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Ultimo aggiornamento 25 Novembre, 2020, 22:34:17 di Maurizio Barra

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Uccide la moglie con una coltellata al petto
Omicidio nel padovano, la violenza scatenata dalla gelosia
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PADOVA
25 novembre 2020
02:33
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Un uomo di 40 anni ha ucciso la moglie con una coltellata al petto, ferendola da parte a parte.
L’omicidio è avvenuto a Cadoneghe, in provincia di Padova, proprio nel giorno contro la violenza sulle donne.
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Donna uccisa in Calabria, fermato un 36enne
Movente passionale, aveva relazione extraconiugale con vittima
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CATANZARO
25 novembre 2020
08:28
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Una donna di 51 anni è stata uccisa con numerose coltellate a Stalettì, sulla costa ionica catanzarese. Il corpo è stato trovato nella tarda serata di ieri dai carabinieri della Compagnia di Soverato occultato tra gli scogli. Da un primo esame esterno è emerso che il corpo è stato raggiunto da numerosi fendenti, utilizzando verosimilmente un coltello dalla lama lunga. La donna, secondo la testimonia dei familiari, era irreperibile dalle precedenti 24 ore. Per l’omicidio, i carabinieri di Soverato e del Comando provinciale di Catanzaro hanno sottoposto a fermo del pm un 36enne che aveva una relazione extraconiugale con la donna. Il fermo è giunto a conclusione di un lungo interrogatorio. Il movente del delitto è di natura passionale.
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Sgomberata sede Forza Nuova a Roma
In corso anche lo sgombero del Nuovo Cinema Palazzo
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ROMA
25 novembre 2020
08:47
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Sgombero della sede di Forza Nuova in via Taranto in zona San Giovanni, a Roma. Sul posto la polizia.
E’ in corso a Roma anche lo sgombero del Nuovo Cinema Palazzo nel quartiere San Lorenzo a Roma, oltre quello della sede di Forza Nuova. “Chi può ci raggiunga” scrivono i militanti sui social.
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“Chi può ci raggiunga” scrivono i militanti sui social.
“I locali di proprietà dell’Ater erano stati occupati nel 2016 dal partito di estrema destra, che ci aveva anche aperto un pub privo di qualsiasi autorizzazione. Lo sgombero di occupazioni politiche come quella di via Taranto e via Amulio rendono Roma più sicura”. Lo dichiara Riccardo Corbucci, coordinatore del Partito Democratico di Roma. “Ci sono persone che si celano dietro l’attivismo politico dei gruppi dell’estrema destra romana, per gestire business economici sulla pelle dei giovani della nostra città. Combattere tutti insieme affinché questi luoghi siano liberati e restituiti alla cittadinanza dovrebbe essere l’impegno quotidiano di tutte le forze politiche democratiche. Stamattina Roma è un luogo migliore e più sicuro”, conclude.
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Femminicidi, altri due casi. Nel Padovano e in Calabria
Mattarella: ‘Un fenomeno che purtroppo non smette di essere un’emergenza pubblica’
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PADOVA
25 novembre 2020
12:30
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Due donne sono state uccise a coltellate dai loro partner, nel Veneto e in Calabria, proprio mentre si celebra oggi la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Un uomo di 40 anni ha ucciso la moglie con una coltellata al petto a Cadoneghe, in provincia di Padova.  L’omicida si chiama Jennati Abdefettah, ha 40 anni, è marocchino e fa il magazziniere. I tre figli che abitavano con la coppia sono stati affidati a un’amica della madre che abitava vicino a loro. A chiamare i carabinieri è stato proprio l’omicida nella notte. La donna è stata trovata distesa nel suo letto. La donna sembra che avesse denunciato il suo comportamento violento, ma poi aveva ritrattato. Sul posto i carabinieri del nucleo investigativo, il pm di turno Marco Brusegan, il medico legale Antonello Cirnelli.
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In Calabria, un uomo è stato sottoposto a fermo del pm perché ritenuto l’autore dell’omicidio della donna di 51 anni il cui cadavere è stato trovato nascosto tra gli scogli a Stalettì, sulla costa ionica catanzarese. Si tratta di un 36enne di Badolato che, secondo le indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro e della Compagnia di Soverato aveva una relazione extraconiugale con la donna.
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“La ricorrenza di oggi induce a riflettere su un fenomeno che purtroppo non smette di essere un’emergenza pubblica. Le notizie di violenze contro le donne occupano ancora troppo spesso le nostre cronache, offrendo l’immagine di una società dove il rispetto per la donna non fa parte dell’agire quotidiano delle persone, del linguaggio privato e pubblico, dei rapporti interpersonali”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una dichiarazione in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne.
“Le istituzioni – sostiene Mattarella -hanno raccolto il grido di allarme lanciato dalle stesse donne e dalle associazioni che da decenni sono impegnate per estirpare quella che è, ancora in troppe situazioni, una radicata concezione tesa a disconoscere la libertà delle donne e la loro capacità di affermazione. Per questo resta fondamentale, per le donne che si sentono minacciate, rivolgersi a chi può offrire un supporto e prevenire la degenerazione della convivenza in violenza”.
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Alice Urciuolo, la doppia faccia dell’Adorazione
Autrice parla del suo primo romanzo sul femminicidio
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25 novembre 2020
10:39
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ALICE URCIUOLO, ADORAZIONE (EDIZIONI 66THAND2ND, PP 337, EURO 18). Esplora le dinamiche delle relazioni amorose, gli stereotipi del rapporto uomo-donna e arriva dritta alle due facce dell”Adorazione’, a cui ha dedicato il suo primo romanzo, Alice Urciuolo, sceneggiatrice e scrittrice, tra le autrici della serie di successo Skam Italia.
La giovane Elena è stata uccisa “per troppo amore” da Enrico, il suo fidanzato, a Pontinia, nell’Agro Pontino e tutti i suoi amici dovranno fare i conti con quello che è successo, che segnerà il loro percorso di crescita. Enrico ha ucciso Elena perchè lei lo voleva lasciare, ma ci sono altre piccoli e sotterranei comportamenti che rispondono ai meccanismi di sopraffazione e che riguardano tutti i personaggi del romanzo.
“Le relazioni tossiche, tutto il male di cui parlo in Adorazione hanno gli stessi germi che hanno portato alla morte di Elena e la base è la cultura patriarcale che vede la donna in uno stato di subordinazione. Una cultura che tutti noi, come i personaggi del romanzo, hanno respirato, conosciuto, introiettato. Si sono fatti molti passi avanti, ma è necessario inquadrare la violenza e il femminicidio come un problema culturale. E se ne deve parlare in questi termini altrimenti il messaggio non arriva. E mi auguro che a sempre più persone possano arrivare le parole giuste” dice la Urciuolo, 26 anni, che è nata e cresciuta nel paesino di Priverno, in provincia di Latina, e dopo il liceo si è trasferita a Roma, dove vive.
“La cultura del possesso è l’opposto dell’amore e per secoli le donne sono state per gli uomini un bene da possedere. Le radici che la cultura patriarcale ha messo nelle nostre coscienze sono profonde e non riguardano solo la provincia, ma tutta la società. Anche persone molto colte e istruite fanno fatica a togliersi un certo tipo di retorica e idee. Si fa fatica ad accettare che una donna possa decidere per se stessa, ancora oggi” sottolinea la Urciuolo che ha scritto buona parte di ‘Adorazione’, pubblicato dalla casa editrice 66thand2nd, durante il lockdown.
“Grazie a Internet e ai social oggi circola molta più informazione però sovvertire uno schema di comportamento consolidato nel corso dei secoli è molto difficile e il lavoro che va fatto è enorme per dare un’educazione sentimentale diversa. Quando ero adolescente e facevo il liceo non si parlava di femminicidio, parità di genere. Poi sono entrati nel dibattito culturale. La situazione è migliorata ma il lavoro da fare è ancora tanto” spiega la scrittrice.
Il personaggio di Elena si ispira all’uccisione di una ragazza di 16 anni, avvenuta nel paese della scrittrice quando lei frequentava le elementari.
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“Era un fatto gigantesco per un piccolo paese di provincia che scosse tutta la comunità, ma se ne parlava a mezza bocca, non veniva affrontata la questione ed è rimasta una ferita aperta nel mio paese. Ho ripensato a questa ragazza perchè mentre scrivevo il romanzo mi sono resa conto che c’erano molte affinità con quello che volevo raccontare, le relazioni tra uomini e donne, i rapporti familiari” dice la Urciuolo.
“L’adorazione può essere un sentimento di cura, devozione e una fonte di amore ma può anche degenerare in ossessione e volontà di possesso che, nei peggiori dei casi può portare alla morte. All’interno del romanzo tutte le relazioni vivono questa dicotomia” dice l’autrice. E’ il caso di Vanessa che è amata, venerata, accudita da tutti, genitori e fidanzato, ma ad un certo punto si rende conto che tutta questa enorme attenzione di cui gode è una gabbia per lei. O di Giorgio che pensa di non avere mai fatto del male a nessuno e poi si rende conto che non è così.
L’unico personaggio reale di ‘Adorazione’ è la provincia ed è stata la conoscenza del territorio a consentire alla Urciuolo di dare vita a tutti i personaggi che voleva fossero il più realistici possibile. “Volevo raccontare quel pezzetto di umanità in quel momento e posto, dove anche le architetture non ti permettono di dimenticare il fascismo, e riflettere su tante cose ed eredità culturali che ci pesano sulle spalle. I ragazzi e le ragazze li mettono in discussione nel romanzo pur non avendo gli strumenti per farlo. Si rendono conto dei modelli di donna e uomo che hanno ricevuto e cercano di trovare una strada nuova per loro” racconta la Urciuolo che sta scrivendo nuove serie per piattaforme internazionali e ha già in mente il suo secondo romanzo dopo la buona accoglienza di Adorazione che potrebbe diventare una storia per il cinema o una serie tv.
“Avevo paura, mi chiedevo: ‘si capiranno le cose che mi hanno spinto a scriverlo?’ ‘Le mie intenzioni saranno chiare?’. Mi sembra sia accaduto e sono felice” dice l’autrice che, come nella prima ondata della pandemia sta a casa scrivere , ma nei prossimi anni dovremmo fare i conti con le conseguenze emotive di tutto questo. E nei prossimi libri “ci potrebbe essere un personaggio che parla di quello che è successo nel lockdown”.
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Covid, i musei e il futuro “non solo grandi mostre”
Uffizi e Scuderie a confronto, Mibact lancia piattaforma online
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25 novembre 2020
20:59
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Niente sarà più come prima, nemmeno per mostre e musei. E anche se una volta superato il dramma della pandemia i turisti, anche quelli internazionali , riprenderanno ad affollare monumenti e centri storici, ci vorranno anni “almeno fino al 2023” perché possa riprendere anche il mercato delle grandi mostre, i cosiddetti blockbuster, come le definiscono gli esperti mutuando il linguaggio dall’industria cinematografica. Messi a confronto da Ro.Me Monument Exhibition, la fiera internazionale sui musei i luoghi e le destinazioni culturali che da tre anni si organizza nella capitale, quest’anno con una edizione completamente in digitale, il direttore degli Uffizi Eike Schmidt e il presidente ad di Ales Mario De Simoni, responsabile delle Scuderie del Quirinale, ragionano sul futuro, concordi nel sottolineare che sarà comunque difficile tornare indietro, impossibile non tenere conto , anche in un ipotetico futuro di “normalità” di tutti i cambiamenti che l’eccezionalità di questi mesi hanno portato anche nel mondo dell’arte e nelle dinamiche di fruizione, assurdo non mettere a frutto tutto quello che si è sperimentato nell’emergenza.
Lo spunto è la grande esposizione dedicata a Raffaello nei 500 anni della sua morte, allestita appunto alle Scuderie con la partecipazione fondamentale – per il prestito delle opere ma anche per gli studi e il lavoro dei curatori – del blasonato museo fiorentino. Una “mostra che sarebbe stata unica e irripetibile almeno per una generazione anche senza la pandemia”, sottolinea Schmidt accennando al grande lavoro di diplomazia culturale che ha permesso l’arrivo a Roma di capolavori di proprietà di musei americani, tedeschi, francesi, come al ponderoso catalogo “ricco di novità e di spunti di ricerca”. Un evento che è rimasto esemplare per la capacità di rimodulare tempi e modi di visita permettendo a tutte le 162 mila persone che sono riuscite a visitarla di farlo “in totale sicurezza”. “E’ stato possibile perché ci siamo preparati per tempo”, sottolinea De Simoni, la pandemia ci dimostrato anche questo, dice, “bisogna prepararsi, prevenire”. Gli standard di sicurezza sperimentati nell’era Covid, sottolinea il manager culturale, con i custodi che si fanno accompagnatori e regolano anche il tempo di permanenza dei visitatori nelle diverse sale sono una delle novità che probabilmente rimarranno nel futuro.
Così come il grande impulso delle tecnologie e lo sdoganamento dell’accostare accanto ad opere vere anche capolavori magistralmente riprodotti (nella mostra di Raffaello campeggiava una riproduzione formato originale della tomba del pittore realizzata al Pantheon) ridimensioneranno il ruolo delle mostre, “che non saranno più il solo modo di valorizzare l’arte”, gli fa eco Schmidt. E dopo tanti anni con un diluvio di mostre ‘sensazionali’ sarà dirimente il valore scientifico, Raffaello del resto “ha funzionato per questo” sottolineano entrambi. Dopo un 2021 “difficile” e di transizione e un 2022 con l’inizio della ripresa, le folle comunque torneranno a bussare ai musei “con numeri anche superiori a quelli del 2019”.
E per governarle, ragiona Schmidt, i musei “dovranno puntare sul territorio” e magari alternare ad una mostra più importante, altre più contenute, che mettano in luce aspetti della collezione. Tutti i “salti in avanti” che sono stati fatti nel digitale comunque rimarranno, aggiunge, offrendo servizi, che non saranno “mai sostitutivi della visita in carne ossa” , piuttosto felicemente complementari. Un aspetto che in mattinata era stato sottolineato dal ministro della cultura Franceschini (“Abbiamo aiutato e continueremo ad aiutare musei e luoghi d’arte ad attraversare il deserto, poi però ci sarà da governare la ripresa, continuare a investire sull’innovazione”) e poi da Massimo Osanna, da settembre alla guida della direzione generale Musei del Mibact, che ha sottolineato la necessità per i musei di trasformare la rivoluzione digitale di questi mesi in una “strategia più strutturata” annunciando il lancio di una piattaforma digitale comune che metterà in rete i quasi 5 mila musei italiani (circa 400 quelli pubblici).
Una cosa è certa, assicura il direttore degli Uffizi, “In Italia non potrà succedere” quello che sta accadendo negli Usa dove ci sono musei che per sanare le perdite di bilancio provocate dall’epidemia e magari salvare l’occupazione hanno messo in vendita opere delle loro collezioni, “non ce lo permette lo statuto”. L’obiettivo semmai potrebbe essere quello di comprare. Perché no, con l’aiuto di appassionati e mecenati. “Se sul mercato spuntasse un Raffaello..”.
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Cercas, non capisco perché gli uomini uccidano le donne
Lo scrittore ‘Vergognoso ci sia lotta politica in fase pandemia’
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TRIESTE
25 novembre 2020
20:26
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Il suo italiano è fluente, non c’è il pericolo di incomprensioni, dunque alla richiesta di un commento sulla giornata contro la violenza sulle donne, la risposta non può essere equivocabile: “Non voglio dire cosa farei agli uomini che ammazzano le donne, io sono un femminista radicale, assolutamente totale”. Lo scrittore e saggista spagnolo Javier Cercas lo dice con quel tono sempre affabile e divertito ma la determinazione è totale: divento “aggressivo femminista” se chiamato a intervenire sul fenomeno, è “incredibile che gli uomini ammazzino le donne”.
Cercas parla di un “orrore assoluto”, cerca mentalmente nel vocabolario mentale termini che possano in italiano rendere il concetto quanto più estremo possibile, poi si arrende: “Non ho parole per la vergogna e l’orrore che mi provoca”.
E’ un fenomeno trasversale, sia dal punto di vista sociale che geografico. Inizialmente pensavo che “scaturisse da un certo machismo tipicamente spagnolo, ma non è vero: anche nei civilizzatissimi paesi del Nord Europa si commettono violenze contro le donne, anzi lì forse il fenomeno è ancora più forte.
Non è una questione del Sud, ma è universale; esiste tra i ricchi e tra i poveri, in tutti i Paesi”. Anche in senso temporale: da quando “il mondo esiste le donne sono state sempre schiave dell’uomo. La lotta per l’uguaglianza fra donne e uomini è la causa più giusta dopo gli sforzi per la tutela del mondo.
Questa ingiustizia è una atrocità terribile”. E quando si intrattiene sul coté femminile del mondo parla delle “nostre donne, indifese, più deboli fisicamente”. Proprio per questo, “commettere violenza su di loro è un atto di viltà incredibile”.
Immancabile, il riferimento letterario: in passato aveva immaginato che “don Chisciotte ammazzerebbe tutti questi uomini che ammazzano le donne”.
Da femminista convinto, se è positivo che si manifesti e ci sia attenzione mediatica, “è importante che il movimento femminista non faccia errori, che una buona causa diventi una causa cattiva”.
La violenza sulle donne si è ovviamente acuita con il lockdown per la pandemia. Non trova che il Covid poteva essere l’occasione perché l’umanità facesse fronte in modo unito al male? “È una vergogna”, risponde seccamente. “In Spagna i partiti politici sono ancora in lotta tra loro, non c’è unità.
Avrebbe invece dovuto esserci una urgenza universale, una unità di tutti gli esseri umani. Non c’è all’interno dei Paesi e non c’è tra gli Stati, in Unione europea, ad esempio, né nel resto del mondo”. Forte è la delusione: “Non è la prima volta che c’è una pandemia. Pensavamo di essere blindati, inattaccabili, protetti dalla scienza, ma non è vero, è frutto di una enorme ignoranza.
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Facciamo sempre gli stessi errori”. E tuttavia, questo non gli impedisce di lavorare: “L’anno prossimo si pubblicherà un romanzo in Italia e in Spagna, è in pratica la seconda parte di Terra Alta”.
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Irruzione giovani CasaPound in scuola Firenze, 3 arresti
Militanti movimento giovanile Blocco Studentesco, blitz il 3/10
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FIRENZE
25 novembre 2020
09:12
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Le digos di Firenze e Lucca ed il comando provinciale dei carabinieri del capoluogo toscano hanno eseguito stamani tre ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di altrettanti militanti del collettivo ‘Blocco Studentesco’, costola giovanile del movimento di destra CasaPound, per un’azione violenta compiuta lo scorso 3 ottobre presso un istituto scolastico superiore fiorentino, quando un gruppo di militanti irruppe nella scuola in pieno svolgimento delle lezioni. Nell’occasione i militanti non esitarono a spintonare e strattonare gli insegnanti e il dirigente scolastico che tentarono di impedire l’iniziativa. I tre, tutti con un’età compresa tra i 20 ed i 22 anni, sono due ragazzi di Firenze ed uno di Lucca e per loro le accuse sono di violenza e minaccia ad un corpo amministrativo dello Stato, aggravata dall’aver commesso il fatto in più di 10 persone riunite.
Secondo quanto ricostruito dall’inchiesta della procura di Firenze che ha coordinato le indagini, la mattina del 3 ottobre scorso un gruppo di almeno 12 militanti con il volto travisato aderenti al collettivo Blocco Studentesco, nell’ambito della campagna di azioni di visibilità politica contro le misure di contenimento della pandemia varate dal Governo, fece irruzione in un istituto superiore di Firenze, entrando di prepotenza nelle aule durante lo svolgimento delle lezioni. L’azione minatoria, pubblicizzata sui siti d’area, è stata aggravata dall’affissione, dopo le dichiarazioni di sdegno e di condanna del dirigente scolastico apparse sulla stampa, di uno striscione minatorio nei confronti del preside, sempre a firma del Blocco Studentesco, su una rete di recinzione adiacente all’ingresso della scuola. Eseguita dalla digos fiorentina anche una perquisizione nei confronti di un quarto giovane militante fiorentino, anch’esso indagato per lo stesso reato. Le indagini proseguono per risalire agli altri partecipanti all’irruzione.
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Covid, Giani, in Toscana 986 nuovi positivi su 14800 tamponi
‘E’ una buona notizia’
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FIRENZE
25 novembre 2020
09:56
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“Sono 986 i nuovi casi positivi registrati nelle ultime 24 ore in Toscana su 14.843 tamponi molecolari e 3.027 test rapidi effettuati”. Lo ha scritto su Facebook Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, postando una foto dall’ospedale Santo Stefano di Prato. “E’ una buona notizia – scrive -, come quella della nascita di un nuovo toscano all’ospedale di Prato. Tanti auguri alla mamma e al babbo. Grazie alle nostre ostetriche che mai si sono fermate in questi mesi difficili”.
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Donna uccisa:a fermato contestata aggravante motivi abbietti
Uomo accusato anche per la premeditazione del delitto
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CATANZARO
25 novembre 2020
10:21
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E’ accusato di omicidio, con l’aggravante di aver commesso il fatto nei confronti di una persona a lui legata da relazione affettiva, per motivi abbietti e con premeditazione, nonché per il reato di occultamento di cadavere, il 36enne sottoposto a fermo del pm con l’accusa di essere l’autore dell’omicidio di una donna di 51 anni il cui cadavere è stato trovato a Stalettì.
Già ieri pomeriggio, i carabinieri della Compagnia di Soverato avevano iniziato le ricerche dopo la denuncia di scomparsa fatta dai familiari ai militari di Gasperina. L’ultima volta la donna era stata vista il lunedì mattina dai sui datori di lavoro, una famiglia del catanzarese dove faceva le pulizie.
Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, hanno consentito ai carabinieri di individuare, nella tarda ora di ieri, il corpo della donna adagiato e seminascosto in una intercapedine tra la scogliera di Pietragrande, lungo la costa del comune di Stalettì. Dall’esame esterno è emerso che la vittima è stata uccisa con numerose coltellate. Al termine di indagini volte ad accertare gli ultimi contatti avuti dalla donna, gli investigatori dell’Arma di Soverato e del Comando provinciale di Catanzaro sono risaliti al 36enne del catanzarese che aveva una relazione sentimentale con la donna. L’uomo, originario di Badolato, dopo l’interrogatorio davanti al sostituto procuratore della Repubblica Anna Chiara Reale, è stato sottoposto a fermo.
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Studente ingerì filo metallico da pizza a Bologna, due denunce
Sequestrate dal Nas spazzole usate nel locale per la pulizia
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BOLOGNA
25 novembre 2020
10:41
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Due trentenni italiani, gestori di una pizzeria, sono stati denunciati per lesioni personali colpose e corpo estraneo in alimento dai Carabinieri del Nas di Bologna dopo che a maggio uno studente ventenne era stato ricoverato d’urgenza al Policlinico Sant’Orsola del capoluogo emiliano per aver ingerito un pezzo di metallo con la pizza, consegnata a domicilio, che stava mangiando.
In collaborazione con il Ris di Parma i militari, dopo l’episodio, hanno eseguito accertamenti nell’attività dove era stato fatto l’ordine per la consegna. Durante l’ispezione hanno notato spazzole con setole metalliche usate per pulire il piano di lavorazione della pizzeria che hanno sequestrato.
Analizzandole, i tecnici hanno notato che i filamenti delle spazzole erano compatibili con quello che ha ferito lo studente e hanno proceduto alla denuncia.
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Covid: morto disabile, da sorelle battaglia per assisterlo
Nuoro, per regole antivirus famiglia non poteva stargli accanto
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NUORO
25 novembre 2020
12:06
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E’ morto stamattina nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale San Francesco di Nuoro Franco Nioi, il disabile di 55 anni diventato un caso nazionale dopo la denuncia delle due sorelle, impossibilitate – per le regole anti Covid – ad occuparsi di lui.
“Senza di noi si lascerà morire”, avevano detto ieri Maria e Luisella lanciando un appello per poter curare e confortare Franco almeno poche ore al giorno.
L’uomo era ricoverato da giovedì scorso: ieri sera le sue condizioni si sono aggravate, sino al trasferimento in Terapia intensiva.
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Scuola:mattinata di Dad in cortile, ‘ora torniamo in classe’
Protesta in un liceo di Milano. Preside, non aprano prima bingo
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MILANO
25 novembre 2020
12:27
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Una mattinata di didattica a distanza nel cortile del liceo. Con questa iniziativa alunni, docenti e genitori dello scientifico Bottoni di Milano hanno voluto esprimere il desiderio di tornare al più presto e in sicurezza alle lezioni in classe, sospese per l’emergenza coronavirus. “Bisogna riaprire le infermerie scolastiche, con medici che possano svolgere i test rapidi, perché non tutti hanno l’auto per andare al drive through di via Novara – ha spiegato Chiara Ponzini, di Priorità alla scuola, il movimento che ha organizzato la protesta -. Le scuole devono diventare non solo un presidio educativo ma anche sanitario”.
Con cappello, sciarpa e guanti, Lorenzo Mazzi, 44 anni, professore di storia e filosofia, ha svolto le sue lezioni su Socrate e Marx con gli alunni delle varie classi collegati da casa e con la dozzina seduti sui banchi a rotelle davanti al portone, con libro, computer e auricolari nelle orecchie.
“Questa azione è un’opera di educazione civica. La scuola è un diritto. Bisogna guardare alla scuola non più come a una variabile dipendente da aspetti economici ma come un valore in sé culturale educativo e sociale”, ha detto il docente, al termine della mattinata chiusa con la lettura degli articoli della Costituzione che sanciscono il diritto allo studio. Per la preside, Giovanna Malatesta, “la Dad è molto penalizzante.
Bisogna investire su trasporti, tracciamento e assunzioni. E poi – ha concluso – vorrei che la scuola riaprisse prima delle sale bingo”.
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Violenza donne: a Bari mappa vittime,’perché non accada più’
In camerino teatro Petruzzelli targa per truccatrice uccisa
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BARI
25 novembre 2020
13:05
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Parte da un camerino del teatro Petruzzelli di Bari, quello dove lavorava come truccatrice Anna Costanzo, uccisa a 50 anni da quello che all’epoca era il suo ex compagno, nella notte tra il 10 e l’11 luglio 2009, la mappa del Comune di Bari “La violenza non è amore” dedicata alle vittime di femminicidio, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Nel camerino del teatro Petruzzelli è stata scoperta una targa “in memoria di Anna Costanzo” alla presenza del sindaco Antonio Decaro, della prefetta Antonella Bellomo e dei fratelli della vittima, Michele e Francesco. “E’ il più bel regalo che la città potesse fare ad Anna – hanno detto – rendendola immortale nel suo Petruzzelli di cui ha seguito tutte le fasi di restauro ma non ha potuto vedere riaperto”.
L’iniziativa è stata voluta dalla Cgil di Bari. “Abbiamo voluto intitolare uno spazio del teatro ad una lavoratrice vittima di femminicidio, in nome delle tante donne vittime di violenza” ha spiegato la segretaria Gigia Bucci.
“Vogliamo lasciare una traccia di ciò che è stato perché non accada mai più – ha detto il sindaco Decaro – . Vogliamo che le vittime di femminicidio e le loro famiglie siano sempre parte di questa comunità perché la loro storia e il loro dolore possano aiutare tante altre donne a trovare la forza per denunciare qualsiasi forma di violenza o sopruso. Per questo, accanto alle tracce della memoria, abbiamo voluto inserire i servizi e i luoghi dell’ascolto e dell’aiuto dedicati alle donne”. In piazza Chiurlia, nella città vecchia, dove ha sede la ripartizione Servizi alla persona del Comune, sono state simbolicamente dipinte di rosso due panchine.
La mappa prosegue nel giardino nel quartiere Poggiofranco intitolato a Palmina Martinelli, la 14enne bruciata viva nel 1981, in via Santa Scorese, a Palese Macchie, strada dedicata alla 23enne uccisa nel 1991 e nella piazza, a Ceglie del Campo, dove fu ammazzata la 34enne Chiara Brandonisio l’8 luglio 2008, colpita mortalmente alla testa con una spranga di ferro mentre andava a lavoro.
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Carceri: attività rinserimento detenuti in uffici giudiziari
Intesa vertici giustizia Marche-Amministrazione penitenziaria
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ANCONA
25 novembre 2020
13:12
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“Mi riscatto per il futuro” è il nome di un protocollo firmato nelle Marche per il reinserimento sociale di detenuti attraverso attività di pubblica utilità nell’ambito degli uffici giudiziari. I detenuti verranno impiegati in varie attività – per ora presso la sede della Corte di Appello e della Procura Generale di Ancona – quali, ad esempio, la piccola manutenzione dei locali di pertinenza degli Uffici, la sistemazione di archivi, attività di front-office o di cura delle aree verdi annesse alle sedi giudiziarie.
L’accordo è stato firmato il 20 novembre dal il presidente della Corte di Appello di Ancona Luigi Catelli, dal Procuratore generale di Ancona Sergio Sottani, dal Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria dell’Emilia Romagna e Marche Gloria Manzelli, dal Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Ancona Raffaele Agostini e dal Garante Regionale dei Diritti della Persona della Regione Marche Andrea Nobili.
Le concrete modalità di svolgimento delle attività dei detenuti, individuati dalle singole Direzioni degli Istituti Penitenziari e per i quali saranno formulati programmi di trattamento ex art. 21 dell’Ordinamento Penitenziario, verranno definite con convenzioni tra Istituti Penitenziari e Uffici Giudiziari. Il Protocollo potrà estendersi anche ad altre sedi di uffici Giudiziari del distretto della Corte di Appello delle Marche, qualora fossero interessati.
Obiettivo primario è dare piena attuazione all’art. 27 della Costituzione e favorire l’avvio di progetti di sensibilizzazione alla legalità, responsabilizzando e informando la collettività delle problematiche che coinvolgono la popolazione carceraria.
Il Protocollo, al momento della durata di 18 mesi rinnovabili, assume i caratteri di una campagna di prevenzione al disagio sociale affinché il detenuto, attraverso l’impegno e la responsabilità del lavoro, possa individuare percorsi di vita alternativi al crimine.
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Yara:furgone Bossetti tornato a famiglia
Iceberg manda onda prime immagini. Nuove analisi antropometriche
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MILANO
25 novembre 2020
13:27
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In occasione del decimo anniversario dalla scomparsa della tredicenne Yara Gambirasio, avvenuta la sera del 26 novembre 2010 a Brembate Sopra (Bergamo), saranno visibili le prime immagini del furgone di Massimo Bossetti, su cui il pool di consulenti legali della famiglia intende lavorare per produrre nuovi accertamenti.
Le immagini saranno mostrate dalla trasmissione ‘Iceberg’, in onda domani sera su Telelombardia.
Nonostante tre gradi di giudizio che hanno condannato il carpentiere di Mapello (Bergamo) per il delitto, “non è mai stata fatta chiarezza – è l’analisi del programma – sulla dinamica dell’incontro tra Yara e Bossetti e come l’uomo abbia convinto la ragazzina a salire su quel furgone”.
Il mezzo ora è tornato nella disponibilità della famiglia Bossetti ed è affidato a nuovi consulenti che la moglie Marita Comi ha incaricato per presentare una richiesta di revisione del processo. Il furgone verrà utilizzato nelle prossime settimane dal nuovo pool di consulenti per una analisi antropometrica utile a confrontare il furgone con le immagini riprese dalle telecamere della ditta Polynt, situata a 300 metri della palestra di Brembate (Bergamo). Il pool di consulenti – è stato anticipato – si sta inoltre concentrando sulla prova del dna al fine di confutarne l’attribuzione a ignoto 1, attraverso la collaborazione di esperti in New Jersey e in Canada.
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Aborto: Campidoglio cambia norme, privacy per feti sepolti
Sulle sepolture solo un numero collegato al registro cimiteriale
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25 novembre 2020
13:31
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Garantire la privacy alle sepolture di feti abortiti. E’ quanto prevede una delibera del Campidoglio. La delibera, riferisce la presidente della commissione pari opportunità Gemma Guerini, prevede che sulle sepolture sia apposta una targhetta con un semplice numero, collegato a un registro cimiteriale che rimanda ai dati della donna. Il caso era scoppiato del cimitero dei feti con il nome delle madri sulle croci era scoppiato qualche mese fa, quando alcune donne che avevano abortito avevano visto il loro nome scritto sulle sepolture al cimitero Flaminio di Roma.   VAI ALLE NOTIZIE DAL MOMDO   VAI ALLA POLITICA   VAI ALLA TECNOLOGIA   VAI ALLE NOTIZIE DEL PIEMONTE   VAI ALL’ECONOMIA   VAI AL CALCIO    CHAMPIONS LEAGUE IN TEMPO REALE: RISULTATI E CLASSIFICA   VAI ALLO SPORT   PRIME VIDEO CHANNELS: ISCRIVITI! ORA è IN ITALIA, NON PERDERE QUESTA OCCASIONE!

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Violenza donne: una panchina rossa a San Patrignano
Impegno quotidiano a sostegno ragazze con storie maltrattamenti
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RIMINI
25 novembre 2020
13:32
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Una panchina rossa contro la violenza sulle donne. Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, San Patrignano ha scelto di dedicare una delle panchine di fronte alla sala da pranzo a tutte le donne che hanno subito maltrattamenti e abusi.
Persone che oggi, in un momento così difficile per l’intera società, sono ancora più esposte a situazioni drammatiche.
“L’iniziativa nasce in un periodo in cui tutto il mondo prende sempre più coscienza della gravità del problema. La presenza della panchina rossa sarà fissa nella piazzetta antistante alla comunità, a sottolineare la posizione di San Patrignano – spiega il presidente della comunità, Alessandro Rodino Dal Pozzo – La tragicità della violenza sulle donne è un problema che in comunità tocchiamo con mano ogni giorno, viste le tante storie di abusi e maltrattamenti, anche solo psicologici, che hanno condizionato la vita della maggior parte delle ragazze che ci chiedono aiuto. Sono 147 le ragazze al momento impegnate nel percorso di recupero per le quali è doverosa questa iniziativa, come è doveroso il nostro impegno per educare e sensibilizzare i tanti ragazzi e uomini presenti in comunità. Questa panchina vuole essere solo un piccolo gesto per far sì che il tema di questa giornata sia vivo nella memoria di tutti noi ogni giorno”.
A dare ancora maggior valore al progetto, il fatto che la realizzazione della seduta sia stata a totale appannaggio dei ragazzi del laboratorio delle decorazioni. Le ragazze della comunità hanno invece voluto portare la loro testimonianza partecipando al contest su Instagram #chiedoperunamica ideato da Fondazione Vodafone, per cui ognuna si è fatta fotografare con un cartello in cui indicavano che cosa secondo loro non va bene in una relazione.
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Covid: via in Fvg a test di massa
Oggi primi 50 test a Socchieve (Udine)
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TRIESTE
25 novembre 2020
13:49
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“Siamo pronti, il personale medico e paramedico lo è ancora di più, tra un po’ cominceremo questo screening che per oggi prevede l’effettuazione di un massimo di 50 tamponi, che verranno eseguiti all’aperto, presso la sede municipale, posta nella frazione di Mediis, una delle otto frazioni che compongono il nostro comune, all’interno di due gazebo allestiti presso la sede municipale, in modalità drive in, con la possibilità di farlo anche a piedi”. Lo ha detto il sindaco di Socchieve (Udine), Coriglio Zanier, località con poco meno di 900 abitanti, il primo dei sei comuni i cui residenti verranno sottoposti, su base volontaria, a test di massa.
“Oggi è un test – ha sottolineato Zanier – per verificare come procede, per poi continuare nei prossimi due giorni. Abbiamo provveduto a distribuire porta a porta a tutti gli abitanti delle frazioni tutte le informazioni necessarie per comprendere di cosa si tratta e come avverrà l’effettuazione dei tamponi che, voglio sottolineare, è assolutamente su base volontaria”.
Sul numero dei partecipanti Zanier non si sbilancia: “non so, anche se ho sentore che la partecipazione sarà massiccia da parte dei miei concittadini”. Sabato e domenica toccherà ai residenti di Sutrio (Udine); lunedi e martedì di Paularo (Udine).
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Violenza donne: lesioni a compagna, sorveglianza speciale
Interventi Ps Fermo dopo lockdown. Donna aveva ritirato querele
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FERMO
25 novembre 2020
14:06
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Un uomo di origine straniera è stato sottoposto a sorveglianza speciale dal Tribunale distrettuale su richiesta del Questore di Fermo, dalla Divisione Anticrimine, per continui atti di violenza fisica nei confronti della compagna che lo aveva anche denunciato e poi, successivamente, aveva ritirato le querele. Di recente, durante l’ennesimo eccesso d’ira, l’aveva colpita causandole gravi lesioni. E’ solo una delle situazioni da “Codice Rosso” affrontate dalla Squadra Mobile fermana con conseguenti provvedimenti cautelari dell’Autorità Giudiziaria per interrompere la prosecuzione di reati.
Soprattutto dopo il lockdown gli operatori della Questura sono stati spesso chiamati per interventi relativi a liti in ambito familiare legate a maltrattamenti e violenze che i divieti di spostamento e il periodo di “clausura” avevano confinato tra le pareti domestiche, senza consentire denunce e richieste d’aiuto.
Di recente è stato posto agli arresti domiciliari un soggetto che aveva in più occasioni violato il divieto di avvicinamento alla donna che perseguitava. Un 50enne del Fermano è stato sottoposto ad ammonimento del Questore in quanto responsabile di una serie di atti persecutori nei confronti di una coetanea che vessava nascondendosi dietro messaggi sul cellulare e facendosi vedere sotto la sua abitazione, causandole ansia e timore per la propria incolumità.
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A Città di Castello a scuola in Pinacoteca
Per studenti primaria lezioni nel museo con opera Raffaello
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CITTA’ DI CASTELLO (PERUGIA)
25 novembre 2020
14:13
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A Città di Castello se non c’è spazio, la scuola va in Pinacoteca.
Nell’anno del Covid ma anche delle celebrazioni per Raffaello, le classi della primaria di Rignaldello da qualche giorno stanno infatti facendo lezione nel museo che tra le altre opere preziose custodisce lo Stendardo processionale del grande maestro rinascimentale, del quale si sarebbe dovuto celebrare il Cinquecentenario della morte.
Gli spazi del plesso della frazione tifernate – si spiega in una nota del Comune – non venivano infatti considerati adeguati per una didattica in sicurezza e la soluzione è stata di trasferirsi nel museo, che attualmente è chiuso per le stesse norme anti-Covid. “Non è mai capitato ma chissà che non diventi una prassi in futuro” commentano l’assessore alla Cultura Vincenzo Tofanelli e quello ai Servizi educativi Rossella Cestini. “Abbiamo accolto con entusiasmo – hanno aggiunto – questo progetto sperimentale consapevoli che il patrimonio dell’Ente può esser messo a disposizione della Comunità in questo periodo di emergenza favorendo attività innovative e garantendo la sicurezza e la salute nello svolgimento delle attività didattiche. Per i bambini poi sarà un’esperienza anche molto emozionale che speriamo li formi in modo positivo al loro rapporto con l’arte e con la bellezza. Di certo il museo per loro non sarà un corpo estraneo ma parte della loro quotidianità e della loro storia”.
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Violenza donne: maltratta moglie e sottrae figlio, arrestato
A Senigallia. Bloccato da Cc a scuola ragazzino per resistenza
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SENIGALLIA
25 novembre 2020
14:36
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Prima i maltrattamenti da parte del marito, poi la sottrazione del figlio 11enne: da qui è nata la denuncia ai carabinieri da parte di una donna di Senigallia, Ancona, che ha portato ieri pomeriggio all’arresto dell’ex coniuge. La donna ha segnalato un clima di maltrattamenti continui e aggressioni verbali che andavano avanti da tempo e che l’hanno indotta a interrompere il rapporto. La richiesta di aiuto alle forze dell’ordine è scattata però solo quando l’uomo, a insaputa dell’ex moglie, è andato a prendere il figlio allontanandolo temporaneamente dalla madre.
Ieri pomeriggio i militari erano intervenuti presso la scuola frequentata dal ragazzino per portarlo al sicuro assieme con sua madre, al riparo dalle continue vessazioni. L’uomo, però, non si è dato per vinto e si è presentato nella scuola per evitare che il figlio venisse preso in carico dai servizi sociali della rete anti violenza di Senigallia. Ne è nata una colluttazione con i militari, al termine della quale uno degli operatori è ricorso alle cure mediche. L’uomo è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. A suo carico è scattata anche la denuncia per sottrazione di minore e per maltrattamenti in famiglia.
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Aemilia: due omicidi del 1992, confermati 30 anni a Sarcone
La sentenza della Corte di assise di appello di Bologna
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BOLOGNA
25 novembre 2020
14:46
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La Corte di assise di appello di Bologna ha confermato la condanna a 30 anni per Nicolino Sarcone, uomo ritenuto al vertice della ‘Ndrangheta emiliana finita al centro delle inchieste ‘Aemilia’ e giudicato in abbreviato per gli omicidi di Nicola Vasapollo e Giuseppe Ruggiero, commessi il 21 settembre e il 22 ottobre 1992, rispettivamente a Reggio Emilia e Brescello. La conferma della pena è stata chiesta dal sostituto procuratore generale Lucia Musti. Si tratta di un processo su un ‘cold case’ che a ottobre 2017 ha portato ad arresti dopo un’indagine coordinata dalla Dda. A inizio ottobre a Reggio Emilia si è concluso il processo per chi ha scelto il rito ordinario, con la condanna all’ergastolo del boss Nicolino Grande Aracri, per l’omicidio Ruggiero, e l’assoluzione di altri tre imputati. Per gli inquirenti i due delitti devono essere collocati in una guerra di mafia: da una parte le famiglie Dragone, Grande Aracri, Ciampà e Arena, dall’altra gli ‘scissionisti’ Vasapollo e Ruggiero.
Come ricordato da Musti in aula, Sarcone era uno dei killer nell’omicidio Vasapollo, mentre per Ruggiero “ha fornito il proprio contributo nella piena consapevolezza dell’agire dei suoi complici, reperendo in Calabria e portando in Emilia le tre divise militari che sarebbero state indossate durante l’azione omicidiaria”. Musti ha definito i due delitti “omicidi di mafia, commessi nella nostra regione quando ancora non esisteva una società civile sensibile al fenomeno, e si riteneva che quegli omicidi fossero di minimo interesse sociale perché ‘tanto si ammazzano tra di loro'”. E ha ricordato come “ben due sentenze in giudicato ci vengono a raccontare che Sarcone è mafioso”.
Sarcone, collegato in video da Rebibbia, è difeso dagli avvocati Carmine Curatolo e Sabrina Mannarino.
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Covid: Veneto, 2.660 positivi e 76 deceduti in 24 ore
Sfondato ‘tetto’ 130mila contagiati da inizio pandemia
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VENEZIA
25 novembre 2020
14:46
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Il Veneto sfonda oggi il tetto dei 130mila positivi dall’inizio della pandemia. Con i 2.660 casi registrati nelle ultime 24 ore il totale dei contagiati della regione sale a quota 130.076. Il bollettino emesso dalla Regione riporta 76 nuovi decessi, dato che porta a 3.353 le morti complessive. I casi attualmente positivi sono 75.138.
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Come fare la spesa in modo sexy, bufera sulla Rai
Forze politiche contro ‘Detto Fatto’. Salini sospende il programma
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25 novembre 2020
22:08
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Proteste sui social e nel mondo politico per un tutorial che spiega come fare la spesa in modo sensuale, andato in onda martedì a ‘Detto Fatto’ su Rai2, proprio alla vigilia della Giornata contro la violenza sulle donne. Nel mirino delle forze parlamentari è finito anche il vertice della tv pubblica.
“Un episodio gravissimo, che nulla ha a che vedere con lo spirito del Servizio Pubblico e con la linea editoriale di questa Rai”, ha replicato l’ad Fabrizio Salini. “Ovviamente – ha aggiunto – ho avviato un’istruttoria per accertare responsabilità e stiamo facendo valutazioni sul futuro di questo programma”. L’ad – si apprende – ha quindi deciso di sospendere la trasmissione, in attesa che si studi una programmazione che rispecchi una linea editoriale adeguata al messaggio del servizio pubblico.
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Nel siparietto, andato in onda all’interno della trasmissione pomeridiana condotta da Bianca Guaccero, si vede la pole dancer, Emily Angelillo, in minigonna di pelle e tacchi alti che spiega come muoversi al supermercato, sia spingendo il carrello con la giusta postura, che raccogliendo i prodotti dagli scaffali in maniera “intrigante” ed eventualmente da terra con le gambe chiuse per non “rendere la situazione più volgare”.
“Forse occorrerebbe un tutorial non su come fare la spesa ma su come fare servizio pubblico non calpestando il valore e la storia della Rai”, ha detto il sottosegretario all’Editoria Andrea Martella. “Si offre un’immagine della donna stereotipata e indegna del servizio pubblico. Salini e i dirigenti Rai devono rispondere di quanto accaduto all’opinione pubblica e alle donne. La Rai così non può andare avanti”, afferma la portavoce della conferenza delle donne democratiche Cecilia D’Elia. “È davvero incomprensibile come la stessa Rai che riesce a fare bene informazione e cultura possa mandare in onda spettacoli indecenti come quello apparso ieri su Rai2 durante la trasmissione ‘Detto Fatto'”, affermano i membri della Vigilanza del Movimento 5 Stelle, che ha chiesto l’audizione nella Bicamerale del direttore di Rai2 Ludovico Di Meo.
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Proteste arrivano anche da Leu, dall’opposizione e dall’Usigrai, che parla di “una cosa ignobile. Indegna della #Rai #ServizioPubblico”.
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Violenza donne: Ancona, panchina rossa davanti al Comune
No a femminicidi e abusi,fenomeni violenza aggravati in lockdown
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ANCONA
25 novembre 2020
15:16
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Una panchina rossa anche ad Ancona, bene in vista davanti al Palazzo comunale in largo XXIV maggio, “per condannare con fermezza – donne e uomini di tutto il mondo insieme -. la violenza contro le donne, oggi, 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, le ragazze e le bambine (istituita dalle Nazioni Unite nel 1999)”. L’iniziativa è del Comune, guidato dalla sindaca Valeria Mancinelli, che dice “no ai femminicidi, no alla violenza fisica, agli abusi psicologici, a ogni forma di discriminazione in famiglia e nella società”.
Sul tema si era espresso un anno fa il Consiglio comunale, votando all’unanimità una “mozione a favore della realizzazione del progetto panchina rossa, percorso di informazione e sensibilizzazione lanciato dagli Stati generali delle Donne e rivolto a Comuni, associazioni, scuole e imprese italiane con lo scopo di installare una panchina rossa come monito contro la violenza sulla donne e per una cultura di rispetto e parità, contro il femminicidio e ogni forma di abuso e sperequazione”.
Il progetto è stato discusso più volte negli ultimi mesi con il Forum delle Donne e condiviso dall’associazione Terza via.Recependo queste istanze, nella consapevolezza dell’aggravarsi del fenomeno della violenza contro le donne in questo periodo del lockdown che ha registrato un aumento sensibile di femminicidi e di abusi in ambito domestico, l’Amministrazione ha attuato il progetto dipingendo nel colore rosso una panchina in uno dei luoghi più visibili della città, esattamente davanti al Comune.
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Violenza donne: suor Laura, uomo riconosca donna come dono
Religiosa monastero a Camerino, no a prepotenza, le stia accanto
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CAMERINO
25 novembre 2020
15:37
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“All’uomo del 2020 noi donne diciamo che in lui riconosciamo un dono meraviglioso per le nostre vite e che se c’è una cosa che chiediamo è che questo dono possa trovare come via per esprimersi non tanto quella della prepotenza che schiaccia, né quella dell’impotenza che ci scimmiotta, ma la via di una potenza gentile che sappia essere virile e capace di essere accanto a una donna nella libertà di conoscere il dono che la donna è a sua volta”. A dirlo, nella Giornata contro la violenza sulle donne, è suor Laura Cristiana, parlando dal monastero di clausura dell’Ordine delle Clarisse di Santa Chiara di Camerino (Macerata).
“Dobbiamo ancora tanto camminare per raggiungere la piena consapevolezza di quale grande dono sia la donna – aggiunge suor Laura – Ma nella Chiesa, ad esempio, sta avanzando il desiderio di conoscere e valorizzare il genio femminile”. “Con la doppia emergenza terremoto più Covid – racconta la religiosa – anche nel nostro territorio sono aumentate le tensioni all’interno delle famiglie, alcune delle quali sono sfociate anche in atti di violenza”. “Sono molto le donne – racconta ancora – che si rivolgono a noi, ma a dire il vero siamo entrate in contatto anche con uomini che hanno esercitato violenza. Uomini distrutti per aver fatto del male alla donna che amavano”.
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Strage erba: Azouz chiede a pg perizie per nuova revisione
Anche su stato cognitivo Rosa Bazzi. Depositata richiesta Milano
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MILANO
25 novembre 2020
16:37
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Azouz Marzouk, ex marito di Raffaella Castagna e padre del piccolo Youssef, due delle quattro vittime della nota ‘Strage di Erba’, ha depositato alla Procura Generale di Milano una istanza in cui chiede quattro perizie che potrebbero diventare a suo dire nuove prove per una nuova richiesta di revisione del processo in cui sono stati condannati all’ergastolo Rosa Bazzi e il marito Olindo Romano.
Tra le nuove perizie chieste, c’è quella sullo “stato cognitivo di Rosa Bazzi e sul suo quoziente intellettivo”; un’altra riguarda le condizioni di salute del superteste Mario Frigerio, “con riferimento alla sua capacità di testimoniare ed alla sussistenza di un reale libero arbitrio”.
Una prima istanza di revisione, avanzata dallo stesso Azouz, era stata dichiarata inammissibile dall’avvocato genere di Milano, Nunzia Gatto. Azouz, difeso dagli avvocati Luca D’Aura e Solange Marchignoli, ha affermato di essere convinto “dell’innocenza di Rosa e Olindo” e di voler chiedere “di riaprire il caso e di fare nuove indagini per mettere in carcere i veri assassini della mia famiglia, che al momento sono ancora liberi”.
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Violenza donne:a Venezia appaiono centinaia rose a uncinetto
Lasciate nei punti di passaggio
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VENEZIA
25 novembre 2020
17:44
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Centinaia di rose confezionate ad uncinetto, di colore rosa e viola, sono apparse oggi nei punti di maggior passaggio a Venezia. L’iniziativa, nella giornata contro la violenza sulle donne, è stata fatta da un gruppo di 62 donne che le hanno realizzate per l’occasione.
Si sono date appuntamento per poi ‘colpire’ ognuna in uno specifico luogo della città lagunare. Le rose, che hanno attirato subito l’attenzione dei passanti suscitando curiosità ma anche commozione, avevano applicato un cartellino con una mano e la scritta ‘basta violenza sulle donne’.
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Covid: assessori Alpi, perdita 20 mld per stop sci
Chiesto incontro a ministro Roberto Gualtieri
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AOSTA
25 novembre 2020
17:56
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“Una perdita di indotto pari a 20 miliardi – una cifra vicina all’1% del Pil nazionale – questo il danno che la montagna legata all’industria dello sci sarà costretta a subire senza l’avvio della stagione invernale”. E’ quanto sostengono gli assessori delle Regioni alpine che chiedono un incontro al ministro dell’economia Roberto Gualtieri.
“Senza l’apporto della stagione invernale – spiegano in una nota congiunta – per la montagna è il disastro totale. Chiudere durante le festività natalizie significherebbe pregiudicare irrimediabilmente l’intera stagione, molti non aprirebbero nemmeno più”.
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Covid: 25.853 casi in 24 ore, 722 morti
Terapie intensive +32, rapporto tamponi- positivi all’11%
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25 novembre 2020
18:06
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Sono 25.853 i nuovi casi di coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore. Lo rende noto il bollettino del ministero della Salute. I morti sono 722, mentre i pazienti ricoverati in terapia intensiva passano dai 3.816 di ieri ai 3.848 di oggi, con un aumento di 32. I tamponi effettuati sono stati 230.007, con un rapporto sui positivi pari a 11,24%. Per il secondo giorno consecutivo, poi, sono in calo i pazienti ricoverati con sintomi, che sono passati dai 34.577 di ieri ai 34.313 di oggi (-264). In calo anche il numero degli attualmente positivi (-6.689), risultato dell’aumento dei dimessi o guariti che in 24 ore sono stati 31.819. La regione con il maggior numero di nuovi casi è la Lombardia (+5.173), seguita da Piemonte (+2.878) e Campania (+2.815). Quella con il minor numero di nuovi casi è invece la Valle d’Aosta che ne registra appena 27.
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Choc e lacrime a Napoli: “Maradona per sempre nel cuore”. Lutto cittadino
Sgomento e commozione tra i tifosi increduli. Il sindaco: “Intitoliamogli lo stadio”
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NAPOLI
25 novembre 2020
19:32
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Choc a Napoli per la morte di Diego Armando Maradona. Il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha proclamato il lutto cittadino e annuncia: “Intitoliamo lo Stadio San Paolo a Diego Armando Maradona!!!”.
La notizia della morte del campione, alla quale molti all’inizio hanno stentato a credere, è rimbalzata dapprima sui telefonini. In pieno centro, in piazza Municipio si è levata una sola voce: “Era il più grande di tutti”.
I tifosi del Napoli hanno acceso decine di lumini votivi nella piazzetta ai Quartieri Spagnoli davanti al murale di Maradona. Nella piazzetta c’è un piccolo bar con decine di foto e magliette di Maradona, davanti al quale I tifosi si raccolgono. Il bar ha acceso in proiettore su cui scorrono le immagini dei gol. Nella piazzetta, un donna al primo piano ha appeso allo stenbdipanni al balconcino una maglia del Boca Juniors con il numero 10, la prima maglia di Maradona.
Una foto di Maradona che esulta in maglia azzurra e la scritta “Per sempre” con un simbolo del cuore in azzurro. Così il Napoli reagisce su Twitter alla notizia. “Ciao Diego”, conclude il club.
“È morto Diego Armando Maradona, il più immenso calciatore di tutti i tempi. Diego ha fatto sognare il nostro popolo, ha riscattato Napoli con la sua genialità. Nel 2017 era divenuto nostro cittadino onorario. Diego, napoletano e argentino, ci hai donato gioia e felicità! Napoli ti ama!”. Così in un tweet il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.
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COVID: al via in Fvg i primi test di massa
Risalgono nuovamente i casi (696) ma cala numero decessi (16)
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TRIESTE
25 novembre 2020
18:24
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Si sono conclusi nel primo pomeriggio, a Socchieve (Udine) – primo dei 6 comuni Fvg convolti dalla misura – i primi test di massa sulla popolazione residente; 67 tamponi effettuati. Tra domani e dopodomani i restanti cittadini volontari potranno sottoporsi all’esame.
Per i dati odierni sull’epidemia, oggi in Fvg sono stati rilevati 696 (+142) nuovi contagi (il 10,07% dei 6.910 tamponi eseguiti) e 16 (-10) decessi da Covid-19. Delle nuove positività, 55 afferiscono a test pregressi eseguiti in laboratori privati dal 5 al 23 novembre. Le persone risultate positive dall’inizio della pandemia ammontano in tutto a 26.285, di cui 6.470 a Trieste, 11.302 a Udine, 4.998 a Pordenone e 3.185 a Gorizia, alle quali si aggiungono 330 persone da fuori regione.
I casi attuali di infezione sono 13.813. Rimangono 54 i pazienti in terapia intensiva e salgono a 588 (+27) i ricoverati in altri reparti. I decessi ammontano a 715. I totalmente guariti sono 11.757, i clinicamente guariti 277 e le persone in isolamento 12.894.
Sul fronte delle residenze per anziani, il vicegovernatore del Fvg con delega alla salute, Riccardo Riccardi, alla seduta odierna del Consiglio regionale, ha dichiarato che “il Ssr sta operando con la massima attenzione per contrastare la diffusione dei contagi tra gli ospiti e gli operatori delle residenze per anziani e ad oggi le positività registrate tra gli ospiti sono 1.334, e 569 fra gli operatori. Tra il 1° ottobre e il 24 novembre le strutture nelle quali sono stati registrati casi di Covid sono 106 e in 39 di esse i contagi hanno riguardato più di dieci persone”.
Intanto, sempre Riccardi ha dichiarato che sono 175 i posti letto di terapia intensiva disponibili in Regione, in parte già attivi o attivabili in 24/48 ore. Sulla possibilità di mantenere attiva la terapia intensiva di Gorizia, Riccardi ha spiegato: “Si stanno perseguendo tutte le azioni e riorganizzazioni possibili per mantenere attiva la terapia intensiva anche a Gorizia”. Chiusura che è da scongiurare per la capogruppo regionale M5S, Ilaria Dal Zovo, per la quale “il reparto di rianimazione a Gorizia rimane aperto finché a Trieste e Udine reggono i numeri relativi ai pazienti in terapia intensiva”.
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COVID: Sardegna, portale tracciamento contagi
Agenas, pressione in terapie intensive sopra la soglia
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CAGLIARI
25 novembre 2020
19:12
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L’Assessorato regionale della Sanità mette in pista un nuovo portale che consentirà ai sindaci di avere le comunicazioni in tempo reale sui dati dei positivi al Covid-19. Questo nuovo sistema, più tempestivo, dovrebbe essere funzionale a un miglioramento del tracciamento dei contagi. E’ una delle novità annunciate dall’assessore Mario Nieddu e dal commissario straordinario dell’Ares-Ats, Massimo Temussi. Intanto prosegue l’assunzione dei medici non specializzati che hanno risposto al bando dell’Ats per 500 post: attualmente i neoassunti sono 360, e di questi 60 hanno preso servizio oggi. prendono servizio oggi”.
Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale si registrano 351 nuovi casi e 6 decessi (413 in tutto): tre uomini e tre donne di età compresa fra 69 e 94 anni. I tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore sono stati 3.877 test. Sono, invece, 515 i pazienti ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (-12), mentre è di 76 (+3) il numero dei pazienti in terapia intensiva.
Le persone in isolamento domiciliare sono 12.106, +197 i pazienti guariti. Per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva, secondo l’ultimo report di Agenas la percentuale dei posti letto occupati è del 40%, dieci punti sopra il limite previsto (30%) dal ministero della Salute. Va meglio sul fronte dei non intensivi: in questo caso la percentuale dei posti occupati è del 34% (la soglia è del 40%). Invariato l’indice di contagiosità R (t), a 0,84.
Intanto Nuoro piange la scomparsa di Franco Nioi, il disabile di 55 anni diventato un caso dopo la denuncia delle due sorelle, costrette dalle regole anti Covid- a non potersi occuparsi di lui. “Senza di noi si lascerà morire”, avevano detto ieri Maria e Luisella, lanciando un appello per poter curare e confortare Franco almeno poche ore al giorno.
Sul fronte politico, approderà in Aula lunedì 30 – ultimo giorno utile per non perdere le risorse – la ‘manovrina’ da 437mln che prevede interventi per l’occupazione e le imprese in difficoltà a causa dell’emergenza Covid.
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Università: Gavino Mariotti è il nuovo rettore di Sassari
Docente di Geografia economica, batte nettamente Demuro e Deidda
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SASSARI
25 novembre 2020
20:25
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Gavino Mariotti, ordinario di Geografia economica ed ex direttore del Dipartimento di Scienze umanistiche, è il nuovo rettore dell’Università di Sassari. Il professore è stato eletto con 366 voti contro i 188 di Gian Paolo Demuro, ordinario di Diritto penale ed ex direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, e i 125 di Luca Deidda, ordinario di Economia Politica ed ex prorettore vicario con delega al bilancio. Dopo aver sfiorato il successo già al primo turno, il neo-rettore conquista un risultato straordinario nelle proporzioni, soprattutto se si considera che ai nastri di partenza si erano presentati in cinque per succedere a Massimo Carpinelli.
Oltre a lui, a Demuro e a Deidda, correvano anche Roberto Furesi, ordinario di Economia ed estimo rurale e delegato rettorale per il sistema bibliotecario, i musei e la divulgazione, e Plinio Innocenzi, ordinario di Scienze e tecnologia dei materiali e diversi incarichi internazionali di straordinario prestigio, che però hanno rinunciato alla candidatura dopo il primo turno. La vittoria di Mariotti è tanto più netta se si considera l’altissima partecipazione al voto, avvenuto online, che ha fissato il quorum per essere eletti con maggioranza assoluta a 349 preferenze. Alla seconda votazione hanno partecipato il 97,39% dei docenti, l’89,13% degli studenti e l’88,49% dei dipendenti.
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Covid: Fontana, più vicini ad allentamento misure
‘Trend positivo si rafforza, teniamo alta la guardia’
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MILANO
25 novembre 2020
20:42
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“Anche oggi buone notizie: il trend positivo si rafforza”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha commentato su Facebook i dati odierni del Covid in regione. “In Lombardia ben 15.749 guariti con 246 persone dimesse dai reparti sub-intensivi. Il rapporto dei positivi su oltre 42.000 tamponi è del 12%. Risultato di sacrifici e responsabilità che ci avvicina ad un allentamento delle misure. Teniamo alta la guardia. Sempre!”, ha aggiunto Fontana in un post.
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NYT, Toni Servillo tra i 25 grandi attori del secolo
Critico ricorda sua bravura nella Grande Bellezza di Sorrentino
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NEW YORK
25 novembre 2020
19:27
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Toni Servillo entra nella lista dei 25 grandi attori del ventunesimo secolo pubblicata oggi dal New York Times. “Con la sua bella faccia segnata dalle rughe e l’impeccabile eleganza”, l’attore di “Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino “evoca una versione piu’ solida della ‘farfalla sociale’ che Marcello Mastroianni fu nella ‘Dolce Vita”, scrive il critico A.O. Scott.
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Prima della Scala:per 7/12 cast stellare
Grandi stilisti italiani vestiranno le artiste
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MILANO
25 novembre 2020
14:13
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Sarà un cast stellare quello della prima della Scala del sette dicembre che – causa Covid – non si aprirà con il pubblico e nemmeno con un’opera ma con uno spettacolo in diretta su Rai 1 e streaming, che si vorrebbe al mondo intero, a cui parteciperanno 24 fra i più grandi cantanti lirici del mondo da Placido Domingo a Roberto Alagna (che tornerà al Piermarini per la prima volta da quando abbandonò il palco per i fischi in Aida nel 2006), da Jonas Kaufmann a Vittorio Grigolo).
Ci sarà anche il ballo, a partire dall’ètoile Roberto Bolle.
E ci saranno i grandi stilisti italiani a cui è stato chiesto di vestire le artiste. “Vogliamo mandare un messaggio di speranza” ha detto il sovrintendente, Dominique Meyer.
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Italian Songbook di Mina, viaggio tra successi e perle rare
Doppio album dal 27/11, prima tappa di un progetto di sei dischi
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25 novembre 2020
13:49
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Nell’anno del suo ottantesimo compleanno, Mina torna con un lavoro che va alla riscoperta del canzoniere italiano: il 27 novembre esce il doppio album “Italian Songbook”, primo capitolo di un progetto di sei antologie totali, come ha spiegato il figlio Massimiliano Pani.
Italian Songbook è l’unione di “Cassiopea” (PDU/distr. Sony Music) e “Orione” (PDU/distr. Warner Music) e ripercorre e riordina l’immenso repertorio dell’artista. Un firmamento di oltre 1400 brani in oltre 100 album.
Un viaggio in un mondo variegato (dal 1975 con L’importante è finire al 2018 con Volevo scriverti da tanto), tra grandi successi e perle meno conosciute (tutti digitalizzati e restaurati), inseguendo il filo del gusto e dei desideri della stessa Mina. Brani che lei canta per la prima volta o ripresi dopo l’interpretazione di altre voci; e due brani finora inediti, che chiudono le due tracklist. Per Cassiopea c’è “Un tempo piccolo”, scritta da Antonio Gaudino, Alberto Laurenti e Franco Califano, interpretata da Mina con il testo rimaneggiato della versione dei Tiromancino (del 2005); Orione invece si chiude con “Nel cielo dei bars” scritta da Leo Chiosso e Fred Buscaglione, che l’ha interpretata nel film “Noi duri”. “E’ stato un lavoro di raccolta dei pezzi per renderli nuovamente disponibili – racconta Pani, che definisce la madre “la più famosa sconosciuta d’Italia” -. L’idea è stata di prendere i suoi successi, non per farne un best of, insieme a grandi successi italiani e perle che secondo lei non hanno avuto la giusta luce quando uscirono. Sono i pezzi che Mina ti vuole riproporre, anche quelli che magari la gente non avrebbe ascoltato. Lei ha sempre fatto solo quello che le andava di fare, mostrando coraggio e intelligenza”.
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Maradona: camera ardente nella Casa Rosada
L’ultimo saluto nella sede della presidenza argentina
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BUENOS AIRES
25 novembre 2020
21:51
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La camera ardente per rendere l’estremo omaggio a Diego Armando Maradona, morto oggi per un arresto cardiorespiratorio, sarà aperta nella Casa Rosada, il palazzo della presidenza argentina. Lo scrive l’agenzia di stampa statale Telam.
L’ipotesi, circolata nelle scorse ore, è stata confermata ai media da un portavoce della Casa Militare di Buenos Aires.
Non sono ancora noti i particolari dell’evento, ma si è appreso che potrebbe essere a partire da domani pomeriggio e che l’ingresso del pubblico sarà dalla calle Balcarce, al n.50.
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Close e Adams puntano agli Oscar con Elegia americana
Su Netflix nuovo film di Ron Howard tratto da storia vera
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25 novembre 2020
22:21
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La classe lavoratrice soprattutto operaia, sottopagata e emarginata, quella della Rust Belt, l’area, impoverita dalla crisi industriale che si estende negli Usa dai monti Appalachi ai Grandi laghi, comprendendo Illinois, Indiana, Michigan, Ohio, Wisconsin e Pennsylvania, diventata nel 2016 roccaforte del voto bianco per Trump, ma espugnata in parte quest’anno da Joe Biden. Un mondo complesso e ricco di contraddizioni, che proprio nell’anno della vittoria di Trump, è stato raccontato con uno sguardo allo stesso tempo intimo e sociale, dal libro di memorie Hillbilly Elegy: A memoir of a family and a culture in crisis dell’avvocato allora 32enne J.D Vance, diventato a sorpresa quattro anni fa primo nella lista dei bestseller del New York Times. Una storia di famiglia, tra violenze, povertà, dipendenze e capacità di rinascita, da cui Ron Howard ha tratto il suo nuovo omonimo film, arrivato su Netflix con il titolo per l’Italia ‘Elegia americana’. Un family drama sociale che porta a recitare per la prima volta insieme Glenn Close e Amy Adams, che oltre al grande talento hanno in comune l’essere state nominate varie volte all’Oscar (sette volte Glenn Close, sei Amy Adams) senza aver mai vinto la statuetta. Il 2021 potrebbe riportare entrambe in corsa (con buone chance soprattutto per Glenn Close di vincere, tra le attrici non protagoniste) proprio con Elegia americana, nonostante il film sia stato accolto in gran parte negativamente dalla critica. Resta la potenza di una coinvolgente storia di dolore e crescita personale che intreccia il percorso di J.D, da adolescente e ventenne, quand’è studente di legge a Yale (è interpretato nelle diverse età da Owen Asztalos e Gabriel Basso), nel rapporto con una famiglia affettuosa ma spesso alveo di violenze fisiche e psicologiche. Centrale il confronto con ‘Mamaw’, la nonna (Glenn Close, che per il ruolo si è sottoposta anche una trasformazione fisica con ore di trucco), donna forte e punto di riferimento; la madre Beverly (Adams), tanto intelligente quanto instabile e la sorella Lindsay (Haley Bennett), capace di trovare un proprio equilibrio.

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