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DI DOMENICA 09 DICEMBRE 2018

SOMMARIO

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Esplosione a raduno religioso a Karachi
Almeno sei feriti, alla festa era atteso ministro Tecnologia

Khashoggi: tecnologia italiana per Riad’Creato network sorveglianza anche per sopprimere nemici Mbs’

Kenya, un arresto per rapimento SilviaLo afferma l’emittente Ntv. E’ un alto ufficiale servizio parchi

Russiagate: Comey, focus su 4 americani’Ma Trump non era uno di loro’

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ISLAMABAD

– Almeno sei persone sono rimaste ferite in una esplosione avvenuta ieri sera a Karachi, in Pakistan, durante un raduno religioso.
La polizia ha detto che il raduno era stato organizzato da un partito politico in una zona della città chiamata Gulshan i Jauhar. E’ ancora da chiarire cosa abbia causato lo scoppio.
Ospite d’onore della festa avrebbe dovuto essere il ministro per la Tecnologia informatica, Khalid Maqbool, tuttavia nel momento dell’esplosione non era ancora arrivato.
– WASHINGTON

– C’è anche una società italiana, la milanese Hacking team, tra le aziende che hanno contribuito a potenziare l’arsenale cybernetico dei sauditi, in particolare del principe ereditario Mohammed bin Salman. Arsenale usato non solo contro i terroristi ma anche contro i dissidenti, tra cui c’era anche il giornalista Jamal Khashoggi, ucciso da agenti di Riad a Istanbul. Lo scrive David Ignatius, autorevole columnist del Washington Post, il quotidiano con cui collaborava Khashoggi. Figura centrale appare essere l’avvocato Saud al-Qathani, ex membro dell’aeronautica militare saudita e dirigente ambizioso alla corte reale di Riad, dove è responsabile del Center for Studies and Media Affairs. Lui e i suoi cyber colleghi hanno lavorato inizialmente con l’italiana Hacking Team, che ha come clienti circa 40 governi.
– La polizia kenyota ha arrestato un alto ufficiale del Kenya Wildlife Service, il servizio parchi, nell’ambito delle indagini sul rapimento della volontaria italiana, Silvia Romano. Lo afferma l’emittente Ntv. Questo arresto, ricorda Ntv, segue quello di un sergente del KWS, Abdullahi Bille, e di suo fratello, sospettati di legami con i rapitori. Si ritiene che Silvia, rapita il 20 novembre scorso, sia prigioniera nella zona della contea meridionale di Tana Delta, spiega l’emittente.
– WASHINGTON

– L’inchiesta dell’Fbi su potenziali legami tra la campagna di Trump e Mosca iniziò nel luglio 2016 concentrandosi su quattro cittadini americani per accertare se erano connessi ai tentativi russi di interferire nelle elezioni presidenziali: lo ha dichiarato l’ex capo dell’Fbi James Comey nella sua deposizione a porte chiuse ieri al Congresso. Lo scrive l’Ap citando la trascrizione diffusa dalla commissione giustizia della Camera. Comey ha identificato le quattro persone precisando che Trump non era una di loro.
Comey ha ribadito che l’indagine non prese invece le mosse da una ricerca pagata dai dem – il dossier Steele – ma piuttosto dai contatti del consigliere di politica estera dello staff del tycoon, George Papadopoulos, con un intermediario a Londra sulle email rubate con cui i russi volevano danneggiare la candidata Hillary Clinton. Nella sua deposizione Comey ha denunciato anche il fatto che “siamo diventati insensibili alle bugie e agli attacchi al ruolo della legge da parte del presidente”.      [print-me title=”STAMPA”]