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Ultimo aggiornamento 25 Marzo, 2020, 08:59:09 di Maurizio Barra

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Greta, ‘forse ho avuto il coronavirus’
‘Ma ora mi sono ripresa’
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24 marzo 2020 17:36
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Greta Thunberg ha reso noto di aver sofferto i sintomi del coronavirus, anzi ha aggiunto che “è estremamente probabile che l’abbia avuto”. La giovane attivista svedese ha postato un messaggio sulla sua pagina Facebook.
“Circa dieci giorni fa ho cominciato a sentire alcuni sintomi. Mi sentivo stanca, ho avuto i brividi, mal di gola e la tosse. Mio padre ha avuto gli stessi sintomi, ma molto più intensi e con la febbre”, ha raccontato, spiegando di essersi isolata a casa “nelle ultime due settimane da quando sono tornata dal mio viaggio in giro per l’Europa centrale”. In Svezia non si può fare il test a meno che si necessitino cure urgenti, ha poi aggiunto, puntualizzando comunque di “essersi praticamente ripresa”.
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48mila casi in Usa, 6.000 più di ieri
In totale almeno 601 morti
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WASHINGTON
24 marzo 2020
18:08
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Negli Stati Uniti sono stati superati i 48 mila casi di coronavirus, circa 6.000 in più di ieri. I morti sono almeno 601. Sono questi gli ultimissimi dati delle autorità sanitarie federali e statali.
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Cronache della pandemia – Usa
Dai guanti bianchi a quelli di lattice, i portieri di New York
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Sono le sentinelle in guanti bianchi che controllano e agevolano la vita di coloro che abitano negli indirizzi più prestigiosi di New York. Ma ora i famosi portieri della Grande Mela sono in prima nell’era del coronavirus. Tutti i pacchi passano per loro, così come tutti i visitatori dell’edificio, senza contare gli inquilini e le loro richieste.
I ‘doormen’ di New York vivono la loro giornata lavorativa a contatto con la gente esponendosi a forti rischi. E così negli ultimi giorni i loro guanti bianchi sono stati riposti nell’armadio per lasciare spazio a quelli di lattice e mascherine nel tentativo di difendere se stessi e i residenti.
Per la città sono considerati lavoratori “essenziali”, così come lo sono quelli della farmacie e degli alimentari. Sono, con la loro onnipresenza non sempre vista a occhio nudo, una costante, un elemento di stabilità in una New York dove circola meno gente sulle strade e in metropolitana, ma basta andare a Central Park per dimenticarsi dell’esistenza di restrizioni e del distanziamento sociale.
I portieri di New York sono un esercito di 35.000 uomini rappresentati dal sindacato 32BJ SEIU che ha dettato per i suoi membri linee guida chiare. I portieri – ha stabilito – non possono rifiutarsi di lavorare anche se nel loro edificio c’è uno o più casi positivi al coronavirus. L’unica loro difesa sono i guanti e le mascherine, che il datore di lavoro deve fornire.
Il distanziamento sociale però, al di là delle raccomandazioni, è per molti di loro un sogno.
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Cronache della pandemia – Gran Bretagna
Articoli sportivi come i farmaci. La furbata diventa boomerang
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Si chiama Mike Ashley e se si volesse indicare il profilo di un ‘vincente’ della Gran Bretagna del decennio pre Brexit – quella dei peana sulla crescita del Pil e della retorica sulla meritocrazia del successo – potrebbe essere senz’altro il suo. Il profilo di un businessman rampante, capace di fare man bassa in un settore in affanno come quello del retail, su cui ora l’emergenza coronavirus proietta tuttavia l’ombra di una figuraccia nazionale.
Passato indenne negli anni fra diverse controversie, col piglio baldanzoso da re dei profitti, stavolta rischia di ritrovarsi fuori dal (nuovo) spirito dei tempi. Il fatto è che Sports Direct, mega catena britannica di grandi magazzini di articoli sportivi che rappresenta la sua gallina dalla uova d’oro, ha reagito al lockdown – l’ordine di chiusura generale annunciato infine dal primo ministro Boris Johnson per l’intero Regno, negozi “non essenziali” compresi – tentando la furbata.
Noi intendiamo stare aperti, ha fatto sapere in un primo momento il vertice aziendale in un comunicato, poiché abbiamo “un ruolo unico nell’aiutare il Regno Unito a restare in forma e in salute nei limiti del possibile”. Come se vendere tute o attrezzature per il fitness fosse un’attività indispensabile, al pari delle farmacie oppure di chi fornisce alimenti di base.
La risposta della gente comune è stata prevalentemente di disgusto, con una valanga di critiche a inondare il web. E quella del governo non è stata meno rapida e irritata, a dispetto della forza economica di Ashley, delle sue donazioni politiche, del peso che gli deriva dall’aver rastrellato di recente e salvato (in parte) dal baratro storici brand della grande distribuzione, della popolarità conquistata pure nello sport dopo l’acquisto del club calcistico del Newcastle. “Non c’è alcuna ragione per la quale Sports Direct debba rimanere aperta” in questa situazione, ha tagliato corto Michael Gove, secondo vicepremier de facto della compagine di Boris Johnson. Una sconfessione bella e buona, seguita dall’imbarazzante marcia indietro della società che il patron ha fatto fare al suo direttore finanziario, Chris Wootton. Da oggi siamo chiusi, ha corretto il tiro il manager, e lo resteremo “finché il governo non ci darà un via libera esplicito”. Sperando che i clienti nel frattempo dimentichino.
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Cronache della pandemia – Brasile
Confessionale ‘drive-in’, il sacramento a distanza di sicurezza
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In tempi di coronavirus, la cura della salute del corpo non deve ostacolare quella dell’anima. E così una parrocchia di Brasilia ha adottato una iniziativa che permette ai fedeli di avere accesso al sacramento della confessione rispettando tutte le misure di prevenzione: il confessionale ‘drive-in’.
Da sabato scorso, i fedeli della parrocchia di Nostra Signora della Salute – appellativo con il quale è venerata la Vergine Maria in Portogallo e molti luoghi del mondo lusofono – possono arrivare alla loro chiesa in macchina, e un sacerdote li aspetta nel parcheggio antistante, per ascoltare la loro confessione senza che debbano uscire dal loro veicolo, o comunque mantenendo almeno 3 metri di distanza.
Questo “sacramento drive in” è disponibile dal martedì al sabato, nel pomeriggio, ed ha avuto grande successo fra i fedeli. Padre Rafael Souza dos Santos, uno dei sacerdoti della parrocchia, ha raccontato che nelle prime due ore di apertura del servizio si sono presentate più di 40 persone, che hanno atteso pazientemente il loro turno.
“Molti ci ringraziano per questa nuova misura, perché per noi cattolici la remissione dei peccati lascia lo spirito in pace, meglio preparati per affrontare la situazione che stiamo vivendo, e quella che arriverà”, ha raccontato il sacerdote, secondo il quale “ci sono molte persone tristi, e alcuni che pensano che Dio ci ha abbandonati”, ma “noi cerchiamo di dare conforto a tutti, perché l’isolamento sociale può provocare depressione, e temiamo che, alla fine di questa crisi, ci si ritrovi con molte persone vuote dentro”. Un vicino che ha potuto usufruire del nuovo servizio, intervistato dal portale Uol, si è detto molto soddisfatto dalla proposta. “Ero a più di due metri dal sacerdote, è andata benissimo”, ha raccontato, spiegando che “per noi cattolici questa è la Quaresima, un tempo di preghiera, digiuno e reclusione, ma questa volta le circostanze sono del tutto particolari, sembra di vivere in mezzo al deserto” per le misure di precauzione per combattere la diffusione del coronavirus.
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Cronache della pandemia – Russia
Putin tra i malati del coronavirus, lo zar in posa per le foto
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Se lo zar ci mette il corpo, vuol dire che la situazione è seria. Vladimir Putin oggi ha infatti visitato l’ospedale Komunarka di Mosca, dove vengono ricoverati i casi sospetti di coronavirus. Il presidente si è fatto riprendere mentre si calava in una tuta protettiva gialla e poi, indossata una maschera simil palombaro, si inoltrata nel reparto malattie infettive accompagnato dal personale sanitario e dal primario Denis Protsenko. Le immagini faranno il giro di Russia – forse del mondo – e dunque non sono state girate a caso: il messaggio è voluto.
Il Cremlino, insomma, dopo la fase “tutto sotto controllo” sta rapidamente passando a quella “siamo pronti alla guerra”.
Dunque il comandante in capo ispeziona le truppe al fronte. Che in questo caso sono medici, infermieri e ospedali. La costruzione di un secondo centro, sempre a Komunarka, sta procedendo a tappe forzate. D’altra parte la battaglia principale contro il virus sarà combattuta proprio nella capitale. Il sindaco, Serghei Sobyanin, che poi è anche il capo del gruppo di coordinamento nella lotta al virus, in un incontro con Putin, prima della visita, è stato franco. “La situazione è grave, la dinamica del contagio a Mosca è importante”, ha detto.
“Le misure che abbiamo intrapreso qui vanno estese nelle provincie: numeri bassi di contagio possono non corrispondere a una bassa diffusione”.
Già. Si mormorava, ora si ammette. E se Mosca tutto sommato potrebbe essere pronta, con gli oltre 5mila ventilatori polmonari già stoccati in città, è nella Russia profonda, laddove lo Stato da sempre scricchiola, che si teme il peggio.
Le indiscrezioni che trapelano non sono incoraggianti, pare che manchino persino le risorse più essenziali. Ma il vento, nei palazzi, sembra perlomeno cambiato.
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Cronache della pandemia – Francia
Medico nudo sui social denuncia condizioni personale sanitario
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“Siamo carne da cannone”: la denuncia è scritta con il pennarello nero sulla fascetta bianca calzata sulla fronte. Per il resto, a parte uno stetoscopio appeso alle orecchie, Alain Colombié, 61 anni, medico francese di campagna da 31 anni, appare completamente nudo in una foto diffusa sui social. E’ la sua denuncia contro “la colpevole impreparazione” e la mancanza di protezioni per il personale sanitario alle prese con l’epidemia di Coronavirus.
“Chiedo un’insurrezione generale di tutta la professione – proclama il medico di famiglia, che esercita a Pomerols, un villaggio di 2.000 abitanti vicino a Montpellier, nel sud della Francia – non potendo scioperare, chiedo a tutti di lavorare con una fascia, una bandana o qualsiasi altra cosa con scritto ‘Carne da cannone'”. Ammette di agire “preso dalla rabbia e dall’emozione” ma ricorda che il problema della “mancanza di protezione per il personale sanitario (maschere, gel disinfettante, guanti, sovracamici …) è un problema lancinante” dovuto all'”imprevidenza” delle autorità francesi.
Sul suo account Twitter, il dottor Colombié ha postato le sue foto senza veli con una didascalia dedicata al presidente della Repubblica: “Presidente Macron, lei chiede ai suoi piccoli soldati di partire al fronte senza armi né difese, e ovviamente senza considerazione…eh no, cavolo, mi scusi!”.
Mentre la Francia è entrata oggi nella sua seconda settimana di confinamento e le cifre dei contagi e dei morti aumentano in modo vistoso, la notizia della morte di 5 medici in 48 ore ha contribuito ad alzare il livello di tensione nel Paese. Secondo il primario del pronto soccorso dell’Ospedale Pompidou, Philippe Juvin, nella sola regione di Parigi, l’Ile-de-France, fra il personale sanitario ci sono “alcune centinaia” di positivi al Coronavirus.
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Cronache della pandemia – Germania
Il coronavirus mette a rischio gli esami di maturità
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iniziano in genere già in primavera. Il Land tedesco dello Schleswig-Holstein è il primo a farsi avanti, con l’idea di rinunciare agli esami per quest’anno. È il piano della ministra locale dell’istruzione, Karin Prien, secondo la quale non è affatto chiaro quando le lezioni potranno riprendere – nel paese che ha chiuso le scuole di ogni ordine e grado ormai a livello federale – e mantenere le prove scritte per gli esami sarebbe dunque “irrealistico”. Gli scritti per gli esami di maturità, nei Laender del nord, dovrebbero iniziare, stando al programma regolare, subito dopo le vacanze di Pasqua. La Prien propone a questo punto che gli studenti vengano valutati sulla base di quanto fatto finora, con dei semplici voti. “Ci consultiamo da due settimane per capire se sia possibile quest’anno arrivare a degli esami finali. Al momento questo appare irrealistico”, ha affermato. La ministra proporrà l’opzione alternativa alla conferenza dei ministri dell’istruzione. In Germania l’istruzione è una materia di competenza regionale
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Usa, muore dopo aver preso fosfato di clorochina
Trump aveva indicato l’additivo per il trattamento del Covid-19
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24 marzo 2020
19:51
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Un uomo dell’Arizona è morto e sua moglie è in condizioni critiche dopo che la coppia ha ingerito fosfato di clorochina, un additivo usato per pulire gli acquari e presente (con una diversa formulazione) anche in un farmaco anti-malaria che il presidente americano Donald Trump aveva indicato di recente per il trattamento del Covid-19. Lo riportano i media internazionali.
Secondo il sistema sanitario dell’Arizona i coniugi, entrambi sulla sessantina, si sono sentiti male circa 30 minuti dopo avere ingerito la sostanza: l’uomo era già morto quando è arrivato in ospedale. Non è chiaro se la coppia abbia preso il fosfato di clorochina a causa del Covid-19, ma il sistema sanitario dello Stato ha raccomandato alla popolazione di non ricorrere a soluzioni fai-da-te.
In una conferenza stampa la settimana scorsa Trump aveva detto che la Food and Drug Administration (Fda) aveva approvato l’uso di un farmaco anti-malaria denominato clorochina per combattere il coronavirus, ma successivamente la Fda aveva chiarito che il farmaco deve ancora essere sottoposto a test prima che possa essere usato per combattere il virus. Home Mappa del sito

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Mezzo mondo in lockdown, ora anche l’India
Oltre 2,6 miliardi le persone a casa per fermare il coronavirus
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24 marzo 2020
18:12
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Crescono di giorno in giorno i Paesi nel mondo che decidono di seguire l’esempio italiano nella guerra al coronavirus con misure di lockdown nazionale o in alcuni casi anche più severe, come coprifuoco e soldati nelle strade. L’ultima è stata l’India con il suo miliardo e trecento milioni di persone, mentre l’Egitto ha annunciato un coprifuoco serale e notturno per due settimane. In totale sono più di 2,6 miliardi le persone a cui è stato imposto di rimanere a casa nel mondo.
EUROPA – Lunedì il Regno Unito ha deciso il lockdown ad effetto immediato: stop agli esercizi commerciali non essenziali e vietate le riunioni in pubblico di più di due persone, con multe da 30 sterline ai trasgressori. Sempre da lunedì è scattato il lockdown anche in Grecia mentre Berlino domenica ha provato ad allineare i 16 Laender con una nuova stretta sulla vita pubblica dei tedeschi: tra l’altro, è stata decisa l’immediata chiusura di ristoranti laddove non fosse ancora in vigore. La Spagna ha prorogato di altri 15 giorni lo stato di allarme e la conseguente serrata, fino all’11 aprile. La Francia, che il 15 marzo aveva permesso lo svolgimento delle amministrative, da giorni ha imposto le maniere forti, invitando tutti a restare a casa se non per necessità urgenti. La Danimarca ha prolungato lunedì le misure di lockdown fino al 13 aprile. E in lockdown sono anche Repubblica Ceca e Canton Ticino in Svizzera. In Belgio sono vietati gli spostamenti della popolazione verso le seconde case sia all’interno del territorio sia verso l’estero. L’Olanda ha chiuso gli esercizi commerciali (case chiuse e coffee shop inclusi) senza imporre però un lockdown totale appellandosi alla teoria dell’immunità di gregge. In Serbia c’è il coprifuoco dalle 17 alle 5.
ASIA – In India da stanotte scatta il lockdown nazionale per 21 giorni. In Pakistan è stato imposto solo nella regione più colpita, quella meridionale di Sindh. In Iran sono chiusi centri commerciali, negozi e bazar fino al 3 aprile. L’Iraq ha esteso il periodo di lockdown nel Paese fino al 28 marzo e nel nord della Siria, sotto il controllo delle forze curdo-siriane, è entrato in vigore il coprifuoco. Nelle Filippine c’è il coprifuoco a Manila e il governo ha dichiarato uno stato di calamità nazionale di sei mesi. La Thailandia, che aveva già chiuso le scuole fino al 30 marzo, si prepara a proclamare lo stato d’emergenza questo giovedì con il blocco degli spostamenti e multe per i trasgressori. In Giappone, invece, alcuni dei parchi giochi hanno già riaperto o sono prossimi a farlo dopo la sospensione delle attività durante la diffusione iniziale della pandemia.
STATI UNITI – Negli Usa sono adesso una quindicina gli Stati che hanno imposto il lockdown: gli ultimi sono Washington, Oregon, Michigan, Indiana e Massachusetts. Analogo provvedimento entra in vigore oggi anche in Wisconsin, Delaware e New Mexico. In totale sono quasi 150 milioni gli americani in lockdown, ossia quasi la metà della popolazione americana.
SUDAMERICA – El Salvador ha ordinato alla popolazione un periodo di isolamento obbligatorio a casa di 30 giorni. In Ecuador vige lo stato di emergenza con il coprifuoco dalla settimana scorsa.
AFRICA – In Senegal lunedì è scattato lo stato d’emergenza con il coprifuoco notturno. In Sudafrica giovedì entra in vigore il lockdown, con l’esercito nelle strade per garantire il rispetto della misura. Stato di emergenza e isolamento anche in Costa d’Avorio. In Tunisia è stata disposta una quarantena generale oltre al coprifuoco notturno. In Libia è stato deciso il coprifuoco totale 24 ore su 24 a partire da mercoledì.
OCEANIA – L’Australia ha chiuso da lunedì pub, ristoranti, club, cinema, casinò e luoghi di culto: restano aperti i supermercati e non è stata disposta la chiusura delle scuole a livello nazionale ma alcuni Stati sono intenzionati a farlo. La Nuova Zelanda entrerà in lockdown per un mese da mercoledì notte.
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Gentiloni in isolamento, lavora da casa
Commissario sta bene, uno del suo staff ha sintomi
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BRUXELLES
24 marzo 2020
17:36
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“Il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni è da alcuni giorni in isolamento a casa in seguito al manifestarsi di sintomi di contagio in una persona del suo staff. L’ex Presidente del Consiglio sta bene e prosegue la sua attività dall’abitazione di Bruxelles”: lo fa sapere l’ufficio di Gentiloni.
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Coronavirus, record di decessi negli Usa
Trump però ottimista: “Già si vede la luce in fondo al tunnel”
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WASHINGTON
25 marzo 2020
03:36
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Negli Stati Uniti si registrano almeno 163 morti per coronavirus nelle ultime 24 ore, il bilancio peggiore nel Paese da quando è esplosa l’epidemia. Sono 52.976 i casi di contagio finora accertati negli Usa. “Stiamo già cominciando a veder la luce in fondo al tunnel”, afferma nonostante questi dati il presidente americano Donald Trump.
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Virus, Cina invia altri medici in Italia
In volo verso Milano con otto tonnellate di forniture mediche
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PECHINO
25 marzo 2020
06:48
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La Cina ha inviato oggi dal Fujian il terzo team di medici ed esperti in Italia, negli sforzi per contrastare la crisi del coronavirus.
L’aereo, che trasporta otto tonnellate di forniture mediche donate dalla provincia sudorientale cinese – 30 ventilatori polmonari, 20 set di monitor sanitari, 3.000 tute protettive, 300.000 mascherine (più altre 20.000 del tipo N95) e 3.000 schermi facciali -, è partito alle 11:10 ora locale (le 4:10 in Italia) dal Fuzhou Changle International Airport ed è atteso a Milano alle 16:45 ora italiana.
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Coronavirus: piano Usa da 2mila miliardi
Per rilanciare l’economia, accordo in Senato
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25 marzo 2020
08:27
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La maggioranza repubblicana al Senato degli Stati Uniti ha annunciato oggi di aver raggiunto con i democratici e la Casa Bianca un accordo su uno “storico” piano da 2.000 miliardi di dollari per rilanciare la prima economia mondiale, colpita duramente dalla pandemia di coronavirus. “Finalmente, abbiamo un accordo”, ha detto il leader della maggioranza al Senato Mitch McConnell, parlando di un massiccio “livello di investimenti da tempi di guerra nella nostra nazione”. Il Senato e la Camera dei rappresentanti devono ancora approvare la legislazione prima di inviarla al presidente Donald Trump per la sua firma.
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Borse asiatiche in forte rimonta sull’onda di Wall Street
Dopo l’accordo per il piano da 2.000 miliardi di dollari per rilanciare l’economia colpita dal coronavirus
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25 marzo 2020
08:28
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La Borsa di Seul va in rally nel finale di seduta, dopo l’accordo tra repubblicani e democratici al Senato Usa per il via libera al piano da 2.000 miliardi di dollari per rilanciare la prima economia mondiale, colpita dal coronavirus. L’indice Kospi guadagna 94,79 punti, a 1.704,76 (+5,89%).
Anche la Borsa di Tokyo consolida il recupero facendo segnare il maggior aumento su base giornaliera degli ultimi 26 anni, grazie ai piani di stimolo congiunti dei governi per arginare l’impatto sull’economia del coronavirus, mentre è evidente il sollievo degli investitori per il rinvio delle Olimpiadi, scongiurando l’ipotesi di una cancellazione. Il Nikkei avanza dell’8,04% a quota 19,546,63, aggiungendo 1.454 punti. Sul mercato dei cambi lo yen si svaluta sul dollaro a 110,40, e sull’euro a 119,20.
L’indice Composite di Shanghai ha segnato nelle prime battute un progresso dell’1,67%, a 2.767,84, mentre quello di Shenzhen sale del 2,30%, a 1.704,62.
La Borsa di Hong Kong vola in avvio, sulla spinta del rally di Wall Street (+11,26% Dow Jones) per le attese del via libera del Congresso Usa al mega pacchetto di aiuti contro gli effetti del coronavirus: l’indice Hang Seng guadagna 592,42 punti, a 23.255,91 (+2,61%).
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Coronavirus, Record di morti in Usa, zero casi nell’Hubei che riapre
E la maggioranza repubblicana al Senato degli Stati Uniti ha annunciato di aver raggiunto con i democratici e la Casa Bianca un accordo su uno “storico” piano da 2.000 miliardi di dollari per rilanciare la prima economia mondiale
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25 marzo 2020
08:52
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Negli Stati Uniti si registrano almeno 163 morti per coronavirus nelle ultime 24 ore, il bilancio peggiore nel Paese da quando è esplosa l’epidemia. Sono 52.976 i casi di contagio finora accertati negli Usa.
E intanto la maggioranza repubblicana al Senato degli Stati Uniti ha annunciato di aver raggiunto con i democratici e la Casa Bianca un accordo su uno “storico” piano da 2.000 miliardi di dollari per rilanciare la prima economia mondiale, colpita duramente dalla pandemia di coronavirus.
La Corea del Sud ha registrato martedì 100 nuovi casi di Covid-19, in rialzo sui 76 di lunedì, per un totale di infezioni portatesi a quota 9.137. Secondo gli ultimi dati del Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), tra i nuovi contagi 34 sono classificati come importati dell’estero, per un totale di 101 unità. I morti sono aumentati di sei unità, a 126. Ammontano invece a 223 le persone che hanno completamente recuperato e che sono state dimesse dagli ospedali, per complessive 3.730 unità.
La Cina rimuove dopo due mesi le restrizioni all’Hubei, la provincia epicentro della pandemia del coronavirus, annunciando ancora una volta zero casi di infezione sul fronte domestico. Secondo i dati della Commissione sanitaria nazionale (Nhc), nella giornata di ieri sono stati confermati altri 47 contagi importati, saliti a totali 474, in gran parte legati al rientro di cittadini cinesi. Tre dei quattro decessi sono avvenuti dell’Hubei e due nel capoluogo Wuhan, dove il blocco sarà rimosso l’8 aprile.

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