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Ultimo aggiornamento 5 Luglio, 2019, 04:25:12 di Maurizio Barra

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FB, risolto il problema per foto e video
Il malfunzionamento era anche su WhatsApp, Instagram e Messenger

04 luglio 2019 10:15

– Facebook ha risolto l’esteso malfunzionamento che dal pomeriggio di ieri ha interessato la pubblicazione e l’invio di foto e video sul social e sulle altre piattaforme dell’ecosistema di Mark Zuckerberg, e cioè Instagram, WhatsApp e Messenger. Il social network ha comunicato il ritorno alla normalità in un tweet pubblicato poco prima delle 2 di stanotte ora italiana.
“Alcune persone e aziende hanno avuto problemi a caricare o inviare immagini, video e altri file sulle nostre app. Da allora il problema è stato risolto e dovremmo tornare a funzionare 100% per tutti. Ci scusiamo per gli eventuali disagi”, si legge nel tweet.
Il problema era stato segnalato da molti utenti in varie parti del mondo, dall’Europa agli Stati Uniti e al Sud America, riportando in auge su Twitter gli hashtag #facebookdown, #instagramdown e #whatsappdown, e facendo tornare alla mente il blackout delle piattaforme avvenuto nel marzo scorso.
Quanto alle cause, Facebook ieri aveva spiegato che il malfunzionamento si era innescato “durante una delle operazioni di routine per la manutenzione”.

Hp-Dell pensano a produrre fuori da CinaProsegue la fuga dell’hi-tech Usa, nonostante tregua commerciale

PECHINO04 luglio 201919:28

La tregua della guerra commerciale tra Usa e Cina, firmata a Osaka per la seconda volta in sette mesi dai presidenti Donald Trump e Xi Jinping, non cambia i piani dei principali gruppi dell’elettronica di largo consumo sullo spostamento di parte della produzione fuori dal Dragone.
HP, Dell, Microsoft e Amazon stanno ingrossando l’esodo che minaccia la posizione di leadership mondiale della Cina nei gadget tecnologici, favorendo lo sdoppiamento della supply chain, il processo di produzione e distribuzione su scala globale, necessario a causa dei dazi incrociati tra Washington e Pechino. Un fenomeno che sembra confermare le affermazione di Trump “sulle molte compagnie che stanno lasciando” la Cina a favore di altri Paesi.
In base a diverse fonti, il quotidiano Nikkei Asian Review ha riportato che HP e Dell, rispettivamente numero 1 e 3 del pianeta nei personal computer con una quota aggregata di circa il 40% del mercato globale, puntano a delocalizzare fino al 30% della loro capacità di notebook.
Microsoft, Google, Amazon, Sony e Nintendo stanno valutando mosse simili per le console di videogame e la manifattura di smart speaker. Stesse misure sono al vaglio di altri costruttori di pc come la cinese Lenovo, Acer e Asustek.
Apple, sempre secondo le indiscrezioni di stampa, sta studiando gli effetti dello spostare fino al 30% della produzione degli iPhone.

Australia, Samsung mente sul waterproofAutorità dei consumatori denuncia spot ingannevoli sui telefoni

04 luglio 201919:27

La Commissione australiana per la concorrenza e i consumatori (Accc) fa causa a Samsung, accusata di aver mentito sulla resistenza all’acqua dei suoi smartphone.
L’autorità a tutela dei consumatori, in una nota diffusa oggi, imputa alla compagnia sudcoreana “rappresentazioni false e ingannevoli” nelle pubblicità, dove – dice – gli smartphone vengono mostrati non solo come “waterproof”, ma anche utilizzabili in piscina o mentre si fa surf, e quindi resistenti all’acqua salata e a quella addizionata di cloro.
Il caso, per cui Samsung rischia una multa milionaria, vede l’Autorità contestare circa 300 spot, dal febbraio 2016 – data di lancio del Galaxy S7 – in poi.
Secondo l’Accc, l’azienda non può reclamizzare in quel modo i suoi smartphone perché non ha testato le conseguenze sui dispositivi dell’esposizione ad acque diverse da quella dolce, e perché non fa valere la garanzia su danni causati dall’acqua. Ed è la stessa Samsung ad ammettere che gli smartphone non sono resistenti a tutte le acque. Sul suo sito, ad esempio, la compagnia scrive che il Galaxy S10 “non è consigliato per l’uso in spiaggia o in piscina”.

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