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TECNOLOGIA: TUTTE LE NOTIZIE

Tempo di lettura: 6 minuti

Ultimo aggiornamento 10 Settembre, 2018, 22:58:25 di Maurizio Barra

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DALLE 15:12 ALLE 22:57

DI LUNEDì 10 SETTEMBRE 2018

SOMMARIO

TECNOLOGIA: TUTTE LE NOTIZIE

Alibaba: il successore di Jack Ma è l’Ad Daniel Zhang
Il fondatore resta membro del Cda fino al 2020

GOOGLE, motore ricerca per banche datiStrumento trova tutte le informazioni pubbliche sul web

Commissione Ue, riforma Copyright oggi o mai piùSenza intesa Pe salta, da status quo benefici solo per Facebook

Samsung, telefono pieghevole entro il 2018Concorrenti si preparano a sfida nuovi iPhone, in arrivo a breve

Calcio, algoritmi suggeriscono allenamenti e mercato Scongiurano infortuni e misurano le performance dei giocatori

Ex dipendente Facebook critica, faccia di più per le mamme Lettera denuncia aperta, costretta a dimettermi

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L’ARTICOLO

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Jack Ma esce da Alibaba e passa il testimone all’amministratore delegato Daniel Zhang. L’annuncio di Ma arriva nel giorno del suo 54mo compleanno: ”ho molti sogni da inseguire” dice citando fra questi l’istruzione.
Prima di fondare Alibaba ma era un insegnante e all’interno della societa’ e’ conosciuto come ‘Teacher Ma’. In una lettera ai clienti, agli azionisti e ai dipendenti, ma afferma che portera’ a termine il attuale mandato come membro del consiglio di amministrazione fino all’assemblea degli azioni nel 2020.
Ricercatori, giornalisti, semplici appassionati di dati ora hanno uno strumento in più per orientarsi tra i sempre più numerosi elenchi di dati presenti sul web, dalle misure dei satelliti meteo all’elenco dei nomi di tutti i nati in un dato anno. A mettere a disposizione la piattaforma Dataset Search è Google, che ha annunciato la novità con un post sul proprio blog. Lo studio dei ‘big data’ sta prendendo sempre più piede in molti settori, dalle scienze sociali alla medicina, e spesso si ha bisogno di trovare tutti i dati reperibili su un determinato tema. “Ci sono molte migliaia di ‘depositi’ di dati sul web, che forniscono l’accesso a milioni di set di dati – spiega il post -; e governi locali e nazionali nel mondo pubblicano i propri dati”.Per riuscire ad essere indicizzati dal motore di ricerca, spiegano gli esperti di ‘big G’, i dati, che possono essere contenuti in siti istituzionali, commerciali o in pagine web private devono avere un formato e un’organizzazione particolari, per i quali è stata pubblicata una guida apposita. Se si è interessati ai dati meteo, spiega il blog, si può digitare sulla piattaforma ‘daily weather records’. Il risultato della ricerca rimanderà ai siti di Noaa, l’ente meteorologico statunitense, Nasa e altri archivi. “Questo tipo di ricerca – afferma Ed Kean, che gestisce i dati del Noaa -, è stato per molto tempo il sogno di molti ricercatori”.
“E’ ora o mai più” il momento della riforma Ue del copyright, perché “se il Parlamento europeo non riuscirà a concordare una posizione, la riforma non potrà essere conclusa entro l’anno prossimo” quando scadrà l’attuale legislatura europea. E’ il monito lanciato dalla Commissione Ue alla vigilia del dibattito e del voto in plenaria a Strasburgo sul dossier. Se questa verrà respinta, infatti,diceuna portavoce, verrà mantenuto lo status quo da cui “solo le grandi piattaforme” come Facebook “trarranno beneficio”.Le nuove regole sul copyright “sono necessarie per consentire ai creatori e alla stampa di ottenere accordi migliori quando i loro lavori sono resi disponibili online”, sottolinea la portavoce al digitale dell’esecutivo comunitario. Se resterà quindi in vigore la direttiva del 2001 ormai superata dai tempi, continueranno a non potere approfittare del nuovo ecosistema online “né i creatori, né gli utenti, né le piattaforme europee” ma solo i giganti del web americani, da Google a YouTube e Facebook. Per questo “ci aspettiamo ora che l’Europarlamento raggiunga una posizione e cominci i negoziati su questa importante riforma” a differenza di quanto avvenuto a luglio, quando tutto è stato rinviato a settembre. Ora una bocciatura o un nuovo rinvio di fatto affosserebbero la riforma in quanto non ci sarebbero più i tempi tecnici per approvarla entro la fine del mandato di questo Parlamento europeo. Bruxelles aveva presentato il pacchetto già due anni fa, nel 2016. “La nostra proposta salvaguarda la libertà di espressione”, ha quindi ribadito la Commissione, “non mette al bando né i meme né i link a differenza di quanto è stato sostenuto nel dibattito pubblico”.
A pochi giorni dal lancio dei nuovi iPhone, i concorrenti di Apple non stanno a guardare. Samsung pensa ad uno smartphone pieghevole entro quest’anno, mentre Huawei si prepara a lanciare uno nuovo telefono, il Mate 20, e Google ufficializza la data di presentazione del nuovo Pixel.A rivelare i tempi dello smartphone pieghevole è stato nei giorni scorsi DJ Koh, amministratore delegato della divisione ‘mobile’ di Samsung. In una intervista alla Cnbc, ha fatto capire che il dispositivo è quasi pronto per il debutto e dovrebbe essere lanciato entro il 2018. Secondo il Ceo, ci saranno funzionalità sia in modalità aperta sia quando il dispositivo è piegato.Ed è atteso il 16 ottobre il lancio di un nuovo telefono della famiglia Mate 20 di Huawei. La società cinese è un rivale molto temuto: secondo indicatori recenti di alcuni analisti, ha sorpassato Apple piazzandosi in seconda posizione nel mercato globale degli smartphone. A chiudere il cerchio dei concorrenti, un outsider, Google: il 9 ottobre è attesa la presentazione dei nuovi telefoni Pixel.E continuano intanto le indiscrezioni sui prossimi iPhone che saranno lanciati il 12 settembre: gli ultimi rumors dicono che quello più economico si chiamerà XC. Mentre il Wsj fa una previsione: le entrate degli Apple Watch fra qualche anno supereranno quelle degli iPhone. Intanto, dopo la provocazione di Trump ch eh achiesto a Apple di produrre gli iPhone in Usa, la Bank of America fa i conti. I prezzi dei melafonini potrebbero salire fino al 20% se Cupertino li producesse sul territorio americano. Secondo l’istituzione finanziaria, Apple rispondera’ alle pressioni di Trump chiedendo ad alcuni dei suoi partner di spostare negli Usa una piccola parte della loro produzione di iPhone. Arrivano due algoritmi che daranno una mano alle società di calcio nelle loro attività sportive ed economiche: uno consiglia l’allenamento adeguato a scongiurare gli infortuni, mentre l’altro misura le performance dei giocatori, suggerendo acquisti e cessioni. Il primo studio è stato pubblicato sulla rivista online PLoS One, mentre il secondo è in via di pubblicazione su Acm Tkdd; entrambi sono stati realizzati dall’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Isti-Cnr) in collaborazione con l’Università di Pisa.Per il primo algoritmo, chiamato Injury Forecaster e realizzato insieme al Barcellona Football Club, gli allenamenti della squadra sono stati monitorati per una stagione attraverso dispositivi Gps installati sulle pettorine dei calciatori, fornendo informazioni che l’algoritmo ha imparato ad associare al rischio di infortunio. In questo modo l’Injury Forecaster è diventato in grado di predire un infortunio imminente in un allenamento con una precisione superiore al 50%, quando le tecniche esistenti raggiungono appena il 5%: seguendo i suggerimenti la società sportiva può quindi dimezzare gli infortuni, con un relativo risparmio di costi.Il secondo algoritmo, PlayeRank, è stato sviluppato insieme all’azienda italiana Wyscout ed è in grado di valutare le performance dei calciatori, grazie a un database composto da milioni di eventi riguardanti quasi tutte le competizioni del globo, di cui viene registrata ogni interazione tra giocatori e palla: in questo modo PlayeRank crea una classifica e osserva come varia la prestazione di un calciatore nel tempo, permettendo anche di definire i parametri di ‘acquisto’ o ‘vendita’ da parte delle società calcistiche.Essere mamma è difficile anche in Facebook che, pur avendo risolto problemi importanti, non riesce ad andare incontro alle donne con figli piccoli. E’ la denuncia di Eliza Khuner, ex dipendente del social media che ha deciso di lasciare il lavoro dei suoi sogni nella società per fare la mamma.”Quando ho detto a Facebook che volevo lavorare da casa part-time, le risorse umane sono state chiare: non puoi lavorare da casa, non puoi lavorare part-time e non puoi prendere altro tempo anche se non retribuito”, scrive Khuner in una lettera a Wired Usa dal titolo ‘Perche’ è così difficile essere una mamma che lavora. Anche a Facebook’.La donna ripercorre la sua difficile decisione di dimettersi, e il dibattito interno che è riuscita ad aprire al riguardo: ”alla metà di luglio, con il cuore a pezzi, ho inviato la mia lettera di dimissioni. Ho scritto anche un’altra nota, affermando che Facebook potrebbe e dovrebbe fare meglio per le famiglie. L’ho postata all’interno della società e ho ricevuto l’appoggio di più di 5.500 dipendenti Facebook”.Khuner riferisce della spiegazione che le è stata offerta da Sheryl Sandberg prima e Mark Zuckerberg poi: la società vuole muoversi in questa direzione, ma non ora. ”Non è rivoluzionario chiedere un più lungo congedo parentale o la possibilità di lavorare da casa per i genitori con bambini. Gli Stati Uniti – denuncia Khuner – sono l’unico paese sviluppato a non prevedere l’obbligo di una maternità pagata. Le mamme americane possono avere solo fino a 12 settimane non retribuite”. A dicembre 2017, quanto è nata la figlia, Mark Zuckerberg ha annunciato sul suo profilo Facebook la decisione di prendere un congedo parentale. Già nel 2015 il Ceo si era preso una pausa subito dopo la nascita della primogenita.   [print-me title=”STAMPA”]

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