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Ultimo aggiornamento 22 Dicembre, 2019, 04:00:06 di Maurizio Barra

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Sardine Milano contro cambio statuto Lega, ‘colpo di spugna’
In piazza numerate da 1 a 49. I milioni? ‘Li rivogliamo tutti’

MILANO21 dicembre 201913:10

Sardine numerate da 1 a 49, come i milioni di euro che secondo la magistratura la Lega Nord deve restituire allo Stato, al Parco Nord di Milano, a pochi metri dall’Hotel in cui è in corso il congresso del Carroccio.Al flash mob del movimento nato a Bologna si sono radunate circa una sessantina di persone – colpa forse della pioggia, forse della zona periferica della città – che dopo aver attraversato una parte del parco cantando ‘Bella ciao’ e ‘Milano non si lega’ si sono avvicinate al retro dell’albergo in cui oggi il partito fondato da Bossi cambierà statuto. “Li rivogliamo tutti”, hanno gridato in coro, riferendosi ai 49 milioni. “È un furto allo Stato da parte di questi personaggi che costituendosi in una nuova identità politica vogliono fare un colpo di spugna”, ha detto la sardina ‘numero 49’, settantenne che si è detta “indignata”.Quella di oggi, ha spiegato poi uno dei portavoce delle sardine milanesi, Simona Redegondi, è una “manifestazione anche contro il partito che ha voluto i decreti sicurezza”, e infatti sono state raccolte coperte ed indumenti “per i tanti che conseguentemente ai decreti sicurezza rimarranno per strada”. “Il nostro obiettivo è di sollecitare la politica perché riprenda a fare una politica corretta e che pensi alle persone – ha aggiunto la portavoce – e protestiamo contro chi non sta al governo ora perché la loro politica di odio é sempre molto forte”. “Chi è ora al governo – ha poi aggiunto – non riesce a dare una risposta che ci trova completamente concordi, spingiamo attraverso la nostra presenza e le nostre manifestazioni affinché la risposta del governo sia più efficace”.

Gregoretti, Salvini: ‘Attacco a sovranità nazionale. Propongo al congresso autodenuncia di massa’Leader Lega attacca M5s: ‘Chi semina tradimento raccoglie tradimento’

21 dicembre 201913:50

“Non penso che questi giudici attacchino me, attaccano un popolo. Non c’è in ballo la libertà personale di Salvini è un attacco alla sovranità nazionale, alla sovranità popolare, al diritto alla sicurezza e alla difesa dei confini”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini rispondendo a una domanda sulla vicenda Gregoretti, arrivando al congresso del partito. “Io rispetto la stragrande maggioranza dei giudici che fanno bene il loro lavoro, qualcuno ha un pregiudizio”, ha aggiunto Salvini.”Propongo al congresso di autodenunciarci in massa se dovessero procedere”, ha detto Salvini lo ha detto parlando al congresso federale del partito in corso a Milano della richiesta di autorizzazione a procedere per sequestro di persona riguardo al blocco della nave Gregoretti.”Da Grillo e Di Maio non mi aspetto più nulla, penso che abbiano lasciato per strada qualsiasi tipo di dignità e di senso dell’onore”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando della vicenda Gregoretti a margine del congresso del partito a Milano. “Non si lamentino – ha aggiunto – se poi gli elettori ed eletti dei 5 Stelle, che invece la dignità la mantengono, fanno altre scelte. Però auguri, ognuno raccoglie quello che semina, chi semina tradimento raccoglie tradimento”.

Lega: Salvini, ‘Inizio di un bellissimo percorso’. Congresso a Milano per cambio statutoBossi: ‘Oggi nessun funerale’e vverte: ‘Non è Salvini che ci impone qualcosa, siamo noi che concediamo’. Calderoli illustra le modifiche, partito diventa nazionale: ‘Avremo la Lega Salvini premier, ora due terzi del nostro elettorato al centro sud’

21 dicembre 201916:38

“Oggi è l’inizio di un bellissimo percorso, è il battesimo di un movimento che ha l’ambizione di rilanciare l’Italia nel mondo”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, arrivando al congresso straordinario per la modifica dello statuto del partito. Salvini è arrivato all’Hotel Da Vinci di Milano con un presepe in mano donato, ha detto, da artigiani campani.

IL VIDEOIl senatore leghista Roberto Calderoli è intervenuto al congresso per illustrare le modifiche che saranno apportate allo statuto. “La Lega è diventata nazionale, lo dico rispetto a chi ha nostalgia della Lega Nord che in Italia due terzi dell’elettorato è al centro e al sud – ha detto -, quindi se vogliamo cambiare le cose dobbiamo prendere i voti anche di quella parte del Paese”. “Siamo e restiamo un partito popolare, che sta vicino alla gente, motivo per cui tanti oggi votano la Lega – ha continuato -. Lo statuto non risponde più alle esigenze del movimento”. “Abbiamo l’esigenza di avere due soggetti giuridici diversi quindi avremo la Lega nord e la Lega Salvini Premier – ha concluso -. La lega Nord continuerà a esistere anche perché dobbiamo rispettare gli impegni presi con la procura di Genova”.”Non occuparsi più di una parte di Paese ma abbracciare nel nome del buon governo tutta Italia – ha detto Salvini -. Quando ho iniziato questo percorso sei anni fa con la Lega al 3% non avrei mai immaginato di avere l’onore e la fortuna di rappresentare il primo partito di questo Paese e la speranza per milioni di italiani”. “Qualcuno questa speranza la vuole fermare anche attraverso una iniziativa giudiziaria ma non ce la faranno. Quando un popolo assapora il profumo della libertà non ci sono manette che tengono”, ha concluso.Applauso e standing ovation per Umberto Bossi all’arrivo al congresso. “Oggi non si chiude nessun partito. I giornalisti mi hanno chiesto se oggi è il funerale della Lega. Col c… il funerale, non c’è nessun funerale alle porte”. Lo ha detto il fondatore della Lega e senatore Umberto Bossi nel suo intervento dal palco del congresso del partito che si tiene a Milano. “Non basta andare in Parlamento ed essere in tanti, serve una spinta sociale continua e quotidiana per portate a casa i risultati”, ha detto il senatur. “Sono contento di dirvi che oggi non si chiude nessuna Lega, questo congresso nella sostanza dà la possibilità di avere il doppio tesseramento, sarà possibile essere iscritti alla Lega e alla Lega per Salvini”, ha detto il fondatore del Carroccio. “Questo – ha aggiunto – glielo possiamo concedere, siamo noi che concediamo non è Salvini che ci impone. Salvini non può imporci un c… lo diciamo con franchezza. Le cose imposte non funzionano”.I delegati al congresso della Lega hanno approvato per alzata di mano il nuovo statuto del partito. “Lo statuto è approvato all’unanimità”, ha annunciato Giancarlo Giorgetti che poco prima aveva spiegato come “non sono state proposte altre formulazioni, faremo una unica votazione dello statuto proposto dal consiglio federale, anche il quorum è stato verificato”. VAI ALLE NOTIZIE DI CRONACA VAI ALLE NOTIZIE INTERNAZIONALI

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Ok ‘salvo intese’ del Cdm al Milleproroghe. Scontro sulle concessioni
Aiscat protesta. Iv non vota la norma. Via libera anche al decreto intercettazioni. La riunione durata 7 ore

21 dicembre 201919:48

Il consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto Milleproroghe con la formula ‘salvo intese’ e al decreto intercettazioni. Ma è scontro sulla norma, inserita nell’ultima bozza del provvedimento, che prevede l’ingresso di Anas qualora ci sia la revoca di una concessione.La misura prevede che in caso di revoca, decadenza o risoluzione di concessioni di strade o autostrade, in attesa di individuare un nuovo concessionario, la gestione può passare all’Anas. Al concessionario è dovuto il valore delle opere realizzate, le penali e gli altri costi da sostenere in conseguenza dell’estinzione del rapporto, a meno che lo stop alla concessione sia per suo inadempimento.Italia viva in Consiglio dei ministri “non ha votato” le norme inserite nella bozza di decreto Milleproroghe sulle concessioni autostradali e l’innovazione digitale. Lo spiegano fonti qualificate di Iv al termine del Cdm, spiegando di aver messo a verbale il dissenso su quelle norme, nell’ambito del decreto approvato salvo intese.L’associazione dei concessionari autostradali Aiscat “esprime sconcerto e incredulità per l’articolo 33 del Dl Milleproroghe” sulla revoca delle concessioni. “Sembra inficiato da forti dubbi di incostituzionalità”, “genera una gravissima lesione dello Stato di diritto, in quanto modifica per legge e in modo unilaterale i contratti in essere tra lo Stato e i concessionari autostradali”: provvedimento che “rischia di provocare conseguenze estremamente gravi nei confronti di diverse società concessionarie, in particolare di quelle quotate in Borsa”.LA MISURA CONTESTATA – Se il concessionario è inadempiente e questo provoca lo stop della concessione, al concessionario spetterà un ‘rimborso’ pari al “valore delle opere realizzate al netto degli ammortamenti”, ma a questo ammontare deve essere “detratto quanto il concessionario è tenuto a pagare per il risarcimento dei danni derivati dal suo inadempimento”. E’ un passaggio del milleproroghe (articolo 33) su cui il consiglio dei ministri ha dato il via libera salvo intese con il dissenso su questa norma specifica di Italia Viva, dissenso fatto mettere anche a verbale. Un passaggio che ha provocato la reazione dell’Aiscat (Associazione delle società concessionarie autostrade e trafori) che parla di “gravissima lesione”. I dubbi sull’articolo sono stati espressi formalmente proprio da Italia Viva. Nell’interpretazione dell’articolato viene adombrata la possibilità, in caso di revoca della concessione, che la società Autostrade debba pagare in sostanza i danni provocati dal crollo del Ponte Morandi, al netto delle penali che comunque lo Stato dovrebbe pagare. Un altro articolo contenuto nel Milleproroghe congela l’aumento delle tariffe autostradali, prevedendo uno slittamento massimo per la loro ridefinizione fino a giugno. Tra l’altro, la norma prevede che quanto previsto dal milleproroghe sia “inserito di diritto nei contratti e nelle concessioni autostradali, anche in quelli già in corso di esecuzione”. La norma prevede anche che “in caso di revoca, di decadenza o di risoluzione di concessioni di strade o di autostrade”, in attesa della gara per il nuovo affidamento, l’Anas possa assumerne la gestione.Inoltre il Cdm ha rinviato l’approvazione del Piano per l’Innovazione digitale. “C’è bisogno di un approfondimento e le norme, frutto di un’intesa nella maggioranza, potranno essere inserite in un emendamento in sede di conversione del decreto”, ha detto il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini.

Via libera del Cdm al decreto intercettazioni. Bonafede: ‘Strumento irrinunciabile’Il pm deciderà se rilevanti o meno

21 dicembre 201919:51

Via libera del consiglio dei ministri al decreto intercettazioni. “Oggi abbiamo approvato in consiglio dei ministri il decreto legge sulle intercettazioni, uno strumento irrinunciabile per le indagini. Adesso elaboriamo un sistema moderno e digitale: ci saranno maggiori garanzie per trovare un punto di equilibrio tra l’esigenza delle indagini, la tutela della riservatezza e il diritto di difesa”, scrive su Facebook il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede:La scelta delle intercettazioni rilevanti o meno non sarà più solo della polizia giudiziaria, ma rientrerà nella sfera decisionale del pubblico ministero e gli avvocati potranno estrarre copia delle intercettazioni rilevanti. Sono due degli aspetti contenuti nel decreto sulle intercettazioni approvato oggi dal Consiglio dei ministri.
Nel nuovo testo sulle intercettazioni, approvato oggi dal consiglio dei ministri, il giornalista che pubblica l’intercettazione non rischia più di essere incriminato per violazione di segreto d’ufficio e restano sostanzialmente le regole in vigore oggi. Il provvedimento detta anche indicazioni chiare rispetto alle indagini tuttora in corso, per cui valgono le regole attualmente in vigore: le nuove si applicheranno a tutte le iscrizioni di notizia di reato successive al 29 febbraio, quando la nuova normativa entrerà in vigore.

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Da Regione 2,4 mln per Lucha y Siesta
‘Atto concreto capace di salvare la Casa delle Donne’

21 dicembre 201917:40

– “Grazie all’iniziativa politica di dieci consigliere e consiglieri, insieme al presidente Nicola Zingaretti e alle assessore alle Pari Opportunità Giovanna Pugliese e al Bilancio Alessandra Sartore, nella finanziaria approvata dal Consiglio Regionale abbiamo stanziato 2,4 milioni di euro” per la Casa delle donna Lucha y Siesta. Lo affermano, le consigliere e i consiglieri firmatari dell’emendamento per la salvezza Lucha y Siesta: Marta Bonafoni, Gino De Paolis, Gianluca Quadrana (Civica Zingaretti), Marco Cacciatore (M5S), Alessandro Capriccioli (+Europa Radicali), Michela Di Biase (Pd), Marta Leonori (Pd), Eleonora Mattia (Pd), Daniele Ognibene (Leu), Fabio Refrigeri (Pd). L’obiettivo, spiegano, è stato “mettere in sicurezza un’esperienza unica in Italia e stimata anche i nostri confini, capace in 11 anni di restituire vita e autonomia a centinaia di donne e bambini e in pochi mesi di mobilitare intorno alla propria battaglia intellettuali e semplici cittadini, artisti e giornali, quartieri e istituzioni”.

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