Ultimo aggiornamento 31 Marzo, 2019, 16:23:34 di Maurizio Barra
CRONACA
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CRONACA
Stalking, 18enne esaspera donna sposata
Appostamenti e inseguimenti, per lui il divieto di avvicinarsi
REGGIO EMILIA31 marzo 2019 12:12
– Appostamenti a casa, sul posto di lavoro, alla scuola frequentata dai figli, nell’abitazione dei genitori, ma anche pedinamenti, inseguimenti in macchina e persecuzioni sui social network. E’ il comportamento di un 18enne residente nel Reggiano denunciato dai carabinieri di San Polo d’Enza per stalking: nei suoi confronti il Gip ha disposto il divieto di avvicinamento a non più di 500 metri da una 36enne reggiana, ma anche dei familiari della vittima. Il giovane era cliente di un supermercato dove la donna lavorava e avrebbe iniziato a molestarla, di persona e online, per mesi. Lo stalking sarebbe andato avanti dalla primavera 2017 e la donna ha dovuto cambiare le abitudini di vita: si è licenziata, non ha più potuto uscire di casa da sola e non ha più potuto utilizzare il suo profilo social. Ha sporto denuncia e, all’esito dell’indagine dei militari, la Procura ha chiesto e ottenuto la misura cautelare.
CRONACA
Scontro tra sciatori, un morto a Bormio
La vittima è un 49enne di Vimercate, l’altro sciatore ferito
BORMIO (SONDRIO)31 marzo 201914:05
– Uno sciatore di 49 anni è morto questa mattina in uno scontro con un altro sciatore su una pista da sci di Bormio (Sondrio). La vittima si chiama Giovanni Mariani e risiedeva a Vimercate (Monza Brianza), mentre l’altro sciatore, rimasto ferito in modo non grave nella drammatica collisione, avvenuta alle 11, abita invece a Seregno (Monza Brianza). Il magistrato di turno della Procura di Sondrio, Stefano Latorre, informato dell’accaduto ha autorizzato la rimozione del corpo senza vita del 49enne e disposto per domani mattina la ricognizione cadaverica. Mariani, nonostante il disperato tentativo di rianimazione operato inizialmente dagli agenti della Polizia di Stato e poi dall’equipe medica dell’eliambulanza, è spirato dopo circa 15 minuti dalla collisione.
Anarchici, ‘neutralizzato blocco nero’Così il questore Francesco Messina. 74 denunciati
TORINO31 marzo 201914:10
– Le circa duecento persone che ieri a Torino sono state bloccate dalla polizia in via Aosta prima che potessero unirsi ai cortei anarchici erano “pericolosissimi componenti del cosiddetto blocco nero, l’ala più violenta della galassia anarco-insurrezionalista internazionale”. Lo ha detto il questore, Francesco Messina, che ha spiegato come il gruppo fosse in possesso di “un vero e proprio arsenale” (bottiglie piene di benzina, uova di vernice, fumogeni, pesanti bocce in acciaio, maschere antigas, caschi, torce a fuoco da segnalazione) con cui scatenare “un’opera di devastazione”.
La Digos, che è intervenuta dopo un lavoro di analisi , ha identificato persone provenienti da Francia, Belgio, Svizzera, Spagna e Grecia. Le denunce per ora sono 74. Fra gli italiani, diverse decine erano arrivate da Trento. Due erano frequentatori del centro sociale torinese (da poco sgomberato) Asilo occupato, arrestati ai primi di febbraio e in seguito rimessi in libertà dal tribunale del riesame.
Cadavere carbonizzato, non identificatoCorpo a pezzi trovato dai vigili dopo spegnimento incendio
MILANO31 marzo 201914:12
– Potrebbe essere di un uomo, secondo le prime ipotesi degli inquirenti, il cadavere carbonizzato e fatto a pezzi trovato ieri sera dai vigili del fuoco al termine dello spegnimento di un incendio doloso in via Cascina dei prati, alla periferia nord di Milano, nel quartiere della Bovisasca. Inquirenti e investigatori sono al lavoro per identificare la vittima. Un lavoro non semplice, a partire dall’accertamento del sesso, visto che il corpo è carbonizzato.
Al momento del ritrovamento al cadavere mancavano la testa, parte delle braccia e delle gambe, amputate all’altezza delle ginocchia. Le parti mancanti sono state trovate a poca distanza dal corpo, che giaceva a lato di un gabbiotto usato per la raccolta dei rifiuti condominiali e che solitamente è chiuso a chiave. Sul posto sono stati trovati anche una tanica nera e una bombola di gas, che non è esplosa e che i pompieri hanno spostato per precauzione. Sulla vicenda indaga il pm Paolo Storari.
Ucoii, chiediamo luoghi più dignitosiAll’assemblea di Bologna anche Adam, uno degli eroi di Milano
BOLOGNA31 marzo 201914:11
– “C’è un problema reale sui luoghi di culto, che non riguarda solo le comunità islamiche. Su questo vorremmo intraprendere un percorso per una legge sulla libertà religiosa che vada a regolamentarne l’apertura. Chiediamo, non pretendiamo, che le comunità islamiche siano messe in condizione di aprire luoghi di culto dignitosi”. E’ uno dei punti su cui ha insistito Yassine Lafram, presidente Ucoii, nella sua relazione all’assemblea generale a Bologna. “E’ impensabile che nel 2019 in Europa, nella nostra Italia, un musulmano debba andare in uno scantinato e nascondersi per fare una preghiera. Stiamo parlando di diritti costituzionali, non ci stiamo inventando nulla”. All’assemblea ha partecipato anche Adam El Hamami, uno dei ragazzini eroi di San Donato Milanese, che ha raccontato il suo viaggio a Roma e l’incontro con Matteo Salvini: “E’ stata una giornata molto bella”, ha detto, spiegando che non si è parlato di cittadinanza.
Ultraleggero precipita in Valle d’AostaA Torgnon. A bordo pilota e passeggero, soccorsi in atto
AOSTA31 marzo 201916:12
– Un aereo ultraleggero a motore è precipitato in prossimità degli impianti di sci di Torgnon. A bordo c’erano due persone, il pilota e un passeggero. Sul posto stanno operando il 118 e il soccorso alpino valdostano. Al momento non si sa nulla sulle condizioni dei due occupanti del velicolo.
Congresso delle famiglie, a Verona chiesta una moratoria contro l’utero in affittoLo chiede il documento che conclude i tre giorni per la protezione dei minori
31 marzo 201915:35
Contrasto alla pratica dell’utero in affitto tramite una rogatoria internazionale e la protezione dei minori, “a partire dai loro diritti ad avere una mamma e un papà, a non diventare oggetti di compravendita, di abusi sessuali e pedopornografia e a ricevere un’educazione che non metta in discussione la loro identità sessuale biologica e non li induca a una sessualizzazione precoce”. E’ uno dei passaggi del documento emerso dalla tre giorni degli organizzatori del Congresso delle famiglie di Verona. Tra le altre richieste che sollecitano un impegno delle istituzioni: “il riconoscimento della perfetta umanità del concepito, la protezione da ogni ingiusta discriminazione dovuta all’etnia, alle opinioni politiche, all’età, allo stato di salute o all’orientamento sessuale; la tutela delle famiglie in difficoltà economiche, specie se numerose, e delle famiglie rifugiate; il contrasto all’inverno demografico, tramite leggi che incentivino la natalità”.”Verona, la città dell’amore, ha dimostrato davvero di essere la prima Città per la Vita e per la Famiglia – hanno dichiarato il presidente Toni Brandi e Jacopo Coghe – Abbiamo ribadito i valori previsti dalla Costituzione ed espressi dal diritto naturale e, dopo il Family Day, abbiamo rilanciato il nostro ruolo per il bene comune sollecitando le istituzioni ad un’attenzione che non sempre è stata all’altezza. Non ci sono solo i diritti a senso unico, ma i diritti di tutti, soprattutto quelli dei più deboli. La vera forza infatti non si misura da chi hai sconfitto, ma da cosa hai protetto”.È partito da Piazza Bra il corteo finale del Congresso delle Famiglie di Verona. Nel ‘salotto’ cittadino si sono radunate circa 10.000 persone, secondo le prime stime delle forze dell’ordine, che riempiono metà dello spazio della Bra. I manifestanti sfileranno lungo le vie del centro, per tornare sotto il palco davanti al palazzo comunale. Tra le tante bandiere, quelle di Alleanza cattolica, dei Giuristi per la vita, del Movimento per la vita, gruppi mariani e devozionali e pro-vita.
La Dichiarazione di Verona, adottata per acclamazione a chiusura della manifestazione, contiene una domanda emersa dal tavolo sulla demografia: “Perché la UE prevede fondi salva-stati che, nella pratica sono salva-banche e non istituisce un fondo salva-famiglie?”, si sono domandati gli organizzatori del Congresso, Toni Brandi e Jacopo Coghe. La Dichiarazione di Verona prosegue sottolineando “l’urgenza della tutela dei diritti delle donne, dal ricevere valide alternative all’aborto, alla protezione dallo sfruttamento sessuale e dalla pornografia, alla parità di trattamento salariale, fino alla conciliazione tra lavoro e maternità, attraverso più lunghi congedi parentali e – per chi lo desidera – flessibilità, part time o telelavoro. Le madri che scelgano di dedicarsi esclusivamente ai figli e alla famiglia andrebbero tutelate con una remunerazione adeguata per il lavoro casalingo, laddove lo stipendio del coniuge non sia sufficiente per un’esistenza libera e dignitosa”. Ulteriori punti del documento riguardano “il radicale contrasto alla diffusione e alla legalizzazione di ogni tipo di droga e la difesa del diritto dei genitori alla libertà di scelta educativa per i propri figli (art. 26 Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo), specie riguardo la sfera sessuale e l’affettività”. [print-me title=”STAMPA”]