Tempo di lettura: 12 minutiECONOMIA TUTTE LE NOTIZIE
DALLE 08:40 DI GIOVEDì 16 GENNAIO 2019
ALLE 07:38 DI GIOVEDì 17 GENNAIO 2019
ECONOMIA TUTTE LE NOTIZIE
Spread Btp-Bund apre in calo a 262 punti
Rendimento al 2,83%
16 gennaio 201908:40
– Lo spread tra Btp e Nund tedesco a dieci anni apre in calo a 262,1 punti dai 267 della chiusura di ieri. Il rendimento è al 2,83%.
Cambi: euro stabile a 1,14 dollariYen a 123,84
16 gennaio 201908:46
– L’euro è stabile sul dollaro a 1,1406 dopo aver registrato 1,1416 alla chiusura di Wall Street ieri.
Contro lo yen la moneta unica passa di mano a 123,84.
Borsa: Asia cauta in attesa voto su MayPausa dopo rialzi scorse settimane. Piatti i future su Londra
16 gennaio 201908:50
– Borse asiatiche in ordine sparso, con gli investitori che si prendono una pausa dopo che i listini sono risaliti ai massimi da sei settimane, in scia all’attesa di nuove misure di sostegno da parte dei governi, alimentate anche dalla promesse della Cina di un taglio delle tasse su larga scala.
Tokyo ha ceduto lo 0,55%, Shenzhen lo 0,12% mentre Shanghai è rimasta invariata. Lievi rialzi per Sydney (+0,35%) e Seul (+0,43%) mentre Hong Kong avanza dello 0,24% sul finale di seduta. Gli investitori restano cauti alla luce dei molti rischi che minacciano l’economia, dalla Brexit allo shutdown negli Usa, fino alla guerra commerciale.
Oggi in Gran Bretagna la premier Theresa May è attesa al voto di fiducia dopo che il Parlamento ha bocciato la sua bozza di intesa sul divorzio dalla Ue. La sterlina recupera sull’euro (1,1278 a Tokyo, +0,37%), confidando in una proroga dei negoziati e non credendo all’ipotesi di ‘no deal’. In rialzo anche i future sull’Europa, con Londra che però resta piatta.
Borsa: Milano apre in rialzo (+0,46%)indice Ftse Mib sale a 19.253 punti
16 gennaio 201909:07
– Apertura in rialzo per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib ha avviato le contrattazioni in progresso dello 0,46% a 19.253 punti.
Borse Europa bene in avvio, Londra -0,1%Avvio positivo per Francoforte, Parigi e Milano
16 gennaio 201909:26
– Avvio di seduta positivo per le Borse europee con l’eccezione di Londra, che inizia le contrattazioni in calo dello 0,17%, con il Ftse 100 a 6.883 punti, nel giorno che vedrà la premier Theresa May affrontare il voto di fiducia del Parlamento dopo la bocciatura della sua bozza di intesa con la Ue sulla Brexit. Francoforte avanza dello 0,45%, con il Dax a 10.940 punti, mentre Parigi sale dello 0,53%, con il Cac 40 a 4.811 punti. Bene anche Milano in rialzo dello 0,46%.
Borsa: Milano sale con banche e JuveCorrono Unicredit, Banco, ok Tim e Fca, deboli Pirelli e Campari
MILANO16 gennaio 201909:51
– Piazza Affari comincia bene la seduta con l’indice Ftse Mib che sale dello 0,71% spinto dal rimbalzo delle banche, che in massa hanno fornito rassicurazioni sugli impatti marginali derivanti dalla stretta della Bce sui crediti deteriorati. Unicredit sale del 3,7%, Banco Bpm del 2,3%, Intesa del 2%, Bper e Mps dell’1,5%, Ubi dell’1,2%. Fuori dal comparto bancario brillano la Juve (+3,4%) e il risparmio gestito con Fineco (+2%) e Azimut (+1,4%). Deboli, invece, Campari (-0,7%), Pirelli (-0,8%) e Moncler (-0,6%) mentre fuori dal Ftse Mib scivola Mediaset (-2%) nonostante i forti acquisti della controllante Fininvest. Sale Tim (+0,9%) nonostante gli scambi di accuse tra Elliott e Vivendi, bene anche Piaggio (+1,2%) dopo la promozione di Moody’s e Fca (+0,5%) nonostante il calo delle immatricolazioni in Europa.
Auto: 2018 Europa stabile, dicembre -8,7%Primo segno negativo mercato Europa dal 2013. Jeep +55,6%
TORINO16 gennaio 201910:58
Le immatricolazioni di auto nell’Europa dei 28 più Paesi Efta (Svizzera, Islanda e Norvegia) sono stabili nel 2018 rispetto all’anno precedente: 15.624.486, lo 0,04% in meno del 2017. L’anno si chiude però con un nuovo dato negativo: a dicembre sono state vendute 1.038.984 vetture, l’8,7% in meno dello stesso mese dell’anno precedente. I dati sono dell’Acea, l’associazione delle case automobilistiche europee.
Il gruppo Fca ha immatricolato 1.021.311 auto nel 2018, il 2,3% in meno del 2017. La quota è pari al 6,5% a fronte del 6,7%. Tra i brand del gruppo registra un balzo del 55,6% Jeep (168.674 unità vendute). A dicembre le auto vendute da Fca sono 60.926, con una flessione del 2,5% e la quota è pari al 5,9% (era 5,5%).
La flessione delle vendite di auto in Europa nel 2018 (-0,04% rispetto al 2017) è il primo segno negativo registrato dal 2013.
Tra i principali mercati europei crescono quello spagnolo (+7%) e quello francese (+3%), mentre chiude sui livelli del 2017 quello tedesco (-0,2%).
Industria: fatturato +0,1% a novembre Istat, rallenta la crescita tendenziale, pesa la domanda interna
16 gennaio 201910:56
L’Istat registra a novembre 2018 un aumento dello 0,1% del fatturato dell’industria rispetto al mese precedente dovuto all’energia, al netto della quale c’è un calo dello 0,2%. Mentre gli ordini diminuiscono dello 0,2%. Su base annua, emerge un incremento dello 0,6% delle vendite (nei dati corretti per il calendario) e una flessione del 2% degli ordini.
L’Istituto segnala “un progressivo rallentamento della crescita con segnali di flessione degli ordinativi” a novembre, dovuti alla “debolezza della domanda interna” (-4,4% su anno).
Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, il fatturato aumenta dell’1,9% per i beni strumentali e cala dell’1% sia per i beni di consumo sia per i beni intermedi.
Nella manifattura, il settore del coke e dei prodotti petroliferi raffinati registra la crescita tendenziale più rilevante (+13,5%), mentre l’industria farmaceutica mostra la flessione maggiore (-9,7%). Per gli ordini, la diminuzione più marcata si rileva nei mezzi di trasporto (-11,2%).
Borsa: Europa cauta in attesa voto MaiLondra cede 0,1% ma sterlina sale. In luce banche
16 gennaio 201910:57
– Borse europee poco mosse a poco più di un’ora all’avvio delle contrattazioni, con Londra che cede lo 0,1% mentre aspetta il voto di fiducia sulla premier Theresa May, dopo la bocciatura dell’intesa sulla Brexit. L’incertezza sulle modalità del divorzio tra Uk e Ue consiglia cautela anche sugli altri listini: Francoforte sale dello 0,1%, Parigi dello 0,4% e Milano dello 0,6%. Bene invece la sterlina, a 1,284 sull’euro, segno che gli investitori non credono a una hard Brexit.
Tra i vari settori corre il credito, con l’indice Stoxx bancario che sale dell’1%, grazie anche al recupero dei titoli italiani dopo le vendite generate dalla stretta della Bce sullo smaltimento degli npl. Gli investitori confidano nel sostegno dei governi all’economia, dopo l’annuncio da parte della Cina di un vasto piano di tagli fiscali, e si sentono rassicurati dalle parole del presidente della Bce, Mario Draghi, secondo cui la Ue eviterà una nuova recessione, anche se la crescita rallenterà.
Tav: Toninelli, parleremo con la LegaM5s è per smetterla di sprecare soldi pubblici
16 gennaio 201911:17
– “Se l’analisi costi-benefici sulla Tav “sarà negativa, ne parlerò con la Francia, la Commissione Ue e ne parleremo all’interno del Governo, ne parleremo assolutamente con la Lega, senza alcun pregiudizio”. Lo ha detto il ministro delle infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli a ‘Omnibus’ su La7. “Il m5s è sempre stato contro un’opera che è uno spreco di denaro assoluto”, ha detto Toninelli, sottolineando che “l’importante per me oggi è gestire bene il portafoglio di denaro pubblico, cosa che prima non è mai stata fatta”.
“L’analisi è arrivata. La stiamo analizzando, ci vorranno pochi giorni per dire se è ok, verrà protocollato. Non lo so se negativo, finché non è protocollato, è molto complesso. Gli altri dicevano stupidaggini perché volevano fare le grandi opere per prendere soldi. Il M5s è per smetterla di sprecare soldi pubblici. Nel contratto di Governo si dice ridiscutere l’opera.
Si parte dai numeri”.
Prezzi: sale l’inflazione per famiglie meno abbienti nel 2018Unione consumatori, da 2007 perso 37,1% fatturato
16 gennaio 201912:26
Nel 2018 i prezzi al consumo registrano una crescita dell’1,2%, replicando la dinamica annua del 2017, lo afferma l’Istat, confermando le stime preliminari sull’inflazione. L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, è stabile a +0,7%.
Il tasso di inflazione a dicembre scende all’1,1%, in rallentamento rispetto all’1,6% di novembre, secondo l’Istat che ha confermato le stime preliminari. Nel mese di dicembre 2018, l’istituto stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisca dello 0,1% rispetto al mese precedente.
L’Istat ha rivisto al ribasso le stime sull’andamento dei prezzi del cosiddetto carrello della spesa. Per i prodotti di largo consumo, la crescita dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona da +0,9% di novembre si porta a +0,7% (la stima preliminare era +0,8%). Nell’intero anno i rincari medi di questi acquisti sono dell’1,2%, in linea con il tasso di inflazione generale del 2018 e in frenata rispetto al +1,5% del 2017.
I rincari dei prezzi hanno colpito soprattutto le famiglie meno abbienti nel 2018, secondo un’analisi dell’Istat sull’indice Ipca. Nella media dell’anno, per il 20% delle famiglie con la minore capacità di spesa, l’inflazione ha segnato un’accelerazione rispetto ai valori del 2017 fino all’1,5% (era +1,4% l’anno precedente), mentre quella relativa al 20% delle famiglie più abbienti è scesa a +1,1% dall’1,3%. Si è ampliata così di 3 decimi di punto percentuale il differenziale inflazionistico tra i due gruppi.
Unione consumatori, da 2007 perso 37,1% fatturato – L’Unione nazionale consumatori boccia come “negativi” i dati Istat sul fatturato e gli ordinativi dell’industria a novembre 2018 e parla di “recessione ormai dietro l’angolo”. Secondo uno studio dell’associazione, se si confrontano i dati dei premi 11 mesi del 2018 con quelli medio pre-crisi del 2007, il fatturato totale è sceso del 37,1% e quello interno è crollato del 43,6%. Gli ordinativi totali sono calati in 11 anni del 31,6% e quelli interni del 40,6%. “Il campanello d’allarme suona per il mercato interno: rispetto ad un anno fa, il fatturato scende dello 0,4% e gli ordinativi precipitano del 4,4%”, afferma il presidente dell’Unc, Massimiliano Dona, commentando i dati di novembre.”Per tornare ai valori pre-crisi serviranno secoli, visto che il Paese peggiora invece di migliorare” conclude Dona.
Borsa: Europa frena, Londra la peggioreMilano la migliore con banche, corre Unicredit. Sale la sterlina
16 gennaio 201913:15
– Le Borse europee si appiattiscono a metà seduta, con Londra che cede lo 0,5% e continua a indossare la maglia nera a causa dell’incertezza sulla Brexit, in attesa che il Parlamento britannico confermi o meno la fiducia nella premier Theresa May. Francoforte cede lo 0,1%, Parigi avanza dello 0,2% mentre Milano è la migliore, salendo dello 0,6%.
Continua invece a rafforzarsi la sterlina, che scambia a 1,1292 sull’euro, con gli investitori che continuano a ritenere poco probabile uno scenario ‘no deal’.
A Piazza Affari recuperano terreno i bancari, dopo le vendite di inizio settimana, grazie alle rassicurazioni sull’impatto della stretta della Bce sugli npl, con Unicredit che sale del 2,6% e Mps che invece continua a stonare (-2,2%). A sostenere i listini contribuiscono i segnali arrivati dalla Cina, dove il governo ha annunciato un piano di stimolo fiscale, e dalla Bce, con il presidente Mario Draghi che ha assicurato sostegno in caso di nuova recessione dell’Eurozona.
Più segnali su finanziamento terrorismoUif,prima volta oltre 1000. In totale +4,5%, balzo riciclaggio
16 gennaio 201916:35
Salgono ancora, nel 2018, le segnalazioni di operazioni legate al finanziamento del terrorismo che superano per la prima volta le 1000 unità a quota 1066 contro le 981 del 2017. E’ quanto si legge nella nuova newsletter della Uif, l’unità di informazione finanziaria incardinata presso la Banca d’Italia. Nel 2015 erano appena 273.
Nel secondo semestre 2018, nota la Uif, c’è stato un rallentamento (409 a fronte delle 506 dei primi sei mesi dell’anno) superando comunque quota 1000. Nel complesso le operazioni sospette sono state 98.030 nel 2018(+4,5% rispetto al 2017). Nel secondo semestre sono state 48.687 (+9,1%). La crescita delle segnalazioni ricevute è totalmente imputabile alle segnalazioni di riciclaggio (47.503 unità, +13,7 per cento) la quale ha più che compensato l’ulteriore riduzione di quelle relative alla voluntary disclosure (762 unità rispetto alle 2.312 del secondo semestre del 2017).
Brexit: Confindustria, opportunità ma Italia non prontaFreno export ma più investimenti. Pesa Governo antagonista Ue
16 gennaio 201914:10
La Brexit può pesare sull’export italiano con “in ballo circa 23 miliardi” ma può “generare anche opportunità” per l’Italia con più investimenti diretti esteri per 26 miliardi: “Un aumento del valore aggiunto pari a 5,9 miliardi annui, lo 0,4% del Pil”.Lo stima il Centro studi di Confindustria ma avverte: sono opportunità che “trovano però l’Italia impreparata a coglierle” per ragioni strutturali o istituzionali come “una maggioranza di Governo che a tratti non ha esitato a porsi in modo antagonista rispetto alla Commissione Ue”, soprattutto sulla manovra.L’analisi del Centro studi di Confindustria sottolinea come, dopo il voto di ieri, “tempi e modalità” della Brexit siano “più incerti”. E’ ovviamente “il Regno Unito il Paese europeo più esposto alle incertezze legate alla Brexit e l’esito del voto purtroppo le acuisce”. Le “sfide” per le imprese, italiane ed europee sono “principalmente” in “due tipologie di ostacoli”: quelle organizzative e finanziarie, dalle multinazionali che hanno base nel regno unito a chi appoggia sulla piazza di Londra per servizi finanziari con “la possibilità che ci possano essere aumenti del costo del credito delle imprese”. Ed “in seconda battuta ci sono tutti gli ostacoli che le imprese esportatrici italiane si troveranno a dover affrontare quando il regno Unito uscirà dal mercato unico. Aver rimesso sul tavolo l’eventualità di un ‘no deal’ – avverte il CsC – implica la possibilità che si ricada in uno scenario in cui, almeno per un periodo e per determinate categorie di prodotto, si potrebbe finire per utilizzare le regole tariffarie del Wto”. In sintesi: “Ne risentiranno le imprese esportatrici italiane che rischiano di vedere ridotti i volumi di beni rivolti al mercato britannico. In ballo ci sono circa 23 miliardi di euro”. Sul fronte delle eventuali opportunità, legate ad una “riallocazione, almeno parziale, degli investimenti diretti esteri” di cui beneficia oggi l’economia del Regno Unito, Il CsC avverte: “Le opportunità che si sono presentate e si stanno presentando in corrispondenza di un avvenimento così epocale come la Brexit trovano però l’Italia impreparata a coglierle per ragioni di ordine strutturale e istituzionale”. Sul fronte strutturale “l’Italia soffre uno svantaggio competitivo nel settore dei servizi finanziari rispetto ad altri paesi in Europa, quali per esempio, Paesi Bassi, Germania e Francia, che peraltro godono anche di una posizione geografica più centrale per servire il resto dei paesi membri”. Tra le ragioni istituzionali “va annoverato che l’Italia, insieme al Regno Unito, è diventato il secondo paese tra i più critici rispetto all’attuale architettura istituzionale dell’Unione, con una maggioranza di governo che a tratti non ha esitato a porsi in modo antagonista rispetto alla Commissione europea, soprattutto durante le negoziazioni legate all’approvazione della Legge di bilancio”.
Petrolio: in calo a Ny a 51,59 dollariQuotazioni perdono l’1%
NEW YORK16 gennaio 201915:15
Petrolio in calo a New York dove le quotazioni perdono l’1% a 51,59 dollari al barile.
Borsa: Wall Street apre positivaS&P 500 sale dello 0,20%
NEW YORK16 gennaio 201915:37
– Wall Street apre in territorio positivo. Il Dow Jones sale dello 0,30% a 24.145,51 punti, il Nasdaq avanza dello 0,19% a 7.038,17 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,20% a 2.615,58 punti.
Borsa: Londra maglia nera, perde lo 0,5%Milano maglia rosa (+1,3%). Parigi +0,5%, Francoforte +0,37%
16 gennaio 201916:39
L’incertezza sulla Brexit e l’attesa del voto del Parlamento sulla sfiducia al premier Theresa May pesano sulla Borsa di Londra, che cede lo 0,4% ed è l’unica in rosso fra quelle europee che si confermano positive.
La sterlina è in salita e viene scambiata a 1,13 euro e a 1,288 dollari anche per l’idea che uno scenario di uscita no-deal sia da ritenere sempre più lontano. Gli altri listini sono spinti anche dall’apertura positiva di Wall Street. Il migliore è quello di Milano, che guadagna l’1,3%, con lo spread in calo a 254 punti. Seguono Parigi, in crescita di mezzo punto percentuale, Francoforte (+0,37%) e Madrid (+0,3%).
Borsa: banche rimbalzano, Unicredit +4%Titoli in crescita dopo due giorni di cadute. Mps su dello 0,4%
16 gennaio 201916:41
– Le banche rimbalzano, dopo due sedute in discesa per le richieste della Bce sulle coperture dei crediti deteriorati. Nel complesso il settore sale del 3,83%.
Fineco guadagna il 5,6%, Unicredit il 4,65%, Intesa il 3,45, Ubi il 2,87%, Bper il 2,3%, banco Bpm il 3% e Mps lo 0,4%. Il calo è iniziato in seguito a un comunicato di Mps, che venerdì sera ha rivelato il contenuto della bozza di decisione srep giunta a Siena. Ieri e oggi, i maggiori istituti hanno rassicurato gli investitori, spiegando che non prevedono impatti significativi da quanto stabilito da Francoforte, che chiede una copertura totale dei crediti deteriorati, con tempistiche e modalità diverso da istituto a istituto.
Spread in forte calo in zona 250Rendimento al 2,76%
16 gennaio 201917:05
– Lo spread tra Btp e Bund a dieci anni è in forte calo, a 253 punti base dai 267 della chiusura di ieri. Il rendimento è al 2,76%.
Boeri,non rendere dipendenti istituzioniAltrimenti danno quasi irreparabile
16 gennaio 201917:40
– Il futuro di un Paese “è determinato in gran parte dalla qualità delle sue istituzioni. Ci possono essere errori nella politica economica e sociale, ci possono essere cattivi governi. Sono errori ed eredità cui, pure a fatica, si può porre rimedio. Ma quando si cambiano le istituzioni, quando le si rende “dipendenti” dalla politica o dalle burocrazie allora si fa un danno quasi irreparabile ad un Paese”. Lo ha detto il presidente dell’Inps, Tito Boeri, parlando al Civ a proposito dell’ipotesi della costituzione di un Cda formato solo da dirigenti pubblici.
Borsa: Milano chiude in rialzo dell’1,6%Indice Ftse Mib a quota 19.477 punti
16 gennaio 201917:41
– Giornata positiva per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib ha terminato le contrattazioni con un rialzo del l’1,63% a 19.477 punti.
Borse Europa chiudono bene, giù LondraMilano maglia rosa (+1,63%). Parigi (+0,5%), Francoforte (+0,3%)
16 gennaio 201918:03
– La bocciatura dell’accordo per la Brexit e l’attesa del voto sulla mozione di sfiducia contro il premier Theresa May hanno pesato sulla Borsa di Londra, che ha perso lo 0,47%, l’unica in negativo fra le europee. Il listino migliore è stato quello di Milano, che ha guadagnato l’1,63%, seguito da Madrid (+0,71%), Parigi (+0,51%) e Francoforte (+0,36%).
Spread chiude in forte calo a 253Rendimento al 2,75%
16 gennaio 201918:15
– Lo spread tra Btp decennale e Bund chiude in netto calo a 253 punti base dai 267 di ieri. Il rendimento è al 2,75%.
Borsa Milano supera paura Bce, banche suSolo Mps cede. Spread in calo a 253. Brexit non contagia Europa
16 gennaio 201918:48
– Piazza Affari (+1,63%) ha rialzato la testa dopo due sedute difficili per le richieste della Bce sulle coperture dei crediti deteriorati. Le rassicurazioni di ieri e oggi degli istituti bancari hanno giovato ai titoli del comparto, che sono saliti, portando la Borsa di Milano in testa a quelle europee, tutte positive. Lo spread ha chiuso in netto calo, a 253 punti. Non ha quindi avuto un effetto contagio la perdita di Londra, unico mercato in rosso (-0,47%) per il tormentato percorso della Brexit. Fra le banche, solo Mps (-0,2%) non è riuscita a invertire la tendenza. Mentre Unicredit è salita del 5,8%, Fineco del 5,6%, Ubi del 3,8%, Intesa del 3,7%, Banco Bpm del 2,96%, Bper del 2,2%. Fuori dalle banche, in rosso Campari (-1,3%), Pirelli (-0,69%), Terna (-0,67%), Amplifon (-0,63%), Snam (-0,27%) e A2A (-0,25%). E’ cresciuta invece la Juve (+0,7%), mentre Mediaset ha ceduto lo 0,68% nonostante i forti acquisti di Fininvest. Tim è salita del 2,67% malgrado gli scambi di accuse tra Elliott e Vivendi.
Stefanel: azienda vuole 244 esuberiSindacati, lavoratori sede centrale e negozi rete italiana
TREVISO16 gennaio 201920:23
– I sindacati che assistono i lavoratori di Stefanel hanno ricevuto oggi una comunicazione formale con cui l’azienda informa della volontà di dichiarare 244 esuberi su una base occupazionale di 253 addetti. Il provvedimento – riferiscono fonti sindacali – riguarda oltre ai circa 60 dipendenti della sede centrale, anche il personale dei negozi della rete italiana del gruppo. Nei prossimi giorni i sindacati dovranno incontrare i vertici dell’azienda per la formalizzazione dello stato di crisi, condizione necessaria per accedere alla Cassa integrazione straordinaria. Pochi giorni fa Stefanel era stata ammessa dal Tribunale di Treviso ad un concordato in bianco per la durata di 120 giorni.
Petrolio chiude in rialzo a 52,3 dollariQuotazioni salgono dello 0,30%
NEW YORK16 gennaio 201920:55
– Il petrolio chiude in rialzo a New York, dove le quotazioni salgono dello 0,30% a 52,31 dollari al barile.
Borsa Tokyo apre in rialzo (+0,47%)Nikkei segue chiusura positiva mercato azionario Usa
TOKYO17 gennaio 201901:28
– La Borsa di Tokyo comincia gli scambi in positivo, in scia ai buoni risultati dal settore finanziario Usa nella stagione delle trimestrali, e dopo il superamento del voto di fiducia della premier inglese Theresa May alla Camera dei Comuni, che da slancio alla sterlina. Il Nikkei guadagna lo 0,47% a quota 20.539,04, aggiungendo 96 punti. Sul mercato valutario la divisa britannica continua ad apprezzarsi sullo yen, superando quota 140,30. [print-me title=”STAMPA”]
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