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DIMERCOLEDì 23 GENNAIO 2019
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Fbi, shutdown danneggia lotta al crimine
‘Sempre meno risorse, situazione a un punto di rottura’
WASHINGTON23 gennaio 201916:56
– Il prolungato shutdown, che oramai da 33 giorni paralizza gran parte del governo federale statunitense, mette a rischio la lotta alla criminalità e al terrorismo. A lanciare l’allarme l’associazione di categoria che rappresenta i 13 mila uomini dell’Fbi che in un rapporto sottolinea come le risorse disponibili per sostenere il lavoro degli agenti federali siano sempre dimeno giorno dopo giorno e rischiano di portare la situazione a un punto di rottura e al collasso.
Assange prepara azione legale contro UsaPer obbligare amministrazione Trump a svelare inchiesta segreta
LONDRA23 gennaio 201916:57
– Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, rifugiato dal 2012 nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, ha preparato un’azione legale da presentare negli Usa per cercare di obbligare l’amministrazione Trump a svelare l’esistenza di una possibile inchiesta segreta contro di lui con accuse di fantomatico spionaggio. Lo scrive il Guardian online.
La procedura “d’urgenza” risulta essere stata già depositata dagli avvocati dell’attivista australiano – fra cui spicca il nome del celebre ex procuratore spagnolo anti corruzione Baltasar Garzon – presso l’Inter-American Commission of Human Rights (Iachr), organizzazione con sede a Washington a cui spetterebbe poi mettere sotto pressione la Casa Bianca.
Assange è inseguito tuttora da un mandato di cattura britannico per non essersi presentato di fronte alla giustizia del Regno, che avrebbe dovuto interrogarlo su mandato della procura di Stoccolma per un controverso caso di presunte molestie sessuali, poi archiviato dalla stessa magistratura svedese.
India: no vax bloccano vaccini in scuoleAlta Corte, su loro richiesta, impone consenso informato
NEW DELHI23 gennaio 201917:03
– Accogliendo un ricorso di diversi genitori, L’Alta Corte di Delhi ha stabilito che il Dipartimento Educativo della capitale indiana ha l’obbligo di informare i genitori dei bambini delle scuole primarie sui tutti i pro e i contro del vaccino MR (antimorbillo e rosolia). La Corte ha anche aggiunto che, per procedere alla vaccinazione, è necessario il consenso esplicito delle famiglie. Il Dipartimento dell’Educazione di Delhi aveva approvato lo scorso dicembre un vasto progetto sanitario che prevedeva di vaccinare tutti i bambini delle scuole elementari, senza il consenso preventivo dei genitori. Molte famiglie hanno immediatamente fatto ricorso all’Alta Corte, il tribunale che ha funzioni simili a quelle dei Tar italiani, e hanno ottenuto di bloccare il progetto.
I magistrati hanno cercato di trovare un accordo tra i rappresentanti dei familiari e gli esponenti del dipartimento, proponendo un’ampia campagna informativa. Ma i genitori, attraverso i loro legali, sono stati irremovibili.
Ocasio-Cortez in commissione vigilanzaProsegue ascesa giovane ‘star’ dem. Prima udienza con Cohen
WASHINGTON23 gennaio 201917:07
– Salgono le quotazioni di Alexandria Ocasio-Cortez: la giovane ‘star’ dei democratici è stata nominata membro della la potente Commissione Vigilanza e Riforme, la principale commissione investigativa della Camera.
Lo riferisce la Cnn. Ne farà parte anche Rashida Tlaib, prima musulmana a Capitol Hill.
La prima udienza della commissione è fissata per il 7 febbraio, con la testimonianza di Michael Cohen, ex avvocato personale di Donald Trump, già condannato a 3 anni per aver mentito al Congresso e per uso illecito di fondi elettorali per comprare il silenzio di due donne sulle loro relazioni sessuali con il futuro presidente.
Trump potrebbe riconoscere Guaido leader
Cinque persone morte nelle proteste cominciate ieri notte
WASHINGTON23 gennaio 201917:38
– Donald Trump potrebbe riconoscere Juan Guaido, ora alla guida dell’assemblea nazionale, come legittimo presidente del Venezuela: una mossa che potrebbe arrivare oggi stesso. Lo riferisce la Cnn citando tre fonti a conoscenza del dossier. Il tycoon starebbe aspettando di vedere se Guaido si autoproclamerà presidente ad interim, una mossa dalla quale finora si è astenuto. Intanto si aggrava il bilancio delle vittime delle proteste cominciate ieri notte: secondo l’ufficio del Pubblico ministero venezuelano quattro persone sono morte durante saccheggi registrati all’alba nello Stato di Bolívar, a sud di Caracas, mentre la quinta è un adolescente di 16 anni, di nome Alixon Pisani, colpito da un proiettile la notte scorsa a Cata, quartiere di Caracas.
Trump riconosce Gaudio presidenteCinque persone morte nelle proteste cominciate ieri notte
WASHINGTON23 gennaio 201919:21
Donald Trump ha ufficialmente riconosciuto Juan Guaido presidente del Venezuela, dopo che il leader dell’opposizione di Caracas ha giurato autoproclamandosi presidente ad interim in attesa di nuove elezioni. L’inquilino della Casa Bianca ha quindi lanciato un appello a tutte le capitali occidentali a seguire il suo esempio e a rinnegare il governo di Nicolas Maduro. Intanto si aggrava il bilancio delle vittime delle proteste cominciate ieri notte: secondo l’ufficio del Pubblico ministero venezuelano quattro persone sono morte durante saccheggi registrati all’alba nello Stato di Bolívar, a sud di Caracas, mentre la quinta è un adolescente di 16 anni, di nome Alixon Pisani, colpito da un proiettile la notte scorsa a Cata, quartiere di Caracas.
Venezuela: Guaido si proclama presidenteDavanti a migliaia di sostenitori
23 gennaio 201919:11
– Il leader dell’opposizione venezuelana, Juan Guaido, si è autoproclamato presidente del Paese, davanti ai sostenitori riuniti a Caracas.
Guaido, davanti a migliaia di sostenitori, ha alzato la propria mano destra affermando di “assumere formalmente la responsabilità dell’esecutivo”.
Lista dei Gilet gialli alle europeeAlla guida ci sarà Ingrid Levavasseur
PARIGI23 gennaio 201919:20
– E’ ufficiale: un gruppo di gilet gialli ha ufficialmente costituito una lista per le elezioni europee di maggio 2019, di cui Ingrid Levavasseur sarà capolista. Lo riferisce Bfm-Tv citando un comunicato del movimento.
Svolta in Venezuela, Guaidò si autoproclama presidenteTrump lo riconosce, Maduro rompe con Usa e caccia i diplomatici
23 gennaio 201922:57
“Sì, se puede”. L’urlo di obamiana memoria, quel ‘Yes we can’ che nel 2008 portò l’ex presidente degli Stati Uniti al trionfo, si leva altissimo su Plaza Venezuela, il cuore di Caracas. Sono decine di migliaia le persone che ascoltano il capo dell’opposizione e leader dell’Assemblea nazionale Juan Guaidò giurare sulla costituzione, autoproclamandosi presidente ad interim fino a che non ci saranno nuove elezioni democratiche. Passano pochissimi minuti e dalla Casa Bianca arriva l’atteso riconoscimento ufficiale nei confronti di Guaidò: “Nicolas Maduro e il suo regime sono illegittimi – afferma Donald Trump – e il popolo del Venezuela ha fatto sentire con coraggio la sua voce chiedendo libertà e rispetto della legge”. La risposta non si è fatta attendere, con Maduro che parlando dal balcone a una folla di sostenitori annuncia la rottura delle relazioni diplomatiche con gli Usa, dando ai diplomatici americani 72 ore di tempo per lasciare il Paese. “Ci difenderemo a ogni costo”, promette, mentre da Washington il tycoon ricorda come “tutte le opzioni sono sul tavolo”. Una mossa annunciata quella di Trump: da sempre il presidente americano considera Maduro un usurpatore e un dittatore, mentre il presidente dell’Assemblea nazionale autoproclamatosi leader rappresenta per Washington l’unica figura legittimamente eletta dopo le contestate elezioni politiche nel Paese. Per questo l’amministrazione Usa ha lanciato un appello a tutte le capitali occidentali affinché seguano il suo esempio. Il primo a farlo è stato il Canada di Justin Tudeau, seguito da larga parte dei latinoamericani, anche se in soccorso di Maduro arrivano il Messico e la Bolivia. Per Maduro, 56 anni, al potere dal 2013 quando successe a Hugo Chavez, è decisamente il giorno più lungo, dopo che lo scorso 11 gennaio si è insediato per il suo secondo mandato. E la tensione a Caracas e in tutto il Paese è alle stelle. Una folla enorme oggi si è riversata in strada e solo nella capitale, a seguito degli scontri con la polizia e con la guardia nazionale, si registrano almeno cinque morti (qualcuno parla di otto) e diversi feriti. “Resteremo qui finché il Venezuela non sarà liberato”, ha promesso Guaidò dopo il giuramento, chiedendo all’esercito di mollare Maduro e di ristabilire i dettami della Costituzione. Sfidando così il regime in un’escalation che mette in pericolo innanzitutto la sua persona, visti i precedenti di oppositori arrestati, esiliati e addirittura – accusano le associazioni per i diritti umani – torturati. “Gli occhi del mondo sono tutti puntati su di noi”, ha tirato però dritto Guaidò. In rivolta contro Maduro sono soprattutto i quartieri operai di Caracas, quelli che una volta lo sostenevano e che ora, ridotti allo sfinimento da una crisi economica senza fine, si schierano invece col giovane ingegnere industriale di 35 anni, sempre più popolare soprattutto da quando l’ex pupillo di Chavez ha strappato ogni potere proprio all’Assemblea nazionale, nel tentativo di stroncare la sommossa. Assemblea che però è riconosciuta dalla comunità internazionale, così come Guaidò ancor prima che da Trump è stato riconosciuto dal neo presidente del Brasile Jair Bolsonaro. Intanto dal Palazzo di vetro delle Nazioni Unite, a New York, parte l’appello a fermare ogni violenza. >[print-me title=”STAMPA”]