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ATLANTE DELLE CELLULE UMANE (HUMAN CELL ATLAS): ARRIVANO 68 MILIONI DI DOLLARI DALLA CZI DI ZUCKERBERG

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ATLANTE DELLE CELLULE UMANE

ATLANTE DELLE CELLULE UMANE (HUMAN CELL ATLAS) BEN 68 MILIIONI DI DOLLARI DA MARCK ZUCKERBERG E PRISCILLA ZUCKERBERG

AGGIORNAMENTO IN “TECNOLOGIA”/MEDICINA/SCIENZA” DELLE 03:38 DI MARTEDì 25 GIUGNO 2019

ATLANTE DELLE CELLULE UMANE

Un nuovo, imponente, contributo, arriva all’Atlante delle cellule umane, l’iniziativa che vede la partecipazione di centinaia di ricercatori in tutto il mondo e punta a catalogare le 30 milioni di cellule dell’organismo umano. Dalla Chan Zuckerberg Initiative (Czi), la fondazione di Mark Zuckerberg e sua moglie Priscilla Chan, arriva un ulteriore finanziamento di ben 68 milioni di dollari, che serviranno a finanziare 38 progetti pilota di ricerca, selezionati dalla fondazione per aiutare a sviluppare strumenti e tecnologie per l’Atlante.
È la cosiddetta rete dei Czi Seeds, cioè dei gruppi di ricercatori, fisici, biologi e ingegneri informatici, che nell’arco di tre anni lavoreranno per mappare alcuni particolari tessuti di un corpo umano sano, come quello del cuore, occhio o fegato. I risultati di queste mappe molecolari e cellulari aiuteranno a capire cosa non funziona quando ci si ammala.

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ZUCKERBERG: “SERVONO NUOVE REGOLE”

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ZUCKERBERG: “SERVONO NUOVE REGOLE”

AGGIORNAMENTO IN “TECNOLOGIA”/MONDO/ULTIM’ORA

DELLE 01:28 DI DOMENICA 31 MARZO 2019

ZUCKERBERG: “SERVONO NUOVE REGOLE”

WASHINGTON

– Servono “nuove regole per proteggere il web dai contenuti pericolosi” e per fare questo serve “un ruolo più attivo da parte dei governi”. A lanciare l’appello è il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, in una lettera aperta pubblicata dal Washington Post del ‘collega’ Jeff Bezos, il guru di Amazon. Scottato dagli ultimi scandali che hanno travolto Facebook sia sul fronte della protezione dei dati degli utenti sia su quello della diffusione delle fake news per interferire sul voto degli americani nel 2016, Zuckerberg afferma la necessità di nuove norme per “garantire l’integrità del processo elettorale, per proteggere la privacy della gente e per garantire la portabilità dei dati”. Per il Ceo del più grande social media al mondo bisogna quindi lavorare insieme agli stati per mettere a punto una cornice globale e il modello deve essere quello della General Data Protection Regulation dell’Unione europea.         [print-me title=”STAMPA”]

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ZUCKERBERG: IL POST DI FINE ANNO

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ZUCKERBERG: IL POST DI FINE ANNO

AGGIORNAMENTO DELLE 19:08

DI SABATO 29 DICEMBRE 2018

ZUCKERBERG: IL POST DI FINE ANNO

– “Per essere chiari, risolvere i problemi” legati alla sicurezza, alle interferenze nelle elezioni ed alla privacy “non è una sfida che durerà un anno. In alcuni casi, come le interferenze nelle elezioni o gli incitamenti all’odio, questi problemi non potranno mai essere risolti pienamente”. In un lungo post di fine anno, il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, ripercorre l’anno appena concluso, universalmente riconosciuto come il più difficile per il colosso statunitense dopo l’esplosione dello scandalo Cambridge Analytica, promettendo un maggiore impegno per il futuro: “nel passato non ci siamo concentrati su questi temi quanto avremmo dovuto, ma adesso siamo molto più proattivi” e sono “orgoglioso dei progressi che abbiamo fatto”.
Alla fine del post, in cui vengono ripercorsi tutti gli impegni presi da Facebook per colmare le lacune emerse, Zuckerberg rivendica i 2 miliardi di persone che “usano i nostri servizi ogni giorno per restare connessi con quelli a cui più vogliono bene”, oltre che il miliardo di dollari raccolto per buone cause e il milione di posti di lavoro trovati. “Costruire comunità e unire le persone conduce a molte cose buone e sono impegnato a proseguire i nostri progressi in queste aree. Sarà un grande anno a venire”, conclude.        [print-me title=”STAMPA”]

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ZUCKERBERG RIFIUTA AUDIZIONE

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AGGIORNAMENTO DELLE 08:01

DI SABATO 24 NOVEMBRE 2018

SOMMARIO

Zuckerberg rifiuta audizione 7 Paesi
Wp, sarà sentito il vicepresidente Richard Allan

TECNOLOGIA/ULTIM’ORA

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L’ARTICOLO

NEW YORK

– Mark Zuckerberg rifiuta di testimoniare a un’audizione congiunta di politici di sette Paesi, che rappresentano in tutto 368 milioni di persone. Lo riporta il Washington Post citando una lettera inviata da Facebook a Argentina, Brasile, Canada, Irlanda, Lettonia, Singapore e Gran Bretagna. I sette paesi sono preoccupati da come Facebook ha gestito la disinformazione online. Al posto di Zuckberg sarà sentito Richard Allan, vicepresidente del gruppo.   [print-me title=”STAMPA”]