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Ultimo aggiornamento 11 Gennaio, 2019, 10:36:13 di Maurizio Barra

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DI VENERDì 11 GENNAIO 2019

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Trump: muro medievale? Anche la ruota
‘Ma funziona’. Presidente vola in Texas, incontra parlamentari

11 gennaio 201908:28

– “C’e’ chi dice che ‘un muro è medievale’. Bene, lo è anche una ruota. Una ruota è più vecchia di un muro”: lo ha detto ieri il presidente americano Donald Trump nel corso di un incontro con alcuni parlamentari e agenti della polizia di frontiera a McAllen, in Texas, al confine con il Messico.
“La ruota è più vecchia del muro – ha proseguito Trump, secondo quanto riporta Usa Today -, sapete cosa? Ci sono alcune cose che funzionano. Sapete cosa? Una ruota funziona e un muro funziona. Non c’è niente come un muro”.
Birmania:niente libertà reporter ReutersGiudice, mancano sufficienti prove per dimostrare loro innocenza

YANGON11 gennaio 201909:29

– Un tribunale birmano ha respinto il ricorso in appello di due giornalisti della Reuters riconosciuti colpevoli di possesso illegale di documenti riservati e condannati a 7 di reclusione. Il giudice Aung Naing ha detto che i loro avvocati non hanno fornito sufficienti prove per dimostrare la loro innocenza.
I reporter, Wa Lone e Kyaw Soe Oo, entrambi birmani, sono stati arrestati nel 2017 mentre conducevano un’inchiesta sulle violenze compiute dai militari contro appartenenti alla minoranza musulmana dei Rohingya.-

Rahaf, diversi Paesi offrono asilo
Polizia, tra questi il Canada e l’Australia

BANGKOK11 gennaio 201910:28

aesi, tra cui il Canada e l’Australia, sono disposti ad accogliere Rahaf Mohammed al-Qunun, la 18enne saudita che lo scorso fine settimane è stata bloccata per due giorni nell’area di transito dell’aeroporto di Bangkok, sostenendo di rischiare di essere uccisa dalla famiglia in caso di rimpatrio forzato. Lo ha riferito oggi la polizia thailandese, che lunedì scorso ha lasciato entrare la ragazza in Thailandia finché l’agenzia Onu per i rifugiati non avrà trovato una destinazione.
Nel frattempo, oggi da Twitter l’account gestito da Rahaf è stato cancellato; secondo altri attivisti su Twitter, la stessa Rahaf ha preferito disattivarlo a causa delle minacce di morte ricevute. La ragazza aveva usato il social network in maniera massiccia quando si era barricata in albergo protestando contro la possibilità del rimpatrio, e la rapida diffusione dell’hashtag #saverahaf aveva contribuito a creare il clamore necessario per una soluzione del caso a lei favorevole.

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