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DI LUNEDì 07 GENNAIO 2019

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Tifoso morto: pm, Piovella in carcere
Bloccata anche seconda auto a Napoli, imminente sequestro

MILANO07 gennaio 201912:27

– Il procuratore aggiunto di Milano Letizia Mannella e i pm Rosaria Stagnaro e Michela Bordieri hanno dato parere negativo alla scarcerazione, richiesta dalla difesa, di Marco Piovella, uno dei capi dei Boys della curva nord interista, arrestato nei giorni scorsi per rissa aggravata nell’inchiesta con al centro gli scontri tra ultras prima della partita Inter-Napoli del 26 dicembre, che hanno portato alla morte di Daniele Belardinelli, investito, secondo l’ipotesi, da due auto.
Nel frattempo, oltre alla Volvo V40 già sequestrata nei giorni scorsi, è stata bloccata anche una seconda auto a Napoli ed è imminente il sequestro della vettura, che potrebbe aver travolto l’ultrà del Varese, mentre la Volvo, poi, gli sarebbe passata sopra quando era già a terra. Lunga la lista degli indagati, anche a garanzia, per omicidio volontario, tra cui gli otto tifosi napoletani che erano sulle due auto. Sulla richiesta di domiciliari per Piovella dovrà decidere il gip di Milano Guido Salvini.
Chiamparino, sì ricorso legge sicurezzaGovernatore Piemonte, ma non è gesto di disobbedienza

TORINO07 gennaio 201913:13

– La Regione Piemonte presenterà ricorso contro la legge ‘sicurezza’. Lo ha confermato il presidente, Sergio Chiamparino. “Ho avuto conferma dalla avvocatura – dice -, che su questo si sta anche confrontando con i colleghi della Regione Toscana, che esistono le condizioni giuridiche per il ricorso alla Consulta: il decreto, impedendo il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi umanitari, avrà ripercussioni sui servizi sanitari e assistenziali di nostra competenza”.
Non un “atto di disobbedienza: si tratta piuttosto di obbedire – sostiene – al principio fondamentale secondo cui una persona che sta male deve essere curata”. “Continueremo a fornire le cure necessarie – aggiunge -, ma sono evidenti le gravi conseguenze che il decreto avrà sul territorio, creando di colpo una massa di ‘invisibili’ di cui in qualche modo la Regione e i Comuni dovranno occuparsi nel campo della sanità e delle politiche sociali, con evidenti e paradossali ripercussioni negative su sicurezza e convivenza civile”.
Umbria ricorre contro legge sicurezzaDeciso Giunta, per assessore “profili palese incostituzionalità”

PERUGIA07 gennaio 201913:31

– La Regione Umbria ricorre alla Corte costituzionale contro la legge ‘sicurezza’. Nella seduta della Giunta, che ha approvato la mozione, l’assessore Antonio Bartolini ha evidenziato come il provvedimento presenti profili di “palese incostituzionalità che vanno ad impattare su tutte le più importanti materie di legislazione regionale quali salute, assistenza sociale, diritto allo studio, formazione professionale e politiche attive del lavoro e l’edilizia residenziale pubblica”.
Ucciso a Firenze: 16 anni a ex tipografoIncrociò vittima su ponte Vespucci e sparò più colpi di pistola

FIRENZE07 gennaio 201913:40

– Il giudice Sara Farini ha condannato a 16 anni l’ex tipografo Roberto Pirrone in rito abbreviato per l’omicidio del venditore senegalese Idy Diene il 5 marzo 2018, incrociato sul ponte Vespucci di Firenze. Pirrone ha assistito in aula alla lettura del dispositivo in silenzio.
La condanna è in linea con la richiesta del pm Giuseppe Ledda, che aveva indicato in 24 anni, che poi calano a 16 anni per la riduzione del rito abbreviato, la pena per Pirrone che uccise con più colpi di pistola Diene. Nel dispositivo il gup non ha accolto l’aggravante per futili motivi chiesta dal pm e neppure ha riconosciuto le attenuanti generiche auspicate dai difensori di Pirrone Sibilla Fiori e Massimo Campolmi. La sentenza attribuisce risarcimenti ad alcune parti civili da liquidarsi in altra sede, attribuendo subito provvisionali esecutive di 100mila euro a favore di una moglie di Diene (che era poligamo), quella che abita in Toscana, e altre due da 75mila e 50mila euro per i figli e per altri parenti del senegalese.
Skinheads Como: chiuse indagini per 13Irruzione nel 2017 durante riunione movimento pro migranti

MILANO07 gennaio 201913:43

– I pm di Como hanno chiuso le indagini sull’irruzione di un gruppo del Veneto Fronte Skinheads del 28 novembre 2017, durante una riunione del movimento “Como senza frontiere” in cui si discuteva di migranti. Sono tredici gli indagati. Le ‘teste rasate’ avevano fatto irruzione nei locali e, secondo i pm, preteso “silenzio assoluto”, costringendo i volontari “ad ascoltare l’integrale lettura di un comunicato che stigmatizzava” l’attività dell’associazione nella gestione dei migranti giunti a Como e in provincia. I tredici che hanno ricevuto l’avviso di chiusura delle indagini, l’atto che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, sono accusati di violenza privata per avere, scrivono i pm coordinati dal procuratore Nicola Piacente, “in concorso tra loro, quali militanti del Veneto Fronte Skinheads”, fatto irruzione “senza alcun preavviso (pur avendola pianificata ed organizzata) nei locali del Chiostro Sant’Eufemia” con “fare intimidatorio”.         [print-me title=”STAMPA”]