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Ultimo aggiornamento 20 Settembre, 2020, 15:42:13 di Maurizio Barra

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DALLE 07:36 ALLE 15:42 DI DOMENICA 20 SETTEMBRE 2020

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Breccia di Porta Pia, 150 anni fa Roma diventava italiana
Deposta una corona d’alloro in memoria dei caduti. Emessi quattro francobolli
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20 settembre 2020
07:36
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Centocinquant’anni fa, con l’ingresso dei bersaglieri dalla breccia di Porta Pia, Roma diventava italiana.
Oggi il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo e il sindaco, Virginia Raggi, accompagnati dal rappresentante della Regione Lazio, dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli e dal capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Salvatore Farina, ha deposto una corona d’alloro in memoria dei caduti presso la lapide commemorativa della battaglia del 1870, lungo le mura aureliane.
Un picchetto armato di Bersaglieri, corpo dell’Esercito protagonista della presa di Roma, ha reso gli onori alle Autorità indossando l’uniforme storica in dotazione alle truppe dell’epoca.
A commemorazione della ricorrenza sono stati emessi quattro francobolli italiani, raccolti in un apposito foglietto. I francobolli sono tutti validi per la posta prioritaria per l’Italia fino a 100 grammi di peso (2,80 euro).
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Il foglietto presenta sul lato destro la riproduzione del dipinto “La breccia di Porta Pia” di Carel Max Quaedvlieg (Collezione Apolloni); e’ un’opera di un pittore olandese dell’Ottocento, noto anche per le sue vedute di Roma e dintorni (e’ morto proprio a Roma nel 1874). Sul lato sinistro del foglietto sono invece inseriti verticalmente i quattro francobolli che riproducono:- sullo sfondo del tricolore italiano, la copia custodita nel Museo Storico dei Bersaglieri del monumento al Bersagliere di Publio Morbiducci esposta nel piazzale antistante Porta Pia;- la facciata interna di Porta Pia;- il logo del Raduno dei Bersaglieri a Roma;- il dipinto “I Bersaglieri” di Michele Cammarano, conservato nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
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Il bollettino illustrativo dell’emissione e’ stato scritto dal Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, gen. Ottavio Renzi.
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Elezioni: partiti seggi mobili Covid per voto in quarantena
Tre unità itineranti nel Barese, finora oltre 40 richieste
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BARI
20 settembre 2020
09:23
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I tre seggi Covid itineranti che raccoglieranno i voti degli elettori dell’area metropolitana di Bari sono partiti dal Policlinico di Bari, dove ha sede la sezione speciale Covid, la numero 346. Su mezzi messi a disposizione dalla Protezione civile regionale e scortati da pattuglie della Polizia metropolitana, le tre squadre composte da un presidente e due scrutatori ciascuna, dotati di tutti i dispositivi di protezione individuale, andranno nel domicilio di coloro che sono in quarantena o in isolamento fiduciario e hanno fatto richiesta di votare.
Al momento, ma il numero è in continua evoluzione, gli elettorali Covid sono 43 in tutta l’area metropolitana, 9 dei quali ospedalizzati nel reparto Covid del Policlinico e 34 nei Comuni di Bari, Conversano, Mola di Bari, Noicattaro, Adelfia, Altamura, Bitonto, Giovinazzo e Bitetto.
Tutti i componenti dei seggi Covid sono volontari di protezione civile che hanno sostituito i rinunciatari.
“L’abbiamo fatto perché ci sentivano in dovere” spiega Lello Mancini, infermiere del 118 Cives e presidente di uno dei tre seggi. A casa degli elettorali in quarantena i componenti dei seggi arrivano bardati con camici, occhiali, mascherina e guanti, forniscono matite sanificate e ripongono le schede elettorali del Referendum e delle Regionali in buste sigillate che confluiranno nelle urne del Policlinico per lo spoglio.
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Referendum: 11,07% l’affluenza alle ore 12
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Si vota oggi e domani fino alle 15
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20 settembre 2020
12:10
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Alle ore 12 l’affluenza per il referendum costituzionale è dell’11,07%. Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Si vota oggi fino alle 23 e domani fino alle 15.
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Referendum: 12,25% l’affluenza alle ore 12
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Si vota oggi e domani fino alle 15
20 settembre 2020
14:05
Alle ore 12 l’affluenza per il referendum costituzionale è del 12,25%. Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Il dato riguarda tutti i 7.903 Comuni coinvolti. Si vota oggi fino alle 23 e domani fino alle 15.
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Regionali: in 4 Regioni affluenza alle 12 al 12,76%
Per le comunali il dato è del 15,26%
20 settembre 2020
14:22
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Alle ore 12 l’affluenza per le regionali è del 12,76%: lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno che però prende in considerazione soltanto l’affluenza di Campania, Liguria, Puglia e Veneto, poichè nelle altre tre regioni in cui si vota per le Regionali – Valle d’Aosta, Marche e Toscana – i dati non vengono comunicati dal Ministero dell’Interno.
Sempre alle 12 l’affluenza per le comunali è del 15,26%: il dato riguarda 606 Comuni di 15 Regioni, escluse quelle a statuto speciale.
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Flavio Tosi e Patrizia Bisinella sposi in giorno elezioni
Nozze a Villa Sigurtà, nel veronese
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VERONA
20 settembre 2020
14:01
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Flavio Tosi e Patrizia Bisinella hanno scelto il giorno delle elezioni regionali e del referendum costituzionale per coronare la loro storia d’amore. L’ex sindaco di Verona e l’ex senatrice trevigiana della Lega (poi passata a Fare!, il gruppo fondato da Tosi) oggi si sono sposati. Le nozze sono state celebrate con rito civile questa mattina a Villa Sigurtà, a Valeggio sul Mincio (Verona), officiate da Renato Piccoli, amico della coppia ed ex direttore generale del Comune di Verona.
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E’ morta Rossana Rossanda, ‘la ragazza del secolo scorso’
La fondatrice del Manifesto aveva 96 anni, è stata tra le intellettuali più autorevoli del Paese
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20 settembre 2020
13:43
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E’ stata tra le intellettuali più autorevoli del Paese, memoria storica dell’Italia del Dopoguerra, ‘la ragazza del secolo scorso’, Rossana Rossanda aveva 96 anni e si è spenta nella notte nella sua casa di Roma. Giornalista, intellettuale, comunista, scrittrice, fondatrice del Manifesto. La notizia è stata data dal sito del Manifesto che ha annunciato un’edizione speciale del giornale per martedì per ricordare la giornalista.
Amica di Jean Paul Sartre, aveva vissuto a lungo a Parigi, da dove era tornata due anni fa, stabilendosi a Roma, in una casa nel quartiere Parioli. Una delle sue ultime uscite pubbliche fu l’anno scorso, a maggio, per sostenere alla Casa delle donne alcune candidate della sinistra alle elezioni Europee.
Nata a Pola nel 1924, allieva di Antonio Banfi, antifascista, ha partecipato alla Resistenza. E’ stata dirigente del Partito Comunista Italiano negli anni Cinquanta e Sessanta, fino ad essere nominata da Palmiro Togliatti responsabile della politica culturale del Pci. L’esigenza di elaborare la crisi del socialismo reale, sull’onda dei movimenti studentesco e operaio, la conduce a fondare nel 1969 il gruppo politico e la rivista ‘il Manifesto, quotidiano dal ’71, insieme a Luigi Pintor, Valentino Parlato, Lucio Magri e Luciana Castellina.
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Le posizioni assunte dal giornale in contrasto con la linea maggioritaria del Partito, in particolare sull’invasione sovietica della Cecoslovacchia, nel 1969 determinano la radiazione della Rossanda e di altri del gruppo dal Pci. L’unica ad aver convinto il capo delle Brigate Rosse, Mario Moretti, a parlare in un’intervista del caso Moro. De “il manifesto”, un giornale, un collettivo, dal quale si è separata con grande amarezza nel 2012: “Prendo atto della indisponibilità al dialogo della direzione e della redazione. Smetto di collaborare”. Divergenze di linea politica e di approccio editoriale, incomprensione forse sanabile, il gap anagrafico: “Mi hanno sempre visto come una madre castratrice anche se io non mi sono mai sentita tale. Ma forse è una legge generazionale. I figli per crescere hanno bisogno di uccidere i padri e le madri. Ora è toccato a me”.
Lucida, laica, politicamente razionale. Del Pci degli Anni 50 e Sessanta ricorda, nella sua autobiografia, pubblicata nel 2005 per Einaudi La ragazza del secolo scorso, tra storia e memoria lo straordinario contributo “al processo di democratizzazione della società italiana”. (Una curiosità il libro arrivò nella cinquina dello Strega e fu in testa con Veronesi che quell’anno vince il la prima volta con Caos Calmo).
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Il fallimento politico di Magri era anche quello di Rossanda, che lei avvertiva. Dopo essere stata direttrice del ‘Manifesto’, continua la riflessione e il dialogo sui movimenti operai e femministi, e si dedica soprattutto alla letteratura e al giornalismo attraverso varie pubblicazioni tra cui, nel 1979, Le altre. Conversazioni sulle parole della politica (Feltrinelli); nel 1981 Un viaggio inutile (Einaudi); nel 1987 Anche per me. Donna, persona, memoria, dal 1973 al 1986 (Feltrinelli); nel 1996 La vita breve. Morte, resurrezione, immortalita’. Nel 2005 esce per Einaudi La ragazza del secolo scorso, autobiografia tra storia e memoria.  VAI ALL’ECONOMIA

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