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CARCERE OSTATIVO: SPALLATA DELLA CONSULTA

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CARCERE OSTATIVO

CARCERE OSTATIVO: DOPO LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO, ANCHE LA CORTE COSTITUZIONALE SI ESPRIME CONTRO LA LEGGE CHE IMPEDISCE I BENEFICI AI MAFIOSI, MA NON SOLO

AGGIORNAMENTO IN “CRONACA”/”POLITICA” DELLE 04:28 DI GIOVEDì 24 OTTOBRE 2019

CARCERE OSTATIVO

Anche i mafiosi all’ergastolo potranno accedere ai permessi premio, pure se non collaborano con la giustizia, ma a condizione che sia provato che abbiano reciso i loro legami con la criminalità organizzata e purché sia dimostrata la loro partecipazione al percorso rieducativo.

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La loro pericolosità non sarà più presunta dalla legge, ma andrà verificata, caso per caso, dai magistrati di sorveglianza, come avviene per tutti gli altri detenuti. Dopo la Corte europea dei diritti dell’Uomo anche la Corte costituzionale dà una spallata all’ergastolo “ostativo”, quello che impedisce la concessione di benefici a mafiosi – ma anche ai terroristi e ai responsabili di altri gravi reati – se non fanno i nomi dei loro sodali, introdotto all’indomani della strage di Capaci, proprio per indurre boss e gregari a collaborare con lo Stato.

CARCERE OSTATIVO

Una pronuncia di grande impatto, perché non riguarda solo i 1.250 condannati all’ergastolo ostativo, ma anche chi sta scontando pene minori per mafia, terrorismo, violenza sessuale aggravata, corruzione e in generale i reati contro la pubblica amministrazione.  Sulle conseguenze della sentenza sono al lavoro gli uffici del ministero della Giustizia.

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Il Guardasigilli, Alfonso Bonafede: “La questione ha la massima priorità”.
Il segretario della Lega,  Salvini: la sentenza sui permessi premio agli ergastolani  ‘è devastante e cercheremo di smontarla con ogni mezzo legalmente possibile’. ‘Mi permetto di aggiungere – dice ancora il leader della Lega – che è una sentenza diseducativa e disgustosa’.
Per l’associazione ‘Nessuno tocchi Caino’ la decisione della Corte Costituzionale “apre una breccia nel muro di cinta del fine pena mai”.
Per il presidente dell’Unione camere penali, Caiazza: la sentenza è ‘una spallata all’ergastolo ostativo, una decisione che cancella un principio orrendo, quello del carcere senza nessuna speranza. E non intacca in nessun modo la nostra sicurezza, il diritto dei cittadini ad essere protetti dalla criminalità pericolosa’.

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Sebastiano Ardita, a lungo magistrato antimafia: dopo la sentenza della Consulta ‘sta al Parlamento mantenere fermo il sistema della prevenzione antimafia e fare la propria parte per impedire che quella che dovrebbe essere una eccezione diventi una regola che va a beneficio di personaggi capaci di riorganizzare Cosa nostra e non rivolta a chi – in base a prove certe – sta fuori dalla organizzazione. Dovremo aspettarci una prevedibile pressione delle organizzazioni mafiose sulla Magistratura di sorveglianza’.

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CASSAZIONE: BRUSCA RIMANE IN CARCERE

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CASSAZIONE: BRUSCA RIMANE IN CARCERE

CASSAZIONE: BRUSCA RIMANE IN CARCERE, DUNQUE NIENTE ARRESTI DOMICILIARI, COME AVANZATO DAI SUOI LEGALI

AGGIORNAMENTO IN “CRONACA” DELLE 23:36 DI LUNEDì 07 OTTOBRE 2019

CASSAZIONE: BRUSCA RIMANE IN CARCERE

 

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MAFIA: SGOMINATO GRUPPO EMERGENTE LECCESE

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MAFIA: SGOMINATO GRUPPO EMERGENTE

MAFIA: SGOMINATO GRUPPO EMERGENTE LECCESE, 30 ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE

AGGIORNAMENTO IN “CRONACA” DELLE 07:58 DI LUNEDì 24 GIUGNO 2019

MAFIA: SGOMINATO GRUPPO EMERGENTE LECCESE

I carabinieri del Comando provinciale di Lecce stanno eseguendo 30 ordinanze di custodia cautelare, di cui 19 in carcere e 11 agli arresti domiciliari, nei confronti di altrettanti soggetti indagati per associazione di tipo mafioso. Le accuse a vario titolo riguardano anche associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, danneggiamento seguito da incendio, detenzione abusiva di armi e di materie esplodenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione, minaccia aggravata, porto abusivo di armi, sequestro di persona e violenza privata. Tra i catturati figura anche un pregiudicato elemento di spicco della Sacra corona unita. Il sindaco di un comune della provincia di Lecce e’ indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.

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MAFIA BLITZ IN AGRIGENTINO: 7 FERMATI

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MAFIA BLITZ IN AGRIGENTINO: 7 FERMATI

MAFIA BLITZ IN AGRIGENTINO: 7 FERMATI, IN CARCERE ANCHE UN CONSIGLIERE COMUNALE DI LICATA

AGGIORNAMENTO IN “CRONACA” DELLE 07:37 DI MERCOLEDì 19 GIUGNO 2019

MAFIA BLITZ IN AGRIGENTINO: 7 FERMATI

PALERMO

– I Carabinieri di Agrigento hanno fermato sette persone accusate di associazione mafiosa. In carcere sono finiti boss e gregari delle ‘famiglie’ di Licata e Campobello di Licata.
Tra i fermati, con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, c’è anche un consigliere comunale di Licata. Le indagini, oltre a disarticolare i vertici e i ‘quadri’ dei due clan, hanno scoperto un’estorsione ad un’impresa che svolgeva lavori edili in Germania e hanno accertato l’interesse dei mafiosi nel settore del slot-machine. All’affare partecipava una società di distribuzione di apparati elettronici da gioco.
Nell’operazione, coordinata dalla Dda di Palermo e denominata ‘Assedio’, sono stati impegnati oltre 100 carabinieri, un elicottero e le unità cinofile.

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CRONACA: Mafia: 26 arresti dei Cc nel Catanese Picchiato a morte: otto fermi, sei sono minori

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CRONACA

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DELLE 07:39 DI MARTEDì 30 APRILE 2019

CRONACA

CATANIA

I Carabinieri di Catania hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 26 presunti appartenenti al clan dei ‘Tuppi’, gruppo legato ai Mazzei, storico gruppo di Cosa nostra. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione mafiosa, omicidio, estorsione in concorso, furto, ricettazione, riciclaggio, porto di arma, trasferimento fraudolento di valori e corruzione. Sono stati sequestrati beni per 1,5 milioni di euro. L’operazione, denominata ‘7 ore’, ha fatto luce su uno degli omicidi da ricondurre alla guerra di mafia tra i ‘Tuppi’ e la cosca Pulvirenti negli anni ’80 e ’90: quello del consigliere comunale di Misterbianco, Paolo Arena, esponente di spicco della Dc, assassinato il 28 settembre del 1991. Nella faida mafiosa era coinvolto anche Orazio Pino, l’ex boss rivale del ‘Mappassotu’ poi pentito, ucciso la settimana scorsa a Chiavari. Una conferenza stampa sulle indagini si terrà alle 10.30 nella sala incontri della Procura di Catania.

CRONACA

MANDURIA (TARANTO)

La polizia sta eseguendo il fermo di otto persone, di cui sei minori, della cosiddetta “Comitiva degli Orfanelli”, considerata responsabile del pestaggio di Antonio Cosimo Stano, il 65 enne deceduto il 23 aprile scorso dopo essere stato picchiato e bullizzato da una baby gang a Manduria. I reati che la Procura contesta ai fermati sono quelli di tortura e sequestro di persona. Gli agenti di polizia della Questura di Taranto, a seguito delle indagini della procura di Taranto, guidata dal procuratore Carlo Maria Capristo, e della procura per i minorenni, guidata dalla procuratrice Pina Montanaro, hanno dato esecuzione ad otto provvedimenti di fermo di indiziato di delitto nei confronti di altrettanti soggetti (di cui sei minori di età) ritenuti a vario titolo gravemente indiziati in concorso dei reati di tortura, danneggiamento, violazione di domicilio e sequestro di persona aggravati.         [print-me title=”STAMPA”]

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MAFIA: BOSS UCCISO NEL FOGGIANO

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MAFIA: BOSS UCCISO NEL FOGGIANO

AGGIORNAMENTO IN “CRONACA

DELLE 21:43 DI GIOVEDì 21 MARZO 2019

MAFIA

MATTINATA (FOGGIA)

– Un pregiudicato, Francesco Pio Gentile, di circa 50 anni, è stato ucciso stasera con una fucilata mentre era per strada nei pressi della sua abitazione a Mattinata. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo sarebbe stato colpito in pieno petto da un colpo di fucile calibro 12. L’agguato è avvenuto nelle vicinanze del mattatoio comunale. Gentile era ritenuto dagli inquirenti un elemento di spicco del clan Romito, a capo dell’area di Mattina che è una delle zone controllate dall’organizzazione criminale. Sul posto stanno operando i carabinieri di Foggia.         [print-me title=”STAMPA”]

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MAFIA: 32 ARRESTI A PALERMO

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MAFIA: 32 ARRESTI A PALERMO

AGGIORNAMENTO DELLE 08:22

DI MARTEDì 12 MARZO 2019

MAFIA: 32 ARRESTI A PALERMO

PALERMO

– I carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno arrestato 32 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsioni aggravate dal metodo mafioso, favoreggiamento aggravato, trasferimento fraudolento di valori, sleale concorrenza aggravata dalle finalità mafiose, spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi. L’inchiesta è coordinata dalla Dda del capoluogo siciliano. L’indagine è una prosecuzione di un’attività investigativa che nei mesi scorsi ha portato a “colpire” il mandamento mafioso di Porta Nuova e poi a scoprire la ricostituzione della Cupola di Cosa nostra, tornata a riunirsi dopo vent’anni, il 28 maggio scorso, ad Altarello di Baida, nel Palermitano. E’ ancora la droga il principale business di Cosa nostra a Palermo, attiva però in molti altri settori. Tra gli altri, la fornitura di caffè ai bar e gli autobus turistici.         [print-me title=”STAMPA”]

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MAFIA: 7 FERMI PER INCHIESTA SU CUPOLA

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MAFIA: 7 FERMI PER INCHIESTA SU CUPOLA

AGGIORNAMENTO DELLE 08:37

DI MARTEDì 22 GENNAIO 2019

MAFIA: 7 FERMI PER INCHIESTA SU CUPOLA

PALERMO

– La dda di Palermo ha emesso un decreto di fermo nei confronti di 7 persone accusate di far parte della ricostituita Commissione di Cosa nostra. Il progetto di ridare vita la Cupola era stato scoperto a dicembre e aveva portato al fermo di 47 tra boss e gregari. Tra i fermati di oggi ci sono Leandro Greco, nipote del ‘papa’ di Cosa Nostra Michele Greco, e Calogero Lo Piccolo, figlio del boss ergastolano Salvatore Lo Piccolo: entrambi avrebbero partecipato alle riunioni della Commissione provinciale. I fermi sono scattati anche grazie a due nuovi pentiti: Filippo Colletti, capomafia di Villabate fermato il 4 dicembre dai carabinieri con l’accusa di far parte della nuova commissione di Cosa nostra, e Filippo Bisconti, al vertice del mandamento di Belmonte Mezzagno finito anche lui in manette nella stessa indagine. Tra i fermati anche Giovanni Sirchia, affiliato alla famiglia mafiosa di Passo di Rigano: secondo le indagini è colui che si occupava di consegnare ai boss le convocazioni per i summit.        [print-me title=”STAMPA”]

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DROGA: OPERAZIONE A CATANIA

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DROGA: OPERAZIONE A CATANIA

AGGIORNAMENTO DELLE 07:28

DI VENERDì 11 GENNAIO 2019

DROGA: OPERAZIONE A CATANIA

CATANIA

– Dalle prime ore del mattino 150 carabinieri del Comando provinciale di Catania stanno eseguendo un provvedimento restrittivo tra Catania, Caltanissetta e Ragusa emesso dal gip del Tribunale etneo su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia nei confronti di 37 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini, condotte dalla Compagnia Carabinieri di Catania Piazza Dante, hanno consentito di accertare l’esistenza di un’organizzazione criminale dedita alla vendita al minuto di sostanze stupefacenti in una delle zone cittadine storicamente controllata dalla famiglia mafiosa dei Santapaola e gestita sino al gennaio 2017 dal clan Nizza.        [print-me title=”STAMPA”]

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MONDO TUTTE LE NOTIZIE

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DALLE 15:55 ALLE 21:35

DI MERCOLEDì 02 GENNAIO 2019

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Brasile: Moro omaggia Falcone-Borsellino
Durante insediamento come ministro della Giustizia di Bolsonaro

SAN PAOLO02 gennaio 2019 15:55

– Sergio Moro, l’ex magistrato simbolo delle inchieste anticorruzione brasiliane, note come Lava Jato, ha ricordato oggi le figure di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che ha definito “giudici eroici”, durante il suo insediamento come “superministro” della Giustizia del governo di Jair Bolsonaro. Nel suo discorso, Moro ha detto che una delle principali sfide che dovrà affrontare come ministro sarà la lotta contro la criminalità organizzata, “ogni giorno più potente”, per la quale saranno necessari “più intelligence, leggi più efficaci e operazioni coordinate fra i diversi organismi della sicurezza”.
Primo tweet Obama 2019, ‘sarò con voi’Ex presidente invita agli americani a farsi avanti

NEW YORK02 gennaio 201916:39

– ‘Sarò con voi’. Il primo tweet del 2019 di Barack Obama è un grido di battaglia per gli americani ed un invito a farsi avanti. “Nel 2018 – scrive l’ex presidente degli Stati Uniti – le persone si sono fatte avanti e si sono messe in evidenza come mai prima. Fate lo stesso nel 2019.
Abbiamo tanto lavoro da fare ed io sarò con voi. Buon anno a tutti”.
Il tweet di Donald Trump, scritto tutto in maiuscolo, è stato invece l’ennesimo attacco contro i media e le loro fake news. Il presidente degli Stati Uniti ha sottolineato anche che il 2019 sarà un anno fantastico per coloro che non soffrono della “sindrome da squilibro mentale da Trump”, ossia i paranoici che lo disprezzano.
Migranti: Spagna primo ingresso Med 2018Dopo chiusura porti Italia e Malta. 57.250 sbarchi dall’ Africa

02 gennaio 201917:07

– Nel 2018, sono stati 57.250 gli immigrati arrivati in Spagna dall’Africa attraversando il Mediterraneo. Una cifra doppia rispetto al 2017. Oltre a quelli sbarcati, 769 sono morti nella traversata, secondo quanto riportato dall’Organizzazione Mondiale per i Migranti (Oim). Il numero di morti è triplo rispetto ai 223 morti nel 2017. La Spagna, riferisce l’organizzazione, è diventata la porta principale dell’immigrazione irregolare che arriva dall’Africa, davanti all’Italia, alla Grecia, a Cipro e Malta. Il balzo in avanti è dovuto alla politica dei porti chiusi di Italia e Malta e la chiusura della rotta dalla Turchia alla Grecia.
La maggioranza degli immigrati che arrivano in Spagna hanno come destinazione altri Paesi europei e verranno rimandati nei Paesi d’origine, che sono, per la maggior parte, Marocco, Guinea e Mali.
Sea Watch può entrare in acque maltesiAutorizzazione concessa dopo referti equipe medica a bordo

02 gennaio 201918:49

– La nave Sea Watch 3, con a bordo 32 migranti soccorsi il 22 dicembre, è stata autorizzata a entrare nelle acque territoriali a Malta. Lo riferisce il Times of Malta. L’autorizzazione, secondo il quotidiano, è stata concessa dopo che l’equipe medica sulla nave ha riferito che le condizioni di salute delle persone a bordo si stanno deteriorando.

Trump: una grande lettera da Kim Jong-un’Buon rapporto, mai enfatizzata velocità denuclearizzazione’

WASHINGTON02 gennaio 201918:46

– Donald Trump ha riferito ai reporter di aver ricevuto una “grande lettera” dal leader nordcoreano Kim Jong-un e di aver stabilito una buona relazione con lui, ma ha anche sostenuto di non aver mai enfatizzato la velocità del processo di denuclearizzazione.       [print-me title=”STAMPA”]