardia ma è chiaro che ricorderà con forza come tutti i cittadini abbiano uguali diritti nel territorio nazionale. Sarà quindi un discorso garbato e quasi colloquiale nel completamento di quell’opera di ricucitura del tessuto sociale che è ormai la cifra del settennato mattarelliano. Più che tracciare un bilancio dell’anno che si chiude il presidente preferirà volgere lo sguardo al futuro prossimo. E nel calendario sono cerchiate in rosso le elezioni europee di maggio che mai come per questa tornata vedranno l’Italia sul palcoscenico. Il governo sovranista è l’osservato speciale dell’Unione. Le fibrillazioni interne del Movimento Cinque stelle e le forze centrifughe della Lega hanno già causato diversi grattacapi al presidente durante l’elaborazione della legge di Bilancio e i noti attriti con la Commissione guidata da Jean Claude Juncker. Le posizioni europeiste di Mattarella sono note, così come sono note le critiche costruttive espresse a più riprese dal Quirinale. Il presidente si concentrerà quindi sul fondamentale appuntamento europeo di maggio che rischia di ribaltare i rapporti di forza continentali. E chiederà agli italiani di non dimenticare la pace garantita dalla Ue in quasi 70 anni e gli incontestabili progressi realizzati. L’Italia deve essere forte e orgogliosa ma, soprattutto, tornare protagonista in Europa. Dentro l’Unione non all’esterno.

In Sardegna si vota 24 febbraioPubblicazione sul Buras il 10 gennaio

CAGLIARI31 dicembre 201812:35

– Il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru ha firmato il decreto di indizione delle prossime elezioni regionali, che si terranno domenica 24 febbraio. Il provvedimento verrà pubblicato sul Buras il 10 gennaio prossimo, in contemporanea con l’affissione dei manifesti in tutti i 377 Comuni dell’Isola. Tra il terzo e il quarto giorno successivo alla pubblicazione, i partiti o le coalizioni devono presentare simboli e apparentamenti.
In corsa ufficialmente ci sono al momento sei candidati alla presidenza della Regione: Christian Solinas per il centrodestra (11 sigle compresa la Lega), Massimo Zedda per il centrosinistra, Francesco Desogus per il M5s, Mauro Pili per Sardi liberi (Unidos e Progres), Paolo Maninchedda per il Partito dei sardi e Andrea Murgia per Autodeterminatzione.
Pronta alla sfida anche la magistrata Ines Pisano (area centrodestra), ma per lei c’è l’incognita del raggiungimento del numero sufficiente di firme per potersi candidare.       [print-me title=”STAMPA”]