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KIM PARTITO PER RUSSIA

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KIM PARTITO PER RUSSIA

AGGIORNAMENTO IN “MONDO”

DELLE 03:24 DI MERCOLEDì 24 APRILE 2019

KIM PARTITO PER RUSSIA

PECHINO

– Il leader nordcoreano Kim Jong-un è partito oggi col suo treno speciale per la Russia in vista del primo summit col presidente Vladimir Putin. Lo riporta la Kcna, secondo cui il “supremo leader” è accompagnato da collaboratori stretti tra cui il ministro degli Esteri Ri Yong-ho e la vice ministro Choe Son-hui. Il faccia a faccia di domani a Vladivostok sarà il primo evento internazionale di Kim di alto livello dal vertice di Hanoi di fine febbraio con Donald Trump, fallito per il mancato compromesso tra allentamento delle sanzioni e denuclearizzazione.         [print-me title=”STAMPA”]

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KIM JONG UN VEDRà PUTIN IN RUSSIA

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KIM JONG UN VEDRà PUTIN IN RUSSIA

LO SI APPRENDE DALLA KCNA CHE PERò NON PARLA DI DATE, FORSE ENTRO QUESTO MESE

AGGIORNAMENTO IN “MONDO” DELLE 01:26 DI MARTEDì 23 APRILE 2019

KIM JONG UN VEDRà PUTIN IN RUSSIA

SEUL

– Il leader nordcoreano Kim Jong-Un visiterà la Russia e incontrerà il presidente Vladimir Putin. Lo conferma l’agenzia di Stato Kcna. Kim si recherà presto in visita nella federazione russa – si afferma in una nota – su invito di Putin. L’agenzia non indica alcuna data per l’incontro. Il Cremlino aveva annunciato nei giorni scorsi che Kim Jong-Un avrebbe visitato la Russia “nella seconda metà di aprile”, ma senza fornire altri dettagli. La Russia è fortemente interessata ad avere accesso alle risorse minerali della Corea del Nord, che possiede, fra l’altro alcuni metalli rari. Pyongyang, da parte sua, ha bisogno di elettricità dalla Russia e intende attrarre investimenti da quel Paese per modernizzare i suoi impianti industriali di epoca sovietica, le ferrovie e altre infrastrutture. L’ annuncio della visita giunge mentre Pyongyang sembra prendere le distanze dagli Stati Uniti e mentre i negoziati nucleari appaiono a un punto morto.          [print-me title=”STAMPA”]

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DALLE 15:53 ALLE 21:04

DI SABATO 05 GENNAIO 2019

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Russia, uccisa da passeggero BlaBlaCar
Vittima una mamma 29enne. Killer aveva prenotato tutti i posti

05 gennaio 2019 15:53

– Apparentemente si trattava giusto di un passaggio in auto da Mosca alla città di Tula, ottenuto attraverso l’apposita app BaBlaCar. In realtà si è tramutato in un atroce delitto preceduto da violento stupro. Protagonisti una donna di 29 anni, Irina Akhmatova, madre di una bambina di otto anni, e un ex militare delle forze speciali, Vitaly Chikirev, 39enne, già condannato per stupro. Era il 23 dicembre, e Akhmatova stava tornando a casa per trascorrere le feste in famiglia, quando è stata uccisa. Secondo quanto ha reso noto la polizia, riferisce il Mirror, Chikirev ha confessato di aver ucciso Akhmatova e ha condotto gli agenti nel bosco dove ne aveva poi occultato il cadavere. Chikirev ha ammesso di aver creato un falso profilo su BlaBlaCar per trarre in inganno Akhmatova e ottenere da lei un passaggio sulla sua Audi 4, per la quale aveva prenotato tutti i posti disponibili. BlaBlaCar è una piattaforma web di car pooling che opera in 22 Paesi ed ha oltre 25 milioni di membri.
Gilet gialli, diversi feriti a ParigiManifestanti, ‘colpiti da flash ball’, scontri a Caen e Le Mans

05 gennaio 201917:29

– Diverse persone sono rimaste ferite e vengono assistite da personale paramedico davanti al Museo D’Orsay a Parigi, dove si è fermata la manifestazione dei gilet gialli. Secondo i manifestanti, i feriti sono stati colpiti dalla polizia con i cosiddetti ‘flash ball’, proiettili non letali, nel momento in cui si trovavano nei pressi di un barcone in fiamme sulla Senna. Scontri e lancio di lacrimogeni si sono verificati anche al termine della manifestazione dei gilet gialli a Caen (Normandia), iniziata pacificamente questa mattina. La polizia ha usato i gas anche a Le Mans dove verso le 15 un gruppo di dimostranti ha cercato di erigere barricate ai margini della dimostrazione, nel centro cittadino.
Migranti, Germania pronta ad accogliere’Ma in ambito di una soluzione di distribuzione europea’

05 gennaio 201918:27

– La Germania sarebbe disposta ad accogliere i migranti della Sea Watch3 e della SeaEye, ma nel contesto di una distribuzione europea. E’ quanto riportano alcuni media internazionali citando un portavoce del ministero degli interni di Berlino Serve una ‘distribuzione bilanciata’ per arrivare ad una “veloce soluzione” della vicenda nel quadro della responsabilità e solidarietà europea, ha aggiunto la fonte.
Maltempo, stop voli e treni in EuropaIn Germania e Austria, forti nevicate attese anche in Svizzera

05 gennaio 201919:00

– Le abbondanti nevicate che si stanno abbattendo sul centro Europa stanno causando notevoli disagi per i viaggiatori, specialmente in Germania e Austria, dove diversi tratti stradali e ferroviari sono stati chiusi per il pericolo di valanghe. E anche alcuni aeroporti hanno cancellato diversi voli per ragioni legate al maltempo.
L’aeroporto di Monaco, il secondo più grande della Germania, ha cancellato 120 voli e altri hanno subito ritardi mentre il personale dedicato cercava di rimuovere il ghiaccio dai velivoli e di pulire le piste. La compagnia ferroviaria austriaca OeBB ha sospeso diversi servizi per il rischio di valanghe. Le autorità hanno chiuso al transito diverse strade, anche intorno a Bischofshofen che ospita in questo fine settimana il torneo annuale di salto con gli sci Four Hills, e dove la scorsa notte sono caduti oltre 50 centimetri di neve.
Gilet gialli forzano uffici del governoSfondata porta con una scavatrice, evacuato portavoce esecutivo

PARIGI05 gennaio 201919:00

– Un gruppo di 15 persone, alcune con indosso i gilet gialli, hanno sfondato con una scavatrice la porta del ministero dei rapporti con il parlamento dove ha sede l’ufficio del portavoce del Governo. Benjamin Griveaux, portavoce dell’esecutivo, e alcuni suoi collaboratori sono stati evacuati dalle forze di sicurezza.
“Hanno sfondato la porta del ministero dei Rapporti con il Parlamento utilizzando una scavatrice”, ha riferito un testimone citato da Le Parisien.
Ungheria: manifestazione contro governoE sindacati indicono sciopero generale il 19 gennaio

BUDAPEST05 gennaio 201919:06

– Almeno 10 mila persone sono scese di nuovo in piazza, oggi, davanti al parlamento a Budapest, per protestare contro la cosiddetta “legge schiavitù”, voluta dal governo del premier Viktor Orban e approvata in dicembre, che aumenta fino a 400 ore l’anno gli straordinari che i datori di lavoro potranno chiedere ai dipendenti. In aggiunta, i sindacati ungheresi hanno indetto uno sciopero generale per sabato 19 gennaio con manifestazione.
Il presidente della Federazione sindacale unitaria ungherese, Laszlo Kordas, ha annunciato che i sindacati presenteranno al governo le loro richieste, che comprendono salari più alti e un sistema di pensionamento più flessibile. Se il governo non si siederà a negoziare, ha detto Kordas, lo sciopero del 19 sarà confermato.
Da parte sua il portavoce del governo Orban, Istvan Hollik, ha asserito che la protesta dei sindacati è fomentata dal milionario filantropo George Soros.
25mila gilet gialli in piazza in FranciaNella capitale ancora qualche tensione a boulevard Saint-Germain

PARIGI05 gennaio 201919:07

– Circa 25.000 persone hanno manifestato oggi su tutto il territorio della Francia, secondo fonti della polizia, mentre a Parigi i dimostranti sono stati 3.500. Sabato scorso i manifestanti erano stati 32.000.
La situazione continua ad essere tesa questa sera nel 7/o arrondissement, a boulevard Saint-Germain, dove gruppi di manifestanti che hanno rifiutato di disperdersi hanno incendiato diverse auto oltre a numerosi scooter parcheggiati e disponibili al noleggio in sharing.
Mosca, su Whelan non si parli di scambioViceministro degli esteri su ipotesi rilascio spie russe da Usa

MOSCA05 gennaio 201919:11

– Il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov ha messo le mani avanti sull’ipotesi che Paul Whelan, il cittadino anglo-americano-canadese accusato di spionaggio in Russia, possa essere “scambiato” con cittadini russi detenuti in altri Paesi, in particolare negli Usa. “Non vedo nessuna ragione di sollevare la questione di uno scambio”, ha detto Ryabkov a Interfax. “Non c’è e non può esserci alcun legame con le circostanze in cui si sono trovati molti altri cittadini degli Stati Uniti e, ovviamente, cittadini russi negli Stati Uniti”, ha aggiunto. “La nostra comprensione è che a breve verrà emessa un’accusa molto seria: riguarda l’attività di spionaggio in violazione delle leggi russe e dobbiamo andare avanti con tutte le necessarie procedure”, ha concluso.
Sparatoria bowling scatenata da rissa’Nel caos totale ho udito una quindicina di spari’

TORRANCE (CALIFORNIA)05 gennaio 201919:13

– La sparatoria in un bowling di Torrance, in California, in cui tre persone sono rimaste uccise e altre quattro ferite, è stata innescata da una mega-rissa tra gruppi di giocatori, secondo quanto ha riferito un testimone. Le autorità non hanno reso nota la dinamica dello scontro a fuoco avvenuta nel Gable House Bowl poco dopo la mezzanotte, ma Wes Hamad, un 29enne di Torrance che era lì con la sua nipotina di nove anni e un cugino ha detto di aver visto una “enorme rissa”. E’ andata avanti per circa cinque minuti, ha di fatto bloccato l’uscita del locale e si è poi sviluppata in “un caos totale”. Al quel punto, “ho afferrato mia nipote e ho iniziato a correre verso il muro in fondo alla sala da bowling” e “mentre correvamo abbiamo udito una quindicina di spari”.
Hamad ha inoltre raccontato che andando infine via dal locale ha visto una donna piangere disperata accanto al cadavere di un uomo crivellato di colpi nel collo e nella testa.
‘Caccia balene danneggia nativi Alaska’Lo dichiara la commissione nativi dopo decisione Giappone

FAIRBANKS (ALASKA)05 gennaio 201919:15

– La decisione del Giappone di uscire dalla Commissione Internazionale per la caccia alle balene (Iwc) potrebbe avere conseguenze sulla economia di sussistenza dei nativi dell’Alaska basata sulla caccia ai cetacei.
“Sarebbe nel nostro interesse se il Giappone rimanesse nella Commissione”, ha dichiarato John Epson Jr,. presidente della Commissione eschimese dell’Alaska per la caccia alle balene. I giapponesi “erano un importante alleato per l’ottenimento della nostra quota” ha aggiunto.
Il sostegno per i cacciatori nativi dell’Alaska potrebbe diminuire se altri Paesi seguissero l’esempio del Giappone e lasciassero la Commissione internazionale, ha spiegato Jessica Lefevre, avvocato della Commissione eschimese dell’Alaska per la caccia alle balene.
Il Giappone ha annunciato il mese scorso che abbandonerà la commissione per riprendere la caccia a fini commerciali per la prima volta in 30 anni.
Di Stefano, serve Ue più solidaleCon Di Maio contro abbandono migranti, ognuno faccia sua parte

05 gennaio 201919:20

– “Abbiamo bisogno di un’Europa diversa, un’Europa più solidale e meno egoista. I precedenti governi non hanno saputo contrastare queste politiche che hanno fatto del male a tutta l’Europa, colpendo di riflesso anche l’Italia. Alle prossime elezioni europee spazzeremo via definitivamente tutti gli euroburocrati che hanno continuato ad alimentare il problema dell’immigrazione. Non possiamo abbandonare donne e bambini, non possiamo ignorare il loro grido d’allarme. Concordo in pieno con Luigi Di Maio: priorità a queste persone che soffrono”. Lo scrive su Facebook Manlio Di Stefano, sottosegretario M5S agli affari esteri. “L’Italia come sempre farà la sua parte accogliendo esclusivamente le 10 persone vulnerabili che si trovano sulla nave Sea Watch 3, le altre 22 più le 17 della Sea Eye sono un problema che non ci appartiene. Gli altri Paesi, a partire da Malta, facciano la propria parte! A maggio cambieremo definitivamente quest’Europa, l’Italia non può essere lasciata sola”.
Colombia: Eln, rispettata treguaComando guerriglia denuncia invece violazioni governativi

BOGOTA’05 gennaio 201919:28

– L’Esercito di liberazione nazionale (Eln) colombiano ha annunciato di aver concluso con successo il periodo di cessate il fuoco previsto fra il 23 dicembre ed il 3 gennaio, “dimostrando ancora una volta l’unità e la disciplina interna di tutte le sue strutture”, In un comunicato, il Comando centrale (Coce) della guerriglia ha denunciato che durante il periodo di sospensione delle ostilità “è continuato il genocidio dei leader sociali e dei difensori dei Diritti umani, con l’uccisione di nove di essi durante i 12 giorni di durata della tregua”.
Dopo aver indicato di aver fatto conoscere la lista di queste vittime, il Coce aggiunge che “con il suo spirito guerrafondaio di sempre il governo (del presidente Ivan) Duque ha cercato di avvantaggiarsi intensificando le operazioni militari contro i nostri Fronti”. Uno di questi bombardamenti, si segnala, “è stato realizzato il 25 dicembre contro un nostro accampamento nel sud di Bolivar”.
Scomparsi in Burkina, pure Canada indagaUltime immagini in video concerto con altra coppia

VENEZIA05 gennaio 201919:34

– “Abbiamo parlato con i genitori di Edith in Canada, non sapevano nulla della scomparsa, siamo stati noi a dirgli che abbiamo allertato il nostro Ministero degli Esteri, adesso anche loro hanno attivato i canali diplomatici per cercarli, sappiamo che sia i nostri che i loro investigatori si stanno muovendo, qualcosa si muove, siamo speranzosi”. Lo ha detto oggi Nunzio Tacchetto, padre di Luca, l’architetto padovano 30enne scomparso insieme alla fidanzata canadese, Edith Blais, in Burkina Faso. Dei due, partiti in auto da Padova oltre un mese fa, non si hanno più notizie dal 15 dicembre scorso. Il 15 dicembre scorso sono stati a cena a casa di una coppia, lui francese, lei del Burkina Faso, nella città di Bobo Dioulasso, e dopo la cena si sono recati ad un concerto, in un locale in città. A testimoniarlo c’è un video fatto con il telefonino forse proprio da Luca, che riprende l’amico francese e il concerto. Quello è l’ultimo messaggio inviato dai ragazzi ai familiari.
Germania: ‘autorità sapevano dei hacker’Episodio a dicembre ma reso noto solo ieri

05 gennaio 201919:21

– Polemiche in Germania il giorno dopo la notizia del maxi attacco hacker a molti politici, tra cui la cancelleria Angela Merkel. Le autorità tedesche per la sicurezza informatica – riporta la Bbc – sono finite al centro delle critiche dopo che è emerso che erano a conoscenza dell’attacco da settimane, ma non lo hanno comunicato alla polizia.
Gli attacchi – precisa la Bbc – si sono verificati a dicembre, ma sono stati resi noti solo ieri.
Pedofilia: dal 7 processo vescovo LioneBarbarin è accusato di aver coperto un prete autore di abusi

CITTA’ DEL VATICANO05 gennaio 201917:45

– Si aprirà lunedì 7 gennaio il processo a Lione nei confronti del cardinale Philippe Barbarin. Dieci vittime di padre Berbard Preynat, accusato di avere abusato di più di 70 scout negli anni 1970-80, puntano il dito anche contro il cardinale per aver coperto il prete, non averlo denunciato e di fatto per averlo lasciato al suo posto per molto tempo. Il cardinale si è sempre difeso dicendosi estraneo a queste accuse. Il processo, che dovrebbe svolgersi fino al 9 gennaio, arriva in un momento delicato per la Chiesa universale sulla questione pedofilia, alla vigilia della riunione che si terrà a febbraio in Vaticano tra il Papa e i presidenti di tutte le conferenze episcopali del mondo, per decidere le misure da prendere congiuntamente contro questa piaga.

Ungheria: 10 mila in piazza contro ‘legge schiavitù’ OrbanE sindacati indicono sciopero generale il 19 gennaio

05 gennaio 201918:50

– Almeno 10 mila persone sono scese di nuovo in piazza, oggi, davanti al parlamento a Budapest, per protestare contro la cosiddetta “legge schiavitù”, voluta dal governo del premier Viktor Orban e approvata in dicembre, che aumenta fino a 400 ore l’anno gli straordinari che i datori di lavoro potranno chiedere ai dipendenti. In aggiunta, i sindacati ungheresi hanno indetto uno sciopero generale per sabato 19 gennaio con manifestazione.
Il presidente della Federazione sindacale unitaria ungherese, Laszlo Kordas, ha annunciato che i sindacati presenteranno al governo le loro richieste, che comprendono salari più alti e un sistema di pensionamento più flessibile. Se il governo non si siederà a negoziare, ha detto Kordas, lo sciopero del 19 sarà confermato.
Da parte sua il portavoce del governo Orban, Istvan Hollik, ha asserito che la protesta dei sindacati è fomentata dal milionario filantropo George Soros.

Blitz nordcoreano in Italia dopo scomparsa ambasciatoreMedia Seul:’Per ritrovarlo’.Tante ipotesi ma mistero su dove sia

PECHINO05 gennaio 201919:42

Ci fu anche il “blitz” a Roma di un team nordcoreano per rintracciare Jo Song-gil, ufficialmente ambasciatore ‘reggente’ della rappresentanza diplomatica in Italia fino al 20 novembre e adesso sospettato di diserzione.
All’indomani dell’anticipazione del duro colpo, e non solo, d’immagine per Pyongyang, il JoongAng Ilbo ha fornito un altro dettaglio della vicenda su cui pende un fitto mistero, a partire dall’incertezza su dove si trovi il suo protagonista.
Jo e sua moglie sono “spariti” agli inizi di novembre, hanno riferito ieri alcuni deputati sudcoreani dopo l’audizione in parlamento dell’intelligence di Seul, escludendo ci sia stata richiesta di aiuto al Sud o anche contatti di qualsiasi tipo.
Oltre ai quattro diplomatici in organico all’ambasciata di Roma, c’è stato un via vai negli ultimi due mesi di persone con “volti sconosciuti”, ha scritto il quotidiano sudcoreano citando una fonte in Italia. “Sembra che il team abbia tentato di trovare Jo e di scoraggiarne la defezione, ma dopo la richiesta di protezione alle autorità italiane l’attenzione s’è concentrata su come ricostruire la vicenda e mettere a punto le contromisure”.
Al dipartimento degli Affari internazionali del Partito dei Lavoratori e al ministero degli Esteri nordcoreani fu ordinato di avviare un’indagine ad ampio raggio allo scopo di cercare altre persone a rischio diserzione e di rafforzare la prevenzione.
Quando disertò nel 2016, Thae Yong-ho, numero due dell’ ambasciata di Londra e il più alto in grado degli ultimi anni ad aver voltato le spalle al leader Kim Jong-un, chiese e ottenne asilo al Sud, mentre Pyongyang avviò la rapida sostituzione del capo della missione. Nella rotazione finirono funzionari in Cina, incluso il consolato di Shenyang che diventò di fatto inattivo, e la missione in Uzbekistan, l’ultima in Asia centrale, che fu addirittura chiusa.
Sulla sorte di Jo si sono moltiplicate le ipotesi, tra cui una – rilanciata ancora dai media di Seul – su eventuali contatti in corso con un’agenzia di intelligence italiana o straniera, con protezione in un’altra ambasciata per l’assistenza alla richiesta di asilo politico in un Paese occidentale terzo. Le agenzie dei servizi stranieri di solito danno il loro aiuto ai disertori del Nord, a maggior ragione se c’è un coordinamento già definito con il Sud.
Ancora più difficile è la ricostruzione su cosa abbia fatto da inizio novembre a inizio dicembre, momento della richiesta di protezione al governo italiano, secondo il JoongAng Ilbo.
Il fatto che quest’ultima mossa sia maturata a un mese dalla fuga dall’ambasciata di Roma può significare che non sia stato facile trovare un posto sufficientemente sicuro. C’è poi la possibilità che Jo abbia già trovato asilo in un Paese terzo (ci sono voci su Usa e Francia), su cui non pende alcun obbligo di comunicazioni pubbliche. Poi c’è l’ipotesi che il diplomatico sia stato catturato in Italia o in un altro Paese e deportato.
In questo caso, però, dovrebbe esserci traccia nei documenti ufficiali.
Belgio: 4.700 si tuffano in Mare NordTradizionale appuntamento di inizio anno malgrado il maltempo

BRUXELLES05 gennaio 201919:30

Circa 4.700 persone, per nulla intimiditi dal freddo, si sono tuffate oggi a Ostenda sulla costa del Belgio nelle gelide acque del Mare del Nord in occasione del tradizionale bagno di inizio anno. Lo riferisce la stampa locale precisando che non si sono verificati incidenti. Le autorità hanno predisposto quest’anno misure di sicurezza supplementari a causa del maltempo, dei forti venti che soffiano sulla costa e delle onde alte. I bagnanti potevano immergersi in acqua solo fino ai fianchi e rimanere a mollo non oltre i 20 minuti anziché mezz’ora. Sono previste iniziative simili anche a Bredene e a Wenduine, sempre sulla costa belga.
Maltempo, stop voli e treni in EuropaIn Germania e Austria, forti nevicate attese anche in Svizzera

05 gennaio 201919:31

Le abbondanti nevicate che si stanno abbattendo sul centro Europa stanno causando notevoli disagi per i viaggiatori, specialmente in Germania e Austria, dove diversi tratti stradali e ferroviari sono stati chiusi per il pericolo di valanghe. E anche alcuni aeroporti hanno cancellato diversi voli per ragioni legate al maltempo.
L’aeroporto di Monaco, il secondo più grande della Germania, ha cancellato 120 voli e altri hanno subito ritardi mentre il personale dedicato cercava di rimuovere il ghiaccio dai velivoli e di pulire le piste. La compagnia ferroviaria austriaca OeBB ha sospeso diversi servizi per il rischio di valanghe. Le autorità hanno chiuso al transito diverse strade, anche intorno a Bischofshofen che ospita in questo fine settimana il torneo annuale di salto con gli sci Four Hills, e dove la scorsa notte sono caduti oltre 50 centimetri di neve.
Gilet gialli, video manifestante che picchia poliziottiVestito di nero, senza gilet giallo, che si accanisce violentemente contro un gendarme

PARIGI05 gennaio 201920:00

Fa il giro del web il video – ripreso da un’agenzia di stampa indipendente, Line Press – di un manifestante vestito di nero (senza gilet giallo) che si accanisce violentemente contro un gendarme, prendendolo a pugni sul casco e sullo scudo. Lo stesso individuo appare in un altro video dell’agenzia, in cui prende a calci un altro gendarme finito a terra.
Gli episodi sono stati ripresi sulla passerella Leopold-Sédar-Senghor che attraversa la Senna al livello delle Tuileries e grazie alla quale i manifestanti cercavano oggi pomeriggio di raggiungere l’Assemblée Nationale.    “Faremo tutto il possibile per identificare chiaramente gli aggressori, organizzati chiaramente in branchi di odio”, ha dichiarato Eric Morvan, direttore generale della polizia.           [print-me title=”STAMPA”]

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DALLE 18:49 ALLE 22:35

DI GIOVEDì 13 DICEMBRE 2018

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Russia: Ue proroga sanzioni a unanimità
‘Nessun progresso nell’implementazione degli accordi di Minsk’

Antonio, 48 ore per valutare interventoProssimi due giorni decisivi per decidere delicata operazione

Strasburgo: cerimonia per le vittimeVescovo: ‘La violenza terrorista ci ha colpito tutti’

Polizia, il killer è stato uccisoDurante un blitz nel quartiere Neudorf di Strasburgo

Senato, principe dietro morte KhashoggiSchiaffo a Trump con le accuse a bin Salman

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BRUXELLES

– “L’Ue proroga unanimemente le sanzioni contro la Russia visto che non ci sono progressi nell’implementazione degli accordi di Minsk” sul cessate il fuoco in Ucraina. Così in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, mentre è in corso la riunione dei capi di stato e di governo dell’Ue. E’ l’ottava proroga consecutiva delle sanzioni adottata all’unanimità.
– TRENTO

– “Le prossime 48 ore saranno decisive per valutare se è possibile intervenire chirurgicamente”. Lo spiega

Danilo Moresco, il padre della fidanzata di Antonio Migalizzi, il reporter italiano gravemente ferito nell’attacco di Strasburgo. “Al momento resta in coma farmacologico per vedere come evolve la situazione. C’e’comunque stato un lieve miglioramento di alcuni valori”, aggiunge l’uomo parlando di un quadro che resta comunque “stazionario”.
– STRASBURGO

– E’ da poco iniziata nella cattedrale di Strasburgo la cerimonia interreligiosa alla memoria delle vittime dell’attentato di martedì sera. Un momento intenso, in una cattedrale strapiena di gente, alla presenza del vescovo Luc Ravel e delle autorità della città ma anche moltissima cittadini e i turisti che in queste settimane affollano la capitale dell’Alsazia. Tutti insieme per ricordare le tre vittime, tra tanta commozione. “Ancora una volta la violenza terrorista ci ha colpito tutti, ha colpito la nostra capitale di Natale, Strasburgo, ma ad essere ferita è stata anche l’Alsazia, la Francia, l’Europa e tutta l’umanità”, ha detto il vescovo sottolineando che “la follia lucida dell’assassino non deve lasciare credere che il suo gesto sia razionale o religioso”.
– PARIGI

– Cherif Chekatt è stato ucciso in un blitz delle forze speciali. Lo riferiscono fonti della polizia a Strasburgo. Cherif Chekatt, il killer di Strasburgo, è stato ucciso in pieno quartiere di Neudorf, dove aveva fatto perdere le tracce 48 ore fa dopo l’attentato commesso nel mercato di Natale.
Chekatt è stato ucciso dalla polizia in un blitz nella rue du Lazaret. Aveva con sé una pistola e un coltello. Secondo alcune testimonianze avrebbe minacciato i poliziotti.
– NEW YORK

– Schiaffo del Senato a maggioranza repubblicana a Donald Trump. I senatori hanno approvato una risoluzione che condanna l’uccisione di Jamal Khashoggi e afferma che dietro la sua morte c’è il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman.      [print-me title=”STAMPA”]

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DALLE 07:27 ALLE 10:32

DI LUNEDì 19 NOVEMBRE 2018

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Gilet gialli bloccano depositi benzina
I manifestanti chiedono di essere ricevuti da Macron

Protesta a Tijuana per carovana migrantiAlmeno 3000 profughi, per i residenti sono troppi

Hong Kong: leader protesta a processoRischio 7 anni carcere per accusa di ‘disturbo quiete pubblica’

Guatemala: il vulcano del Fuego eruttaChiesta evacuazione di otto villaggi

Russia: Medvedev, Usa sul WTO sono miopiPremier russo commenta tensioni con Cina al vertice Apec

Il governo Netanyahu sopravviveMinistro Bennett: ‘Diamogli fiducia su promesse sicurezza’

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PARIGI

– Svolta sul terreno e nell’organizzazione dei gilet gialli, i manifestanti contro il caro-carburante in Francia: questa mattina, mentre proseguono i blocchi stradali su diverse autostrade, sono stati bloccati anche una decina di depositi di carburante. Diversi organizzatori, intervistati dai media, chiedono “un gesto” da parte del governo, in particolare la possibilità di “essere ricevuti all’Eliseo da Emmanuel Macron”.
– Centinaia di persone sono scese in strada ieri sera a Tijuana, in Messico, per protestare contro il passaggio di migliaia di migranti provenienti dal centro America, nel tentativo di arrivare negli Stati Uniti. Finora quasi tremila profughi hanno raggiunto Tijuana negli ultimi giorni, ma il governo federale stima che il loro numero potrebbe presto aumentare fino a 10.000. Secondo il sindaco Juan Manuel Gastelum la città non è preparata a sopportare tale “valanga”.
Così ieri sera i residenti sono scesi in piazza sventolando bandiere messicane, cantando l’inno nazionale e slogan “Fuori! Fuori!”, a circa un chilometro dal confine statunitense, e denunciano una “invasione” di profughi.
– PECHINO

– Nove leader della protesta degli ombrelli pro-democrazia del 2014 a Honk Kong hanno partecipato all’avvio dell’udienza del processo a loro carico sul ruolo avuto nella “disobbedienza civile” che bloccò l’ex colonia britannica per due mesi e mezzo circa.
Tutti, tra cui gli accademici Benny Tai e Chan Kin-man, e il reverendo Chu Yiu-ming, cofondatori del movimento “Occupy Central”, si sono dichiarati innocenti, in base alle immagini trasmesse dalle tv locali. Prima dell’udienza, un centinaio di sostenitori ha manifestato fuori dalla West Kowloon Magistrates’ Courts a favore di una più robusta versione di democrazia e per la cancellazione degli addebiti in forza delle leggi varate nel periodo coloniale britannico. I nove devono rispondere di una o più accuse per il ruolo nelle manifestazioni pro-democrazia che variano dalla “cospirazione finalizzata al disturbo della quiete pubblica”, “incitamento al disturbo della quiete” e “incitamento di persone a incitare altri al disturbo della quiete pubblica”.
– GUATEMALA CITY

– Le autorità del Guatemala hanno chiesto a otto comunità di evacuare la zona del Vulcano del Fuego, nel sud del paese, per la sua crescente attività eruttiva. La protezione civile locale ha spiegato che monitorando l’attività del vulcano è stato notato che l’intensità della sua eruzione rimane costante, quindi c’è un rischio per la popolazione. Le comunità interessate ospitano circa duemila persone, ma ognuna di loro potrà decidere se evacuare o meno. Secondo i media locali, tre hanno iniziato ad abbandonare l’area.
Lo scorso giugno l’eruzione del vulcano provocò quasi 200 morti e altrettanti dispersi, ma secondo le organizzazioni che avevano prestato assistenza ai villaggi i dispersi sarebbero stati migliaia. Il Vulcano del Fuego è uno dei più attivi dell’America Centrale.

– MOSCA

– La posizione degli Stati Uniti contro una riforma del WTO è “miope”. Lo ha detto il premier russo Dmitri Medvedev dal Vietnam, dove ha incontrato la sua controparte Nguyen Xuan Phuc. Medvedev, commentando lo scontro fra Cina e Usa al vertice Apec, ha detto che “le guerre commerciali” sono già in corso e che l’intera economia globale ne patirà le conseguenze. Lo riporta la Tass.

– TEL AVIV

– Colpo di scena nella crisi di governo israeliana: Naftali Bennett e Ayelet Shaked, ministri di ‘Focolare ebraico’, hanno deciso di non dimettersi e di dare fiducia al cambiamento che il premier Benyamin Netanyahu ha annunciato sulla sicurezza. In una conferenza stampa, Bennett ha detto di “ritirare il suo ultimatum” visto il discorso pronunciato ieri sera dal premier e quindi “di provare a dare fiducia”. “Ora la palla – ha aggiunto – spetta a lui”. Con le mancate dimissioni, il governo attuale ha ancora una maggioranza parlamentare.   [print-me title=”STAMPA”]

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DALLE 07:10 ALLE 12:03

DI LUNEDì 10 SETTEMBRE 2018

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Sobyanin confermato sindaco di Mosca
Ma affluenza molto bassa, 30%. Congratulazioni di Putin

Proteste in Russia, oltre mille fermiIeri manifestazioni in varie città contro riforma pensioni

Svezia: Kristensson, Lofven se ne vada’Pronti a formare un nuovo governo’

Svezia: Lofven, resto al lavoroAppello al centrodestra per ‘governo forte che isoli estremisti’

Libia: esplosioni a sede Noc di TripoliSi teme attentato kamikaze a compagnia petrolifera nazionale

Afghanistan: attacchi talebani, 35 mortiObiettivo agenti di polizia e milizie filogovernative

Team Onu in Italia, violenza e razzismoSquadra sarà inviata anche in Austria

Moavero a Bengasi incontra HaftarDialogo inclusivo con tutti per Paese unito e stabile

Onu,conseguenze devastanti stop navi ongBachelet, troppi morti in mare, Ue garantisca diritti umani

Migranti: 8 mila bloccati in TurchiaAnkara, ‘704 intercettati in mare, detenuti 150 trafficanti’

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MOSCA

– Serghiei Sobyanin è stato confermato sindaco di Mosca ottenendo quasi il 70% dei voti alle elezioni di ieri. Secondo la Tass, è definitivamente in testa con il 69,72% delle preferenze quando è stato scrutinato il 91,9% delle schede. Molto bassa però l’affluenza, al 30,28%. Addirittura inferiore al 32,07% di cinque anni fa. Il Cremlino riferisce che il presidente russo Vladimir Putin si è già congratulato telefonicamente col suo alleato per il successo elettorale. A molti oppositori era stata negata la candidatura.
– MOSCA

– Sono più di mille le persone fermate ieri dalla polizia in Russia per aver partecipato alle manifestazioni contro l’aumento dell’età pensionabile organizzate dall’oppositore Alexiei Navalny. Lo riferisce l’ong per la difesa dei diritti umani Ovd-Info, che al momento riporta di almeno 1.018 dimostranti trascinati nelle camionette della polizia. Secondo l’organizzazione, 452 persone sono state fermate a San Pietroburgo, 183 a Ekaterinburg, 60 a Krasnodar, 43 a Omsk, 43 a Mosca, 23 a Perm, 22 a Kazan.
– STOCCOLMA

– Il leader del centrodestra svedese Ulf Kristersson ha detto ai suoi sostenitori che si attende un mandato per formare un nuovo governo e che il primo ministro uscente Stefan Lofven dovrebbe dimettersi. L’alleanza di opposizione in parlamento – ha detto – “è chiaramente la più ampia e il governo deve andarsene”. “Abbiamo vinto il promo round per formare un nuovo esecutivo”, ha aggiunto. Prima delle elezioni entrambi i maggiori blocchi in parlamento, quello socialdemocratico e quello di centrodestra, avevano detto di non avrebbero stretto alleanze con la destra anti-immigrati.
– STOCCOLMA

– Il primo ministro svedese Stefan Lofven ha detto che intende ‘restare al lavoro’, dopo le elezioni che hanno segnato la peggiore performance del partito socialdemocratico, e invita al dialogo il centrodestra per formare un “governo forte” in grado di arginare gli estremismi.
“Il risultato non è ancora chiaro”, ha detto riferendosi alla necessità di cucire alleanze per formare una maggioranza.
“Sta ora ai partiti politici cooperare responsabilmente e creare un governo forte”. “Un partito con radici naziste non potrà mai offrire nulla di responsabile”, ha aggiunto.
– Forti esplosioni seguite da colpi di armi da fuoco sono state udite all’interno della sede della National Oil Corporation (Noc) di Tripoli. Lo riportano vari media locali libici, ipotizzando che si tratti di un attentato suicida. La sede della National Oil Corporation è attualmente transennata e alcuni uomini armati si troverebbero asserragliati ancora all’interno. Lo riporta l’emittente libica Alharar tv sul proprio profilo twitter, citando il comando della zona militare. Stando a testimoni oculari l’operazione di sicurezza sarebbe ancora in corso e sul luogo starebbero accorrendo le forze speciali di deterrenza Rada. Alcune ambulanze sono giunte sul posto, ma non si hanno finora notizie di vittime o feriti. Un testimone ha riferito al portale Al-Wasat che un imprecisato numero di dipendenti della compagnia sarebbe riuscito ad abbandonare l’edificio, mentre altri si troverebbero ancora all’interno. Gli assalitori sarebbero armati di fucili mitragliatori e bombe a mano.
– KABUL

– Una serie di attacchi alle forze di polizia e a milizie filogovernative sono stati messi a segno nelle ultime 24 ore dai talebani in Afghanistan, con un bilancio complessivo di 35 morti. Ultimo in ordine di tempo, un attacco nel distretto di Dara Suf, nella provincia di Samangan, costato la vita a 14 militari. Altri sei sono rimasti feriti. Sul fronte opposto, sono stati uccisi tre militanti talebani e quattro sono feriti. L’attentato non è stato rivendicato ma le autorità locali puntano il dito contro i ribelli attivi. Altre 21 persone sono state uccise nella notte nel nord del Paese: 13 in un attacco ad un checkpoint nel distretto di Dashti Archi che ha lasciato a terra anche 15 feriti, e altre otto nel distretto di Khamyab dove si è scatenata una vera e propria battaglia durata diverse ore. Al termine, i militari sono stati costretti a ritirarsi dal loro quartier generale per evitare il coinvolgimento dei civili. Tre poliziotti sono rimasti feriti.
Uccisi sette talebani e feriti altri 8.
– GINEVRA

– “Abbiamo intenzione di inviare personale in Italia per valutare il riferito forte incremento di atti di violenza e di razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e Rom”: lo ha annunciato oggi a Ginevra Michelle Bachelet, neo Alto commissario Onu per i diritti umani, aprendo i lavori del Consiglio Onu per i diritti umani, riunito fino al 28 settembre, precisando che una squadra sarà inviata, per motivi analoghi, anche in Austria.
– Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi è a Bengasi, in Libia, per incontrare il maresciallo Haftar. Lo rende noto un tweet della Farnesina precisando che l’incontro è focalizzato al “dialogo politico inclusivo promosso” dall’inviato speciale Onu per la Libia, Salamè, “con tutti gli interlocutori per una Libia unita e stabile”.
– GINEVRA

– “Il Governo italiano ha negato l’ingresso di navi di soccorso delle Ong. Questo tipo di atteggiamento politico e di altri sviluppi recenti hanno conseguenze devastanti per molte persone già vulnerabili”: lo ha affermato il neo Alto commissario per i Diritti Umani Michelle Bachelet a Ginevra, annunciando l’invio di personale Onu in Italia. “Anche se il numero dei migranti che attraversano il Mediterraneo è diminuito, il tasso di mortalità per coloro che compiono la traversata è risultato nei primi sei mesi dell’anno ancora più elevato rispetto al passato”, ha aggiunto.
– ISTANBUL

– Si conferma in crescita la rotta dei migranti che coinvolge la Turchia. Le autorità di Ankara hanno fermato nell’ultima settimana 7.818 persone che cercavano di attraversare le frontiere con l’Unione europea o di entrare nel Paese senza regolari documenti. Tra queste, 704 sono state intercettati in mare. Lo riferisce il ministero degli Interni, secondo cui nello stesso periodo sono inoltre stati arrestati 150 presunti trafficanti di esseri umani.
Dal contestato accordo del marzo 2016 con Bruxelles, il numero di migranti e rifugiati che dalla Turchia raggiungono quotidianamente l’Ue, soprattutto la Grecia, si è ridotto notevolmente. Le cifre di coloro che risultano bloccati nei tentativi di traversata appaiono però in aumento.   [print-me title=”STAMPA”]