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Citigroup, ipotesi robot nei call center
L’AD Corbat, tecnologia per servire meglio i consumatori

19 febbraio 2019 03:34

“Decine di migliaia” di persone che lavorano nei call-center di Citigroup negli Stati Uniti potrebbero essere sostituite da macchine e da robot in grado di “cambiare radicalmente” l’esperienza dei consumatore, consentendo allo stesso tempo un taglio dei costi. Lo afferma l’amministratore delegato di Citigroup, Mike Corbat, in un’intervista al Financial Times, durante la quale esclude che Citigroup possa partecipare a qualsiasi ondata di consolidamento nel settore bancario americano innescata dalla fusione da 66 miliardi di dollari di SunTrust-BB&T.

“Abbiamo ancora decine di migliaia di persone nei call center e sappiamo che quando digitalizzeremo questi processi non solo cambieremo e miglioreremo radicalmente l’esperienza per i consumatori, ma ci costerà meno” spiega Corbat, precisando che la banca non ha intenzione di liberarsi completamente degli esseri umani nei call center. “Ci sono sempre cose dove è richiesto l’intervento di qualcuno per risolvere il problema.  Non vogliamo che la gente sia frustrata”, conclude.

Amazon, 50% delle consegne green entro il 2030Lancia il progetto ‘Shipment zero’

19 febbraio 201911:16

Amazon diventa più verde. Il colosso di Jeff Bezos si impegna a rendere ‘pulite’, ovvero a zero emissioni nette, il 50% delle sue consegne entro il 2030. “Il nostro obiettivo di lungo termine è dare energia alla nostra infrastruttura globale usando al 100% energia rinnovabile. E siamo facendo progressi” su questo fronte, afferma Amazon in una nota. Nella svolta verde si inserisce il progetto ‘Shipment Zero’ per il 50% delle consegne a zero emissioni: “Non sarà facile ma la pena concentrarci nella nostra visione”.

Intelligenza Artificiale, solo 12% aziende italiane ha progettoPoliMi, mercato vale 85 mln euro, nel lavoro non è una minaccia

19 febbraio 201916:29

Il mercato dell’Intelligenza Artificiale (AI) è agli albori in Italia con una spesa per lo sviluppo di algoritmi di appena 85 milioni di euro nel 2018. Solo il 12% delle imprese del nostro paese ha portato a regime almeno un progetto in questo campo, quelli più diffusi riguardano gli assistenti virtuali.E restano interrogativi sull’impatto nel mondo del lavoro, dove è da considerarsi più una opportunità che una minaccia: se da un lato il 33% delle aziende intervistate dice di aver dovuto assumere nuove figure professionali qualificate, dall’altro il 27% ha dovuto ricollocare personale dopo l’introduzione di una soluzione di Intelligenza Artificiale. Sono i risultati della ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano.”La ricerca evidenzia un mercato dinamico ma ancora agli albori, caratterizzato da una scarsa consapevolezza da parte delle imprese delle opportunità dell’Artificial Intelligence – affermano Nicola Gatti, Giovanni Miragliotta e Alessandro Piva, Direttori dell’Osservatorio Artificial Intelligence -. Tutti gli attori del mercato devono prendere posto ai blocchi di partenza per una trasformazione di cui non si conoscono ancora appieno le regole e la durata, ma di cui si comprendono già l’enorme portata e le implicazioni”.Riguardo al mondo del lavoro, l’indagine rivela come l’Intelligenza artificiale sia da considerarsi più una opportunità che una minaccia: se è vero che 3,6 milioni di posti potranno essere sostituiti nei prossimi 15 anni dalle macchine, nello stesso periodo però ci sarà un deficit di circa 4,7 milioni di posti nel Paese dovuto prevalentemente a ragioni demografiche. “Oggi le esigenze e i bisogni delle aziende sono molteplici, per questo credo fermamente che sia necessario divulgare la cultura relativa agli strumenti di AI che possono essere adottati. – afferma Piero Poccianti, presidente dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale – Senza una conoscenza approfondita dell’azienda, dei dati e del loro significato e, almeno superficialmente, delle tecniche di IA, il progetto aziendale è destinato al fallimento. Cultura significa capire quali siano le opportunità ma anche e soprattutto i limiti di questo grande ombrello quale è l’AI – che al suo interno racchiude vari ambiti proprio come l’intelligenza umana. Per questa motivazione è fondamentale creare una connessione, una sinergia fattiva tra industria e ricerca e, inoltre, trovare un linguaggio comune per favorire la comunicazione tra questi due mondi”.
Huawei: P30 il 26 marzo, lancio a ParigiIl nuovo top di gamma punterà su fotocamere, in primis lo zoom

19 febbraio 201913:11

Huawei svelerà i suoi prossimi smartphone top di gamma – il P30 e il P30 Pro – in un evento in programma a Parigi il prossimo 26 marzo. Lo ha annunciato l’azienda cinese, che stamani ha diramato l’invito stampa per la presentazione.#RidefinisciIlPossibile è l’hashtag scelto in Italia per il lancio (in inglese è “#RewriteTheRules, riscrivi le regole). Il richiamo sembra essere alle fotocamere, sviluppate come al solito con la tedesca Leica, e in particolare allo zoom ottico.A rinforzare l’ipotesi è un breve video twittato da Huawei, che mostra tre zoomate in altrettanti luoghi simbolo della capitale francese: la Torre Eiffel, l’Arco di Trionfo e la cattedrale di Notre-Dame.

I nuovi top di gamma non saranno quindi svelati al Mobile World Congress di Barcellona, dove comunque Huawei ha in programma un evento domenica 24 febbraio, il giorno prima dell’apertura ufficiale della fiera. In quell’occasione è attesa la presentazione del primo smartphone pieghevole dell’azienda di Shenzhen.

TECNOLOGIA

Mappa mondiale social, Facebook guadagna utenti da ex Urss
Esperto, Instagram prende terreno e distanzia altri sfidanti

19 febbraio 201916:29

Facebook continua a crescere e sottrae utenti ai social dell’ex Unione Sovietica, Instagram prende terreno distanziando gli altri sfidanti. E’ la fotografia della mappa mondiale dei social media elaborata periodicamente dall’esperto di comunicazione digitale Vincenzo Cosenza. Facebook, che ha da poco compiuto 15 anni, ha continuato a crescere superando i 2,3 miliardi di utenti mensili di cui 1,5 connessi almeno una volta al giorno. Oggi è il social preferito in 153 dei 167 paesi analizzati, cioè il 92% del globo.Nell’ultimo anno è riuscito a sottrarre anche alcuni territori come Azerbaijan, Georgia, Moldova, a Odnoklassniki, uno dei due social dominanti nei territori dell’ex Unione Sovietica. “Potrebbe essere il segnale che quelle popolazioni sono pronte per il network di Zuckerberg e che il prossimo a capitolare potrebbe essere VKontakte, spiega l’esperto aggiungendo che “resta peculiare la situazione in Iran dove a causa della censura di stato riesce ad emergere a tratti solo Instagram”.Per scoprire cosa succede dietro le posizioni di leadership e in assenza di “dati ufficiali granulari”, Cosenza ha confrontato vari servizi di analisi del traffico, come SimilarWeb e Alexa, che danno una stima della popolarità per nazione. “Nelle 58 nazioni che sono riuscito ad analizzare – osserva – nell’ultimo anno ha preso terreno Instagram, raddoppiando la sua presenza e distanziando tutti gli altri sfidanti. Con il suo miliardo di utenti oggi è al secondo posto in 44 paesi, mentre Twitter resiste solo in 9, tra cui Spagna, Irlanda, Arabia Saudita e Reddit solo in Canada, Nuova Zelanda, Norvegia. Insomma – conclude – il mondo dei social è destinato a rimanere diviso in blocchi. Forse solo lo spostamento verso la fruizione dei social da dispositivo mobili e la crescita di realtà come TikTok, potrebbe in futuro spostare gli equilibri.
Samsung S10, tutte le novità da San Francisco Presentata anche la nuova gamma di dispositivi indossabili

21 febbraio 201916:11

Samsung celebra i 10 anni della linea Galaxy, quella dei telefoni top di gamma, con un evento a San Francisco, replicato a Londra, a partire dalle 20 ora italiana.

Samsung toglie la scena ai concorrenti a pochi giorni dall’apertura del Mobile World Congress, la più grande fiera della telefonia che si apre a Barcellona il 25 febbraio. In un evento a San Francisco, replicato a Londra, l’azienda sudcoreana rinnova la linea Galaxy S, che ha compiuto 10 anni, con quattro smartphone di cui uno supporta la rete del futuro 5G. Ma in Italia non sara’ al momento disponibile perche’ la tecnologia e’ in costruzione. La vera guest star dell’evento e’ il Galaxy Fold, il telefono pieghevole che diventa un tablet da 7,3 pollici. Sarà disponibile per gli utenti europei, quindi anche italiani, dal 3 maggio a duemila euro. “Oggi Samsung scrive il futuro capitolo nella storia dell’innovazione dei dispositivi mobili con il Galaxy Fold e il Galaxy S10 che offre innovazioni a livello di schermo, fotocamera e prestazioni e da’ il via a una nuova era per le tecnologie degli smartphone”, dice DJ Koh, Presidente e CEO della divisione IT & Mobile Communications di Samsung Electronics.Grande attesa per il telefono pieghevole, già mostrato alla conferenza degli sviluppatori di novembre in forma di prototipo. E che arriva sul mercato dopo quello lanciato dall’azienda Usa Royole. l telefono pieghevole Galaxy Fold ha uno schermo che chiuso misura 4,6 pollici e aperto 7,3 pollici come un tablet. Le app sono multitasking, ottimizzate per funzionare su entrambe le versioni. La linea Galaxy S10, oltre al dispositivo con a bordo il 5G, comprende tre modelli che saranno disponibili in Italia. La punta di diamante e’ il Galaxy S10+ con display da 6,4 pollici e bordi ridotti al minimo, comparto fotocamera potenziato (3 fotocamere posteriori e Dual Pixel anteriore ospitata in un foro in alto a destra del display), corpo in ceramica, riconoscimento facciale e lettore di impronta digitale 3D per lo sblocco, nella versione piu’ capiente ha un Terabyte di memoria, praticamente un computer (parte da 1029 euro, meno dell’iPhone). C’e’ poi il modello Galaxy S10 piu’ piccolo (6,1 pollici) e con qualche differenza anche nel prezzo (parte da 929 euro). Infine, il modello più economico, il Galaxy S10e con display piu’ piccolo (5,8 pollici), colorato anche di giallo e meno dotazione tecnologica (parte da 779 euro). I telefoni hanno una ricarica wireless veloce e saranno disponibili nei negozi e online a partire dall’8 marzo con preordini per Galaxy S10 e Galaxy S10+ da subito. Per un periodo di tempo limitato chi ordina questi due modelli riceverà a corredo un paio di cuffie senza auricolari, Galaxy Buds, in scia delle AirPods di Apple, del valore di 150 euro. All’evento di oggi Samsung ha allargato anche la linea dei dispositivi indossabili con il Galaxy Watch Active e il Galaxy Fit destinati al fitness e al benessere.

E’ boom degli altoparlanti, Amazon leaderBene anche Google. Apple cresce ma resta fuori dalla top five

20 febbraio 201919:24

E’ un boom di vendite per il mercato mondiale degli smart speaker: nel IV trimestre le consegne sono quasi raddoppiate (+95%) raggiungendo i 38,5 milioni di unità.
La cifra è superiore al numero di altoparlanti commercializzati nell’intero 2017. I dati sono forniti dalla società Strategy Analytics, secondo cui l’intero 2018 si è chiuso con 86,2 milioni di device consegnati. Gli analisti stimano che in oltre 60 milioni di case, nel mondo, ora sia presente almeno uno smart speaker.    Tra le aziende, Amazon e Google hanno messo a segno una crescita robusta nel periodo ottobre-dicembre, grazie alla forte domanda degli altoparlanti economici Echo Dot e Home Mini. Buon andamento anche per l’HomePod di Apple: consegne a +45%, ma la quota di mercato scende al 4,1% e non dà alla Mela un posto in top five.    Amazon è regina: con 13,7 milioni di speaker Echo consegnati (+91%) nel quarto trimestre, ha oltre un terzo del mercato mondiale (35%). Segue Google, con 11,5 milioni di dispositivi Home (+123%). La classifica prosegue con le cinesi Alibaba (2,8 milioni, +30%), Baidu (2,2 milioni, +19%) e Xiaomi (1,8 milioni, -5%). Apple è sesta a 1,6 milioni di speaker.
Usa,emoji citate come prove in tribunaleEsperto, corti tendono a considerarle irrilevanti, ma sbagliano

20 febbraio 201919:23

Le emoji e le loro ‘antenate’ emoticon stanno diventando sempre di più protagoniste dei processi, usate da accusa e difesa per dimostrare le proprie tesi. A rilevarlo è Eric Goldman, un esperto dell’università di Santa Clara, secondo il cui conteggio, iniziato nel 2004, la crescita è esponenziale, tanto da cogliere impreparati gli stessi tribunali. Il ricercatore ha fatto un monitoraggio su alcuni database sull’uso della parola emoji o emoticon nelle cause.In un caso ad esempio gli investigatori stavano cercando di provare che un uomo fosse responsabile di sfruttamento della prostituzione e hanno usato tra le prove anche una chat in cui l’accusato aveva inviato ad una donna l’immagine di tacchi a spillo e di una valigia piena di soldi, che invece secondo l’avvocato difensore era solo un tentativo di interrompere la relazione con la donna. Altri esempi riguardano ogni tipo di crimine, riferisce Goldman, dall’omicidio al furto, ma in molti casi le corti non considerano le ‘faccette’ come prove ammissibili. “Appaiono come prove, le corti devono prenderne atto, ma sono spesso considerate irrilevanti dai giudici – spiega l’esperto -. Ma sono una parte cruciale della conversazione, e devono essere comprese e non ignorate.
Immaginate se c’è una faccia che fa l’occhiolino prima di una frase, il modo di leggerla cambia radicalmente”.
La questione non riguarda soltanto gli Usa. In israele ad esempio un giudice ha condannato una coppia a pagare un soggiorno in un albergo perchè secondo lui gli emoticon festosi inviati alla struttura valevano come conferma della prenotazione.

Amazon lancia Echo Show, schermo da 10″L’altoparlante arriva in Italia

20 febbraio 201919:25

Amazon porta in Italia Echo Show, l’altoparlante ‘smart’ con schermo da 10 pollici per guardare film e programmi TV, notiziari

, foto e meteo, oltre alle videochiamate. Il dispositivo, da oggi in preordine, si unisce alla linea degli speaker Echo di Amazon, che secondo i ricercatori di Strategy Analytics sono stati i più venduti al mondo nel quarto trimestre 2018, con una quota di mercato globale del 35% a rispetto al 30% dei Google Home.
L’altoparlante, con a bordo l’assistente vocale Alexa, si pone come hub della casa, per visualizzare ad esempio le liste della spesa e delle cose da fare, le ricette mentre si cucina, accedere alle immagini delle videocamere di sorveglianza e collegarsi al videocitofono.
Il dispositivo integra una sistema audio stereo per ascoltare canzoni da Amazon Music, Spotify Premium, Deezer e dalle radio in streaming tra cui RTL 102.5, Radio Deejay, Radio 105 e RDS.
Ha inoltre una fotocamera da 5 megapixel per fare videochiamate “a mani libere” con Alexa. In futuro, spiega Amazon, arriverà il supporto a Skype. Lo schermo permette anche di navigare sul web, a mo’ di tablet, attraverso due browser – Firefox e Silk – e la tastiera virtuale sul display.
Echo Show è disponibile in preordine su Amazon.it a 230 euro, con le spedizioni che inizieranno il 27 febbraio.
Garante Privacy Ue, Huawei ci rassicuriButtarelli: incontrerò azienda, noi estranei a lotta Usa-Cina

21 febbraio 201913:25

“C’è un wrestling politico in corso tra Cina e Stati Uniti, un gioco comprensibile per quanto riguarda i rapporti commerciali, al quale però vogliamo essere estranei. Il dibattito riguarda anche Huawei, un grosso operatore che giustamente spinge a investire di più sul contesto europeo. Si tratta di vedere quali siano i rapporti tra questa società e lo Stato cinese”. Lo afferma Giovanni Buttarelli, Garante europeo della protezione dei dati, in un’intervista alla Stampa in cui spiega che ora “spetta all’azienda dimostrare che sono in grado di rispettare i diritti dei cittadini”.

In merito ai rischi dell’uso di apparecchiature Huawei nello sviluppo delle reti mobili 5G, “registro nel dibattito l’esistenza di punti che vanno chiariti. Incoraggiamo la società a fornire assicurazioni”, dichiara Buttarelli. “L’azienda mi ha chiesto un incontro e sarò felice di accordarlo a breve”.

“E’ necessario proseguire con questo dialogo. Non possiamo accettare una logica isolazionista, in ballo c’è l’evoluzione tecnologica. La cosa più importante per chiunque voglia operare è la fiducia”, prosegue il garante. “È indubbio che ci sia una domanda di chiarezza. Di sicuro non è possibile conquistare la fiducia degli utenti senza una serie di garanzie. Chi viene da lontano paga lo scotto della diversità del sistema, non può quindi che rispondere alle preoccupazioni con trasparenza”.
Cybersicurezza auto, a rischio la componentisticaPer Synopsys interessano RF, assistenza alla guida e telecamere

EOMA21 febbraio 201913:26

Con l’aumento della diffusione, anche sui modelli di fascia bassa, delle automobili ‘connesse’ cresce anche l’impegno da parte dei Costruttori per proteggere – attraverso specifiche tecnologie – la privacy e la sicurezza dei dati che vengono veicolati all’interno della vettura e nei collegamenti con l’ambiente esterno e le infrastrutture. Un recente studio condotto dal Ponemon Institute per conto di Synopsys e di SAE International – realizzando attraverso intervistate a 600 professionisti responsabili del contributo o della valutazione della sicurezza dei componenti automotive – evidenzia in questo ambito una situazione preoccupante. La maggior parte (63%) degli intervistati verifica meno della metà dell’hardware, del software e di altre tecnologie esposte a vulnerabilità. Quasi un terzo (30%) delle aziende rappresentate dai manager intervistati non ha, poi, un programma o un team dedicati alla sicurezza informatica del prodotto.

I maggiori rischi per la cibersicurezza – si legge nello studio Synopsys SAE International – arrivano dalle tecnologie RF (63%), tra cui WiFi e Bluetooth, seguite dalla telematica (60%), dai sistemi di assistenza alla guida (45%), dalle telecamere (29%) e dai componenti elettrici (17%). Gli autori dello studio hanno valutato anche i fattori primari che sono a monte di questa pericolosa vulnerabilità nelle tecnologie automobilistiche: al primo posto (71%) la pressione per rispettare le scadenze di consegna dei nuovi prodotti, al secondo (60%) la mancanza di formazione relativamente a procedure e pratiche sicure e al terzo (55%) errori accidentali di codifica dei software.
Siamo alla cyber-guerriglia permanenteRapporto Clusit, 2018 l’anno peggiore per minacce informatiche

21 febbraio 201913:25

Nell’ultimo anno c’è stato un graduale trasferimento dei conflitti nel cyberspazio da parte dei singoli Stati, con un innalzamento continuo del livello di scontro senza dover fare ricorso a eserciti e armamenti tradizionali. A descrivere il fenomeno è il rapporto annuale del Clusit, l’Associazione Italiana per la sicurezza informatica, secondo cui “la nostra società è entrata in una fase di cyber guerriglia permanente, che rischia di minacciare la nostra stessa società digitale”.

Il rapporto definisce il 2018 come “l’anno peggiore di sempre” per l’evoluzione delle cyber-minacce, dal punto di vista sia quantitativo che qualitativo. Sul primo fronte, nel 2018 si sono contati 1.552 attacchi gravi a livello globale, il 37,7% in più del 2017. Gli attacchi sono raddoppiati nella sanità (+99%, rivolti in larga parte al furto di dati personali), che insieme alle infrastrutture è il settore in cui i rischi cyber sono cresciuti di più. Nel settore pubblico sono aumentati del 41%, nelle banche del 33%.

A livello qualitativo, accanto alla cyber-guerriglia, aggrava lo scenario la rapida evoluzione delle minacce di spionaggio e sabotaggio. La cosiddetta “guerra della percezione”, che si basa sulla creazione di fake news e sulla loro amplificazione attraverso i social media, insieme alle infiltrazioni in infrastrutture critiche e ai furti di informazione per finalità geo-politiche, amplificano notevolmente i livelli di rischio – evidenziano gli esperti -, consentendo ai cybercriminali di finanziarsi per poter compiere poi crimini più importanti.

Preoccupa infine l’intelligenza artificiale, con l’apprendimento automatico che da un lato è usato per sferrare attacchi, e dall’altro è esso stesso oggetto di attacco.

Wang (Zte), il 5G cambierà il mondoPotenziale illimitato per servizi di realtà virtuale e aumentata

21 febbraio 201919:31

Le nuove reti mobili 5G, il cui sviluppo è iniziato nel 2019 in diversi Paesi del mondo inclusa l’Italia, “cambierà il mondo in tutti i suoi aspetti. Con l’implementazione di intelligenza artificiale, realtà virtuale e aumentata, il 5G promuoverà lo sviluppo di un’infrastruttura completa e intelligente in grado di integrare comunicazioni, cloud e applicazioni per spingere la digitalizzazione del mondo”. Lo ha detto Wang Xiyu, direttore tecnico della compagnia cinese Zte, a pochi giorni dall’avvio del Mobile World Congress di Barcellona, la più grande fiera mondiale dedicata al settore mobile.
“La rete 5G sarà dieci volte più veloce del 4G e collegherà un numero grandissimo di oggetti. La latenza diminuirà a un microsecondo, decine di volte meno del 4G”, ha osservato Wang.
“Con la virtualizzazione, il cloud computing e l’intelligenza artificiale, l’intera rete sarà più flessibile e agile”.
“Ci sarà un potenziale illimitato in nuovi servizi come la realtà virtuale e aumentata, e in nuovi mercati e applicazioni quali l’IoE, cioè l’internet di ogni cosa. L’IoE, nell’era del 5G, farà convergere il mondo virtuale e fisico”, ha concluso il manager.
Il mercato degli smartphone a +1,2% nel 2018, boom HuaweiAnalisti, giù Samsung e Apple, crescono le aziende cinesi

21 febbraio 201919:33

Il mercato mondiale degli smartphone è riuscito a chiudere il 2018 in crescita, sebbene di poco. A fronte delle precedenti stime, che vedevano le consegne in calo per la prima volta, gli analisti di Gartner certificano che le vendite globali agli utenti finali sono aumentate dell’1,2% l’anno scorso, raggiungendo gli 1,55 miliardi di unità.
Per gli esperti quello appena trascorso è stato “l’anno di Huawei”. A fronte delle difficoltà scontate dai primi in classifica, Samsung e Apple, la compagnia cinese ha infatti registrato una crescita robusta.
Samsung ha chiuso il 2018 con 295 milioni di smartphone venduti, in netto calo rispetto ai 321 milioni del 2017 (-8,2%).
Giù, ma in maniera meno marcata, anche Apple, passata da 215 a 209 milioni di iPhone (-2,7%). La casa di Cupertino è ora tallonata da Huawei, che in un anno è cresciuta del 30% passando da 150 a 203 milioni di dispositivi venduti.
Fuori dal podio altre due realtà cinesi. Al quarto posto c’è Xiaomi, in forte crescita da 89 a 122 milioni di smartphone, e al quinto Oppo, anch’essa col segno più, da 112 a 119 milioni.
“Oltre alle roccaforti di Cina ed Europa, Huawei continua ad aumentare gli investimenti in Asia-Pacifico, America Latina e Medio Oriente per crescere in modo ulteriore”, spiega l’analista Anshul Gupta, direttore della ricerca in Gartner. A contribuire all’incremento, aggiunge, c’è anche la “continua espansione del brand Honor, sempre di Huawei, nella seconda metà dell’anno, specialmente nei mercati emergenti”.
Tim e Vodafone si alleano per il 5GObiettivo è condividere la rete mobile e aggregare 22 mila torri

21 febbraio 201919:06

Tim e Vodafone, i rivali di sempre, si alleano nel 5G. I due gruppi hanno fatto sapere che “intendono avviare una partnership per la condivisione della componente attiva della rete 5G, per valutare la condivisone degli apparati attivi della rete 4G e per ampliare l’attuale accordo di condivisione passiva”. Inoltre Tim e Vodafone valutano “l’aggregazione in un’unica entità delle rispettive infrastrutture passive, per un totale di 22 mila torri in Italia”. La comunicazione è arrivata al termine del cda di Tim, nel corso del quale è stato approvato il piano industriale.         [print-me title=”STAMPA”]