Aggiornamenti, Mondo, Notizie, Ultim'ora

MONDO TUTTE LE NOTIZIE

Tempo di lettura: 10 minuti

Ultimo aggiornamento 27 Aprile, 2019, 21:33:10 di Maurizio Barra

MONDO TUTTE LE NOTIZIE

MONDO TUTTE LE NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE

DALLE 12:55 ALLE 21:33 DI SABATO 27 APRILE 2019

MONDO

Siria: attacchi qaedisti nel nord
I morti sono soldati di Damasco e miliziani filo-governativi

27 aprile 2019 12:55

– Diciassette soldati siriani e membri di milizie filo-governative sono stati uccisi e altri 30 feriti in due attacchi compiuti nelle prime ore di oggi da miliziani qaedisti nel nord del Paese, secondo quanto riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). Gli attacchi, seguiti da nutrite sparatorie accompagnate da bombardamenti aerei, sono avvenuti nelle aree di Zammar e Khan Tuman, nel sud e nel sud-ovest della provincia di Aleppo. Negli scontri sono rimasti uccisi anche otto insorti. Il gruppo Hayat Tahir al-Sham, legato ad Al Qaida, ha rivendicato gli attacchi, avvenuti in una regione che dovrebbe essere demilitarizzata in base ad un accordo raggiunto sette mesi fa da Turchia e Russia, ma che è stato più volte violato.

MONDO

India: guerra dati su perdita boschi
Allarme Global Forest Watch.Indiani replicano, verde in crescita

NEW DELHI27 aprile 201914:58

– È scontro sui dati che fotografano lo stato di salute delle foreste in India. Secondo un recente studio del Global Forest Watch, una sezione del WRI, il World Resources Institute, un centro di ricerca internazionale no profit, in diciassette anni il paese avrebbe perso foreste per una superficie pari a 1.6 milioni di ettari, quattro volte l’intera area di Goa. Il rapporto afferma che dal 2000 al 2010, il territorio coperto da boschi e foreste è passato dal 12 per cento all’8,9 per cento dell’area geografica totale. Non solo: il 50 per cento della perdita totale si registrerebbe in cinque stati del nord est, il Nagaland, Tripura, Meghalaya, Mizoram e Manipur, paradossalmente le aree in cui vivono le popolazioni tribali, la cui esistenza è strettamente connessa con quella dei boschi, che i tribali curano, ripiantano, seguono quotidianamente.
Gilet gialli a Strasburgo e ParigiDue giorni dopo annunci di Macron, si riorganizza la protesta

PARIGI27 aprile 201914:59

– Cominciano ad affluire i manifestanti in gilet giallo a Strasburgo e a Parigi, le due città in cui si prevede oggi la mobilitazione numero 24, confermata anche dopo gli annunci di Emmanuel Macron, in conferenza stampa due giorni fa. Il movimento di protesta li ha definiti ormai “il blabla presidenziale”.
A Strasburgo centinaia di gilet gialli stanno affluendo sulla place de l’Etoile, per una “manifestazione nazionale e internazionale” dove sono stati invitati manifestanti tedeschi e belgi per confluire sotto la sede del Parlamento europeo. A Lione si registrano vari blocchi sulla tangenziale mentre si temono scontri a Tolosa, già teatro di violenze nelle settimane scorse. La place du Capitole resta vietata. Nella capitale i gilet gialli si stanno radunando a Montparnasse insieme ai sindacalisti della CGT (sinistra comunista). Restano transennate dalla polizia le zone degli Champs-Elysees, dell’Eliseo e dell’Assemblea Nazionale e di Notre-Dame.
Yemen: morti possono superare i 230milaStudio Onu: per guerra, malattie a fame entro l’anno

27 aprile 201915:33

– Potrebbero arrivare a 102.000 alla fine del 2019 i morti nel conflitto in Yemen, a cui si aggiungerebbero altri 131.000 per fame, malattie e mancanza di cure. E’ quanto risulta da un rapporto commissionato dall’Onu all’Università di Denver.
Il totale delle vittime, in gran parte civili, arriverebbe così a 233.000 in poco meno di cinque anni di guerra, secondo il rapporto, intitolato ‘Assessing the Impact of War on Development in Yemen’.
“E’ peggio di quello che ci si aspettava”, ha detto al sito Middle East Eye Jonathan Moyer, tra i responsabili della ricerca, secondo il quale la grande maggioranza delle vittime è composta di bambini sotto i cinque anni. Secondo il rapporto, un bambino muore in Yemen ogni circa 12 minuti per la guerra o gli effetti collaterali.
Libia: 290 morti da inizio scontri’Richiesti psicologi per assistere minori e donne violentate’

27 aprile 201915:59

– E’ arrivato a 290 il bilancio dei morti in Libia a causa degli scontri in atto e tra le vittime si contano ad oggi 85 bambini e 92 donne. Lo comunica il presidente dell’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) Foad Aodi, anche consigliere dell’Ordine medici di Roma, in contatto costante con i medici libici nelle zone del conflitto e negli ospedali dall’inizio degli scontri. I feriti, riferiscono i medici libici, sono oltre 1.650 ed oggi è stata avviata una campagna di raccolta sangue. I medici dalla Libia, sottolinea Aodi, “riferiscono anche di una decina di donne violentate negli ultimi due giorni e della necessità di figure di psicologi e psichiatri per l’assistenza ai minorenni e alle donne che hanno subito violenza”.
Argentina: libro Kirchner va a ruba64mila copie in poche ore, forse test per una ricandidatura

BUENOS AIRES27 aprile 201916:02

– Ha la caratteristica di un boom l’uscita del volume ‘Sinceramente’, scritto dalla ex presidente argentina Cristina Fernández de Kirchner, che ha visto esaurirsi in poche ore le prime tirature per 64.000 esemplari. Personaggio tanto amato quanto odiato, Kirchner ha guidato le sorti dell’Argentina, succedendo al marito deceduto Néstor Kirchner, fra il 10 dicembre 2007 e il 9 dicembre 2015.
Le prossime elezioni presidenziali si svolgeranno in ottobre, ma la difficile situazione economica argentina – alta inflazione, disoccupazione, crollo del peso, rischio paese oltre i 1.000 punti – ha anticipato la campagna elettorale e la domanda di tutti è: ‘Si candiderà Cristina Kirchner?’.
La pubblicazione di ‘Sinceramente’, 600 pagine edite da Penguin Random House, appare secondo gli analisti un ‘balon d’essai’ per tastare il polso, prima della ufficializzazione delle candidature di giugno, di un elettorato sempre più disilluso da Macri ed alla ricerca di una alternativa.
Gilet gialli in piazza: disordini a Strasburgo, diversi feritiPolizia impedisce l’accesso a istituzioni Ue, gas lacrimogeni

PARIGI27 aprile 201918:18

“Diversi feriti” si registrano a Strasburgo, dove una manifestazione dei gilet gialli è stata respinta a più riprese dalla polizia che impediva l’accesso alle strade che conducono alle istituzioni europee. E’ quanto afferma France 3, confermando che in particolare un uomo è stato ferito alla fronte a place de Bordeaux. I manifestanti hanno lanciato oggetti, sassi e qualche razzo, ed hanno fatto uso ripetuto di fumogeni. La polizia ha risposto con i gas lacrimogeni.   Situazione tranquilla a Parigi sul fronte Gilet gialli. Le due manifestazioni si sono concluse senza incidenti: quella denominata “marcia sui media” è stata un flop, con pochi partecipanti che si sono fermati a gridare slogan contro Emmanuel Macron e contro tv e giornali. Prima hanno sostato sotto il grattacielo di TF1, poi sono passati davanti a Canal Plus, quindi davanti a France Televisions, la tv pubblica. La manifestazione ha sostato anche davanti alla redazione di BFM-TV, spesso accusata di dare uno spazio sproporzionato alle manifestazioni dei gilet gialli, tutte seguite in diretta dall’inizio alla fine, con dibattiti prima, durante e dopo. Alla fine, il corteo si è fermato davanti alla sede del CSA, il Consiglio superiore dell’Audiovisivo, chiedendo – invano – di essere ricevuta dal presidente. Il corteo si è sciolto sotto la pioggia, una buona parte dei partecipanti ha lasciato il CSA per dirigersi a place de la Republique, in metropolitana.

Birra e popcorn per staff Casa BiancaLa svolta ‘happy hour’ dopo il rigore militaresco di Kelly

NEW YORK27 aprile 201916:14

– Snack ed happy hour per tirare su il morale del personale della Casa Bianca. E’ la linea scelta dal capo dello staff di 1600 Pennsylvania Avenue, Mick Mulvaney, dopo il rigore in stile militare che era stato imposto nella West Wing dal suo predecessore, l’ex generale generale John Kelly. Un rigore che lo stesso presidente Donald Trump ha giudicato eccessivo fino ad allontanare Kelly. Ora la musica sarebbe cambiata. Secondo quanto scrive Politico, gli incontri post lavoro alla Casa Bianca si tengono solitamente il venerdì quando Trump non c’è e il personale degli uffici del presidente degli Stati Uniti finalmente si rilassa con una birra o un bicchiere di vino e qualche snack recuperato dalla mensa. Sempre secondo Politico, Mulvaney sta cercando di far passare un’immagine di se’ come di un leader preoccupato di sollevare il morale dei suoi: non a caso si è subito distanziato dall’abitudine di Kelly di controllare rigidamente tutto e tutti. Ed ha anche fatto installare una macchina per i popcorn.
Guerra Yemen: si stimano 230.000 mortiDocumentario del regista iraniano Khorramdel: ‘Nessuno vincerà’

TEHERAN27 aprile 201916:33

– Oltre 230.000 morti, fra vittime dirette del conflitto e per le sue conseguenze, cioè fame, malattie e mancanza di cure: a tanto potrebbe arrivare il bilancio della guerra civile in Yemen entro la fine di quest’anno, secondo uno studio commissionato dall’Onu che delinea un quadro ben più tragico rispetto alle cifre circolate finora. “E’ peggio di quello che ci si aspettava”, ha detto al sito Middle East Eye Jonathan Moyer, tra i responsabili della ricerca, condotta dall’Università di Denver, secondo il quale la grande maggioranza delle vittime è composta di bambini sotto i cinque anni. Nella ricerca si sottolinea che ogni 12 minuti un bambino muore per la guerra o gli effetti collaterali. “E tutti usciranno perdenti da questa tragedia”, dice il regista iraniano Mehdi Khorramdel, che in questi giorni ha presentato un suo documentario sul conflitto al festival cinematografico Fajr di Teheran.
Gilet gialli: Strasburgo, diversi feritiCariche polizia, manifestanti respinti davanti a istituzioni Ue

il Chelsea a Londra. Pre

– “Diversi feriti” si registrano a Strasburgo, dove una manifestazione dei gilet gialli è stata respinta a più riprese dalla polizia che impediva l’accesso alle strade che conducono alle istituzioni europee. E’ quanto afferma France 3, confermando che in particolare un uomo è stato ferito alla fronte a place de Bordeaux. I manifestanti hanno lanciato oggetti, sassi e qualche razzo, ed hanno fatto uso ripetuto di fumogeni. La polizia ha risposto con i gas lacrimogeni.
Gilet gialli: un flop la marcia a ParigiSi esaurisce anche il corteo unitario con i sindacati, pacifico

PARIGI27 aprile 201920:23

– Situazione tranquilla a Parigi sul fronte gilet gialli. Le due manifestazioni si sono concluse senza incidenti: quella denominata “marcia sui media” è stata un flop, con pochi partecipanti che si sono fermati a gridare slogan contro Emmanuel Macron e contro tv e giornali. Prima hanno sostato sotto il grattacielo di TF1, poi sono passati davanti a Canal Plus, quindi davanti a France Televisions, la tv pubblica.
La manifestazione ha sostato anche davanti alla redazione di BFM-TV, spesso accusata di dare uno spazio sproporzionato alle manifestazioni dei gilet gialli, tutte seguite in diretta dall’inizio alla fine, con dibattiti prima, durante e dopo. Alla fine, il corteo si è fermato davanti alla sede del CSA, il Consiglio superiore dell’Audiovisivo, chiedendo – invano – di essere ricevuta dal presidente. Il corteo si è sciolto sotto la pioggia, una buona parte dei partecipanti ha lasciato il CSA per dirigersi a place de la Republique, in metropolitana.
Residui di piombo attorno a Notre-DameAlcune zone sono state chiuse al pubblico

Chelsea a Londra. Prenota

– Edifici e zone attorno alla cattedrale di Notre-Dame sono stati esposti a residui di combustione dopo l’incendio della cattedrale, lo scorso 15 aprile. Secondo la prefettura di Parigi, “i valori registrati mettono in evidenza la presenza di piombo in alcune zone, molto localizzate, in particolare in alcuni locali che possono essere rimasti aperti al momento dell’incendio e dove possono essersi depositate delle polveri”.
“Le zone in cui si registra una presenza di residui di piombo sono fin d’ora vietate al pubblico”, ha precisato la prefettura.
Fra queste “zone”, i giardini attorno alla cattedrale.
Sudafrica: si celebra il Freedom DayMa la diseguaglianza resta una sfida, a pochi giorni dal voto

27 aprile 201920:27

– Il Sudafrica celebra il Freedom Day, il 25esimo anniversario della fine dell’apartheid, ma deve fare ancora i conti con la profonda disuguaglianza sociale ed economica della popolazione: il tema principale della battaglia politica in vista delle imminenti elezioni, il prossimo 8 maggio. Il 27 aprile 1994 iniziò una nuova era per il Paese: i neri quel giorno esercitarono per la prima volta il diritto di voto, ponendo fine a un regime di segregazione razziale istituito dalla minoranza bianca alle fine degli anni ’40. Ed eleggendo alla presidenza il loro leader, Nelson Mandela, tornato in libertà 4 anni prima dopo 27 anni di carcere.
L’attuale presidente e capo dell’Africa National Congress di Mandela, Cyril Ramaphosa, in corsa per la riconferma, ha sottolineato che “in questo giorno di 25 anni fa abbiamo fondato un nuovo paese definito dai principi di uguaglianza, unità, assenza di razzismo e sessismo”. Ma allo stesso tempo, ha ammesso, ci sono ancora tante sfide da affrontare.
Libia: Sisi a Conte, soluzione politicaPresidente egiziano, ‘tutelare unità e istituzioni nazionali’

IL CAIRO27 aprile 201920:28

– Nell’incontro con il premier Giuseppe Conte a Pechino, sulla crisi libica il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi “ha confermato le costanti della posizione egiziana che si basano sulla necessità di giungere a una soluzione politica globale in Libia che ne preservi l’unità e l’integrità territoriale e che contribuisca a restaurare il ruolo delle sue istituzioni nazionali e a eliminare il terrorismo in questo Paese fratello”. Lo riferisce un comunicato dalla presidenza egiziana diffuso al Cairo.
Guaidó, Maduro ormai è uno sconfittoLo ha sostenuto in giuramento dei Comitati di aiuto e libertà

CARACAS27 aprile 201920:31

– Il leader oppositore venezuelano Juan Guaidó ha assicurato oggi a Caracas che il presidente Nicolás Maduro “è ormai uno sconfitto”, a cui resta solo l’arma della persecuzione, ed è per questo che “ha ordinato l’arresto del deputato Gilbert Caro”.
“Ha paura in vista del primo maggio – ha proseguito Guaidó intervenendo ad una cerimonia di giuramento dei Comitati di aiuto e libertà – perché il nostro ambiente naturale è la libertà, e quindi dovranno perseguitare tutto il Venezuela”.
Prima di concludere il suo discorso l’autoproclamato presidente ad interim ha invitato tutti alla “grande marcia dell’1 maggio” che servirà per “mettere fine alla dittatura” di Maduro.
Ue sostiene Trattato su commercio armiServe a prevenire traffico illecito, aderiscano tutti

BRUXELLES27 aprile 201920:33

– “La decisione degli Usa di revocare la firma” al Trattato sul commercio delle armi (Att) “non contribuirebbe agli sforzi in corso per incoraggiare la trasparenza nel commercio internazionale di armi e prevenire il traffico illecito”. Così il portavoce del Servizio europeo per l’azione esterna, in reazione all’annuncio del presidente Donald Trump. “L’Unione europea – si legge in una nota – sostiene fermamente il trattato sul commercio di armi, uno strumento multilaterale fondamentale che mira a rafforzare la responsabilità e la trasparenza nel commercio internazionale di armi e prevenire e sradicare il commercio illecito, contribuendo agli sforzi internazionali volti a garantire pace, sicurezza e stabilità. Tutti i 28 Stati membri hanno aderito all’Att e sono determinati nel perseguire i suoi obiettivi e la sua ratifica e attuazione universale”. “L’Ue continuerà a chiedere a tutti gli Stati, e in particolare ai principali esportatori e importatori di armi, di aderire senza indugio all’Att”.
Studio, scoperta una nuova regina egiziaAvrebbe regnato in diarchia quando Tutankhamon era bambino

IL CAIRO27 aprile 201920:28

– Nel breve periodo tra la morte del re Akhenaton della XVIII dinastia e l’effimero avvento del faraone-bambino Tutankhamon, una misteriosa sovrana non avrebbe governato l’Egitto da sola ma affiancata da una regina finora sconosciuta agli egittologi.
Entrando con coraggio nelle tenebre di 3.300 anni fa e maneggiando pezzi sacri dell’egittologia tra cui l’affascinante Nefertiti, una studiosa dell’Università del Québec a Montréal (Uqam) ha sostenuto questa tesi dell’esistenza di una regina egizia finora sconosciuta e di un’inedita diarchia tutta femminile.
Una sintesi della ricerca che ha portato alla scoperta di una regina è stata pubblicata sul sito dell’ateneo canadese dove si sottolinea che “due donne, e non una, regnarono sull’Egitto nel XIV secolo avanti Cristo”, un’ipotesi “mai prospettata dall’egittologia”.
Scarlett for President? In futuro forseDubbi dell’attrice su Biden, ‘partito democratico è sfasciato’

NEW YORK27 aprile 201917:01

– Scarlett Johansson sulla poltrona da presidente? Perché no. Lo dice la stessa attrice, 34 anni, star di ‘Avengers: End Game’ in un’intervista a Variety. La Johansson sottolinea anche tuttavia che al momento non ne sente l’esigenza ma per il futuro non esclude una svolta politica nella sua carriera. “Forse nel futuro – ha detto -. Credo che il modo migliore per il cambiamento è a livello di politica locale.
Forse ad un certo punto in un futuro distante io sentirò quella chiamata. Per ora non ancora”. L’attrice ha dubbi sulla candidatura dell’ex presidente Joe Biden, in particolare dopo le accuse di molestie da parte di alcune donne. Nel 2016 la Johansson è stata sostenitrice di Hillary Clinton ma attualmente non ha un candidato da sostenere.
“Il partito democratico è a pezzi in molti modi ed ha subito danni in questi ultimi anni. Per quanto mi riguarda – dice – se ci fosse un candidato dietro cui unirci tutti di sicuro sarebbe quello che appoggerei. Credo anche che sia da qualche parte lì fuori”.
India: bloccata uscita del film su ModiNelle sale dopo il voto: ‘E’ un’agiografia, non un documentario’

NEW DELHI27 aprile 201920:22

– La Corte Suprema indiana ha definitivamente posticipato l’uscita nelle sale di “NaMo”, il film documentario sulla vita del premier Narendra Modi, a dopo la conclusione della tornata elettorale per il rinnovo del Parlamento, che terminerà il 19 maggio.
La Corte ha accettato in pieno le osservazioni dei tre rappresentanti della Commissione Elettorale che, dopo avere visionato il biopic, hanno scritto che avrebbe turbato la par condicio della campagna e lo hanno definito una “agiografia” più che un documentario.
Secondo i membri della Commissione Elettorale, in almeno diciassette passaggi il film usa frasi ed espressioni che esaltano il premier in maniera unilaterale.
Il film, che era stato girato e montato a tempi di record, secondo quanto anticipato dal produttore, sarebbe stato proiettato in migliaia di sale gratuitamente.         [print-me title=”STAMPA”]

La Tua opinione è importante! Vota questo articolo, grazie!
No votes yet.
Please wait...

Vuoi scrivere, commentare ed interagire? Sei nel posto giusto!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.