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DI LUNEDì 21 GENNAIO 2019
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Borsa: Europa debole, Milano la peggiore
Male le tlc, vendite sulla sterlina. Spread Btp-Bund a 250 punti
21 gennaio 2019 10:27
– Borse europee in calo, con Milano maglia nera, in attesa che Theresa May illustri al Parlamento inglese il suo piano B sulla Brexit. Piazza Affari cede lo 0,7% davanti a Francoforte (-0,5%) e Parigi (-0,2%). Londra è invariata mentre la sterlina perde terreno sull’euro. Lo spread Btp-Bund si muove attorno ai 250 punti base con gli investitori che temono una frenata dell’economia dopo gli avvertimenti di Bankitalia. Debole il petrolio, con il Wti che cede lo 0,24% a 53,68 dollari al barile. Nel Vecchio Continente arrancano le tlc con Deutsche Telekom (-2,5%) e Tim (-2%). Gli investitori restano cauti in attesa di novità sul fronte dei dazi, dopo che una proposta cinese per riequilibrare la bilancia commerciale con gli Usa non sarebbe stata giudicata soddisfacente da Washington mentre, secondo Bloomberg, sul fronte della protezione della proprietà intellettuale non si registrano progressi significativi.
Tim: Elliott vuole cessione quota reteIn Borsa titolo ai minimi da 5 anni
21 gennaio 201912:42
– “La decisione di Agcom conferma che il progetto di Vivendi di mantenere l’intero capitale di NetCo in Tim non solo non crea valore per gli azionisti, ma è considerata insufficiente anche per un cambiamento del quadro regolatorio” ed Elliott, dichiara un portavoce, “ritiene che l’attuale cda debba intraprendere senza ulteriori ritardi i passi necessari per la creazione e la separazione di una rete unica, che possa creare valore per l’azienda e i suoi dipendenti, per gli azionisti e per il sistema Paese”. Tim intanto scivola a Piazza Affari ai minimi da oltre cinque anni e vede la sua capitalizzazione ridursi sotto i 10 miliardi di euro. Le azioni ordinarie cedono il 2,01% a 0,478 euro, valore che non toccava dall’agosto 2013, mentre le risparmio arretrano dell’1,4%.
Morto Armin Loacker, il re dei waferAveva 78 anni
BOLZANO21 gennaio 201914:38
E’ morto all’età di 78 anni Armin Loacker, il re dei wafer. Lo riferisce Rai Alto Adige. L’azienda è stata fondata nel 1925 da suo padre Alfons. Assieme alla sorella Christine, Armin Loacker ha sviluppato l’azienda che ora è un big player del settore a livello internazionale. La Loacker, che oggi conta 1.000 dipendenti con un volume d’affari di 330 milioni di euro, oggi viene guidata dai figli di Armin, Andreas e Martin Loacker, e dal nipote Ulrich Zuenelli.
Borsa:Europa fiacca, Milano giù con EnelLondra e sterlina recuperano in attesa discorso May
21 gennaio 201913:46
– Piazza Affari resta la più debole tra le Borse europee in una seduta di incertezza e attesa, in vista del discorso di Theresa May al Parlamento britannico sulla Brexit. Milano cede lo 0,6%, Francoforte lo 0,4%, Parigi lo 0,1% mentre Londra si muove in controtendenza, inverte la rotta e sale dello 0,2%, con la sterlina che recupera terreno su tutte le valute. Lo spread Btp-Bund si muove attorno a quota 250 punti base.
Su Piazza Affari pesano Enel (-2,6%) e Snam (-2,1%) penalizzate dallo stacco della cedola. Giù anche Ferragamo, tagliata da Citi (-2,2%), e Tim (-1,7%), penalizzata da Intermonte dopo la revisione delle stime e il giudizio negativo dell’Agcom allo scorporo della rete. Male anche Saipem (-1,6%), deboli i bancari con Ubi Banca (-1,2%) e Unicredit (-1,1%).
Dall’altra parte del listino si mettono in luce Juve (+3,7%), Recordati (+2,2%) e Leonardo (+1,5%).
Davos: Fmi mette Italia fra maggiori rischi globali. Salvini: ‘Sono loro a essere una minaccia’Nodo spread-banche. Timori anche per Brexit e voto europee
21 gennaio 201915:21
La situazione finanziaria dell’Italia, assieme a Brexit, è al primo punto fra i principali fattori di rischio globali indicati dal Fondo monetario internazionale nella versione aggiornata del World Economic Outlook. “In Europa continua la suspence su Brexit, e il costoso intreccio fra rischi sovrani e rischi finanziari in Italia rimane una minaccia”, ha detto il direttore della Ricerca del Fmi Gita Gopinath presentando il rapporto a poche ore dall’inizio del Forum economico mondiale di Davos. “Italia minaccia e rischio per l’economia globale? Piuttosto è il Fmi che è una minaccia per l’economia mondiale, una storia di ricette economiche coronata da previsioni errate, pochi successi e molti disastri”, replica il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
“Gli spread italiani – si legge al primo punto della sezione sui rischi globali, che evoca anche una Brexit senza accordo – sono scesi dal picco di ottobre-novembre ma restano alti. Un periodo prolungato di rendimenti elevati metterebbe sotto ulteriore pressione le banche italiane, peserebbe sull’attività economica e peggiorerebbe la dinamica del debito”. L’analisi dei rischi prosegue poi con l’ipotesi di una “Brexit senza accordo dal carattere dirompente, con contagio all’estero, e un aumentato euroscetticismo intorno al voto europeo di maggio”. Rischi anche da una frenata peggiore del previsto in Cina, un’escalation commerciale, uno ‘shutdown’ prolungato negli Usa.
Il fondo monetario internazionale taglia allo 0,6%, dall’1% di ottobre, la previsione di crescita per l’Italia nel 2019, mantenendola allo 0,9% per l’anno successivo. Lo si legge nell’aggiornamento del World Economic Outlook presentato a margine del Forum economico mondiale di Davos. L’Italia – nel documento – è individuata con la Germania come uno dei fattori la cui frenata a fine 2018 ha fatto rivedere in peggio le stime di crescita per l’Eurozona e comportato un calo dell’euro del 2% fra ottobre e gennaio.
Meno crescita per l’economia globale nel 2019 e 2020, e con più incognite fra cui una possibile escalation nello scontro Cina-Usa sui dazi e un ‘atterraggio duro’ dell’economia cinese. E’ il quadro delineato dall’aggiornamento del World Economic Outlook del Fondo monetario internazionale, presentato oggi prima del via al Forum economico mondiale. Le nuove stime del Fmi prevedono una crescita globale del 3,7% nel 2018, come tre mesi fa, ma peggiorano il 2019 (3,5% da 3,7%) e il 2020 (3,6% da 3,7%).
L’economia globale fronteggia “rischi significativamente più alti, alcuni dovuti alle politiche” intraprese dai governi. L’allarme arriva dal direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, che ha aggiunto: “significa che una recessione globale è dietro l’angolo? No”. Lagarde, facendo un’analogia con lo sci da fondo dove “è desiderabile avere visibilità, una leggera discesa, stabilità, pochi rischi e pericoli”, ha notato che oggi sciare è diventato più impegnativo invitando le autorità a “tenersi pronte se rischi dovessero materializzarsi”.
“Risolvere con la cooperazione, e velocemente, le dispute commerciali”: è l’imperativo, pronunciato da Gopinath, a margine del Forum economico mondiale, avvertendo dei rischi di una crisi finanziaria e di un’economia globale già indebolita dalla guerra dei dazi. Gopinath si è soffermata anche su Brexit: “è imperativo risolvere immediatamente” lo stallo, se non si viole continuare a creare incertezze che pesano sulla crescita.
Il Fondo monetario internazionale mantiene una previsione di crescita per gli Usa del 2,5% quest’anno e dell’1,8% il prossimo. Ma riduce le attese per l’Eurozona nel 2019, portandole a 1,6% (da 1,9%) e mantiene il 2020 a 2,7%. Negli Usa, la crescita “è attesa in calo” con il venir meno dello stimolo fiscale e con i tassi Fed in rialzo, ma è sostenuta da “forte domanda interna”. Nell’Eurozona pesano, invece, la frenata del Pil italiano e tedesco (1,3% per il 2019) e quella della Francia (1,5%) fra le proteste dei gilet gialli. [print-me title=”STAMPA”]