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DI MARTEDì 08 GENNAIO 2019
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Ue: soluzione si avvicina, Francia e Germania ne prenderanno 100
Disponibilità insufficiente, si pensa solo a trasferimento profughi. Sea Watch: i migranti hanno ripreso a mangiare. ‘Attendiamo soluzione’
08 gennaio 2019 12:29
Appare più vicina la soluzione nell’impasse delle due navi Sea Eye e Sea Watch con 49 migranti a bordo, mentre proseguono intensi i contatti tra Bruxelles e le capitali. Per sbloccare la situazione Parigi e Berlino hanno aumentato l’impegno, pronte a ricevere 50 persone ognuna.
I posti offerti non bastano però a soddisfare la richiesta di Malta di trasferire anche i 249 arrivati a dicembre, per questo la Commissione Ue ipotizza di trasferire solo chi ha possibilità di ottenere asilo. La Germania è pronta a ricevere 50 migranti arrivati con le navi, lo ha detto oggi il ministro dell’Interni tedesco Horst Seehofer. “Trovo che questa sia una sana valutazione tra la gestione della migrazione e l’atto umanitario”, ha detto il ministro. Un portavoce del ministro ha detto che in tutto sono 298 attualmente i migranti da redistribuire, 249 dei quali si trovano già a Malta e gli altri sulle due navi delle ong.La posizione della Commissione, già espressa, resta che “gli Stati devono ora mostrare solidarietà concreta e le persone a bordo devono essere sbarcate in sicurezza e senza ulteriore ritardo”: così il portavoce del presidente della Commissione Ue. “Alcuni Stati hanno espresso la volontà di contribuire a questo sforzo comune e ora continuano i contatti”. L’Unione europea dunque continua a lavorare per cercare una soluzione condivisa. Ieri sera l’annuncio che una decina di paesi, tra cui anche l’Italia e la Germania, erano pronte ad ospitare alcuni dei 49 migranti bloccati da giorni al largo di Malta sulle navi Sea Watch e Sea Eye ma solo se La Valletta avesse aperto i porti. Ma il governo maltese ha rilanciato chiedendo di ricollocare anche i 249 migranti salvati nei giorni scorsi. E la questione ‘nave’ non è all’ordine del giorno del consiglio Affari europei come precisa il ministro degli esteri Enzo Moavero Milanese. “Può darsi che venga evocata, ma non è detto che se ne debba discutere”. “Con gli scafisti e i trafficanti nessuna complicità”. Lo ribadisce il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini sottolineando che sta lavorando “per diminuire ancora gli sbarchi, agevolare gli arrivi via aereo di chi scappa davvero dalla guerra con i corridoi umanitari e moltiplicare le espulsioni”.
Secondo i dati del ministero dal 1 gennaio ad oggi nessun migrante è sbarcato in Italia mentre nello stesso periodo dell’anno scorso sono stati 453. Arrivano notizie dalla nave. “Per il diciottesimo giorno siamo ostaggio in mare dei governi europei. La situazione è tesa ma almeno tutti mangiano di nuovo”: è l’ultimo messaggio giunto via Twitter dalla Sea watch questa mattina, riferito ai 49 migranti soccorsi da due navi, la Sea Watch 3 e la Sea eye, da 18 giorni in attesa di un permesso di sbarco in un porto europeo del Mediterraneo. Alcuni migranti avevano cominciato ieri a rifiutare il cibo, esasperati dalle condizioni a bordo, ma oggi hanno ricominciato a mangiare. Intanto i media internazionali si sono raccolti negli uffici di Sea Watch a Berlino dove è in corso una conferenza stampa.
“Altissimo interesse mediatico alla conferenza stampa di @seaeyeorg e #SeaWatch circa le 49 persone sulle nostre navi. Attendiamo ancora invano l’interesse dell’Unione europea per una soluzione”, si legge in un altro tweet.
E intanto da Berlino Gorden Isler, dirigente di Sea Eye sottolinea: “È indegno, vergognoso che si tratti sulle singole persone. Si ha l’impressione di un tavolo di poker sui destini della gente”. Lo ha detto
, a margine della conferenza stampa che si è tenuta stamani a Berlino sulle condizioni dei profughi a bordo delle due navi che si trovano al largo di Malta, dalla quale è arrivato un nuovo appello all’Ue per la salvezza dei migranti da 18 giorni bloccati in mare. “Leggo che 9 Stati avrebbero dato la disponibilità ad accogliere, ma non basta”, ha aggiunto Isler.
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Carige: Renzi, governo si vergogni
Con un Cdm notturno di 10 minuti smentiti 5 anni di insulti
08 gennaio 201913:12
– “Sono bastati dieci minuti di una riunione notturna del Consiglio dei Ministri per smentire cinque anni di insulti e menzogne contro di noi. Matteo Salvini e Luigi Di Maio devono solo vergognarsi”. Lo scrive il senatore dl Pd Matteo Renzi su twitter. Nel video allegato, l’ex segretario del Pd dice: “Salvini e Di Maio si devono vergognare per quello che hanno detto per anni contro di noi. Si devono vergognare per le offese e gli insulti.
Hanno truffato gli italiani raccontando storie non vere su di noi: sulla Tav, sulla Tap, sull’Ilva, sulle trivelle… Adesso persino sulle banche. E’ proprio vero, puoi ingannare qualcuno per tutta la vita e puoi ingannare tutti per una sola volta. Ma non puoi ingannare tutti per tutta la vita. Con la vicenda delle banche di ieri Salvini e di Maio devono semplicemente scrivere la parola vergogna”.
M5S: Paragone,facciamo come gilet gialliSono incazzato. Governo sia cambiamento
08 gennaio 201913:18
– “Vogliamo essere come i Gilet Gialli? Allora cominciamo a farlo! Sono incazzato! Dobbiamo dimostrare di essere forti, di essere il Governo del cambiamento e di essere vicini alla gente! Ascoltate e condividete se siete d’accordo con le mie parole e se anche voi volete questo dal vostro Governo!”. Così su Fb il senatore M5S Gianluigi Paragone, postando un video dall’azienda Hammond Power Solutions di Marnate “che alle 14 premiava i lavoratori con il panettone e alle 16 li licenziava: un padrone canadese, una multinazionale quotata in Borsa, e un criminale. Chiedo al governo: contiamo ancora qualcosa? Possiamo dire ai padroni, sì padroni li chiamo, che il loro tempo è finito? Che non possono fare il cazzo che vogliono”. “Altrimenti – avverte – al prossimo voto importante (al Senato, ndr) io starò dalla parte dei lavoratori, mi metterò dove sfrattano le case o licenziano i lavoratori e non sarò in Aula al Senato, se il governo non fa nulla, se non dimostra di essere il governo del cambiamento”.
La proposta di Beppe Grillo: ‘Casellario giudiziario dei parlamentari sia pubblico”Era una delle misure di punta del progetto di legge per la trasparenza del governo Macron anche se non è più stato inserita nel testo promulgato dal presidente nel 2017′
08 gennaio 201915:04
Realizzare uno “strumento (ufficiale) collegato direttamente con la procura delle Repubblica Italiana, per i nostri eletti in parlamento”: insomma, rendere pubblico il casellario giudiziario dei parlamentari italiani. E’ quanto propone dal suo blog Beppe Grillo: “I cittadini sicuramente ringrazierebbero” scrive. Grillo ricorda anche che la proposta “era una delle misure di punta del progetto di legge per la trasparenza del governo Macron” anche se non è più stato inserita nel testo promulgato dal presidente nel 2017.”Il casellario giudiziale (detto anche casellario giudiziario) è uno schedario istituito presso la Procura della Repubblica di ogni tribunale ordinario, con lo scopo di raccogliere e conservare gli estratti dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria o amministrativa, in modo tale che sia sempre possibile conoscere l’elenco dei precedenti penali e civili di ogni cittadino” scrive Grillo che ricorda: “In Francia l’obbligo del casellario giudiziario per gli eletti in parlamento era una delle misure di punta del progetto di legge per la trasparenza del governo Macron. Tuttavia è risultato essere assente dal testo promulgato dal presidente il 15 settembre 2017. E così alcuni giornalisti francesi hanno realizzato un sito “Politics Whatch” (uno strumento ufficioso) che tiene traccia delle attività passate o attuali degli eletti in Francia. È il frutto del lavoro di circa venti giornalisti, spinti dal desiderio di unire la propria attività professionale a un interesse pubblico: la diffusione di informazioni sull’illegalità nella vita pubblica”.Grillo riferisce che tutte le informazioni presentate su questo sito “provengono da archivi di stampa generali o legali”. E allora, “perchè non realizzare lo stesso strumento (ufficiale) collegato direttamente con la procura delle Repubblica Italiana, per i nostri eletti in parlamento? I cittadini sicuramente ringrazierebbero”.
Carige: Meloni, salva con soldi pubbliciSubito separazione tra banche commerciali e d’affari
08 gennaio 201916:10
– “Carige: un’altra banca salvata con i soldi dei contribuenti, come aveva fatto più volte la sinistra.
Non può essere questa la soluzione: è il nostro sistema bancario che non funziona e che va rivisto fin dalle basi, a partire dalla separazione tra banche commerciali e banche d’affari, come propone da anni Fratelli d’Italia. Va fatto subito”. È quanto dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Grillo, ok casellario giudiziario CamereLa proposta nel suo blog. ‘I cittadini ringrazierebbero’
08 gennaio 201916:11
– Realizzare uno “strumento (ufficiale) collegato direttamente con la procura della Repubblica italiana, per i nostri eletti in Parlamento”: insomma, rendere pubblico il casellario giudiziario dei parlamentari italiani. E’ quanto propone Beppe Grillo attraverso il suo blog: “I cittadini sicuramente ringrazierebbero” scrive. Il fondatore del Movimento 5 Stelle ricorda anche che la proposta “era una delle misure di punta del progetto di legge per la trasparenza del governo Macron”, anche se non è più stata inserita nel testo promulgato dal presidente nel 2017.
Conte sarà in Niger e Ciad il 15 e 16Incontrerà i presidenti Mahamadou e Deby. Presto i dettagli
08 gennaio 201916:26
– Mini tour in Africa per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte la prossima settimana: il 15 gennaio sarà a Niamey, dove incontrerà il presidente della Repubblica del Niger, Issoufou Mahamadou. Il giorno dopo andrà nel Ciad, per incontrare il presidente Idriss Déby. Palazzo Chigi fa sapere che nei prossimi giorni verrà diffuso il programma con i dettagli delle visite del premier.
Carige: Pd,Conte in conflitto interessi?Anche FI ricorda che mentore premier, Alpa, fu consigliere banca
08 gennaio 201916:33
– Il Pd e FI sollevano il sospetto di un possibile conflitto di interessi per il premier Giuseppe Conte nell’annunciato decreto per il salvataggio della banca Carige.
Diversi parlamentari dem e la senatrice azzurra Stefania Craxi ricordano che il mentore dell’avvocato Conte in campo giuridico, il professor Guido Alpa, è stato, come recita il suo curriculum, “membro del Consiglio di Amministrazione della Carige dal 2009 all’aprile 2013; Presidente di Carige Assicurazioni e Carige Vita Nuova da aprile 2013 a dicembre 2013; membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Carige dal dicembre 2013 al febbraio 2014”. Come afferma il deputato Pd Michele Anzaldi, Alpa, docente di Diritto civile alla Sapienza di Roma, è stato anche “consulente del finanziere Raffaele Mincione, banchiere azionista” di Carige. Insomma Conte, che da legale ha condiviso uno studio con Alpa, avrebbe dovuto astenersi in Consiglio dei ministri ieri sera al momento di decidere sull’istituto ligure, secondo il Pd.
Carige: “no conflitto interessi Conte”Lo precisano fonti governo. Per questo premier ha votato in Cdm
08 gennaio 201917:59
– Nessun conflitto di interessi, diretto o indiretto con con le decisioni il premier Conte che ha assunto e che è chiamato ad assumere quale responsabile dell’Autorità di governo con riguardo alla Banca Carige s.p.a. E’ quanto precisano fonti di governo che negano che il premier sia stato consulente di Mincione: “non lo ha mai incontrato o conosciuto, neppure per interposta persona” e che con il professor Alpa “non ha mai avuto con lui uno studio professionale associato”.Per questi motivi il premier ha votato in Cdm.
Sicurezza,Regione Marche valuta ricorsoAssistenza sanitaria garantita a tutti. Mozione in Consiglio
ANCONA08 gennaio 201916:54
– “Ho già dato mandato agli uffici competenti di verificare i requisiti per il ricorso alla Corte costituzionale sul decreto sicurezza. Ma è certo che nelle Marche sarà garantita a tutti l’assistenza sanitaria”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli.
“L’articolo 32 Cost. – ha aggiunto – è per noi un faro. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. “Indipendentemente dai profili di possibile incostituzionalità della norma per la nostra amministrazione questo è un tema di diritti universali, rispetto per le persone, società giusta, dignità degli individui, pari opportunità”. Una mozione per impegnare la giunta e il presidente al ricorso e a garantire l’assistenza è stata firmata dal presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo, dai capigruppo di maggioranza Fabio Urbinati (Pd), Gianluca Busilacchi (Art.1 – Mdp), Boris Rapa (Uniti per le Marche) e Luca Marconi (Udc) e dal vice capogruppo del Pd Francesco Micucci.
Sicurezza: Basilicata ricorre a ConsultaLa giunta lucana ha approvato oggi una delibera
POTENZA08 gennaio 201918:11
– Anche la Regione Basilicata ricorrerà alla Corte costituzionale contro il cosiddetto “Decreto sicurezza”. Lo si è appreso nel pomeriggio a Potenza.
La giunta regionale lucana si è riunita oggi e ha approvato una delibera che contiene la decisione di ricorrere alla Consulta. [print-me title=”STAMPA”
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