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Ultimo aggiornamento 10 Maggio, 2019, 22:32:15 di Maurizio Barra

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Sport e Salute, gli auguri di Barelli
“Sostegno personale e della Federnuoto a sinergie per lo sport”

10 maggio 201911:57

– Il presidente della Federnuoto Paolo Barelli, in una nota, si unisce agli “auguri di buon lavoro” al consiglio di amministrazione di Sport e Salute – che ieri ha nominato Rocco Sabelli presidente – formulati dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti, riponendo “piena fiducia nell’operato degli amministratori e, in particolar modo, del presidente e amministratore delegato Sabelli, che si è distinto per capacità e competenze dimostrate attraverso la gestione di importanti incarichi manageriali”.
Barelli conferma “sostegno personale e disponibilità della federazione a promuovere proficue e fondamentali collaborazioni e sinergie nell’interesse dello sport italiano che trarrà sicuri benefici dalla conduzione del nuovo assetto manageriale”.
22 squadre e 13 Regioni, tutti i numeri del Giro 69 sono i successi italiani, 46.500 i chilometri di dislivello

10 maggio 201912:01

I numeri della 102/a edizione del Giro d’Italia di ciclismo (11 maggio-2 giugno).3 – Come i vincitori italiani che hanno trionfato a Verona5 – Come i podi conquistati da Vincenzo Nibali finora: sono frutto di due vittorie, un secondo e due terzi posti. Lo stesso hanno fatto il belga Eddy Merkx (ma con 5 vittorie) e Fiorenzo Magni (con 3 vittorie e 2 secondi posti). Il record dei podi appartiene, tuttavia, a Felice Gimondi, con 9 (3 vittorie, 2 secondi e 4 terzi posti).13 – Come le regioni toccate della corsa: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana, Trentino Alto Adige, Veneto e Val d’Aosta. Saranno invece 51 le province interessate. Mancano all’appello Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Sardegna, Sicilia e Umbria.18 – Come il numero di partecipazioni (record assoluto) di Wladimiro Panizza: che prese il via nel 1967 e dal 1969 al 1985. Lo stesso indimenticato ‘Miro’ detiene il primato di partecipazioni consecutive, 17, stabilito appunto dal 1969 al 1985.21 – Come gli anni di tre campioni all’epoca in cui vinsero il loro primo Giro d’Italia: Luigi Marchisio (1930), Gino Bartali (1936) e Giuseppe Saronni (1979). E 21 come il numero delle tappe del Giro di quest’anno.22 – Come il numero delle squadre al via, in rappresentanza di 16 Paesi: Australia, Bahrain, Belgio (2), Emirati Arabi Uniti, Francia (2), Germania (2), Gran Bretagna, Kazakstan, Israele, Italia (3), Olanda, Polonia, Spagna, Stati Uniti (2), Sudafrica e Svizzera. L’anno scorso i Paesi rappresentati furono 14.34 – Come gli anni, più 6 mesi e 29 giorni, del vincitore più anziano di un Giro d’Italia. Il suo nome è Fiorenzo Magni che, nell’edizione del 1955, precedette di 13″ Fausto Coppi e di 4’08” Gastone Nencini. Quell’anno la corsa si concluse il 13 giugno a Milano.42 – Come il numero di tappe vinte da Mario Cipollini al Giro. Il toscano cominciò nel 1989 e firmò le ultime due nel 2003. Seguono Alfredo Binda con 41; Learco Guerra 31; Costante Girardengo 30; Eddy Merckx 25; Giuseppe Saronni 24 e Francesco Moser 23.57 – Come il numero di maglie indossate da Francesco Moser, terzo di sempre dopo Merckx (78) e Binda (59). La prima se la mise addosso a Ostuni, il 27 maggio 1976; l’ultima a Busto Arsizio, il 17 maggio 1985.59,8 – Come i chilometri a cronometro dell’edizione di quest’anno, distribuiti fra gli 8 della 1/a tappa (Bologna-Bologna) dell’11 maggio, i 34,8 della 9/a frazione (Riccione-San Marino) del 19 maggio e i 17 della 21/a (Verona-Verona), che chiuderà la sfida domenica 2 giugno.69 – Come i successi che i corridori italiani hanno conquistato nelle precedenti edizioni della corsa rosa. L’Italia è il Paese con il maggior numero di affermazioni, seguita dal Belgio con 7 e dalla Francia con 6. La vittorie italiane sono distribuite fra 43 corridori: il primo, nel 1909, fu Luigi Ganna. Fino al 1950, quando vinse lo svizzero Hugo Koblet, mai uno straniero era riuscito a mettere le mani sul Giro. L’ultimo vincitore azzurro è Vincenzo Nibali nel 2016; ma si era affermato anche nel 2013. Le vittorie straniere in totale sono 32. L’anno scorso arrivo il primo trionfo inglese grazie a Chris Froome.170,4 – Come la lunghezza media di ciascuna tappa del Giro di quest’anno; nel 2018 era stata di 169,7 km, nel 2017 di 172,1 km, nel 2016 di 161,1 km.176 – Come il numero dei corridori al via, un dato assai lontano dai 219 del 2014. Nel 2015, 2016 e 2017 furono 198. Nel 2013, invece, 207.239 – Come i chilometri della frazione più lunga di quest’anno (l’8/a), che si disputerà il 18 maggio, da Tortoreto Lido a Pesaro, su un percorso ritenuto di media difficoltà dagli organizzatori.298 – E’ il numero più alto di partecipanti a un Giro d’Italia: l’evento risale al 1928. Nell’edizione del 1912 parteciparono solo in 56.3.578,8 – Come il numero dei chilometri complessivi del Giro d’Italia 2019. Di 170,4 la lunghezza media di una tappa; l’anno scorso era stata di 169,7 km.46.500 – Come i chilometri di dislivello del 102/o Giro d’Italia: nel 2018 furono 44.000; nel 2017, 43.000; nel 2016, 40.500; nel 2015, 43.000.

Giro: da Nibali a Dumoulin, quanti big al via da Bologna S.Yates, Roglic e Lopez si candidano.Gaviria-Viviani, che sprint

10 maggio 201912:05

Il 102/o Giro d’Italia di ciclismo, fin dai primi metri, sarà sfida totale fra Vincenzo Nibali – a caccia di uno storico tris in carriera – e il… resto del mondo: dall’olandese Tom Dumoulin, vincitore nel 2017, a Simon Yates, 13 giorni in rosa l’anno scorso prima del crollo sul Colle delle Finestre. Occhio al colombiano Miguel Angel Lopez, e alla ‘sua’ Astana, ma anche allo sloveno Primoz Roglic, ex saltatore con gli sci.Vincenzo NIBALI (Italia, Bahrain-Merida): ha vinto la classifica generale nel 2013 e nel 2016, un Tour de France nel 2014 e una Vuelta nel 2010. A 34 anni, 6 mesi e 19 giorni potrebbe diventare il corridore più vecchio a vincere la corsa rosa, nel caso in cui riuscisse a trionfare a Verona. L’Arena è un talismano per i colori italiani, dal momento che vi hanno trionfato Giovanni Battaglin nel 1981, Francesco Moser nel 1984 e Ivan Basso nel 2010.Tom DUMOULIN (Olanda, Sunweb): a 28 anni ha vinto un Giro nel 2017, sia pure per pochi secondi, trionfando davanti al Duomo di Milano. L’anno scorso si è piazzato al secondo posto, alle spalle di Chris Froome, e fu secondo anche al Tour, ma alle spalle di Geraint Thomas. Le tre crono vanno a suo vantaggio, ma è capace anche di clamorosi tonfi, sebbene negli ultimi anni abbia acquisito consapevolezza dei propri mezzi.Miguel Angel LOPEZ (Colombia, Astana): ha ottenuto un terzo posto l’anno scorso sia al Giro che alla Vuelta. Quest’anno si presenta al via con una squadra fortissima. Il team kazako ha vinto 9 mini-corse a tappe e lo ha fatto con 7 corridori diversi. Una garanzia assoluta.Simon YATES (Gran Bretagna, Mitchelton-Scott): l’anno scorso ha cercato di stravincere e alla fine ha perso, crollando sul Colle delle Finestre e giungendo sul traguardo a oltre 38′ da Froome. Prima di quella catastrofe agonistica era stato in rosa per 13 giorni. Successivamente, a dimostrazione di quanto la lezione gli fosse servita, ha vinto la Vuelta.Primoz ROGLIC (Slovenia, Jumbo-Visma): al Tour dell’anno scorso si è piazzato al quarto posto, al Giro che partirà sabato punta alle cronometro, ma non solo: Quest’anno, almeno finora, si è dimostrato fortissimo su ogni terreno, come confermano le performance al Romandia. Nel 2019 ha vinto UAE Tour, Tirreno-Adriatico e Giro di Romandia appunto. Un osso durissimo: per tutti.Mikel LANDA (Spagna, Movistar): nel 2015 si classificò al terzo posto, nel 2017 è stato quarto al Tour. Ha sempre lavorato per altri, adesso guiderà la Movistar, orfana di Valverde e Nairo Quintana. In salita è fortissimo, ma soffre i cali di umore.Fernando GAVIRIA (Colombia, UAE Emirates): nel 2017 al Giro ha vinto 4 tappe, punta decisamente alla maglia ciclamino della classifica a punti. A 24 anni è considerato uno degli uomini-jet da battere.Elia VIVIANI (Italia, Deuceninck-Quick Step): olimpionico su pista e campione italiano. Vincitore della maglia ciclamino l’anno scorso, si ricandida per la classifica a punti. Si è ritirato al Romandia a causa dell’influenza, ma sembra guarito e può già candidarsi per il primo sprint.

Giro: si parte da S.Luca, la rampa di lancio è infernale Il gruppo sulle orme di Gaul, dove soffrirono Magni e Froome

10 maggio 201912:13

Angeli e demoni inseguono da sempre i corridori verso il santuario di San Luca, salita di lancio del Giro d’Italia numero 102. L’ascesa al Colle della Guardia conclude la prima tappa, che da Bologna apre l’edizione 2019 della corsa: si va verso l’alto solo per due chilometri, su otto della breve cronometro cittadina, ma la strada, e la storia, raccontano di sforzi terribili, vittorie celebri, crolli illustri. La salita è affiancata da un portico, percorso tutto l’anno da migliaia di pellegrini per venerare l’immagine della Vergine protettrice dei bolognesi, attribuita dalla leggenda alla mano dell’evangelista San Luca. Il portico, dal centro storico, anche se la questione è controversa anche nelle sue interpretazioni, conta 666 archi, numero diabolico. E infernale certamente fu questa salita per Fiorenzo Magni, Leone delle Fiandre che contendeva la scena a Coppi e Bartali.Nel Giro del 1956 la percorse con la clavicola rotta e mordendo una camera d’aria, perché non riusciva più a tenere le mani sul manubrio. Anche quel giorno era una cronometro e trionfò Charly Gaul, il grimpeur lussemburghese che, pochi giorni dopo, sarebbe diventato l’Angelo della Montagna, per la rimonta sotto la bufera, nella tappa del Bondone. La foto in bianco e nero di Magni sofferente mostra la durezza della strada dopo le ‘Orfanelle’, una curva ‘a esse’ chiamata così per l’orfanotrofio femminile che, dal 1930 al 1990, ospitò più di 1.500 ragazze.A questa chicane in salita, un briciolo di respiro prima di un tratto che obbliga all’apnea, ha dedicato un cortometraggio il regista Pupi Avati, per rendere omaggio al Giro del Centenario, nel 2009 (vittoria a Roma del russo Denis Menchov). Dieci anni fa, infatti, la corsa rosa ritornò dopo un po’ di tempo – la volta precedente a San Luca vinse Moreno Argentin, nel 1984 – a far tappa a Bologna, con una frazione non lunga, ma che puntava tutto, per lo spettacolo, sul traguardo al santuario. Arrivò e vinse da solo, dopo una fuga, l’australiano Simon Gerrans, uomo da classiche del Nord. Dietro di lui si piazzò al sesto posto un giovane e promettente corridore, pimpante fino alle Orfanelle, poi costretto dalla fatica a salire a zig-zag, come un cicloamatore qualsiasi quando deve difendersi da pendenze estreme e la gamba non risponde più. Il ragazzo, che in futuro il Giro l’avrebbe vinto, così come quattro Tour de France, si chiamava Christopher Froome. Quel giorno, forse, il keniano bianco imparò a gestire i tormenti di uno sport assai crudele.

Giro: Nibali ci riprova, è l’ora di tornare a vincere Nessun successo da oltre un anno. “Anche Dumoulin è a digiuno”

10 maggio 201912:22

Il tris rosa nel mirino, dopo i formidabili trionfi del 2013 e del 2016, la voglia di dimostrare che a 34 anni suonati si può ancora avere fame di successi. E’ dura la vita di uno ‘Squalo’ di nome Vincenzo Nibali che approccia il 102/o Giro d’Italia di ciclismo a corto di soddisfazioni recenti, costretto a rimettersi in gioco al cospetto di rivali giovani, forti e ambiziosi o con un pedigrée di altissimo lignaggio. Il Nibali edizione 2019 è un corridore maturo, che in carriera ne ha viste tante, troppe, ma che conserva una dose massiccia di entusiasmo e conosce i propri limiti. Ci mette poco a indispettirsi quando – in conferenza stampa – gli fanno notare che, fra i tanti Giri d’Italia ai quali ha partecipato (sette per l’esattezza, fra il 2007 e il 2017, ndr), quest’anno si presenta a mani vuote, inseguendo un successo che non arriva dal 17 marzo 2018, giorno in cui sorprese tutti – anche se fino a un certo punto – volando sul Poggio e conquistando la Milano-Sanremo. Da allora solo cadute, delusioni, amarezze. Alle discese nemmeno troppo ardite non hanno fatto da coltraltare le risalite.”Sono tranquillo – confessa Nibali – ma la vittoria mi manca. Quest’anno sono partito un po’ più tardi con la preparazione, abbiamo lavorato attentamente, cercando di scegliere la squadra migliore per il Giro. Ci sarà anche mio fratello Antonio, ma non perché si chiama Nibali: si è meritato e deve meritarsi la fiducia del team Bahrain-Merida. Non avere vinto nulla finora non significa nulla, non è detto che ci si presenti a una corsa a tappe avendo già vinto tanto nel corso della stagione. Abbiamo lavorato molto in altura e, come si sa, il lavoro in quota dà risultati a lungo andare. E poi, anche Dumoulin arriva a questo Giro senza vittorie”. Nibali non è tipo da trascurare i dettagli, nulla è stato lasciato al caso nella marcia di avvicinamento alla corsa rosa che si aprirà con la crono spaccagambe di Bologna.”Ci sarà subito uno sforzo molto violento e impegnativo, sulla salita che porta al santuario di San Luca. Bisognerà vedere quale sarà la reazione. E’ la prima tappa, non può essere determinante per la classifica finale: però, bisognerà affrontare questa prova con grande attenzione”, le parole del siciliano. Nibali è sicuro che, “in questo momento”, è “impossibile stabilire quali saranno le tappe decisive”, perché sa benissimo che, nell’economia di un grande giro “le insidie sono dietro l’angolo”. “Chi temo di più? Dumoulin, Roglic, Landa e Simon Yates, sono gli avversari di alto livello”. Si torna all’ultima stagione e ai tormenti del ‘Gattopardo’ che, non solo non ha vinto il Tour de France, ma lo ha perso “non per colpa mia”, dopo un capitombolo provocato da uno sciagurato tifoso. Un contrattempo che ha messo in discussione prima la sua partecipazione e poi la sua prestazione al Mondiale su strada. Adesso, però, non è più tempo di delusioni, spazio alle speranze e alle ambizioni di uno ‘Squalo’ venuto dallo Stretto.

Pallavolo: Malagò, orgoglioso risultatiCattaneo, stagione meravigliosa per le squadre femminili

10 maggio 201912:29

– ”Sono molto orgoglioso di quello che sta succedendo nella pallavolo femminile”. Lo ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò, a margine dell’evento ”L’Europa siamo noi” organizzato dalla Lega Pallavolo Serie A femminile in vista della finale di Champions tutta italiana tra Novara e Conegliano (che sarà trasmessa in esclusiva su Dazn il prossimo 18 maggio), dopo i successi europei di Monza e Busto Arsizio. ”Voglio fare i complimenti a tutti, a partire dai presidenti fino alle giocatrici”, ha aggiunto Malagò.
”Stiamo assistendo a una meravigliosa stagione”, ha detto invece il presidente della Fipav Bruno Cattaneo. ”È un avvenimento straordinario, era successo solo altre due volte che la finale di Champions League si giocasse tra due squadre italiane. E in Europa abbiamo fatto il Triplete: ha iniziato Monza vincendo la Challenge Cup, poi Busto Arsizio in Cev Cup e ora la finale di Champions”, ha concluso Cattaneo.
Giro, Dumoulin si candida: ‘Io qui solo per vincere’Olandese trionfò nel 2017: “In questo momento non penso al Tour”

SA10 maggio 201912:37

lo sloveno Primoz Roglic non si nasconde, avanzando la propria candidatura per la maglia rosa che verrà assegnata definitivamente a Verona, nel giorno della festa della Repubblica, figurarsi Tom Dumoulin, che il Giro d’Italia sa come vincerlo. L’olandese trionfò nel 2017, sia pure per pochi secondi, mettendo in fila il colombiano Nairo Quintana (maglia rosa nel 2014) e Vincenzo Nibali (successi nel 2013 e nel 2016). “Sono in buone condizioni, la Liegi-Bastogne-Liegi è stata una delusione per me, anche a causa del meteo, ma adesso sono qui per vincere il Giro d’Italia, punto a vincere questa corsa e basta. In questo momento non penso a niente, nemmeno al Tour de France”.La conferenza stampa dell’olandese volante, capitano della Sunweb, è una vera e propria dichiarazione di guerra. Un modo molto diretto per lanciare un messaggio ai rivali vecchi e nuovi, primo fra tutti Primoz Roglic, che cercherà di dargli filo da torcere nelle tre prove a cronometro (e non solo). A cominciare da quella in programma sabato, che si concluderà presso il santuario di San Luca. Una prova severa, che richiede preparazione, sforzo e concentrazione. “Il mio avvicinamento alle corse a tappe è stato molto simile negli ultimi due anni di attività – spiega Dumoulin -: ho cercato di non strafare perché, dopo il Giro, andrò anche al Tour de France (contenderà la maglia gialla alla coppia Froome-Thomas).In questo momento non mi aspetto niente, penso alla gara di sabato e, se dovesse succedere che prendo già la maglia rosa, vedremo di agire di conseguenza”. L’unico neo nella marcia di avvicinamento alla corsa di RCS Sport, la Liegi-Bastogne-Liegi.”E’ stata un po’ una delusione, anche per colpa del meteo. Però, mi sento bene, la condizione sta arrivando. Vedremo”, ripete Più che un neo, una spina nel cuore di Tom l’eliminazione dell’Ajax dalla Champions per mano del Tottenham allenato da Mauricio Pochettino, vittorioso nella Johan Crujiff Arena. “Speravo non me lo chiedessi, perché ieri sera ho visto la partita e, dopo il 3-2 degli inglesi, non sono più riuscito a dormire. E’ stato terribile, davvero non me l’aspettavo. Ho difficoltà a risponderti”. Una delusione calcistica che solo la vittoria al Giro d’Italia potrebbe cancellare. Il Tour, almeno per il momento, può attendere.

Cdm tiro a volo, bene Bacosi e CaineroBacosi e Cainero seconda e terza in Corea. Vince Rhode

CHANGWON (COREA DEL SUD)10 maggio 201912:43

– Le super mamme del Tiro a Volo non deludono. Diana Bacosi e Chiara Cainero hanno conquistato l’argento ed il bronzo di Skeet nella terza Prova di Coppa del Mondo, portandosi a casa anche le due Carte Olimpiche in palio per i Giochi di Tokyo 2020. Insieme sul podio di Rio 2016 (furono oro e argento) e ancora unite nel viaggio che porterà all’edizione giapponese dei Giochi, le due azzurre oggi hanno ceduto le armi solo alla statunitense Kimberly Rhode, anche lei con loro sul podio brasiliano, che oggi si è messa al collo il secondo oro della stagione 2019.
L’olimpionica Bacosi è entrata in finale con un eccellente 123/125 che le ha garantito il dorsale numero uno nel round decisivo e ha mirato al podio tenendo il ritmo della Rhode e affrontandola nel duello finale per la vetta. Alla fine si è dovuta arrendere con il punteggio di 57/60 a 54/60.
F1: seconde libere in Spagna, Mercedes davanti alle FerrariBottas si conferma leader, Leclerc a tre decimi dal finlandese

10 maggio 201917:06

il finlandese Valtteri Bottas si conferma il più veloce anche nella seconda sessione di prove libere del Gp di Spagna. Sul circuito catalano del Montmelò, la sua Mercedes ha fermato il tempo sull’1’17”284, precedendo di 49 millesimi quella del compagno di squadra Lewis Hamilton. Terza e quarta, staccate di circa tre decimi, le Ferrari di Charles Leclerc (+301 millesimi) e Sebastian Vettel (+389). Più indietro tutti gli altri piloti, visto che Max Verstappen, quinto con la sua Red Bull, accusa un ritardo di 751 millesimi. Seguono Romain Grosjean (Haas, +869), sesto, Pierre Gasly (Red Bull, +954) settimo e Kevin Magnussen (Haas, +1”071), ottavo. In ombra le Alfa Romeo, con Kimi Raikkonen undicesimo a quasi un secondo e mezzo da Bottas e Antonio Giovinazzi 17/o a oltre due secondi.LA PRIMA SESSIONE – C’è una Mercedes, quella condotta al leader del mondiale Valtteri Bottas, in testa alla lista dei tempi davanti alle due Ferrari al termine della prima sessione di prove libere del Gp di Spagna, che si correrà domenica sul circuito catalano del Montmelò. Il finlandese ha chiuso il suo miglior giro in 1’17”951, precedendo Sebastian Vettel di 115 millesimi e Charles Leclerc di 221. Quarto tempo per l’altra Mercedes, condotta da Lewis Hamilton (+624 millesimi). Più staccati dai leader gli altri piloti, in una classifica che vede nell’ordine Romain Grosjean (Haas, +0.992) quinto, Carlos Sainz (McLaren, +1”204) sesto e Kevin Magnussen (Haas, +1”229) settimo. Solo settimo tempo per la più veloce delle Red Bull, quella di Pierre Gasly (+1”334), mentre Max Verstappen è 12/o (+1”893).

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Atletica, al via i Mondiali di staffetta
Da Tortu a Folorunso, tutti in pedana da domani a Yokohama

MA10 maggio 201913:59

Andranno tutti in gara domani intorno all’ora di pranzo (nella serata giapponese), i 20 azzurri che affronteranno il turno d’esordio dei mondiali staffetta a Yokohama. Le prime a farlo saranno le ragazze della 4×400 (Maria Benedicta Chigbolu, Ayomide Folorunso, Elisabetta Vandi, Chiara Bazzoni), attese ad un compito per nulla scontato. L’Italia affronterà in seconda batteria Francia, Germania, Usa, Giappone, Cile e Olanda. Subito dopo in pista la 4×400 uomini (Daniele Corsa, Michele Tricca, Edoardo Scotti, Alessandro Sibilio) che correrà con rivali di peso: Usa, Giamaica, Gb, Australia e Rep.
Ceca. Le ragazze della 4×100 (Johanelis Herrera, Gloria Hooper, Anna Bongiorni, Irene Siragusa) gareggeranno contro Germania, Giamaica e Australia. Nella 4×100 maschile l’Italia schiererà Fausto Desalu, Marcell Jacobs, Davide Manenti, Filippo Tortu, contro Olanda, Ucraina e Turchia. Si chiuderà con la 4×400 mista (Davide Re, Giancarla Trevisan, Andrew Howe, Raphaela Lukudo) impegnata Usa, Francia Polonia, Giappone.
Tennis, a Madrid Djokovic in semifinaleIntossicazione alimentare e ritiro per il croato, Nole avanti

10 maggio 201917:10

Un’intossicazione alimentare mette fuori gioco il croato Marin Cilic e regala a Novak Djokovic l’accesso alle semifinali del torneo Masters 1000 di Madrid. E’ stato Cilic ad annunciare pubblicamente la sua indisponibilità a scendere in campo contro il favorito numero 1: “Ho passato una notte terribile a causa di cibo avariato, mi spiace davvero ma devo ritirarmi”, scrive rivolto ai tifosi, agli organizzatori e al suo avversario.
Universiadi: Napoli 2019, numeri recordOltre 9.300 atleti da 128 Paesi, per l’Italia sono 437

NAPOLI10 maggio 201914:18

Sono circa 9.300 gli atleti e i delegati che da 128 Paesi parteciperanno alla 30/a Summer Universiade, in programma a Napoli e in Campania dal 3 al 14 luglio. A distanza di 22 anni dall’ultima Universiade estiva, in Sicilia nel 1997, e a 60 anni dalla prima, a Torino nel 1959, l’Italia torna ad ospitare i Giochi universitari e lo fa con numeri record. La delegazione più corposa sarà quella italiana che porterà 437 rappresentanti, tra atleti e preparatori, a seguire gli Stati Uniti con 371 e la Russia con 357. La Francia porterà 258 delegati, l’Ucraina 233 e la Germania 198. Tra i Paesi asiatici, con 352 delegati, il gruppo più nutrito è quello del Giappone, quindi Cina e Corea del Nord (254 ciascuno), seguite da Taipei (236). Dal sub-continente indiano l’India presenterà la delegazione più cospicua con 135 persone, poi Sri Lanka, 72, Indonesia, 64, e Nepal con 23.
Giro: Dumoulin apre domani crono BolognaLopez il secondo fra i big, poi Jungels e Nibali (alle 16,58)

BOLOGNA10 maggio 201916:05

102/o Giro d’Italia di ciclismo scatterà alle 16,50 da via Rizzoli, a Bologna, con la partenza del primo corridore in gara (dorsale numero 1), Tom Dumoulin, vincitore nel 2017 a Milano. L’olandese farà da apripista nella cronometro individuale lunga 8 chilometri, che si concluderà presso il santuario di San Luca. Un minuto dividerà le partenze dei 176 iscritti alla corsa rosa. Il secondo big a prendere il via sarà il colombiano Miguel Angel Lopez (alle 16,54), poi toccherà al lussemburghese Bob Jungels (16,56). Vincenzo Nibali scatterà dalla pedana bolognese alle 16,58, lo sloveno Primoz Roglic alle 17,01, Mikel Landa alle 17,02. Il britannico Simon Yates prenderà il via alle 19,43, L’ultimo a scattare sarà il siciliano Salvatore Puccio alle 19,45.
Giro: Cairo, Nibali può fare molto bene’Mi aspetto corsa molto combattuta. La guarderanno in 800 mln’

BOLOGNA10 maggio 201914:42

– “Nibali è uno dei campioni che possono fare molto bene, Dumoulin che l’ha già vinto due anni fa, ci sono degli outsider come Simon Yates. Il Giro, che è visto nel mondo da 800 milioni di persone, può essere un veicolo di promozione per l’Italia e credo che i nostri governanti dovrebbero capirlo di più, facendo come in Francia, dove il Tour viene adottato dal Governo, che lo supporta in maniera importante anche dal punto di vista economico”. Così Urbano Cairo, presidente di Rcs – che organizza la corsa – alla vigilia della partenza del 102/o Giro d’Italia di ciclismo, da Bologna.
Giro: testa a testa Roglic-DumoulinNibali quarto nei pronostici Snai per la vittoria finale

MA10 maggio 201915:43

Primoz Roglic, sloveno 29enne della Jumbo Visma, è il favorito numero uno del Giro d’Italia che partirà domani da Bologna: per gli analisti Snai la sua vittoria vale 3 volte la scommessa. A ridosso, dato a 3,50, c’è Tom Dumoulin, che il Giro l’ha già vinto nel 2017 e sfiorato l’anno scorso. Segue a 4,00 Simon Yates. Sul quarto gradino, a 5,50, siede Vincenzo Nibali. Seguono Miguel Angel Lopez a 10 e Landa a 20, lontanissimi gli altri. Elia Viviani punta alle tappe riservate ai velocisti e alla maglia ciclamino della classifica a punti. Per questo secondo obiettivo è il favorito di Snai, a 4,00, davanti a Ackermann (5,50) e Demare (6,50). Occhio anche al colombiano Gaviria (7,50). I candidati più autorevoli per la maglia azzurra degli scalatori sono Yates e l’italiano Masnada appaiati a 6,50.
75 anni Csi, udienza da Papa FrancescoDomani appuntamento in Vaticano, doni per poveri e senzatetto

ROMA10 maggio 201916:30

– Il Centro Sportivo Italiano celebra 75 anni e lo farà domani in Vaticano incontrando Papa Francesco, in un’udienza privata, proseguendo quel cammino associativo, cominciato nel primo dopoguerra e la tradizione di raccogliersi nelle grandi ricorrenze intorno al Pontefice. “Da capitano vi sprono a non chiudervi in difesa, ma a venire in attacco, a giocare insieme la nostra partita, che è quella del Vangelo – disse Francesco il 7 giugno 2014, per il 70/o di fondazione del Csi – Lo sport rimanga un gioco!”. “L’udienza è certamente il momento più bello nell’ambito delle celebrazioni del 75° anno di vita del Csi – dice il presidente nazionale del Csi, Vittorio Bosio – In questi anni gli interventi dei Pontefici sono sempre stati momenti di guida nel nostro percorso”. Assieme ai vertici associativi saranno presenti circa 400 dirigenti provenienti da tutta Italia. Al Pontefice il Csi regalerà zainetti contenenti prodotti per l’igiene personale, destinati alle persone bisognose, ed ai senza tetto accolti dal Papa.
Giro: Yates “Lo preparo da un anno”Britannico: “Se fossi un mio avversario me la farei sotto”

BOLOGNA10 maggio 201916:45

“Da un anno preparo questo appuntamento e, se fossi uno dei miei avversari, me la farei sotto. Sto bene, mi sento in forma, sono convinto di fare la differenza. L’anno scorso ho vissuto una bella esperienza, ho vinto delle tappe, ho indossato la maglia rosa per diversi giorni, ho capito i miei limiti”. Simon Yates, in conferenza stampa, a Bologna, alla vigilia della partenza del 102/o Giro d’Italia, almeno a parole, lancia la sfida. “E’ da mesi che ci penso e so dove ho sbagliato l’anno scorso”, le parole del britannico.
Gp Spagna: Mercedes davanti nelle libereBottas si conferma leader, Leclerc a tre decimi dal finlandese

10 maggio 201916:56

– il finlandese Valtteri Bottas si conferma il più veloce anche nella seconda sessione di prove libere del Gp di Spagna. Sul circuito catalano del Montmelò, la sua Mercedes ha fermato il tempo sull’1’17”284, precedendo di 49 millesimi quella del compagno di squadra Lewis Hamilton. Terza e quarta, staccate di circa tre decimi, le Ferrari di Charles Leclerc (+301 millesimi) e Sebastian Vettel (+389). Più indietro tutti gli altri piloti, visto che Max Verstappen, quinto con la sua Red Bull, accusa un ritardo di 751 millesimi. Seguono Romain Grosjean (Haas, +869), sesto, Pierre Gasly (Red Bull, +954) settimo e Kevin Magnussen (Haas, +1”071), ottavo. In ombra le Alfa Romeo, con Kimi Raikkonen undicesimo a quasi un secondo e mezzo da Bottas e Antonio Giovinazzi 17/o a oltre due secondi.
Giro d’Italia delle formiche di VettoriOpera grafica del disegnatore appassionato di ciclismo

SATRENTO10 maggio 201917:23

– Ad accompagnare il Giro d’Italia, che prende il via domani, ci penseranno anche le formiche del disegnatore Fabio Vettori. Per il quarto anno il trentino, appassionato di ciclismo, ha studiato ogni singola tappa e ha fatto salire le sue simpatiche formiche in sella. Durante le 21 tappe i ‘ciclisti’ attraverseranno così la penisola. Sulle Dolomiti quest’anno non potevano mancare formiche boscaioli impegnati a sistemare un bosco dopo la tempesta di fine ottobre.
Un disegno particolare sarà invece dedicato al tappone dolomitico di Feltre.
Basket: Torino retrocessa, confermato -8Consiglio Fip non fa sconti ad Auxilium,accolta richiesta Comtec

TORINO10 maggio 201917:35

L’Auxilium Torino è retrocessa all’ultimo posto della serie A. Il consiglio federale della Fip ha infatti confermato, oggi, gli 8 punti di penalizzazione nel campionato in corso. La squadra torinese passa così da 16 a 8 punti e, con una partita sola ancora da giocare, non può raggiungere Pistoia, finora ultima a quota 12. Il Consiglio federale ha accolto le richieste della Com.Te.C., la Commissione tecnica di controllo, applicando gli otto punti in questa stagione e altri due per il campionato 2019/2020. Alla base del provvedimento le irregolarità nel pagamento dei contributi Inps e Inail. Rimane aperto uno spiraglio per ripartire dalla Serie A2, vista l’incertezza sul futuro della società a un passo dal fallimento: “E’ stato, inoltre, dato mandato al Presidente Federale di valutare le possibilità – si legge nel comunicato dalla Federbasket -, rispettando i regolamenti, dell’inserimento dell’Auxilium Torino, nei campionati nazionali nella prossima stagione”.
Giro: Landa si candida per maglia rosa’Mi sento come nel 2015, quando riuscìi a salire sul podio’

SABOLOGNA10 maggio 201917:55

“Tra i favoriti ci sono anch’io.
Sono nella stessa condizione del 2015, quando riuscì a salire sul podio”. Mikel Landa non si nasconde e parte lancia in resta all’assalto di un posto fra i big del 102/o Giro d’Italia di ciclismo, che scatterà domani da Bologna (l’epilogo il 2 giugno, a Verona). Lo scalatore spagnolo della Movistar, la squadra rimasta orfana del campione del mondo Alejandro Valverde, confessa di “avere sempre adorato la corsa rosa”, perché “rappresenta una grande opportunità”. “Ho una squadra forte – conclude Landa – dunque, ci sono anch’io per la conquista della maglia rosa”.
Gp Spagna: Binotto, non è decisivo quiTeam principal Ferrari, poca differenza con le Mercedes

10 maggio 201918:39

“Non ci stiamo giocando tutto a Barcellona. Quello che è più importante è avere la certezza di sviluppare bene la macchina. Abbiamo spinto per avere degli aggiornamenti qui perché, visto l’avvio di stagione, bisogna cercare di recuperare e avere una macchina più forte possibile”.
Così il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, ai microfoni di Sky Sport, dopo le libere a Barcellona “Stiamo inseguendo (la Mercedes, ndr.) ma c’è poca differenza, l’importante è capire come migliorare la macchina per le qualifiche e la gara – ha proseguito il responsabile del team di Maranello -. Qui eravamo davanti nei test? Era prematuro dirlo, la Mercedes era forte quanto noi, aveva fatto il nostro stesso tempo. Le macchine nel frattempo hanno avuto un loro sviluppo e rispetto a febbraio fa più caldo.
Velasco, smetto senza aspettare declinoArgentino chiude carriera da allenatore: “Momento non semplice”

SAMODENA10 maggio 201919:22

Julio Velasco conferma ciò che la sua società Modena Volley aveva annunciato nella serata di giovedì.
Il tecnico argentino smette di allenare. Non ha spiegato i motivi di questa sua decisione, ma ha voluto comunque ringraziare tutti i suoi compagni di viaggio. “Come tutti già sapete – ha scritto Velasco, 67 anni di cui passati 44 in panchina – ho deciso di chiudere la mia carriera di allenatore.
Sono rimasto in silenzio fino ad ora e lo farò ancora per un po’, a parte questo scritto, perché per me è una situazione emotiva molto forte e ho bisogno di stare un po’ con me stesso.
Questo momento per me non è semplice, ma come molti giocatori hanno smesso di giocare quando ancora erano forti, anch’io ho voluto chiudere la mia carriera – chiosa Velasco – quando ancora avrei potuto allenare, senza aspettare il declino”.
Atp Madrid: Federer fuori ai quarti, vince ThiemAustriaco vince in rimonta, svizzero spreca due match ball

10 maggio 201920:39

Roger Federer lascia anzitempo il torneo di Madrid, che ha segnato il suo ritorno sulla terra rossa dopo 3 anni, sconfitto nei quarti di finale dall’austriaco Dominic Thiem. Il fuoriclasse di Basilea è stato battuto in tre set per 3-6 7-6 6-4, dopo aver sprecato due match ball nel secondo set, perso poi al tie break. Thiem incontrerà in semifinale il n.1 del mondo, Novak Djokovic.
Giro, 1/a tappa: crono a Bologna con un finale severoL’arrivo presso il santuario di San Luca con pendenze al 16%

BOLOGNA10 maggio 201916:04

Tom Dumoulin andrà all’assalto della prima maglia rosa del 102/o Giro d’Italia di ciclismo a partire dalle 16,50, quando scatterà dalla pedana di via Rizzoli. Sotto le Due Torri scatterà la cronometro valida come prima tappa, che sarà lunga 8 chilometri e si concluderà presso il santuario di San Luca. Da Porta Felice i 176 corridori iscritti, partendo ogni 1′, raggiungeranno la rotonda Luciano Romagnoli, quindi via della Barca, via Andrea Costa, via Porrettana, per portarsi in via di San Luca e approcciare la salita spaccagambe tanto temuta. A 2.100 metri dal traguardo la strada curverà a ‘u’ verso destra e da lì comincerà la salita che alterna rampe molto severe al 16 per cento di pendenza a brevi tratti all’8-9 per cento. Dopo il primo passaggio sotto il chiostro in corrispondenza alla doppia curva delle ‘Orfanelle’, arriverà la pendenza massima, quindi il breve rettilineo verso il traguardo.
Il percorso è diviso in due parti, prima pianeggiante e poi in salita fino ai 274 metri della collina di San Luca, dove nel 2009 vinse l’australiano Simon Gerrans. Prima di lui, nel 1956, si era imposto il lussemburghese Charly Gaul e nel 1984 il veneto Moreno Argentin. Quell’anno il Giro lo vinse Francesco Moser, a Verona.          [print-me title=”STAMPA”]

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