Politica tutte le notizie in tempo reale! SEGUI LEGGI E CONDIVIDI! INFORMATI!
Aggiornamenti, Notizie, Politica, Ultim'ora

POLITICA TUTTE LE NOTIZIE

Tempo di lettura: 19 minuti

Ultimo aggiornamento 17 Settembre, 2019, 01:53:06 di Maurizio Barra

POLITICA TUTTE LE NOTIZIE IN TEMPO REALE

POLITICA TUTTE LE NOTIZIE IN TEMPO REALE SEMPRE AGGIORNATE, APPROFONDITE, DETTAGLIATE, COMPLETE ED UFFICIALI: LEGGILE, SEGUILE, CONDIVIDILE!

DALLE 11:00 DI LUNEDì 16 SETTEMBRE 2019

ALLE 01:53 DI MARTEDì 17 SETTEMBRE 2019

POLITICA TUTTE LE NOTIZIE

Governo: sottosegretari giurano
Cerimonia alla presenza di Conte, Fraccaro e Chieppa

16 settembre 201911:00

– Si è svolta a Palazzo Chigi, nella Sala dei Galeoni, la cerimonia del giuramento dei 42 sottosegretari e viceministri. I sottosegretari hanno giurato nelle mani del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Alla cerimonia sono presenti, come testimoni, il sottosegretario alla presidenza, Riccardo Fraccaro e il segretario generale di Palazzo Chigi, Roberto Chieppa. La formula di giuramento è stata pronunciata da Fraccaro, e tutti i sottosegretari hanno pronunciato la formula “lo giuro”. Dopo di che singolarmente hanno firmato il verbale del giuramento.

Conte, metteremo disciplina e passioneAbbiamo grande responsabilità verso paese

16 settembre 201911:14

– “Abbiamo una grande responsabilità, siamo qua per un ufficio pubblico, dobbiamo farlo con disciplina e onore ma al di là della forma costituzionale, la Costituzione sarà la nostra stella polare, noi ci metteremo tanto cuore, tanta passione e tanto impegno”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte dando il benvenuto ai sottosegretari del governo dopo il loro giuramento nella Sala dei Galeoni a Palazzo Chigi.

Governo: Zingaretti, ora al lavoroItalia attende fatti concreti per riaccendere speranza

16 settembre 201912:09

– “Il governo è al completo. Auguri a tutte e tutti. Ora al lavoro. L’Italia attende fatti concreti per riaccendere la speranza”. Così su twitter il segretario Pd Nicola Zingaretti dopo il giuramento dei sottosegretari.

Governo: Salvini, è stata una truffaSenatori a vita? Ma perchè ci sono? Ma chi li conosce?

16 settembre 201913:01

– “All’estero non sarebbe mai successa una cosa del genere”: il segretario della Lega Matteo Salvini a Aria pulita su 7gold ha iniziato da questo portando l’esempio di Gran Bretagna e Austria per dire che anche in Italia si sarebbe dovuto votare. All’osservazione della conduttrice che però la costituzione prevede le cosiddette ‘manovre di palazzo’, Salvini ha replicato che “allora c’è qualcosina da cambiare. E’ una truffa. Ma in Costituzione sono previsti i senatori a vita? Ma perché ci sono? Ma chi li conosce?”.

Toti,non vedo alleanze con Calenda-RenziNon si pensi a inciuci, inciucetti o incroci strani

GENOVA16 settembre 201913:05

– Il governatore della Liguria Giovanni Toti non crede possibile una eventuale convergenza del suo nuovo movimento con Calenda e Renzi. “Noi siamo legati ad un’alleanza di centrodestra e come tale vogliamo andare avanti.
Non credo assolutamente si possa pensare a inciuci, inciucetti o incroci strani. Calenda e Renzi – ha detto il governatore ligure – faranno il loro percorso, ammesso che sia comune perché da quella parte ogni giorno parte un nuovo convoglio. Vedremo se qualcuno arriverà in stazione. Se ha un vantaggio questo governo giallorosso è quello di riportare un pò di ordine in questo Paese: le sinistre stanno da un lato e il centrodestra sta da un altro lato, comunque esso si conformi. Deve essere – ha concluso – un centrodestra nuovo, senza veti, senza ripicche e con tante idee nuove che spesso ha avuto solo in modo parziale”.

Pd: Giachetti, lascio Direzione, dubbi sull’accordo con M5sL’ex radicale renziano spiega la sua decisione in un video pubblicato su Fb

16 settembre 201919:31

Roberto Giachetti annuncia le proprie dimissioni dalla Direzione del Pd, dichiarandosi poco convinto dell’alleanza con il Movimento 5 Stelle contro la quale aveva presentato la propria candidatura al Congresso del Pd vinto da Nicola Zingaretti. L’annuncio in un video su Fb. “Io penso che per guidare un percorso come quello che ci attende serva il contributo di chi ne diffida e persino di chi è stato contrario. Per questo spero che Giachetti ci ripensi e rimanga in direzione” commenta il vicesegretario del Pd Andrea Orlando in un tweet. Ma Giachetti non sembra intenzionato a ripensarci: “Capisco perfettamente le ragioni per cui abbiamo deciso di fare questo accordo e in cuor mio io, davvero, mi auguro che possa funzionare. Non posso, però, rinnegare le mie convinzioni sul Movimento Cinque Stelle e su tutto quello che è successo in questi anni perché sono cose che a me pesano”.

“Io sono stato il frontman della campagna che negava qualsiasi possibilità di fare un accordo con loro – ricorda l’esponente del Pd – Mi sono candidato alla segreteria del partito contro quest’ipotesi. Vista questa situazione è inevitabile che ne debba trarre le conseguenze. Per come intendo la politica, ci sono delle regole non scritte per cui quando si commettono errori di valutazione del genere non può rimanere tutto uguale. Per questa ragione ho deciso di dimettermi dalla Direzione nazionale del Partito democratico. Non potrei continuare a stare in una cabina di regia politica che deve sostenere questo progetto, non essendone convinto fino in fondo. Dentro di me non possono nascondere i dubbi che ho. Per questo non posso più continuare a svolgere il mio incarico di dirigente politico all’interno di quell’organismo di direzione politica così importante”.”Mi sono reso conto – prosegue il video – che dentro il partito c’era una così larga adesione alla proposta di fare un accordo di governo col M5S dal ritenere, per la prima volta, che le mie convinzioni personali venissero in secondo piano. Anzi proprio perché ho visto una così larga partecipazione a questa ipotesi politica mi sono impegnato – silenziandomi – nel cercare di evitare che i miei interventi avrebbero potuto mettere in crisi questo percorso. Io non ho voluto mettere in difficoltà questo progetto. Anzi ho provato ad agevolarlo votando a favore nella Direzione nazionale quando s’è deciso di dare mandato al segretario di percorrere questa strada, così come ho votato la fiducia a questo Governo. È stata la mia forma di rispetto profondo per una comunità politica che si accingeva ad una scelta molto difficile””Non sto sconfessando tutta l’iniziativa politica che abbiamo portato avanti con ‘Sempre Avanti’ in questi anni. Anzi voglio rilanciare quell’impegno e sarò in prima linea, senza incarichi. Ringrazio tutta quella comunità e faccio i miei auguri ad Anna Ascani, Elena Bonetti e Ivan Scalfarotto per i loro incarichi di Governo. Sono certo che faranno bene e che sapranno distinguersi per le loro capacità”, conclude Giachetti.

POLITICA TUTTE LE NOTIZIE

Gallinella, Fora candidato? Penso di no
“Per me è fuori giochi” dice il deputato umbro del M5s

PERUGIA16 settembre 201914:09

– Auspica un “passo indietro” delle candidature emerse nell’area di centro sinistra per “scegliere insieme” chi potrà governare l’Umbria, il deputato del M5s Filippo Gallinella dopo la proposta di un grande patto civico avanzata da Luigi Di Maio. E alla domanda se Andrea Fora possa essere la persona sulla quale puntare risponde: “credo proprio di no perché è chiaro che è in qualche modo legato al Pd. Per me è fuori dai giochi”.
Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura della Camera, ha ribadito che la decisione su candidati e programmi sarà presa dal capo politico del movimento Luigi Di Maio.
“Serve comunque un passo indietro da parte di tutti – ha affermato il deputato umbro – anche perché il M5s si prende un grande rischio. E’ infatti la prima volta che si sperimenteranno le nuove regole per alleanze locali approvate dagli iscritti.
Non è un passaggio indolore per il Movimento”.

Pd: Morani, scissione? Incomprensibile, serve unità

16 settembre 201911:36

– “Faccio un appello all’unità perché una scissione oggi sarebbe incomprensibile”. Lo ha detto la sottosegretaria al Mise, Alessia Morani, al termine della cerimonia di giuramento dei sottosegretari, commentando con i cronisti l’ipotesi di scissione dal Pd da parte di Renzi. Alle insistenze dei cronisti sul fatto che il progetto stia andando avanti, Morani ha aggiunto: “Spero che ci ripensino”.

Pd: Margiotta, scissione Renzi? Non so se esista

16 settembre 201911:32

– “Ora inizia per noi tutti l’impegno, non voglio commentare cose che non so nemmeno se esistano”. Lo ha detto il sottosegretario alle Infrastrutture Salvatore Margiotta (Pd), al termine della cerimonia di giuramento dei sottosegretari, commentando con i cronisti l’ipotesi di scissione dal Pd da parte di Renzi.

Pd: E. Letta, scissione di Renzi non ha senso logicoServe unità e umiltà da tutti

16 settembre 201911:07

– L’eventuale scissione di Matteo Renzi dal Pd è “una cosa non credibile. Non c’è alcuno spazio per una scissione a freddo, e parlare di separazione consensuale non ha senso”. Lo dice l’ex premier Enrico Letta a Circo Massimo, su Radio Capital. “Renzi è stato tra quelli – sostiene Letta – che hanno fatto un lavoro molto importante per arrivare a questa soluzione politica (il governo Conte bis, ndr), e ora che questa soluzione politica c’è, la rottura avviene perché non c’è un ministro di Pontassieve? Francamente mi sembra difficile spiegarlo agli italiani, e siccome Renzi è intelligente lo sa benissimo. Fare la scissione non ha senso logico. Non so perché la evocano di continuo, ma in questo momento non è credibile. Salvini dov’è saltato? Sull’arroganza. Gli italiani lo hanno visto come uno che non aveva chiaro il fatto che se punti a palazzo Chigi è per servire il Paese, non per servirti del Paese. Qui c’è bisogno da parte di tutti di unità e umiltà”.

Salvini, scissione Renzi? Non sono seri. Dem, restiamo unitiMartina e Morani, il partito deve restare unito. Nardella, io resto. Sala: ‘C’è chi entra e chi esce…’

16 settembre 201915:48

“Ma le sembra normale? Non hanno ancora cominciato a governare da una settimana e già fanno le scissioni?”. Il segretario della Lega Matteo Salvini, durante la trasmissone “Aria pulita” su La7, commenta così l’eventuale addio al Pd di Matteo Renzi. “Le rispondo come ha detto uno del Pd ‘Si sono spartiti le poltrone e poi fanno le scissioni’. Ma le sembra serio?”, aggiunge chiosando con un: “Ma chi se ne frega di Renzi!”. E anche tra i Dem, l’ipotesi che l’ex premier stia predisponendo suoi gruppi parlamentari o componenti di gruppo autonomi o addirittura stia concretizzando l’idea di un partitino tutto suo, non viene vista con grande favore.  “Faccio un appello all’unità – dichiara la sottosegretaria al Mise Alessia Morani – perché una scissione oggi sarebbe incomprensibile. Spero che ci ripensino”.”Non ho mai visto il centrosinistra rafforzarsi dopo una divisione. Oggi più che mai va rilanciata la vocazione aperta, unitaria e plurale del Partito democratico”, afferma l’ex segretario del Partito democratico Maurizio Martina. “Ora inizia per noi tutti l’impegno e non voglio commentare cose che non so nemmeno se esistano”, osserva un altro sottosegretario del Pd, quello alle Infrastrutture Salvatore Margiotta (Pd).”Se resterò sottosegretario fino alla fine? Certo che lo resterò. Ho giurato alcuni minuti fa – assicura invece il sottosegretario agli Affari Esteri renziano Ivan Scalfarotto – e sono molto orgoglioso di essere un sottosegretario della Repubblica. Se avessi voluto prendere le distanze da questo governo per qualche strana ragione non sarei qui”.Un altro renziano doc, il sindaco di Firenze Dario Nardella, avverte che lui, in caso di scissione, non seguirebbe Matteo Renzi. “Io resto nel Pd, l’ho sempre detto – assicura – penso che tutti gli altri debbano riflettere molto perché uniti siamo più forti e divisi siamo più deboli” e poi, insiste: “Penso che si debbano commentare le cose solo quando avvengono e se avvengono. Per quello che mi riguarda non posso che dire nuovamente agli amici del Pd che vogliono lasciare il partito di pensarci bene. Abbiamo bisogno di un partito forte e plurale. Credo che con questo nuovo Governo ci siano tutte le condizioni per lavorare uniti, abbiamo dimostrato che uniti si può fare bene”. “Penso – conclude – che Renzi possa fare bene ancora nel nostro partito, come ha dimostrato in questa fase delicata che ci ha portato a dar vita ad un nuovo governo di fronte ad una situazione economica del Paese molto difficile”.”Il Pd è una comunità – incalza il sindaco di Milano Giuseppe Sala – c’è chi esce e c’è chi entra. Non mi spingo a dire se faccia bene o faccia male, magari Renzi uscirà e qualcun altro entrerà, chissà”.Più tranchant è decisamente il governatore della Liguria Giovanni Toti che non crede possibile un’eventuale convergenza del suo nuovo movimento con quelli eventuali di Calenda e Renzi. “Noi siamo legati ad un’alleanza di centrodestra e come tale vogliamo andare avanti. Non credo assolutamente che si possa pensare a inciuci, inciucetti o incroci strani”. “Calenda e Renzi – sottolinea – faranno il loro percorso, ammesso che sia comune perché da quella parte ogni giorno parte un nuovo convoglio. Vedremo se qualcuno arriverà in stazione. Se ha un vantaggio questo governo giallorosso è quello di riportare un pò di ordine in questo Paese: le sinistre stanno da un lato e il centrodestra sta da un altro, comunque esso si conformi”.Sulla possibile scissione dei renziani dal Pd “fino all’ultimo dobbiamo sperare che sia solo un brutto sogno”, aveva affermato in un’intervista a “La Repubblica” Luigi Zanda.  “Le scissioni  –  aveva ricordato – non portano mai fortuna. Né a chi le subisce, né soprattutto a chi le vuole, le cerca e le realizza”. E aveva aggiunto: “Dire che sarà una separazione consensuale non ha senso. Una scissione è il fatto più traumatico che si possa immaginare nella vita di un partito ed è singolare che chi medita di andarsene possa immaginare di farlo con l’assenso di chi resta. Questa “minaccia incombente”, aveva continuato Zanda, “condanna il governo, e di conseguenza il Paese, a restare sospesi nel limbo: in una situazione di incertezza che fa male a entrambi”. Zanda, infatti, spera “in un sussulto di responsabilità da parte di Renzi: rompere il Pd significa indebolire sia il Conte Due sia la maggioranza, costretta a tenere conto di un altro interlocutore e di nuovi equilibri. Si inserirebbe un elemento di instabilità di cui in questa fase non si sente il bisogno”. E nei giorni scorsi uno dei primi appelli a Renzi a fermarsi era stato lanciato anche dall’attuale ministro ai Beni Culturali, Dario Franceschini.

Salvini,bimba su palco? Chi se ne fregaDelinquente è chi toglie bimbi a genitori per soldi, altri casi

16 settembre 201916:15

– “Chi se ne frega”: così il segretario della Lega Matteo Salvini ha risposto a una domanda sulle critiche che ha ricevuto per aver portato sul palco di Pontida, una delle bambine di Bibbiano, ospite del programma “Aria pulita” su 7gold. “Non una ma cinquanta bambini – ha aggiunto – Se qualcuno ruba i bambini ai genitori” per un ritorno economico “è lui il delinquente”. Di storie come Bibbiano “ne verranno fuori altre – ha concluso – non solo in Emilia”.

Ue, Gentiloni: ‘Sfida su diritti, ambiente e occupazione”Europa è nostro unico futuro. Ripartire da ruolo di fondatori’

16 settembre 201913:28

Battere le diseguaglianze, promuovere il ‘Green Deal’, realizzare la Web tax e la riforma di Dublino sui migranti. Parte da questi temi il programma europeo che il neocommissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, descrive in un’intervista in apertura di prima pagina con il direttore de La Stampa. Dopo 14 mesi di governo giallo-verde, secondo Gentiloni l’Italia ricomincia in Europa “dal ruolo che normalmente deve avere uno dei tre grandi Paesi fondatori e delle tre grandi economie europee”. E aggiunge: “È importante che questo nuovo inizio sia un messaggio ai cittadini italiani affinché si diffonda l’idea che l’Europa non è il nostro problema ma è il nostro unico futuro”.Sulla situazione economica generale, Gentiloni non parla di recessione ma spiega che in singoli Paesi “possono esserci momenti di recessione, ma in generale siamo di fronte, dopo un periodo di crescita prolungata, ad una prospettiva di rallentamento, di una debolezza che si prolunga più del previsto”. Per questo motivo, secondo lui, il messaggio fondamentale della nuova Commissione presieduta da Ursula von der Leyen è “riprendere la via della crescita rendendola più sostenibile sul piano sociale ed ambientale”. E sul fronte delle politiche sociali, il commissario designato all’Economia fa sapere che la von der Leyen gli ha affidato la missione di guidare il lavoro per definire un’assicurazione europea contro la disoccupazione, con l’obiettivo di proteggere i cittadini europei dai rischi che corrono sui posti di lavoro a causa di situazioni di crisi, degli choc dall’esterno. Il nuovo governo italiano, prosegue Gentiloni, “ha un chiaro orientamento europeista”. Ecco perché, l’Italia “darà il contributo che spetta ad un grande Paese dell’Unione”.Il suo contribuito da commissario Ue, invece, “sarà nel cercare di far funzionare al meglio gli strumenti che servono all’intera Unione: confronto sulle politiche di bilancio, funzionamento del sistema monetario, investimenti, tasse e misure sociali”. Quanto alle regole comuni per accogliere i migranti e integrarli, secondo Gentiloni la Commissione “può dare un contributo rilevante per cambiare le regole sull’asilo e sul controllo delle frontiere; per assistere i paesi di origine delle migrazioni; per sostenere gli accordi di gestione dei flussi come quelli Germania-Turchia e Italia-Libia; per stringere accordi con altri Paesi. Nel rispetto dei principi umanitari e dei valori europei”.

Governo, giurano i sottosegretari a Palazzo Chigi. Conte: ‘Metteremo disciplina e passione’Con i viceministri sono in tutto 42

16 settembre 201913:58

A Palazzo Chigi, nella Sala dei Galeoni, la cerimonia del giuramento dei 42 sottosegretari e viceministri.“Abbiamo una grande responsabilità, siamo qua per un ufficio pubblico, dobbiamo farlo con disciplina e onore ma al di là della forma costituzionale, la Costituzione sarà la nostra stella polare, noi ci metteremo tanto cuore, tanta passione e tanto impegno”: così il premier Giuseppe Conte dando il benvenuto ai sottosegretari del governo.
“Sarà molto importante curare con la massima attenzione il rapporto con le forze politiche rappresentate in Parlamento – ha detto Conte -. Non dobbiamo dimenticare mai che abbiamo l’obiettivo di realizzare la azione dei governo nel dialogo con le forze politiche e di mantenere un orecchio aperto alle comunità”.
“L’occasione di servire il paese non capita tutti i giorni. Dobbiamo fare il massimo per rispondere alle urgenze che vengono dalla società e dalla comunità nazionale, e noi tutti lo faremo con la massima determinazione”.

POLITICA TUTTE LE NOTIZIE

Migranti, scontro Ungheria-Italia sui porti aperti
Budapest: ‘E’ deplorevole’. Di Maio: ‘Accuse strumentali’

BERLINO16 settembre 201923:49

“Deplorevole e pericoloso”: così il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, ha definito il fatto che il nuovo governo italiano abbia consentito a navi con migranti di attraccare. Il capo della diplomazia ungherese, parlando in tv, ha anche ribadito che Budapest non intende partecipare a una ripartizione dei migranti salvati in mare. “E’ un incentivo per i trafficanti e per i migranti stessi, che potranno arrivare di nuovo in massa”, ha sostenuto il ministro in dichiarazioni all’emittente Mtv1.Quello dell’apertura di qualche porto è solo il primo passo, ha sostenuto Szijjarto, ricordando che il governo italiano vuole anche ridistribuire migranti nell’Ue: “L’Ungheria non accetterà mai quote di accoglienza. Lo rifiutiamo e difenderemo i nostri confini”, ha detto il ministro ungherese.
Per il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, “Il giudizio espresso dal governo ungherese è del tutto strumentale. L’Italia da anni vive un’emergenza causata anche e soprattutto dall’indifferenza di alcuni partner europei, come l’Ungheria. E’ facile fare i sovranisti con le frontiere degli altri. Chi non accetta le quote deve essere sanzionato duramente. L’Italia non può e non si farà più carico da sola di un problema che riguarda tutta l’Ue”.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, indurisce i toni sull’immigrazione. In un discorso pronunciato questa sera, il leader francese ha invitato la maggioranza presidenziale e il governo alla fermezza sulla questione migratoria, per evitare di diventare un “partito borghese”, che non tiene conto dell’opinione delle classi popolari sedotte dal Rassemblement National di Marine Le Pen.

Editoria: Tim Cook ospite 20/o Osservatorio Giovani-EditoriIl Ceo di Apple torna in Italia ospite di Andrea Ceccherini

FIRENZE16 settembre 201920:07

Tim Cook ospite, per la seconda volta, dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori, alla sua ventesima edizione. Dopo due anni dalla sua prima partecipazione, il Ceo di Apple torna in Italia ospite di Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservatorio, per incontrare i giovani del progetto di media literacy ‘Il Quotidiano in Classe’. “Sarà una giornata evento quella che vedrà la partecipazione del numero uno della società di Cupertino – si spiega dall’Osservatorio che a giorni comunicherà la data dell’incontro con Cook -, che coinciderà con l’apertura dei festeggiamenti per il ventesimo anniversario dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori, l’organizzazione leader nei dell’incontro con progetti di educazione ai media e di alfabetizzazione economico finanziaria. L’evento, che vedrà al centro della scena i giovani, si inserisce nell’ambito di una serie di grandi incontri, intitolati ’20 anni di Osservatorio Permanente Giovani-Editori: un dialogo internazionale per connettere i giovani al futuro’.

Ddl Pillon: Bonetti per ‘lasciarlo nel cassetto’. Ex ministro: ‘Non molleremo’Capogruppo Dem in Senato: ‘Una buona partenza’

16 settembre 201922:10

“Nessun diritto alla genitorialità o bigenitorialità può essere anteposto al supremo interesse dei minori in linea con quanto stabilito nell’evoluzione del diritto di famiglia in Italia e nelle principali convenzioni internazionali. Auspico che queste tematiche non diventino terreno di battaglia ideologica. La necessità di trovare risposte più efficaci alle problematiche legate all’affido esiste. Ciò che è archiviata è una risposta inadeguata e dannosa come quella prevista dal ddl Pillon”. Così la ministra per la Famiglia e le pari opportunità Elena Bonetti.

“Noi non molleremo mai, finché non sarà riconosciuto il diritto di tutti i bambini a stare con mamma e papà”, così il senatore della Lega Simone Pillon replica al ministro della Famiglia Elena Bonetti che intende archiviare il ddl sull’affido condiviso proposto dal leghista. Il ministro delle Pari Opportunità lo aveva annunciato ieri durante una intervista a Radio24 spiegando di volerlo: ‘Lasciare nel cassetto’. Una proposte che incassa il plauso del Pd. “Plaudo – dice il capogruppo Dem al Senato Andrea Marcucci – all’iniziativa della ministra Bonetti. Il governo ha bisogno di fatti concreti per marcare una svolta rispetto al passato. Archiviare per sempre il famigerato decreto Pillon vuol dire chiudere con una pericolosa concezione della famiglia e con un’idea medioevale delle donne. E’ una buona partenza”. Pillon fa comunque sapere: “Siamo pronti a ogni evenienza”, spiegando che “il Pd vuole imporre l’agenda al M5s, tentando di bloccare la riforma dell’affido condiviso, senza neppur leggere il lavoro fatto in questi mesi sul testo unificato”.

Cucinelli, non sarò candidato in Umbria”Faccio unicamente mio mestiere imprenditore”

CORCIANO (PERUGIA)16 settembre 201917:01

– “Non c’è davvero alcuna possibilità che io sia candidato alle elezioni regionali in Umbria”: Brunello Cucinelli ribadisce la sua indisponibilità a guidare un eventuale patto civico al quale potrebbero dare vita M5s e Pd.
“Io faccio unicamente il mio mestiere di imprenditore” ha affermato Cucinelli dopo le nuove voci che lo avrebbero voluto candidato. “Sono sempre più onorato – ha detto ancora Cucinelli – che qualcuno possa avere pensato a me. Però non c’è alcuna possibilità”.
Cucinelli ha anche confermato di essersi visto con Luigi Di Maio. “E’ stato molto carino – ha spiegato – e ha chiesto di potermi incontrare. Mi sono sentito onorato di accogliere un giovane capo politico. L’unica cosa che mi sono sentito di consigliargli, avendo l’età delle mie figlie, è di credere nella bella politica come uno dei grandi ideali dell’essere umano”.

Salvini, Lerner? questi non sono giornalisti

16 settembre 201913:08

– “Questi qua non sono giornalisti.
Spesso e volentieri sono calunniatori” ha osservato Salvini subito aggiungendo che comunque “non si tocca mai nessuno neanche con un dito”.
“Chiunque a casa mia – ha concluso – è rispettato e riverito.
Che Repubblica ogni giorno mi insulti, che Gad Lerner passi la vita a insultarmi, e Saviano, e Tizio e Caio… secondo me il giornalista dovrebbe essere superiore a certe cose”.

Lega:Centinaio,condanno insulti a Lerner ma lui ha provocato

16 settembre 201915:10

– “Condanno, come il 99,9% dei leghisti, apertamente l’insulto a Gad Lerner per la sua fede religiosa. Ritengo però che le contestazioni per quanto affermato in passato su Salvini ci stanno eccome! Se i leghisti la disturbano perché venire a Pontida a provocare?”. Lo ha scritto Gianmarco Centinaio su twitter.

Lega: Businarolo (M5S), solidarietà a Gad Lerner

16 settembre 201915:27

– “Matteo Salvini continua il gioco perverso di legittimare pulsioni razziste e xenofobe, sono certa che nella Lega esistano voci dissonanti e di condanna per quanto è avvenuto a Pontida”. Lo dice Francesca Businarolo, presidente della Commissione Giustizia della Camera, la quale esprime “solidarietà a Gad Lerner per essere stato insultato due volte, dalla piazza e dal leader leghista”.

Lega: Barbagallo, solidarietà a Gad Lerner

16 settembre 201911:10

– La Uil esprime la propria solidarietà a Gad Lerner e al giornalista di Repubblica insultati ieri durante il raduno di Pontida della Lega. “Solidarietà personale e della Uil tutta – si legge in un tweet del segretario generale, Carmelo Barbagallo – a Gad Lerner e al giornalista di Repubblica. La libertà di stampa è uno dei baluardi della democrazia”.

Giornalisti:Battelli,parole infami a Lerner,non è democrazia

16 settembre 201916:18

– “Stamattina mi sono andato a guardare il video dell’arrivo di Gad Lerner a #Pontida, per l’evento della Lega. Ieri me lo ero perso. “Ebreo, massone, venduto, straccione, ti facciamo mangiare la merda”. Frasi vergognose, insulti vomitati da chi, da settimane, dopo aver interrotto l’esperienza di governo, invoca la Democrazia per tornare al voto”. Lo scrive, in un post su instagram, il capogruppo della commissione Politiche Ue della Camera, Sergio Battelli. “Ognuno può pensarla come crede, un giornalista può piacere o meno, così come capita a noi politici, spesso obiettivi di insulti gratuiti. Lasciatemi dire, però, che quelle parole infami, gli insulti rivolti a Mattarella, con la Democrazia non hanno nulla a che fare. La Democrazia sa trasformare rabbia e frustrazione in proposte e cambiamento. Quanto accaduto ieri merita una sola definizione: schifo!”, sottolinea.

Renzi verso la scissione, atteso l’annuncio dell’addio. Franceschini, divisioni fecero trionfare MussoliniCon lui 2 ministri e 2 sottosegretari, garantita lealtà a Conte

16 settembre 201923:31

“Pieno sostegno al governo”. Questo il messaggio che Matteo Renzi ha consegnato al premier Giuseppe Conte in una telefonata questa sera. Fonti vicine a Renzi confermano che l’uscita dal Pd annunciata per martedì non avrà ripercussioni sulla tenuta dell’esecutivo.

Oggi prova a fermarlo anche il sindaco di Firenze Dario Nardella, fedelissimo della prima ora. Ma ormai Matteo Renzi sembra deciso: con un’intervista ad un quotidiano e poi nel salotto di Porta a Porta, annuncerà le ragioni che lo spingono a lasciare il Pd e a mollare gli ormeggi per il suo nuovo movimento che, affiancando i comitati civici di ‘Ritorno al futuro’, nascerà sia in Parlamento con un gruppo autonomo alla Camera e una componente nel misto al Senato, sia al governo con 2 ministri, Bellanova e Bonetti, e 2 sottosegretari, Ascani e Scalfarotto. In un’intervista di sabato scorso al Times, l’ex premier raccontava di aver lavorato quando era sindaco nell’antico studio di Machiavelli ma “posso dirvi che non sono machiavellico”. In molti, però, nel tempismo scelto nel decidere lo strappo dal Pd, vociferato da mesi ma ora imminente subito dopo la nascita del Conte bis, vedono l’accostamento con le tesi del filosofo fiorentino.Ma, assicurano i renziani, il nuovo movimento, che potrebbe chiamarsi ‘Italia del sì’, non sarà un pericolo per il governo anzi “paradossalmente – garantisce Renzi sempre nell’intervista al Times – ne amplierebbe il sostegno”. L’ex premier avrebbe assicurato lealtà a Conte stesso, a quanto si apprende. Nessun contatto, invece, spiegano al Nazareno, con il segretario Nicola Zingaretti che anche ieri ha lanciato un nuovo appello ad evitare una scissione del Pd.

Discussione infuocata nella chat dei deputati Pd sulla scissione di Renzi. Sarebbe intervenuto, a quanto si apprende, anche Dario Franceschini con queste parole: “Nel 1921-22 il fascismo cresceva sempre più, utilizzando rabbia e paure. Popolari, socialisti, liberali avevano la maggioranza in Parlamento e fecero nascere i governi Bonomi, poi Facta 1 poi Facta 2. La litigiosità e le divisioni dentro i partiti li resero deboli sino a far trionfare Mussolini nell’ottobre 1922. La storia dovrebbe insegnarci a non ripetere gli errori”.

Salvini, uniti da Nord a Sud contro il governoToti e Napoli (FI), centrodestra marci unito, con scelta del Pd e del M5S in Umbria si delinea di fatto un bipolarismo

16 settembre 201921:14

Il giorno dopo la manifestazione di Pontida, che ha visto, secondo gli organizzatori, sbarcare sul prato leghista oltre 50mila sostenitori, Matteo Salvini parla al centrodestra e si appella all’unità: “Grazie soprattutto a chi ieri ha fatto migliaia di chilometri per poter essere a Pontida – scrive su twitter – uniti da nord a sud contro il governo anti-italiano: insieme si può!”. E il leader del Carroccio, che nei giorni scorsi è tornato ad intensificare i contatti con gli alleati di un tempo, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, già pensa alla ‘nuova chiamata alle armi’ dei fedelissimi: il 19 ottobre a Roma quando sono invitati a scendere in piazza tutti quelli che vogliono protestare contro il “governo truffa”. “Formalmente è un governo legittimo – ribadisce – ma sostanzialmente è il governo degli sconfitti”.”All’estero – osserva ancora Salvini puntando sempre il dito contro il Conte bis – non sarebbe mai successa una cosa del genere”. Il riferimento è alla Gran Bretagna e all’Austria e il rimprovero è che non si sia tornati a votare. Ma soprattutto Salvini contesta le “manovre di palazzo” che avrebbero portato alla nascita del governo giallo-rosso. E il fatto che queste siano previste dalla Costituzione, non lo fa desistere dall’attacco. “Allora c’è qualcosina da cambiare – avverte – perché è una truffa”.Insomma, insiste l’esponente leghista, “non possono stare chiusi nel palazzo all’infinito. Prima o poi si dovrà tornare a votare”. “Si tengano i ministeri per qualche mese, vediamo cosa sanno fare”, aggiunge. E avverte: “Sto lavorando per essere pronti quando gli italiani voteranno”. Loro, afferma riferendosi a M5S e Pd, “hanno scelto la poltrona, ma gli italiani non amano i poltronari”. E dopo aver definito il Commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni “il vecchio del vecchio”,  torna ad agitare la bandiera del referendum sia per la legge elettorale sia nel caso in cui si ripropongano modifiche ai suoi decreti sicurezza o si rimetta in campo la legge Fornero. “Raccoglieremo firme in tutta Italia per non farli tornare al passato – annuncia –  se vogliono tornare a un’immigrazione incontrollata chiederemo agli italiani di darci una mano”.Poi da Salvini nessun passo indietro, anzi una sonora alzata di spalle, anche riguardo alle critiche sulla presenza di Greta sul palco di Pontida: “Chi se ne frega”: è il suo commento. Ma sulla bambina arriva in tarda serata un chiarimento: “è una delle tante, troppe bambine (decine di migliaia) portate via alla mamma e al papà”, ma non è di Bibbiano, come confermano anche fonti giudiziarie. Ma per Salvini è un simbolo: “Non una ma cinquanta bambini. Se qualcuno ruba i bambini ai genitori” per un ritorno economico “è lui il delinquente”. Di storie come Bibbiano “ne verranno fuori altre – aggiunge – non solo in Emilia”.

Critici con il Conte bis, ma contenti comunque che si stia ridelineando una sorta di bipolarismo dopo l’apertura del M5S a presentarsi in alcune realtà regionali insieme al Pd, sono il governatore della Liguria Giovanni Toti e alcuni esponenti di FI come Osvaldo Napoli. “Se questo Governo con tantissimi difetti ha un pregio – afferma Toti – è quello di riportare un po’ di chiarezza nel Paese: ci sarà uno schieramento delle sinistre dal Pd al M5S, uno di centrodestra che va da ‘Cambiamo!’ e Forza Italia, fino alla Lega e a Fratelli d’Italia. Gli italiani sceglieranno”.  “La prospettiva di un accordo Pd-M5s già alle prossime elezioni regionali in Umbria potrebbe essere un incentivo, se non a semplificare il quadro politico, a renderlo certamente meno confuso”, sottolinea Napoli che, a proposito della scelta di puntare su “una personalità civica, mai schierata con nessuno, in grado di cementare l’intesa programmatica Pd-M5s per conquistare la Regione Umbria”, invita a riflettere tutte le forze del centrodestra, attualmente “troppo impegnate o a rivendicare l’autosufficienza di un partito o di due forze che vorrebbero escludere Forza Italia”.Destinata ad agitare le acque nel centrodestra sembra essere invece la disponibilità data oggi da Galeazzo Bignami, deputato bolognese che da poco ha lasciato FI per Fratelli d’Italia, ad essere candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna per la quale la Lega aveva già proposto la senatrice ed ex sottosegretaria Lucia Borgonzoni. Bignami, infatti, a differenza di altri nomi che erano circolati nei mesi scorsi, può puntare su un forte radicamento nel territorio, una fitta rete di sostenitori e un vasto consenso personale.

Umbria: sondaggisti, patto Pd-5s serve ma non vincentePiepoli, Dem a rischio senza alleanza; D’Alimonte, centrodestra avanti

16 settembre 201919:56

Per non perdere la guida dell’Umbria il Pd ha bisogno di alleati e il Movimento 5 stelle sembra ora “più probabile”, oltre che “inevitabile” perché il partito del Nazareno possa sopravvivere all’inchiesta sulla sanità locale che ha travolto la ‘sua’ precedente governatrice Catiuscia Marini. Sono le percezioni di alcuni sondaggisti in vista delle elezioni regionali umbre del 27 ottobre, voto che arriva dopo le dimissioni, a maggio, della presidente indagata. Tuttavia, aggiungono, l’ipotesi di una convergenza giallorossa (meglio se attorno a un candidato civico) non è garanzia di vittoria. Anzi, il centrodestra potrebbe strappare la regione storicamente rossa, avanzando di “almeno 10 punti” rispetto agli avversari, anche se uniti.In attesa di nomi certi e quindi di sondaggi, Nicola Piepoli guarda ai dati del trend elettorale. “Per com’è la situazione il Pd annaspa, perché l’inchiesta non gli fa bene. Senza un’alleanza, ha perso”, è la sua sentenza. Ma che tipo di alleanza? Piepoli si limita a rispondere con una massima che considera una regola aurea: “La guerra la vince chi non la fa”, convinto che se il Movimento e il partito di Zingaretti facessero un passo indietro rinunciando a propri candidati, “sarebbe in realtà un passo avanti”. Renato Mannheimer valuta l’intesa Pd-5S come probabile ma aggiunge che farà la differenza la scelta del candidato ‘comune’: “Sarà decisivo nello spostare voti da una parte all’altra e sarebbe meglio un candidato civico, perché la disaffezione dell’opinione pubblica verso i partiti c’è e rimane”.Ciascuno dei due partiti, rileva il professore milanese, ha un 20% di delusi che il governo giallorosso non l’hanno mai voluto, né mandato giù, e questo si farà sentire anche in Umbria con l’astensione. Aldilà del ‘chi’, secondo il politologo Roberto D’Alimonte, le acrobazie elettorali nel centrosinistra non basteranno a ribaltare la situazione. “Alla luce di indicazioni che mi arrivano, il centrodestra in Umbria è molto avanti e potrebbe superare gli avversari di almeno 10 punti. C’è voglia di cambiamento, la gente vuole voltare pagina”. E ricorda che se vincesse il centrodestra, lo farebbe con una candidata indicata dalla Lega (la senatrice Donatella Tesei) sancendo la prima vittoria del partito di Matteo Salvini in una regione “rossa”.

La Tua opinione è importante! Vota questo articolo, grazie!
No votes yet.
Please wait...

Vuoi scrivere, commentare ed interagire? Sei nel posto giusto!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.