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Ultimo aggiornamento 30 Novembre, 2019, 09:50:22 di Maurizio Barra

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Black Friday, Coldiretti: acquisti per sei italiani su dieci
Approfitterà delle promozioni il 93% tra i 25 e i 34 anni

MATERA29 novembre 2019 11:56

Nel weekend del Black Friday “hanno deciso di fare acquisti quasi sei italiani su dieci (il 58%) sotto la spinta delle promozioni e delle iniziative vantaggiose previste nei negozi, nei mercati e su internet, dando di fatto il via allo shopping delle feste. Chi coglierà le occasioni a prezzi più o meno stracciati spenderà in media 167 euro, seppur con sensibili differenze”. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti-Ixè “Il Venerdì nero degli italiani”, divulgata a Matera, dove è stato allestito il Villaggio contadino di Natale.Ad approfittare del “Venerdì nero” – sottolinea la Coldiretti – è “ben il 93% delle persone tra i 25 e i 34 anni, una percentuale nettamente superiore a quella totale italiana, ma anche ai pari età americani che nello stesso periodo hanno pianificato di fare compere, ferma all’84% secondo le stime della National Retail Federation Usa”.Se “quasi quattro italiani su dieci (38%) spendono tra i 100 e i 200 euro – è scritto nel comunicato – un altro 9% arriva fino a 300 euro, un 7% si spinge a 400 euro, mentre un 3% di “Paperoni” supera addirittura i 500 euro. Per il 24% gli acquisti restano invece sotto la soglia dei 100 euro. Ma c’è anche un 26% di italiani che non acquista nulla durante la settimana degli sconti, mentre un 16% decide solo all’ultimo momento se mettere mano o meno al portafogli”.

Borsa: Europa riduce calo,si guarda CinaContrastate le auto, giù le banche. Poco mosso euro su dollaro

29 novembre 201912:09

– Le Borse europee riducono il calo rispetto all’avvio, dopo i dati della disoccupazione e dell’inflazione nell’Eurozona. I listini del Vecchio continente restano in attesa delle mosse della Cina dopo la firma del presidente Donald Trump della legge a favore delle proteste di Hong Kong. L’euro sul dollaro resta poco mosso a 1,1002 a Londra.
L’indice d’area stoxx 600 cede lo 0,1%. In calo Londra e Francoforte (-0,1%) mentre sono piatte Parigi e Madrid (+0,01%).
In positivo i tecnologici (+0,3%) mentre sono contrastate le auto con Renault (+1,7%), Daimler e Peugeot (-0,4%) e Volkswagen (-0,2%).
In calo le banche (-0,3%) dove sono deboli Hsbc (-0,5%) e Banco Santander (-0,3%). Andamento negativo anche per i titoli legati al petrolio (-0,2%) con Bp (-0,4%), Repsol (-0,3%) e Shell (-0,2%).

Borsa:Europa gira in rialzo,Milano +0,1%A Piazza Affari soffre Atlantia,euro sul dollaro in lieve rialzo

29 novembre 201914:00

– Le Borse europee girano in positivo, con gli investitori che restano alla finestra in attesa delle mosse della Cina nei confronti degli Stati Uniti.
Piazza Affari (+0,1%) migliora dopo il Pil definitivo del terzo trimestre ed in vista dei dati su disoccupazione e inflazione.
Sul versante valutario l’euro sul dollaro è in lieve rialzo 1,0997 a Londra.
In rialzo Madrid (+0,3%), Parigi e Francoforte (+0,1%) mentre è in rosso Londra (-0,2%). Nel Vecchio continente sono in terreno positivo l’hi-tech (+0,4%) e le tlc (+0,1%). In calo banche ed energia (-0,1%). Contrastato il comparto delle auto (-0,2%) con Daimler (-0,7%), dopo l’annuncio del taglio di 10 mila posti di lavoro nel mondo, Peugeot (-0,6%) e Volkswagen (-0,2%). In rialzo Renault (+1,2%), Fca (+0,2%) e Ferrari (+0,4%). A Piazza Affari resta pesante Buzzi Unicem (-3,7%). In calo anche Atlantia (-1,9%) con la concessione Aspi in bilico.
In rialzo Mediaset (+0,6%), in vista dell’accordo con Vivendi (+0,5%).

Pace fiscale, lunedì in cassa 1,8 milioni di contribuentiRiscossione, rottamate 15mln cartelle. Stop benefici chi non paga

9 novembre 201920:58

Ultimi giorni per pagare la rata in scadenza lunedì prossimo, 2 dicembre, per tutti coloro che nei mesi scorsi hanno aderito alla “rottamazione-ter” e al “saldo e stralcio” delle cartelle. Si tratta di una platea di 1,8 milioni di contribuenti per oltre 15 milioni di cartelle e avvisi che saranno pagati in modo agevolato (11,4 milioni per la “rottamazione-ter” e 4,2 milioni per il “saldo e stralcio”). Lo ricorda l’Agenzia della Riscossione puntualizzando che chi non paga entro la scadenza perderà i benefici. Anche se sono previsti 5 giorni di tolleranza (quindi rientra anche chi paga entro il lunedì successivo 9 dicembre).

Borsa: Milano meglio con dati inflazioneBene utility, in positivo banche, spread 160. Giù i petroliferi

29 novembre 201915:06

– Migliora la Borsa di Milano (+0,3%) con la diffusione dei dati Istat su inflazione e lavoro, dopo che quelli sul Pil dell’eurozona hanno fatto girare in positivo anche le altre principali Piazze del Vecchio continente, tranne Londra.
Bene le utility, con Terna (+1,3%, Snam, Hera e A2a (+1%).
Bene anche il lusso, con guadagni per Ferragamo (+0,9%) e Moncler (+0,7%). Tra i titoli in cima al listino principale Recordati (+1,7%) e Diasorin (+1,6%). Bene Tim (+0,7%) e Enel (+0,5%). In positivo le banche, con lo spread a 160 punti: le migliori Unicredit (+0,7%) e Banco Bpm (+0,3%).
Pesanti i costruttori con Buzzi (-3,5%), mentre sono in positivo Astaldi (+0,5%) e Salini Impregilo (+0,9%). Soffre Atlantia (-1,5%) con le notizie sulla concessione autostradale di Aspi in bilico, mentre sono ottimiste le altre autostrade con Astm (+0,7%) e Sias (+0,3%). Male i petroliferi come Saipem (0,9%) e Tenaris (-0,4%), mentre tiene Eni (+0,3%). Giù anche Pirelli e Juve (-0,6%).

Italia penultima per gradimento euroEurobarometro, maggioranza dei favorevoli scende al 55%

RUXELLES29 novembre 201915:55

– L’euro non convince gli italiani. L’Italia è penultima per indice di gradimento nei confronti della moneta unica tra i Paesi dell’Eurozona: solo il 55% (due punti in meno rispetto a un anno fa) dei cittadini ritiene la moneta unica un fatto positivo per il Paese, la stessa quota registrata a Cipro. Un risultato peggiore è stato registrato solo in Lituania (49%).
E’ quanto emerge dall’ultimo sondaggio Eurobarometro reso noto oggi ed in base al quale nella media dell’Eurozona coloro che ritengono la moneta unica un fatto positivo per il proprio Paese è invece del 65%. VAI ALLE NOTIZIE IN TEMPO REALE

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Euromedia, sugar tax divide italiani
Per 50,6% campione non serve. Per 26,2%, tassare anche merendine

29 novembre 201916:58

– La sugar tax divide gli italiani secondo i risultati di un sondaggio dell’Osservatorio settimanale socio-politico Omnibus di Euromedia Research condotto su un campione prestratificato di 1.000 interviste effettuate sul web con il metodo Cawi tra il 12 e il 14 novembre. Nel dettaglio, il 62,6% degli intervistati non considera la sugar tax utile a ridurre i consumi di bevande zuccherate ed il 60,9% del campione inoltre ritiene che si tratti di un modo per generare maggiori entrate per lo Stato.
Per quanto riguarda la conoscenza della sugar tax, il 60,1% non sa che riguarda anche le bevande Zero,solo il 38,5% degli intervistati la identifica come accisa mentre, per il 65,1%, impatterà prevalentemente sui consumatori. Il 50,6% del campione ritiene che non siano le tasse lo strumento corretto contro obesità e cattive abitudini alimentari mentre il 12,8% riconosce, nelle bevande dolci e zuccherate il reale problema.
Il 26,2% ritiene invece che sarebbe necessario tassare anche merendine e altri prodotti dannosi

Borsa: Milano chiude in ribasso (-0,3%)Il Ftse Mib a 23.259 punti

MILANO29 novembre 201917:40

– Chiusura in ribasso per Piazza Affari. Il Ftse Mib ha perso lo 0,36% a 23.259 punti.

Borsa: Europa chiude in negativoMaglia nera a Londra (-0,9%), seguita da Parigi (-0,13%)

9 novembre 201918:06

– Hanno chiuso in rosso le principali Borse europee, in una giornata in cui anche Wall Street viaggia in terreno negativo. Maglia nera a Londra (-0,9%) a 7.346 punti, seguita da Parigi (-0,13%) a 5.905 punti e da Francoforte (-0,07%) a 13.236 punti e Madrid (-0,07%) a 9.352 punti, entrambe intorno alla parità.

Spread Btp-Bund chiude stabile a 159Tasso di rendimento del decennale italiano è all’1,23%

9 novembre 201918:08

– Lo spread tra Btp e Bund tedeschi chiude stabile a 159 punti base sul livello di ieri. Il tasso di interesse sul decennale italiano è pari all’1,23%.

Borsa: Milano in calo con petroliferiMale i costruttori, in ordine sparso le banche

29 novembre 201918:27

– Seduta di fine settimana in calo per la Borsa di Milano (-0,36%), nonostante i buoni dati sul Pil e sul lavoro. Tra le perdite maggiori quelle dei costruttori, con Buzzi (-3,1%) e Astaldi (-3,2%), mentre ha tenuto Salini Impregilo (+0,1%). Male i petroliferi, col prezzo del greggio in calo (wti -4,1%) con le incertezze sui dazi e la riunione Opec in vista. Giù Saipem (-2,7%), Tenaris (-1,2%) e Eni (-0,6%), insieme a Pirelli (-2,1%).
Perdite per Juve (-1,5%), Campari (-1,3%), Leonardo (-1,1%), Atlantia (-1,8%) dopo le notizie sulla concessione autostradale di Aspi in bilico e Mediaset (-1,6%) fallito il tentativo di conciliazione con Vivendi. In ordine sparso le banche, con lo spread che ha chiuso a 159. Giù Ubi (-0,7%), Intesa (-0,4%) e Banco Bpm (-0,2%), meglio Bper (+0,1%) e Unicredit (+0,2%).
Sofferenti Mediobanca e Moncler (-0,9%), Fca (-0,5%) come il resto del comparto in Europa, e Poste. Bene Recordati (+2%) e Nexi (+1,3%). Bene alcune utility, come Terna (+1,1%), Snam (+0,6%) e Hera (+0,5%).

Nautica: Sanlorenzo, crescita moderataPerotti, vogliamo distribuire 30-40% utile nel 2020 e 2021

29 novembre 201918:32

– Il gruppo degli yacht di lusso, Sanlorenzo, prevede per i prossimi anni una “crescita principalmente organica. Non abbiamo intenzione di comprare altri marchi, perché il monobrand è vincente” in questo settore.
Così il presidente del gruppo, Massimo Perotti, durante la presentazione dell’Ipo, aggiungendo che il 2019 si chiuderà con un fatturato “tra i 430 e i 456 milioni di euro”.
Dopo la quotazione l’azienda si aspetta “una crescita moderata, garbata, a singola cifra (tra 8-9%) fatta da una maggiore efficienza degli stabilimenti e, principalmente, dalla crescita dei nuovi modelli”, spiega Perotti, evidenziando come l’azienda sia “cresciuta molto” negli ultimi anni, producendo solo 50 barche all’anno. Nei prossimi anni prevede di “aumentare la produzione, ma rimanendo sempre al di sotto delle 100 unità, quindi con un business model diverso dai nostri concorrenti”.
L’intenzione è inoltre di “distribuire il 30-40% dell’utile netto nel 2020 e nel 2021”.

Dubai2020: Rota, ‘Padiglione Italia sarà un’esperienza’Nuovi materiali, guarda a sostenibile ed economia circolare

DUBAI29 novembre 201919:45

Le immagini di quello che sarà il Padiglione Italia all’Expo 2020 di Dubai già dicono molto: una grande struttura di luce con una copertura solcata dagli scafi rovesciati di tre imbarcazioni con i colori della bandiera italiana. Ma per capire quello che si vivrà una volta entrati, “dovremmo immaginare di aggiungerci movimenti, profumi e il tatto”: sarà infatti, spiega l’architetto Italo Rota, uno dei progettisti, “un grande edificio analogico nell’epoca del digitale. Perché ad Expo, in fin dei conti, si va con il corpo e noi offriamo una grande esperienza fisica”.
Quando manca poco meno di un anno all’avvio della prima Esposizione universale del Medio Oriente, Rota racconta come è nato e come si tradurrà il progetto in occasione dell’avvio ufficiale dei lavori, con la cerimonia per la posa della prima pietra del Padiglione Italia. “Quando con Carlo Ratti (l’altro progettista, ndr.) abbiamo iniziato a pensare a questa storia, abbiamo pensato a tutti noi, all’idea di partecipare a un evento dove si discuterà del nostro destino sulla terra. E a partire da questo abbiamo pensato alle possibili soluzioni: la prima idea era di avere un edificio narrativo e provvisorio, l’altra di appoggiarsi su quest’idea di economia circolare che in questo edificio si riflette in tutti i suoi dettagli”. Nel padiglione Italia, che si svilupperà su 3.500 metri quadri di superficie e quasi 27 metri di altezza, verranno integrati materiali sostenibili come bucce d’arancia e fondi di caffè.”E’ un edificio in cui non si espongono le tecnologie o l’innovazione o le storie, ma proprio queste sono la parte costitutiva dell’edificio – spiega Rota – Ci sono molti nuovi materiali che, invece di essere esposti come in una fiera, costruiscono l’edificio stesso: ad esempio il teatro e altre parti saranno fatti tutti in micelio con i funghi e avranno anche il profumo dei funghi. Quindi è un grande esperimento, un’architettura sperimentale”. “Oggi le idee valgono zero, però cominciano ad avere un grande valore quando si comincia a prototiparle”, osserva l’architetto milanese nella cui produzione figurano tra l’altro il Museo del Novecento a Milano e la promenade del Foro Italico a Palermo, oltre a importanti ristrutturazioni in Francia: “Con Carlo – aggiunge – portiamo avanti da anni questa idea di stimolare questa attitudine del fare, del prototipare, di testare”. In definitiva, chi visiterà il Padiglione italiano all’Expo di Dubai che aprirà i battenti il 20 ottobre 2020, “si troverà davanti un piccolo contributo di una collettività molto complessa che è quella italiana, che come tutte le culture millenarie è fatta di continue nuove inclusioni, nuovi apporti di idee e contaminazioni, e che oggi si trova in un momento particolare perché cerca di far convivere la grande innovazione con quest’enorme heritage che il passato ci ha concesso”, conclude Rota, ricordando che “l’Italia è anche il paese con più biodiversittà in Europa e quindi dobbiamo convivere con le altre forme dei viventi e trovare un accordo sociale”.

Barilla: nuovo biscotto non è risposta a competition FerreroLe creme spalmabili stanno crescendo dell’11%

9 novembre 201920:27

Il lancio di Biscocrema da parte di Pan di Stelle, brand del gruppo Barilla, “non è una risposta alla competition” con Ferrero. Lo ha detto Julia Schwoerer, vice presidente marketing di Mulino Bianco, in occasione della presentazione a Milano del nuovo biscotto firmato Pan di Stelle.
“Non vogliamo fare la guerra dei numeri né delle quote, noi siamo leader di mercato con il 37% di quota valore. Il mercato dei biscotti non è fatto di questi biscotti ‘indulgenti’, ma di grandi classici, prodotti healthy, integrali, vale 1,5 miliardi quindi stiamo parlando di una parte della storia di una grande categoria”.
“Questo lancio non è una reazione alla competition, ma una naturale estensione di strategia di espansione della marca che facciamo da anni”, ha aggiunto Schwoerer, che è nata “con un biscotto” nel 1983. “Ci auguriamo che tutte queste attività aiutino a far crescere la categoria in modo sano e dare alle persone novità e prodotti buoni come ha fatto il lancio della crema: le creme spalmabili stanno crescendo dell’11%” e questo “ci interessa più delle quote o il numero del venduto”.

Gedi: Cir tratta con Exor per vendere quota controllo Cda di Cir convocato per lunedì

9 novembre 201922:56

Cir, la finanziaria della famiglia De Benedetti, è in trattativa con Exor, la finanziaria della famiglia Agnelli, per vendere la quota di controllo di Gedi, il gruppo che edita Repubblica, Espresso e la Stampa. Lo rende noto la Cir in una nota. Il Consiglio di Amministrazione di CIR convocato per lunedì prossimo. “In riferimento alle indiscrezioni apparse su alcuni organi di stampa riguardanti la partecipazione di Cir, Compagnie Industriali Riunite su richiesta della Consob – è scritto nel comunicato – Cir informa che sono in corso discussioni con Exor concernenti una possibile operazione di riassetto dell’ azionariato di Gedi che condurrebbe all’acquisizione del controllo su Gedi da parte di Exor”. Il Consiglio di Amministrazione di Cir – prosegue la nota – convocato per il prossimo lunedì 2 dicembre per l’ esame di tale possibile operazione e all’esito dello stesso saranno fornite al mercato le opportune comunicazioni”. Attualmente Cir possiede il 43,78% del capitale ordinario della società editrice (pari al 45,753% della quota sul capitale votante) mentre Exor ha il 5,992% (pari al 6,262 della quota votante).Cdr Repubblica: ‘Tuteleremo indipendenza e nostra storia’ – Alla luce del comunicato sul possibile riassetto dell’azionariato di Gedi, il Cdr di Repubblica si impegna a tutelare in tutte le sedi l’autonomia, l’indipendenza, la libertà dei giornalisti e a difendere la storia di Repubblica e ciò che rappresenta sin dal giorno della fondazione: un presidio democratico del Paese”. E’ quanto afferma il Cdr di Repubblica in una nota diffusa dopo che la Cir ha comunicato le trattative in corso per cedere la quota di maggioranza di Gedi, la società editrice del quotidiano, ad Exor. “Il Cdr – prosegue la nota – si opporrà, inoltre, a qualsiasi tentativo di imporre ulteriori sacrifici a una Redazione già fortemente provata da tagli e stati di crisi ai quali ha reagito in questi anni con straordinario senso di responsabilità, professionalità e abnegazione”

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