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DI MARTEDì 15 GENNAIO 2019
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Juncker, via antisemitismo da Ue
Preoccupa suo dilagare, da presidenza austriaca parole giuste
STRASBURGO15 gennaio 201914:08
– “In Europa non ci può essere posto per nessuna forma di antisemitismo” e “non possiamo lasciargli spazio”. Così il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker oggi in aula a Strasburgo. “Sono grato alla presidenza austriaca per avere espresso parole chiare in materia di antisemitismo. È preoccupante che oggi ci siano cittadini ebrei che hanno paura di professare la propria fede e per la propria vita, e che l’antisemitismo dilaghi”, ha aggiunto. Il riferimento è alle parole pronunciate dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz, secondo il quale “vi sono ebrei in Europa che non si sentono al sicuro in alcuni Paesi dell’Ue e su questo dobbiamo agire in modo coeso e deciso”.
Cina sconsiglia viaggi in CanadaMinistero Esteri replica a mossa Ottawa citando caso Lady Huawei
PECHINO15 gennaio 201914:45
– Il ministero degli Esteri cinese e l’ambasciata diplomatica a Ottawa hanno lanciato l’allerta ai cittadini cinesi sollecitati a “un’ampia valutazione” sui rischi di viaggio in Canada dopo la recente “detenzione arbitraria” di un cittadino cinese su richiesta di un Paese terzo. Facile il riferimento alla vicenda di Meng Wanzhou, Lady Huawei, arrestata a dicembre su mandato Usa per attività illecite con l’Iran. La mossa cinese replica l’allerta “rafforzata” canadese ai propri connazionali che si recano in Cina dopo gli atti di ritorsione.
Siria, 15 bimbi morti di freddoUnicef, il più piccolo nato da solo un’ora. Molti neonati
15 gennaio 201914:42
– In Siria 15 bambini sono morti nelle ultime settimane a causa del freddo e della mancanza di cure mediche, 13 di loro avevano meno di un anno. La denuncia arriva dall’Unicef. In particolare, le gelide temperature e le dure condizioni di vita a Rukban, al confine sud occidentale della Siria con la Giordania, stanno sempre più mettendo a rischio le vite dei bambini e in un solo un mese, afferma l’Unicef, “almeno 8 bambini – la maggior parte con meno di 4 mesi e il più piccolo nato da solo un’ora – sono morti”.- Le vite dei bambini, denuncia l’Unicef, “continuano ad essere stroncate da condizioni di salute che potrebbero essere prevenibili o curabili. Non ci sono scuse perché questo continui a succedere nel 21/o secolo.
La tragica perdita di vite causata dall’uomo deve finire adesso”. Ancora una volta, l’Unicef chiede a tutte le parti di “facilitare urgentemente l’arrivo di un convoglio umanitario a Rukban e di garantire passaggi sicuri alla ricerca di un luogo sicuro fuori dalle aree di scontro.
Terrore e sangue in Kenya, assaltato hotel a Nairobi Esplosioni, spari e ostaggi, Shabaab rivendicano. Almeno 7 morti
IL CAIRO15 gennaio 201921:48
I terroristi islamici somali al-Shabaab sono tornati a colpire il Kenya con l’azione di un commando che – tra esplosioni, spari e forse anche ostaggi – ha causato almeno una mezza dozzina di vittime e decine di feriti in un hotel di lusso a Nairobi. Un attacco che in serata era ancora in corso con i jihadisti asserragliati all’ultimo dei sette piani dell’hotel, il Dusit. Il bilancio, del tutto provvisorio, è di almeno sette morti e 31 feriti ma potrebbe sensibilmente aumentare visto che è basato su un testimone che ha visto cinque corpi a terra e soccorritori che riferiscono di due decessi in ospedale.La polizia non ha fornito cifre ufficiali. La rivendicazione degli al-Shabaab è arrivata attraverso la loro radio, Al Andalus. Il gruppo legato ad al-Qaida già in passato aveva colpito il Kenya per rappresaglia al suo intervento militare in Somalia a sostegno del governo nell’ambito di una missione di sei paesi sotto l’egida dell’Unione africana. L’attacco è cominciato alle tre del pomeriggio nella Riverside Drive, una strada di un quartiere di lusso di Nairobi. L’obiettivo è un complesso che ospita, oltre all’hotel, anche banche, uffici, ristoranti e bar. I terroristi, sei secondo fonti della sicurezza, hanno forzato un posto di blocco sparando sulle guardie e lanciato bombe su tre vetture parcheggiate davanti a una banca. Nel caos sono poi penetrati nell’hotel e uno di loro, un kamikaze, si è fatto esplodere nella lobby ferendo alcuni ospiti, ha riferito il capo della polizia keniana, Joseph Boinnet.Le forze di sicurezza keniane hanno posto sotto controllo sei dei sette piani del complesso. Alcuni corpi “sono nei ristoranti al primo piano, altri nei piani più alti. C’è sangue dappertutto”, hanno raccontato. In serata l’operazione per neutralizzare gli aggressori era ancora in corso, e punta anche a liberare i civili ancora intrappolati all’interno del complesso. Non è chiaro se si tratti di ostaggi o di persone bloccate dalle circostanze.Ministro interno, situazione sotto controllo – Il ministro dell’Interno del Kenya Fred Matiang’i ha reso noto che la “situazione è sotto controllo” e tutti gli edifici presi d’assalto dai terroristi nell’area dell’hotel di Nairobi sono in sicurezza. Il ministro non ha fornito numeri sulle vittime. Il ministro ha aggiunto che le forze di sicurezza sono nelle fasi finali del controllo della zona. “La situazione è sotto controllo ed il paese è salvo”, ha detto, senza fornire però cifre sulle vittime. Finora, il bilancio ufficioso dell’attacco condotto dagli Shabaab somali è di almeno sette morti e una trentina di feriti.
Nyt, Trump voleva ritiro Usa dalla NatoNel 2018. Lo riferiscono alti dirigenti dell’amministrazione
WASHINGTON15 gennaio 201914:54
– Nel corso del 2018 Donald Trump ha detto ripetutamente in privato che voleva ritirarsi dalla Nato: lo hanno confidato alcuni alti dirigenti dell’amministrazione al New York Times. Un’intenzione che ora, scrive il giornale, aumenta le preoccupazioni tra i dirigenti della sicurezza nazionale sullo sfondo delle rivelazioni sugli sforzi del presidente per tenere nascosti i dettagli degli incontri con Vladimir Putin anche ai suoi più stretti collaboratori.
Kenya: attacco in hotel, almeno 3 mortiE 14 feriti. Scontro a fuoco ricorda quello di Shabaab nel 2013
15 gennaio 201915:09
– E’ di almeno 3 morti il primo bilancio dell’attacco al DusitD2, a Nairobi. Lo riferisce la stampa locale. L’area è stata isolata, le forze di sicurezza stanno evacuando i civili. Un banner di Al Jazeera riferisce che, oltre ai tre morti, ci sono anche 14 feriti. Lo scontro a fuoco di oggi richiama alla memoria quello del ‘Westgate Mall’, sempre a Nairobi, nel 2013, quando terroristi islamici Al Shabaab della confinante Somalia fecero irruzione in un centro commerciale di lusso lanciando bombe a mano e avviando un’azione durata giorni che costò la vita a 67 persone.
Kenya: Shabaab rivendicano attaccoMedia: gruppo che ha assaltato l’hotel Nairobi è di 4 persone
15 gennaio 201915:14
– Gli estremisti somali di Al Shaabab hanno rivendicato l’attacco all’hotel Dusit D2 di Nairobi. Lo riferisce al Jazeera. Il gruppo armato sarebbe composto da almeno 4 persone.
Ivanka aiuta scelta per Banca MondialeLo precisa la Casa Bianca
NEW YORK15 gennaio 201915:14
– Ivanka Trump, la figlia e consigliere del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, aiuterà a scegliere il prossimo presidente della Banca Mondiale ma non è una candidata al ruolo. Lo afferma la Casa Bianca smentendo le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, secondo le quali Ivanka era uno dei nomi presi in considerazione. Il segretario al Tesoro Steven Mnuchin e il capo dello staff alla Casa Bianca Mick Mulvaney hanno “chiesto a Ivanka Trump di aiutare nel processo di nomina in quanto ha lavorato ha stretto contatto con la leadership della Casa Bianca negli ultimi due anni” mette in evidenza la Casa Bianca in una nota.
Germania, ‘Afd nel mirino dei Servizi’Movimenti giovanili del partito catalogati come ‘sospetti’
BERLINO15 gennaio 201915:33
– Il partito dell’ultradestra tedesca Alternative fuer Deutschland finisce nel mirino dei Servizi interni in Germania e viene catalogato come “caso da verificare”, in un rapporto di 450 pagine di cui anticipa l’esito il Tagesspiegel on line. L’intelligence vuole verificare se il partito debba essere messo sotto sorveglianza. Inoltre, nel rapporto, i gruppi giovanili “Junge Alternative” e “der Fluegel” vengono definiti come “casi sospetti”. Una classificazione che comporta l’osservazione e la registrazione di dati.
Spagna, piccolo Yulen ancora nel pozzoPotente estrattore per liberare cavità da terra franata
15 gennaio 201915:43
– Le squadre dei soccorsi continuano a lavorare senza sosta per salvare il piccolo Yulen, il bimbo di due anni e mezzo caduto domenica pomeriggio in un pozzo di prospezione – profondo 110 metri e largo 25 centimetri – a Totalan, vicino Malaga.
Sono impegnati nelle operazioni oltre 100 persone fra vigili del fuoco, protezione civile e guardia civile: da ieri notte – riporta La Vanguardia – un potente estrattore viene impiegato per liberare il pozzo dalla terra che si stacca dalle pareti e ne ostruisce l’accesso. Ieri, infatti, la videocamera calata per cercare di individuare l’esatta posizione del piccolo si è dovuta fermare a 73 metri di profondità proprio a causa di questo problema.
Ieri la videocamera ha individuato solo un sacchetto di caramelle e un bicchiere di plastica, ma la polizia non ha ancora confermato se questi oggetti appartengano al piccolo.
Per Putin cordone sicurezza a BelgradoFino a 7 mila poliziotti, agenti speciali russi.Firma 21 accordi
15 gennaio 201915:47
– Un colossale dispositivo di controllo e sicurezza è in via di allestimento a Belgrado in vista dell’arrivo giovedì prossimo del presidente russo Vladimir Putin. Secondo il quotidiano Politika, fino a 7 mila poliziotti serbi saranno mobilitati nella capitale per garantire la sicurezza del leader del Cremlino, per il quale e’ previsto tra l’altro un grande bagno di folla davanti alla cattedrale ortodossa di San Sava. Negli ultimi giorni i media hanno riferito che a salutare Putin saranno almeno 70 mila persone, con centinaia di autobus che porteranno a Belgrado la gente da altre regioni del Paese. Si presume che nella capitale serba siano già giunti circa 250 agenti speciali russi incaricati di sorvegliare sugli itinerari che percorrerà Putin, i luoghi d’incontro, la qualità del cibo, internet, e anche per sventare eventuali attacchi con droni. A vegliare sulla sicurezza del presidente russo saranno anche agenti armati appostati sui tetti. Tre caccia Mig serbi scorteranno il suo aereo.
(V. ‘Cecenia: ‘almeno 2 gay uccisi, 40 detenuti
15 gennaio 201915:55
– Il ministro dell’Informazione della Cecenia, Dzhambulat Umarov, nega che le forze dell’ordine cecene abbiano detenuto illegalmente decine di omosessuali e ne abbiano uccisi almeno due. “E’ una totale fesseria”, ha detto il ministro della repubblica del Caucaso russo in un’intervista alla testata online Kavkaz Realii. La conclusione del suo discorso però è una conferma dell’omofobia che pervade le autorità cecene: “Non seminate – ha detto – i semi della sodomia nella benedetta terra del Caucaso. Non cresceranno come nella pervertita Europa. Lasciate in pace la repubblica cecena”.
Usa: chef apre cucina per federaliPer Shutdown, Josè Andres già in rotta di collisione con Trump
NEW YORK15 gennaio 201916:11
– Lo shutdown del governo federale ispira gli chef. José Andrés, una star dei fornelli che già era entrato in rotta di collisione con il presidente Donald Trump, ha aperto una ‘food kitchen’ tra Casa Bianca e Congresso per nutrire i dipendenti federali rimasti senza paga nel braccio di ferro sul finanziamento del muro contro l’immigrazione irregolare. La decisione è “pratica ma anche altamente simbolica”, ha detto Andres al settimanale New Yorker. La #ChefsforFeds kitchen darà da mangiare ai federali e alle loro famiglie finchè durerà l’impasse. L’operazione si affianca a World Central Kitchen, l’organizzazione lanciata nel 2010 da Andres dopo il terremoto a Haiti, poi trasferita a Porto Rico e altri luoghi colpiti da disastri naturali.
Premier Romania, ‘credo in Ue più forte’Dancila a europarlamento apre semestre presidenza Bucarest
STRASBURGO15 gennaio 201916:12
– “A maggio la nostra democrazia sceglierà un nuovo parlamento europeo, quindi pensiamo al nostro contesto elettorale per promuovere un’Unione più forte, ricordando il nostro spirito europeo”. Lo ha detto la premier romena Viorica Dancila al dibattito in Plenaria al Parlamento europeo sul semestre della presidenza romena dell’Ue, durante il quale si terranno anche le elezioni Ue.
“Credo in un’Europa forte, migliore che rispetti gli impegni di fronte ai suoi cittadini e credo in un’Europa più europea per incoraggiare i cittadini ad avere un sentimento di appartenenza europea forte a tutte le dimensioni, a livello politico, economico e sociale”, ha aggiunto. “L’Europa ha sempre saputo superare ostacoli e rinascere dopo gli episodi della storia. Il progetto europee è stato forgiato dalle varie crisi e oggi siamo di nuovo in un processo complesso della costruzione europea.
Qualunque situazione si può trasformare in un’opportunità o in un nuovo inizio”.
Brexit: Berlino, colloqui se va maleMaas, ‘ma ntesa resta, non credo possa cambiare nella sostanza’
BERLINO15 gennaio 201916:22
– Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas può immaginare che, nel caso di un voto negativo sulla Brexit, vi possano essere nuovi colloqui, tuttavia non crede che l’accordo sul tavolo possa cambiare nella sostanza.
“Se stasera andasse male, ci potrebbero essere ancora colloqui”, ha affermato a Strasburgo. “Non credo tuttavia che si possano mettere soluzioni aggiuntive sul tavolo che nulla hanno a che fare con quello che è stato negoziato”. L’accordo “resta quello che è”, e sull’ipotesi di modifiche si è detto “scettico”.
Moscovici: voto su Brexit è decisivo’La Commissione europea commenterà subito dopo’
STRASBURGO15 gennaio 201916:46
– “Il voto di stasera è un voto molto importante dalle conseguenze decisive che appartiene al Regno Unito. Non posso commentare qualcosa che non si è ancora svolto, siate pazienti la Commissione parlerà subito dopo”. Così il Commissario europeo Pierre Moscovici sul voto stasera alla Camera dei Comuni sulla Brexit alle domande dei giornalisti.
Macron, dibattito nazionale senza tabu”Rifiutare violenze, somma delle rabbie non porta soluzione’
PARIGI15 gennaio 201918:14
– “Tutte le questioni sono aperte, non ci devono essere tabu”: dopo oltre un mese di tergiversazioni, il presidente francese Emmanuel Macron ha dato questo pomeriggio il fischio d’inizio al grande dibattito nazionale con cui punta a smorzare la crisi dei gilet gialli e a rilanciare il suo quinquennato in crisi. Rivolgendosi ad oltre 600 sindaci riuniti a Grand Bourgtheroulde, nel dipartimento di Eure, il capo dello Stato ha promesso di voler porre fine a quattro grandi fratture: sociale, territoriale, economica e democratica. Ha poi detto che “bisogna rifiutare le violenze, perché dalla violenza non si ottiene nulla. E bisogna rifiutare la demagogia, perché la somma delle collere non ha mai portato soluzione”. Poco prima, nel corso di un intervento a porte chiuse al consiglio comunale di Gasny, Macron aveva detto di voler “responsabilizzare” le persone in difficoltà, perché alcuni fanno “caz…te”. Parole riportate da Bfm.Tv che dice di aver avuto accesso ad una registrazione interna.
Israele cerca resti di ebrei nel DanubioUccisi con un colpo alla nuca nel 1944 e gettati nel fiume
15 gennaio 201918:29
– Sommozzatori israeliani si apprestano a cercare nel Danubio i resti degli ebrei ungheresi uccisi nel 1944 dai miliziani fascisti delle ‘Croci frecciate’ alleati dei nazisti e gettati nel fiume. Lo scopo della ricerca – che sarà effettuata da Zaka, l’organizzazione di soccorso israeliana – ha come obiettivo quello di dare una piena sepoltura ebraica alle vittime a 75 anni di distanza dalla loro morte. Zaka ha ottenuto il permesso, dopo tre anni di negoziati internazionali, di avviare l’operazione di ricerca e di recupero dei corpi. Dopo essere stati imprigionati nelle loro stesse case nel Ghetto di Budapest, tra il novembre del 1944 e il gennaio del 1945 centinaia di ebrei vennero trascinati dai nazifascisti lungo il fiume, legati a gruppi di tre e uccisi con un colpo alla nuca. I loro cadaveri venivano poi buttati nel fiume.
Crimea, esteso arresto marinai ucraini24 catturati da russi dopo scontro in mare a novembre
MOSCA15 gennaio 201918:35
– Un tribunale di Mosca ha esteso fino al 24 aprile la custodia cautelare in carcere per otto dei 24 marinai ucraini arrestati dai russi dopo lo scontro armato di fine novembre al largo della Crimea. Lo riportano i media russi.
A fine novembre si è verificato uno scontro tra le forze marittime russe e quelle ucraine nei pressi dello Stretto di Kerch, al largo della Crimea che la Russia si è annessa nel 2014 con un’invasione di uomini armati e senza insegne di riconoscimento. Lo scontro marittimo si è concluso con la cattura da parte di Mosca di tre battelli ucraini e dei loro equipaggi.
Draghi: ‘Incertezza mette in discussione Ue stessa’Il presidente della Bce parla al Parlamento Ue: ‘Fuori da crisi grazie a energia cittadini Ue’
15 gennaio 201919:34
“A dicembre abbiamo deciso di mettere fine” al Qe, “fiduciosi che la convergenza dell’inflazione verso l’obiettivo sarebbe progredita”. Allo stesso tempo “i recenti sviluppi economici sono stati più deboli dell’atteso e le incertezze soprattutto globali restano prominenti. Quindi non c’è spazio per il compiacimento” e uno stimolo “significativo è ancora necessario”. Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi al Parlamento Ue.”Oggi possiamo dire che l’area euro è uscita da una crisi così grave che ha minacciato più volte la sua stessa esistenza. Siamo fuori, prima di tutto per la resilienza, l’energia, la capacità imprenditoriale dei cittadini europei, e per la loro fiducia nell’impegno dei loro leader per l’euro”. “Per produrre pienamente i suoi benefici, la Ue ha bisogno di impegno permanente dei politici, sia a livello nazionale che europeo”, ha aggiunto.La ragione principale del rallentamento dell’economia – spiega Draghi – è soprattutto “l’incertezza geopolitica”, che “mette in discussione i pilastri su cui è stato costruito l’ordine post II Guerra mondiale, mette in discussione la Ue, ha a che fare con la Brexit, la negazione del sistema multilaterale”. “Alcune cose vanno meglio, altre peggio, il risultato è che per ora l’incertezza proseguirà, cambia natura, e ha un costo che è minor fiducia. Per questo valutiamo”.”L’attuale posizione è già molto accomodante”, ma “se ci fosse una recessione, la Bce avrebbe gli strumenti necessari”, ha detto in un altro passaggio Draghi replicando alle domande degli eutoparlamentari. La ragione principale del rallentamento dell’economia è soprattutto “l’incertezza geopolitica”, che “mette in discussione i pilastri su cui è stato costruito l’ordine post II Guerra mondiale, mette in discussione la Ue, ha a che fare con la Brexit, la negazione del sistema multilaterale”. “Alcune cose vanno meglio, altre peggio, il risultato è che per ora l’incertezza proseguirà, cambia natura, e ha un costo che è minor fiducia. Per questo valutiamo”.
Morta palestinese, estesi arresti ultràPer Shin Bet il giovane, minorenne, lanciò sassata contro auto
15 gennaio 201919:33
– TEL AVIV
– Il tribunale distrettuale di Rishon le-Zion (Tel Aviv) ha esteso oggi di cinque giorni gli arresti di un minorenne, studente del collegio rabbinico di Rachelim (presso Nablus, Cisgiordania). E’ sospettato di aver lanciato lo scorso ottobre una sassata contro un’automobile palestinese in transito che provocò la morte di Aisha a-Rabi, una madre di nove figli. Il giovane era stato arrestato alla fine di dicembre dallo Shin Bet (sicurezza interna) assieme con quattro compagni di studi che sono adesso agli arresti domiciliari. Durante gli interrogatori tutti hanno mantenuto un totale silenzio: lo Shin Bet ritiene che abbiano ricevuto istruzioni in merito da attivisti di estrema destra che risiedono nella zona.
Secondo l’avvocato difensore, Adi Keidar, le prove contro il suo cliente – di cui non sono state fornite le generalità – sono labili. Il padre del ragazzo ha aggiunto che egli ha un alibi solido, che a suo parere non è stato preso però nella dovuta considerazione.
Cuba, tolto divieto foto in negozi StatoAutorità permettono fotografie per ‘combattere’ illegalità
L’AVANA15 gennaio 201919:45
– D’ora in avanti, ai cubani sarà permesso di realizzare fotografie negli esercizi commerciali statali, cosa che finora era vietata sull’isola, e che consentirà ai cittadini di denunciare la loro insoddisfazione per i servizi e denunce di abusi. E darà alle autorità uno strumento per combattere “violazioni” e illegalità, come l’alterazione dei già alti prezzi ufficiali dei prodotti.
La ministra del Commercio interno di Cuba, Betsy Diaz Velazquez, ha pubblicato sul suo account Twitter una dichiarazione ufficiale sul “permesso” di scattare fotografie all’interno di negozi e centri commerciali statali.
Il messaggio della ministra sottolinea che tutti i clienti, “facendo uso dei loro diritti in quanto consumatori, sono autorizzati a scattare fotografie di prezzi e articoli che sono di loro interesse nei negozi e negli esercizi commerciali”.
Diaz Velazquez ha spiegato che si intende così facilitare i reclami dei clienti contro “qualsiasi comportamento negativo o alterazione dei prezzi dei prodotti”.
Brexit: Cox,piano B sarebbe come piano AGoverno pronto a riproporre testo analogo in caso di bocciatura
LONDRA15 gennaio 201920:01
– Il piano B, in caso di bocciatura della ratifica dell’accordo sulla Brexit definito da Theresa May con Bruxelles, non potrà essere altro che una nuova versione del medesimo piano A. Lo ha detto oggi ai Comuni l’attorney general, Geoffrey Cox, ultimo ministro a intervenire nel dibattito prima della premier e del voto. “L’Accordo di recesso dovrà tornare in aula nella stessa forma e con molto dello stesso contenuto”, ha tagliato corto Cox rispondendo sulle intenzioni dell’esecutivo di fronte al prevedibile no della Camera di stasera.
Almeno 7 morti in attacco a NairobiKamikaze in azione in hotel, terroristi barricati a ultimo piano
15 gennaio 201920:18
– Sarebbero almeno 7 i morti dell’attacco a Nairobi: un testimone ha riferito di aver visto cinque corpi all’entrata dell’hotel, mentre i soccorritori hanno detto che due dei feriti sono deceduti all’arrivo in ospedale.
Trentuno i feriti dell’attacco rivendicato dai terroristi islamici somali Al Shabaab contro un complesso di hotel, banche e uffici. Tra loro, secondo media locali, anche una donna incinta. Le forze di sicurezza keniane hanno posto sotto controllo sei dei sette piani del compound attaccato dagli Shabaab a Nairobi e l’operazione per “neutralizzare” gli aggressori è ancora in corso. Secondo le prime ricostruzioni, un kamikaze si é fatto esplodere nella lobby dell’hotel ferendo alcuni ospiti durante l’attacco iniziato con un’esplosione che ha colpito tre auto parcheggiate davanti a una banca.
Brexit: Westminster boccia accordo May202 i sì, 432 i no, disfatta per il governo
LONDRA15 gennaio 201920:44
– Si riapre la partita della Brexit: l’accordo sul divorzio dall’Ue raggiunto a novembre dalla premier Tory, Theresa May, con Bruxelles è stato bocciato stasera dalla Camera dei Comuni britannica con 432 no contro 202 sì. La ratifica è stata negata con uno scarto di 239 voti, molto pesante per il governo.
May non si dimette, ‘si voti fiducia’La premier sfida le opposizioni dopo la sconfitta storica
LONDRA15 gennaio 201920:46
– Theresa May ha chiesto alle opposizioni di presentare una mozione di fiducia sul suo governo stasera, per discuterla domani e vedere, dopo il voto negativo dei Comuni sull’accordo sulla Brexit, se l’esecutivo dispone ancora del sostegno di una maggioranza. La premier ha detto che il no all’accordo è chiaro, ma che non sono emerse chiaramente altre proposte sul tavolo. E ha insistito, in caso di fiducia, sulla volontà di andare avanti e di continuare a lavorare per attuare la Brexit.
Corbyn presenta la mozione di sfiduciaBatosta devastante, parlamento si liberi di governo incompetente
LONDRA15 gennaio 201920:58
– Il leader laburista Jeremy Corbyn ha presentato una mozione di sfiducia al governo Tory dopo il voto contrario dei Comuni all’accordo sulla Brexit presentato da Theresa May. La mozione sarà discussa domani. Corbyn ha parlato di “sconfitta devastante”, ha accusato la premier d’essersi negata al dialogo con l’opposizione per scongiurare un no deal e di aver privilegiato gli interessi del Partito Conservatore su quelli del Paese. Ha infine auspicato che la Camera dia domani il suo “verdetto sull’incompetenza di questo governo”.
Abu Mazen, vogliamo diventare membri OnuA margine della cerimonia per presidenza del Gruppo 77
NEW YORK15 gennaio 201921:02
– La Palestina farà domanda di ammissione quale membro di pieno diritto dell’Onu. Lo ha confermato il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, dal Palazzo di Vetro, dove ha assunto la presidenza del ‘Group of 77 + China’ per il 2019, succedendo all’Egitto. “Lo faremo sicuramente, a partire da oggi”, ha risposto ai giornalisti.
Brexit: Juncker, sale il rischio no deal’Ue proseguirà ratifica accordo e lavora per essere pronta’
BRUXELLES15 gennaio 201921:05
– “Con rammarico prendo nota del risultato del voto” ma “da parte Ue il processo di ratifica dell’accordo di recesso prosegue”. Così il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker. “Il rischio di un’uscita disordinata è aumentata con il voto di stasera. Mentre non vogliamo che accada, la Commissione proseguirà il suo lavoro per assicurare che l’Ue sia pienamente preparata. Chiedo al Regno Unito di chiarire le sue intenzioni il prima possibile. Ci siamo quasi”, conclude.
Brexit: Tusk, ora c’è solo una soluzione’Se l’accordo è impossibile e nessuno vuole un no deal’
BRUXELLES15 gennaio 201921:06
– “Se un accordo è impossibile, e nessuno vuole un no deal, allora chi avrà alla fine il coraggio di dire qual è l’unica soluzione positiva?”: così in un tweet il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk dopo il voto su Brexit.
Gaza, carabinieri 3 italiani in sede OnuIn servizio al consolato italiano a Gerusalemme
15 gennaio 201921:11
– Sono tre carabinieri del Consolato italiano a Gerusalemme, secondo quanto si apprende, i cittadini italiani rifugiatisi nella sede Onu a Gaza City.
Kenya, ‘situazione sotto controllo’Tutti gli edifici assaltati sono in sicurezza
NAIROBI15 gennaio 201921:15
– Il ministro dell’Interno del Kenya Fred Matiang’i ha reso noto che la “situazione è sotto controllo” e tutti gli edifici presi d’assalto dai terroristi nell’area dell’hotel di Nairobi sono in sicurezza. Il ministro non ha fornito numeri sulle vittime.
Brexit, il backstop nel documento Ue di fine dicembreLe conclusioni del Consiglio europeo che hanno ‘valore legale’
BRUXELLES15 gennaio 201914:44
Bruxelles cerca di rassicurare Londra ma non offre alcuna durata limite per il ‘backstop’ – il meccanismo di garanzia per evitare una frontiera fisica sull’isola d’Irlanda e garantire l’integrità del mercato unico – condizione richiesta da molti a Westminster per il via libera, domani, al voto sull’accordo per la Brexit.
Il passo avanti della lettera inviata oggi dai presidenti di Commissione e Consiglio europei, Jean Claude Juncker e Donald Tusk alla premier britannica Theresa May, è la ‘certificazione’ che le conclusioni dei 27 del Consiglio di dicembre hanno valore legale.
Nelle conclusioni di dicembre si spiegava che “l’Unione è fermamente determinata a lavorare ad un accordo sulla partnership futura che stabilisca, entro il 31 dicembre 2020, modalità per evitare il ricorso al backstop”.
Nel caso in cui comunque la soluzione di garanzia si dovesse rendere necessaria, la sua applicazione sarebbe “temporanea, fino alla sua sostituzione con un accordo che garantisca che la frontiera fisica in Irlanda sia evitata.
In tale eventualità l’Unione si adopererebbe al massimo – e lo stesso si aspetterebbe dal Regno Unito – per negoziare e concludere tempestivamente un accordo successivo che sostituisca il meccanismo, a cui si farebbe perciò ricorso “solo per il tempo strettamente necessario”.
Indipendentisti verso processo, ‘anche qui Ue in gioco’Forn e Jordi Sanchez dal carcere: ‘Nuovo referendum o si rischia caos’
15 gennaio 201914:50
La Catalogna “riguarda tutta l’Unione europea, non solo la Spagna. Serve una soluzione politica o sarà il caos”. A poche settimane dal processo a Madrid, probabilmente a inizio febbraio, parlano dal carcere in cui sono rinchiusi da più di un anno Joaquim Forn e Jordi Sanchez, due leader indipendentisti accusati di ribellione dalla magistratura spagnola. Con altri 7, tra cui l’ex vice presidente Oriol Junqueras, rischiano una pena di almeno 25 anni per aver organizzato il referendum sull’indipendenza dell’1 ottobre 2017, dichiarato illegale dal governo centrale, e le manifestazioni di massa che lo precedettero. Si prospettano altri mesi di tensione nella regione autonoma, divisa tra separatisti e unionisti. Forn e Sanchez hanno risposto a domande attraverso i loro legali.
In Catalogna “sono in gioco i valori dell’Ue, che non può voltarsi dall’altra parte”, scrive Forn, 54 anni, ex ‘ministro’ dell’Interno del governo di Carles Puigdemont, sciolto da Madrid applicando l’articolo 155 della Costituzione. “Serve una mediazione internazionale per risolvere il conflitto politico – sostiene Forn -. La legge per il reato di ribellione parla di uso di violenza, armi ed esplosivi, ma il movimento catalano è stato sempre pacifico. Ci accusano di un delitto per aver permesso a oltre 2 milioni di persone di esprimersi alle urne ed esercitare il diritto di autodeterminazione”. Secondo la stampa catalana, Forn potrebbe candidarsi a sindaco di Barcellona a maggio, prima della sentenza del processo. “Confido nel dialogo e in una soluzione democratica.
L’alternativa a un accordo frutto del dialogo è il caos, nel quale tutti perderemo, Spagna e Catalogna”, dichiara Sanchez, 54 anni, presidente di Assemblea nazionale catalana (Anc), una delle anime sociali e movimentiste dell’indipendentismo catalano. Con Jordi Cuixart (Omnium Cultural, rete civica) sono ‘i 2 Jordi’ dei giorni del referendum, entrambi detenuti. “Mi si accusa di aver guidato una manifestazione di 40mila persone (in cui un’auto della polizia fu danneggiata e alcuni agenti non poterono uscire per ore da un edificio pubblico, ndr) ma l’unica violenza è stata della polizia il giorno del referendum – scrive Sanchez -. Oltre il 70% dei catalani vuole un referendum concordato e circa il 55% sarebbe pro indipendenza”.
Con il socialista Pedro Sanchez al governo a Madrid al posto di Mariano Rajoy (centrodestra) i toni si sono abbassati e c’é stato un incontro con il presidente indipendentista Quim Torra, eletto dal ‘Parlament’ dopo il ripristino dell’autonomia e nuove elezioni. Torra è vicino a Puigdemont, il leader fuggito dopo lo scioglimento del governo regionale e ancora auto esiliato in Belgio. Una parte degli indipendentisti – che comprendono i centristi di PdeCat, la sinistra di Esquerra Republicana e quella estrema della Cup – vorrebbe ancora eleggere Puigdemont, ma su questo come su altri punti il fronte ha opinioni diverse.
Comune è la richiesta di referendum sull’indipendenza con il consenso di Madrid, l’assoluzione dei leader detenuti e il rifiuto finora di votare la legge Finanziaria di Pedro Sanchez. Oscurata da Brexit e manovra economica italiana, la questione catalana può esplodere in mano alla nuova Commissione Ue che uscirà dalle elezioni di maggio. La Catalogna, 7,4 milioni di abitanti, è con Lombardia e Baviera tra le regioni più ricche d’Europa. “Non credo che una vittoria dei sovranisti favorirebbe una soluzione – afferma Sanchez -. Servono più democrazia, più diritti e più Europa: il nostro progetto non va a detrimento di una Ue forte”. “Abbiamo il morale alto – dice Forn -. Siamo dalla parte giusta”. Ma la maggior parte degli spagnoli dissente.
Regeni, Pignatone: ‘Noi fatto possibile, situazione stallo’Dopo 5 indagati nessun passo avanti da parte autorità egiziane. Oggi il ricercatore avrebbe compiuto 31 anni
15 gennaio 201917:57
Situazione sostanzialmente bloccata per quanto riguarda l’inchiesta della procura di Roma sull’uccisione di Giulio Regeni in Egitto. Dopo l’iscrizione nel registro degli indagati di 5 esponenti di servizi segreti e polizia investigativa egiziani, da parte delle autorità giudiziarie del Cairo non ci sono stati passi o aperture, mentre da parte italiana è stato fatto tutto il possibile. Lo ha detto, a quanto si apprende, il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone nel corso di un’audizione oggi al Copasir.A quasi tre anni dall’omicidio del giovane ricercatore friulano, dunque, il procuratore ha fatto il punto della situazione al Copasir che segue fin dall’inizio attentamente il caso. Pignatone ha riferito sui vari passaggi della non semplice collaborazione tra magistrati nell’ambito anche di un differente sistema giudiziario. I primi 5 indagati sono quelli sui quali c’erano gli elementi più solidi in ordine alle responsabilità per il sequestro di Giulio. Ma per fare passi avanti serve un livello di cooperazione da parte delle autorità egiziane che finora non è stato raggiunto. E, in questo quadro definito bloccato, è complicato per la procura romana fare di più.Oggi il ricercatore assassinato in Egitto avrebbe compiuto 31 anni. “#veritàpergiulioregeni Caro Giulio, ti hanno rubato la vita, sarebbero 31!”, scrive su twitter la madre Paola.
Tria, stagnazione spero temporaneaDivisioni governo apparenti. Npl si riducono secondo impegni Ue
MOSCA15 gennaio 201920:15
“Prevediamo una situazione di stagnazione, spero temporanea, questo dicono i dati”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, al termine della sua visita a Mosca a proposito della situazione dell’economia italiana. “Metterei l’accento sul termine ‘apparenti’ quando si parla delle divisioni all’interno del governo”, ha detto ancora Tria: “Si discute sulle politiche, come è normale, non vedo contrasti”. Per quanto riguarda, inoltre, i crediti deteriorati delle banche “l’andamento degli Npl va bene, si stanno riducendo costantemente secondo gli impegni e i programmi europei, questo è certificato e quindi su questo fronte non c’è nessun problema”, ha sottolineato il ministro. [print-me title=”STAMPA”]
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