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POLITICA TUTTE LE NOTIZIE

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Ultimo aggiornamento 18 Gennaio, 2021, 22:16:16 di Maurizio Barra

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DALLE 17:44 DI DOMENICA 17 GENNAIO 2021

ALLE 22:16 DI LUNEDì 18 GENNAIO 2021

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Botta e risposta Mastella-Calenda: ‘Pariolino’, ‘un sensale’
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17 gennaio 2021
17:44
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Botta e risposta a distanza in diretta tv, a base di insulti ed improperi, tra Clemente Mastella e Carlo Calenda. A ‘In mezz’ora in più il sindaco di Benevento viene interpellato sulla telefonata tra lui e il leader di Azione, da quest’ultimo resa nota sui social media.

“Telefonate? Io ho chiamato solo Calenda e mia moglie…”,. dice Mastella che bolla Calenda come “burinotto, pariolino, figlio di papà… Lui Sindaco di Roma? Spero non lo faccia per il bene dei romani, una persona così… Lo conoscevo per le segnalazioni al Cis di Nola…”.
Calenda telefona in trasmissione per replicare, ma prima ci sono problemi sul collegamento e poi Mastella se ne va dalla trasmissione. E Calenda racconta: “Mi ha cercato Mastella. Io non lo conoscevo. Io ho semplicemente ricordato che un signore a me sconosciuto mi ha chiamato per dirmi che se avessi fatto votare la fiducia al governo Conte il Pd mi avrebbe appoggiato per la corsa a sindaco di Roma. Si trattava chiaramente di un sensale. La trovo una pratica indegna e indecorosa e lo ho liquidato. La telefonata sembrava quella dei venditori di un elenco telefonico…”.
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Salvini,se Conte non ha numeri elezioni o governo c.destra
Mastella e Tabacci cercano di notte senatori, è imbarazzante
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18 gennaio 2021
09:07
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“Oggi il problema per molte famiglie è la salute con i vaccini che mancano e la scuola con migliaia di ragazzi in classe senza sicurezza e le scadenze fiscali che nessuno ha rimandato, che tutto questo è in secondo piano perchè Mastella e Tabacci cercano senatori di notte è imbarazzante. Io non ci rimarrei mai così al governo.
Se Conte non ha i numeri le strade sono due: o le elezioni oppure se Mattarella ritenesse il centrodestra ha progetti e poche cose da fare velocemente per tirare fuori il paese dalla pandemia” Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini a Rtl 102.5.
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‘Ndrangheta: ai domiciliari sindaco di Rosarno
Voti in cambio incarichi in Comune. Arrestato anche consigliere
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REGGIO CALABRIA
18 gennaio 2021
09:28
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Il sindaco di Rosarno Giuseppe Idà, eletto nel 2016 a capo di una lista civica, è tra gli arrestati dell’operazione “Faust” condotta stamani dai carabinieri. Idà è stato posto ai domiciliari.
Lo stesso provvedimento è stato adottato nei confronti di un consigliere comunale, Domenico Scriva. Entrambi sono accusati di scambio elettorale politico-mafioso. L’operazione, secondo gli investigatori, ha consentito di accertare, la radicata e attuale operatività della cosca Pisano, conosciuti comi i diavoli di Rosarno, nonché, in un contesto che rivela cointeressenze di sodalizi operanti nel Mandamento Tirrenico, l’attuale pervasività dell’articolazione denominata società di Polistena, capeggiata storicamente da esponenti della famiglia “Longo”, ed anche della locale di ‘ndrangheta di Anoia.
Secondo l’accusa, la cosca Pisano avrebbe fornito appoggio elettorale a Idà e a Scriva in occasione delle elezioni comunali del 2016, in cambio della promessa di incarichi nell’organigramma comunale a uomini di fiducia della consorteria criminale.
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Navalny:Fico, arresto inaccettabile, diritti non negoziabili
Davanti a episodi come questo si misura senso Unione
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18 gennaio 2021
09:34
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“Inaccettabile l’arresto di Navalny al suo rientro in Russia. I diritti fondamentali non sono negoziabili, il loro rispetto precede qualsiasi forma di cooperazione e va preteso dall’Italia e dall’Europa tutta: davanti a episodi come questo si misura il senso della nostra Unione”.
Lo scrive su twitter il presidente della Camera Roberto Fico.   MONDO

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Zingaretti, grazie a Sami Modiano per essersi vaccinato
‘Avanti così, è immagine di speranza’
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18 gennaio 2021
10:37
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“Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz, ha appena fatto il vaccino anti Covid insieme a sua moglie Selma. Nel Lazio abbiamo iniziato le vaccinazioni per gli over 80 anni.
Avanti così, un’immagine di fiducia e speranza per tutti! Grazie Sami! #vaccino”. Così in un post su Fb il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
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Camera: Zennaro lascia gruppo Misto, va alla Lega
Lo comunica in Aula Camera Presidente Fico
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18 gennaio 2021
12:30
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Il deputato Antonio Zennaro lascia il gruppo Misto della Camera ed aderisce a quello della Lega. Lo ha comunicato all’Assemblea di Montecitorio il presidente Roberto Fico.
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Conte,danni da crisi,non si può cancellare quanto successo
Fiducia condizione imprescindibile per guidare Paese
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18 gennaio 2021
12:45
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“Questa crisi ha provocato profondo sgomento nel Paese, rischia di produrre danni notevoli e non solo perché ha fatto salire lo spread ma ancor più perché ha attirato l’attenzione dei media internazionali e delle cancellerie straniere. Diciamolo con franchezza, non si può cancellare quello che è accaduto” Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo in Aula alla Camera parlando della fiducia tra le forze alleate come “condizioni imprescendibile” per guidare il Paese.
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Conte, crisi senza alcun fondamento, confesso disagio
Premier, come spiegare ai cittadini? Lungo applauso in Aula
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18 gennaio 2021
12:54
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Nel pieno della pandemia Covid e mentre “da casa ci ascolta chi ha perso i propri cari, confesso di avvertire un certo disagio. Sono qui oggi non per annunciare nuove misure di sostegno o per bozza ultima del Recovery plan ma per provare a spiegare una crisi in cui non solo i cittadini ma io stesso alcun plausibile fondamento”.
Lo dice il premier Giuseppe Conte in Aula alla Camera, raccogliendo un lungo applauso
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Conte, governo promuoverà sistema elettorale proporzionale
Per assicurare stabilità politica
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18 gennaio 2021
13:04
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“Il governo, chiaramente nel rispetto delle determinazioni delle forze parlamentari, si impegnerà a promuovwere una riforma elettorale proporzionale, quanto più possibile condivisa, che possa coniugare le ragioni del pluralismo con l’esigenza di assicurare stabilità al sistema politica”. Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo in Aula alla Camera.
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Conte, serve il più ampio consenso di forze volenterose
Capaci di sfuggire egoismi e utile personale
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18 gennaio 2021
13:08
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Per le sfide che attendono l’Italia servono “la massima coesione possibile, il più ampio consenso in Parlamento. Servono un governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli della delicatezza dei compiti.
Capaci di sfuggire gli egoismi e l’utile personale”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in Aula alla Camera.
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Conte, voto Aula ripari a grave gesto irresponsabilità
Ripaghiamo fiducia cittadini in istituzioni
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18 gennaio 2021
13:11
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“Aiutateci a riermaginare la crisi in atto. Cari cittadini, la fiducia deve essere reciproca, deve essere un qualcosa che si alimenta in maniera biunivoca.
Avete offerto una risposta di grande responsabilità, state dimostrando di riporre grande fiducia nelle istituzioni. Confido che con il voto di oggi anche le istituzioni sappiano ripagare questa fiducia” riparando “il grave gesto di irresponsabilità” che ha prodotto questa crisi. Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo in Aula alla Camera.
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Salvini,legge elettorale proporzionale?Conte è su Marte
Leader Lega commenta promessa premier in Aula
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18 gennaio 2021
13:24
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“Conte ha detto che deve rimanere al governo per fare le cose che chiedono gli italiani, a partire da una legge elettorale proporzionale. La legge elettorale…..

Vabbè, è ufficiale, ormai costui vive su Marte”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.
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Vaticano rinuncia estradizione Marogna, ‘imminente processo’
L’accusa è di peculato commesso in concorso con altri
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18 gennaio 2021
13:50
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Il Giudice istruttore del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, accogliendo l’istanza formulata dall’Ufficio del Promotore di Giustizia, il 13 gennaio “ha revocato la misura cautelare a suo tempo disposta nei confronti della Sig.ra Cecilia Marogna, a carico della quale è di imminente celebrazione il giudizio per un’ipotesi di peculato commesso in concorso con altri. L’iniziativa intende, tra l’altro, consentire all’imputata” di “partecipare al processo in Vaticano, libera dalla pendenza di misura cautelare nei suoi confronti”.
Lo dice il Pg vaticano spiegando il motivo per cui il Vaticano ha rinunciato alla richiesta di estradizione di Cecilia Marogna sulla quale avrebbero dovuto pronunciarsi oggi i giudici di Milano.
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Processo per vilipendio, no a legittimo impedimento per Salvini
Il giudice: ‘Il leader della Lega è un senatore, il Presidente del Consiglio ha parlato alla Camera dei Deputati’
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TORINO
18 gennaio 2021
16:42
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È stata respinta dal Tribunale di Torino la questione di legittimo impedimento sollevata dalla difesa di Matteo Salvini per l’udienza di oggi del processo in cui il leader della Lega è imputato di vilipendio alla magistratura. L’avvocato Claudia Eccher aveva motivato la questione con il fatto che Salvini, da lei definito “capo del centrodestra”, era impossibilitato a partecipare da impegni legati all’attuale situazione politica.
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Il giudice Roberto Ruscello ha deciso diversamente e ha disposto la prosecuzione dell’udienza, che è ripresa con la testimonianza di Alessandro Canelli, sindaco di Novara.
L’avvocato Eccher, dopo aver ribadito che Salvini intende essere presente al processo e farsi interrogare, ha osservato che è “il capo del centrodestra”, il segretario dela Lega, ed è impegnato ai “tavoli” in cui vengono esaminati gli sviluppi della situazione politica, in particolare le comunicazioni del premier Conte. Motivazioni che il giudice Ruscello non ha considerato sufficienti.
Il magistrato ha fatto presente che l’impedimento di un parlamentare è legato alla impossibilità di partecipare al dibattito in aula e di esercitare il diritto di voto, e ha osservato che il Presidente del Consiglio ha parlato alla Camera dei Deputati mentre Salvini è un componente del Senato.
Il leader della Lega è chiamato a rispondere in tribunale di alcune frasi che pronuncio nel 2016 a Collegno, nell’hinterland torinese, durante il congresso piemontese del partito.
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Viminale, ok spostamenti tra regioni se verso abitazione
In testo circolare non si nominano seconde case. Controlli anti-Covid, 1.325 sanzionati e 3 denunciati
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18 gennaio 2021
16:11
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L’ultimo Dpcm anti-Covid conferma fino al 15 febbraio 2021 lo stop agli spostamenti tra regioni ad “eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, nonché dal rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione”. Così la circolare del Viminale nella quale non si fa riferimento alle ‘seconde case’.
Nel decreto precedente, quello contenente le misure per Natale e valido fino al 15 gennaio era esplicitato il divieto di spostamento verso le seconde case.
I prefetti dovranno garantire “la più scrupolosa osservanza delle prescrizioni vigenti attraverso mirati servizi di controllo del territorio, soprattutto nelle aree urbane – specialmente quelle interessate da fenomeni di affollamento nelle ore serali e notturne – nei luoghi di transito e lungo le principali arterie stradali”.
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Così il capo di Gabinetto del ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, in una circolare inviata ai prefetti dopo l’ultimo Dpcm sulle ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza Covid.
Sono 82.051 le persone controllate ieri nell’ambito delle verifiche per il rispetto delle norme anti-Covid: 1.325 sono state sanzionate e 3 denunciate, come segnala il Viminale. Sono state effettuate verifiche in 11.808 attività ed esercizi commerciali: 65 i titolari sanzionati, 7 le chiusure.
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Governo, Zingaretti: ‘Strada strettissima, non possiamo accettare tutto’. Meloni: ‘Colle accetterà una maggioranza non assoluta?’
Salvini: ‘Se non hanno i numeri, elezioni o governo centrodestra’.
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18 gennaio 2021
21:14
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Conclusa la replica del premier Giuseppe Conte, sono cominciate le dichiarazioni di voto in vista della fiducia al governo previsto alla Camera.
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“Avvocato Conte, stamattina mi sono vergognata per lei e non solo per quell”Aiutateci’ che tradiva la sua disperazione ma per il mercimonio inscenato in quest’aula nel tentativo di dare una profondità a quella supplica”. Così Giorgia Meloni, deputata e presidente di Fratelli d’Italia nella dichiarazione di voto sulla fiducia al governo Conte.
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“Presidente Conte, siete sicuri che il presidente della Repubblica vi consentirà di governare in assenza di una maggioranza assoluta? Dopo che nel 2018 si e’ rifiutato di dare l’incarico al centrodestra perché non c’era la certezza sui numeri. Pensate che le regole della democrazia valgono solo per il centrodestra? Le regole valgono per tutti”, ha detto Meloni.

“C’è stata una chiusura del presidente Conte. Abbiamo ribadito che per noi il tema importante è come possiamo dare una mano agli italiani e un governo che funziona meglio. Mi sarei aspettata qualche parola diversa da Conte sui temi da noi posti, a partire dalle risorse del Mes”. Lo ha detto Maria Elena Boschi di Iv al Tg4.

“Voterò a favore risoluzione solo per rispetto degli effetti della pandemia”. L’ha detto Andrea Colletti, deputato del M5s intervenuto in Aula a titolo personale. E ha aggiunto: “In pochi tra i ministri si salvano nel governo: uno è lei, un altro è il ministro Di Maio e pochi altri ancora, ma la mancanza di qualità del resto della squadra va a detrimento di tutto. Sul Recovery la parte sulla giustizia si può cestinare perché ha idee vecchie, trite e ritrite che hanno già fallito. Così come questo governo fallirà in pochi mesi perché la crisi non è colpa di Renzi. Tuttavia voterò a favore”.

“Noi siamo profondamente europeisti, autenticamente liberali e ci onoriamo in alcuni di noi di una cultura socialista ma per tutte queste ragioni siamo alternativi alle forze che compongono la sua maggioranza. Un socialista non può stare con Bonafede che ha abolito la prescrizione ed un autentico liberale non riscontra nella politica economica di questo governo nulla che non sia dirigista, statalista e volto a vessare i citadini”. Lo dice nell’Aula della Camera Maria Stella Gelmini di Fi in dichiarazione di voto sulla fiducia sulle comunicazioni del presidente del Consiglio.
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“Mettere insieme la sua maggioranza è impossibile. Dovevate fare presto e bene. Noi non facciamo il tifo per lo sfascio, facciamo il tifo per l’Italia anche se siete voi a governare. Ma come farete mano con questa maggioranza frastagliata a mettere mano alla riforma elettorale?”, conclude

“La nostra non è stata una crisi sui posti, ma sulle idee. Non abbiamo fatto una crisi sul consenso ma sulle idee. La crisi non è nata oggi, non è dovuta a qualche dichiarazione di Renzi o Rosato e nemmeno per le dimissioni delle nostre ministre. Non c’è stata volontà di costruire una agenda condivisa e lei non si puo’ esimersi di assumersi la responsabilità”. Lo ha detto in Aula alla Camera Ettore Rosato annunciando l’astensione di Iv sulla fiducia.
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“Io sono fiducioso che anche questa volta prevarrà il bene comune del Paese, malgrado una situazione molto difficile. E sono sicuro che questo risultato si potrà raggiungere con un’azione collettiva del Pd”, senza “mai derogare all’innovazione” nel governare. Lo avrebbe detto il segretario Pd Nicola Zingaretti in assemblea dei senatori Dem. “Malgrado le condizioni, questo percorso è corretto dal punto di vista istituzionale e forte politicamente, nelle condizioni date”, avrebbe aggiunto.

“La strada, strettissima, molto più stretta di quanto si immagini, perché non possiamo in prospettiva accettare di tutto”. Lo avrebbe detto il segretario Pd Nicola Zingaretti in assemblea dei senatori Pd. “La strada non può che essere quella di ottenere una fiducia con il massimo del consenso al governo. Oggi il presidente Conte in modo molto importante nel suo intervento ha riproposto il tema del patto di legislatura e quindi non con una visione statica, non ‘arriviamo al massimo dei voti possibili e poi si vede’. Conte ha preso su di sé l’esigenza di continuare una stagione di rilancio dell’azione di governo che però avviene con solo con numeri molto angusti, ma all’interno di una compagine che è molto più complessa di quello che ci si immagina”. Lo avrebbe detto il segretario Pd.
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“Centro democratico, che si avvale di importanti adesioni parlamentari, ha apprezzato l’intervento del presidente del Consiglio e voterà convintamente la fiducia. La figura di Conte è centrale, e la scelta di parlamentare la crisi è stata doverosa”. Lo dice nell’Aula della Camera Bruno Tabacci di Cd in dichiarazione di voto sulla fiducia sulle comunicazioni del presidente del Consiglio.

“La segreteria nazionale Udc, che si è riunita nel pomeriggio, alla quale erano presenti tra gli altri il segretario nazionale Lorenzo Cesa e i Senatori Binetti, De Poli, Saccone, ha ribadito la linea del partito: l’Udc sta nel centrodestra e, all’unanimità in Senato, voterà no alla fiducia del Governo”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dall’Ufficio stampa nazionale del partito di via in Lucina.
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Dalla Camera fiducia al governo Conte con 321 voti a favore, 259 contrari e 27 astenuti
Il premier: ‘Voto Aula ripari a grave gesto irresponsabilità. Ripaghiamo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni’
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18 gennaio 202121:09
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La Camera accorda la fiducia al governo Conte con 321 voti a favore, 259 contrari e 27 astenuti. La votazione è stata palese per appello nominale: ciascun deputato ha sfilato davanti al banco della presidenza e ha dichiarato il suo voto ad alta voce. Conte ha lasciato l’Aula della Camera non appena ha avuto inizio la votazione.

Il premier a Montecitorio ha chiesto l’appoggio dei “volenterosi” di area “europeista: liberale, popolare, socialista”. Promettendo quindi che lascerà la delega ai Servizi “a un’autorità delegata di mia fiducia”, e quella all’agricoltura, e impegnandosi per “una riforma elettorale proporzionale” e “un grande progetto di riforma fiscale”.
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Le opposizioni in aula chiedono le dimissioni. Salvini attacca: “Ormai vive su Marte”. No alla fiducia da Fi e Udc. Iv si asterrà, ma la ricucitura è quasi impossibile. Zingaretti ammette: “La strada è più stretta di quanto si immagini perché non possiamo accettare di tutto”.
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Conte alla Camera. Premier chiede coraggio, progetto è chiaro – IL PUNTO
Meloni, mercimonio,vergogna. Zingaretti,preoccupato,via stretta
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18 gennaio 202119:14
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Nella sua replica alla Camera, Giuseppe Conte rafforza ancora l’appello ai “volenterosi” e alle coscienze dei singoli dalle cui scelte “in questa ora grave dipende il futuro del paese”. Si stupisce delle critiche, il premier, perchè il suo è “un appello chiaro, nitido, per un progetto politico articolato” europeista ed in linea con il multilateralismo della nuova amministrazione di Joe Biden (che Conte dice di aver sentito in una lunga e calorosa telefonata).
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Un appello rivolto a liberali, popolari, socialisti, in modo “trasparente, alla luce del sole e proposto nella sede più istituzionale e rappresentativa del Parlamento”. Dunque Conte i “volenterosi” ad avere coraggio e a mettersi in pista (offrendo anche a chi dovesse entrare nella nuova maggioranza la delega che è pronto a lasciare all’agricoltura). “Malgrado le condizioni, questo percorso è corretto dal punto di vista istituzionale e forte politicamente, nelle condizioni date”, gli da man forte da una riunione del PD il segretario dem Nicola Zingaretti, dopo che dallo stesso incontro erano filtrate le sue forti preoccupazioni ed i presenti avevano riferito la grave frase da lui pronunciata: “La strada, strettissima, molto più stretta di quanto si immagini, perché non possiamo in prospettiva accettare di tutto”. Il voto della Camera – dove sono in corso le dichiarazioni di voto – ha una sua grande importanza per rinforzare il “prudente ottimismo” con cui il premier guarda alla conta in atto per un primo rafforzamento della maggioranza (il vero e proprio allargamento Sto arriverebbe in un momento successivo). Ma gli occhi sono tutti puntati sul Senato, dove il governo conta di avere una maggioranza relativa (tra i 151 ed i 155 voti), sapendo che comunque sarà necessaria una maggioranza assoluta per provvedimenti come lo scostamento di bilancio ed i ristori. L’astensione annunciata da Iv potrebbe abbassare la soglia del voto, ma i renziani fanno filtrare un possibile no di alcuni che cambierebbe ancora le carte in tavola. Durissimo il discorso della leader di FdI Meloni: “un vergognoso mercimonio”, mentre nelle parole della capogruppo Fi Gelmini torna il no di Forza Italia ad un sostegno e anche l’Udc ribadisce che resterà nel centrodestra. Ettore Rosato è tornato ad offrire la mano tesa di Iv, con parole che ormai per Giuseppe Conte sono fuori tempo massimo.
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“Aiutateci”. Giuseppe Conte lo ripete tre volte con tono accorato, nell’Aula della Camera dove parla in primis al Paese “sgomento per la crisi”, a maggioranza e opposizione, ma non a Matteo Renzi, o chi non scelga con chiarezza l’europeismo. “A tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia, chiedo: aiutateci. Aiutateci a ripartire con la massima celerità. Aiutateci a rimarginare al più presto la ferita che la crisi in atto ha prodotto nel ‘patto di fiducia’ instaurato con i cittadini”. E’ l’appello che il premier fa ai “volenterosi”, chiedendo a liberali, popolari, socialisti un “appoggio limpido”. Per farsi “costruttori”. E con la salda base M5s-Pd-Leu lavorare – “cuore e sympatheia”- a un nuovo “patto di legislatura”. Bisogna rimediare “al grave gesto di irresponsabilità che ci ha precipitato in questa grave crisi, che non aveva alcun plausibile fondamento”. “Una ferita profonda”, che ha fatto “gravi danni” facendo salire lo spread e scendere la nostra reputazione nelle cancellerie di tutto il mondo.

“Adesso si volta pagina”, dice Conte al convitato di pietra Matteo Renzi senza mai nominarlo. “Non si può pensare di recuperare la fiducia, cancellare ciò che è accaduto” e ha ferito i cittadini italiani, non tanto e non solo il premier e la sua maggioranza. Arriva dunque – insieme all’elenco delle cose fatte e all’impegno del governo per una nuova legge elettorale proporzionale – la promessa di un rimpasto “per rafforzare la squadra di governo” e quella di passare la delega sui servizi. Ma non sono più concessioni a Renzi, dopo i suoi “attacchi aspri e scomposti”, le sue “continue pretese e rilanci su temi divisivi per la maggioranza”. Conte parla “a testa alta, non per arroganza o come chi pensi di non aver fatto errori, ma come chi ha impiegato tutte le sue energie fisiche e mentali per proteggere i cittadini” nella “sfida di portata epocale” della pandemia. Nessun J’accuse come quello pronunciato verso Matteo Salvini alla fine del primo governo Conte, ma parole definitive verso chi “ha aperto una crisi” e ha “dissipato energie” in un momento cruciale per il Paese”. Per “trasparenza e linearità” il premier chiude a Renzi e chiede fiducia a “volenterosi” e “costruttori”. Senza dimenticare di ringraziare le opposizioni per “la responsabilità dimostrata”.
Ma Salvini ribatte: “costruttori tradotto vuol dire poltronisti”. E insieme a Fdi e Fi presenta una mozione per bocciare il premier e chiedere a gran voce il voto.

“Ho fiducia nel Paese” – Inizia oggi con l’intervento del premier Giuseppe Conte alla Camera, previsto alle 12, la “prova” più dura per capire le sorti del governo e, di conseguenza, il prosieguo della legislatura. Giuseppe Conte non nega che la “situazione non sia semplice”, ma al contempo dice di aver fiducia “nei parlamentari e nel Paese”. La giornata decisiva sarà però domani quando il presidente del Consiglio si presenterà in Senato dove, almeno al momento, i numeri a disposizione della maggioranza non arriverebbero a quota 161.
Ma, nonostante le cifre non siano attualmente quelle sperate, a sentire gli azionisti della maggioranza l’esecutivo andrà comunque avanti: “Il tentativo di far cadere il governo non riuscirà”, mette in chiaro il vicesegretario del Pd Andrea Orlando che definisce Conte “un punto di equilibrio”. Orlando è inoltre convinto che le forze in Parlamento che hanno “a cuore l’interesse del Paese si manifesteranno quando sarà il momento di dare un segnale”. Dello stesso avviso Luigi Di Maio che in un’intervista al Corriere attacca Matteo Renzi bollandolo come “irresponsabile” per aver aperto la crisi: “Conte parlerà in Aula e lì ci sarà una distinzione tra costruttori e distruttori”, è l’opinione del ministro degli Esteri.
Ma Renzi non molla la presa e torna a rivendicare i motivi dello strappo: “Piano piano, trasmissione dopo trasmissione, giorno dopo giorno, la verità inizia a venire fuori. Si capisce che il Recovery Plan ancora non va”, scrive sulla sua e-news in cui sottolinea che “cresce la preoccupazione per una maggioranza raccogliticcia e senza respiro”. Che, tra l’altro, prova in tutti i modi, accusa il leader di Iv, a fare pressione sui suoi parlamentari Attenzione massima, dunque, al pallottoliere e all’atteggiamento di Italia Viva anche se Pd e M5s sembrano indisponibili a riaprire un dialogo dopo quanto accaduto.
Chi non ha dubbi su quali siano le scelte compiere è il centrodestra che ha depositato una risoluzione unitaria in cui si evidenzia “il fallimento del governo Conte”. Per il leader della Lega Salvini le strade sono due. Se il premier non ha i numeri, avvisa, “si torni al voto, oppure, se Mattarella lo ritenesse, il centrodestra ha progetti e poche cose da fare velocemente per tirare fuori il paese dalla pandemia”.
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La replica del premier – “Il mio è un appello molto chiaro e nitido: c’è un progetto politico ben preciso e articolato che mira a rendere il Paese più moderno e a completare tante riforme e interventi già messi in cantiere”, afferma Conte.
“Dalle scelte che ciascuno in questa ora grave deciderà di compiere dipende il futuro del paese. Siamo chiamati a costruirlo insieme, è un appello trasparente, alla luce del sole, chiaro che propongo nella sede più istituzionale e rappresentativa del Parlamento”.
“Dopo quanto successo il 6 gennaio in America, siamo consci che le nostre democrazie vanno difese con i fatti e con le parole, e noi leader abbiamo un compito: non ci possiamo permettere, come successo negli Stati Uniti, di alimentare la tensione”, afferma Conte.
“Pongo la questione di fiducia sull”approvazione della risoluzione di maggioranza” di Pd, M5S e Leu. Lo dice il premier Giuseppe Conte nella replica in Aula alla Camera dopo le comunicazioni di questa mattina.

La maggioranza assoluta alla Camera si raggiunge a quota 315, un voto in meno rispetto ai 316 normalmente richiesti. A far abbassare il quorum sono le dimissioni di Pier Carlo Padoan che ha lasciato il Parlamento il 4 novembre scorso per assumere l’incarico nel board di Unicredit e non è stato ancora sostituito a Montecitorio.
DALLA CAMERA

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Stamattina alle 12 il premier era intervenuto nell’Aula della Camera per le comunicazioni sulla situazione politica determinata dalle dimissioni dei ministri di Iv. Poi si è svolto il dibattito.

Italia viva conferma l’astensione sul voto di fiducia dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte alla Camera. È quanto emerge al termine di una riunione dei deputati del gruppo.
Le comunicazioni sono durate circa 55 minuti, e sono state punteggiate da quattordici applausi della maggioranza. Di questi, uno solo è stato condiviso da alcuni deputati di Iv, quello relativo all’annuncio della prossima nomina di una Autorità delegata per i Servizi segreti.
Il premier ha chiesto l’appoggio dei “volenterosi”, nell’ambito di formazioni politiche “che si collocano nella più alta tradizione europeista: liberale, popolare, socialista” per costruire “un governo aperto a tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia”. L’obiettivo è “completare il lavoro avviato per un patto di legislatura” e porsi “nelle condizioni di rafforzare la squadra di governo”. Conte ha promesso quindi che lascerà la delega ai Servizi “a un’autorità delegata di mia fiducia”, e quella all’agricoltura, e si impegnerà per “una riforma elettorale proporzionale” e “un grande progetto di riforma fiscale”. Le opposizioni in aula ne hanno invocato le dimissioni.
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Salvini attacca: “Ormai vive su Marte. ‘Costruttori’ vuol dire ‘poltronari'”. No alla fiducia da Fi e Udc. Iv apre: “Se c’è da creare un governo migliore, ci siamo”.
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“All’inizio di questa esperienza di governo – ha detto Conte -, nel 2019, prefigurai un chiaro progetto politico per il Paese. Precisai che il programma non poteva risolversi in una mera elencazione di proposte eterogenee o una sterile sommatoria delle posizioni delle forze di maggioranza. Un’alleanza tra formazioni provenienti da storie, esperienze, culture di diversa estrazione e che in passato si erano confrontate con asprezza, poteva nascere solo su due discriminanti. Il convinto ancoraggio ai valori costituzionali e la solida vocazione europeista del Paese”. “Sin dall’inizio mi sono doperato perché si delineasse la prospettiva di un disegno rioformatore, ampio e coraggioso” per “configurare una nuova stagione riformatrice” basata sulla “sostenibilità, sulla coesione sociale e territoriale, sul pieno sviluppo della persona umana. E ancora oggi “c’è una visione”.
“In questi mesi drammatici” della pandemia da Covid “questa maggioranza ha dimostrato grande responsabilità, raggiungendo convergenza di vedute, risolutezza di azione anche nei momenti più difficili”. “Agli inizi 2020” il progetto del governo si è dovuto “misurare con la pandemia che ha sconvolto in profondità la società e la dinamica stessa delle nostre relazioni. Affontiamo una sfida di portata epocale – ha detto ancora Conte -, si vivono paure primordiali, più spesso conosciute da generazioni del passato. Torniamo a sentirci profondamente fragili, alcune certezze radicate sono state poste in discussione.
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Ci siamo misurati quotidianamente come mai in passato con scienza e tecniche, con la difficoltà a fornire risposte efficaci e rapide”. “Primi in occidente siamo stati costretti a introdurre misure restrittive dei diritti della persona, operando delicatissimi bilanciamenti dei principi costituzionali”.
“Abbiamo operato sempre scelte migliori? Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni. Per parte mia – ha spiegato ancora il premier alla Camera – posso dire che il governo ha operato con massimo scrupolo e attenzione per i delicati bilanciamenti anche costituzionali. Se io oggi posso parlare a nome di tutto il governo a testa alta non è per l’arroganza di chi ritiene di non aver commesso errori ma è per la consapevolezza di chi ha operato con tutte le energie fisiche e psichiche per la comunità nazionale”.
“Non avremmo potuto realizzare tutto questo se non ci fossero state condivisione, collaborazione, responsabilità, in ciascuna – ciascuna – forza politica”, ha spiegato Conte elencando le principali misure della legge di bilancio e il decreto semplificazioni. “E’ stato fondamentale anche il senso di responsabilità delle forze opposizione che, pur nella dialettica della politica, hanno contribuito ad affrontare dei passaggi critici. Bisogna darne atto. Avete avanzato anche proposte concrete, qualificanti, alcune delle quali sono state accolte dalle forze di maggioranza”.
“Proprio nei momenti più critici del Paese dobbiamo trovare le ragioni più nobili e alte della politica”, come “servizio per i bisogni della comunità nazionale” e non come “logica di potere.
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Alla società che sta uscendo con difficoltà dalla pandemia non possiamo offrire risposte mediocri. Il governo deve essere all’altezza di questo compito”.
“Il 13 gennaio in una conferenza stampa sono state confermate le dimissioni delle ministre di Iv. Si è aperta una crisi che deve trovare qui in questa sede il proprio chiarimento in trasparenza del confronto e linearità di azione che hanno caratterizzato il mio mandato”. “Le nostre energie dovrebbero essere tutte, sempre concentrate sulla crisi del Paese. Così, agli occhi dei cittadini, appaiono dissipate in contributi polemici, spesso sterili, del tutto incomprensibili. Rischiamo così tutti di perdere contatto con la realtà. C’era davvero bisogno di aprire una crisi politica in questa fase? No”.
Nel pieno della pandemia Covid e mentre “da casa ci ascolta chi ha perso i propri cari, confesso di avvertire un certo disagio. Sono qui oggi non per annunciare nuove misure di sostegno o per bozza ultima del Recovery plan ma per provare a spiegare una crisi in cui non solo i cittadini ma io stesso alcun plausibile fondamento”.
“Questa crisi ha provocato profondo sgomento nel Paese, rischia di produrre danni notevoli e non solo perché ha fatto salire lo spread ma ancor più perché ha attirato l’attenzione dei media internazionali e delle cancellerie straniere. Diciamolo con franchezza, non si può cancellare quello che è accaduto”, ha proseguito il premier Conte parlando della fiducia tra le forze alleate come “condizioni imprescendibile” per guidare il Paese.
“Nonostante ci sia stato un chiaro contributo al miglioramento della bozza originaria” del Recovery plan “c’è stata un’astensione motivata principalmente per il fatto che la bozza non contempla le risorse del Mes, che però nulla ha a che vedere con il Recovery fund”. Il Recovery Plan italiano sarà un piano “largamente condiviso, uno sforzo collettivo di cui andare fieri”.
Il Paese “merita un governo coeso, ora si volta pagina”, ha detto Conte intervenendo in Aula alla Camera.
Quanto alla politica industriale “dobbiamo proseguire nel proteggere gli investimenti più strategici del Paese”. “Dobbiamo rafforzare politiche di intervento sulla base delle nostre filiere più produttive”, aggiunge Conte.
“L’assegno unico mensile si colloca in una cornice di interventi volti ad alleggerire il peso fiscale sulle famiglie”, ha spiegato il presidente del Consiglio intervenendo in Aula alla Camera annunciando che da “luglio” sarà introdotto “l’assegno unico mensile” per famiglie con figli sotto i 21 anni.
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Poi ancora: “il governo, chiaramente nel rispetto delle determinazioni delle forze parlamentari, si impegnerà a promuovere una riforma elettorale proporzionale, quanto più possibile condivisa, che possa coniugare le ragioni del pluralismo con l’esigenza di assicurare stabilità al sistema politica”.
Per le sfide che attendono l’Italia servono “la massima coesione possibile, il più ampio consenso in Parlamento. Servono un governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli della delicatezza dei compiti. Capaci di sfuggire gli egoismi e l’utile personale”.
“Questa alleanza può già contare su una solida base di dialogo alimentata da M5s, Pd, Leu, che sta mostrando la saldezza del suo ancoraggio e l’ampiezza del suo respiro. Sarebbe un arricchimento di questa alleanza poter acquisire contributo politico di formazioni che si collocano nella più alta tradizione europeista: liberale, popolare, socialista. Ma chiesto un appoggio limpido e trasparente.
“Viste le nuove sfide e anche gli impegni internazionali, non intendo mantenere la delega all’Agricoltura se non lo stretto necessario e mi avvarrò anche della facoltà di designare un’autorità delegata per l’intelligence di mia fiducia”, ha annunciato Conte.
“Aiutateci a riermaginare la crisi in atto. Cari cittadini, la fiducia deve essere reciproca, deve essere un qualcosa che si alimenta in maniera biunivoca. Avete offerto una risposta di grande responsabilità, state dimostrando di riporre grande fiducia nelle istituzioni. Confido che con il voto di oggi anche le istituzioni sappiano ripagare questa fiducia” riparando “il grave gesto di irresponsabilità” che ha prodotto questa crisi.
“Costruiamo un governo aperto a tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia”, ha concluso Conte il suo intervento in Aula alla Camera.
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“Bene Conte. L’appello ad andare avanti per cambiare. Patto di legislatura, apertura al coinvolgimento del Paese, priorità allo sviluppo per creare lavoro, alla difesa della salute, al rafforzamento del protagonismo europeo a cominciare da Next Generation Eu. Non fermiamoci ora. Dobbiamo ricostruire la fiducia. L’Italia ha diritto alla speranza, c’è una prospettiva da perseguire per il futuro”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

“Conte ha detto che deve rimanere al governo per fare le cose che chiedono gli italiani, a partire da una legge elettorale proporzionale. La legge elettorale….. Vabbè, è ufficiale, ormai costui vive su Marte”, ha detto il leader della Lega Matteo Salvini.
“Oggi il problema per molte famiglie è la salute con i vaccini che mancano e la scuola con migliaia di ragazzi in classe senza sicurezza e le scadenze fiscali che nessuno ha rimandato, che tutto questo è in secondo piano perchè Mastella e Tabacci cercano senatori di notte è imbarazzante. Io non ci rimarrei mai così al governo. Se Conte non ha i numeri le strade sono due: o le elezioni oppure se Mattarella ritenesse il centrodestra ha progetti e poche cose da fare velocemente per tirare fuori il paese dalla pandemia”, afferma il leader della Lega a Rtl 102.5.
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“Pieno sostegno al presidente Conte, l’Italia ha bisogno di una guida e di risposte ed è ciò che intendiamo continuare a fare, attraverso un rinnovato patto di governo. Non ci voltiamo indietro, andiamo oltre e torniamo a correre”. Lo dichiara il capo politico M5S Vito Crimi.

“Se c’è da creare un governo migliore e non abbiamo nessuna pregiudiziale sui nomi, figuriamoci se mettiamo un veto su di lei che ha governato con la Lega poco prima di questo governo. Ma chiediamo di muoversi, di darci risposte, una visione e una strategia. Se questo c’è, noi ci siamo”. L’ha detto Ivan Scalfarotto, deputato di Italia viva e sottosegretario agli Esteri che si è dimesso, intervenendo in Aula dopo le comunicazioni del premier Conte. E ha ribadito: “Se ci sarà la possibilità di dare un governo vero a questo Paese, Iv non mancherà”, sottolineando che il Conte bis è stato “un governo dei tempi ordinari, è il suo limite”.
Iv va verso la conferma dell’astensione alla Camera ma qualcuno tra i deputati si sarebbe detto tentato dal No alle comunicazioni del premier. E’ quanto emerge dalle fila di Iv, dopo il discorso di Giuseppe Conte in Aula. A quanto si apprende, il dibattito sarebbe emerso anche nella chat dei parlamentari renziani ma ad ora sarebbe prevalente – e dovrebbe essere confermata – la linea dell’astensione, mentre nessuno si sarebbe ad ora apertamente smarcato annunciando il Sì. Matteo Renzi sarebbe intervenuto nella chat, scrivendo: “Ragazzi, non reagire alle provocazioni: manteniamoci compatti”. Alle 15 è prevista una riunione del gruppo.
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“Credo che ricucire lo strappo” con Italia viva sia “difficile, se non impossibile, non per una ripicca: ci troviamo di fronte a una ripresa di una strategia che è stata fermata dalla pandemia, ma Italia Viva era decisa a dare una natura tattica e transitoria a questa alleanza. Appena si è aperta una finestra c’è stata una ripresa di quella strategia”. Lo ha detto Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, allo speciale del Tg1 dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte alla Camera. “Oggi Conte ha posto le basi, ha dato una fisionomia politica alla coalizione ed è la prima volta: ha detto è la coalizione degli europeisti. Poi ha riconosciuto l’esigenza di fare dei passi che noi sollecitavamo da molto tempo: un patto di legislatura, una scelta che vada nella direzione di un’accelerazione”. Così il vicesegretario Pd Andrea Orlando allo speciale del Tg1. “E’ molto importante capire come rispondanno tutte le forze politiche che vogliono concorrere. Sarà interessante come il M5S risponderà alla richiesta di Conte, di essere non più punto di equilibrio ma il riferimento di una coalizione europeista e antisovranista”.

“Ci troviamo a smentire, per l’ennesima volta, ricostruzioni fantasiose riportate da alcuni organi di stampa oggi. L’Udc voterà compattamente NO alla fiducia del Governo Conte bis”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dall’Ufficio stampa nazionale dello Scudo crociato, guidato da Lorenzo Cesa.

“Buon lavoro, presidente Conte: poco o tanto che sia il Maie gli offre il suo sostegno”. Lo dice nell’Aula della Camera Antonio Tasso del Maie nel dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio. “Dopo la sua esauriente relazione parliamo di una crisi che non ho francamente capito e che non capiscono i nostri partner europei”, conclude.
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“Noi di Azione e +Europa non voteremo la fiducia al Governo e anche qualora trovasse una maggioranza noi saremo all’opposizione”. Lo ha detto Enrico Costa intervenendo in Aula alla Camera sulle comunicazioni del premier, Giuseppe Conte, sulla crisi di Governo.
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Scuola: rientro in classe per 640mila alle superiori
In 4 Regioni. Iniziative e proteste in alcune città
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18 gennaio 2021
16:28
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Rientrano nuovamente in classe oltre 640 mila studenti delle scuole superiori: sono i ragazzi di quattro Regioni italiane: i 256 mila del Lazio, a cui si aggiungono i 13 mila del Molise i 176 mila del Piemonte e i 196 mila dell’Emilia Romagna.
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Questi ragazzi si sommano a quelli delle Regioni Toscana, Valle d’Aosta e Abruzzo che già dall’11 gennaio frequentano in presenza al 50%. In Trentino le scuole hanno riaperto dal 7 gennaio.
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Nelle Marche, dove le scuole superiori dovrebbero riaprire il 1 febbraio, “se l’andamento della curva rimarrà con l’Rt sotto a uno anche nella prossima settimana, credo che potremmo pensare a un provvedimento di anticipo del rientro al 50% delle superiori”, ha annunciato il presidente della Regione, Francesco Acquaroli.
Il 1 febbraio l’apertura è prevista per le superiori in Sardegna, Veneto, Calabria, Basilicata, Friuli Venezia Giulia. Le scuole superiori – ha sancito ieri il Cts riunito d’urgenza dopo la richiesta del governo di un’indicazione sul ritorno in classe degli studenti – possono tornare in presenza nella misura del 50% e fino al 75% come previsto dal Dpcm del 14 gennaio. Per gli esperti, se qualche presidente di Regione decidesse diversamente, “se ne assume la responsabilità”. “Le valutazioni del Cts rappresentano una guida chiara che mi auguro possa garantire a scuole e studenti le certezze di cui hanno bisogno.
Il rientro in classe è un atto di responsabilità nei confronti dei nostri giovani”, ha osservato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. In mattinata ed anche nel pomeriggio previste a Roma e in altre città italiane manifestazioni e iniziative di comitati e di studenti che chiedono maggiori investimenti per la scuola o che si oppongono al rientro in presenza considerandolo “imprudente”.
“Al momento non abbiamo le informazioni, il panorama è abbastanza variabile, alcune regioni hanno preso provvedimenti, altre hanno mantenuto le decisioni dei presidenti, l’importante è che l’analisi dei problemi vada avanti, che non si consideri la Dad (didattica a distanza) una soluzione”. Così sulla scuola il coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) Agostino Miozzo.
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“La Dad è un aiuto, uno strumento ma non è l’alternativa. Capisco da una parte la protesta degli studenti e il loro desiderio di far sentire la propria voce ma certo in questo periodo questo tipo di aggregazioni non si dovrebbero fare”, aggiunge Miozzo commentando la manifestazione stamani degli studenti davanti al Ministero dell’Istruzione a Roma.
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Auto: ecobonus al via, prenotati incentivi per 20 mln
In gran parte per vetture benzina e diesel
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18 gennaio 2021
18:34
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Sono partite oggi le prenotazioni da parte dei concessionari degli ecobonus per le auto a basse emissioni. Dalle 10 di questa mattina, sono stati richiesti circa 20 milioni delle nuove risorse messe a disposizione della legge di bilancio 2021.
Secondo i dati del ministero dello Sviluppo economico, la quasi totalità – circa 18 milioni – è stata prenotata per le auto con emissioni tra 61 e 135 grammi di CO2 al km (comprensive quindi di alimentazione a benzina o diesel di ultima generazione), mentre per le auto elettriche o ibride, tra 0 e 60 g/km, sono stati prenotati poco più di 2 milioni di euro.
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Patuanelli: ‘Il sistema delle imprese ha retto, ma serve prudenza ‘
Continueremo a lavorare fino all’ultimo per ristori e rilancio
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18 gennaio 2021
15:27
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“Nonostante il clima d’incertezza dovuto alla pandemia, il sistema imprenditoriale del Paese ha retto l’urto di una crisi simmetrica come quella generata dal Covid”. Lo afferma il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli su Facebook riferendosi ai dati di Unioncamere su aperture e chiusure.
“Serve notevole prudenza nel commentare questi dati, perché gli effetti della pandemia perdureranno ancora e le sofferenze dei tessuti imprenditoriali sono pesanti e diffuse in tutto il Paese”, aggiunge, assicurando che “per questo continueremo a lavorare fino all’ultimo per garantire ristori e rilancio alle nostre imprese”. “Si registra dai dati complessivi di Unioncamere un +0,32% del saldo tra aperture e chiusure delle attività imprenditoriali, numeri certamente non scontati visto il terribile 2020 appena trascorso”, scrive Patuanelli.
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Gentiloni, Recovery Italia buona base ma va rafforzato
‘Spero Roma sia un interlocutore stabile’
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BRUXELLES
18 gennaio 2021
19:27
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“Il piano italiano di Recovery è ampiamente convergente con i nostri obiettivi e politiche generali, ma come molti altri deve essere discusso e rafforzato dal punto di vista delle riforme, delle raccomandazioni Ue, dei dettagli sul calendario e degli obiettivi che vogliamo raggiungere. Abbiamo una base molto buona ma dobbiamo lavorare per rafforzarla, non vale solo per l’Italia ma per tutti”: lo ha detto il commissario all’economia Paolo Gentiloni al termine dell’Eurogruppo.
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Interpellato sulla siatuazione italiana, Gentiloni ha risposto: “Per noi è difficile commentare”, ma “in ogni modo speriamo di avere un interlocutore stabile, in quanto l’Italia sarà cruciale per il successo del NextGeneration plan e noi abbiamo bisogno di interlocutori stabili”.
Più in generale, Gentiloni ha detto che “la crisi ha aggravato gli squilibri economici pre-esistenti, che stavano recedendo prima del Covid. Per esempio il debito pubblico è aumentato di più nei Paesi più colpiti economicamente dalla crisi, che erano anche quelli con il debito più elevato prima della pandemia”. Il sostegno economico dei governi “è stata ed è la cosa giusta da fare, dobbiamo fornirlo per tutto il tempo necessario, consapevoli della necessità di affrontare gli squilibri al momento appropriato”.   ECONOMIA

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Dalla Camera fiducia al governo Conte con 321 voti a favore, 259 contrari e 27 astenuti
Il premier: ‘Voto Aula ripari a grave gesto irresponsabilità. Ripaghiamo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni’
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18 gennaio 2021
21:52
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La Camera accorda la fiducia al governo Conte con 321 voti a favore, 259 contrari e 27 astenuti. La votazione è stata palese per appello nominale: ciascun deputato ha sfilato davanti al banco della presidenza e ha dichiarato il suo voto ad alta voce. Conte ha lasciato l’Aula della Camera non appena ha avuto inizio la votazione.

Il premier a Montecitorio ha chiesto l’appoggio dei “volenterosi” di area “europeista: liberale, popolare, socialista”. Promettendo quindi che lascerà la delega ai Servizi “a un’autorità delegata di mia fiducia”, e quella all’agricoltura, e impegnandosi per “una riforma elettorale proporzionale” e “un grande progetto di riforma fiscale”.
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Le opposizioni in aula chiedono le dimissioni. Salvini attacca: “Ormai vive su Marte”. No alla fiducia da Fi e Udc. Iv si asterrà, ma la ricucitura è quasi impossibile. Zingaretti ammette: “La strada è più stretta di quanto si immagini perché non possiamo accettare di tutto”.
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La maggioranza assoluta alla Camera si raggiunge a quota 315, un voto in meno rispetto ai 316 normalmente richiesti. A far abbassare il quorum sono le dimissioni di Pier Carlo Padoan che ha lasciato il Parlamento il 4 novembre scorso per assumere l’incarico nel board di Unicredit e non è stato ancora sostituito a Montecitorio.
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Stamattina alle 12 il premier era intervenuto nell’Aula della Camera per le comunicazioni sulla situazione politica determinata dalle dimissioni dei ministri di Iv. Poi si è svolto il dibattito.

Italia viva conferma l’astensione sul voto di fiducia dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte alla Camera. È quanto emerge al termine di una riunione dei deputati del gruppo.
Le comunicazioni sono durate circa 55 minuti, e sono state punteggiate da quattordici applausi della maggioranza. Di questi, uno solo è stato condiviso da alcuni deputati di Iv, quello relativo all’annuncio della prossima nomina di una Autorità delegata per i Servizi segreti.
Il premier ha chiesto l’appoggio dei “volenterosi”, nell’ambito di formazioni politiche “che si collocano nella più alta tradizione europeista: liberale, popolare, socialista” per costruire “un governo aperto a tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia”. L’obiettivo è “completare il lavoro avviato per un patto di legislatura” e porsi “nelle condizioni di rafforzare la squadra di governo”. Conte ha promesso quindi che lascerà la delega ai Servizi “a un’autorità delegata di mia fiducia”, e quella all’agricoltura, e si impegnerà per “una riforma elettorale proporzionale” e “un grande progetto di riforma fiscale”. Le opposizioni in aula ne hanno invocato le dimissioni.
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Le parole chiave di Conte
Da “disagio” a “forze volenterose”, da “fondamento” a “irresponsabilità” una spia sul futuro percorso di governo
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18 gennaio 2021
18:43
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Da disagio a forze volenterose, da fondamento a irresponsabilità, il discorso del premier Giuseppe Conte nelle sue Comunicazioni sulla crisi politica in atto, contiene alcune parole-chiave che, secondo le prime reazioni di politici e commentatori, rappresentano già una importante indicazione sugli indirizzi e il futuro percorso della maggioranza e del governo. Ecco alcune di queste parole.
Responsabili/Irresponsabili: i primi si trovano anche, ha concesso Conte, in alcune forze di opposizione: “E’ stato fondamentale anche il senso di responsabilità delle forze opposizione che, pur nella dialettica della politica, hanno contribuito ad affrontare dei passaggi critici.
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Bisogna darne atto. Avete avanzato anche proposte concrete, qualificanti, alcune delle quali sono state accolte dalle forze di maggioranza”. Quanto ai secondi, l’indiziato è in realtà uno solo. E’ lo stesso Conte a parlare al singolare di “grave gesto di irresponsabilità” rivolgendosi ai cittadini italiani che hanno invece dimostrato responsabilità: “Aiutateci a rimarginare la crisi in atto. Cari cittadini, la fiducia deve essere reciproca, deve essere un qualcosa che si alimenta in maniera biunivoca. Avete offerto una risposta di grande responsabilità, state dimostrando di riporre grande fiducia nelle istituzioni. Confido che con il voto di oggi anche le istituzioni sappiano ripagare questa fiducia” riparando “il grave gesto di irresponsabilità” che ha prodotto questa crisi.
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Disagio: Per il premier non ci sono dubbi, è una crisi talmente inspiegabile da creare disagio. E anche in questo caso il riferimento è ai cittadini, anzi a chi è ‘a casa’: nel pieno della pandemia Covid e mentre “da casa ci ascolta chi ha perso i propri cari, confesso di avvertire un certo disagio. Fondamento: la parola usata da Conte, al più ‘pesante’ concettualmente parlando, quella che fa riferimento a qualcosa che ci dovrebbe sempre sostenere e cui affidarsi, è strettamente connessa col disagio. “Sono qui oggi non per annunciare nuove misure di sostegno o per bozza ultima del Recovery plan ma per provare a spiegare una crisi in cui non solo i cittadini ma io stesso alcun plausibile fondamento”.  Dall’Aula a questo punto parte un applauso.
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Sgomento: Strettamente legata a disagio, evidentemente. E soprattutto motiva quello che oggi sembra l’allontanamento definitivo di Renzi: “Questa crisi ha provocato profondo
sgomento nel Paese, rischia di produrre danni notevoli e non solo perché ha fatto salire lo spread ma ancor più perché ha attirato l’attenzione dei media internazionali e delle
cancellerie straniere. Diciamolo con franchezza, non si può cancellare quello che è accaduto”.
Volenteroso: La parola non è nuova: nel 2006, governo Prodi, si parlava di ‘volenterosi’ (willings) per l’approvazione della Finanziaria. Erano i tempi del ‘tavolo’ con Bondi Lusetti e Alemanno. Prodi bocciò l’iniziativa: ‘Non si è mai vista una Finanziaria approvata anche dall’opposizione’.
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Conte in aula alla camera ha detto: per le sfide che attendono l’Italia, che certamente vanno ben oltre una legge di Bilancio, servono “la massima coesione possibile, il più ampio consenso in Parlamento. Servono un governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli della delicatezza dei compiti. Capaci di sfuggire gli egoismi e l’utile personale”
Governo aperto: Espressione strettamente legata a “volenterosi\e”. Dice Conte: “Costruiamo un governo aperto a tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia”.
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Aiuti negati a stranieri, sindaca San Germano si dimette
‘Sempre agito nell’interesse esclusivo della popolazione’
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VERCELLI
18 gennaio 2021
15:40
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“Ho sempre agito nell’esclusivo interesse della popolazione, cercando di aiutare tutti coloro che versavano in condizioni di difficoltà e facendo buon uso dei denari pubblici”. Così Michele Rosetta, sindaca di San Germano Vercellese sospesa dopo l’arresto nell’inchiesta sulla gestione degli aiuti per l’emergenza Covid.
La prima cittadina definisce le accuse nei suoi confronti “infondate, ingiuste e gratuitamente infamanti”. E, tramite il suo legale, l’avvocato Roberto Capra, annuncia le dimissioni da sindaco.
“Dopo molto tempo passato a prodigarmi per il bene pubblico è giunto il momento, per il rispetto che devo ai miei familiari è giunto il momento di concentrarmi nella difesa all’interno del processo che gli inquirenti vercellesi ritengono di voler portare avanti”, aggiunge tramite il suo avvocato Rosetta, “convinta di non aver mai posto in essere condotte illecite e di aver sempre rispettato i principi e le regole della gestione di ciò che è pubblico”.   PIEMONTE

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Azzolina, da Cts netto ok a rientro; è atto responsabilità
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17 gennaio 2021
17:56
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“Oggi il Comitato Tecnico Scientifico si è riunito, su richiesta del Ministero della Salute, per esprimersi sul rientro in classe di studentesse e studenti delle scuole superiori, previsto dal Governo. Ne è emerso un parere molto netto.
Il Cts ha ricordato che le scuole hanno un ruolo limitato nella trasmissione del virus. E ribadito, non è la prima volta che lo dice, che l’assenza prolungata da scuola può provocare conseguenze gravi nei ragazzi, per gli apprendimenti e per la sfera emotiva e relazionale. Queste valutazioni rappresentano una guida chiara che mi auguro possa garantire a scuole e studenti le certezze di cui hanno bisogno. Il rientro in classe è un atto di responsabilità nei confronti dei nostri giovani”. Lo scrive sui social la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.
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Covid: Moratti, Speranza sospenda zona rossa per 48 ore
‘Fino a martedì quando dati diranno minor rischio per Lombardia’
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MILANO
17 gennaio 2021
20:03
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Sospendere per 48 ore l’ordinanza che colloca la Lombardia in zona rossa in attesa dei dati di martedì che certificheranno “il minor grado di rischio”. E’ quanto chiede il vicepresidente della Lombardia Letizia Moratti al ministro della Salute Roberto Speranza.
“La revisione sollecitata per martedì – spiega Moratti – potrà essere molto più puntuale e oggettiva e dimostrare il minor grado di rischio della Lombardia. Si tratta di una sospensiva di 48 ore che sono certa troverà poi una conferma definitiva per l’intera Regione a seguito del ricalcolo aggiornato degli indici che il 16 gennaio a Regione Lombardia risulterebbe di 1,01”.
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Covid: Fontana, ricorso contro Dpcm presentato entro domani
Documento predisposto da avvocati, si impugna parte dei criteri
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MILANO
18 gennaio 2021
18:11
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“I nostri avvocati hanno predisposto il ricorso che tra stasera e domani mattina verrà depositato al Tar del Lazio. Si impugna nella parte dei criteri, facendo riferimento agli scenari anziché all’incidenza”.
Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, nel corso di una conferenza stampa in cui ha annunciato il ricorso contro il dpcm del governo di mettere la regione in zona rossa.
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Niente legittimo impedimento per Salvini,è polemica
Legale leader Lega, ordinanza lo priva dei diritti civili
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TORINO
18 gennaio 2021
18:40
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“È un ordinanza che priva una persona dei suoi diritti civili. Non riconoscere al senatore Salvini il legittimo impedimento in questo momento di crisi di governo è un fatto abbastanza grave”.
P
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E il commento dell’ avvocato Claudia Eccher, difensore di Matteo Salvini al processo in cui, a Torino, il leader della Lega è chiamato a rispondere di vilipendio alla magistratura.
Il giudice Roberto Ruscello ha respinto la questione di legittimo impedimento, disponendo la prosecuzione dell’udienza, che è ripresa con la testimonianza del sindaco di Novara, Alessandro Canelli. “Oggi – ha sottolineato Eccher – ci sono state le dichiarazioni del presidente Conte alla Camera, stamani Salvini ha preso parte a una riunione di parlamentari, domani c’è il voto al Senato. A nostro avviso il legittimo impedimento sussisteva”.
Sempre a Torino, in un altro procedimento, il giudice Franco Giardino Roch ha accolto la richiesta di legittimo impedimento della deputata e viceministro dell’Economia Laura Castelli, imputata per diffamazione, e ha sospeso i termini di prescrizione del reato. L’udienza è stata spostata al 22 febbraio, visto che oggi, a causa del dibattito alla Camera, la Castelli era impossibilitata a essere presente al Palazzo di Giustizia del capoluogo piemontese.
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Vaccini: Moratti, ripartizione anche in base a Pil Regione
La richiesta della Lombardia, lettera ad Arcuri
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MILANO
18 gennaio 2021
18:48
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Contributo che le Regioni danno al Pil, mobilità, densità abitativa e zone più colpite dal virus: sono questi i quattro parametri che il vice presidente e neo assessore al Welfare della Regione Lombardia Letizia Moratti avrebbe chiesto di tenere in considerazione per la ripartizione dei vaccini anti-Covid, con una lettera al commissario Arcuri.
E’ quanto filtra dalla riunione di Moratti con i capigruppo, secondo fonti di maggioranza e opposizione.

“La vicepresidente Moratti sulla distribuzione dei vaccini ha chiesto una serie di integrazioni che mi sembrano estremamente coerenti e logiche e ascolteremo cosa ne pensa Arcuri”, ha spiegato il presidente della Regione Attilio Fontana in conferenza stampa.
“Questo merita una discussione immediata in Consiglio: i criteri elencati al momento ci sembrano discutibili se non discriminatori”, ha subito commentato il capogruppo M5s al Pirellone, Massimo De Rosa.

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