Ultimo aggiornamento 19 Novembre, 2018, 10:33:19 di Maurizio Barra
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DI LUNEDì 19 NOVEMBRE 2018
SOMMARIO
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Gilet gialli bloccano depositi benzina
I manifestanti chiedono di essere ricevuti da Macron
Protesta a Tijuana per carovana migrantiAlmeno 3000 profughi, per i residenti sono troppi
Hong Kong: leader protesta a processoRischio 7 anni carcere per accusa di ‘disturbo quiete pubblica’
Guatemala: il vulcano del Fuego eruttaChiesta evacuazione di otto villaggi
Russia: Medvedev, Usa sul WTO sono miopiPremier russo commenta tensioni con Cina al vertice Apec
Il governo Netanyahu sopravviveMinistro Bennett: ‘Diamogli fiducia su promesse sicurezza’
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L’ARTICOLO
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PARIGI
– Svolta sul terreno e nell’organizzazione dei gilet gialli, i manifestanti contro il caro-carburante in Francia: questa mattina, mentre proseguono i blocchi stradali su diverse autostrade, sono stati bloccati anche una decina di depositi di carburante. Diversi organizzatori, intervistati dai media, chiedono “un gesto” da parte del governo, in particolare la possibilità di “essere ricevuti all’Eliseo da Emmanuel Macron”.
– Centinaia di persone sono scese in strada ieri sera a Tijuana, in Messico, per protestare contro il passaggio di migliaia di migranti provenienti dal centro America, nel tentativo di arrivare negli Stati Uniti. Finora quasi tremila profughi hanno raggiunto Tijuana negli ultimi giorni, ma il governo federale stima che il loro numero potrebbe presto aumentare fino a 10.000. Secondo il sindaco Juan Manuel Gastelum la città non è preparata a sopportare tale “valanga”.
Così ieri sera i residenti sono scesi in piazza sventolando bandiere messicane, cantando l’inno nazionale e slogan “Fuori! Fuori!”, a circa un chilometro dal confine statunitense, e denunciano una “invasione” di profughi.
– PECHINO
– Nove leader della protesta degli ombrelli pro-democrazia del 2014 a Honk Kong hanno partecipato all’avvio dell’udienza del processo a loro carico sul ruolo avuto nella “disobbedienza civile” che bloccò l’ex colonia britannica per due mesi e mezzo circa.
Tutti, tra cui gli accademici Benny Tai e Chan Kin-man, e il reverendo Chu Yiu-ming, cofondatori del movimento “Occupy Central”, si sono dichiarati innocenti, in base alle immagini trasmesse dalle tv locali. Prima dell’udienza, un centinaio di sostenitori ha manifestato fuori dalla West Kowloon Magistrates’ Courts a favore di una più robusta versione di democrazia e per la cancellazione degli addebiti in forza delle leggi varate nel periodo coloniale britannico. I nove devono rispondere di una o più accuse per il ruolo nelle manifestazioni pro-democrazia che variano dalla “cospirazione finalizzata al disturbo della quiete pubblica”, “incitamento al disturbo della quiete” e “incitamento di persone a incitare altri al disturbo della quiete pubblica”.
– GUATEMALA CITY
– Le autorità del Guatemala hanno chiesto a otto comunità di evacuare la zona del Vulcano del Fuego, nel sud del paese, per la sua crescente attività eruttiva. La protezione civile locale ha spiegato che monitorando l’attività del vulcano è stato notato che l’intensità della sua eruzione rimane costante, quindi c’è un rischio per la popolazione. Le comunità interessate ospitano circa duemila persone, ma ognuna di loro potrà decidere se evacuare o meno. Secondo i media locali, tre hanno iniziato ad abbandonare l’area.
Lo scorso giugno l’eruzione del vulcano provocò quasi 200 morti e altrettanti dispersi, ma secondo le organizzazioni che avevano prestato assistenza ai villaggi i dispersi sarebbero stati migliaia. Il Vulcano del Fuego è uno dei più attivi dell’America Centrale.
– MOSCA
– La posizione degli Stati Uniti contro una riforma del WTO è “miope”. Lo ha detto il premier russo Dmitri Medvedev dal Vietnam, dove ha incontrato la sua controparte Nguyen Xuan Phuc. Medvedev, commentando lo scontro fra Cina e Usa al vertice Apec, ha detto che “le guerre commerciali” sono già in corso e che l’intera economia globale ne patirà le conseguenze. Lo riporta la Tass.
– TEL AVIV
– Colpo di scena nella crisi di governo israeliana: Naftali Bennett e Ayelet Shaked, ministri di ‘Focolare ebraico’, hanno deciso di non dimettersi e di dare fiducia al cambiamento che il premier Benyamin Netanyahu ha annunciato sulla sicurezza. In una conferenza stampa, Bennett ha detto di “ritirare il suo ultimatum” visto il discorso pronunciato ieri sera dal premier e quindi “di provare a dare fiducia”. “Ora la palla – ha aggiunto – spetta a lui”. Con le mancate dimissioni, il governo attuale ha ancora una maggioranza parlamentare. [print-me title=”STAMPA”]