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Ultimo aggiornamento 19 Aprile, 2019, 03:17:07 di Maurizio Barra

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Tripoli blocca cooperazione con Parigi
‘Interrotti accordi della sicurezza per il sostegno a Haftar’
18 Aprile 2019 18:08

– Il ministero dell’Interno della Libia, riconosciuto a livello internazionale, ha accusato la Francia di fomentare la guerra sostenendo il comandante Khalifa Haftar e ha annunciato l’interruzione della cooperazione con Parigi.
“Qualsiasi relazione con la parte francese nell’ambito negli accordi bilaterali nel campo della sicurezza si fermerà”, si legge nella dichiarazione diffusa da Tripoli, come riporta il Libya Observer.
Da Tripoli mandato d’arresto per HaftarMedia, non precisate le accuse rivolte al generale

18 aprile 201918:09

– Il procuratore militare della Libia ha emesso mandati d’arresto per Khalifa Haftar e sei dei suoi collaboratori. Ne dà notizia in un tweet Libya Observer, senza precisare le accuse rivolte dal magistrato di Tripoli al generale le cui forze stanno conducendo l’offensiva contro la capitale.
Notre-Dame, ipotesi cortocircuitoLo dice una fonte di polizia citata dall’Associated Press

18 aprile 201919:05

– PARIGI

– Gli inquirenti francesi “pensano che un cortocircuito elettrico” sia una delle cause più probabili dell’incendio a Notre-Dame: è quanto affermano fonti di polizia citate dall’Associated Press.
Libia: 225 i morti, 70 bambiniAnche 15 sanitari, riferisce l’Amsi. Gli sfollati sono 26.000

18 aprile 201919:43

– E’ salito oggi a 225 il bilancio dei morti in Libia a seguito degli scontri in atto. Lo afferma

Foad Aodi, presidente dell’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e Consigliere dell’Ordine dei medici di Roma, in contatto costante con i medici libici nelle aree del conflitto. Tra i morti, afferma, “si contano 70 bambini, 40 donne decedute a seguito degli stupri subiti e 15 sanitari”. I feriti, secondo quanto riferito dai medici libici, sono 1.200, tra cui 250 minorenni, e gli sfollati hanno raggiunto ad oggi il numero di 26.000.
Gerusalemme interdetta a cristiani GazaChiese di Terra Santa denunciano restrizioni durante la Pasqua

18 aprile 201919:48

– TEL AVIV

– “Le autorità israeliane hanno deciso di non consentire ai cristiani residenti a Gaza di raggiungere Gerusalemme per partecipare alle celebrazioni pasquali. Duecento di loro sono stati invece autorizzati a recarsi in Giordania”: lo afferma in un comunicato Wadie Abu Nassar, consigliere per i media dei Capi delle Chiese cristiane in Terra Santa.
Abu Nassar aggiunge di aver appreso che il provvedimento è stato deciso da Israele per impedire che palestinesi di Gaza, una volta a Gerusalemme, preferiscano restare in Cisgiordania piuttosto che rientrare a casa. “Ma la libertà di accesso ai Luoghi Santi deve essere garantita a tutti”, ha affermato Abu Nassar. “Considerazioni di sicurezza non possono prevalere sulle libertà religiose degli esseri umani”.
Russia, 11 fermati a corteo LgbtDecine attivisti sfilavano a San Pietroburgo per Giorno Silenzio

MOSCA18 aprile 201919:56

– La polizia russa ha fermato ieri 11 attivisti che partecipavano a una manifestazione per la difesa dei diritti delle minoranze sessuali a San Pietroburgo. I dimostranti erano una cinquantina e hanno sfilato per le vie della città con la bocca sigillata con del nastro adesivo rosso in occasione del Giorno del Silenzio per i diritti degli omosessuali. In Russia è un vigore una controversa legge che vieta la “propaganda dell’omosessualità” tra i minori e quindi potenzialmente ogni manifestazione per la difesa dei diritti della comunità Lgbt.
Libia: esplosioni scuotono Tripoli, Haftar bombarda Ain ZaraTripoli rompe con la Francia, ‘sostiene il criminale Haftar’. Parigi replica: ‘Accuse infondate’.

TRIPOLI18 aprile 201923:10

Violente esplosioni si sentono distintamente a Tripoli: le milizie di Khalifa Haftar bombardano le zone di Khalet Elfurjan e Ain Zara – punta avanzata dell’offensiva del maresciallo – dopo la conquista di Azizia, sul fronte meridionale, da parte dei militari fedeli a Fayez al Sarraj. Lo riferiscono

residenti e fonti militari.Le forze militari fedeli al governo di Fayez al Sarraj hanno conquistato Azizia, la cittadina a sud di Tripoli, teatro nei giorni scorsi dell’avanzata delle milizie di Khalifa Haftar. Lo riferiscono

fonti militari. I soldati di Tripoli, Janzur, Misurata, Zawiya e delle Forze di mobilitazione centrale si sono ricongiunte con quelle di Zintan. I combattimenti, anche i caccia in azione, si concentrano ora ad al-Hisha, snodo strategico verso Gharian, ultimo bastione di Haftar. Tripoli intanto ha rotto la Francia, accusandola di sostenere il “criminale” Haftar, che ha mandato all’aria ogni sforzo di pacificazione della Libia. Il governo di Fayez al Sarraj ha lanciato la sua controffensiva diplomatica, oltre che militare, per chiudere al più presto la partita con il generale della Cirenaica. E possibilmente arrestarlo. Le accuse di sostegno della Francia al Maresciallo Haftar sono “infondate”: è quanto dichiara la diplomazia francese. “Le dichiarazioni di Tripoli” su un presunto “sostegno” e “copertura diplomatica” da parte della Francia ad Haftar sono “completamente infondate”, ha detto un responsabile del ministero degli Esteri di Parigi, citato questa sera dai media francesi.Conte, per ora nessun rischio migranti dalla Libia  – Nessuna invasione di migranti dalla Libia, ma il rischio “concreto” di una crisi umanitaria che si può e si deve fermare. Perché nessun interesse geopolitico può giustificare una guerra”. Il premier Giuseppe Conte ha aggiornato la sua informativa al Senato, dopo quella della scorsa settimana alla Camera, dopo le polemiche seguite alle parole del premier libico Fayez al Sarraj sugli 800mila migranti pronti a partire. Ed ha rassicurato che non c’è alcun rischio “imminente”, parlando allo stesso tempo di 18mila persone costrette dagli scontri ad abbandonare le loro case in un paese già duramente provato, nel quale il bilancio di morti e feriti resta incerto. Nel giorno in cui cui Tripoli ha annunciato il blocco della collaborazione con la Francia, accusata di sostenere il generale Khalifa Haftar, Conte ha inviato più di un messaggio a Parigi, tornando a ribadire che “l’unica soluzione possibile della crisi è quella politica” e che “non ci sono interessi economici o geopolitici che possano giustificare scorciatoie militari”. “In più occasioni ho discusso il dossier libico con il presidente Macron”, ha ricordato il premier, sottolineando che “una Libia instabile non può soddisfare alcun interesse nazionale di nessun Paese”. E rilevando che “divergenze sul tema non solo appaiono illogiche, ma soprattutto non sono ammissibili”.

Sarraj, ‘missili Grad nelle scuole”Sanno bene che non colpiremmo mai in aree civili’

TRIPOLI18 aprile 201920:24

– “Gli uomini di Haftar lanciano i missili Grad su Tripoli e nell’area del fronte meridionale da postazioni piazzate nelle scuole. Sanno bene che non colpiremmo mai in aree simili: non vogliamo decimare il nostro popolo”. lo ha detto

Mohanned Younis, il portavoce del presidente del Consiglio presidenziale libico, Fayez al Sarraj.
India, 66% votanti in seconda giornataIn Kashmir 90 seggi senza neanche un votante

NEW DELHI18 aprile 201920:28

– Affluenza ai seggi del 66% nella seconda giornata di votazioni in India per la Lok Sabha, il Parlamento, che eleggerà il Premier: lo ha comunicato Umesh Sinha, portavoce della Commissione Elettorale.
Le votazioni si sono svolte senza incidenti. In Kashmir, dove i separatisti avevano lanciato un appello per il boicottaggio delle votazioni, 90 seggi del distretto di Srinagar non hanno visto presentarsi nemmeno un elettore. La prossima giornata di votazioni sarà il 23 aprile.
Conte, in Libia rischio crisi umanitariaGuardia alta su terrorismo, non cambia flusso migranti

18 aprile 201921:14

– “Sono oltre 18 mila gli sfollati” in Libia e di fronte a questi dati “il rischio di crisi umanitaria è concreto”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, riferendo al Senato sulla Libia. Il premier ha poi ribadito che “la soluzione politica continua ad essere l’unica possibile” e ha affermato che “c’è un rischio di recrudescenza del fenomeno terroristico”, rispetto al quale il governo tiene “alta l’attenzione anche attraverso i servizi di intelligence”.
“Per quanto riguarda le possibili conseguenze sui flussi migratori verso l’Italia o altro territorio dell’Ue, al momento – al di là delle cifre circolate nei giorni scorsi, anche a fini propagandistici – dalle informazioni in nostro possesso non emerge allo stato un quadro di imminente pericolo”, ha concluso.
Dem, ‘impeachment a Trump possibile’Nadler: presto per conclusioni, da Mueller roadmap per Congresso

NEW YORK18 aprile 201921:23

– Il rapporto del procuratore speciale Robert Mueller è probabilmente una ”roadmap” per il Congresso: l’impeachment di Donald Trump è una possibilità ma è ancora troppo presto per trarre conclusioni. Lo afferma il presidente della commissione giustizia, il democratico Jerry Nadler.
Conte, inammissibile divergere su Libia’Paese instabile non soddisfa l’interesse nazionale di alcuno’

18 aprile 201921:26

– “In più occasioni ho discusso il dossier libico con il presidente Macron, da ultimo a Bruxelles.
Rimaniamo in stretto contatto anche a livello di staff, con l’obiettivo comune di perseguire la stabilità e lo sviluppo della Libia. Una Libia instabile, del resto, non può soddisfare alcun interesse nazionale di nessun Paese. Divergenze sul tema non solo appaiono illogiche, ma soprattutto non sono ammissibili”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte in Senato, precisando di avere avuto nei giorni scorsi anche “uno scambio di valutazioni con la cancelliera Merkel, che come me e con me ritiene imprescindibile ed urgente la cessazione delle ostilità e il riavvio del dialogo ai fini di una soluzione politica”.
Parigi, false accuse sostegno ad HaftarTripoli, ‘da Francia copertura diplomatica’, rotte relazioni

PARIGI18 aprile 201921:40

– “Le dichiarazioni di Tripoli” su un presunto “sostegno” e “copertura diplomatica” da parte della Francia ad Haftar sono “completamente infondate”, ha detto un responsabile del ministero degli Esteri di Parigi, replicando alle accuse rivolte alla Francia questa mattina dal ministero dell’Interno della Libia riconosciuto a livello internazionale.
“Qualsiasi relazione con la parte francese nell’ambito negli accordi bilaterali nel campo della sicurezza si fermerà”, aveva affermato il ministero libico in una nota diffusa da Tripoli.
Albania, oppositori boicottano elezioniBasha minaccia, non permetteremo elezioni farsa

TIRANA18 aprile 201921:42

– Si acuisce ulteriormente la crisi politica in Albania. L’opposizione di centro destra guidata da Luzim Basha che si è dimessa dal parlamento intende non partecipare alle amministrative del prossimo 30 giugno. Il Consiglio nazionale del Partito Democratico ha votato questa sera a favore della proposta di Basha: iscriversi per partecipare alla gara “solo quando ci saranno le condizioni per un processo libero e in rispetto degli standard” perchè “la grave attuale situazione non offre la possibilità di standard democratici”, si legge in una nota. L’opposizione ha inoltre minacciato di “impegnarsi a non permettere l’organizzazione di nessuna farsa elettorale e di rendere impossibile la tenuta di elezioni di facciata”. Basha non ha detto come l’opposizione intenda bloccare lo svolgimento delle amministrative, escludendo comunque ogni ipotesi di dialogo con la maggioranza socialista fino a quando Edi Rama sarà al governo. “La precondizione di un dialogo sincero, sono le dimissioni di Rama”, ha detto Basha.
National Enquirer venduto a 100 mln dlrCessione al miliardario a Hudson Media di James Cohen

NEW YORK18 aprile 201921:51

– Il National Enquirer passa di mano. American Media, secondo indiscrezioni riportate dai media americani, lo cede per 100 milioni di dollari a James Cohen, il miliardario dietro a Hudson News, la società rilevata dalla svizzera Dufry nel 2008. Cohen è ora il proprietario e amministratore delegato di Hudson Media.
La cessione arriva in seguito ai ripetuti scandali che hanno travolto il National Enquirer, salito alle cronache per aver ammesso pagamenti a donne che avrebbero relazioni con Donald Trump. L’accordo di principio raggiunto da American Media e Cohen include oltre al National Enquirer anche il Globe e il National Examiner.
Sudan, in migliaia in piazza a KhartumConsiglio militare arresta 2 fratelli deposto presidente Bashir

KHARTUM18 aprile 201921:54

– Decine di migliaia di manifestanti sono scesi in piazza oggi a Khartum per chiedere al Consiglio militare al potere una rapida transizione verso un governo civile, mentre le nuove autorità militari hanno annunciato l’arresto di due fratelli del deposto presidente Omar al Bashir per accuse di corruzione.
Il portavoce del Consiglio militare, generale Shams Eddin Kabashi, citato dall’agenzia ufficiale Suna, ha detto che i due arrestati sono Abdullah e Abbas al Bashir, ma non ha fornito particolari sulle accuse. Dopo proteste di piazza durate quattro mesi, l’esercito sudanese ha deposto e arrestato la settimana scorsa Omar al Bashir, rimasto al potere per 30 anni. In carcere sono finiti anche diversi ex dirigenti del regime e sostenitori del deposto presidente.
Gilet gialli, vietate proteste in centroPrefettura decreta zone off limits per 23/o atto sabato

PARIGI18 aprile 201922:12

– La prefettura di Parigi ha decretato il divieto di manifestare sugli Champs-Elysées, e nella zona di Notre-Dame in occasione del 23/o atto di mobilitazione dei gilet gialli, sabato prossimo. Il divieto resterà in vigore per tutta la giornata in un perimetro che comprende essenzialmente l’Ile-de-la-Cité – dove sorge la cattedrale di Notre-Dame – e una parte dei lungosenna circostanti. Una misura presa soprattutto per “motivi di sicurezza”. Vietati alle proteste, come già accaduto per i precedenti atti delle casacche gialle, anche i Campi Elisi.
Si è ridotta la popolazione di New YorkE’ la prima volta da oltre 10 anni

NEW YORK18 aprile 201922:29

– Il numero degli abitanti di New York cala per la prima volta da oltre dieci anni: sono calati dello 0,47% a 8,4 milioni di residenti, secondo gli ultimi dati disponibili del Census Bureau al luglio 2018. Dopo decenni di crescita la popolazione a tassi superiori al 2%, la popolazione di New York sembra aver intrapreso un inevitabile rallentamento con il numero dei immigrati che rallenta e molti residenti che lasciano la città. E il trend sarebbe destinato a continuare anche in modo più accentuato in seguito alla riforma delle tasse di Donald Trump, che rende la città, già fra le più costose al mondo, proibitiva.
Libia, Haftar bombarda Ain ZaraDopo la conquista di Azizia da parte dei militari di al Sarraj

TRIPOLI18 aprile 201922:59

– Violente esplosioni si sentono distintamente a Tripoli: le milizie di Khalifa Haftar bombardano le zone di Khalet Elfurjan e Ain Zara – punta avanzata dell’offensiva del maresciallo – dopo la conquista di Azizia, sul fronte meridionale, da parte dei militari fedeli a Fayez al Sarraj. Lo riferiscono

residenti e fonti militari.
Yemen: Oxfam, nuova emergenza coleraA marzo registrati 2.500 contagi al giorno

19 aprile 201900:08

– L’emergenza colera in Yemen rischia di ritornare a livelli catastrofici: secondo Oxfam nelle ultime settimane di marzo sono state registrati 2.500 nuovi casi sospetti al giorno, un aumento esponenziale rispetto ai 1000 contagi giornalieri registrati in media a febbraio.
“Il nuovo picco di colera potrebbe peggiorare ancora, con l’imminente arrivo della stagione delle piogge – ha detto Paolo Pezzati policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia -. Nuove inondazioni andrebbero a contaminare ulteriormente le poche fonti d’acqua disponibili, accelerando la diffusione della malattia. Al momento stiamo assistendo ad un numero di nuovi casi di colera e relativi decessi, 10 volte superiore a quello registrato nello stesso periodo del 2018”. Dall’inizio dell’epidemia di colera nel 2016, più di 3.000 persone sono morte e oltre 1,3 milioni sono state contagiate. Il picco dell’epidemia è stato raggiunto nel giugno del 2017, con una media di circa 7.000 nuovi casi sospetti identificati al giorno.
Usa: dem, possibile impeachment TrumpDa Mueller spinta ad andare avanti. Gop, ora voltare pagina

NEW YORK19 aprile 201900:44

– I democratici affilano le armi.
Il rapporto del procuratore speciale Robert Mueller apre la strada a un possibile impeachment: è ora “una possibilità”.
Anche se è ancora troppo presto per saltare a conclusioni, il partito serra le fila e si prepara a lanciare l’attacco a Donald Trump, forte della “roadmap” offerta da Mueller e nella consapevolezza che le elezioni sono fra solo 18 mesi e che potrebbe lasciare decidere agli americani invece di spingere con la messa in stato d’accusa del presidente.
Il quadro ritratto dal procuratore speciale è, secondo i democratici, ben diverso da quello dipinto dal ministro della Giustizia William Barr. Le azioni di Trump descritte nel rapporto sono “disoneste, non etiche, immorali e non patriottiche” dice senza mezzi termini il presidente della commissione di intelligence della Camera, Adam Schiff. Trump non è stato accusato di collusione da Mueller, ma il nodo da sciogliere è ora un suo possibile ostacolo alla giustizia.

Portavoce Sarraj, ‘l’Italia non è minacciata’ ‘800mila profughi solo una stima. Siete il nostro primo partner’

TRIPOLI18 aprile 201920:56

L’Italia è “il più importante partner” del governo libico nella battaglia diplomatica per far riconoscere all’Onu e alla comunità internazionale “i crimini di guerra di Khalifa Haftar”, mettere fine alle ostilità e “all’invasione” ordinata dal maresciallo, che ha “pugnalato alle spalle Tripoli e le Nazioni Unite”. Il portavoce di Fayez al Sarraj, Mohanned Younis, è schietto e determinato. In un’intervista precisa subito che “il numero di 800.000 profughi è solo una stima di quello che potrebbe accadere con il proseguimento della guerra. Non c’è una minaccia imminente, controlliamo saldamente le frontiere, ma se la guerra continua si potrebbe scatenare il caos e arrivare anche a quelle cifre di persone in fuga” verso l’Europa. A Tripoli naturalmente non è questo il tema al centro dell’attenzione, ma la guerra scatenata da Haftar. Younis sottolinea il ruolo protagonista dell’Italia: primo e unico Paese occidentale ad aver riaperto stabilmente la propria ambasciata a Tripoli e in prima linea nella road-map per la riconciliazione e la stabilità sancita dagli accordi di Skhirat nel 2015 sotto l’egida Onu. Ma anche per la politica di apertura sui visti, per le relazioni bilaterali. “Non vogliamo armi, non ci servono. Ci serve sostegno diplomatico e politico sul fronte internazionale”, evidenzia Younis. In questo quadro, “la conversazione tra il premier Conte e il presidente Trump è molto importante. Gli Stati Uniti sono la potenza-guida del mondo occidentale e “possono fare pressione per la condanna unanime di Haftar, che ci ha pugnalato alle spalle”. L’offensiva del maresciallo “ci ha colti di sorpresa, perché l’orizzonte era quello della conferenza nazionale di Ghadames”, prevista il 14 aprile scorso: “Ci ha costretto alla difensiva sul piano militare nei primi giorni”. Ma in poche ore le forze di Tripoli si sono riorganizzate, sancendo l’alleanza tra le principali realtà politiche e militari dell’ovest. I Katiba di Tripoli, Janzour, Zawiya, Misurata, Zintan, delle Forze di mobilitazione hanno presto lanciato il contrattacco, costringendo alla rotta le milizie di Haftar lungo tutto l’asse del fronte di battaglia. Il maresciallo “sta perdendo” e per questo “spara i missili su Tripoli, bombarda quello che può dal cielo, incurante delle vittime tra i civili”, denuncia Younis. “Usa le scuole come basi per lanciare i missili, sa bene che i nostri soldati non colpirebbero mai le aree civili: non vogliamo decimare il nostro popolo”. Al contrario, “sono i suoi miliziani” che hanno sparato i Grad su Abu Slim, a ridosso del cuore della capitale, causando almeno 7 morti tra i civili. “I razzi sono stati lanciati da sud, dove si trovano le sue milizie. Lo dimostrano le immagini, lo raccontano i testimoni, e lo ammettono gli stessi sostenitori di Haftar con video e foto”, denuncia il portavoce di Sarraj: riferendo che è stata “avviata la procedura per la sua incriminazione alla Corte penale internazionale”.         [print-me title=”STAMPA”]

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