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ARRIVA SOS ALERT CON GOOGLE MAPS

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ARRIVA SOS ALERT

ARRIVA SOS ALERT CON GOOGLE MAPS ED ECCO ANCHE IL TACHIMETRO

AGGIORNAMENTO IN “TECNOLOGIA” DELLE 05:40 DI LUNEDì 10 GIUGNO 2019

ARRIVA SOS ALERT

Non solo traffico e strade chiuse: le mappe di Google avviseranno gli utenti anche in caso di disastri naturali. Daranno notizia delle previsioni degli uragani, se l’utente è vicino all’area che sarà colpita; mostreranno l’epicentro e l’area interessata da un terremoto.
E in India, dove accadono il 20% dei decessi mondiali causati da inondazioni, ci saranno avvisi ad hoc. Il servizio si chiama SoS Alert e permette agli utenti di accedere in tempo reale a informazioni delle autorità in situazioni di crisi. E sul popolare servizio di Mappe, arriva anche il tachimetro che indica in tempo reale la velocità a cui si sta viaggiando e un allarme dice al guidatore se sta superando il limite in una certa zona. L’app, in alcune nazioni, è già in grado di mostrare i limiti di velocità sul tratto di strada che si sta percorrendo e anche di indicare la presenza di autovelox.            [print-me title=”STAMPA”]

CLIMATE SUPPER: TECNOLOGIA E CUCINA
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GOOGLE MOSTRA RECENSIONI CIBO

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GOOGLE MOSTRA RECENSIONI CIBO

GOOGLE MOSTRA RECENSIONI CIBO: BASTERà PUNTARE LA FOTOCAMERA ED USARE L’APP LENS

AGGIORNAMENTO IN “TECNOLOGIA” DELLE 02:04 DI LUNEDì 03 GIUGNO 2019

GOOGLE MOSTRA RECENSIONI CIBO

Google facilita il compito di chi sceglie un piatto al ristorante, sta per lanciare un paio di funzioni legate al cibo. La prima, annunciata dalla società californiana alla conferenza degli sviluppatori di maggio: consente di puntare la fotocamera del telefono nel menu di un ristorante per visualizzare le recensioni degli utenti e le fotografie dei piatti. La funzione è disponibile tramite Google Lens, un’app e software incorporato nella fotocamera dei dispositivi Google Pixel. Big G ha confermato che la funzione verrà avviata entro la fine di questa settimana con il supporto per i menu in inglese e si espanderà in altre lingue in futuro.
Altro strumento in arrivo è “piatti popolari”, presente su Google Maps attraverso la pagina di un ristorante: gli utenti possono aggiungere una recensione dopo aver scattato una foto di un particolare piatto, che verrà automaticamente tradotta se ci si trova in un paese straniero.         [print-me title=”STAMPA”]

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DALLE 07:30 DI GIOVEDì 09 MAGGIO 2019

ALLE 08:36 DI VENERDì 10 MAGGIO 2019

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Google: l’assistente vocale aiuta anche chi non può parlare
Presentato il progetto Diva, creato da un ingegnere italiano

09 maggio 2019 07:30

L’assistente virtuale di Google può aiutare anche chi è muto e quindi non è in grado di impartire comandi vocali. A renderlo possibile è un ingegnere italiano, Lorenzo Caggioni. Nella sede milanese di Big G ha sviluppato il progetto che è stato presentato durante la Google I/O, la conferenza annuale degli sviluppatori in corso a Mountain View, in California.
Il progetto si chiama Diva (acronimo di DIVersely Assisted) e permette a chi è affetto da disabilità verbali di accedere all’assistente vocale di Google senza usare la voce. L’idea è nata dalla volontà di Caggioni di costruire un dispositivo che permettesse al fratello minore Giovanni – affetto da disabilità che gli impediscono di parlare – di poter ascoltare musica con maggiore autonomia sfruttando l’assistente virtuale. La soluzione è un pulsante collegato a una “scatola”, che ha il compito di convertire il segnale del pulsante in un comando da inviare all’assistente.TECNOLOGIA TUTTE LE NOTIZIE

“Mio fratello Giovanni ha 21 anni e la sua passione sono la musica e i film. Ma essendo nato con cataratte congenite, sindrome di Down e sindrome di West, non riesce a parlare.
Questo significa che ha bisogno della famiglia o degli amici per far partire o per fermare una canzone o un video”, racconta in un post Caggioni, Strategic Cloud Engineer in Google dal 2010.
“Abbiamo cominciato con un pulsante che invia un singolo comando, ma le funzionalità potrebbero essere estese per far fronte a diverse situazioni”, spiega Caggioni. “Ora stiamo esplorando la possibilità di attaccare a diversi oggetti di tag Rfid – etichette elettroniche che possono essere individuate a radiofrequenza – in modo da associare un comando diverso a ciascuna etichetta. In questo modo, una persona potrebbe usare un pupazzo per far partire un cartone animato in Tv oppure un CD per attivare la musica, semplicemente avvicinando a Diva l’oggetto”.
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Google, lo schermo smart ha la videocameraNest Hub Max consente di fare videochiamate e sorvegliare casa

09 maggio 201910:34

Non solo gli smartphone Pixel 3a e la sfilza di novità sul fronte software. Alla Google I/O, la conferenza annuale degli sviluppatori organizzata da Big G, la compagnia ha presentato il suo primo schermo ‘intelligente’ dotato di videocamera. Si chiama Nest Hub Max e inaugura un cambio di nome nella linea di prodotti per la casa smart, che vengono ricondotti al brand Nest.
Il dispositivo riprende il Google Home Hub (ora ridenominato Nest Hub) e lo potenzia, con uno schermo in aumento da 7 a 10 pollici e l’aggiunta di una fotocamera frontale che apre a nuove funzioni. L’Hub Max consente infatti di fare videochiamate, ha il riconoscimento facciale e permette anche di interrompere la riproduzione di musica o filmati rivolgendo il palmo della mano al monitor. Può inoltre essere usato come videocamera di sorveglianza interna per la casa, a cui accedere da remoto attraverso pc e smartphone.
Accanto a questo, offre tutte le funzioni del fratello minore: è un hub con cui controllare gli altri dispositivi smart della casa, funge da album fotografico digitale e da schermo su cui guardare YouTube, oltre che da televisore per la cucina e da classico smart speaker con assistente vocale integrato.
Il Nest Hub Max esordirà in estate sugli scaffali americani, britannici e australiani a 229 dollari. In Italia – e in 11 altri Paesi dal Canada al Giappone – al momento è invece previsto l’arrivo del più piccolo Nest Hub.

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Musica, Google supera 15 milioni di abbonati
Wsj, ha 16 milioni utenti paganti ma la crescita è in frenata

09 maggio 201920:07

el mercato della musica in streaming, Google ha superato il traguardo dei 15 milioni di abbonati su scala globale. Lo scrive Bloomberg, specificando che la cifra tiene conto degli utenti che pagano un abbonamento mensile al servizio YouTube Music e al più vecchio Google Play Music, ma anche delle persone che stanno testando il servizio e potrebbero disdirlo una volta terminato il periodo di prova gratuito.    Stando al Wall Street Journal, i servizi musicali in abbonamento di Google conterebbero 16 milioni di utenti, e la loro crescita starebbe ristagnando negli ultimi mesi. Citando fonti anonime, il quotidiano afferma che dal rilancio di YouTube Music, nel maggio 2018, allo scorso marzo, Google avrebbe acquisito 6 milioni di nuovi abbonati. Nello stesso periodo Apple ne ha aggiunti oltre 10 milioni e Spotify oltre 20 milioni.    Un portavoce di Google non ha confermato il numero di abbonati, ma ha dichiarato alle due testate che gli utenti paganti sono aumentati del 60% tra marzo 2018 e marzo 2019.
Leader del settore della musica in streaming resta Spotify, che ha dichiarato di aver superato i 100 milioni di abbonati a fine marzo. Apple Music nel dicembre scorso ne contava più di 50 milioni. Il servizio di Amazon – secondo le fonti del Wall Street Journal – conterebbe 30 milioni di abbonati.

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Zte lancia il suo primo smartphone 5G
L’Axon 10 Pro è atteso a breve anche in Europa

09 maggio 201917:23

Zte ha lanciato il suo primo smartphone compatibile con le nuove reti cellulari 5G. Si chiama Axon 10 Pro 5G ed è stato presentato in settimana in Cina. Il dispositivo è atteso a breve anche in Europa, dove potrebbe iniziare ad arrivare già entro la fine del primo semestre partendo da Austria e Finlandia.    Lo smartphone è il primo al mondo con processore Qualcomm Snapdragon 855 equipaggiato con il modem Snapdragon X50 5G e il file System F2FS, che migliora in modo efficiente le funzionalità di archiviazione e memoria. Il telefono ha un display da 6,47 e arriva in due configurazioni, con 6 GB di Ram più 128 GB di memoria interna, oppure 8 GB di Ram e 256 GB di memoria.    Il comparto fotografico è composto da un sensore principale da 48 megapixel, cui si affiancano un grandangolare da 20 megapixel e un teleobiettivo da 8 megapixel. La fotocamera anteriore per i selfie è da 20 megapixel. La batteria è da 4.000 mAh con ricarica rapida.
Lo smartphone è disponibile anche in versione 4G, per ora solo in Cina e in Germania, dove ha un prezzo raccomandato di 600 euro.

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FB, co-fondatore attacca, ‘va separata’
Hughes, Zuckerberg ha troppo potere e questo e’ anti-americano

NEW YORK09 maggio 201919:28

Mark Zuckerberg è un “bravo ragazzo” ma “il suo potere è senza precedenti, è anti americano”. Lo afferma il co-fondatore di Facebook Chris Hughes in un editoriale sul New York Times,.
Hughes sottolinea che, a suo avviso, le autorità dovrebbero intervenire e ‘spezzare’, separare Facebook. “Mark Zuckerberg non può” risolvere i problemi di Facebook, “il nostro governo può”.

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Huawei, minacce usa frenano governo GB
Via libera a colosso cinese resta in sospeso dopo visita Pompeo

LONDRA09 maggio 201919:31

Il governo britannico potrebbe rinviare, e forse ripensare, la decisione che anticipazioni mediatiche gli attribuiscono da giorni di aprire uno spiraglio a una partecipazione pur limitata di Huawei alla fornitura di componenti per il sistema di telecomunicazione 5G. Lo scrivono oggi alcuni giornali del Regno Unito all’indomani della visita a Londra del segretario di Stato Mike Pompeo, il quale ha ribadito l’ostilità dell’amministrazione Trump al colosso cinese, accusato dagli Usa di legami con l’intelligence di Pechino.    In pubblico, dopo gli incontri con il ministro degli Esteri Jeremy Hunt, e con la premier, Theresa May, la questione è stata toccata solo di sfuggita e senza annunci di sorta. Ma stando a testate come “I”, Pompeo ha confermato la minaccia di conseguenze sulla cooperazione d’intelligence con Londra se il più stretto degli alleati europei non si allineerà a Washington su questo dossier.
Il “Daily Telegraph” riferisce invece d’una battuta provocatoria rivolta alla May dall’ospite americano, secondo cui “Margaret Thatcher avrebbe già bloccato Huawei”.

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Accordo Polizia-Cisco contro il cybercrime
Una collaborazione per prevenire la criminalità informatica

09 maggio 201919:32

E’ stato siglato a Roma un accordo tra Polizia e Cisco Systems Italia per migliorare la sicurezza della navigazione degli utenti in internet. La convenzione è stata firmata dal capo della Polizia Franco Gabrielli e dall’Ad di Cisco Systems Italia Agostino Santoni, e rientra nell’ambito iniziative per il potenziamento dell’attività di prevenzione della criminalità informatica attraverso la cooperazione con gli operatori che forniscono prestazioni essenziali.    L’accordo prevede una collaborazione aperta a tutti i livelli per iniziative volte alla condivisione delle rispettive competenze per migliorare i meccanismi di sicurezza offerti agli utenti della Rete durante la loro navigazione.
Per la Polizia la realizzazione dell’accordo sarà garantita dalla Polizia Postale, che si occupa di sicurezza in internet, anche attraverso le attività di prevenzione svolte dal Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online.

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Usa bloccano China Mobile per rischi di spionaggio
Le autorità vietano l’ingresso nel mercato telefonico americano

NEW YORK09 maggio 201919:54

La Federal Communications Commission ha votato all’unanimità il divieto di ingresso sul mercato americano di China Mobile per timori di spionaggio. Una decisione che va ad alimentare le tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina. “Il governo cinese potrebbe usare China Mobile per trarre vantaggio dalla nostra rete telefonica per raccogliere intelligence contro le agenzie del governo americano e altri target. E’ un rischio inaccettabile”, ha affermato Ajit Pai, il presidente della Federal Communications Commission.

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L’AI sfila, crea una collezione di moda
In passerella gli outfit di Huawei con la stilista Anna Yang

09 maggio 201920:30

– L’intelligenza artificiale (AI) disegna una collezione di moda e arriva in passerella, grazie alla rielaborazione di una stilista cinese. Gli outfit nati nella mente di uno smartphone – il P30 Pro di Huawei – e traghettati nella realtà da Anna Yang, la direttrice creativa del brand Annakiki, sono stati i protagonisti di una sfilata milanese che stasera ha celebrato la prima linea di moda frutto della collaborazione tra la tecnologia e l’estro creativo umano.
Il progetto sperimentale si chiama “Fashion Flair” e ha visto Huawei lavorare insieme a un team di sviluppatori italiani, che hanno usato la doppia unità di calcolo neurale presente negli smartphone top di gamma del brand asiatico. L’AI è stata “allenata” mostrandole 30mila immagini rappresentative delle sfilate di moda più iconiche degli ultimi cento anni. Ne è nata un’applicazione in grado di disegnare abiti inediti in base alle preferenze dell’utente, che può scegliere colori, volumi, lunghezze e texture ottenendo lo spunto creativo per un capo.
Il risultato sono i 20 outfit della collezione Annakiki per Huawei visti in passerella e ora in vendita. “Perché non lasciarsi contaminare da ciò che può fare una macchina e incorporare la proposta dell’intelligenza artificiale all’interno del processo creativo che porta alla definizione di un look?”, ha osservato Yang. “Questa capsule collection è solo un esempio di ciò che sarà possibile realizzare in futuro”.
Per Huawei non è il primo esperimento creativo con protagonista gli smartphone. A febbraio l’AI del Mate 20 Pro ha completato la Sinfonia No. 8 in Si minore di Schubert, conosciuta come l’Incompiuta, insieme al compositore Lucas Cantor, e nel novembre scorso ha trasformato il canto d’amore delle megattere in una melodia comprensibile all’orecchio umano.            [print-me title=”STAMPA”]

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DALLE 09:50 DI GIOVEDì 18 APRILE 2019

ALLE 04:58 DI VENERDì 19 APRILE 2019

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Samsung: problemi allo schermo dello smartphone pieghevole
In alcuni modelli di prova si è rotto. L’azienda, ispezioneremo

18 aprile 2019 09:50

Lo spettro di un flop aleggia sul primo smartphone pieghevole, il Galaxy Fold di Samsung. Il telefono, che sarà in vendita a partire dal 26 aprile negli Stati Uniti a 2mila dollari, è stato messo a disposizione dei giornalisti, alcuni dei quali hanno riferito e documentato malfunzionamenti e rotture dello schermo dopo 1-2 giorni d’utilizzo. Un portavoce dell’azienda ha spiegato che i telefoni coinvolti saranno ispezionati. Il titolo di Samsung, intanto, ha ceduto il 3% alla Borsa coreana, mentre la stampa online richiama alla mente il flop del Galaxy Note 7, ritirato dal mercato a fine 2016 per un problema alla batteria.Dieter Bohn del sito The Verge ha scritto un pezzo dal titolo “Lo schermo del mio Galaxy Fold si è rotto dopo solo un giorno”, in cui mostra le foto del dispositivo con un rigonfiamento in corrispondenza della cerniera e ipotizza che un detrito sia finito sotto lo schermo. Steve Kovach della Cnbc ha pubblicato un video su Twitter in cui fa vedere lo schermo del Galaxy Fold che sfarfalla.

Mark Gurman di Bloomberg News, sempre su Twitter, mostra le foto del display dello smartphone pieghevole “completamente rotto e inutilizzabile in appena due giorni”. Il giornalista spiega che sullo schermo era presente un rivestimento che non avrebbe dovuto rimuovere, ma che questo non era stato specificato da Samsung.
Il problema ha interessato modelli di prova del telefono, che potrebbero essere meno collaudati e più fragili rispetto a quelli che arriveranno il 26 aprile sugli scaffali americani e il 3 maggio su quelli italiani. L’azienda ha assicurato che “ispezionerà accuratamente” i pochi dispositivi colpiti “per determinarne la causa”.

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Facebook lavora ad un suo assistente vocale
Indiscrezioni, progetto in carico alla divisione hardware

18 aprile 201916:34

Facebook potrebbe sfidare Amazon, Google e Apple nel settore degli assistenti vocali. Il social network starebbe infatti lavorando allo sviluppo di un proprio assistente. Lo riferisce il sito dell’emittente americana Cnbc, che cita persone a conoscenza della situazione.Il progetto sarebbe in carico alla divisione di Facebook che si occupa di programmi a lungo termine e di hardware, incluso il visore per la realtà virtuale Oculus Rift.Stando a due ex dipendenti, un gruppo di Facebook con base a Redmond, nello Stato di Washington, sarebbe incaricato della realizzazione di un assistente dotato di intelligenza artificiale. Il team avrebbe contattato alcuni fornitori nel settore degli smart speaker.Al momento – rileva la Cnbc – non è chiaro come Facebook potrebbe sfruttare un proprio assistente vocale. Potrebbe ad esempio essere inserito in Portal, lo schermo ‘smart’ lanciato dal social network, o nel visore Oculus.Per Facebook non si tratta del primo tentativo in questo settore. Nel 2015 la società di Mark Zuckerberg aveva lanciato un assistente intelligente chiamato “M” e dedicato alla sua chat Messenger. Il progetto non ha mai preso piede ed è stato cancellato l’anno scorso.

TECNOLOGIA

Smartphone 5G a quota 5 milioni nel 2019
Analisti, ‘Apple stia attenta a non restare troppo indietro’

18 aprile 201916:23

Le consegne dei primi smartphone compatibili con le nuove reti 5G si attesteranno a 5 milioni di unità su scala globale nel 2019, una cifra pari a meno dell’1% delle consegne complessive. Lo prevedono i ricercatori di Strategy Analytics.Samsung sarà il primo leader del nascente mercato degli smartphone 5G nella prima metà dell’anno, grazie ai lanci iniziali di dispositivi in Corea del Sud e Stati Uniti, spiega l’analista Ville Petteri-Ukonaho. “Stimiamo che Lg, Huawei, Xiaomi, Motorola e altri seguiranno nel corso del 2019″, mentre Apple lancerà il primo iPhone 5G nella seconda metà del 2020.”L’iPhone sembra essere almeno un anno dietro a Samsung nella corsa degli smartphone 5G, e Apple – sottolinea l’esperto – deve stare attenta a non rimanere troppo indietro”.Nel 2019 il mercato dei telefoni 5G sarà ancora marginale, a causa della mancanza di reti e dell’alto costo dei dispositivi.Il settore è ancora in fase di sperimentazione, come dimostra la prima telefonata voce e video tra smartphone 5G e 4G annunciata in settimana dall’azienda cinese Zte. Ma “le opportunità a lungo termine restano molto grandi”, osserva l’analista Neil Mawston, secondo cui nel 2025 saranno un miliardo gli smartphone 5G consegnati nel mondo.
Il 20% del traffico web fatto da ‘bad bots’Ricerca, simulano comportamento umano per cyberattacchi

18 aprile 201916:24

Il 20% del traffico web nel mondo è rappresentato da bad bots, programmi che simulano il comportamento umano ma che hanno intenti malevoli come accaparrarsi un gran numero di biglietti dei concerti o lanciare un attacco coordinato per bloccare un sito. Lo afferma un rapporto della società di sicurezza Distil Network, secondo cui un altro 17% è rappresentato da bot ‘buoni’.”Tre quarti dei bot ‘cattivi’ sono classificati come Advanced Persistent Bots, spiegano gli esperti, programmi molto sofisticati che possono portare attacchi ripetuti cambiando identità. Quasi metà dei bot usa come veicolo il browser Chrome, mentre Amazon è il provider attraverso cui ne passano di più, circa il 20% del totale”. “Nonostante il 53,4% del traffico dei bot abbia origine dagli Usa – aggiungono – Russia e Ucraina insieme assommano il 48% delle richieste di blocco”.Il report, che ha analizzato centinaia di miliardi di richieste da parte di bot, ha anche stilato una classifica delle attività più bersagliate. Al primo posto ci sono i servizi finanziari, con tentativi di avere accesso ad account privati, seguiti proprio dai siti di ticketing e dalle università. Negli Usa sono molto presi di mira anche i siti di registrazione dei votanti, in cui questi programmi cercano profili da bombardare poi con informazioni per influenzare il voto.
Google: in Ue mostrerà una scelta di browser e ricercaSu telefoni e tablet Android gli utenti vedranno alternative

18 aprile 201917:38

Google inizierà a mostrare agli utenti europei di smartphone e tablet Android una scelta di browser e motori di ricerca alternativi a quelli di sua proprietà. La novità, annunciata in un post dal direttore del Product Management Paul Gennai, è motivata dalla necessità di ottemperare alla decisione presa nel 2018 dalla Commissione Ue, secondo cui la compagnia trae un vantaggio competitivo non corretto dal fatto di preinstallare il motore di ricerca Google e il browser Chrome sui dispositivi mobili Android.Gli utenti che risiedono nell’Unione europea visualizzeranno due nuove schermate, quando accederanno al negozio di applicazioni Google Play per la prima volta dopo aver ricevuto un aggiornamento. Una schermata servirà a scegliere la app di ricerca, e l’altra il browser. Ogni schermata proporrà cinque app, che saranno incluse in base alla loro popolarità e mostrate in ordine casuale.Gli utenti che risiedono nell’Unione europea visualizzeranno due nuove schermate, quando accederanno al negozio di applicazioni Google Play per la prima volta dopo aver ricevuto un aggiornamento. Una schermata servirà a scegliere la app di ricerca, e l’altra il browser. Ogni schermata proporrà cinque app, che saranno incluse in base alla loro popolarità e mostrate in ordine casuale.”Gli utenti sono sempre stati in grado di personalizzare i loro dispositivi Android in base alle loro preferenze. A seguito delle modifiche che abbiamo apportato per rispettare la decisione della Commissione europea dello scorso anno, inizieremo a presentare nuove schermate agli utenti Android in Europa con un’opzione per scaricare app di ricerca e browser”, spiega nel post Paul Gennai.            [print-me title=”STAMPA”]

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ASSISTENTI VOCALI INVADERANNO AUTO

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ASSISTENTI VOCALI INVADERANNO AUTO

AGGIORNAMENTO IN “TECNOLOGIA”

DELLE 00:23 DI DOMENICA 14 APRILE 2019

ASSISTENTI VOCALI INVADERANNO AUTO

Dopo aver conquistato gli smartphone ed essere entrati nelle case con gli smart speaker, gli assistenti vocali si preparano a invadere le automobili. Lo prevedono gli analisti di Abi Research, secondo cui tra cinque anni, nel 2023, saranno 20 milioni le auto che usciranno dalle concessionarie con almeno un assistente virtuale nell’abitacolo.
L’offerta sarà generata dalla domanda: le persone si stanno abituando a usare Alexa di Amazon, Google Assistant e Siri di Apple, e sperano di poter dialogare con loro anche mentre guidano. “Le case automobilistiche hanno capito che un numero crescente di consumatori può vedere un valore nell’essere in grado di controllare in auto i propri dispositivi smart e nel poter sfruttare l’ecosistema Apple, Amazon o Google mentre è al volante”, spiega il ricercatore Shiv Patel.
“Allo stesso tempo, queste aziende tecnologiche guardano al mercato automobilistico come a un nuovo business verticale per espandere il proprio brand e ottenere dati preziosi dai consumatori”, rileva Patel. Google ha stretto accordi con Volvo e Nissan-Renault, mentre Amazon ha annunciato una partnership con Audi.
La strategia delle case automobilistiche sta cambiando, osservano gli esperti. Se inizialmente hanno cercato di sviluppare un proprio assistente vocale, negli ultimi tempi aziende come Bmw e Audi hanno deciso di sviluppare sistemi che consentono la convivenza del proprio assistente con quelli di Google e/o Amazon.          [print-me title=”STAMPA”]

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DALLE 14:03 DILUNEDì 28 GENNAIO 2019

ALLE 00:07 DI MARTEDì 29 GENNAIO 2019

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Il 30% italiani non ha mai limitato accesso a dati
Eurostat, sopra media Ue del 28%, francesi i più virtuosi

28 gennaio 201914:03

Nel 2018, il 75% delle persone di età compresa tra i 16 e i 74 anni nell’Unione europea ha usato uno smartphone per scopi privati. Tuttavia, il 28% quando ha utilizzato o installato un’app non ha mai limitato o rifiutato l’accesso ai suoi dati personali. E’ quanto emerge dagli ultimi dati Eurostat per il 2018. L’Italia è al 30%, poco sopra la media Ue; la Francia è il paese dove i cittadini si proteggono di più in Europa, alla Repubblica Ceca il record negativo.Secondo Eurostat, il 7% dei possessori di smartphone nell’Ue non sa che è possibile limitare o rifiutare l’accesso ai propri dati personali quando si utilizza o installa un’applicazione sul proprio dispositivo. Meno della metà (43%) degli utilizzatori dei telefoni ha riferito di avere un sistema di sicurezza installato automaticamente o fornito dal sistema operativo. Un ulteriore 15% ha sottoscritto un sistema di sicurezza o ne ha usato uno installato da qualcun altro.Infine, due terzi degli utenti di smartphone nella Repubblica Ceca (67%) non ha mai limitato o rifiutato l’accesso alle app ai propri dati personali; sono seguiti da Bulgaria (49%), Cipro e Regno Unito (entrambi al 43%). Al contrario, solo il 10% degli utenti di smartphone in Francia non ha mai limitato o rifiutato l’accesso alle app, seguito da Germania (16%), Paesi Bassi e Lussemburgo (entrambi il 17%). L’Italia è al 30%.

Facebook, nuovi strumenti per le elezioni EuropeePiù trasparenza e contrasto a interferenze esterne in elezioni

28 gennaio 201919:18

Contrastare le interferenze esterne nei processi elettorali nell’Unione europea: è lo scopo dei ‘nuovi strumenti’ che Facebook lancerà nel mese di marzo in vista delle elezioni europee, per cercare di dare una risposta alle preoccupazioni espresse soprattutto dalla Commissione europea dopo il caso Cambridge Analytica.”A fine marzo lanceremo dei nuovi tool per aiutare a evitare l’interferenza esterna nelle prossime elezioni e per rendere più trasparenti le inserzioni politiche su Facebook”, ha scritto oggi in un post la responsabile del gruppo per le elezioni in Europa, Anika Geisel.Saranno inoltre rese accessibili molte più informazioni alle persone sulle inserzioni politiche. A dare l’annuncio oggi a Bruxelles il responsabile per gli affari globali di Facebook, Nick Clegg, che si trova nella capitale belga per un giro d’incontri in Commissione europea. Clegg ha precisato tra l’altro che chi vorrà pubblicare le inserzioni politiche su Facebook dovrà prima essere autorizzato dal gruppo per farlo.La responsabile del gruppo per le elezioni in Europa, Anika Geisel, ha chiarito inoltre che “per pubblicare annunci politici o relativi a tematiche di rilievo e molto dibattute legate alle elezioni del Parlamento Europeo, gli inserzionisti dovranno confermare la loro identità e includere informazioni aggiuntive su chi sia il responsabile dei loro annunci”.Gli strumenti che verranno lanciati a marzo riguarderanno non solo gli annunci delle campagne politiche, ma anche gli annunci relativi a “temi di interesse pubblico”, ossia “che non menzionano un candidato o un partito, ma che riguardano tematiche molto discusse e di rilievo”.”Continua a migliorare” anche “il nostro lavoro per combattere le notizie false”, in parallelo al programma di fact checking, che “stiamo continuando ad ampliare” e che attualmente copre contenuti in 16 lingue. “Per coordinare meglio le nostre attività nelle ultime settimane prima” delle elezioni Ue, “basandoci sul lavoro svolto nei mesi scorsi – ha annunciato quindi Geisel – abbiamo in programma l’apertura di nuovi centri operativi specializzati” per “l’integrità delle elezioni”, compreso uno a Dublino.

Google, arriva conferenza sviluppatori

28 gennaio 201918:20

La Google I/O, cioè la conferenza annuale degli sviluppatori di Big G, si terrà a Mountain View, in California, dal 7 al 9 maggio. Le date sono state scovate da un utente di Twitter, Till Kottmann, all’interno di un codice, partendo dal rompicapo sulla I/O twittato da Google.L’appuntamento, dedicato al software, avrà al centro la prossima versione del sistema operativo per dispositivi mobili, Android 10 Q, che secondo alcune indiscrezioni porterà diverse novità. Se la versione attuale, Android Pie, supporta il notch di moda sugli smartphone, consentendo di ospitare informazioni e icone ai suoi lati, Android Q dovrebbe strizzare l’occhio ai telefoni pieghevoli che arriveranno sugli scaffali nel 2019.Dovrebbe cioè consentire alle app di adattarsi in tempo reale alle dimensioni del display, che variano se il dispositivo è aperto o chiuso. La decima versione di Android dovrebbe poi fare largo uso del “dark mode”, che attutisce l’impatto dello schermo sugli occhi.Ci si aspetta che tutte le app precaricate supporteranno il “dark mode” nativamente. C’è inoltre attesa per nuove emoji, per un blocco delle chiamate avanzato, e per un’interfaccia che consenta di usare i tablet come fossero Pc. Android Q, infine, potrebbe avere un supporto nativo per il riconoscimento facciale, simile al Face ID di Apple.         [print-me title=”STAMPA”]

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ARRIVA HONOR VIEW20. GOOGLE APRE SEDE A BERLINO

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ARRIVA HONOR VIEW20. GOOGLE APRE SEDE A BERLINO

AGGIORNAMENTO DELLE 22:57 in “TECNOLOGIA”

DI MARTEDì 22 GENNAIO 2019

ARRIVA HONOR VIEW20. GOOGLE APRE SEDE A BERLINO

Foto, giochi e moda: ecco Honor View20, dedicato ai giovani
Il dispositivo ha schermo forato e sensore da 48mp

Honor svela il View20, nuovo smartphone di punta da 6,4 pollici con cui il marchio di Huawei dedicato ai giovani – al quarto posto delle vendite in Italia secondo i dati Gfk di novembre – mira a conquistare la fascia medio-alta del mercato. Portato sul palco in un evento parigino, il telefono scommette su fotografia, design e performance, grazie anche alle collaborazioni con il National Geographic, il brand italiano della moda Moschino ed Epic Games, sviluppatore del fortunato videogioco Fortnite.Nel comparto fotografico ci sono diverse novità, tra cui una fotocamera posteriore da 48 megapixel (il sensore è di Sony) che scatta più immagini contemporaneamente e le combina in un’unica foto, grazie al processore Kirin 980 a 7 nanometri dotato di AI, lo stesso montato sul top di gamma Huawei Mate 20.Sul retro c’è poi una fotocamera 3D in grado di scansionare e riconoscere gli oggetti (anche gli alimenti e le loro calorie) e permette di giocare a videogame motion-controlled. Sul davanti c’è invece un sensore da 25 megapixel integrato nel display: lo schermo non ha il notch, bensì un forellino di 4,5 millimetri di diametro.Tra le altre innovazioni spiccano la tecnologia Wi-Fi potenziata da AI con tripla-antenna per evitare che il segnale si indebolisca quando le mani dell’utente coprono il ricevitore, e il design effetto aurora in nanotexture, creato usando la nanolitografia per dare una sfumatura di colore luminosa a “V” al corpo curvo in vetro e metallo dello smartphone.L’Honor View20 arriva con 8 GB di Ram e 256 GB di memoria interna. Il sistema operativo è Android 9 Pie, la batteria capiente, da 4.000 mAh, ha la ricarica veloce. E’ disponibile da oggi in Italia nelle colorazioni midnight black, sapphire blue e nella versione Moschino color phantom blue. Il prezzo sale rispetto ai modelli Honor precedenti, arrivando a 700 euro.

Google apre una sede nel centro di BerlinoInaugurata dal numero uno di Big G, Sundar Pichai

Nel centro di Berlino è stata inaugurata la sede degli uffici di Google. Per il momento viene congelata l’ipotesi di un Campus del gigante del web per piccole start-up nel quartiere di Kreuzberg.Google ha deciso di aprire la sua sede a Berlino dando vita ad un progetto di formazione che si chiama “Officina futuro”, a cui partecipando il sindacato dei servizi Verdi, le Camere di Commercio di Monaco, dell’Alta Baviere e di Duesseldorf. “E’ un momento eccitante per essere a Berlino per Google” ha detto Sundar Pichai, alla guida del colosso del web. Berlino è da tempo una capitale della cultura e dei media “ma sempre di più si sta sviluppando anche come centro delle start-up e come motore dell’innovazione”, ha detto Pichai.In Germania Google ha oltre 1400 dipendenti in 4 uffici, di cui 700 nella centrale di Amburgo, 400 nel centro di sviluppo di Monaco, 150 a Berlino al momento, ma ne sono previsti in tutto 300. “In Europa abbiamo investito oltre 4,3 miliardi dal 2007″, ha detto il numero uno di Google.         [print-me title=”STAMPA”]

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DI LUNEDì 21 GENNAIO 2019

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Sciopero di 4 ore per bus e metro
Dalle 10 alle 14, lo stop dei conducenti di pullman a noleggio

21 gennaio 201908:30

Sciopero di 4 ore oggi nel trasporto pubblico locale e nel settore del noleggio di pullman con conducente. Lo ricordano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, che hanno proclamato unitariamente la protesta “a seguito delle proposte europee di modifica peggiorativa dei regolamenti sui tempi di guida e di riposo e sulla liberalizzazione il mercato dei servizi di trasporto passeggeri, svolto con autobus e pullman nell’Unione europea”.

Tra le principali città stop a Milano dalle 8.45 alle 12.45, a Venezia dalle 10 alle 13, a Bologna dalle 10.30 alle 14.30, a Firenze dalle 17 alle 21, a Napoli dalle 9 alle 13, a Bari dalle 8.30 alle 12.30, a Palermo dalle 9 alle 13. Sono esclusi dallo sciopero i trasporti pubblici di Torino e Roma, in ottemperanza del principio di rarefazione oggettiva che garantisce un intervallo di tempo tra uno sciopero e l’altro nello stesso bacino di utenza e di Genova, vista la situazione straordinaria della viabilità, a seguito del crollo del Ponte Morandi. Infine si terrà, dalle 10 alle 14, lo stop dei conducenti di pullman a noleggio.

Google, dal 22 gennaio modifiche alla privacyLa responsabilità dei dati passa alla sede irlandese

21 gennaio 201909:29

– Martedì 22 gennaio Google introdurrà alcune modifiche alla privacy, in linea con il nuovo regolamento Ue sulla protezione dei dati personali (Gdpr) entrato in vigore nel maggio scorso. Sarà Google Irlanda (dove l’azienda ha il suo quartier generale europeo) e non più la californiana Google Llc, ad essere titolare del trattamento dei dati, responsabile delle informazioni degli utenti e del rispetto delle leggi vigenti sulla privacy..
La sede irlandese di Big G sarà quindi responsabile dell’osservanza del Gdpr, e dovrà rispondere alle richieste sui dati degli utenti, comprese quelle avanzate dalle forze dell’ordine dell’Unione europea. La modifica interesserà lo Spazio economico europeo (Ue più Islanda, Liechtenstein, Norvegia) e la Svizzera.
A cambiare saranno poi i termini di servizio. In base alle modifiche, che erano state preannunciate a metà dicembre, i servizi della compagnia di Mountain View saranno erogati da Google Irlanda, dove l’azienda ha il suo quartier generale europeo, e non più dalla Californiana Google Llc. Anche questa modifica riguarderà lo Spazio economico europeo più la Svizzera, e si estenderà a YouTube sia gratis che a pagamento, Drive e Play.
I cambiamenti non altereranno l’esperienza dei fruitori dei servizi di Google, precisa la compagnia. Resterà tutto invariato – si legge in una nota inviata nelle scorse settimane agli utenti – anche per quanto riguarda le impostazioni sulla privacy, la modalità di trattamento dei dati e le finalità del trattamento.

Migranti: Viminale, in Libia i 393 soccorsi ieri Salvini, sani e salvi. Collaborazione funziona

21 gennaio 201909:40

Tutti sani e salvi, e riportati indietro, i 393 immigrati recuperati dalla Guardia Costiera libica nella giornata di ieri. Lo fa sapere il Viminale. In particolare, 143 sono stati riportati a Tripoli, 144 a Misurata, 106 ad al-Khoms. “La collaborazione funziona, gli scafisti, i trafficanti e i mafiosi devono capire che i loro affari sono finiti. Meno partenze, meno morti, la nostra linea non cambia”, commenta il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Di Maio, salvataggi in mare spettano a Libia  – “Abbiamo richiamato la guardia costiera libica perché ci aspettiamo da loro i salvataggi in mare”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio parlando a Rtl 102,5 della nuova emergenza migranti di ieri. Nel corso della trasmissione, il vicepremier ha poi ribadito le critiche alla Francia ed è tornato sul ‘franco delle colonie’ con cui Parigi “impoverisce” l’Africa. “Per far restare gli africani in Africa – ha sottolineato – basta che i francesi stiano a casa loro. La Francia cominci ad aprire i porti. I migranti li portiamo a Marsiglia finché non la smettono di stampare a Lione la moneta per l’Africa”

Colpi mannaia a datore lavoro, arrestatoE’ successo nel Fiorentino, vittima non sarebbe in pericolo vita

FIRENZE21 gennaio 201909:09

– Nel corso di una lite per motivi economici avrebbe aggredito il suo datore di lavoro, un 39enne cinese, colpendolo ripetutamente con una mannaia al petto e alle braccia. Per questo un uomo, 41 anni, anche lui originario della Cina, senza permesso di soggiorno, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto dai carabinieri. Tentato omicidio il reato contestato. L’aggressione è avvenuta ieri sera lungo la via Chiantigiana a Lastra a Signa (Firenze).
L’imprenditore, soccorso dai sanitari del 118, al momento si trova ricoverato all’ospedale San Giovanni di Dio per le ferite riportate. Non sarebbe in pericolo di vita. Il 41enne è stato rintracciato nella nottata dai carabinieri mentre camminava lungo una via secondaria a Ginestra Fiorentina, in direzione Montelupo. Aveva con sé il passaporto e non è escluso che stesse pensando di lasciare l’Italia. La mannaia usata per l’aggressione, lunga 30 centimetri, è stata recuperata in un corso d’acqua della zona.
Taxista travolto e ucciso, un arrestoSi tratta di un 26enne accusato di omissione di soccorso

MILANO21 gennaio 201909:29

– La Polizia Stradale ha arrestato un giovane sospettato di aver causato l’incidente a seguito del quale, nell’aiutare i feriti, ha trovato la morte Eugenio Fumagalli, un taxista di 47 anni, travolto da altre auto che sopraggiungevano. Lo ha comunicato la Questura di Milano.
Si tratta di un 26enne, accusato di “fuga ed omissione di soccorso”. L’incidente era avvenuto verso le ore 03:30 del 13 gennaio scorso lungo la SP35 Milano-Meda.
Striscione Fn contro moschea a MargheraRichiesta referendum, “è in un’area commerciale”

VENEZIA21 gennaio 201909:29

– Uno striscione riportante la scritta “No Moschea” è stato affisso la scorsa notte da militanti di Forza Nuova davanti a un edificio di Marghera, che ospita il luogo di preghiera della comunità islamica locale. Lo rende noto stamani il responsabile provinciale di Fn, Rudi Favaro, diffondendo una foto dello striscione.
“Forza Nuova – afferma Favaro – con questa affissione vuole esprimere la sua contrarietà a questa presenza, e chiede a enti ed autorità competenti se la struttura abbia o no tutti i requisiti di legge e le autorizzazioni necessarie. A tal proposito verrà presentata una formale richiesta. Il nostro movimento politico chiede inoltre perché non sia stato indetto un referendum tra i cittadini, visto che comunque il luogo di culto, è ubicato in un’area commerciale”.

Getta a terra e uccide neonata,arrestataEpisodio nel vicentino, donna ha tentato suicidio con coltello

VICENZA21 gennaio 201909:32

– Una neonata di tre giorni è morta la scorsa notte all’ospedale San Bortolo di Vicenza dopo essere stata gettata a terra in casa dalla madre, forse per una crisi “post partum”. L’episodio è avvenuto la scorsa notte a Lisiera di Bolzano Vicentino (Vicenza). La donna, di 41 anni, subito dopo ha tentato il suicidio ferendosi alla gola con un coltello.
Ad accorgersi del fatto e a chiamare il 118 è stato il marito della donna. Gli operatori del Suem hanno portato la piccola in Terapia intensiva pediatrica, dove però è deceduta all’alba. La madre è piantonata nel reparto di Psichiatria. Indagano i Carabinieri di Thiene (Vicenza).-

Nasconde cellulare in pancia per un mese
Detenuto a Poggioreale,nella radiografia l’immagine del telefono

NAPOLI21 gennaio 201910:07

– Per sfuggire ai controlli, un detenuto del carcere di Poggioreale, a Napoli, ha ingoiato un telefono che ha tenuto nello stomaco per circa un mese. Lo riferisce Il Mattino. E’ quanto emerso dai controlli effettuati nell’Ospedale del Mare dove l’uomo era stato portato in seguito ad un malore. La ‘anomalia’ è emersa dalla radiografia all’addome del detenuto. Nello stomaco c’era un telefonino cellulare di 8 per 2 centimetri. Un’operazione in laparascopia è stata effettuata per estrarre il telefonino. L’uomo ha circa 40 anni ed è detenuto per reati comuni. Ora è fuori pericolo.

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DI MARTEDì 27 NOVEMBRE 2018

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Boom del traffico dati ‘mobile’, +79% in un anno
Rapporto Ericsson, in 6 anni 5G coprirà oltre 40% popolazione

LG brevetta uno smartphone con 16 fotocamereMontate a quadrato, hanno diverse lunghezze focali e peculiarità

Trump alza i toni sulla Cina, pronto a colpire iPhoneMinaccia a pochi giorni da G20, Apple giù in Borsa

Lascia un altro manager di WhatsAppE’ il Chief Business Officer Neeraj Arora

Le telecomunicazioni Esa compiono 25 anniGuarda al futuro puntando sui satelliti 5G e comunicazioni laser

Nel 2025 ci saranno 23mila droni per il trasporto merciStudio su mobilità verticale di Porsche Consulting Italia

Consumatori contro Google, non rispetta privacy Ue7 associazioni pronte a denuncia Garanti dati geolocalizzazione

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S’impenna il traffico dei dati da dispositivi mobili: nell’ultimo anno è cresciuto del 79%, la percentuale più alta registrata dal 2013. A spingere la crescita sono

principalmente la Cina e il nord est asiatico. Sono i dati dell’ultima edizione dell’Ericsson Mobility Report, che mette in rilievo come la tecnologia 5G entro il 2024 coprirà il 40% della popolazione mondiale.

Il 5G – spiega il rapporto – sarà la tecnologia cellulare che verrà implementata più velocemente su scala globale, rispetto alle precedenti generazioni. Le previsioni parlano, in sei anni, di oltre 4 miliardi di connessioni cellulari IoT, ovvero l’Internet delle Cose, cioè gli oggetti connessi in rete in casa e nelle città. Per Ericsson, con un aumento di circa il 140% tra fine 2017 e fine 2018, il nord est asiatico si posiziona al secondo posto per traffico dati da smartphone con 7,3 gigabyte al mese. Un dato, questo, che può essere paragonato allo streaming di video in HD per circa 10 ore al mese.Secondo il rapporto Ericsson, il Nord America detiene ancora il più alto traffico dati da smartphone, che raggiungerà gli 8,6 gigabyte al mese entro la fine di quest’anno (pari allo streaming di video in HD per oltre 12 ore mensili). Tra il 2018 e il 2024, il traffico dati da mobile totale aumenterà fino a cinque volte e il 25% del traffico mobile sarà trasportato da reti 5G entro la fine del periodo.”Con l’ingresso del 5G nel mercato, prevediamo che la diffusione della copertura e degli abbonamenti saranno più veloci rispetto alle precedenti generazioni tecnologiche – spiega Fredrik Jejdling, Executive Vice President e Head of Business Area Networks Ericsson – Allo stesso tempo, le connessioni cellulari IoT continueranno a crescere fortemente. Ciò a cui stiamo assistendo è l’inizio di cambiamenti che saranno fondamentali e che avranno un impatto non solo sul mercato consumer, ma anche in molti settori industriali”

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Nel 2018 il comparto fotografico degli smartphone ha sperimentato una moltiplicazione dei sensori, con la tripla fotocamera posteriore del P20 Pro e poi del Mate 20 Pro di Huawei, cui ha fatto seguito il mese scorso la quadrupla fotocamera del Galaxy A9 di Samsung. Nel 2019 si potrebbe però assistere a una crescita esponenziale, con 16 sensori piazzati sul retro del telefono. L’idea, per ora solo sulla carta, è stata brevettata negli Stati Uniti dalla coreana LG, che sembrerebbe pronta a un’accelerazione.

Il brevetto mostra i 16 sensori posteriori montati a quadrato, in quattro file da quattro, con varie caratteristiche e lunghezze focali. Ciascun sensore contribuirebbe alla resa delle diverse tipologie di scatto, dal panorama al ritratto, ma offrirebbe anche funzioni inedite, come la possibilità di scattare 16 foto contemporaneamente, scegliere l’angolazione preferita dello scatto o combinare più foto, usando gli elementi preferiti di ognuna.

La mole di dati catturata dai sensori si rileverebbe utile soprattutto nella post-produzione, per regolare la messa a fuoco, modificare e rielaborare le immagini. Lo smartphone con 16 fotocamere potrebbe però non arrivare presto sul mercato, o non arrivarci affatto perché, come accade sempre, non tutte le tecnologie brevettate si traducono in un prodotto messo in commercio.

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Trump alza i toni contro la Cina. A pochi giorni dal G20, e dall’atteso faccia faccia con il presidente Xi Jinping, il tycoon avverte: se non ci sarà accordo, gli Stati Uniti imporranno dazi su tutto il Made in China. Nel mirino potrebbe finire anche l’iPhone. Il presidente americano non esclude infatti dazi sullo smartphone prodotto in Cina e suggerisce ad Apple e alle altre società americane di produrre negli Stati Uniti. Immediata la reazione di Cupertino, che nelle contrattazioni after hours a Wall Street arriva a perdere l’1,7%. ”Forse, forse” dice in un’intervista al Wall Street Journal riferendosi alla possibilità di dazi sull’iPhone.
”Dipende dall’ammontare” delle tariffe: ”se saranno al 10%, i consumatori potrebbero sopportarle tranquillamente” spiega Trump. Le parole del presidente sono una doccia fredda per Apple e per Corporate America, e seguono le critiche mosse da Trump a General Motors. ”Dovrebbe smetterla di produrre auto in Cina: dovrebbe produrle invece negli Stati Uniti” ha spiegato il tycoon commentando la riorganizzazione della casa automobilistica. I toni duri di Trump mostrano anche come le trattative con Xi per un accordo commerciale sono tutte in salita.
Minacciando di colpire tutto il Made in China con dazi in caso di mancanza di un’intesa, Trump mette in evidenza come e’ probabile che gli Stati Uniti andranno intanto avanti con l’aumento dei dazi al 25% su 200 miliardi di prodotti Made in China. E’ ”molto improbabile” che Trump possa accettare la richiesta di Pechino di non procedere con il rincaro. Un accordo ci sarà – taglia corto Trump – ”solo se la Cina aprirà il paese alla concorrenza americana”.

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Va via un altro pezzo di Facebook, o meglio di una sua società collegata. Lascia il Chief Business Officer di WhatsApp, Neeraj Arora per “ricaricarsi e stare più tempo con la famiglia”. Era nella società dal 2011 – scrive il sito Cnbc – ed era stato dunque presente all’acquisizione dell’app da parte di Facebook nel 2014. Un anno fa e’ andato via il co-fondatore della chat Brian Acton. “Sono fiducioso che la società continui ad offrire un prodotto semplice e sicuro anche per gli anni a venire”, ha scritto Arora in un post su Facebook, ringraziando i fondatori dell’app, Jan Koum e Brian Acton.
Oltre a WhatsApp, Facebook ha fronteggiato altre perdite di manager. Come Alex Stamos, ex capo della sicurezza, andato via ad agosto. Riguardo le società satellite, hanno lasciato negli ultimi mesi i co-fondatori di Instagram Kevin Systrom e Mike Krieger e il cofondatore di Oculus Brendan Iribe.
Un anno fa Brian Acton è andato via da WhatsApp per dedicarsi ad una fondazione no profit e poi ha appoggiato il movimento #deletefacebook, nato dopo lo scandalo Cambridge Analityca. In seguito si è raccontato in una lunga intervista a Forbes facendo mea culpa: “sono un venduto”, ha detto riferendosi alle politiche di Zuckerberg sulla monetizzazione della piattaforma.

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Compie 25 anni il programma delle telecomunicazioni dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), Artes (Advanced Research on Telecommunication Satellite Systems) e guarda al futuro, puntando a internet veloce via satellite e alle telecomunicazioni laser, per l’invio di informazioni tramite segnali ottici che sono più veloci e anche più sicuri, perché più difficili da intercettare.
Creato nel 1993 per promuovere la competitività dell’industria europea delle telecomunicazioni satellitari, il programma Artes era nato in un periodo di grande trasformazione nel settore spaziale europeo. I progressi nella tecnologia satellitare negli anni ’90 avevano portato la Tv via satellite nelle case e avevano consentito connessioni telefoniche di alta qualità nel mondo. Dal 2016, però le entrate derivanti dai servizi di Tv satellitare si sono appiattite e non si sono ancora riprese. In combinazione con il costo in continua diminuzione della banda larga, questo ha costretto gli operatori satellitari a stringere la cinghia.
Il mercato delle telecomunicazioni è infatti in continua evoluzione: la televisione tradizionale viene guardata da un numero sempre minore di persone, mentre si fanno sempre più strada le tv on-demand online, come Netflix e Amazon Prime Video, che si basano su connessioni internet a banda larga, che viene fornita in modo schiacciante dalle reti terrestri e non dai satelliti. Alla luce di questi cambiamenti la sfida dell’Esa è aiutare l’industria a continuare a prosperare in un mercato sempre più difficile e in rapida evoluzione.
A tale scopo intende concentrarsi su alcuni settori strategici e alcune applicazioni chiavi, come i satelliti per la connettività di quinta generazione, la cosiddetta rete 5G ultraveloce, e i satelliti per le telecomunicazioni laser, che garantiscono maggiore velocità e sicurezza. Questi satelliti, a esempio, saranno cruciali nelle future comunicazioni basate sulle tecnologie quantistiche che non possono essere intercettate, perché quando la chiave per decifrare il messaggio viene ascoltata cambia l’orientamento della particella nella quale viaggia e si scopre la violazione.

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Nel 2025 saranno lanciati servizi commerciali di mobilità verticale con droni elettrici. Dieci anni dopo, nel 2035, il mercato mondiale della mobilità verticale sarà di circa 23.000 unità e genererà un valore per 32 miliardi di dollari nel trasporto delle persone. Le stime sono nello studio ‘The Future of Vertical Mobility’, presentato da Josef Nierling, amministratore delegato Porsche Consulting Italia, alla prima edizione del Vtm, convention internazionale dedicata all’innovazione nella mobilità.
Alcuni esempi? Si potrà andare dall’aeroporto di Torino alle Ogr – spiega Nierling – in 4 minuti pagando 44 euro. A Venezia dall’aeroporto Marco Polo sino in zona Piazza San Marco, con un’apposita piattaforma galleggiante di atterraggio, sarà possibile affrontare il viaggio in 3 minuti, a un costo di 25. A Milano un volo da Malpensa all’eliporto di Palazzo Lombardia costerebbe 120 euro ma la durata sarebbe di 12 minuti. A Roma, da Fiumicino al Colosseo ci vorrebbero 7 minuti al costo di 68 euro.

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Sette associazioni di consumatori in Europa sono pronte a denunciare Google ai rispettivi garanti nazionali perché con il suo sistema di geolocalizzazione degli utenti non rispetterebbe le nuove regole Ue sulla privacy. Lo rende noto l’associazione ombrello europea dei consumatori Beuc, di cui fanno parte la Forbrukerradet (Norvegia), Consumentenbond (Olanda), Ekpizo (Grecia), dTest (Repubblica ceca), Zveza Potrosnikov Slovenije (Slovenia), Federacja Konsumentow (Polonia) e Sveriges Konsumenter (Svezia).
Secondo un rapporto dell’organizzazione norvegese Forbrukerradet, il gigante tech raccoglie i dati geolocalizzati dei suoi utenti – luoghi di vacanza, bar, spostamenti giornalieri – tramite le funzioni ‘storico delle posizioni’ e ‘attività sul web e applicazioni’, che fanno parte integrante degli account Google. Queste vengono attivate con sotterfugi o in modo poco chiaro, senza che l’utente ne sia veramente cosciente o informato o gli venga data una vera scelta.
Il problema riguarda soprattutto gli smartphone che funzionano con Android, in quanto viene richiesto di avere un account Google per poterli utilizzare. Per le associazioni dei consumatori queste pratiche non rispettano il regolamento Ue Gdpr in quanto Google non ha una base giuridica per trattare i dati, oltre al fatto che gli utenti non sono liberi di dare o meno il loro consenso né c’è un ‘interesse legittimo’ a farlo da parte della società tech visto il carattere intrusivo di questa operazione sulle libertà personali degli utenti.
“Le pratiche ingannevoli di Google contraddicono la lettera e lo spirito del regolamento” Ue sulla tutela dei dati personali, “è inaccettabile che le imprese fingano di rispettare la legge quando in realtà la aggirano”, ha dichiarato la direttrice del Beuc Monique Goyens, ritenendo “la situazione più che allarmante” in quanto “gli smartphone sono utilizzati per spiare i nostri minimi gesti”. Da qui la decisione di ricorrere alle autorità nazionali competenti per la tutela della vita privata: “vogliamo mettere fine allo sfruttamento dei consumatori e forzare i giganti del web ad assumersi le loro responsabilità”, ha concluso Goyens.   [print-me title=”STAMPA”]

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DI VENERDì 23 NOVEMBRE 2018

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Apple come Google, pensa a chiavetta tv
Indiscrezioni, più piccola e più economica della Apple tv

Scuola crea profili social dei personaggi studiatiDa Dante a Manzoni, a Firenze ideato nuovo metodo d’insegnamento

Usa a paesi alleati, “non usate Huawei, rischio cybersicurezza”Immediata la replica della società, ‘sorpresi dagli Usa, è oltre la loro giurisdizione’

Scuse Samsung per malattie di dipendentiLe scuse sono parte di un accordo per il risarcimento dei malati

Apple, in Giappone incentivi a tlc per ridurre prezzo iPhoneRiguardano modello XR, nel paese in auge modelli meno recenti

Di Maio, blockchain entrerà in ordinamento dello Stato Grazie al riconoscimento legale di questa tecnologia

Drone da record, solleva in aria 101 kgLo ha realizzato Forvola con sostegno di Fpt Industrial

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Apple come Google e Amazon, pensa ad una chiavetta tv per guardare i contenuti in streaming.
L’indiscrezione arriva dal sito The Information: il dispositivo dalle dimensioni più piccole della Apple tv, la ‘scatoletta’ che serve allo stesso scopo, sarebbe anche più economico. La testata cita fonti anonime, che però non hanno confermato se Cupertino porterà avanti i piani per produrre la chiavetta. Il dispositivo potrebbe essere simile al Chromecast di Google e al Fire Stick di Amazon.
Secondo altri ‘rumors’ circolati qualche settimana fa, sempre del sito The Information e anche di Bloomberg, Apple entro la metà del 2019 dovrebbe lanciare il suo servizio di streaming che potrebbe essere a pagamento e soprattutto esclusivo solo per gli utenti dei suoi dispositivi, ovvero iPad, iPhone e Apple Tv.
Secondo le rilevazioni della società di analisi Thinknum, negli Stati Uniti la Apple Tv 4K sta vivendo un periodo di popolarità tra gli utenti che di solito utilizzano un dispositivo per lo streaming di contenuti con quella definizione.

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Ideare e animare profili Instagram di 14 personaggi studiati a scuola, da Dante e Beatrice al Manzoni, passando per Seneca, Aristotele, Machiavelli e Lincoln, ipotizzandone linguaggio e comportamento ‘social’. E’ la singolare iniziativa su cui sono stati chiamati a sfidarsi circa 100 studenti degli istituti fiorentini. A vincere, con il profilo di Alessandro Manzoni, gli studenti del liceo classico Galileo aggiudicandosi il titolo di scuola più ‘social’ di Firenze.
La sfida del ‘Social challenge’, spiega una nota, è un metodo pensato per l’uso dei social network nelle scuole, ideato da DataLifeLab, laboratorio di ricerca dell’Università di Firenze, insieme alla cooperativa di progettazione ReteSviluppo e alla startup tecnologica Kinoa. Il metodo è stato presentato e testato nell’ambito del Forum studenti Firenze, una tre giorni recentemente svolta presso il liceo classico Galileo.
“Il metodo Social Challenge può tranquillamente entrare tra i banchi di scuola – spiega una nota – e aiutare a dare vita a personaggi, materie, nozioni. I social network, piuttosto che essere banditi dalle aule scolastiche, se saputi gestire attraverso format e metodi appropriati, possono divenire un valido strumento per il trasferimento dei contenuti studiati nel linguaggio del quotidiano, oltre che oggetto di discussione e riflessione. E’ questa la sfida che Kinoa e Data Life Lab lanciano a insegnanti e studenti, per una scuola ancorata al presente che non abbia paura dei social network ma li utilizzi con arguzia e creatività”.

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Il governo Usa ha avviato una “straordinaria campagna di sensibilizzazione” dei Paesi alleati, Italia compresa, per persuadere le compagnie di tlc a non usare le apparecchiature di rete prodotte da Huawei. Lo scrive il Wall Street Journal citando persone a conoscenza della situazione.

Funzionari Usa avrebbero informato, in merito a rischi sulla cybersicurezza, le loro controparti governative e i dirigenti delle telco in Paesi amici tra cui Germania, Italia e Giappone, dove i prodotti Huawei sono già ampiamente usati.

Immediata la risposta di Huawei che si dice “sorpresa dai comportamenti del governo Usa descritti nell’articolo” del Wall Street Journal. “Se il comportamento di un governo si estende oltre la sua giurisdizione – dice un portavoce Huawei – tale attività non dovrebbe essere incoraggiata”. “Prodotti e soluzioni Huawei sono ampiamente usati in oltre 170 Paesi in tutto il mondo, servono 46 dei primi 50 operatori mondiali, aziende di Fortune 500 e centinaia di milioni di consumatori”. E conclude: “Ci scelgono perché si fidano pienamente”.
Gli Stati Uniti – scrive il Wall Street Journal – starebbero valutando l’ipotesi di aumentare gli aiuti finanziari per lo sviluppo delle telecomunicazioni in Paesi che evitano le apparecchiature prodotte in Cina, le quali esporrebbero a rischi di cyberspionaggio. Tra le preoccupazioni del governo ci sarebbe l’uso di prodotti di tlc cinesi in Paesi che ospitano basi militari americane. Il Dipartimento della Difesa ha i propri satelliti e la propria rete di telecomunicazioni per le comunicazioni sensibili, ma la maggior parte del traffico in molte basi militari viaggia attraverso reti commerciali, spiega il quotidiano. La messa in guardia dei Paesi alleati su Huawei, che negli Usa fatica a commercializzare anche i propri smartphone, si inserisce nelle crescenti tensioni economiche tra Washington e Pechino, sfociate nell’apposizione di dazi.

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Samsung china il capo e chiede scusa per la malattia e la morte di alcuni lavoratori, ammettendo di non essere stata in grado di creare un ambiente di lavoro sicuro nelle sue fabbriche. Nel corso di una conferenza stampa a Seul il presidente della divisione dispositivi Samsung, Kinam Kim, ha ammesso che la società non è riuscita a “gestire in modo adeguato le minacce per la salute” nelle sue linee di produzione di semiconduttori e display a cristalli liquidi. “Porgiamo le più sincere scuse ai nostri lavoratori che hanno sofferto per malattie, e alle loro famiglie”.
La dichiarazione del colosso coreano arriva a settimane di distanza dall’accordo, raggiunto tra Samsung e i rappresentanti di lavoratori malati, per un risarcimento che ha posto fine allo stallo in atto tra le due parti da oltre un decennio. Le scuse della compagnia erano parte dell’intesa.
Nel corso dell’ultimo decennio decine di lavoratori di Samsung hanno riportato malattie gravi come leucemia e tumore al cervello.

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A meno di un mese dall’arrivo dei negozi dell’iPhone XR, il più economico dei melafonini, Apple si muove in Giappone per offrire incentivi agli operatori tlc a sostegno delle vendite del dispositivo. Lo riporta il Wall Street Journal. Lo sconto, unito ai piani sui tagli di produzione per il modello XR, sono un “segnale”, secondo la testata, dell’entusiasmo limitato tra i consumatori per il modello che ha meno funzioni rispetto alle nuove versioni dell’iPhone e anche a modelli più vecchi ma popolari come l’iPhone 8. Non è noto se gli incentivi si estenderanno anche agli operatori di telecomunicazioni di altri paesi del mondo.
La testata Usa, nei giorni scorsi, ha riportato di un rallentamento da parte di Apple dei piani di produzione per tutti e tre i modelli presentati a settembre, con una particolare attenzione per il modello XR. Secondo gli analisti, la domanda più debole del previsto dell’XR potrebbe rispecchiare quanto successo nel 2013 con l’iPhone 5c, anche questo più economico e colorato. Per contro, secondo il Wsj, in Giappone restano popolari modelli meno recenti come l’iPhone 8 e l’iPhone X, entrambi lanciati nel 2017. Il primo, ancora disponibile sugli scaffali, è ancora più economico del modello XR. Riguardo il secondo, di recente, i fornitori Apple hanno ripreso a produrlo anche per i contratti in essere con Samsung che fornisce i display.
Cupertino ha bisogno di acquistare una certa quantità di pannelli dal produttore sudcoreano e, dato il taglio degli attuali modelli, sta cercando – secondo il Wsj – di colmare il divario con il vecchio dispositivo.

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“Blockchain entrerà nell’ordinamento dello Stato grazie al riconoscimento legale di questa tecnologia. Sono innovazioni che entreranno tutte con il decreto semplificazioni che rispettano la prima promessa del programma elettorale”. Lo afferma il vicepremier Luigi Di Maio. “Presto riunirò al Mise il tavolo sulle pmi previsto dal testo unico del 2011 e servirà per migliorare la legge di bilancio e il decreto semplificazione: nei primi giorni di dicembre sarà legge il decreto”, aggiunge Di Maio.

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TORINO

– Entra nel Guinness dei primati il superdrone realizzato dalla torinese Forvola: ha sollevato 101

kg in aria a un’altezza di oltre 1,5 metri. Il record del mondo è stato raggiunto, grazie al sostegno di Fpt Industrial, durante il Tech Day 2018 presso il Cnh Motor Village a Torino ed è stato registrato da due giudici professionisti del settore. Il drone di 300 chili e dotato di 16 eliche in futuro potrà anche assicurare il trasporto di componenti e materiali in zone remote o difficili da raggiungere senza richiedere la presenza dell’uomo. Fórvola è nata nel 2015 a Govone (Torino) dal sogno di due ingegneri di Torino, Gregory Alessio e Piercarlo Ponchione.
Il precedente record era di 61 kg.   [print-me title=”STAMPA”]