SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA
SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA TUTTE LE NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE
DALLE 07:20 DI SABATO 20 APRILE 2019
ALLE 08:32 DI DOMENICA 21 APRILE 2019
SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA
Scamarcio in un plumbeo legal-thriller
Con Boni, Pesce e Gerini in ‘Non sono un assassino’
20 aprile 2019 07:20
‘Non sono un assassino’ di Andrea Zaccariello, in sala dal 30 aprile con 01 e basato sull’omonimo best-seller di Francesco Caringella, è un plumbeo legal-thriller con protagonista il vice-questore Francesco Prencipe (Riccardo Scamarcio). Tutto inizia quando l’uomo un giorno esce di casa per raggiungere il suo migliore amico, il giudice Giovanni Mastropaolo (Alessio Boni). I due, in realtà, non si vedono da quasi due anni, ma per incontrare il suo caro amico, Andrea percorre due ore di macchina per un colloquio di poche parole. Due ore per una domanda e una risposta? Una cosa sospetta se si considera poi che quella stessa mattina il giudice viene trovato morto, freddato da un colpo di pistola alla testa, e Francesco è l’ultimo ad averlo visto. Solo sue le impronte nella casa come il tempo per uccidere l’amico. A interrogarlo e accusarlo una PM dalla voce roca (Claudia Gerini) che conosce il suo passato. A difenderlo invece l’avvocato amico di una vita (Edoardo Pesce). In più, in questo giallo dalle atmosfere cupe, ci si mette in mezzo pure un testimone oculare che accusa il vicequestore che ha però dalla sua una cosa non da poco: come può un uomo di legge concepire un delitto senza garantirsi un minimo alibi anzi facendo convogliare tutte le prove contro lui? “Ho letto molto di diritto romano – dice Scamarcio – e ho scoperto che gli imputati potevano anche mentire per poter rappresentare al meglio la verità. Gli era concesso perché se avessero detto la verità esatta potevano paradossalmente fuorviare la giuria. La menzogna era così una scena, un meccanismo di rappresentazione. Il film – continua l’attore – è anche la storia di un’amicizia che va molto indietro nel tempo”.
SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA
“Era interessante il contrasto tra la durezza della pm che cerca la verità – sottolinea la Gerini – e la matassa complicata in cui deve destreggiarsi. Anche per questo ho pensato di utilizzare una voce logorata, stanca, con delle corde vocali irritate”. “Il libro è scritto in prima persona – commenta il regista – e questa era già una sfida. Certamente – aggiunge – conosco il cinema civile italiano e mi ha influenzato, ma solo all’inizio perché volevo che questo film si concentrasse sulle anime dei protagonisti. Il male trova spazio in noi quando ci convinciamo che non sia il male – continua – . Ci ricostruiamo allora la realtà che vogliamo e non accettiamo critiche o punti di vista altrui. Volevamo comunque raccontare – conclude Zaccariello – una Puglia diversa, ombrosa, dove c’è una costante sensazione di maltempo anche se poi la pioggia cade solo alla fine”.
SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA
Il prof Accorsi e ‘Il campione’ di calcio
In sala dal 18 aprile
20 aprile 201910:51
– Da una parte un campione di calcio come tanti, giovanissimo, ricco, popolare e straviziato (Lamborghini e Ferrari nel garage della sua mega-villa), dall’altra un professore un po’ triste con un passato da dimenticare. Questa la formula de ‘Il campione’, opera prima di Leonardo D’Agostini in sala dal 18 aprile in trecento copie distribuite da 01. Christian Ferro (Andrea Carpenzano) è il giovanissimo centrocampista della Roma, tanto talento e altrettanta capacità di mettersi nei guai: risse, incidenti d’auto e nessuna disciplina. Valerio Fioretti (Stefano Accorsi), è invece il professore, un uomo solitario e schivo, con problemi economici, un matrimonio fallito alle spalle e per nulla appassionato di calcio.
Fatto sta che il professore viene affiancato al giovane campione quando, dopo l’ennesima bravata, l’autorevole presidente del club, Tito (Massimo Popolizio), decide che è arrivato il momento di impartirgli un po’ di disciplina. La mission impossible è quella di far prendere a Christian un diploma, ma non sarà affatto facile. Il campione vive infatti tra videogiochi, una donna influencer, per la quale contano solo i followers, e amici squisitamente coatti, mentre Valerio è sempre solo tra i suoi libri. Tra i due all’inizio saranno scintille e incomprensioni, ma lentamente si ritroveranno l’uno accanto all’altro legati da un affetto che ricorda molto quello che si crea tra padre e figlio. “Il film – spiega il regista alla sua opera prima – parla di tante cose con al centro la gestione del successo, come nel caso di questo calciatore che si ritrova a vivere al massimo e deve gestire tutto quello che gli accade senza perdersi. Un lavoro molto complesso – aggiunge D’Agostini – che ha richiesto tra l’altro una grossa documentazione sul mondo del calcio e sui calciatori, che hanno spesso tratti in comune nelle loro vite”.
SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA
Per Accorsi, “il film racconta sia un successo reale, quello del calciatore, ma anche la percezione stessa del successo che abbiamo tutti noi attraverso i social. Il mio personaggio – aggiunge – è una bellissima figura di professore, una di quelle persone che se incontri davvero te ne ricordi tutta la vita”. Per ‘Il campione’, che passerà in anteprima al Festival del cinema Europeo di Lecce, c’è stato comunque il placet di Francesco Totti che dopo averlo visto ha detto nel suo stile conciso: “È vero, è proprio così”. Infine, nel cast del film, una produzione Groenlanddia con Rai Cinema in associazione con 3 Marys Entertainment, prodotto da Matteo Rovere e Sydney Sibilia, anche Camilla Semino Favro e Anita Caprioli.
SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA
I rompiscatole, eroi senza mantelloIacovella e le storie di ragazzi che hanno cambiato il mondo
20 aprile 201912:58
VITTORIA IACOVELLA, I ROMPISCATOLE. STORIE DI GIOVANI EROI SENZA MANTELLO (Risfoglia Editore, pp.64, 14.90 Euro). Si chiamano Valerio, Syed, Ruby, Felix, Yusra, Louis, Boyan, Aurora, Hillary, Karla: sono “eroi senza mantello”, che hanno agito senza sapere se la loro tenacia li avrebbe portati da qualche parte. Sono ragazzi speciali, eppure comuni, che dando ascolto a se stessi hanno reso il mondo un posto migliore. Eccoli nella loro bellezza “I rompiscatole” che la giornalista Vittoria Iacovella ha raccontato in un libro sorprendente, amaro e dolcissimo, ma soprattutto pieno di speranza. Edito da Risfoglia (con il patrocinio di UNHCR) e corredato dalle bellissime illustrazioni di Lorenzo Santinelli, il libro ci fa capire che è un gran peccato che le good news non facciano notizia perché leggere le storie di questi ragazzi fa davvero bene al cuore. Senza armi se non il coraggio, e con nessun paracadute a proteggerli, i protagonisti hanno rotto le scatole in cui erano stati chiusi: c’è chi è uscito da un passato di violenza, chi è scappato dal proprio Paese, chi si è battuto contro l’odio razziale, chi ha sconfitto i limiti della propria disabilità.
“Mi piace collezionare storie positive di chi ha superato le difficoltà. Lo faccio da anni e solo a volte riesco a lavorarci”, spiega in un’intervista l’autrice, “selezionare le storie non è stato facile. Volevo 5 maschi e 5 femmine, varie aree linguistiche e diverse tematiche. Ma la mia è soprattutto una narrazione sulla ricerca del proprio senso: mi ha aiutato anche una psicoanalista, e ho seguito la teoria della ghianda di Hillman, secondo cui la ghianda contiene in sé la quercia che sarà”. “Quando Syed, arrivato nascosto sotto un tir dall’Afghanistan e oggi mediatore culturale, è andato in classe di mia figlia per raccontare la sua storia, un bambino gli ha detto che era sbalordito perché non aveva mai incontrato un supereroe. Syed gli ha risposto che era esattamente come lui, e che infatti non aveva il mantello”, prosegue Iacovella, “quelle che racconto nel libro sono storie vere di ragazzi come tutti gli altri, che però hanno cambiato il mondo con un atto di coraggio. Narro anche la loro emotività oscillante tra sentimenti contrastanti, che è poi ciò che li ha fatti andare avanti nelle difficoltà”. I temi affrontati sono molti, dalla diversità all’immigrazione, dalla disabilità allo sport, dalla violenza alle invenzioni alla sessualità: tutto è narrato con mano incredibilmente leggera dall’autrice, che riesce ad affrontare la complessità senza banalizzarla ma rendendola accessibile. “Le mie riflessioni linguistiche sono state molto semplici: ho scritto il libro pensando che lo avrebbero letto i miei figli di 13 e 11 anni e il figlio del mio compagno, di 10 anni”, rivela.
“Quelle che sembrano storture sono in realtà lo specchio di un talento che sta facendo a botte per uscire fuori. I ragazzi oggi sono pieni di contenuti e hanno richieste forti. Il mio è un invito agli adulti a immergersi nella loro profondità”, spiega, portando l’esempio del Presidente Mattarella, “che sta facendo un’operazione meritoria, impegnandosi a dare luce alla luce”.
“Nessuno è un’isola, e i protagonisti sono stati intervistati all’interno del proprio contesto. Ho parlato anche con le loro famiglie. Per me è stato un viaggio emotivamente molto forte”, racconta ancora, “credo che questo libro possa servire ai giovani così come ai grandi per ritrovarsi. Emergono tante paure, anche le mie: quelle che avevo da bambina o quelle che ho da mamma”. Proprio perché rivolto ai giovani, il libro non poteva essere “solo” di carta, ma è anche un progetto crossmediale: “grazie a Esra, società che si occupa di mappe satellitari che ci ha aiutato gratuitamente, abbiamo realizzato una storymap: i lettori potranno guardare il mondo e vedere dove sono i rompiscatole, seguire i loro percorsi e andare ad approfondire con fotografie, interviste, contributi audio e informazioni”.
SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA
Adele annuncia la separazione dal marito
Nota del suo staff, “Cresceranno insieme il figlio”
20 aprile 201912:23
– NEW YORK
– Adele e il marito Simon Konecki si sono separati. A darne l’annuncio, con un comunicato stampa all’Associated Press, è stato lo staff della celebre cantante britannica. “Adele e il marito si sono separati – si legge nella brevissima nota -. Si sono impegnati a crescere il figlio (Angelo, nato nel 2012, ndr) insieme con amore. Come sempre la coppia chiede riservatezza. Non ci saranno ulteriori commenti”.
SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA
A Matera è un Ponte da tutto esauritoTanti turisti nella Capitale europea della Cultura 2019
MATERA20 aprile 201913:16
– Per il lungo Ponte di Pasqua si registra il “tutto esaurito” a Matera, Capitale europea della Cultura 2019, con tanti turisti che alloggiano anche in altri centri della provincia e del comprensorio murgiano pugliese.
Forte è il richiamo di Matera 2019 sopratutto con la grande mostra, inaugurata in settimana a Palazzo Lanfranchi, sul “Rinascimento visto da Sud. Matera, l’Italia meridionale e il Mediterraneo tra ‘400 e ‘500”.
Le ‘7 vite’ di Tinin MantegazzaNel Ravennate prima antologica dedicata da un museo pubblico
RAVENNA20 aprile 201917:56
Tinin Mantegazza, 88 anni, è un’instancabile mente creativa che ha saputo spaziare con capacità e disinvoltura dal giornalismo alla regia, dalla tv all’animazione culturale, all’organizzazione teatrale. Alla sua carriera artistica, e alle invenzioni con cui ha segnato la cultura italiana dal secondo dopoguerra ad oggi, il Comune di Bagnacavallo (Ravenna) dedica una mostra in collaborazione con la Fondazione Tito Balestra onlus e Accademia Perduta/Romagna Teatri: ‘Tinin Mantegazza. Le sette vite di un creativo irriverente’, dal 27 aprile al 7 luglio al Museo Civico delle Cappuccine.
È la prima grande rassegna antologica dedicata all’artista ligure da un museo pubblico e ripercorrerà le principali tappe del suo percorso, offrendo oltre 250 disegni originali, dipinti, pupazzi, fotografie, filmati e documenti. Non mancheranno testimonianze della sua graffiante critica sociale e politica, del suo ruolo di animatore dei primi anni del cabaret milanese e delle sue realizzazioni più note al grande pubblico. Tra queste il celebre ‘sig.Toto’ delle schede di approfondimento di Enzo Biagi o il pupazzo Dodò, protagonista del programma Rai per bambini ‘L’albero azzurro’.
La mostra, con ingresso gratuito, non si limita a guardare al passato, ma si sforza di stare al passo con i suoi più recenti lavori di disegnatore e scrittore, che licenzia incessantemente dalla sua casa-studio con vista sul porto di Cesenatico. Proprio qui, al Museo della Marineria, Mantegazza è stato festeggiato nel febbraio scorso per il suo compleanno e ha presentato il suo ultimo libro di racconti, ‘Restituiamo Roma al Vaticano (con tante scuse)’, della Corsiero Editore.
Treccani per la prima volta in libreriaGianotto, due collane, per guardare futuro e recuperare passato
20 aprile 201919:42
La Treccani entra in un luogo in cui non è mai stata, la libreria, con due nuove collane di saggi: una che guarda al futuro, ‘Visioni’, e una che recupera il passato, ‘Voci’, quest’ultima a basso prezzo, 10 euro, per conquistare soprattutto un pubblico giovane.
“Abbiamo preso un editore che esiste da quasi un secolo, che ha sempre custodito la certificazione del sapere, e lo abbiamo portato in un territorio che non è il suo, la libreria, facendolo passare dal verticale all’orizzontale. Il ventunesimo è il secolo della rete che è orizzontale” dice Giorgio Gianotto, coordinatore del nuovo progetto editoriale Treccani Libri. “L’obiettivo è quello di avvicinare così non solo un pubblico da sempre consolidato, ma anche quello dei più giovani” come ha spiegato il presidente della Treccani, Franco Gallo.
Ventidue i titoli che usciranno nel 2019 per Treccani Libri, più due Strenne. I primi, in libreria dal 18 aprile, sono: ‘NGF-La molecola della vita’ di Rita Levi-Montalcini, con un saggio di Elena Cattaneo, ‘Il valore delle parole’ di Tullio De Mauro, con un saggio di Stefano Gensini, ‘Il nostro futuro. Scenari per l’umanità’ di Martin Rees e ‘Riprendere il controllo. Nuove comunità per una nuova politica’ di George Monbiot. Il 12 e 13 maggio Treccani Libri sarà al Salone del Libro di Torino 2019 con il sociologo Peter Frase, autore di ‘Quattro modelli di futuro’.
“Convinti che i cambiamenti e le contraddizioni del presente richiedano nuovi strumenti del pensiero per essere interpretati correttamente, abbiamo orientato il nostro lavoro alla saggistica, guardando decisamente al futuro e ponendo nel rapporto tra scienza e umanesimo il baricentro di una produzione che crediamo coraggiosa e importante” afferma il direttore generale della Treccani, Massimo Bray. “C’e’ un grande patrimonio in Treccani: 24 premi Nobel che hanno scritto voci per l’Enciclopedia. Ecco, abbiamo preso queste voci, le abbiamo attualizzate facendo scrivere delle introduzioni e le abbiamo pubblicate in volumetti a prezzo fisso di 10 euro. ‘Voci’ è una collana che speriamo leggano i giovani perchè la memoria è importante. Anche per questo il prezzo è basso. Riprendiamo un patrimonio esistente come nel primo titolo in cui troviamo la ricerca che portò al Nobel Rita Levi-Montalcini aggiornata dalla biologa e senatrice Elena Cattaneo” racconta Gianotto. Tra i prossimi titoli, annuncia il coordinatore del progetto editoriale, “la voce ‘europeismo’ di Altiero Spinelli aggiornata da Giuliano Amato. Salvatore Veca aggiornerà invece se stesso sull’idea di libertà. Il concetto rimane lo stesso ma farà un discorso su cosa abbiamo fatto di questa idea. Luca Serianni interviene sulla differenza fra italiano scritto e parlato con la prefazione di Giuseppe Antonelli, suo allievo, in una sorta di passaggio di testimone”.
‘Visioni’ è una collana che “indaga i territori della contemporaneità e dei problemi che ci affliggeranno nei prossimi anni: il clima, il ridisegno politico in atto, lo sviluppo di un nuovo contratto sociale. I nostri libri parleranno di queste cose cercando di metterle su un piano orizzontale con diversi strumenti che dialogano nello stesso tempo: non si può parlare di automazione senza parlare delle nuove comunità e diritti che nasceranno. Martin Rees, grande pensatore del Novecento, ne ‘Il nostro futuro’, si interroga su cosa dovremmo fare per avere un buon futuro mettendo insieme gli studi umanistici e quelli scientifici”. I titoli di ‘Visioni’ del 2019 sono tutti di autori stranieri. “E’ un modo di mostrare il recinto in cui vogliamo muoverci. Nel 2020 saremmo già a più o meno il 50% tra stranieri e pensatori italiani”. Le strenne riserveranno delle sorprese con due libri illustrati: ‘Cercare’ di Lorenzo Terranera destinato ai ragazzi con 35 tavole in bianco e nero senza parole e ‘Storia dell’illustrazione femminile italiana’ di Paola Pallottino, decana degli illustratori italiani, con oltre 100 illustrazioni dall’inizio del Novecento a oggi. Treccani Libri va alla conquista di un’altra fascia di pubblico con una saggistica divulgativa. “Nel 2018 il venduto di saggistica è aumentato parecchio. Nei momenti di incertezza la voglia di sapere cresce. Il libro di George Monbiot rappresenta quello che vogliamo fare. Parla di una nuova idea di comunità in un mondo che si ripiega su se stesso o è diventato globale per forza. Uno degli autori da lui più citati è Gramsci” spiega Gianotto.
Zecchi nominato presidente Muse TrentoCome Sgarbi al Mart di Rovereto non riceverà compenso
TRENTO20 aprile 201916:34
– Dopo quella di Vittorio Sgarbi al Mart, la giunta provinciale di Trento si è occupata di un’altra nomina ai vertici di uno dei più importanti musei del Trentino.
L’esecutivo ha infatti designato il professor Stefano Zecchi alla presidenza del Muse.
“Siamo certi che le caratteristiche del professor Zecchi – commentano il presidente della Provincia Fugatti e l’assessore alla cultura Mirko Bisesti – sapranno dare il giusto apporto alla mission del Muse che accanto al rigore scientifico unisce la vitalità di continue proposte capaci di mantenere alto il potenziale attrattivo di un museo che ha finora dato grandi soddisfazioni, e per questo ringraziamo il board uscente porgendo nel contempo i migliori auguri a chi ora dovrà portare avanti la continua sfida dell’eccellenza”. Come Sgarbi, anche Zecchi non percepirà un compenso. Il cda del Muse sarà completato dalla giornalista Rai Laura Strada e ex sindaco ed ex vicepresidente della Provincia, Alberto Pacher, designato dal Comune.
Buonasera Presidente, da De Nicola a CiampiDocuserie su Rai Storia, Fassari è Cossiga, Trabacchi Pertini
20 aprile 201918:02
Undici Presidenti della Repubblica e altrettanti attori italiani a farli rivivere, dando loro voce e volto: da martedì 30 aprile alle 21.10 su Rai Storia prende il via “Buonasera Presidente” che racconta 10 Capi dello Stato del passato da Enrico De Nicola a Carlo Azeglio Ciampi, più Alcide De Gasperi che ha ricoperto il ruolo provvisorio per un breve periodo nel 1946, da Enrico De Nicola a Carlo Azeglio Ciampi.
“Buonasera Presidente” è una docu-fiction seriale che unisce immagini, testimonianze illustri e filmati di repertorio alla narrazione fiction, con una serie di “faccia a faccia” condotti dal giornalista Filippo Ceccarelli agli 11 personaggi, interpretati da altrettanti attori che ne fanno rivivere l’indole, la personalità e il profilo politico: Antonello Fassari nel ruolo di Francesco Cossiga, Antonio Catania in quello di Oscar Luigi Scalfaro, Giorgio Colangeli nelle vesti di Carlo Azeglio Ciampi. E ancora Paolo Sassanelli (Giuseppe Saragat), Giovanni Esposito (Giovanni Leone), Gianfranco Gallo (Enrico De Nicola), Sergio Pierattini (Luigi Einaudi), Thomas Trabacchi (Sandro Pertini), Amerigo Fontani (Giovanni Gronchi), Nando Paone (Antonio Segni), Paolo Ricca (Alcide De Gasperi). Prodotta da Gloria Giorgianni, autori Filippo Ceccarelli, Alessandra Cravetto, Marco Dell’Omo, Giacomo Faenza e Davide Minnella, regia Giacomo Faenza e Davide Minnella. Le interviste di Ceccarelli non hanno niente di immaginario, perché i Presidenti rispondono sempre con parole da loro realmente usate, che gli autori, con la consulenza degli storici Sabino Cassese e Alberto Melloni, hanno tratto da discorsi pubblici, libri di memorie, colloqui con giornalisti e che restituiscono un racconto reale e accurato, non solo dei momenti più istituzionali, ma anche di quelli legati all’esperienza personale, intima, di queste figure che con il loro operato hanno saputo ispirare, guidare, anche cambiare, l’Italia. Ad arricchire il racconto una serie di testimonianze illustri che si intervallano ai materiali di repertorio e alle interviste.
Tra queste, quelle di familiari e amici dei Presidenti, come Giancarlo Leone, Gabriella Ciampi, Ernestina Saragat, Matteo Sardagna Einaudi, Maria Cecilia Gronchi, Mariotto Segni, Maria Romana De Gasperi, Anna Maria Cossiga, e di tanti personaggi del mondo delle istituzioni e non solo, come i politici Emma Bonino, Marco Follini, Mauro Mellini, Nicola Mancino, Rosy Bindi, Luigi Zanda, il Giudice della Corte Costituzionale Giuliano Amato, Monsignor Vincenzo Paglia, gli storici Sabino Cassese e Alberto Melloni, co-autori del libro: “I Presidenti della Repubblica – Il Capo dello Stato e il Quirinale nella storia della democrazia italiana” e consulenti della serie, l’ex calciatore e campione del mondo sotto la presidenza Pertini Marco Tardelli, l’alpinista Giampiero Di Federico e molti altri.
Una co-produzione originale Anele e Rai Storia, realizzata da Anele, e presentata nei giorni scorsi in anteprima presso l’Aula Magna Mario Arcelli dell’Università Luiss Guido Carli. A dare un saluto di benvenuto agli oltre 350 ospiti presenti in sala, il direttore generale della Luiss Giovanni Lo Storto. Protagonista dell’anteprima l’episodio dedicato al Presidente Giovanni Leone.
In platea, gli attori protagonisti della serie il conduttore Filippo Ceccarelli, il direttore di Rai Cultura Silvia Calandrelli. La serie – in 7 puntate da 50 minuti ciascuna – si apre con due puntate dedicate a tre presidenti ciascuna (De Gasperi – De Nicola – Einaudi e Gronchi – Segni – Saragat) cui seguono cinque puntate monografiche dedicate a Leone, Pertini, Cossiga, Scalfaro, Ciampi.
Si comincia con Alcide De Gasperi, capo provvisorio dello Stato per due settimane, interpretato da Paolo Ricca. Al centro dell’intervista in particolare la nascita della Repubblica, il nodo dell’amnistia ai fascisti, i difficili rapporti con Togliatti, la scelta anti-presidenzialista alla Costituente. La figlia Maria Romana racconta un De Gasperi privato e familiare e rivela l’imbarazzo del padre per le acclamazioni che riceveva nelle piazze. Si procede con l’elegante ma morigerato Enrico De Nicola, eletto dalla Costituente capo provvisorio dello Stato nel 1946, che rivive con il suo carattere bizzoso e la sua sapienza giuridica grazie all’attore Gianfranco Gallo. Tra il rifiuto di recarsi a vivere nella ex reggia del Quirinale e il taglio dello stipendio da presidente, prende luce un personaggio che amava farsi desiderare e che camminava in bilico tra la fede monarchica e l’adesione alla Repubblica. Il primo episodio si conclude con il liberale e “tutto d’un pezzo” Luigi Einaudi, che dà il via alla serie dei settennati presidenziali. [print-me title=”STAMPA”]