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SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

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TUTTI GLI AGGIORNAMENTI ED APPROFONDIMENTI

DALLE 10:15 ALLE 19:15 DI MARTEDì 12 FEBBRAIO 2019

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Montalbano vola negli ascolti, 11 milioni 108 mila con il 45%
Lunedì 18 febbraio sarà la volta di “Un diario del ’43”

12 febbraio 2019 10:15

Sono stati 11 milioni 108 mila (con uno share del 44.9%) i telespettatori che hanno seguito ieri sera su Rai1 l’attesissimo appuntamento con un nuovo episodio de Il Commissario Montalbano, tratto dai romanzi di Andrea Camilleri editi da Sellerio, con la regia di Alberto Sironi.

Per festeggiare il ventennale dell’amatissima serie – il primo episodio “Il ladro di merendine” andò in onda nel 1999 – Montalbano è tornato sulla rete ammiraglia ieri con l’episodio “L’altro capo del filo”. Lunedì 18 febbraio sarà la volta di “Un diario del ’43”.     Il commissario Montalbano è una produzione Palomar con la partecipazione di Rai Fiction, prodotta da Carlo Degli Esposti e Nora Barbieri con Max Gusberti, per la regia di Alberto Sironi. Accanto a Luca Zingaretti, nella parte del commissario, come sempre Cesare Bocci (Mimì Augello), Peppino Mazzotta (Fazio), Angelo Russo (Catarella) e Sonia Bergamasco nel ruolo di Livia.

I due nuovi episodi, trasmessi da Rai in esclusiva e in prima visione, fanno salire a 34 film complessivi la serie evento. Il successo delle storie del commissario di Vigàta, oltre alle prime visioni sempre vincitrici della serata, ha raggiunto, nelle ultime serie, punte di ascolto di ben oltre i 12 milioni di spettatori e il 44% di share, e si è consolidato negli anni anche grazie alle oltre 150 repliche in prima serata che hanno continuato ad ottenere ascolti record anche al sesto o settimo passaggio televisivo. Montalbano è stata la prima serie italiana venduta all’estero, trasmessa negli anni in oltre 65 Paesi tra Europa e resto del mondo, anche in Paesi molto diversi per audience come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Montalbano, inoltre, è andato in onda in tutti i continenti, dall’Asia al Sudamerica passando anche per l’Iran.

A Cervia P.O.D. e Alien Ant FarmIl 16 febbraio le due band che hanno segnato l’epoca ‘nu metal’

RAVENNA12 febbraio 201911:46

– Due band che hanno segnato l’epoca del ‘nu metal’, P.O.D. e Alien Ant Farm, saranno in Italia per l’unica data il 16 febbraio al Rock Planet di Pinarella di Cervia (Ravenna). Con loro gli special guests ’68’ di John Scogin, ex voce dei Chariot.
Forti di una carriera ultraventennale, i P.O.D. – che si sono formati nel ’92 a san Diego – hanno fatto uscire a novembre l’ultimo album ‘Circles’, trainato da pezzi come ‘Rockin’ with the Best’. Nella loro musica hanno come principali riferimenti il rap, il funk e l’heavy metal: “Andiamo avanti a suonare e scrivere nuova musica perché ha ancora un significato importante per le persone che vengono a vederci e ascoltano le nostre canzoni”, commenta il frontman Sonny Sandoval. Gli Alien Ant Farm, nati nel ’96 a Riverside, in California, sono conosciuti per la loro cover (2001) di ‘Smooth criminal’ di Michael Jackson: da allora Dryden Mitchell e i compagni di band hanno venduto 5 milioni di copie dei loro cinque dischi, l’ultimo – ‘Always and forever’ – del 2015.
Fotografia Europea dedicata ai ‘Legami’A Reggio Emilia dal 12 aprile ‘Intimità, relazioni, nuovi mondi’

REGGIO EMILIA12 febbraio 201911:47

– ‘Legami. Intimità, relazioni, nuovi mondi’ è il tema della 14/a edizione di Fotografia Europea, in programma dal 12 aprile al 9 giugno a Reggio Emilia con mostre, conferenze, spettacoli e workshop.
Tra le iniziative di maggiore interesse, le antologiche del fotografo tedesco, naturalizzato americano, Horst P.Horst (1906-1999), con 120 immagini, e Larry Fink (New York, 1941), che propone ‘Unbridled Curiosity’, oltre 90 scatti in bianco e nero realizzati tra gli anni ’60 e oggi; il focus sul Giappone, paese ospite del 2019; le personali di maestri italiani quali Vincenzo Castella, Francesco Jodice e Giovanni Chiaramonte.
Il festival, direzione artistica di Walter Guadagnini, è promosso e organizzato dalla Fondazione Palazzo Magnani insieme al Comune di Reggio e alla Regione Emilia-Romagna e il sostegno del Ministero per i Beni culturali. Fotografia Europea fa parte della rete Sistema Festival Fotografia, che comprende anche gli appuntamenti di Lucca, Cortona, Lodi e Savignano sul Rubicone.

Alita, angelica cyborg guerrieraDal 14/2 in sala film cyberpunk di Rodriguez prodotto da Cameron

12 febbraio 201911:58

Ci sono voluti quasi 20 anni, ma alla fine ha preso forma il sogno di James Cameron di adattare per il grande schermo il manga cyberpunk cult di Yukito Kishiro, Gunnm (titolo cambiato, per motivi fonetici, nell’edizione Usa dei comics, in Alita Battle Angel). Il cineasta, preso negli anni dall’impegno monstre di Avatar e dei suoi sequel, ha deciso di continuare a curare il progetto da produttore e cosceneggiatore, passando la regia a Robert Rodriguez.
Mescolando nella versione cinematografica, live action, 3D e performance capture, Alita: Angelo della battaglia, al debutto in sala sia in Usa che in Italia il 14 febbraio con 20th Century Fox, propone la letale quanto ‘umana’ cyborg guerriera dai grandi occhi e senza memoria che torna alla vita nel 26/o secolo, con il volto di Rosa Salazar, e un cast che comprende anche Christoph Waltz, Jennifer Connelly, Mahershala Ali e Ed Skrein.
Rodriguez, che da sempre ama sperimentare i generi, ha avuto a disposizione un budget tra i 150 e i 200 milioni di dollari, per creare un’avventura fantascientifica epica, ambientata nella cupa megalopoli/discarica Città di Ferro, abitata da umani e cyborg che si barcamenano fra traffici illegali, regole da infrangere e leggi marziali. Dall’universale la dimensione diventa intima con l’incontro in un deposito di rottami, fra il medico dei cyborg Dyson Ido (Waltz) e quello che resta di Alita, ragazza cyborg (il suo cervello umano è stato impiantato in un corpo robotico, ormai semidistrutto). Come un Geppetto hitech Ido, che una figlia vera l’ha persa, fa di Alita, rimasta senza memoria, una figlia adottiva, dandogli un nuovo corpo e sperando di sottrarla al mondo disumano in cui vive. Impresa impossibile, visto che la giovane cyborg, che è rimasta in stasi per oltre 300 anni, è l’ultima letale ‘arma’ berserker, reduce da una guerra lontana. Letale nel combattimento quanto generosa e ‘umana’ nel rapporto con chi la circonda, trova l’amore nell’umano ‘smembracyborg’ Hugo (Keean Johnson), ma deve anche affrontare una sfilza di nemici: dai ‘colleghi’ semirobot cacciatori di taglie agli implacabili giocatori di motorball, sport violentissimo ad alta velocità (a doppiare le cronache delle gare nella versione italiana c’è Guido Meda).
Una guerra che ha un burattinaio: lo spietato Nova (a interpretarlo c’è un attore che il pubblico scopre alla fine), che comanda su tutti dalla ricca città sospesa Salem.
“Mi piace molto Alita perché è assolutamente senza paura, ed è molto interessante scrivere di un personaggio così – ha detto Cameron – Il suo motto è ‘io non mi fermerò in presenza del male’. Non può non agire, quando è di fronte alle ingiustizie”.
Al tempo stesso “è un personaggio difficile da scrivere perché devi trovarle delle vulnerabilità e le sue sono legate alle persone che ama. Non ha paura per se’ ma per chi ama”.

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La ‘Fedeltà’ di Marco Missiroli
Esce nuovo romanzo di cui si parla come titolo di punta a Strega

12 febbraio 201912:00

– MARCO MISSIROLI, FEDELTA’ (EINAUDI, PP 224, EURO 19,00). Avvolgente, visivo, corporeo, Marco Missiroli entra nel suo nuovo romanzo, ‘Fedeltà’, nelle dinamiche di quello che chiamiamo tradimento. Se siamo fedeli a noi stessi, quanto siamo infedeli agli altri? E se siamo fedeli agli altri, quanto perdiamo di noi stessi? E se tradire fosse un modo per tornare ad essere fedeli? Muovendo da queste domande che hanno un valore universale, lo scrittore indaga nei tormenti e dubbi dell’animo umano, mostrando però anche gli equilibri possibili, che si possono trovare.    La prima immagine del romanzo, che arriva oggi in libreria per Einaudi e del quale si parla da tempo come del titolo di punta del Premio Strega 2019, ci porta subito nel cuore della storia. Sofia, una studentessa di 22 anni, avverte il professor Carlo Pentecoste di essere stata inseguita da sua moglie, Margherita, che in effetti è nel cortile dell’ateneo. Quando lui la raggiunge la donna inventa una scusa per motivare il suo essere lì e non ha il coraggio di salire con il marito in aula.    A tormentarla è il fatto che Carlo è stato visto da una matricola nel bagno dell’università insieme a Sofia e la versione che il professore racconta a tutti, al rettore, alla moglie e ai colleghi è che stava soccorrendo la studentessa che si era sentita male. Sofia conferma, ma il dubbio resta e crea quel grande malinteso che può incrinare i rapporti.    “Che parola sbagliata, amante. Che parola sbagliata, tradimento. Rispetto a cosa avrebbe tradito?” si chiede Carlo che vede tutto questo trasformarsi in un’ossessione.    Ma se da una parte Carlo cerca di capire da cosa è ossessionato, dall’altra anche Margherita cerca una nuova leggerezza che trova nel suo fisioterapista, Andrea. “Voleva capire fino a che punto poteva spingersi. Cos’era quest’ossessione? Il culo. Poi? La voce, ascoltargliela nella lussuria. Poi? La pillola anticoncezionale, le aveva visto il blister nella trousse: l’idea di liberarsi dentro di lei lo sconcertava. Poi?” riflette il professore. Non c’è solo un lui che si interroga sull’infedeltà, c’è anche una lei che si sofferma su amore, eros, rapporti familiari.E su tutto c’è una luce, Anna, la madre di Margherita che sa calmare i cuori e racconta alla figlia che il marito ha votato Silvio Berlusconi per il ‘Drive in’. E poi c’e’ la Milano dei nuovi grattacieli e delle vie di Buzzati, la passione per la lettura delle carte. L’umore di una città quando, nella mattina di Sant’Ambrogio, si appendono tre chiavi di fronte all’Arena di Parco Sempione. Ma c’è anche Rimini dove è nato Missiroli, e dove scappa Sofia, che abbiamo incontrato fin dal suo esordio con ‘Senza coda’.Dopo ‘Atti osceni in luogo privato’ con cui ha vinto il Super Mondello nel 2015, Missiroli torna sui nostri desideri inconfessabili, ma da un’altra prospettiva. Colpisce al centro delle nostre emozioni facendoci sentire attraverso le strade delle sue città l’eco della nostalgia del passato e lo sguardo pronto al presente e al futuro. Qui la perdita dell’infanzia e dell’innocenza si sono compiute, ma tornano sempre a parlarci di noi.
Ascolti, record Domenica in. Venier felici successomai così alti dal 2012: oltre 4milioni 700mila e 27,1% share

12 febbraio 201912:01

“Domenica In” da record. Lo speciale Sanremo, andato in onda ieri pomeriggio su Rai1 con Mara Venier, totalizza ascolti mai così alti dal 2012: oltre 4milioni 700mila spettatori ed il 27,1% di share. Picco di ascolti di oltre 5milioni 400mila spettatori. Registrato il 26,6% di share tra i giovani dai 15 ai 24 anni. Mara Venier eccellente padrona di casa ha saputo portare al termine la diretta nonostante l’assenza di alcuni cantanti; raggiunta telefonicamente dichiara: “Sono soddisfatta, nonostante le mie condizioni di salute ed alcuni problemi durante la diretta.
Sanremo è sempre Sanremo e ieri io e la mia squadra abbiamo portato a casa un ottimo risultato. Siamo felici che il pubblico ci abbia dato fiducia, ora rientro a Roma per prepararmi al ritorno in studio e alla nuova puntata!”. Picco di ascolti anche durante l’intervento di Anna Tatangelo e del Direttore Teresa De Santis sul palco per ringraziare il pubblico e la musica al centro di questo Festival. Non solo, il web porta al primo posto sui social la trasmissione tra le tendenze più commentate della giornata. La gag tra la Venier ed Achille Lauro ha conquistato il pubblico giovane, presente e attivo nel seguire “Domenica In”.

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Letteratura: torna premio Rigoni Stern
Scadenza il 28 febbraio

TRENTO12 febbraio 201912:05

– Il premio Mario Rigoni Stern per per la letteratura multilingue delle Alpi, istituito nel 2011 con l’intento di onorare la memoria dello scrittore, torna con il bando 2019, che scade il 28 febbraio.
La giuria sarà composta dal sociologo Ilvo Diamanti, dallo scrittore e giornalista Marco Albino Ferrari, dalla docente, traduttrice letteraria e saggista Paola Filippi e dallo storico Mario Isnenghi, con il coordinamento della giornalista Margherita Detomas.
Lo scorso anno la giuria ha esaminato 54 volumi, provenienti anche da Francia, Austria e Germania, assegnando la vittoria a “Le avventure di Numero Primo”, di Marco Paolini e Gianfranco Bettin (edizioni Einaudi).
Quest’anno la premiazione, che vede protagonisti ad anni alterni il Trentino e il Veneto, si svolgerà in due fasi, a Palazzo Labia a Venezia, la mattina del 15 giugno, e ad Asiago al Teatro Millepini, la mattina del 16, giorno in cui si ricorda la scomparsa dello scrittore, avvenuta nel 2008.

La Porta Rossa2, Cagliostro indaga fantasma del passatoSu Rai2 da 13/2 Guanciale-Pession, torna noir ideato Lucarelli

12 febbraio 201912:10

Dopo il successo della prima stagione il commissario Cagliostro, cui presta il volto Lino Guanciale ritorna con una nuova indagine ricca di colpi di scena. Una serie girata in una Trieste notturna e piovosa: “Verranno fuori l’anima nera della città, i suoi misteri”.    Carlo Lucarelli, che ha ideato la serie insieme a Giampiero Rigosi, ha parlato di una terza stagione, è confermata? Guanciale risponde che è prematuro parlarne: “Il datore di lavoro – fa notare – è il pubblico. Le aspettative ci sono. Io valuto sempre con grande attenzione, dopo aver fatto le prime 2 stagioni. In questo caso, di materiale, ce n’è tanto. La linea è quella: se la terza stagione vale davvero la pena, allora va bene. Ma è anche vero che non non si può andare avanti all’infinito. Quindi l’attore abruzzese che interpreta il defunto commissario nella serie che fonde insieme elementi soprannaturali e polizieschi precisa “diciamo che alcune porte si chiuderanno ma resteranno tanti misteri da esplorare”. Una Cooproduzione Rai Fiction, Vela Film in associazione con Garbo produzioni.    Cagliostro – rimasto nel mondo dei vivi dopo la sua morte – ha scoperto l’identità del suo assassino ed è riuscito a mettere in salvo sua moglie Anna (Gabriella Pession che nella fiction di professione è un magistrato). Ma quando per Cagliostro giunge il momento di attraversare la porta rossa e lasciare per sempre la vita terrena, accade qualcosa di inaspettato: Jonas (Andrea Bosca), il mentore incontrato nella dimensione spirituale, si risveglia dal coma. Ma chi è davvero quest’uomo? Perché è ritratto in una foto insieme a Rambelli, capo del commissario e responsabile della sua morte? Ne La Porta Rossa2 Cagliostro è dunque ancora tra i vivi. È accanto ad Anna mentre dà alla luce sua figlia. La nascita della bambina lo porta a farsi domande che da vivo ha sempre evitato: qual è la sua storia? Chi sono i suoi genitori? Perché lo hanno abbandonato? Al suo fianco nelle ricerche c’è di nuovo Vanessa (Valentina Romani), la sola – insieme a sua madre Eleonora (Cecilia Dazi)- che riesce a vederlo. Ma ben presto la ragazza si ritrova invischiata in una indagine della polizia che coinvolge il suo fidanzato Filippo e molti personaggi della Trieste “bene”. Gabriella Pession del suo personaggio dice:” Ho voluto portare sul piccolo schermo le vicende di una donna autentica, edulcorata che potesse attraversare la vicenda del lutto in maniera vibrante e silenziosa. In questa stagione Anna darà alla luce la piccola Vanessa perchè abbiamo voluto raccontare il rapporto di una mamma con il suo bimbo appena nato. Abbiamo creato un cast che somiglia ad un vero e proprio team e probabilmente è questa la chiave della riuscita della serie”.    Guanciale aggiunge: “Credo che sia facile riconoscersi nel protagonista. Un movente fondamentale è rappresentato dalla curiosità del detective, la curiosità di sapere qualcosa di più anche di se stesso oltre che del giallo che avvolge tutta la storia”. In merito all’assenza di una parte religiosa nella serie, l’attore rivela: “Io non sono credente, quindi, non ho avvertito questa mancanza. In realtà, però, c’è un fronte religioso rappresentato dal personaggio di Don Giulio. In questa serie, non c’è un punto di vista privilegiato sulla morte e sarebbe stato sciocco metterne uno in evidenza”. Lucarelli e Rigosi dicono: “Ne La Porta Rossa la morte non è raccontata come un momento di chiusura, ma come un’occasione di riflessione e di cambiamento. La fine non esiste, dice Cagliostro nella frase che conclude la prima stagione, ed è esattamente così: fino a che c’è una domanda in sospeso, un desiderio, un mistero, c’è una storia da raccontare.    Cagliostro non oltrepassa la Porta Rossa, e si trova come noi vivi a dover gestire il tempo e le sue insidie. Il Commissario stavolta è rimasto per capire qualcosa di strano sul suo passato, ma vuole anche proteggere sua figlia, che rappresenta il suo futuro nel mondo”.    Il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta sottolinea: “La trama dimostra come la vita di questo fantasma sia gravida di un destino ricco e imperscrutabile, uno dei personaggi più affascinanti della nostra serialità. Quello che Cagliostro può vedere e gli altri no sono gli uomini nella loro solitudine, nel loro lato più nascosto e talvolta inconfessabile, nelle loro debolezze”. Nel cast anche Antonio Gerardi, Fortunato Cerlino, Elena Radonicich, Ettore Bassi, Gaetano Bruno, Antonia Liskova, Carmine Recano, Alessia Barela, Raffaella Rea e con la partecipazione di Roberto Citran, Tommaso Ragno, Fausto Maria Sciarappa.

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Biennale musica, Leone d’oro a Benjamin
Per edizione 2019 argento a Matteo Franceschini

VENEZIA12 febbraio 201913:48

– La Biennale di Venezia ha attribuito il Leone d’oro alla carriera per la Musica 2019 George Benjamin Leone d’oro e quello d’argento a Matteo Franceschini. Lo ha deciso il Consiglio di amministrazione della Biennale di Venezia, presieduta da Paolo Baratta, accogliendo la proposta di Ivan Fedele, Direttore del Settore Musica. George Benjamin “è universalmente riconosciuto come uno dei compositori più importanti del nostro tempo” recita la motivazione.
Su Focus docufilm “La casa della Geisha”Documentario Tg5 per la prima volta dentro una okiya

12 febbraio 201914:31

– Nuova esclusiva per Focus (canale 35), che mercoledì 13 febbraio alle ore 22.15 propone le prime immagini mai realizzate all’interno di una okiya, grazie al prezioso docufilm a cura del Tg5 “La Casa della Geisha”.
“La Geisha è un’artista e ad un tempo è l’opera d’arte che lei stessa ha creato”, spiega l’inviato del Tg diretto da Clemente Mimun, Roberto Olla. “Ne “La Casa della Geisha”, per la prima volta vengono documentati la vera vita, i sogni ed i segreti di una ragazza del terzo millennio che ha scelto di diventare una Geisha – prosegue il giornalista -, rinnovando così una tradizione antica, un’usanza che il Giappone protegge gelosamente da oltre quattro secoli”.
Solo per Focus, dunque, le telecamere del TG5 sono entrate in una okiya, una casa della geisha, a Kyoto, per vivere gli ultimi giorni della lunga fase di studi e addestramento, durata cinque anni, che portano una giovane apprendista artista – la Maiko Tomitsuyu – alla cerimonia dell’Erikae. L’evento durante il quale avviene il cambio di collare (che da rosso diventa bianco, come la pettinatura che cambia dallo stile ofuku a quello shimada) è il rito che sancisce il riconoscimento ufficiale e pubblico della giovane, come Geisha a tutti gli effetti.
“La casa della Geisha” è un docufilm del Tg5 scritto e diretto da Roberto Olla. Produzione esecutiva a cura di Paola Tancioni.
La “Serata Giappone”, in onda sulla rete tematica free diretta da Marco Costa, apre alle ore alle 21.15 con una puntata de “I grandi imperi della storia” dedicata al Paese del Sol Levante.
Popolo Sovrano, nuovo programma Sortinosu Rai2 da giovedì 14/2 con Eva Giovannini e Piervincenzi

12 febbraio 201914:32

– Un racconto della realtà attraverso reportage immersivi – affidati alla squadra di videomaker già rodata con Nemo – e confronti in studio tra politici, giornalisti, economisti e imprenditori. Popolo Sovrano è il nuovo programma di attualità e approfondimento in onda su Rai2, ogni giovedì dal 14 febbraio alle 21.20, realizzato da Alessandro Sortino che si occuperà anche della conduzione insieme ad Eva Giovannini (che è anche lei tra gli autori ndr) con la partecipazione di Daniele Piervincenzi. Popolo Sovrano è stato fortemente voluto da Carlo Freccero direttore di Rai2. Considerando il titolo, si tratta di un programma populista? Sortino: “Non mi piacciono gli -ismi, io rivendico la parola popolo e la parola sovranità”. ”Il titolo è stato proposto da me – sottolinea Sortino – la Costituzione italiana si apre con il popolo. Racconteremo come il popolo si muove, lamenta e soffre. Inizieremo dal popolo dei risparmiatori”. Popolo Sovrano è realizzato da Rai2 in collaborazione con Fremantle.

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Sala, coinvolgerò Mahmood in iniziative
‘Questi giovani artisti sono degli interlocutori importanti’

MILANO12 febbraio 201915:42

– Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha invitato il vincitore del Festival di Sanremo, Mahmood, cresciuto nella periferia milanese, a Palazzo Marino, sede del Comune per congratularsi personalmente della vittoria, ma l’idea è anche quella di coinvolgerlo in qualche iniziativa o progetto dell’amministrazione. “Lo sentirò oggi pomeriggio – ha detto Sala a margine di una conferenza stampa -. Lo chiamerò per fare magari anche qualcosa insieme perché” questi giovani artisti “sono degli interlocutori importanti”.
“Noi siamo partecipi, loro sono voci autorevoli in un certo tipo di mondo, il mondo giovanile che non ignoriamo – ha aggiunto -. Cerco di essere attento a questo mondo. Mi son fatto intervistare da Marracash tempo addietro, adesso incontrerò Mahmood. E’ chiaro che la partnership deve essere che noi facciamo alcune cose, loro ne fanno altre oltre alla testimonianza artistica”.
Mahmood, parteciperò all’EurovisionFresco vincitore del festival rappresenterà l’Italia con “Soldi”

12 febbraio 201917:53

– “Ok ve lo posso dire, rappresenterò l’Italia all’Eurovision Song Contest con “Soldi”. Non vedo l’ora”. Mahmood, fresco vincitore del festival di Sanremo con il brano “Soldi”, ha sciolto la riserva annunciando sulla sua pagina Facebook che parteciperà alla manifestazione in programma dal 14 al 18 maggio a Tel Aviv.
‘Ferragnez’ tra neologismi 2018 TreccaniEntrano anche “orgasmometro” e “viadotticidio”

12 febbraio 201916:12

– “Ferragnez” entra tra i neologismi 2018 del Libro dell’anno Treccani. La “parola-macedonia” è frutto dell’incastro tra i nomi propri (Chiara) Ferragn(i) e (Fed)ez. Il nomignolo della coppia costituita dall’influencer e dal rapper italiani è stato inaugurato il 6 settembre 2018 da vanityfair.it: “I Ferragnez (sui social) valgono più di Harry e Meghan”.
Tra le parole assurte agli onori della cronaca nel corso del 2018 e registrate dal volume edito dalla Enciclopedia Italiana ci sono anche “orgasmometro” per indicare un “test medico per misurare le caratteristiche e l’intensità del piacere sessuale femminile” e “sex doll”, vale a dire “bambola al silicone, con impianto di intelligenza artificiale, destinata al piacere sessuale dell’utente”. Nel Libro dell’anno Treccani si trova anche “viadotticidio”, in senso figurato, il procurato crollo di un viadotto e, soprattutto, la conseguente tragedia delle vite umane perse. Questo neologismo è stato creato da Massimo Gramellini che il 14 agosto 2018 nel corriere.it scriveva: “Dello scarno comunicato che Autostrade per l’Italia ha ritenuto di dedicare al viadotticidio di Genova (il riferimento è chiaramente al crollo del ponte Morandi) colpisce anzitutto l’assenza di umanità. Neanche un pensiero per le vittime, una frasetta raccattabile dal prontuario delle condoglianze”. E poi c’è il sarrismo, vale a dire la concezione del gioco del calcio propugnata dall’allenatore Maurizio Sarri. Menzione anche alla locuzione “spread delle parole” o “spread verbale” (“6 miliardi in due anni: il costo dello spread delle parole”, nextquotidiano.it, 14 settembre 2018) che rimanda “all’effetto negativo di aumentare la volatilità su Borse e titoli di Stato italiani provocato dalle dichiarazioni contraddittorie di esponenti della maggioranza governativa in tema di politica economico-finanziaria”. Per l’Europa si aggira anche una sorta di nuova lingua, l’Eurish (Luigi Ippolito, corriere.it, 13 febbraio 2018).
Loredana Bertè vola nelle classificheTop 10 su Spotify, top 3 su iTunes, top 10 su Apple Music

12 febbraio 201916:59

– Il festival di Sanremo non l’ha premiata, ma Loredana Bertè, sulle scene da più di 40 anni, si prende la sua rivincita nelle classifiche. “Cosa ti aspetti da me”, il brano che ha portato in gara, è nella Top 10 su Spotify con oltre 1 milione e mezzo di streaming, Top 3 su iTunes, Top 10 su Apple Music e ha già collezionato oltre 2 milioni di visualizzazione su YouTube.
Cosa ti aspetti da me è disponibile anche in 45 giri ed è incluso (insieme a contenuti extra) in “Libertè – Sanremo Edition”, uscito l’8 febbraio per Warner Music. Da marzo, Loredana Bertè riprende il tour nei teatri.
Salini a Zingaretti, Montalbano è la RaiTelefonata complimenti dell’ad anche al produttore Degli Esposti

12 febbraio 201917:02

– Telefonata questa mattina dell’Ad della Rai Fabrizio Salini a Luca Zingaretti, protagonista del Commissario Montalbano, e a Carlo degli Esposti, produttore della serie. Secondo quanto si apprende, l’Ad ha voluto complimentarsi direttamente per il grandioso risultato ottenuto con il nuovo episodio andato in onda ieri sera ricordando che Montalbano è la Rai.
A Berlino La Paranza dei bambiniSaviano, ormai solo la camorra crede ai giovani

12 febbraio 201917:09

– Per Francesco Di Napoli (Nicola), Artem Tkachuk (Tyson), Alfredo Turitto (Biscottino), Ciro Vecchione (O’Russ), Ciro Pellecchia (Lollipop) e Mattia Piano Del Balzo (Briatò) la vita è adesso, una vita accelerata, fatta di tanti soldi, pistole vere con le quali giocare e droga, altrettanto vera, da vendere nel rione Sanità di Napoli. Hanno quindici anni e non si aspettano neppure di vivere a lungo questi straordinari protagonisti de ‘La paranza dei bambini’ di Claudio Giovannesi unico italiano in concorso in questa 69/ma edizione del Festival di Berlino e film tratto dall’omonimo libro di Roberto Saviano che ne è anche sceneggiatore insieme allo stesso regista e Maurizio Braucci.
Nel cast tutti ragazzi dei quartieri di Napoli del tutto esordienti tra cui spicca Francesco Di Napoli. Tante le suggestioni che arrivano da Saviano. “La Camorra – dice – è l’unica struttura che accetta dei giovanissimi ai vertici.
Eppure per questi ‘paranzini’, ragazzini criminali”.
Accordo con Christie’s per arte rubataBonisoli a Londra, è prima intesa con privato su ‘mercato etico’

LONDRA12 febbraio 201917:17

– Un’iniezione di etica nel mercato dell’arte, dove troppo spesso il bello è stato bersaglio in passato (e non di rado continua ad esserlo) di opachi traffici internazionali, di spoliazioni dei luoghi d’origine, di trafugamenti da un Paese all’altro. E’ il senso dell’operazione, suggellata a Londra dal ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli, che si appresta a riportare in Italia grazie a un inedito accordo con Christie’s reperti antichi – d’epoca romana, etrusca, apula o della Magna Grecia – esportati illegalmente dalla Penisola nel corso dei decenni e finiti poi per vie traverse sotto la lente di valutazione della celebre casa d’aste. Prima di essere ritirati dal mercato in extremis.
Un accordo che rappresenta “una prima volta con un’istituzione privata”, ha sottolineato Bonisoli in una cerimonia all’ambasciata italiana a Londra alla presenza fra gli altri dell’ad di Christie’s, Guillaume Cerutti, del generale Fabrizio Parrulli e dell’ambasciatore Raffaele Trombetta.
Foglietta, Festival esperienza non indimenticabile

12 febbraio 201918:42

“Un frullatore incredibile, nel quale ho cercato di divertirmi. Ma se devo dire che è stata un’esperienza indimenticabile, allora no”. Anna Foglietta, rientrata nel quotidiano dopo la sbornia di Sanremo, dove ha condotto il dopofestival con Rocco Papaleo e Melissa Greta Marchetto, racconta a Circo Massimo, su Radio Capital, la sua esperienza. “Sanremo è un concentrato di vita, dove ci sono una marea di emozioni fortissime, ma visto dal di dentro perde quel fascino che voi vedete dal di fuori”, continua l’attrice che poi sui conduttori dice: “Baglioni mi piace sempre, non riesco a criticarlo. Bisio non è riuscito a esprimersi per quello che voleva e per quello che è: un grandissimo mattatore. E’ partito con il piede sbagliato e non è riuscito a sbloccarsi. Virginia Raffaele, invece, è riuscita a dimostrare in parte la sua grandissima verve da prima donna, più slegata, più morbida rispetto a Bisio e più allineata per un certo tipo di intrattenimento. Quello che non è mi piaciuto sono stati gli sketch: alcuni erano imbarazzanti”. L’attrice interviene anche sulla reazione scomposta avuto da Ultimo, dopo la mancata vittoria. “Deve stare molto calmo: è un ragazzo e un artista splendido, ma deve essere consigliato meglio sulla strategia comunicativa: ha fatto un autogol. Si è fatto prendere la mano. In 13 mesi è arrivato primo tra i giovani e secondo tra i big. Non si può proprio lamentare”.
Carrà, torno in tv con un programma ma non canto né balloa Vanity Fair “per fare bene televisione devi vederla anche da fuori”

12 febbraio 201918:54

– “Con Pippo Baudo ne ho discusso tante volte. La mia teoria è opposta alla sua: ogni tanto, soprattutto se sei una donna, ti devi togliere dai piedi. Se sei sempre lì non ti rinnovi mai. Sempre la stessa faccia, la stessa espressione, lo stesso birignao. La tv, per farla bene, devi vederla anche da fuori. Devi capire dove vivi, chi c’è per strada, chi ha le mani sul telecomando e la sera sceglie proprio te. Se vai via per uno o due anni non succede niente. E se si scordano di te, significa che forse della tua presenza si poteva fare a meno. (…)”.
Così nella storia di copertina del numero di Vanity Fair in edicola da mercoledì 13 febbraio – il primo del nuovo corso voluto dal direttore Simone Marchetti – Raffaella Carrà, fotografata da Pierpaolo Ferrari nella versione inedita di modella, racconta perché nel mondo dello spettacolo italiano si è fatta la fama di “Signora del No”. I tre no, per esempio, detti al direttore di Rai 3 Stefano Coletta prima di accettare il quarto programma che gli ha proposto, una serie di interviste ai grandi personaggi del nostro tempo, in avvio il 28 marzo.
Del suo ritorno, dice, teme solo “che il pubblico dopo un’ora e mezza in cui non mi vede cantare, ballare e cazzeggiare dica che palle”. Non dobbiamo infatti aspettarci uno show vero e proprio: “Lo spettacolo – spiega la Carrà – saranno le parole e in questo momento di omologazione anche televisiva, di reality tutti uguali fatti di nulla, una trasmissione di parola, di scambio e di confessioni, mi sembra sia qualcosa di giusto”.
Quasi una Rivoluzione, rivoluzione che spesso a lei viene riconosciuto di aver portato nel costume italiano. “Lo dicono adesso, ma per decenni sono stata considerata quella dell’ombelico, del tuca tuca o dei fagioli. Adesso che ho 75 anni dicono che ho fatto la rivoluzione”. E fa notare Raffaella Carrà :”Oggi in tv vedo naufraghi con un filo nel sedere o con i seni rifatti da cui spunta un capezzolo. Non giudico perché non sono mai stata moralista, però che vogliano mostrare filo e capezzolo è evidente. (…) Forse anche a noi l’avrebbero fatto passare, ma il punto è che non piaceva a me. Oggi in tv c’è più libertà, ma è una libertà soprattutto di parola. Noi parolacce non le dicevamo, oggi basta mettere una qualunque trasmissione e se non dici vaffanculo ti guardano anche male”.
La principale dote che si riconosce: “Ironia e autoironia”. Sul suo ex compagno Sergio Japino, di cui scrissero “La bella incontra la bestia”: “Furono cattivi, anzi mostruosi ed è inutile dire una balla: Sergio ne soffrì. Qualcuno ha mai fatto un appunto del genere su Costanzo e Maria De Filippi? Non credo”. Sul suo primo grande amore, Gianni Boncompagni: “Mi manca molto”. Sulla rivoluzione grillina, in cui disse anni fa di credere: “Si sono resi conto anche loro che criticare è più facile che fare le cose. Ora abbiamo questa cosa gialloverde e io credo che tutti dovremmo augurarci che funzioni al meglio.
Spero che abbattano la burocrazia e che si facciano sentire duramente in Europa. Non devono salire Di Maio e Salvini con i panini, ma tutto il Parlamento. E non per dire a Juncker che beve troppo, ma per far capire che di questa storia dei migranti devono occuparsene tutti. Sapere che 40 migranti stanno male, o che nessuno si mobilità per l’Africa: questo mi fa stare male”.
Lovers Film Festival, dal 24 a 28 aprileMadrina Alba Rohrwacher. Presidente giuria Yann Gonzalez

TORINO12 febbraio 201918:58

– Torna a Torino, nella Multisala Cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema, dal 24 al 28 aprile, la rassegna Lovers Film Festival, il più antico festival sui temi Lgbtqi (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer e intersessuali) d’Europa e terzo nel mondo. Madrina della rassegna sarà l’attrice Alba Rohrwacher, nota al grande pubblico per aver recitato in alcuni tra i più importanti film degli ultimi anni nel panorama cinematografico italiano.
Pluripremiata, ha vinto fra gli altri la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, 2 David di Donatello, 1 Nastro d’argento e 2 Globi d’oro. Presidente della giuria lungometraggi è il regista francese Yann Gonzalez.
Il Lovers Film Festival è diretto da Irene Dionisio con la consulenza artistica di Giovanni Minerba, fondatore con Ottavio Mai della rassegna.         [print-me title=”STAMPA”]

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Sanremo, 10,6 mln e 56.5% per la finale
In calo rispetto al 2018, ma guadagna 10 punti sulla 4/a serata

SANREMO10 febbraio 2019 08:39

– La serata finale del Festival di Sanremo, che ha incoronato vincitore Mahmood, è stata seguita in media su Rai1 da 10 milioni 622 mila telespettatori con il 56.5%.
Nel 2018 la finale del primo festival diretto da Claudio Baglioni aveva raccolto una media di 12 milioni 125 mila telespettatori pari al 58.3% di share. Si conferma dunque il trend di ascolti in calo rispetto allo scorso anno (un milione e mezzo di spettatori e circa due punti di share). La finale ha però guadagnato 10 punti percentuali rispetto alla quarta serata del festival, quella dedicata ai duetti (46.1%).
La prima parte dell’ultima serata di Sanremo 2019 (dalle 21.26 alle 23.51) ha avuto 12 milioni 129 mila spettatori con il 53.1%; la seconda (dalle 23.54 all’1.34) 8 milioni 394 mila con il 65.2%.
Un anno fa la prima parte della serata finale del festival aveva ottenuto 13 milioni 240 mila spettatori con il 54% di share, la seconda 10 milioni 401 mila con il 68.9%.
Fiera Ragazzi, 1400 espositori a BolognaApre 1 aprile a Bologna con 2 nuovi padiglioni. Tra ospiti Sis

10 febbraio 201914:26

– Due nuovi padiglioni, 1.400 espositori da oltre 80 paesi, un approfondimento speciale sulla cultura afro americana e sulle donne nella letteratura per ragazzi: torna dal 1 al 4 aprile a Bologna la Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi che nella 56/ma edizione avrà la Svizzera paese ospite d’onore. Tra i grandi autori e illustratori ospiti il ceco Peter Sís, il lituano Kęstutis Kasparavičius, gli afroamericani Christopher Myers, Ekua Holmes e Klaas Verplancke. Dall’Argentina arriverà l’illustratore ed editore Diego Bianchi e sono attesi l’inglese Michael Morpurgo, la norvegese Maria Parr, l’autrice bestseller Ruta Sepetys, nata negli Usa da una famiglia di rifugiati lituani, l’americana Nikki Grimes, l’illustratrice Beatrice Alemagna. Alle figure femminili autonome e determinate, portate al centro dell’editoria per l’infanzia dopo decenni di principesse, sarà dedicato l’incontro ‘Time is on their side. Women in Children’s Books’ con fra le altre la norvegese Marta Breen e Beatrice Masini.
Flamenco e Bizet, ecco ‘La Pasion de Carmen’La danza spagnola con la grande opera, in scena a teatro a Roma

10 febbraio 201914:31

– Il flamenco incontra l’opera di Bizet per un mix di danza, musica e colori. Arriva da Madrid a Roma ‘La Pasion de Carmen’ lo spettacolo ispirato al lavoro più suggestivo del compositore e pianista francese: quello che andrà in scena il 12 febbraio al Teatro Italia è lo show, sulle note della celebre opera, raccontato attraverso la musica popolare spagnola e interpretato dal corpo di ballo diretto da Tito Osuna. Il soggetto della Carmen viene presentato mescolando diversi stili del flamenco: la ricerca del colore, sia nella tecnica delle luci che nei costumi della compagnia, domina ovunque sulla scena interpretando con audacia la maestosità dell’Opera di Bizet. Sul palco otto ballerini e un’orchestra madrilena che si esibisce live con chitarra, flauto e due voci.
Osuna. alla quarta generazione di una famiglia dedita al teatro, ha fondato nel 2017 il Ballet flamenco Espanol per rappresentare tutti gli stili della danza ispanica messi in scena da solisti delle migliori compagnie di flamenco del mondo.
Frate Assisi, Sanremo vinto integrazionePer padre Enzo Fortunato è “bella notizia per il Paese”

ASSISI (PERUGIA)10 febbraio 201915:15

– Al festival di Sanremo “ha vinto l’integrazione”. A sottolinearlo è padre Enzo Fortunato, direttore del sito sanfrancescopatronoditalia e della sala stampa del Sacro Convento di Assisi dopo la vittoria di Mahmood con la canzone ‘Soldi’. “Una bella notizia per il nostro Paese” ha aggiunto il francescano.
Secondo padre Fortunato in tutte le canzoni è possibile trovare “una sottile linea di attenzione alla spiritualità”.
“Il brano – ha sostenuto ancora il religioso parlando di quello di Mahmood – offre più di qualche elemento di francescanesimo, perché ci ricorda il padre di Francesco, Pietro Bernardone, che pensava solo al guadagno. Un tema caro al giovane rapper milanese che ha già capito che nella vita c’è altro: la ricerca di senso e di significato, l’affetto, l’amore.
Ha vinto l’integrazione. Con buona pace di qualcuno, questa vittoria ci mostra il futuro del nostro Paese, dove si intrecciano razze, culture, fedi e religioni. Dove la pretesa di un popolo puro è solo dei pazzi”.
Baglioni, tris a Sanremo? Non so”Meno artisti” e “solo televoto se vuole essere evento popolare”

SANREMO10 febbraio 201919:00

– “Un terzo festival? Ci sarebbe tanto lavoro da fare e mi piacerebbe perfino farlo. Ma non ne ho la minima idea perché il troppo storpia”. Claudio Baglioni ha vinto la scommessa del bis a Sanremo, dirottando il festival verso il pubblico giovane. Due dati su tutti: il 63% di share sui ragazzi di 15-24 anni, un podio con un’età media di 25 anni.
Sul futuro lascia la porta aperta, ma non si sbilancia. “A questo punto ho tanto bisogno di ombra, per poi riaccendere i riflettori quando tornerò a fare il mio percorso individuale”. La casacca da direttore artistico, comunque, gli suggerisce già come cambiare il festival, riportando “da 24 a 20 il numero degli artisti in gara” e riducendo “la durata delle puntate”. E soprattutto modificando i meccanismi di formazione delle classifiche: “Se il festival vuole davvero essere una manifestazione popolare, potrebbe essere giudicato solo dal televoto”, dice dopo la rivolta web contro le preferenze delle giurie tecniche che hanno ribaltato il giudizio del pubblico.
Ciampi, giurato Grammy, guarda SanremoCon Baglioni il festival ha fatto passi avanti

Ciampi, giurato Grammy, guarda SanremoCon Baglioni il festival ha fatto passi avanti

LOS ANGELES11 febbraio 201910:06

LOS ANGELES – E’ L’unico giurato italiano ai Grammy e ora è anche membro ufficiale della Recording Academy. Gabriele Ciampi, classe 1976, compositore e direttore d’orchestra, ha il curriculum perfetto per dare un giudizio su un week end decisamente importante per il mondo della musica. Se in Italia si è appena concluso il festival di Sanremo, negli Stati Uniti, nella notte fra domenica e lunedì, si tiene la cerimonia di assegnazione dei Grammy, gli Oscar della musica statunitense. E’ dunque l’occasione giusta per fare un paragone fra le due manifestazioni. “Sanremo si sta avvicinando ai Grammy – dice il compositore italiano, che vive a Los Angeles – quest’anno più che mai perché, esattamente come accade ai Grammy, è stata tolta la divisione fra i big e i giovani”. Il termine di paragone purtroppo, però, finisce qui: “I giovani a Sanremo non hanno saputo cogliere questa opportunità. Troppi gli errori tecnici che ho notato, troppa è stata l’impreparazione”. Come mai? Il problema secondo Ciampi sono i nuovi mezzi di comunicazione contemporanei, che creano fenomeni ma solo raramente affermano musicisti veri: “Con i social chiunque oggi può far sentire il proprio brano, questa è una grandissima opportunità per farti conoscere e apprezzare, ma poi devi studiare”. Il rischio è quello di scimmiottare l’hip hop americano senza nessun apporto artistico: “Non è possibile paragonare l’hip hop statunitense, nato da un movimento di protesta e con una radice solida, con quello italiano che, se non accompagnato dallo studio del canto e della musica, diventa solo uno sfoggio di parolacce. Ho notato molta più grinta e cattiveria fra i big, la Bertè con i suoi arrangiamenti rock, Cristicchi che ha saputo sfruttare la meravigliosa orchestra di Sanremo con una canzone dall’orchestrazione molto italiana, che ha messo in risalto i corni, o Arisa, con i suoi salti vocali molto impegnativi”. E a proposito di voci femminili, Ciampi smorza la polemica che ha colpito Francesco Renga, accusato di maschilismo per aver dichiarato che le voci degli uomini sono più belle di quelle delle colleghe. Ciampi fornisce una spiegazione tecnica precisa: “Nel mio ultimo album Hybrid, uscito lo scorso novembre, ho lavorato solo con donne, esplorando le estensioni vocali femminili. La voce della donna permette di giocare molto di più di quella dell’uomo, che non ha bisogno di grande preparazione ma è meno malleabile. La voce femminile è più creativa, ma è vero che necessita di uno studio maggiore. Per un compositore è meglio lavorare con le voci femminili, che permettono maggior gioco”. Le contestazioni di plagio, invece, una costante sul palco di Sanremo, dipendono secondo il musicista dal sistema di selezione delle canzoni che dovrebbe essere più simile a quello dei Grammy: “Qui negli Stati Uniti il lavoro di selezione, da parte di circa 200 addetti ai lavori, inizia sei sette mesi prima e prende in considerazione circa 20mila brani, nella fase successiva vengono invitati circa 50 musicisti da tutto il mondo”. Fra loro, appunto, l’unico italiano è Gabriele Ciampi. “Noi siamo chiamati a decidere chi farà parte delle categorie principali. C’è dunque alla base un giudizio tecnico, con votazione telematica, che non permette influenze esterne. Certo, la notorietà dell’artista potrebbe avere un ruolo nella partita, ma se il giudizio è meramente tecnico non c’è modo di venire influenzati. E’ per questo che, ad esempio, quest’anno un rapper famoso come Eminem è stato eliminato e invece una giovane artista come H.E.R. ha ottenuto nomination importanti” (miglior album, l’omonimo H.E.R, e migliore nuova artista, n.d.r.). Secondo Ciampi Sanremo dovrebbe cercare di dare le stesse opportunità ai giovani, fino a riuscire a portarli proprio ai Grammy. “Vedo un avvicinamento fra le due manifestazioni. Il festival della canzone va difeso, resta una straordinaria opportunità di partenza per gli artisti italiani ma se il giudizio tecnico avesse un peso maggiore si eliminerebbero anche molte polemiche. Poi Sanremo è del pubblico, ci sta la componente popolare, ma andrebbe un po’ rivista la macchina della selezione precedente”. Sull’operato del direttore artistico Baglioni dice: “Con la sua direzione si sono fatti passi avanti, siamo sulla buona strada, ma se ci sarà un avvicendamento alla direzione artistica, e di solito dopo un paio di anni c’è sempre, mi piacerebbe veder tornare Pippo Baudo, lui è veramente in grado di dare importanza alla voce. Mi piacerebbe poter dare una mano, facendo parte di una giuria tecnica. Il sistema di selezione di Sanremo è troppo macchinoso oggi”. Gabriele Ciampi ha conosciuto la musica nell’azienda di pianoforti di famiglia, “Ma non mi piaceva suonare il piano, ero più interessato a cercare di capire cosa ci fosse dietro a quell’accordo, perché il compositore aveva scritto quella nota in quel punto, da qui la passione per la composizione”.

Berlino, Binoche sui social per amoreL’attrice, il sesso telefonico? È stato tutto molto veloce

BERLINO10 febbraio 201919:44

– Il virtuale permette tutto, anche di spacciarsi per una stupenda 25enne e fare l’amore telefonico con un tuo coetaneo che non hai mai incontrato né incontrerai.
Basta creare un profilo falso, con tanto di foto della giovane tua nemica, proprio quella ragazza per cui sei stata lasciata e che ti ossessiona la mente. Lo fa la cinquantenne Claire (Juliette Binoche) in ‘Who you Think I am’, passato alla Berlinale e film d’apertura della prossima edizione del Biografilm Festival di Bologna (in Italia distribuito da I Wonder Pictures).
E per l’attrice francese premio Oscar anche il primo sesso telefonico sul grande schermo con il coprotagonista, Francois Civil, che aveva interpretato suo figlio nel 2011 in ‘Elles’. “In realtà è stato tutto molto veloce – spiega la Binoche che si ritrova nel film a fare sesso virtuale con Civil mentre è sola in auto -. E devo anche dire che ho sentito Francois un po’ timido e impacciato. Comunque nessun imbarazzo, sono cose che fanno parte di questa professione”.
Mahmood, io italiano faccio Marocco pop”Non piaccio a Salvini? Musica è soggettiva. Eurovision? Forse”

SANREMO11 febbraio 201910:18

La sua espressione incredula, non ha lasciato dubbi. Alessandro Mahmoud, in arte Mahmood, 27 anni, ha vinto a sorpresa il festival di Sanremo con il brano “Soldi”. Una sorpresa soprattutto per lui, rimasto senza parole nel momento clou, perché in realtà le sue quotazioni sono andate crescendo serata dopo serata. “Ancora devo metabolizzare – racconta il giorno dopo, stanco ma contento e già nel turbinio di mille nuovi impegni -. Per me la vittoria era già partecipare, non avrei mai creduto di salire sul podio.
Tantomeno di vincere”. E invece è successo. Al festival è arrivato da outsider, conquistando un pass con la vittoria a dicembre a Sanremo Giovani (e con un curriculum nel quale spuntano brani scritti per Marco Mengoni, Michele Bravi e Elodie). Già Francesco Gabbani aveva fatto doppietta, vincendo prima tra i Giovani (nel 2016 – era Conti – anno in cui parteciparono lo stesso Alessandro, Ermal Meta e Irama) e l’anno dopo tra i Big. Mahmood ha fatto tutto nel giro neanche di due mesi. A spingerlo verso la vittoria, non senza uno strascico di polemiche, è stato soprattutto il voto delle giurie tecniche che hanno ribaltato il televoto (a favore di Ultimo, arrivato secondo, che poi ha attaccato duramente i giornalisti). “Ho capito che qualcosa stavo cambiando quando sabato pomeriggio mi hanno detto che Soldi era il brano più alto in radio”, aggiunge dandosi anche una spiegazione del successo ottenuto. “Forse è piaciuto il sound internazionale del mio pezzo, un brano che non ti aspetti di sentire a Sanremo”. E a proposito di internazionalità, spetta a lui di diritto partecipare all’Eurovision Song Contest: “ci sono tante cose da organizzare, ora decideremo cosa fare”. Sulle reazioni di Ultimo, invece, taglia corto: “Non lo conosco, ma al festival siamo tutti stanchi e sotto stress. Forse non c’è stata neanche la capacità di capire un ragazzo di 21 anni deluso, che ha detto la cosa sbagliata al momento sbagliato”. Oltre alle polemiche sul televoto, la sua vittoria è stata macchiata anche dai commenti razzisti sui social sulle sue origine (è nato a Milano da madre sarda e padre egiziano).
Salvini, poi, gli avrebbe preferito Ultimo e la giornalista Maria Giovanna Maglie ha parlato di “vittoria annunciata, meticciato assicurato”. “Salvini? La musica è soggettiva e ognuno ascolta ciò che vuole. Io comunque sono nato a Milano e sono un ragazzo italiano al 100%”. Mahmood sente la responsabilità di sentirsi rappresentante di una nuova generazione di italiani? “Per me non è una nuova generazione.
Già alle elementari nella mia classe c’erano africani, russi, sudamericani. Per me non è la nuova Italia, ma è già la vecchia”. Alle polemiche, però, preferisce le sette note. “Sono fan della musica moderna, ho ascolti misti, dal cantautorato all’indie e mi sono lasciato contaminare. Il mio è Marocco-pop”.
Neanche a dirlo, la dedica è alla madre che lo ha sempre seguito (con il padre non ha contatti già da molto tempo) e a tutto il suo staff, compreso Dardust e Charlie Charles, che con lui hanno realizzato Soldi. Il 1 marzo uscirà il suo primo Ep Gioventù Bruciata (con il brano omonimo ha vinto Sanremo Giovani). “E poi non vedo l’ora di esibirmi dal vivo. Quello che mi aspetto dal Festival, in fondo, è poter avere la certezza di vivere con la mia musica”.

Dafne, down trentenne e giudiziosaA Panorama il film di Bondi con Carolina Raspanti

RLINO10 febbraio 201919:52

– ‘Dafne’ è un film su una vera forza della natura che si chiama Carolina Raspanti, una trentenne portatrice di sindrome di Down e protagonista assoluta di questo secondo lungometraggio di Federico Bondi (Mar Nero, 2008), passato in concorso a Panorama al Festival di Berlino.
Impossibile così pensare a questo lavoro, prodotto da Vivo film con Rai Cinema e in sala dal 21 marzo con il Luce, senza il suo spirito da professorina piena di giudizio e candore. Nel film Carolina è appunto Dafne, una trentenne che lavora che vive con tutta la sua esuberanza insieme ai genitori: Luigi (Antonio Piovanelli) e Maria (Stefania Casini). Quando però la madre Maria muore, gli equilibri familiari vanno a pezzi. Il padre entra in depressione, tormentato, com’è, dalla paura di lasciare sola la figlia alla sua morte. Ma sarà paradossalmente proprio Dafne a dargli la forza di andare avanti con il suo caratterino e le sue perentorie indicazioni come: “Papà non buttarti giù”.
Forzano, ora show e film dal mio libro”Mi aspettano anche Sanremo Young con Clerici e tributo a Dalla”

10 febbraio 201920:16

– Ha scritto un libro a 56 anni, “Come Rocky Balboa”, e a 57 ha iniziato a fare l’attore con il primo reading tratto dallo stesso testo. Ora per Duccio Forzano, reduce dalla sesta regia del Festival di Sanremo, è arrivato il momento di trasformare quell’esperienza in uno spettacolo teatrale e in un film di cui sta scrivendo l’adattamento.
“Non smetterò di fare il regista – precisa – anzi, in questo 2019 mi aspettano altri importanti impegni tv, a partire dall’imminente Sanremo Young con Antonella Clerici, fino a uno spettacolo teatrale che vuole essere un tributo a Lucio Dalla dal titolo ‘L’Angelo bugiardo’, prodotto da Gianni Salvioni e che sarà presentato in prima nazionale domenica 3 marzo a S.
Giovanni Persiceto in provincia di Bologna. Ma ho intenzione, sempre più, di dedicarmi a mettere a disposizione dei giovani tutto quello che ho imparato nella mia vita”. Per questo sta allestendo un canale youtube e preparando un libro fotografico.
Cuaron trionfa con ‘Roma’ ai BaftaIncetta di premi anche ‘La favorita’, Rami Malek miglior attore

NDRA11 febbraio 201901:23

– Vanno a ‘Roma’ del messicano Alfonso Cuaron i riconoscimenti chiave dei Bafta 2019, gli ‘oscar britannici’ assegnati in serata a Londra. La pellicola prodotta da Netflix si aggiudica la corona per il miglior film dell’anno e quella per la regia, categoria in cui Cuaron viene preferito a Spike Lee (‘BlacKkKlansman’), Yorgos Lanthimos (‘La Favorita’) e Bradley Cooper (‘E’ nata una stella’).
Bene anche ‘La favorita’, che sebbene battuto nella corsa per i due premi principe incassa giocando in casa un bel bottino: migliora attrice (Olivia Colman); migliore attrice non protagonista (Rachel Weisz); miglior film britannico; migliore sceneggiatura originale, migliore scenografica; miglior trucco; e ovviamente migliori costumi. Fra gli attori protagonisti vince, come già ai Golden Globe, un altro candidato all’Oscar: Rami Malek, scelto per la sua interpretazione di Freddie Mercury in ‘Bohemian Rhapsody’ in barba alla concorrenza di Bradley Cooper, Christian Bale, Steve Coogan e Viggo Mortensen.         [print-me title=”STAMPA”]

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Ali e il ricordo di un grande amore
Un romantico e psicologico bel romanzo turco anni ’40

07 febbraio 2019 09:24

– SABAHATTIN ALI, ”MADONNA COL CAPPOTTO DI PELLICCIA” (FAZI, pp. 210 – 16,00 euro – Traduzione di Barbara La Rosa Salim) – Un personaggio di quelli che si ricordano, quelli che ci regala la bella letteratura e sentiamo umanamente vicini anche se le nostre esperienze sono assolutamente diverse, questo Raif Effendi, misero impiegato addetto alla traduzione di documenti e corrispondenza in una azienda turca di import-export dove legge romanzi nelle pause dal lavoro e appare più anziano di quel che è, ha i baffi biondi e lo sguardo come assente, ”noioso e insignificante, inerte sino a far dubitare fosse vivo”, stando alla descrizione del suo giovane compagno di stanza.    E’ lui che ce lo introduce, che ci racconta come vive in una casa con la moglie ”già vecchia, grassa e deforme” che cucina e cerca di badare ai figli in una casa caotica in cui convivono con vari altri famigliari, tutti più o meno dipendenti dal povero stipendio di Raif Effendi, che tutto sopporta con passiva rassegnazione, dandocene un ritratto e implicitamente un giudizio umanamente piuttosto negativo. Questo finché gli consegna un taccuino nero e tutto prende un’altro ritmo e conquista con la rivelazione narrata in prima persona di una passata gioventù vitale e di amore travolgente di Raif Effendi a 25 anni nella Berlino della repubblica di Weimar.E’ un diario (che comincia a pagina 57) fitto e scritto a mano in cui sentiamo l’eco della voce del protagonista, e seguiamo sino alla sua nuova vita, sposata un’altra donna a Ankara e alle parole finali: ”devo nascondere ogni cosa, ogni cosa e, soprattutto, la mia anima, in un luogo dove nessuno potrà trovarla”. Si tratta di ricordi che riempiono una vita, che la accendono interiormente, grazie a quei pochi mesi vissuti anni e anni prima, ma che lo fanno sentire ormai come ”sepolto in un corpo estraneo”. Un romanzo d’amore quindi del primo Novecento, molto romantico, dalla scrittura nitida e lineare, delicatamente poetico e attento ai nodi psicologici, ambientato però in una città che vive anni di grande vivacità e modernità intellettuale e politica, di cui Maria Puder, artista di assoluta indipendenza, pittrice che la sera canta al cabaret Atlantik, e da cui è conquistato prima da un suo autoritratto con cappotto di pelliccia, immagine che lo affascina magnetica, esposta in una mostra di artisti nuovi, poi da lei di persona quando riesce a trovarla e questa lo avvicina sfacciata e con modi diretti quasi maschili. E’ lei – scriverà poi – che gli ha insegnato che ha un’anima”, a lui pronto a scappare davanti a una donna per il terrore che potesse capire i suoi sentimenti segreti e lo giudicasse un miserabile.    Un romanzo sul mistero che l’altro, un qualsiasi altro essere umano, porta in sé e contro la presunzione di giudicare gli altri senza voler tener conto che ”il più semplice, il più sfortunato e, addirittura, il più sciocco degli uomini possiede un universo interiore meraviglioso e complesso al punto da destar stupore”. Un romanzo sulla passione, ma anche sulla scoperta che tra due persone anche molto intime ci si può conoscere solo fino a un certo punto, sul fatto che amare è difficile perché allentare le difese fa paura. Un romanzo su momenti di esaltazione e altri di disperazione, sulla dedizione che vince e scioglie ogni resistenza, ogni solitudine, ma anche cechoviano nel destino e le coincidenze che finiscono per allontanare dolorosamente e disilludere due vite che finalmente si erano trovate.
Il libro, scritto nel 1940-41 e ripubblicato di recente, è diventato velocemente un best seller tra i giovani contestatori nella Turchia di Erdogan e poi in molti paesi, facendo riscoprire Sabahattin Ali, attivista comunista, narratore, poeta, giornalista e insegnante turco di origini bulgare, ucciso a 41 anni nel 1948 mentre cercava di fuggire dal suo paese in Europa, da un sicario del governo di Atatürk che, per la sua militanza politica, lo aveva già incarcerato diverse volte.

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Sanremo, 9,1 mln e 47.3% per 2/a serata
Ascolti in linea con l’edizione 2018

SANREMO07 febbraio 201910:19

– Sono stati 9 milioni 144 mila, pari al 47.3%, i telespettatori che hanno seguito il 6 febbraio su Rai1 la seconda serata del Festival di Sanremo di Claudio Baglioni. Gli ascolti sono sostanzialmente in linea con quelli di un anno fa, quando la seconda serata del festival ottenne una media di 9 milioni 687 mila spettatori pari al 47.7% di share.
La prima parte della seconda serata (dalle 21.26 alle 23.50) ha avuto 10 milioni 959 mila spettatori con il 46.4%; la seconda (dalle 23.55 all’1.04) 5 milioni 260 mila con il 52%.
Nel 2018 la prima parte della seconda serata aveva raccolto 11 milioni 458 mila spettatori con il 46.6%, la seconda 5 milioni 867 mila con il 52.8%.
La seconda serata del Baglioni bis ha scontato il tradizionale calo di ascolti rispetto al debutto (seguito da 10 milioni 86 mila telespettatori con il 49.5%). Nel 2018 la seconda serata fece segnare un calo più netto (dal 52.1% al 47.7%).

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La frontiera amara tra pellerossa e bianchi
Dopo Torino arriva in sala ‘Land’ di Jalali

07 febbraio 201912:33

In ‘Land’, scritto e diretto dal regista iraniano Babak Jalali, ci troviamo in una delle tante frontiere senza giustizia che dividono ricchezza e povertà: la riserva indiana di Prairie Wolf. Qui vive la famiglia dei Denetclaw, protagonista della storia. Da una parte una cultura, quella dei nativi americani, relegata ai margini e, dall’altra, quella di chi ha vinto ed, esattamente in mezzo, un chiosco-bar dove gli indiani attingono a quell’alcol che li stordisce e che non possono portare dentro la riserva (è proibito). Questo, in estrema sintesi ‘Land’, già passato a Festa Mobile al Torino Film Festival – una co-produzione Italia (Asmara Films e Rai Cinema), Francia, Olanda e Messico – e ora in sala dal 21 febbraio con Asmara Films.

Quando nella riserva la famiglia dei Denetclaw riceve la notizia della morte di Floyd, il figlio minore, in combattimento in Afghanistan, parte la lunga attesa del corpo del ragazzo che deve essere riportato a casa per la sepoltura. Wesley (James Coleman) il più giovane dei figli ancora in vita è un alcolista da tempo e passa le sue giornate a procurarsi birra nel negozio di liquori di Sally (Florence Klein) appena fuori della riserva.    Quando la già difficile relazione tra le due comunità i nativi e i bianchi si esaspera sarà proprio un Wesley ubriaco come sempre ad esserne vittima. Toccherà all’introverso Raymond (Rod Rondeaux), fratello maggiore ed ex alcolista con tanto di moglie e due figli, a ritrovare l’orgoglio della sua razza ormai seppellito da troppo tempo.

“Mi hanno sempre affascinato le comunità perdute e le terre da tempo dimenticate – ha spiegato il regista -. Con ‘Land’ ho voluto raccontare una di queste comunità, una tribù di nativi americani che abita in una delle riserve indiane degli Stati Uniti. L’aspetto che più mi interessava della vita contemporanea nelle riserve è come questa sia influenzata dal rapporto tra la comunità indiana e quella dei bianchi sia a livello locale che nazionale comunque – spiega ancora il regista di questa coproduzione in cui manca l’America – non abbiamo trovato disponibilità da parte dei produttori degli State forse è una storia che non vogliono ricordare”.

Ci tiene poi a dire Babak Jalali, classe 1978, regista/sceneggiatore/produttore nato in Iran e cresciuto a Londra: “Questo comunque non è un film documentario. Ovviamente la sceneggiatura è stata scritta dopo ricerche e conversazioni con le persone che vivono in quei luoghi, volevo soprattutto raccontare quelli che si barcamenano in una vita apparentemente senza speranza. Il caso di Raymond che vive una vita di quieta disperazione e che osserva tutto intorno ciò che accade alla sua famiglia sentendosi incapace di fare alcunché, mentre tutto va in rovina. Ma cosa succede – conclude il regista – a un uomo che viene spogliato della sua dignità e di conseguenza della sua vita?”.
Baglioni, terzo Festival? ‘Voglia c’è’De Santis, prematuro parlarne ma nessuna esclusione

SANREMO07 febbraio 201913:42

– Un Baglioni ter? Nonostante il clima non esattamente rilassato all’Ariston, il direttore artistico non esclude la possibilità di tornare anche l’anno prossimo ad occuparsi del festival di Sanremo. “Potrei diventare ‘aggressore artistico’, mi farebbe piacere – ammette l’artista in conferenza stampa -. E’ un impegno grande e bisogna sempre dimostrare di fare di più e diversamente. Forse, per una missione verso la parte musicale, un po’ di voglia ci potrebbe essere. D’altro canto vorrei potermi dedicare anche alle mie cose e farmi un po’ meno nemici… Potrei venire da ospite se mi ospitano”.
Lascia aperta la porta anche la direttrice di Rai1 Teresa De Santis: “l’organizzazione corale cui faccio sempre riferimento, non esclude automaticamente che sia Claudio a occuparsi di questa coralità. E’ un lavoro che dovrebbe essere fatto sul progetto importante che è il 70/o del festival. Ritengo, sia prematuro parlarne. Ma non escludo che possa essere un progetto di Claudio. Dateci tempo per sederci e riflettere”

Ligabue ospite della serata dei duettiIl 7 si parte con Mahmood, chiudono D’Angelo e Livio Cori

SANREMO07 febbraio 201913:43

– Luciano Ligabue sarà l’unico ospite musicale di venerdì 8 febbraio, serata dei duetti, al festival di Sanremo. Lo ha confermato il vicedirettore di Rai1 Claudio Fasulo in conferenza stampa.
Per giovedì 7 questo è l’ordine di uscita dei 12 artisti in gara stasera al Festival di Sanremo: Mahmood, Enrico Nigiotti, Anna Tatangelo, Ultimo, Francesco Renga, Irama, Patty Pravo con Briga, Simone Cristicchi, Boomdabash, Motta, The Zen Circus, Nino D’Angelo e Livio Cori.SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

Massive Attack a Milano festa trip-hop
Radici e commento sul presente in show per 21 anni ‘Mezzanine’

MILANO07 febbraio 201914:01

– Un’ora e quaranta minuti di immagini sparse, bassi plumbei e voci eteree per celebrare i vent’anni più uno di un caposaldo del trip-hop: questo propongono i Massive Attack, che al Forum di Assago hanno fatto cantare migliaia di persone nella prima di tre tappe italiane del loro ‘Mezzanine XX1 Tour’.
Le leggende del Bristol Sound hanno proposto per intero la tracklist di ‘Mezzanine’, album del 1998 nel quale alle influenze dub e hip-hop tipiche della loro musica si aggiunsero elementi rock e new wave. E il concerto vuole mettere in chiaro proprio le radici di quel disco, quelle che 21 anni fa venivano tradotte in sample e citazioni: al Forum, invece, con una band di sei elementi, Robert Del Naja e Gran Marshall hanno esposto chiaramente quei legami, eseguendo a loro modo alcune di quelle canzoni.
E mentre tensioni sociali e psicologiche si succedono sugli schermi, la musica ha trovato momenti di astrazione celestiale grazie anche alla partecipazione di Elizabeth Fraser, la voce dei Cocteau Twins.
Sicilian style arriva la “cannolo bag”A Castellamare del golfo un laboratorio tra merletti e ‘coffe’

CASTELLAMARE DEL GOLFO (TRAPAN07 febbraio 201914:08

– Arte da indossare per parlare di tradizione siciliana con creazioni originali, assolutamente inusuali, certamente uniche. La “cannolo bag” è accattivante nel nome e nel colpo d’occhio, come la “tamburo bag” che riporta a carretti ed opera dei pupi o la ormai più nota “coffa”, di derivazione contadina. Giusy Di Benedetto la stilista che ha inventato questa nuova moda, si è ritagliata uno spazio nel cuore del centro storico di Castellammare, un laboratorio artigianale che sta riscuotendo grande consenso e spesso buone commesse non solo in Italia ma anche all’estero: Germania e Francia, perfino Stati Uniti e Russia. In quell’angolo quasi nascosto di via Marconi, in un tripudio di merletti e nastrini che parlano siciliano, a 50 anni Giusy Di Benedetto dal nulla si è creata una nuova attività con in mano idee e fantasia. Presa una “coffa” ha cominciato a ricamarci su. Non ha mai fatto la sarta, racconta, ma nella sua seconda giovinezza la creatività è diventata abilità artigianale.
Ponte Calatrava, pietra invece del vetroTroppo fragili e pericolosi, lavori costeranno 40 mila euro

VENEZIA07 febbraio 201914:26

– Via i lastroni di vetro, troppo fragili per sostenere il passaggio continuo dei turisti e insicuri nelle giornate di pioggia o neve, per far posto alla più tradizionale trachite. Il ponte della Costituzione di Venezia, progettato dall’archistar Santiago Calatrava, sta per cambiare volto. Il Comune ha avviato la sostituzione di alcune parti in vetro del manufatto. Per ora, conferma l’assessore Francesca Zaccariotto, si procederà al cambio dei soli pianerottoli in vetro. Un lavoro, gestito da Insula, che durerà 30 giorni per un importo complessivo di 40 mila euro.
Calzature: 9,6 mld, record di exportMa calano produzione, numero di aziende e occupati

07 febbraio 201916:01

– Le calzature Made in Italy registrano nell’anno appena trascorso il record assoluto per il valore dell’export che è salito a 9,6 miliardi di euro. Rallenta per contro la produzione Made in Italy (-2,6%, quasi 5 milioni in meno a confronto con il 2017), e anche i quantitativi dell’export (-2,3%). L’ andamento divergente tra quantità e valori, se da un lato conferma l’eccellenza riconosciuta dai buyer esteri alla produzione italiana nell’alto di gamma, dall’altro ribadisce il ruolo ormai determinante svolto dai grandi brand internazionali del lusso. Questi i dati principali del settore secondo le elaborazioni condotte dal Centro Studi di Confindustria Moda e diffusi oggi da Assocalzaturifici alla vigilia della 87/a edizione di Micam, la rassegna internazionale delle calzature in programma da domenica 10 al 12 febbraio alla Fiera di Milano.
Sotto18 racconta l’amore per i selfieCompie 20 anni e indaga il mondo dell’autorappresentazione

RINO07 febbraio 201916:13

– Per i suoi 20 anni, Sotto18 Film Festival & Campus, rassegna di cinema per i più giovani, diretto da Stefano Della Casa, entra a testa bassa nel mondo dei giovani, nell’amore per i selfie e per l’autorappresentazione.
Come racconta il titolo ‘Me, myself(ie) and I’.
La rassegna, al Cinema Massimo dal 15-22 marzo, verrà presentata a giorni, ma oggi all’Aiace, che lo organizza insieme alla Città di Torino, sono state fatte anticipazioni. Come la retrospettiva sull’autorappresentazione insita nel cinema, si pensi a certi film di Agens Varda, Jean-Luc Godard, Jafar Panahi, l’omaggio a due personaggi dei cartoon che compiono 90 anni, Braccio di Ferro e Tintin, un ricordo del regista morto la settimana scorsa Beppe ‘Pe’ Calopresti, l’anteprima del film ‘Diamantino’, reduce dal grande successo all’ultimo festival di Cannes. Da segnalare il record di film prodotti dalle scuole inviati al concorso, 300 tra i quali ne sono stati selezionati 177 e la collaborazione con l’Università e il mondo cultura cittadino.

Al Duse di Bologna una Carmen danzataIl 13 febbraio, musiche Bizet affiancate da flamenco popolare

BOLOGNA07 febbraio 201918:04

– Il Teatro Duse di Bologna ospiterà il 13 febbraio alle 21 un allestimento della ‘Carmen’ che alle musiche di Georges Bizet affianca la musica popolare flamenca.
‘Carmen’ è presentata dalla Compagnia Ballet Flamenco Espanol, con coreografie di Tito Osuna.
Nell’atmosfera di una Spagna antica e affascinante, lo spettacolo mette in scena tutta la sensualità, l’eleganza e forza del flamenco, traendo spunto sia dai quattro quadri che compongono l’opera sia dalla novella di Mérimée, da cui nasce il soggetto di ‘Carmen’. In esso si intrecciano diversi stili di danza facendo rivivere il potente carattere dei toreri e la passionalità gitana. Un allestimento che reinterpreta e rende in scena tutta l’audace sensualità del capolavoro di Bizet. Ad accompagnare i ballerini e solisti del Ballet Flamenco Espanol le musiche eseguite dal vivo da un ensemble composto dalle chitarre di Antonio Sanchez e Paco Soto, dal flauto di Pedro Esparza e dai cantaoras Paz de Manuel e Desire Paredes

SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

Woody Allen fa causa ad Amazon Studio
Wsj, regista vuole 68 mln dollari danni per violazione contratto

NEW YORK07 febbraio 201918:28

Woody Allen fa causa agli Amazon Studios, accusandoli di aver violato il contratto rifiutandosi di distribuire il suo film ‘A Rainy Day in New York’. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, Allen nella sua azione legale punta a ottenere 68 milioni di dollari in danni. Nella documentazione Allen afferma che Amazon si e’ tirata indietro dall’accordo lo scorso giugno dopo il riemergere dell’accusa che il regista-attore ha molestato la sua figlia adottiva, Dylan Farrow.
Ozzy Osbourne in ospedale per influenzaPadrino Heavy Metal aveva già cancellato alcune tappe tour 2018

NEW YORK07 febbraio 201919:22

– Ozzy Osbourne è stato ricoverato in ospedale per complicazioni da influenza. Lo ha rivelato la stessa moglie Sharon in un tweet. “Come alcuni di voi hanno sentito – si legge – Ozzy è stato ricoverato a causa di alcune complicazioni da influenza. I suoi medici ritengono che questa sia la via migliore per un recupero rapido. Grazie a tutti per l’affetto e la preoccupazione”. Osbourne, 70 anni, considerato il padrino dell’heavy metal, aveva già cancellato l’anno scorso alcune tappe del suo tour americano a causa di un’infezione alla mano, mentre la scorsa settimana è stato annunciato le tappe nel Regno Unito ed Europa del suo ‘No More Tours II’ sono state posticipate per ordine dei medici.
Addio a Rosamunde Pilcher, la signora dei romanzi rosaAveva 94 anni, ha venduto milioni di libri

LONDRA07 febbraio 201920:48

-Snobbata da una parte della critica, amata dal pubblico dei lettori e soprattutto delle lettrici di mezzo mondo: è morta a 94 anni in Scozia, sua terra d’adozione, Rosamunde Pilcher, scrittrice di racconti ‘rosa’ e romanzi sentimentali di fama mondiale fra cui il bestseller ‘The Shell Seekers’ (I Cercatori di Conchiglie). Elegante, sorridente e appartata, Pilcher – nata Rosamunde Scott in Cornovaglia, nel sud-ovest dell’Inghilterra, da un comandante di Marina, Charles Scott, e da sua moglie Helene – si è spenta dopo una breve malattia, come ha reso noto il suo agente citato dai media britannici. Autrice di novelle brevi e di 28 romanzi pubblicati fra il 1949 e il 2000, quando decise di ritirarsi, iniziò a scrivere con lo pseudonimo Jane Foster, per poi firmare col proprio nome a partire dal 1955. In totale i suoi libri hanno venduto circa 60 milioni di copie: accolti sempre con perplessità e talora con aperta sufficienza dai recensori accademici e nondimeno dalla benevolenza di un vasto pubblico che ne ha fatto una regina nel suo genere letterario. Un pubblico dalla lacrima facile, come lei stessa riconosceva, mantenendo un profilo di modestia sul proprio valore narrativo. Ma comunque una garanzia di popolarità e seguito internazionale, mai venuto meno e consolidato anche grazie a numerosi adattamenti cinematografici e televisivi. ‘I Cercatori di Conchiglie’ vendette da solo svariati milioni di copie, restò 49 settimane in testa alla classifica del New York Times dei bestseller Usa, per essere poi trasposto in una prima miniserie tv con protagonista Angela Lansbury nel 1989, quindi in una piece teatrale nel 2005, e ancora, nel 2006, in una seconda miniserie interpretata da Vanessa Redgrave. Scelta come Big Read del 2003 dalla Bbc su indicazione del pubblico del Regno Unito, divenuta un’icona della pop cultura anche in Germania per le sue descrizioni romantiche della costa della Cornovaglia, fu infine decorata decorata con l’Ordine dell’Impero britannico e con il titolo di ‘dame’ da Elisabetta II. Indicata nella metà degli anni ’90 come una delle donne con i più ricchi guadagni personali della Gran Bretagna, dame Rosamunde si vide assegnare nel 2002 pure il British Tourism Award per la sua promozione – per via letteraria – dell’isola. Sposata dal 1946 con Graham Hope Pilcher, eroe di guerra e poi imprenditore, ebbe un matrimonio durato 63 anni, fino alla morte di lui nel 2009, avvenuta a Dundee, dove la coppia si era stabilita e aveva messo su famiglia. Lascia due figli – fra cui lo scrittore Robin Pilcher – due figlie e 14 anni nipoti. Oltre all’affetto e al rimpianto di una schiera planetaria di lettrici e lettori

Vasco ha 67 anni, grazie per l’affetto!Due video su Fb per festeggiare la ricorrenza e per Sanremo

BOLOGNA07 febbraio 201919:30

– Oltre cinquantamila ‘Mi piace’ in 12 ore, 32mila condivisioni e più di diecimila commenti per il video che Vasco Rossi ha pubblicato su Facebook in occasione del suo compleanno. “A 67 anni suonati… Voglio condividere con voi questo straordinario regalo. Grazie a tutti per l’affetto!”, scrive il Blasco sul social, mentre nel video di un minuto, sulle note live di ‘Anima fragile’, scorrono immagini della sua vita: da quand’era bambino, con i genitori, agli studi di Punto Radio, dai primi concerti ai trionfi, assieme a don Ciotti o con il produttore Guido Elmi, scomparso a fine luglio 2017, un mese dopo lo storico ‘Modena Park’.
Appena poche ore prima Vasco aveva postato un altro video, di 15 secondi, nella ricorrenza del festival di Sanremo, con la scritta “In bocca al lupo… a tutti!”. Un veloce passaggio di immagini da Sanremo 1983, quando si classificò al penultimo posto con ‘Vita spericolata’, allo stesso brano riproposto due anni fa al concerto modenese da ‘record mondiale’.
NY al via con Ralph Lauren ew Tom FordGrande assente Calvin Klein dopo divorzio Raf Simons

NEW YORK07 febbraio 201919:37

– Grande assente Calvin Klein dopo il divorzio in dicembre dal belga Raf Simons, le sfilate di New York hanno preso il via con Ralph Lauren e Tom Ford. Giocando d’anticipo sul suo solito slot a fine settimana della moda, Ralph ha presentato la sua collezione “see now-buy now” per la primavera 2019 in un pop up store allestito nel suo negozio su Madison Avenue. Il nuovo Ralph Cafe’ ha fatto da sfondo a una linea di pezzi iconici tutti realizzati in Italia in perfetto stile Lauren: giacche militari da marina o da ussaro indossate su pantaloni palazzo molto fluidi, abiti di pelle da cocktail, seta, lame’, paillettes. C’è anche la nuova borsa modello RL 50.
Da Tom Ford i pantaloni di satin a vita alta, con pence e risvolti alle caviglie sono protagonisti in toni polverosi di azzurro, verde, rosa, viola. Gli iconici smoking dell’era Gucci sono in velluto scarlatto. Preziosi i cappotti in pelliccia color asfalto e glicine. Sempre in pelliccia i cappelli a tesa.
Restaurata ‘La vecchia’ di GiorgioneEsposta all’Accademia partirà presto per un tour negli Usa

ZIA07 febbraio 201920:01

– E’ stato presentato, oggi, in anteprima alle Gallerie dell’Accademia di Venezia il restauro de ‘La Vecchia’ di Giorgione. L’opera va in visione al pubblico prima della sua partenza per gli Stati Uniti, dove sarà protagonista di due importanti appuntamenti espositivi presso il Cincinnati Art Museum, Ohio (15 febbraio – 5 maggio) e il Wadsworth Atheneum di Hartford, Connecticut (15 maggio – 4 agosto). “In seguito al trattamento conservativo durato sette mesi torna visibile al pubblico nelle sue migliori condizioni di lettura estetica, una delle opere più enigmatiche del Cinquecento” dicono i curatori del restauro. Un soggetto, quello de ‘La Vecchia’, difficilmente classificabile: rappresentazione realistica della senescenza e allegoria del tempo che scorre, cui rimanda la scritta del cartiglio. Un capolavoro che trova la sua ispirazione nella ritrattistica di Leonardo, così come in Albrecht Dürer e nella pittura nordica.

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Berlino: apre danese Scherfig
“The Kindness of Strangers”, quel sentimento oggi così “urgente”

BERLINO07 febbraio 201920:42

Il tocco delicato di una donna, che crede “non solo nella speranza ma nella comunità”, ha aperto oggi la Berlinale del 2019. E la favola metropolitana, scritta e diretta dalla danese Lone Scherfig, che porta al festival la lotta per la sopravvivenza di una madre con due figli, in una New York sognata e ostile, ha subito creato una chiara assonanza con lo slogan dell’ultimo festival di Dieter Kosslick, “il privato è politico”. Il titolo è un manifesto “The Kindness of Strangers”. E la “morale”, semplice, certamente buonista ma sentita, viene fuori con evidenza: la miseria vince sulla solitudine. Ma la spinta solidale di ciascuno può intercettare chi è destinato a perdersi, nel freddo e di fronte alla fame, fra le strade affrontate a mani nude di una grande città, creando una rete che lo salva.Un elogio esplicito della compassione, sentimento che nella società di “oggi è urgente”, secondo la parola scelta dalla regista (la stessa di “An education”) in conferenza stampa, subito dopo la prima proiezione. Chi vuol cogliere un riferimento ai profughi e all’ostilità crescente nell’occidente che si barrica in casa, fomentato dalle paure alimentate dalle destre, non sbaglia. “Gruppi sono chiamati a prendere posizioni gli uni contro gli altri. Le persone invece si mettono insieme, quando non vengono manipolate. E questo film ne è un meraviglioso esempio”, ha detto Bill Nighy (la rockstar di “Love Actually”), che stavolta interpreta il ruolo del proprietario, distinto e decaduto, di un vecchio ristorante russo, nel quale trova lavoro il giovane Marc, il francese Tahar Rahim, e dove va qualche volta a cena Alice, Andrea Riseborough, angelo e collante della vicenda, i cui protagonisti si aggregano fra un gruppo di ascolto e un ospedale, dove lei svolge la sua missione.Eroina della storia è Clara, Zoe Cazan, in fuga dal marito – poliziotto e padre violento – con i suoi due bambini. Senza soldi, e a bordo di un’auto, che le viene presto sequestrata, la sua sorte sembra segnata. Ma a salvarla è la compassione di perfetti sconosciuti, capaci di rischiare in proprio per fornirle la sponda indispensabile a riemergere dall’incubo di una vita da homeless. Il film ha diviso la critica: si è notata una certa freddezza in sala come in conferenza stampa, dove alcuni applausi, ad attori tutti bravi, sono apparsi di maniera. Ma molti hanno ammesso di essere rimasti commossi da un film in grado di toccare chi a cinema si lascia ancora raccontare una storia. L’avvio della Berlinale ha già segnato questo festival come quello delle donne. Ben sette dei 17 film in concorso sono opera di registe – ma nei prossimi 10 giorni se ne proietteranno circa 400 nelle sale di Berlino – e la giuria è guidata come noto da Juliette Binoche. “Il futuro del film è femminile” si è letto sulla T-shirt indossata dalla giurata Rajendra Roy. E per la Binoche la forte presenza delle donne “è un buon segno, e un passo avanti”.

SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

Livia Massaccesi, “Che fatica le faccine dei big”
Visual designer che ha ideato ritratti,”Silvestri più difficile”

SANREMO07 febbraio 201920:43

– Il ritratto più semplice da realizzare è stato quello di Loredana Bertè, il più difficile quello di Daniele Silvestri. Livia Massaccesi è una giovane visual designer romana, autrice delle “faccine” che ritraggono i cantanti in gara al festival di Sanremo. Un ciuffo, un accenno di barba o labbra più o meno carnose le bastano per immortalare gli artisti in un’immagine iconica. “E’ un lavoro per sottrazione. Mi fermo quando non c’è più la riconoscibilità” racconta

la 34enne, che 4 anni fa ha aperto uno studio tutto suo di grafica editoriale e illustrazione. “Ho fatto uno studio sul tipo di comunicazione che rimandano i volti. I tratti che utilizzo sono le labbra, il profilo del viso, i capelli, barba e baffi nel caso in cui ci fossero”. Il lavoro per Sanremo è iniziato a ottobre, quando il regista del festival, Duccio Forzano, l’ha contattata. “Ma quello effettivo è iniziato verso fine novembre ed è entrato nel vivo a dicembre, quando sono stati annunciati i nomi – spiega lei, che arriva dal mondo della moda e del design -. In tutto ho realizzato 40 ritratti dei Big, band comprese, e 3 dei conduttori. Per ognuno serve qualche giorno. Il più difficile è stato quello di Daniele Silvestri, perché il suo tratto distintivo è il sorriso e gli occhi che sorridono anche. Togliendogli quelli, è stato complicato rendere l’idea del cantante”. Sui capelli blu di Loredana Bertè, invece, non c’è pericolo di confondersi. Le “faccine” sono un progetto iniziato già qualche tempo fa, con 20 artisti simbolo della musica da Lucio Dalla a Mina, da Ornella Vanoni a Franco Battiato, passando per Luigi Tenco. “Altri stanno lavorando nella direzione dell’illustrazione digitale, ma è il punto di vista che è diverso. Ognuno ha la sua cifra stilistica. Io, ad esempio, ritraggo solo il volto senza collo e rigorosamente frontale, quasi a farlo diventare un logo”.

SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

Via terza serata, è Viva l’Inghilterra
Il corpo di ballo in kilt

SANREMO07 febbraio 201921:29

– Il corpo di ballo in kilt, ombrello e bombetta nera, la Union Jack che illumina la parte centrale della platea: l’inizio della terza serata del Festival di Sanremo è con Claudio Baglioni che canta Viva l’Inghilterra.
Venditti scalda l’Aristona 19 anni di distanza dall’ultima esibizione

SANREMO07 febbraio 201922:03

– Antonello Venditti torna a Sanremo – dove non è mai stato in gara – a 19 anni di distanza dall’ultima esibizione e scalda l’Ariston festeggiando i 40 anni di Sotto il segno dei pesci. Toccante il duetto con Baglioni, entrambi al pianoforte, su Notte prima degli esami. Poi il cantautore romano regala il suo panama a una ragazza tra il pubblico.
Lacrime per Alessandra Amorosoinsieme a Claudio Baglioni Io che non vivo

SANREMO07 febbraio 201922:44

– Un pianto liberatorio conclude l’esibizione di Alessandra Amoroso, ospite al festival di Sanremo per festeggiare i suoi 10 anni di carriera. La cantante salentina ha prima intonato il suo ultimo singolo Dalla tua parte, e poi insieme a Claudio Baglioni ha reso omaggio alla celebre canzone di Pino Donaggio Io che non vivo.
Platea in piedi per Simone Cristicchiper Abbi cura di me

SANREMO07 febbraio 201923:24

– Alla fine dell’esibizione del brano Abbi cura di me, la platea si è alzata in piedi per tributare una standing ovation a Simone Cristiccchi, visibilmente emozionato. Ieri, tra i cantanti in gara al festival di Sanremo, lo stesso omaggio era stato tributato unicamente a Loredana Bertè.
L’Ariston si scatena con Raf e TozziPoi con Baglioni in Gente di mare

SASANREMO07 febbraio 201923:

– Tutto l’Ariston balla con Raf e Umberto Tozzi: Il battito animale, Tu, Ti pretendo, Gloria fanno scatenare tutto il pubblico, in prima fila anche Sandra Milo.
Nel 1987, proprio il 7 febbraio, Tozzi vinceva il festival con Morandi e Ruggeri con Si può dare di più, che la sala intona spontaneamente. Poi l’esibizione con Claudio Baglioni in Gente di mare.
Virginia-Vanoni, il duetto è esilarantecantano ‘La gente e me’ di Caetano Veloso

SANREMO08 febbraio 201900:08

– Esilarante duetto sul palco dell’Ariston tra Virginia Raffaele e Ornella Vanoni, una delle vittime preferite delle imitazioni dell’attrice.
Spiritosa, sorprendente, la Vanoni si presenta in completo rosso fuoco e prova a cantare. “Non sei in gara anche quest’anno”, avverte la Raffaele. “2018, 2019, ma è tutto uguale non è cambiato niente, navighiamo a vista”, commenta la Vanoni, che poi prova a prendersi la rivincita su Virginia: “Mi hai rovinato la vita facendomi passare per una rimbambita, una rincoglionita, una maniaca sessuale… Recedi, stai zitta! Quando sei andata da Carlo Conti a fare la mia imitazione, ho passato un anno di inferno! Tutti i tassisti mi chiedevano se fossi stata a Sanremo, sono andata in crisi di identità”.
Poi insieme Virginia e Ornella cantano ‘La gente e me’ di Caetano Veloso: tra un’incertezza più o meno voluta e un buco di memoria, il numero è irresistibile.

SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

Rovazzi show, poi rende omaggio al papà
scatenata versione di ‘Faccio quello che voglio’

SANREMO08 febbraio 201900:47

– Si autodefinisce “distruttore artistico” del Festival, poi debutta all’Ariston come ospite con ‘Andiamo a comandare’: dopo aver condotto Sanremo Giovani insieme a Pippo Baudo, Fabio Rovazzi ‘profana’ il palco ed assiste alle dimissioni ironiche del direttore d’orchestra che dice di avere toccato il punto più basso della sua carriera.
“Troppo ignorante?”, si chiede poi prova a recitare il testo delle altre sue hit, da ‘Tutto molto interessante’ a ‘Volare’, facendone un mash-up, accompagnato da un violinista, prima di lanciarsi in una scatenata versione di ‘Faccio quello che voglio’ con la complicità vocale di Baglioni e l’incursione a sorpresa di Fausto Leali. Infine un momento commovente: un saluto al padre. “Caro Papà… – dice – Non so come contattarti ma Sanremo ha uno share così alto che molto probabilmente arriva fino a lassù. Beh volevo dirti che, in parte, tutto questo è anche colpa tua. E volevo salutarti, visto che l’ultima volta non ho fatto in tempo”, conclude.

Serena Rossi commuove, omaggio a Mimì’Era una grandissima artista, una grande donna’.

NREMO08 febbraio 201900:53

– Si preannunciava come uno dei momenti più intensi del festival è lo è stato: Almeno tu nell’universo, trent’anni dopo di nuovo sul palco dell’Ariston, nel commovente omaggio a Serena Rossi ha reso a Mia Martini. “Se pensavo a lei prima di conoscerla – ha detto l’attrice, che dà il volto all’artista nella fiction Io sono Mia, in onda il 12 febbraio su Rai1 – pensavo a un’ingiustizia, a una violenza, a una discriminazione. E invece era una grandissima artista, una grande donna. Stasera vorrei chiederle veramente scusa per tutto quello che le hanno fatto. Questo film è un atto d’amore per lei, per te Mimì!”.
Sanremo: classifica parziale 3/a serataSimone Cristicchi, Mahmood, Irama, Ultimo: zona blu

NREMO08 febbraio 201900:56

– Alla fine della terza serata, questa la classifica parziale sulla base del voto della sala stampa, che pesa per il 30%. Nella zona alta della classifica, quella blu, si sono piazzati: Simone Cristicchi, Mahmood, Irama, Ultimo; nella zona gialla, quella intermedia, Enrico Nigiotti, Motta, The Zen Circus, Francesco Renga; nella zona bassa, quella rossa, Anna Tatangelo, Nino D’Angelo e Livio Cori, Boomdabash, Patty Pravo con Briga.
A marzo torna La Gabbianella di d’AlòNel ’98 fu caso incassi, è il cartoon italiano più visto

07 febbraio 201916:48

– Ritorna sul grande schermo La gabbianella e il gatto di Enzo d’Alò, distribuito in sala da CG come evento speciale il 21, 22, 23, 24 Marzo. “La gabbianella e il gatto” nel Natale del 1998 tenne testa ai kolossal animati americani raggiungendo al Box Office la cifra record di oltre 20 Miliardi di Lire di incasso, diventando così il cartoon italiano più visto di sempre, amato in Italia e in tutto il mondo. La generazione di bambini che apprezzò il film quando uscì in Italia nel 1998, potrà rivederlo ed emozionarsi oggi come allora; mentre per i nuovi piccoli spettatori “La gabbianella e il gatto” sarà una sorpresa di cui innamorarsi per la prima volta. Ispirato al capolavoro best-seller di Luis Sepúlveda “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” (Guanda Editore) il film, diretto dal maestro Enzo d’Alò e sceneggiato insieme a Umberto Marino, segnò un passo importante per l’animazione italiana, con un budget mai visto prima e un’accoglienza di pubblico straordinaria.         [print-me title=”STAMPA”]

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RAI: LA LINEA DEL NUOVO AD FABRIZIO SALINI

Tempo di lettura: < 1 minuti

RAI: LA LINEA DEL NUOVO AD FABRIZIO SALINI

AGGIORNAMENTO DELLE 21:38

DI VENERDì 01 FEBBRAIO 2019

RAI: LA LINEA DEL NUOVO AD FABRIZIO SALINI

Razionalizzazione e contenimento dei cachet per conduttori e talent: è la linea del nuovo ad Rai Fabrizio Salini nel quadro del rinnovamento della tv pubblica previsto nel nuovo piano industriale. In quest’ottica – come anticipa il sito Dagospia – è stata rinviata a marzo l’opzione per il rinnovo del contratto di Bruno Vespa, per discutere al meglio i dettagli dell’accordo e ridefinire impegni e risorse, nell’ambito di una discussione costruttiva. Nell’ultimo rinnovo, annunciato in cda a settembre 2017 dall’allora direttore generale Mario Orfeo, il contratto di Vespa era già stato sforbiciato di oltre il 30%, arrivando a 1 milione 200 mila per 120 serate, con una durata non più triennale ma biennale (con opzione per il terzo anno).
“Abbiamo concordato con l’azienda – spiega Bruno Vespa – di rinviare a metà marzo l’opzione per il rinnovo del contratto dopo l’approvazione del piano industriale”.
Sarebbe in corso anche una trattativa con Fabio Fazio per arrivare a una ridefinizione dell’accordo che punti a una riduzione dei costi. L’attuale compenso del conduttore di Che tempo che fa è di circa 2,8 milioni l’anno.         [print-me title=”STAMPA”]

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MORTO L’ATTORE DICK MILLER

Tempo di lettura: < 1 minuti

MORTO L’ATTORE DICK MILLER

AGGIORNAMENTO DELLE 06:39 in “SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA”

delle 06:39 di giovedì 31 gennaio 2019

MORTO L’ATTORE DICK MILLER

LOS ANGELES (USA)

– E’ morto all’età di 90 anni l’attore americano Dick Miller.
Sulle scene per 60 anni, Miller è noto in particolare per il suo ruolo di Murray Futterman nella famosa commedia horror ‘Gremlins’ del 1984 diretta da Joe Dante e prodotta da Steven Spielberg.
Si ricordano tra le altre anche le sue apparizioni nel primo ‘Terminator’ di James Cameron e nella serie tv ‘Saranno famosi’ degli anni ’80.         [print-me title=”STAMPA”]

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CENTINAIO: “RILANCIARE FILIERA RISO”

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CENTINAIO: “RILANCIARE FILIERA RISO”

AGGIORNAMENTO DELLE 11:32

DI DOMENICA 20 GENNAIO 2019

CENTINAIO: “RILANCIARE FILIERA RISO”

VERCELLI

– “Per rilanciare la filiera del riso faremo partire immediatamente un tavolo presso il ministero”. Lo ha detto il ministro delle politiche agricole, Gian Marco Centinaio, ospite a Vercelli delle associazioni di categoria e risicoltori per parlare della reintroduzione dei dazi per il riso proveniente da Cambogia e Myanmar. “La clausola – ha detto – è un obiettivo

su cui abbiamo lavorato per anni, partito dal precedente Governo e quindi diamo merito a chi ci ha preceduto. E’ un risultato non solo di Gian Marco Centinaio, ma di tutto il mondo risicolo italiano, quindi politica, associazioni di categoria, i risicoltori”.
Centinaio ha osservato che in Cina (dove andrà domani) si parla di “riso italiano di una qualità che batte qualsiasi altro” e, dopo avere spiegato che la strada giusta è quella della “qualità che batta la quantità”, ha auspicato un piano risicolo nazionale: “Lo abbiamo fatto partire per la pasta e per il grano. L’Italia e il riso italiano non possono non averlo”.         [print-me title=”STAMPA”]

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MORTA JO ANDRES

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MORTA JO ANDRES

AGGIORNAMENTO DELLE 03:54

DI LUNEDì 14 GENNAIO 2019

MORTA JO ANDRES

LOS ANGELES (USA)

– E’ morta a 64 anni Jo Andres, regista e coreografa moglie dell’attore Steve Buscemi.
Il rappresentante della famiglia, Staci Wolfe, ha confermato ieri sera il decesso, senza specificarne la data e le cause.
Della Andres si ricorda in particolare il pluripremiato cortometraggio del 1996 ‘Black Kites’.
Lei e Buscemi si erano sposati nel 1987 e hanno avuto un figlio insieme nel 1990, Lucian.         [print-me title=”STAMPA”]

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SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

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SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

DALLE 03:00 DI MARTEDì 08 GENNAIO 2019

ALLE 01:36 DI MERCOLEDì 09 GENNAIO 2019

SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

Addio William Sheppard, da Star Trek a Criminal Minds
Aveva 86 anni, a dare la notizia il figlio attore Mark

08 gennaio 2019 03:00

Ha interpretato ben 4 personaggi diversi nella saga di Star Trek, è stato Canton Everett Delaware III in Doctor Who, ha recitato in tantissime serie tv da Criminal Minds a Cold Case ed è stato un grande interprete a teatro. Si è spento a 86 anni l’attore britannico William Morgan Sheppard e a darne la notizia con un commovente messaggio sui social è il figlio, a sua volta noto attore, Mark Sheppard.
“Mia madre era al suo fianco, sono grato che non abbia dovuto soffrire più. Grazie per i vostri pensieri gentili, amore e preghiere” scrive Sheppard.

L’ora della verità per Johnny DeppDal 10 gennaio, ma in Usa thriller su detective Poole è bloccato

08 gennaio 201912:18

– In sala dal 10 gennaio, distribuito da Notorius Pictures, arriva in anteprima mondiale il nuovo film di Johnny Depp, City of Lies – L’ora della verità di Brad Furman bloccato in via precauzionale negli Stati Uniti, dopo aver avuto gravi problemi produttivi. Tratto dal romanzo candidato al Premio Pulitzer, Labyrinth di Randall Sullivan, City of Lies – L’ora della verità è un thriller evocativo e provocatorio, basato su fatti realmente accaduti, sul desiderio di giustizia e sulla ricerca della verità sopra ogni cosa.
Johnny Depp interpreta l’ex detective Russell Poole, noto per aver indagato sulla morte dei rapper Tupac Shakur e The Notorious B.I.G., assassinii tuttora rimasti irrisolti. Al suo fianco, nel ruolo di un giornalista che aiuta Poole nelle ricerche, il premio Oscar Forest Whitaker che torna a recitare con Depp a distanza di trent’anni, dopo il cult di Oliver Stone Platoon. Tra i doppiatori del film, che omaggia Tupac prestandogli la voce, Ghali, giovanissimo ma già affermato fenomeno trap.
Margot Robbie sarà BarbieAccordo Mattel-Warner Bros, nell’anno del 60/mo della bambola

08 gennaio 201916:06

– Compie 60 anni a marzo, ma se li porta decisamente bene Barbie e festeggia con un debutto ad Hollywood.
La bambola sarà interpretata in carne, ossia e capelli biondi da Margot Robbie nel primo film Live-action (dopo diversi di animazione). Mattel ha raggiunto un accordo con Warner Bros per la produzione e l’annuncio mette le ali ai titoli Mattel, che salgono all’avvio degli scambi a Wall Street del 4,77%.
Margot Robbie, che lo scorso anno ha sfiorato l’Oscar con l’interpretazione della pattinatrice Tonya, è attesa in sala il 17 gennaio come coprotagonista di Maria regina di Scozia, in cui interpreta la regina Elisabetta I. Nel nuovo atteso film di Tarantino è Sharon Tate in Once Upon a Time in Hollywood, incentrato sugli orribili fatti di sangue avvenuti al numero 10050 Cielo Drive a Los Angeles per mano di Charles Manson. “Nei suoi quasi 60 anni, Barbie ha consentito ai bambini di immaginarsi in ruoli dalla principessa al presidente. Sono onorata” ha detto l’attrice e produttrice australiana, 29 anni.
Un gorilla salva la famiglia di MatanoNel film di Miniero, Cristiana Capotondi, Petrolo e Scianna

08 gennaio 201919:37

– ‘Attenti al gorilla’ di Luca Miniero con Frank Matano e Cristiana Capotondi, film che ricalca il titolo di una famosa canzone di Fabrizio De André (a sua volte ripresa da Georges Brassens), è una rumorosa commedia con protagonista la forza terapeutica degli animali, tanto più se è quella del più umano di loro: il gorilla. Il film, in sala dal 10 gennaio distribuito da Warner Bros, con Lillo Petrolo, Francesco Scianna, Diana Del Bufalo e la voce fuori campo (quella del gorilla) di Claudio Bisio, ha come protagonista Lorenzo (Matano), un avvocato sull’orlo del fallimento professionale e familiare.La moglie Emma (Capotondi) con la quale ha tre figli adolescenti (tra cui due gemelle) vuole solo una cosa da lui: la firma che le permetta il divorzio e la possibilità di sposare la sua nuova fiamma (Scianna). Ma Lorenzo rimanda. Nel frattempo, però, nella sua casa, dove è sempre presente il suo impacciato e mamma-dipendente amico Jimmy (Petrolo), è letteralmente piombato un ingombrante gorilla ‘filosofo’ che lui ha salvato dallo zoo grazie a una causa. Lentamente l’animale, che aspetta come un migrante rifiutato di tornare in Africa, ricucirà tutte le ferite di questa famiglia piuttosto complicata.”Intanto è una storia vera accaduta in America – spiega a Roma Miniero, regista e co-sceneggiatore con Giulia Gianni e Gina Neri -. Il film, girato a Salerno, è sia per i bambini che per i genitori – aggiunge -, insomma è per tutta la famiglia e parla anche di accoglienza e ricostruzione”.”Il gorilla del film – dice Frank Matano, youtuber e personaggio tv confermato per il quarto anno nella giuria di Italia’s Got Talent, – è come il veicolo che scoperchia gli istinti primitivi soppressi ed è anche colui che insegna al mio personaggio a crescere i suoi cuccioli”. Matano, che insieme a Petrolo (il Lillo che fa coppia con Greg) è il vero motore comico di questa commedia, non ha mancato in ‘Attenti al gorilla. Quando la famiglia è una giungla’ (questo il titolo completo), di improvvisare. “Luca Miniero – dice – è molto spiritoso e sul set io e Lillo ci confrontavamo su come fare alcune scene e poi ne parlavamo con lui che era sempre disponibile”.Dice infine Cristiana Capotondi sul valore aggiunto degli animali: “Sono cresciuta con tanti cani che sono molto utili per l’educazione dei bambini. Prendersi cura degli animali domestici – aggiunge l’attrice – è un viatico per una buona educazione ed è certo, come capita nel film, uno stimolo per i figli del protagonista a frequentare di nuovo il loro papà”.

Tiziano Ferro, a novembre il nuovo albumLo sta ultimando insieme al produttore statunitense Timbaland

08 gennaio 201910:32

– Dopo alcune anticipazioni diffuse nei mesi scorsi attraverso i propri social network, Tiziano Ferro annuncia ufficialmente che il 22 novembre uscirà per Universal Music il suo nuovo album di inediti, che sta ultimando insieme al produttore statunitense Timbaland.
Il nuovo lavoro arriva a tre anni di distanza dal precedente Il Mestiere della Vita.
Musenich e Genova, l’ombra del MorandiTra letture cubiste bellezze città, l’incubo del ponte maledetto

GENOVA08 gennaio 201911:17

– Una mostra dedicata “alla genovesità, alla rettitudine dei genovesi”, al loro “saper stare in piedi in una terra complessa, difficile e meravigliosa”. Queste le parole di Enrico Musenich, considerato delfino di Lele Luzzati, che torna a Genova dopo aver assunto l’incarico di direttore allestimenti scenici al ‘Lirico’ di Cagliari e porta in mostra, tra l’altro, un bozzetto del 2013 che, guardato con il senno di poi, sembra premonitore: il ponte Morandi che schiaccia Genova.
La mostra di Musenich ‘Genova Spettacolare’ il cui vernissage è previsto per il 10 gennaio nel centro di Cultura delle attività forensi di Genova, oltre a illustrare la bellezza di una Genova secondo una lettura ‘cubista al contrario’, darà così anche l’opportunità di vedere la tavola sul Morandi realizzata da Musenich nel 2013. Il bozzetto, che non aveva nome, oggi si intitola ‘Come un’ombra nei ricordi’, frase mutuata da un’opera di Friedrich Nietzsche, e mostra un Ponte Morandi incombente.
Un’opera dai toni cupi, così diversa dai colori usati da Musenich per ri-costruire le bellezze di Genova. La mostra resterà aperta fino al 7 febbraio.

Tiromancino, dal 21/1 il tour teatraleSaranno accompagnati dall’Ensemble Symphony Orchestra

08 gennaio 201913:49

– Parte il 21 gennaio “Fino a qui – Tour”, il tour teatrale dei Tiromancino. Federico Zampaglione e soci sono pronti a presentare live, in una versione originale, il loro ultimo progetto discografico “Fino a qui”, prodotto da Trident Music, oltre a molti celebri brani del loro repertorio.
Per la prima volta, i Tiromancino saranno accompagnati dall’Ensemble Symphony Orchestra, che vanta collaborazioni con numerosi artisti di fama internazionale (Sting, Kylie Monogue, Robbie Williams, Sam Smith, Luis Bacalov, tra gli altri).
L’orchestra è diretta dal Maestro Giacomo Loprieno.
Per il concerto di Bologna, il 26 gennaio al Teatro Manzoni, salirà sul palco Luca Carboni che ha duettato con Zampaglione nel brano “Imparare Dal Vento”, contenuto del disco “Fino A Qui”. Queste le date: 19 gennaio, San Benedetto Del Tronto (data zero); 21 gennaio, Firenze; 26 gennaio, Bologna; 27 gennaio, Torino; 28 gennaio, La Spezia; 31 gennaio, Napoli; 3 febbraio, Milano; 14 febbraio, Martina Franca (TA); 1 luglio, Roma.
Turismo: via a progetto Parco Policentrico di Pinocchio

FIRENZE07 gennaio 201917:27

– Prende il via il progetto del Parco Policentrico Collodi Pinocchio, che prevede la realizzazione di nuove attrazioni, oltre alla riqualificazione del parco esistente e dell’intero abitato di Collodi: il progetto vede un forte investimento della Fondazione Collodi, con una prima tranche di circa 3,5 milioni. Il Comune di Pescia sosterrà il percorso attraverso i suoi strumenti di progettazione e pianificazione urbanistica.
“Siamo sulla buona strada, ci è voluto tempo, ma adesso possiamo dire di aver imboccato il giusto percorso grazie anche a un importante lavoro di squadra che diventa fondamentale quando si hanno obiettivi ambiziosi come questo”, ha affermato la vicepresidente e assessore alla cultura della Regione Toscana, Monica Barni, che oggi ha presentato il progetto insieme al sindaco di Pescia Oreste Giurlani e al presidente della Fondazione Collodi Pier Francesco Bernacchi.
L’intero progetto avrà un costo di 50 mln di euro, e la sua realizzazione è prevista in lotti funzionali: il primo di questi sarà costituito dal nuovo Paese dei Balocchi.

Mengoni, altre 5 date per Atlantico TourPoker a Milano, tris a Roma, doppietta a Torino, Bari, Firenze

08 gennaio 201914:13

– A tre mesi dalle cinque anteprime europee dell’Atlantico Tour di Marco Mengoni che anticiperanno il tour europeo previsto per fine 2019, il live nei palasport che debutterà il 27 aprile a Torino, continua ad aggiungere appuntamenti. Cinque le nuove date che si aggiungono al calendario già annunciato: la quarta data di Milano prevista per il 5 maggio, la terza di Roma in programma l’11 maggio, raddoppiano Torino (28 aprile), Bari (14 maggio) e Firenze (22 maggio). Il tour segue la pubblicazione di Atlantico, l’ultimo album di inediti di Mengoni, uscito il 30 novembre per Sony Music, certificato disco di platino.
Queste le date: 8 aprile Berlino, 10 aprile Zurigo, 12 aprile Monaco, 14 aprile Parigi, 17 aprile Madrid. Dopo la tranche europea il tour girerà l’Italia: 27 e 28 aprile Torino, 1, 2, 4 e 5 maggio Milano, 8, 10 e 11 maggio Roma, 13 e 14 maggio Bari, 16 maggio Caserta, 18 maggio Eboli, 21 e 22 maggio Firenze, 24, 25 e 26 maggio Arena di Verona, 29 maggio Rimini, 30 maggio Bologna.
Una piazza Wanda e Salvatore FerragamoL’annuncio del sindaco di Firenze all’inaugurazione di Pitti

FIRENZE08 gennaio 201914:14

– Una piazzetta del centro storico di Firenze in Oltrarno, accanto a Ponte Vecchio, “sarà intitolata a Wanda e Salvatore Ferragamo”, fondatori della storica maison fiorentina: lo ha annunciato il sindaco Dario Nardella all’inaugurazione di Pitti Uomo oggi a Palazzo Vecchio.
Wanda Ferragamo, scomparsa nell’ottobre scorso, è stata ricordata alla cerimonia anche da Antonella Mansi, presidente del Centro di Firenze per la moda italiana. “E’ un grande esempio a cui noi ci ispiriamo”, ha affermato.
20 anni senza De André e il suo pensiero liberoIl valore della sua opera resta intatto nel tempo

08 gennaio 201919:40

– Venerdì 11 gennaio è la data che sancisce i vent’anni dalla scomparsa di Fabrizio De André (il 18 febbraio avrebbe compiuto 79 anni). Ciò che colpisce di questa ricorrenza è il sentimento al tempo stesso di perdita e di presenza perché la sua opera e il suo pensiero rimangono intatte nella sfida del tempo rinnovandosi nel passaggio tra le generazioni. Basta pensare al successo che sta incontrando The André, un ragazzo che con la voce praticamente identica a quella di Faber, il soprannome creato dal suo fraterno amico Paolo Villaggio, rilegge con stile cantautorale i brani più celebri della trap italiana. E’ quello che succede ai grandi autori che sono riusciti a dare alla loro opera un valore universale, a interpretare sentimenti collettivi.Certo oggi, in questa epoca così travagliata, la mancanza del suo pensiero si fa più acuta. Resta la grande lezione di un canzoniere che è un simbolo di attenzione per chi di solito attenzione non ha, quegli ultimi della società che sono i veri protagonisti di un canzoniere dal valore inestimabile. Fabrizio De André è stato un intellettuale dotato di una voce straordinaria che si è votato alla musica dopo il successo ottenuto da Mina con “La canzone di Marinella”, (“senza di lei sarei stato un pessimo avvocato” raccontò) e che, come accade appunto solo con i grandi autori, ha portato fino a vette creative mai più raggiunte, il tessuto creativo generato dalla scuola genovese, quella di Tenco, Bindi, Paoli, Lauzi.De André aveva una straordinaria capacità di rielaborare i materiali, fossero le canzoni di Brassens (“Il gorilla”), l’antologia di Spoon River, l’opera di Edgar Lee Master da cui ha tratto “Non al denaro non all’amore né al cielo”, un album del 1971 che ancora oggi rimane tra i capolavori assoluti della musica italiana, le intuizioni di chi gli lavorava vicino. Come quella di Mauro Pagani che, nel 1984, in anticipo sui tempi, e per questo suscitò l’entusiasmo di David Byrne, lo ha portato nei territori della World Music, in un viaggio attraverso le musiche del mediterraneo che ha generato “Creuza de ma”, un album cantato in genovese dal respiro internazionale. E come non dare un significato simbolico oggi a un’opera basata sul concetto del mare come elemento unificante, vitale, di incontro tra culture diverse? Nel momento in cui si ricordano i vent’anni dalla morte, viene da pensare al valore quasi evangelico dei testi di un autore non credente, ma che aveva rielaborato i vangeli apocrifi (“La buona novella”) e che per tutta la vita si è occupato di chi “viaggia in direzione ostinata e contraria”.Meglio di qualsiasi ragionamento è il testo di “Smisurata preghiera”, ultimo brano dell’ultimo album della carriera di De André, “Anime salve”, scritto con Ivano Fossati e pubblicato nel 1996. Il testo è dichiaratamente ispirato al “Gabbiere” di Alvaro Mutis e lo stesso De André sentì il bisogno di fornirne un’interpretazione: “E’ una specie di riassunto dell’album stesso: è una preghiera, una sorta di invocazione… un’invocazione ad un’entità parentale, come se fosse una mamma, un papà molto più grandi, molto più potenti. Noi di solito identifichiamo queste entità parentali, immaginate così potentissime come una divinità; le chiamiamo Dio, le chiamiamo Signore, la Madonna. In questo caso l’invocazione è perché si accorgano di tutti i torti che hanno subito le minoranze da parte delle maggioranze. Le maggioranze hanno la cattiva abitudine di guardarsi alle spalle e di contarsi… dire ‘Siamo 600 milioni, un miliardo e 200 milioni…’ e, approfittando del fatto di essere così numerose, pensano di poter essere in grado, di avere il diritto, soprattutto, di vessare, di umiliare le minoranze. La preghiera, l’invocazione, si chiama “smisurata” proprio perché fuori misura e quindi probabilmente non sarà ascoltata da nessuno, ma noi ci proviamo lo stesso”. E intanto restano questi versi: “Coltivando tranquilla l’orribile varietà delle proprie superbie la maggioranza sta come una malattia come una sfortuna come un’anestesia come un’abitudine per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore di umanità di verità”.

Pitti Uomo, nuovo guardaroba è BritishLinee pulite, velluti e tartan, retrò da gentiluomo di campagna

08 gennaio 201914:49

– Il nuovo guardaroba maschile presentato a Pitti Uomo n.95 viene rinnovato all’insegna del British style, di un rinnovato stile dalle linee pulite, dai nobili tessuti, dai tocchi retrò riletti in chiave attuale, per un maggior confort e un’eleganza contemporanea.
Ma quanto è British il nuovo vestito maschile (parafrasando una canzone della Dark Polo Gang)? E soprattutto quali griffe hanno interpretato il nuovo classico alla maniera dei sarti anglosassoni? Come primo esempio il marchio Gabriele Pasini per l’A/I 2019-2020 punta al tartan, sviluppato partendo da giacche e camicie, per arrivare a cappotti, sciarpe e cappe, per un total look dal sapore decisamente Old England. Tartan anche da Manuel Ritz. Paoloni abbraccia il mondo della maglieria. Luigi Bianchi Mantova interpreta i codici sartoriali mantenendo l’equilibrio fra calore e leggerezza, tema cruciale per la stagione fredda. Da Lardini è il viaggio il fil rouge della collezione. L.B.M.1911 dipinge uno stile da gentleman di campagna.
Calabresi, traditore con Anna FogliettaProtagonista di Bella figura, poi leader Nord sul set con Bisio

08 gennaio 201914:54

– ”Il tradimento? Si affaccia tutti i giorni, almeno in testa. Poi bisogna vedere come reagisci”.
Parola di Paolo Calabresi (”quattro figli, incredibilmente tutti con la stessa moglie”, scherza), con Anna Foglietta imprenditore rampante e traditore incallito di Bella figura, la nuova commedia di Yasmina Reza che con la regia di Roberto Andò è all’Ambra Jovinelli di Roma dal 9 al 27/1, per riprendere poi la prossima stagione. Nel cast, Simona Marchini, David Sebasti e, alternate, Anna Ferzetti e Lucia Mascino. Ancora a teatro a marzo, con Serena Autieri ne La menzogna di Florian Zoeller, regia di Piero Maccarinelli, ma intanto Calabresi torna sul set per Bentornato Presidente, sequel di Benvenuto Presidente con Claudio Bisio, ora diretto da Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi, in uscita in primavera. ”Nel film – anticipa – sarò un leader del Nord, non molto contento che l’Italia si popoli di persone di lingua e colore della pelle diversa. Ovviamente, un personaggio assolutamente immaginario…”

Charles Freger all’Armani/SilosEsposte oltre 250 immagini, ricerca antropologica sulle comunità

08 gennaio 201914:57

– Una ricerca antropologica che si focalizza su diverse comunità, gli individui che le compongono e i codici di abbigliamento che adottano per far parte del gruppo: è la retrospettiva ‘Fabula’, dedicata al lavoro del fotografo francese Charles Fréger, che aprirà il 12 gennaio all’Armani/Silos in occasione della settimana della moda uomo di Milano.
In mostra, oltre 250 immagini, dalla serie dei nuotatori di pallanuoto – Water Polo – dell’anno 2000 alle immagini più recenti come quelle della serie Mardi Gras Indians, scattata nel 2016. La selezione include ritratti della squadra di pattinaggio su ghiaccio finlandese (Steps), immagini dei giovani lottatori di Sumo (Rikishi) e degli eserciti europei e delle loro uniformi di rappresentanza (Empire), foto di soldati Sikh (Sikh Regiment of India) e degli elefanti di Jaipur (Painted Elephants), fino alle serie Wilder Mann e Yokainoshima, dedicate alle maschere tradizionali inserite in un contesto rurale.
Dirotta su Cuba, 18/1 esce Good ThingsE’ il primo brano in inglese della band. Da gennaio in tour

08 gennaio 201915:07

– Esce il 18 gennaio “Good Things”, il nuovo singolo dei Dirotta su Cuba. La band che ha portato il Funk in Italia negli anni ’90 si propone per la prima volta con un pezzo in inglese: un brano pop-funk con incursioni gospel ispirato da un viaggio a Londra, fatto dal gruppo dopo oltre 20 anni di carriera, grandi collaborazioni e conferme, alla ricerca delle proprie radici musicali e del proprio sound.
“Good Things è una vera e propria sfida – raccontano i Dirotta su Cuba -. È la prima volta che ci mettiamo alla prova con un brano in inglese, ma possiamo dire che ci rappresenta in pieno. Il ritornello ripete come un mantra ‘Good things take time’: per ottenere grandi risultati nella vita vanno fatte ‘cose buone’ e ci vuole tempo ed impegno. In questa era del ‘tutto e subito’ sembra quasi un concetto romantico, ma per noi in quelle parole c’è la chiave del successo e della serenità nella vita. Diciamo che questa è davvero una Good Thing!”.
Da gennaio la band sarà in tour nei club italiani.
Derrick, 40 anni fa l’esordio in ItaliaFu boom fino alle rivelazioni sul passato nazista di Tappert

08 gennaio 201919:37

– L’11 gennaio di 40 anni fa compariva per la prima volta nelle case degli italiani, sul secondo canale della Rai, “L’Ispettore Derrick”, l’investigatore alto e gentile di Monaco di Baviera, protagonista di una serie televisiva tedesca, che si poneva come alternativa alle fiction poliziesche statunitensi e che sarebbe diventata un cult e un appuntamento fisso per il pubblico italiano. In patria era già un successo dal 1973 e negli anni, oltre che sulla Rai, sarebbe approdata sulle televisioni di 110 paesi.La prima puntata, chiamata profeticamente “Il supercolpo”, non fu per la verità accolta troppo bene dai commentatori italiani. “È un prodotto veramente modesto”, decretò Ugo Buzzolan, il re dei critici televisivi, sulla Stampa, il 12 gennaio 1979. Ed anche Umberto Eco, sull’Espresso, osservò: “A lume di buon senso non ci sono ragioni per cui Derrick dovrebbe piacere”. E invece piacque, eccome, al pubblico italiano che si affezionò a quel poliziotto cinquantenne serio e comprensivo, e continuò a seguirlo, con milioni di telespettatori (dai 3 ai 7) per ognuna delle 281 puntate girate e poi anche nelle repliche, fino al XXI secolo, prima sulla Rai, poi su Sky, e in anni più recenti su TV2000, l’emittente dell’episcopato italiano. E pensare che la prima puntata, ambientata anche in un cabaret, era stata criticata con severità dalla Radio Vaticana nel 1979 per la presenza di ballerine seminude.Derrick, interpretato dall’attore Horst Tappert, non aveva una vita privata o sentimentale, a differenza di tanti altri suoi colleghi eroi di oltreoceano, si muoveva in atmosfere crepuscolari e un po’ grigie, accompagnato dal fido braccio destro, il trentacinquenne Harry Klein (l’attore Fritz Wepper), il quale si rivolgeva al suo capo dandogli rigorosamente del “lei”. La sua missione era “difendere l’ordine” e lo faceva con intelligenza, cultura e compassione sia per le vittime che, talvolta, per gli assassini. Le sue indagini erano tutte ambientate a Monaco o in Baviera, gli attori erano tutti tedeschi e volti poco conosciuti. Con un’eccezione che servì ad adulare il pubblico italiano: ne “L’uomo di Portofino”, la terza puntata mandata in onda in Italia, recitava anche Amedeo Nazzari, nella parte di un medico ricattatore, poi pentito e fatto fuori da una banda di criminali. A contribuire al successo italiano fu, secondo gli stessi produttori tedeschi, l’eccellente doppiaggio. Lo stesso attore protagonista, Horst Tappert, definì la sua voce italiana, quella dell’attore Bruno Alessandro, la migliore di tutte per esprimere le diverse sfaccettature del personaggio.Tappert morì nel 2008, ma la serie di Derrick, con le sue repliche, continuò ad andare in onda ancora per anni. La fine fu però ingloriosa. Nel 2013, il sociologo tedesco Jorg Becker scoprì che il futuro interprete dell’ispettore Derrick aveva fatto parte, quando aveva 20 anni, delle Waffen SS, l’anima più nera del nazismo, la forza armata del Terzo Reich. La serie televisiva fu subito bloccata in Germania, anche perché si apprese che Tappert aveva sempre conservato cimeli di guerra nazisti. Era una seconda vita impresentabile che l’attore aveva sempre nascosto in un’identificazione totale con il suo personaggio, Derrick, così schivo sui suoi affari personali.

Basilica Norcia, servono 700 mila euroPer rimozione da interno chiesa dedicata a San Benedetto

NORCIA (PERUGIA)08 gennaio 201915:57

– Si dovrà procedere a nuova gara per dare continuità alla rimozione delle macerie all’interno della Basilica di San Benedetto a Norcia. E sarà la “Soprintendenza speciale per il sisma 2016” a indirla una volta che le coperture finanziarie saranno accertate. Serviranno circa 700 mila euro. A darne notizia, è la soprintendente alle Belle arti dell’Umbria, Marica Mercalli.
Mercalli spiega anche quello che si sta facendo attualmente all’interno di quel che resta della “casa” del patrono d’Europa.
“Abbiamo completato – dice – lo svuotamento di un terzo delle macerie, ma sono da terminare la messa in sicurezza della parete di sinistra liberata dai detriti, che si appoggia al monastero, e la gabbia metallica nella contro-facciata”.
La soprintendente si augura che “il cantiere per completare lo svuotamento possa riprendere quanto prima, compatibilmente con i tempi tecnici di una gara pubblica”. “Così da passare poi – aggiunge – alla fase progettuale della ricostruzione”.
Intanto le linee guida per come dovrà essere ricostruita la Basilica sono state individuate dalla commissione ministeriale presieduta dal professore Antonio Paolucci. La Basilica dovrà essere il più fedele possibile a come era prima del 30 ottobre 2016, giorno della forte scossa di terremoto che la danneggiò e in tal senso viene espressa grande soddisfazione dal “Comitato per la Basilica di Norcia”. “La nostra azione di stimolo perché San Benedetto torni ad essere come era prima del sisma ha dato i suoi frutti – dice il portavoce del comitato, Francesco Ferrari – e il 2019 si apre anche sotto nuovi buoni auspici: la Soprintendenza speciale, in risposta a una nostra lettera, ci annuncia l’intenzione di acquisire prossimamente della documentazione video e fotografica che possa aiutare nella ricostruzione della stessa Basilica. Una intenzione – conclude Ferrari – che ci lascia ben sperare”.
Moda: al via in Palazzo Vecchio Pitti1.230 brand in vetrina e oltre 36mila visitatori attesi

FIRENZE08 gennaio 201916:04

– Il primo annullo del francobollo celebrativo dei 30 anni di Pitti Immagine ha aperto a Firenze l’edizione numero 95 di Pitti Immagine Uomo, la rassegna internazionale della moda maschile che quest’anno conta 1.230 brand in vetrina, e 36mila visitatori attesi.
Fra i protagonisti dell’evento inaugurale a Palazzo Vecchio, accolti dal sindaco Dario Nardella e dalla presidente del Centro di Firenze Antonella Mansi, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, secondo cui dal sistema moda “ci aspettiamo molto” per “intercettare mercati, ricchezze, per attrarre nel paese vendendo prodotti e servizi italiani”, in vista del rallentamento dell’economia atteso per il 2019. Il sottosegretario allo Sviluppo economico Michele Geraci ha promesso “una sorpresa positiva” riguardo alle risorse che il governo destinerà al sostegno del settore.
Virale cover in sardo di PerfectLa firma Soleandro, contest col brano per nuovi talenti

SASSARI08 gennaio 201917:31

– La Sardegna dialoga con il mondo con la sua ballata d’amore: Savitri. La rivisitazione in logudorese (una delle varianti della lingua sarda) e con uno swing tutto sardo del celebre Perfect, della popstar Ed Sheeran, impazza sul web. É il brano di punta dell’omonimo cd firmato da Sóleandro, all’anagrafe Angelo Giovanni Maria Pilo, noto artista di strada, musicista e compositore di Ploaghe (Sassari). Ora col suo nuovo album ha intrapreso un viaggio ideale tra Sardegna e Irlanda, con la mistica India a fare da elemento catalizzatore, attraverso la via tracciata dal maestro spirituale Sri Aurobindo, autore del poema che dà il nome al brano, Savitri, appunto.
Sóleandro lo canta in logudorese, matrice della lingua poetica, con le sue particolari qualità sonore. Il suo sogno è poter eseguire il brano – il video è divenuto virale in brevissimo tempo – assieme a Ed Sheeran. Gli ha già inviato un audio messaggio.
Spacey fermato per eccesso di velocitàDivo tornava da Nantucket dopo incriminazione per molestie

NEW YORK08 gennaio 201918:08

Kevin Spacey è stato fermato per eccesso di velocità all’uscita dal Reagan National Airport di Washington. L’attore due volte premio Oscar era da poco atterrato dopo esser stato a Nantucket, l’isola al largo del Massachusetts, dove gli sono state contestate in tribunale accuse di aver molestato sessualmente nel 2016 un teenager che lavorava in un bar. Spacey si è dichiarato non colpevole.
Al divo, che di recente ha preso casa a Baltimora, è stato dato un avvertimento verbale, ha detto Christian Saull, portavoce della Metropolitan Washington Airports Authority.
L’agente che ha fermato Spacey si è accorto della persona con cui aveva a che fare solo quando ha visto la foto sulla patente.
Hilfiger X Zendaya debutterà a ParigiStilista Usa ha scelto la capitale francese anche per Tommynow

08 gennaio 201917:39

– La collezione dello stilista americano Tommy Hilfiger, Tommynow, per per la prima volta sperimenta il concetto “See Now, Buy Now”, si terrà per la prima volta durante la settimana della moda a Parigi, in primavera e vedrà anche il debutto della collezione “TommyXZendaya” Primavera 2019 disegnata a quattro mani da Tommy Hilfiger e dalla global brand ambassador del marchio americano, Zendaya, l’attrice statunitense che ha recitato nei blockbuster Spider-Man: Homecoming e The Greatest Showman.
Nell’annuncio si precisa che la sfilata si svolgerà sabato 2 marzo a Parigi. Il concept “See Now, Buy Now” di Hilfiger continuerà ad evolversi, prosegue la nota, attraverso esperienze nuove che vogliono coinvolgere il pubblico dal vivo e quello virtuale. Tommy Hilfiger ha deciso dunque di portare Tommynow in nuove città nel mondo, dopo le produzioni presentate a Shanghai per l’Autunno 2018, a Milano per la Primavera 2018, a Londra per l’Autunno 2017, a Los Angeles per la Primavera 2017 e a NY per l’Autunno 2016.
Schneiders Salzburg, parka Walk the dogIspirata a giacca di caccia dell’imperatore Francesco Giuseppe

08 gennaio 201917:44

– Scheneiders Salzburg lancia a Pitti il rifacimento della classica giacca da caccia austriaca su modello di quella indossata dall’imperatore Francesco Giuseppe nelle sue battute. Il marchio austriaco propone per la salutare pratica del “walk the dog”, ovvero portare a spasso il cane, il tradizionale “Schladminger”, il loden declinato in grigio con chiazze irregolari, dell’epoca dell’impero ma più morbido e contemporaneo, in jersey di pura lana cotta dalla texture mohair in bianco, nero e grigio. All’interno la fodera imbottita isola perfettamente dal gelo. Dall’originale nato due secoli fa il nuovo “Walk-the-Dog-Parka” recupera taglio e tasche. Anche nella proposta per la F/W 2019 sono infatti applicate a soffietto quelle in basso, mentre la coppia in alto s’inclina in diagonale, per agevolare l’inserimento delle mani. La linea si allunga, si aggiunge il cappuccio e la proprietà antivento un tempo risolta dal doppiopetto oggi con abbottonatura invisibile sovrapposta alla zip interna in stile retro.
The New Pope, set Sorrentino a VeneziaJude Law arriva con taxi ‘di fiducia’ di Clooney

VENEZIA08 gennaio 201918:02

Set blindato ma atmosfera rilassata per le riprese veneziane di “The New Pope”, la serie tv Sky firmata da Paolo Sorrentino, che a Venezia girerà fino alla metà di gennaio per il sequel del fortunato “The Young Pope”.
In Laguna – oggi caratterizzata da un’atmosfera nuvolosa e cupa – sono giunti il protagonista principale, Jude Law, che torna a vestire la stola di papa Pio XIII, e Silvio Orlando, nei panni del segretario di stato vaticano, card. Voiello. Le riprese si terranno in diversi punti del centro storico. Cappotto scuro, sciarpa grigia, basco in testa e mezzo toscano in bocca, Sorrentino si è concesso brevemente ai fotografi durante la pausa pranzo, consumata assieme alla troupe, scambiando alcune battute ma non rivelando nulla sulla trama e i personaggi del serial tv.
Tra le curiosità, il taxi acqueo utilizzato da Jude Law per spostarsi a Venezia, “Amore” condotto da Sandro Greco, uomo di fiducia in laguna per George Clooney, cui fece da testimone di nozze nel 2014.
Tintoretto al Ducale, 130mila visitatoriRassegna al Ducale ora si trasferisce a Washington

VENEZIA08 gennaio 201918:02

– Si è chiusa con un bilancio di 130mila visitatori la Mostra ‘Tintoretto 1519 – 1594’ a Palazzo Ducale di Venezia. E la Fondazione Musei Civici ricorda che la rassegna sul maestro ora va a Washington mentre al Ducale arriva Canaletto. Le celebrazioni del cinquecentenario della nascita hanno coinvolto l’intera Venezia e le più importanti istituzioni internazionali in un grande lavoro di studio e valorizzazione delle opere e del genio artistico di Jacopo Robusti, detto Tintoretto. Un lavoro che ora troverà forma e sede alla National Gallery of Art di Washington, dove il 10 marzo aprirà “Tintoretto. Artist of Renaissance Venice”. Mentre nelle sale di Palazzo Ducale entreranno le opere di un altro grande veneziano e dei suoi contemporanei, con la mostra “Canaletto e Venezia” che aprirà il prossimo 23 febbraio.
Vinceti e il Leonardo misteriosoOpera dibattuta, il proprietario sarebbe pronto a mostrarla

08 gennaio 201918:18

– Sarebbe custodita in un caveau in Svizzera e per la prima volta potrebbe essere presentata al pubblico proprio nell’anno delle celebrazioni per il 500/esimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci, La Dama con Pelliccia opera su tavola, da alcuni attribuita al grande genio toscano e rimasta di fatto nascosta per quasi un secolo. A sostenerlo è Silvano Vinceti, presidente del Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali, che in una conferenza stampa a Roma ha spiegato di essere in contatto con l’anonimo collezionista tedesco proprietario dell’opera. Secondo Vinceti, appassionato d’arte che nel 2010 fu protagonista del controverso ritrovamento (mai confermato dalla comunità scientifica) delle presunte ossa di Caravaggio, non ci sarebbero dubbi: l’opera, dipinta su un pannello di pioppo e raffigurante una giovane donna dal viso inondato di luce e dallo sguardo malinconico, sarebbe stata eseguita da Leonardo a Milano tra il 1495 e i 1499.
“Sanremo premi Peppino di Capri”15 festival e 60 anni carriera. Le adesioni da Verdone ad Arbore

08 gennaio 201918:18

– Un premio alla carriera per Peppino di Capri a Sanremo: la proposta, lanciata su Twitter dal giornalista Francesco Troncarelli, sta facendo il giro del web, con adesioni che vanno “da Carlo Verdone a Renzo Arbore, da Maurizio Costanzo a Ivan Zazzaroni, da Edoardo Bennato ai parolieri Alberto Salerno e Carla Visatrini, da Giorgio Verdelli ai giornalisti Paolo Giordano e Michele Bovi, Michele La Ginestra e Lillo e Greg”. “Peppino di Capri – spiega Troncarelli, che da tempo si occupa di spettacolo e conduce un programma su Radio Italia anni 60 – ha vinto 2 volte il festival di cui detiene il record di 15 partecipazioni. Festeggia i 60 anni di attività, un lungo percorso in cui ha regalato emozioni a generazioni con i suoi brani divenuti evergreen del nostro pop. E quest’anno (il 27 luglio, ndr) compie 80 anni”.
L’idea sta funzionando, “perché Peppino è amato da tutti”, dice Troncarelli, che spera che il direttore artistico Claudio Baglioni accolga l’appello, al centro di una pagina dedicata su Facebook.
Da Tagliatore nuovo pattern geometricoDirettore creativo Pino Lerario prende spunto da lettera T

08 gennaio 201918:23

– Tagliatore lancia 4T Four-Leaf Clover, nuovo pattern geometrico disegnato dal direttore creativo della maison Pino Lerario. Tessuti, tagli, la maison Tagliatore pensa al futuro con uno sguardo al passato lanciando il progetto di restyling di loghi ed etichette. 4T Four-Leaf Clover è il nuovo pattern geometrico disegnato da Pino Lerario, che, incrociando per quattro volte la lettera T, simbolo della label, ha formato un quadrifoglio stilistico destinato a diventare icona del marchio.
Per la nuova stagione le proposte variano dal blazer a quadri in colori melange dall’azzurro polvere a mauve, al cappotto tinta unita bluette, sfoderato e destrutturato in velluto rocciatore di cotone, doppiopetto, 6 bottoni con martingala, tasche a filetti con pattina, dettagli sartoriali, asole aperte, bottoni in metallo/silver 4T Four Leaf Clover.
Levi’s rifà il look ai jeans EngineeredA 20 anni da lancio il marchio americano rilegge modello-icona

08 gennaio 201918:30

– Levi’s rilancia il modello di jeans preferito negli anni ’90 per la primavera/estate 2019, rileggendolo con un tocco di modernità. L’iconico Levi’s Engineered Jeans torna con un tocco contemporaneo nel moderno guardaroba basandosi sui loro elementi di design all’avanguardia e attenti allo stile, riletti con la tecnologia.
Quando sono stati lanciati nel 1999, 20 anni fa, i jeans Levi’s modello Engineered riscossero grande successo, non solo per il fit, ma anche per il loro stile. Con un approccio lungimirante al design, sono massimizzati sia il comfort che la libertà di movimento: la tecnologia a maglia 3D e la lavorazione sposano le tradizionali cuciture laterali ritorte ergonomiche.
La ristampa in edizione speciale per la S/S 2019 si basa ancora sul “concept ingegneristico”, facendo tesoro della ricerca e del design moderno.
Gemitaiz pronto a tornare live in estateIl 4 luglio al Rock in Roma, l’11 luglio a Sesto San Giovanni

08 gennaio 201918:31

– Dopo il “Paradise Lost Club Tour” appena concluso con 10 sold out consecutivi e oltre 25.000 biglietti venduti, Gemitaiz è pronto a ripartire. Sono state annunciate le prime due date del “Summer Tour 2019”: il 4 luglio al Rock in Roma, all’Ippodromo delle Capannelle, e l’11 luglio al Carroponte di Sesto San Giovanni (Milano).
Oltre alle canzoni del suo ultimo disco “Davide” (Tanta Roba Label/Universal Music Italia), l’artista porterà live i brani contenuti nel nuovo mixtape “QVC8”, ottavo capitolo della saga cult sul web.
We Will Rock You, ‘Queen mania’ a teatroProsegue il tour della nuova edizione del musical

08 gennaio 201919:02

– E’ ‘Queen mania’ anche a teatro. Dopo il boom di Bohemian Rhapsody, biopic musicale più visto di sempre, al top incassi in Italia nel 2018 e incoronato ai Golden Globe, prosegue con successo in teatro la nuova edizione di We Will Rock You, il musical prodotto da Ben Elton, in collaborazione con Roger Taylor e Brian May, che ha collezionato oltre 8 milioni di spettatori, 2700 performance e 12 anni di repliche a Londra. Tornato in scena a ottobre nella nuova produzione concepita appositamente per il nostro Paese da Claudio Trotta per Barley Arts, lo spettacolo con 24 dei più grandi successi dei Queen proseguirà per tutto il 2019: a Jesolo (10 gennaio), Bassano Del Grappa (12 gennaio), Bergamo (18 gennaio), Milano (31 gennaio-3 febbraio; 7-10 febbraio; 14-17 febbraio), Genova (21-23 febbraio), Roma (27 febbraio-3 marzo), Napoli (5 marzo), Catanzaro (9 marzo), Reggio Calabria (11 marzo), Catania, (13 marzo), Bari (16-17 marzo), Firenze (22-24 marzo), Padova (29 marzo), Torino (5-6 aprile) e Gorizia (9 aprile). Il calendario completo e aggiornato è disponibile al sito ufficiale https://www.wewillrockyou-themusical.it/date-3/.
Le musiche e le canzoni sono quelle originali, eseguite dal vivo da una band formatasi per l’occasione. Le canzoni sono cantate in lingua inglese mantenendo l’adattamento dei testi concepiti per il musical. La regia è di Tim Luscombe, l’allestimento scenografico è di Colin Mayes, mentre le coreografie sono ideate e curate da Gail Richardson. Nel cast ancora Salvo Vinci nel ruolo di Galileo e Alessandra Ferrari in quello di Scaramouche; Valentina Ferrari è Killer Queen, mentre Paolo Barillari è Khashoggi e Claudio Zanelli interpreta Brit.
Presenti anche nel cast del 2008/2009 Loredana Fadda che interpreta Oz e Massimiliano Colonna che veste i panni di Pop.

Da Sbagliato a Borondo per l’Ex DoganaDal 12 gennaio al via Monotono, artisti a raccolta contro chiusura

08 gennaio 201919:35

– Da Sbagliato a Borondo, da Andreco a Domenico Romeo, Rub Kandy, Canemorto, Angelo Jaroszuk Bogasz, Guido Gazzilli, Tellas, Viviana Berti, Martina Scorcucchi.
Artisti a raccolta, a Roma, per sostenere il progetto dell’Ex Dogana, polo di animazione culturale che ha preso vita nel 2015 nella capitale e che oggi rischia di scomparire.
L’iniziativa, intitolata Monotono, è della factory Studio Volante che da sabato 12 gennaio propone negli spazi di via dello Scalo di San Lorenzo una sorta di invasione artistica che in un mese di esposizioni, organizzate nei fine settimana, punta ad accendere nel pubblico sensazioni inedite all’interno di uno degli ultimi spazi di archeologia industriale della capitale.L’idea alla base della rassegna è raccontare gli ultimi quattro anni di attività attraverso le testimonianze di fotografi e pittori che hanno avuto la possibilità di utilizzare la struttura generando contenuti di arte visiva che hanno avuto un grande impatto sulla città. Tra gli esempi citati le mostre Eterotopia e Roma Arte Aperta. Ora che questo ciclo potrebbe concludersi, Monotono, sottolineano gli organizzatori, rappresenta un’occasione preziosa per raccontare questo percorso.Gli artisti si confronteranno con la bicromia, tutti i lavori saranno presentati in scale di grigio per sottolineare il rapporto tra il giorno e la notte, la gioia e il dolore. Le opere presentate sono inedite e prodotte dagli artisti che hanno lavorato negli studi della factory dell’Ex Dogana Dopo il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, l’opera che vede la produzione di Ex Dogana NON PLUS ULTRA di Gonzalo Borondo sbarca negli spazi di via dello Scalo San Lorenzo.
Apertura dal 12 gennaio alle 19.30. Ingresso libero.
Tv: Giletti a Fiorello, torno in Rai? Vedo una luce a giugnoIl siparietto su Radio Deejay a ‘Il Rosario della Sera’

08 gennaio 201919:49

“Vedo una luce in fondo al tunnel, qualcosa succederà a giugno”: lo dice Massimo Giletti, incalzato da Fiorello sull’ipotesi del suo ritorno in Rai, durante una telefonata semiseria trasmessa nel corso del varietà radiofonico ‘Il Rosario della Sera’, in onda su Radio Deejay. “Stai andando a parlare con il dg Rai Salini?”, chiede Fiorello al conduttore. “Sono in treno, è buio, c’è la nebbia, non capisco dove sono, se sono in Rai o se sono a La7, non si capisce Fiore. Ci vorrebbe un faro illuminante”, risponde ironico Giletti. “Lo so che ci sarai su Rai1 con la tua Arena”, ribatte Fiorello. “L’unico vantaggio che avrei – replica Giletti – è che forse non dovrei pagare tutti i filmati per fare uno speciale su di te. Sono costati tanto, però è stato un successo di ascolti”, spiega a proposito dello spazio dedicato allo showman nella sua trasmissione ‘Non è l’Arena’ su La7.
“Il prossimo speciale lo farai su Fazio?”, ironizza ancora Fiorello. “Potrebbe essere un’idea, ma temo che non avrei lo stesso successo che ho avuto con te”, ribatte Giletti. “A noi fa piacere se torni in Rai – conclude lo showman – già vedo il titolo del programma: ‘Che arena che fa'”.         [print-me title=”STAMPA”]

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LOTTERIA ITALIA: I 150 BIGLIETTI VINCENTI DA 25.000 €

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LOTTERIA ITALIA: I 150 BIGLIETTI VINCENTI DA 25.000 €

AGGIORNAMENTO DELLE 10:43

DI LUNEDì 07 GENNAIO 2019

LOTTERIA ITALIA: I 150 BIGLIETTI VINCENTI DA 25.000 €

Lotteria Italia: i 150 biglietti vincenti da 25 mila euro

07 gennaio 2019 10:43

L’Agenzia Dogane e Monopoli comunica le serie e i numeri dei 150 biglietti estratti di terza categoria, del valore di 25.000 euro ciascuno.————–
NUMERO VENDUTO A PROV
F449305 PONTE NELLE ALPI BL
F441332 MILANO MI
C251258 TREBASELEGHE PD
N205043 MILANO MI
F228117 VERONA VR
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B033257 MILANO MI
L322863 BARZANO LC
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P328624 GRAGNANO NA
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M070349 SANT ANTONINO DI SUSA TO
I043778 RAPALLO GE
P375567 BOLOGNA BO
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G291041 CINISI PA
B412410 CREMONA CR
O242876 MILANO MI
M228238 MINTURNO LT
O110345 CASTELLO DI ANNONE AT
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E282080 SORRENTO NA
A437037 BOLOGNA BO
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L385022 ROMA RM
B186202 RIOLA SARDO OR
P213885 PARMA PR
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O426552 CATANZARO CZ
R083674 PIOSSASCO TO
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P045537 GIUSSANO MB
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P164665 TRENTO TN
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M424761 SESTRI LEVANTE GE
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E028967 CASTROCIELO FR
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L021117 CATANZARO CZ
Q140209 MILANO MI
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L271942 BRENTINO BELLUNO VR
P054137 CAVAION VERONESE VR
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F313698 TREPPO LIGOSULLO UD
N078558 ROMA RM
P377748 CONEGLIANO TV
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F033373 ROMA RM
M402575 MILANO MI
A441232 MONFALCONE GO
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C140039 ARSAGO SEPRIO VA
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SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

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SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

CON, OLTRE AL RESTO, TUTTO SUI GOLDEN GLOBES

AGGIORNAMENTO DALLE 06:23 ALLE 10:33 DI LUNEDì 07 GENNAIO 2019

SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

Bohemian Rhapsody vince i Golden Globes
Malek miglior attore, Close batte Lady Gaga. Vince “Green Book”

LOS ANGELES07 gennaio 2019 06:23

– Il colpo di scena della 76ma edizione dei Golden Globes è arrivato a fine serata, quando la favorita al premio per la migliore attrice drammatica, Lady Gaga, candidata per A star is Born, si è vista soffiare il Globo d’Oro da Glenn Close, per The Wife. Poco dopo Bohemian Rhapsody, che racconta la storia di Freddie Mercury, batteva lo stesso A star is born, dato per vincitore sicuro sino a poche ore prima nella categoria miglior film drammatico. Sono stati quelli finali i pochi momenti memorabili di una serata altrimenti prevedibile. Rami Malek ha vinto anche il Globo al migliore attore drammatico, per la sua interpretazione di Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody. A livello di numeri il film che vince di più è Green Book, che racconta il viaggio di un famoso musicista nero, Don Shirley, e del suo autista italoamericano negli Stati Uniti del Sud, profondamente razzisti, degli anni ’60. Il film vince 3 premi: miglior film musical, miglior attore non protagonista Mahershala Ali e migliore sceneggiatura.
Tre Globi d’Oro a Green Book, due a Bohemian Rhapsody e due a Roma, uno solo a A Star is Born. Green book è la miglior “comedy o musical”, mentre il racconto della vita di Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody è il miglior film drammatico. Rami Malek è il migliore attore protagonista. Roma di Alfonso Cuaron è il miglior film straniero e Cuaron il miglior regista. Delusione per A star is born, con Lady Gaga che si vede soffiare il premio per miglior attrice da Glenn Close.

La cerimonia dei Golden Globes ha aperto la stagione dei premi decretando i vincitori del premio istituito dall’Hollywood Foreign Press Association, che riunisce i giornalisti stranieri a Hollywood. Green book è la miglior “comedy o musical”, mentre il racconto della vita di Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody è il miglior film drammatico. Rami Malek che interpreta Mercury è il migliore attore protagonista mentre il miglior non protagonista è Mahershala Ali per Green Book, film che vince anche per la migliore sceneggiatura. L’acclamato Roma di Alfonso Cuaron è il miglior film straniero e Cuaron il miglior regista.

Delusione invece per A star is born, candidato a 5 premi ma che si deve accontentare di quello alla migliore canzone, Shallow di Lady Gaga, che perde il premio alla migliore attrice drammatica, andato a Glenn Close, per The Wife.

Anche Vice, che aveva dalla sua 6 nomination, vince poco: migliore attore protagonista Christian Bale nei panni di Dick Cheney. Olivia Colman vince il premio per la migliore attrice brillante per il film in costume La Favorita. Sul fronte della televisione il primo vincitore assoluto della serata è stato Michael Douglas per la serie the Kominsky Method che ha vinto anche il Globo per la migliore serie brillante. The Americans, sullo spionaggio sovietico in USA durante da Guerra Fredda, giunta alla sua ultima stagione, ha vinto il premio alla migliore serie drammatica.

Torna in sala restaurato il classico Hitchcock Gli UccelliDal 7 gennaio da Cineteca Bologna film con Tippi Hedren

07 gennaio 201909:45

Il 2019 inizia nel segno del brivido: Gli uccelli di Alfred Hitchcock, è il nuovo classico restaurato distribuito dalla Cineteca di Bologna nelle sale italiane a partire da lunedì 7 gennaio, grazie al progetto Il Cinema Ritrovato. “Fantasia apocalittica” (come l’ha definita il critico americano Jonathan Rosenbaum) diretta nel 1963, Gli uccelli segna l’esordio, se non consideriamo il musical del 1950 The Pretty Girl, nel quale appare non accreditata, per Tippi Hedren, che Hitchcock vorrà anche nel suo film successivo, Marnie, nel ruolo della protagonista.
“Gli uccelli è il prototipo di un nuovo genere – il film catastrofico (disaster film) – che porterà fiumi di dollari nelle casse della Universal negli anni Settanta”, ha scritto Bill Krohn. “Divenuto egli stesso una star, Hitchcock aveva ragione di pensare che avrebbe potuto fare a meno di attori importanti e di dare spiegazioni in merito agli attacchi degli uccelli. Dopo tutto un lungo trailer in cui si rivolgeva al pubblico per parlare delle relazioni tra gli essere umani e “gli amici alati” avrebbe dato l’idea che gli uccelli, nel film, si stessero vendicando di secoli di abusi. Ma la campagna promozionale aveva creato delle attese che furono disattese nei primi quaranta minuti del film. Quando gli uccelli fanno irruzione in un spasmodico crescendo di violenza, essi sono anche proiezioni del nostro desiderio nascosto. Gli attacchi successivi sono inframmezzati da scene all’interno di un caffè o nella casa di Brenner, dove si alza il sipario sul piccolo teatro di Hitchcock: periodi di tregua che ci consentono di nuovo di fare il pieno di impulsi violenti che ci hanno spinti ad acquistare il biglietto”.
Ma ecco alcuni espedienti studiati da Hitchock per realizzare uno dei film più complessi sul piano tecnico: “Il problema era quello di far scendere in picchiata gli uccelli. Affittammo un’isola lontano dalla costa e piazzammo la macchina da presa su un’alta scogliera. Attiravamo i gabbiani con dei pesci dietro la macchina da presa e gettavamo i pesci dalla scogliera. Un’altra macchina da presa si trovava sulla spiaggia sottostante. Quando vedemmo la pellicola sviluppata ecco cosa ammirammo: una scogliera, onde, una spiaggia e i gabbiani che volavano verso il basso. Poi, due donne, con un lavoro su poco più di cinque metri di pellicola ma che durò tre mesi, dipinsero a mano, fotogramma per fotogramma, ogni singolo uccello su uno sfondo e la silhouette di ogni uccello. In questo modo gli uccelli vennero stampati sulla scena nella quale li si vede scendere in picchiata. Tre mesi di lavoro per poco più di dieci secondi sullo schermo!”.
È Francois Truffat a raccogliere alcune delle più preziose testimonianze dalla viva voce di Alfred Hitchcock: “Mi sono lasciato andare a delle improvvisazioni. Per esempio, tutta la scena dell’attacco esterno sulla casa, dell’assedio della casa da parte degli uccelli, che non si vedono è stata improvvisata sul set. Non mi era quasi mai accaduto, ma non ci ho messo molto a decidermi e ho disegnato rapidamente i diversi movimenti dei personaggi”.
Golden Globes, nei discorsi domina il tema dell’ inclusione razzialeBale vince per interpretazione Dick Cheney e ringrazia “Satana”

07 gennaio 201909:56

Se l’anno scorso il punto focale dei Golden Globes, come delle altre cerimonie di premiazione compresi gli Oscar, furono i diritti delle donne e i movimenti Metoo e TimesUp, quest’anno è stata l’inclusione razziale e la diversità il tema sociale più sentito durante la serata dei 76mi Golden Globes, i premi istituiti dall’associazione che riunisce i giornalisti stranieri a Los Angeles, la HFPA, Hollywood Foreign Press Association. Il tema è stato trattato spesso, ad iniziare dai discorsi di Andy Samberg e Sandra Oh, presentatori della serata. E la diversità ha vinto quando i premi sono andati alla stessa Sandra Oh per la serie tv Killing Eve, a Mahershala Ali, migliore attore non protagonista in Green Book e a Regina King premiata per Se la strada potesse parlare. La King ha fatto uno dei pochi discorsi a contenuto politico della serata, promettendo di produrre, nei prossimi due anni solo progetti con il 50% delle donne impiegate in cast e crew.
L’altro discorso importante è arrivato dall’accettazione del premio del regista di The Green Book, Peter Farrelly, che ha parlato del tema raccontando nel film la storia di un musicista nero che non poteva esprimere la sua musica per via del colore della sua pelle e di un italo-americano la cui integrazione negli Stati Uniti degli anni Sessanta non è stata tanto più facile. “Temi ancora oggi presenti nella nostra società – ha detto il regista -, ecco perché certe storie sono ancora così importanti”.
Ma il discorso più sorprendente della serata è arrivato da Christian Bale, che nell’accettare il Globo per il migliore attore protagonista di un film comedy, con Vice, ha ringraziato niente meno che il diavolo: “Grazie Satana per avermi dato l’ispirazione per interpretare questo ruolo”, ha detto l’attore che con la sua consueta abilità (e anche grazie a una dieta ipercalorica che gli ha fatto guadagnare 30 chili) si è completamente trasformato, fisicamente ma anche psicologicamente, nella controversa figura di Dick Cheney, potente vice-presidente durante l’amministrazione di George W.  Bush.
Camilla Grebe, Animali nel buioUn noir nel bianco della neve svedese, tra paura e intolleranza

07 gennaio 201909:34

CAMILLA GREBE, ANIMALI NEL BUIO (Einaudi, pp.440, 19.50 Euro; traduzione Sara Culeddu). La violenza di un passato lontano che torna per diventare presente.
La memoria che si scontra con l’oblio. La paura del diverso di una piccola comunità ciecamente chiusa nel suo mondo e incapace di vedere l’orrore in casa propria. Camilla Grebe tiene legato il lettore fino all’ultima pagina con il suo Animali nel buio (Einaudi), thriller ambientato nei paesaggi innevati della Svezia che arriva in Italia dopo il successo de La sconosciuta. Siamo a Ormberg, paesino sperduto che fatica a stare al passo con i tempi. Qui, dove la globalizzazione ha portato la chiusura di fabbriche e la perdita di posti di lavoro lasciando la popolazione in preda a solitudine, diffidenza e frustrazione, i detective Peter e Hanna indagano su un ‘cold case’ vecchio di 8 anni, relativo al ritrovamento nel bosco del cadavere di una bambina mai identificata. I due investigatori, che fanno coppia anche nella vita e insieme affrontano la malattia di Hanne che compromette la sua memoria, possono contare sulla collaborazione di Malin, poliziotta nata e cresciuta a Ormberg, e dei suoi colleghi. Ben presto un nuovo delitto dai risvolti inaspettati, che vede implicato suo malgrado anche Jake, un giovane del paese in crisi adolescenziale, sensibile e vittima di bullismo, porta a galla un passato tragico: tutti coloro che in un modo o nell’altro si trovano coinvolti nel caso saranno messi di fronte alle proprie convinzioni e vedranno vacillare non poche certezze. In pagine avvincenti piene di descrizioni accurate (molte anche legate alla natura maestosa della Svezia), è interessante la scelta di restituire al lettore una trama efficace attraverso tre differenti punti di vista: quello della giovane poliziotta Malin, che scappa dalle sue radici e rifiuta di aprirsi all’altro, quello di Jake, delicato adolescente in cerca della propria identità che scopre di avere un inaspettato coraggio, e infine quello dell’investigatrice Hanne, disperatamente in lotta per trattenere la sua memoria ormai annebbiata dalla malattia inesorabile. Di quest’ultimo personaggio l’autrice fa sentire anche la voce più intima, con i brani di un diario che la detective malata decide di scrivere proprio per cercare di mantenere il più possibile intatti i ricordi, sia quelli personali che quelli legati all’indagine. Proprio queste scelte stilistiche lasciano emergere la bravura della Grebe di indagare nell’animo dei suoi personaggi, di mostrarne le relazioni affettive, le ferite e le fragilità, le ambizioni e i desideri, pur senza mai far scemare la suspense del racconto. Ma ciò che arricchisce davvero questo noir è la riflessione attualissima sul tema dell’immigrazione e sui conflitti che essa porta con sé: pensieri e considerazioni che la Grebe lascia trapelare tra le pagine integrandoli direttamente nella trama. Qui risiede il punto di forza del romanzo, nonché il messaggio dell’autrice: con questa sua immaginaria eppure credibilissima Ormberg – che “è più una condizione mentale che un luogo geografico, una condizione che si verifica dopo un grande cambiamento”, scrive nella nota alla fine del libro – Camilla Grebe descrive i tempi bui, di diffidenza e ostilità, che stiamo vivendo, e la nostra incapacità di metterci nei panni di chi fugge dalla guerra e dalla fame.        [print-me title=”STAMPA”]