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DALLE 08:28 ALLE 10:27

DI LUNEDì 21 GENNAIO 2019

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Petrolio: cala a 54,1 dollari (-0,7%)
Brent scende a 62,9 dollari

21 gennaio 201908:28

– Realizzi sul prezzo del petrolio che venerdì aveva messo a segno un rialzo di oltre il 3%. Il Wti del Texas cede lo 0,7% a 54,17 dollari al barile mentre il Brent del Mare del Nord perde 20 centesimi a 62,9 dollari al barile.
Oro:prezzo poco mosso a 1281 dollariMetallo aveva ceduto 0,8% venerdì

21 gennaio 201908:32

– Prezzo dell’oro poco mosso in avvio di settimana. Il metallo con consegna immediata scambia a 1281 dollari l’oncia dopo che venerdì aveva ceduto lo 0,8%.
Spread apre invariato a 247 puntiRendimento al 2,73%

21 gennaio 201908:36

– Apertura di settimana invariata per lo spread fra Btp e Bund. Il differenziale segna 247 punti, sullo stesso livello della chiusura di venerdì. Il rendimento è pari al 2,73%.
Nel mondo di Paperoni sempre più ricchi, le donne arrancanoOxfam,+900mld dlr per nababbi,difficile accesso poveri a servizi

21 gennaio 201908:38

Paperoni sempre più ricchi, povertà estrema che si riduce in modo più lento, donne ben più svantaggiate rispetto agli uomini sul fronte del patrimonio e aggravate da un lavoro di cura familiare gratuito che ne blocca lo sviluppo nel mondo del lavoro. E’ una fotografia drammatica quella scattata dall’Oxfam nel rapporto ‘Bene pubblico o ricchezza privata’ che, come ogni anno, l’organizzazione no profit diffonde alla vigilia del meeting di Davos, dove si riuniscono anche tanti di questi nababbi.
I numeri sulla distribuzione della ricchezza nel mondo offrono, come ogni anno, un panorama desolante: i 1.900 miliardari che se la godono di più tra marzo 2017 e marzo 2018 hanno messo in cascina la bellezza di altri 900 miliardi di dollari, vale a dire 2,5 miliardi di dollari in più al giorno.
Al contrario, la ricchezza netta della metà più povera del globo, pari a 3,8 miliardi di persone, è diminuita dell’11%. Per rendere ancor meglio l’idea dell’incolmabile divario, l’Oxfam riferisce che 26 ultramiliardari (contro i 43 del 2017) possiedono oggi la stessa ricchezza della metà più povera della popolazione mondiale. Una situazione, questa, a cui si è arrivati anche con il calo della pressione fiscale sui super-ricchi, la cui entità ha dell’incredibile: nei Paesi più sviluppati, infatti, l’aliquota massima dell’imposta sui redditi è passata dal 62% del 1970 al 38% del 2013. Insomma, solo 4 centesimi per ogni dollaro raccolto dal fisco proviene dalle imposte patrimoniali.
Parallelamente a questa incontrollata crescita dell’opulenza riservata a pochi (in cui l’Italia non ‘sfigura’, con il 5% più ricco che è titolare da solo della stessa quota di ricchezza posseduta dal 90% più povero), emerge un forte rallentamento della riduzione della povertà: secondo la Banca mondiale tra il 2013 e il 2015 il tasso annuale di riduzione si è contratto del 40% rispetto alla media annua 1990-2015 e 3,4 miliardi di persone vivono ancora con meno di 5,50 dollari al giorno. E così circa 10mila persone al giorno muoiono per mancanza di accesso ai servizi sanitari e 262 milioni di bambini non possono andare a scuola.
Un’ulteriore diseguaglianza è poi quella di genere. A livello globale, infatti, le donne guadagnano il 23% in meno rispetto agli uomini, i quali possiedono il 50% in più della ricchezza e controllano oltre l’86% delle aziende. Ma le donne non sono solo svantaggiate sul piano della consistenza patrimoniale: a questo si aggiunge infatti il grande handicap del lavoro di cura familiare non retribuito che è svolto in modo assolutamente preponderante dal genere femminile. Secondo i calcoli dell’Oxfam, se a livello globale venisse appaltato a una singola azienda, il fatturato annuo sarebbe di 10mila miliardi di dollari, vale a dire 43 volte quello di un gigante come la Apple. Con la conseguenza che le donne, in particolare quelle delle fasce più povere della popolazione, hanno minor tempo a disposizione per guadagnarsi da vivere e accumulare ricchezza nel corso del tempo.
Cambi:euro apre in rialzo a 1,13 dollariYen avanza a 109,57, +0,2%

21 gennaio 201908:40

– Apertura in rialzo per l’euro. La moneta unica viene scambiata a 1,1383 dollari (+0,18%). In Asia lo Yen si rafforza e cresce dello 0,2% a 109,57 rispetto al biglietto verde.
Borsa, Asia in rialzo con dati CinaFuture su Europa e Usa in calo, oggi chiusa Wall Street

21 gennaio 201908:47

Seduta positiva per le Borse asiatiche che mettono a segno rialzi frazionali in scia ai dati macroeconomici cinesi, migliori delle attese pur confermando il rallentamento del gigante asiatico, e alle speranze di un accordo tra Pechino e Washington, dopo che venerdì è emersa una proposta della Cina per ridurre gli squilibri commerciali.
Tokyo è salita dello 0,26%, Shanghai dello 0,56%, Shenzhen dello 0,61%, Sydney dello 0,18% e Seul dello 0,02%. In calo, invece, i future su Europa e Stati Uniti, con Wall Street che oggi chiusa per il Martin Luther King Day.
Il Pil cinese ha frenato nel 2018 ai livelli più bassi dal 1990, salendo come nelle attese del 6,6%, mentre i dati sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio di dicembre hanno infuso ottimismo. Gli investitori aspettano novità dal prossimo giro di colloqui tra Usa e Cina a fine mese anche se, secondo Bloomberg, non si sarebbero per ora fatti grandi progressi sul tema chiave della protezione della proprietà intellettuale.
Borsa: Milano apre in calo (-0,52%)Indice Ftse Mib scende a 19.606 punti

MILANO21 gennaio 201909:06

– Apertura in calo per Piazza Affari.
L’indice Ftse Mib ha avviato le contrattazioni in ribasso dello 0,52% a 19.606 punti.
Borsa: Europa apre in caloFrancoforte cede 0,26%, Parigi 0,21% e Londra lo 0,18%

21 gennaio 201909:19

– Avvio in calo per le Borse europee, in una giornata che sarà segnata dal discorso di Theresa May in Parlamento sulla Brexit, con Downing Street che fatica a trovare una via d’uscita allo stallo che si è creato con la Ue. Parigi ha iniziato le contrattazioni in flessione dello 0,21% a 4.865 punti, Francoforte cede lo 0,26% a 11.176 punti mentre Londra arretra dello 0,18% a 6.955 punti.
Trasporti:oggi sciopero Tpl di 4 oreSi ferma anche noleggio pulmann con conducente

21 gennaio 201910:05

Sciopero di 4 ore oggi nel trasporto pubblico locale e nel settore del noleggio di pullman con conducente. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna hanno proclamato unitariamente la protesta “a seguito delle proposte europee di modifica peggiorativa dei regolamenti sui tempi di guida e di riposo e sulla liberalizzazione il mercato dei servizi di trasporto passeggeri, svolto con autobus e pullman nell’Unione europea”. Tra le principali città stop a Milano dalle 8.45 alle 12.45, a Venezia dalle 10 alle 13, a Bologna dalle 10.30 alle 14.30, a Firenze dalle 17 alle 21, a Napoli dalle 9 alle 13, a Bari dalle 8.30 alle 12.30, a Palermo dalle 9 alle 13. Sono esclusi dallo sciopero i trasporti pubblici di Torino e Roma, in ottemperanza del principio di rarefazione oggettiva che garantisce un intervallo di tempo tra uno sciopero e l’altro nello stesso bacino di utenza e di Genova, vista la situazione straordinaria della viabilità  a seguito del crollo del Ponte Morandi. Infine si terrà, dalle 10 alle 14, lo stop dei conducenti di pullman a noleggio.MILANO, REGOLARE SOLO LA M1 “E’ iniziato alle 8.45 lo sciopero nazionale di 4 ore che proseguirà fino alle 12.45. La circolazione sulla linea M1 prosegue regolare sull’intera tratta. Sulla linea M2 la circolazione è garantita tra Cascina Gobba e Abbiategrasso mentre è sospesa nelle tratte Assago-Famagosta e Cascina Gobba-Gessate/Cologno. La linea M3 effettua servizio tra Maciachini e Porta Romana. Circolazione sospesa tra Maciachini e Comasina e tra San Donato e Porta Romana. La circolazione della linea M5 viene gradualmente sospesa”. Lo ha comunicato Atm, l’Azienda tranviaria milanese. Lo sciopero è stato proclamato dalle sigle Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Faisa-Cisal e Fast Confsal, per protestare contro “le proposte europee di nuove norme sui tempi di guida e di riposo per il personale dei servizi di trasporto passeggeri a lunga percorrenza”. Si attende una forte adesione dei lavoratori. L’Atm ha precisato che anche “in superficie saranno possibili riduzioni del servizio dovute al traffico intenso”. La Polizia locale non segnala particolari criticità oltre a un prevedibile intenso traffico         [print-me title=”STAMPA”]