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FRANCIA: IL RENNES BATTE IL PSG 2-1 IN RIMONTA NELLA SECONDA GIORNATA DELLA LIGUE1
AGGIORNAMENTO IN “CALCIO” DELLE 00:19 DI LUNEDì 19 AGOSTO 2019
FRANCIA: RENNES-PSG 2-1
Il Paris Saint Germain campione di Francia esce battuto dal campo del Rennes nella seconda giornata di Ligue 1 e deve lasciare la testa della classifica ad un terzetto formato da Lione, Nizza e dalla stessa squadra bretone.
La formazione di Tuchel è andata in vantaggio per prima con Cavani al 36′, su un regalo del capitano ma Niang ha confezionato il pareggio un minuto prima dell’intervallo e a inizio ripresa del Castillo ha completato la rimonta dei padroni di casa. Nei successivi 45′, tanto possesso ma pochi fatti per il Psg, sotto gli occhi preoccupati di Nasser al-Khelaifi e Leonardo. L’assenza dell’estro di Neymar si è sentita e questo farà forse riflettere il patron e i dirigenti sulle mosse giuste da fare nel prossimo futuro.
TEMPESTA MIGUEL FRANCIA: 3 MORTI: SONO 3 SOCCORRITORI
AGGIORNAMENTO IN “MONDO” DELLE 01:45 DI SABATO 08 GIUGNO 2019
TEMPESTA MIGUEL FRANCIA: 3 MORTI
Tre soccorritori della Società nazionale francese per i salvataggi in mare (Snsm) sono morti ieri in Francia, al largo della costa atlantica, a Sables-d’Olonne, quando la loro motovedetta si è rovesciata durante una violenta tempesta, mentre tentavano di portare aiuto ad un peschereccio in difficoltà. A bordo del peschereccio, a quanto si apprende, un uomo che risulta disperso, e che forse non era solo. Lo riferiscono i media francesi.
La tempesta ‘Miguel’ si è abbattuta sulla costa della Vandea con alte onde e venti fino a 129 chilometri orari. Due cinquantenni e un uomo di 37 anni che erano all’interno della cabina della nave di soccorso non ce l’hanno fatta. Quattro loro colleghi sono invece riusciti a riguadagnare a nuoto la terraferma, dove sono stati soccorsi dai vigili del Fuoco. Tre elicotteri della gendarmeria, i vigili del Fuoco e la marina hanno sorvolato per ore la zona ma non hanno individuato che dei pezzi di relitto e una scialuppa di salvataggio vuota. Le ricerche riprenderanno all’alba. [print-me title=”STAMPA”]
Il ministero dell’Economia del governo di unità libico ha deciso di ordinare la sospensione delle attività di 40 compagnie straniere nel Paese, inclusa la francese Total. Le licenze “sono scadute”, si afferma in un comunicato. “Inviamo una lista di 40 società straniere il cui mandato é scaduto e finora non hanno presentato domanda di proroga del permesso ad operare a cominciare da Total”, si afferma in un documento firmato dal ministro dell’Economia e industria Ali al-Issawi del governo del premier Fayez al-Sarraj e indirizzato a varie autorità tra cui “il presidente del consiglio di amministrazione della Compagnia petrolifera nazionale”, la Noc. La comunicazione serve “a mettere fine al loro mandato fino ad una regolarizzazione della loro posizione conformemente alla normativa”, viene aggiunto.
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Massimo Sacco, imprenditore romano condannato a 27 anni di reclusione e detenuto negli Emirati Arabi Uniti per un presunto traffico di stupefacenti, è stato graziato e presto farà rientro in Italia. L’uomo era stato condannato a 27 anni di reclusione ad Abu Dhabi per traffico internazionale di stupefacenti, al quale si era sempre detto estraneo, e dopo un anno di reclusione era riuscito, tramite la compagna e la sorella, a fare arrivare in radio e alla televisione un appello disperato denunciando torture e maltrattamenti.
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BAGHDAD
– Un attentatore suicida si è fatto esplodere in un affollato mercato del distretto a maggioranza sciita di Sadr City, a Baghdad, causando almeno 7 morti e 16 feriti. Lo riferiscono fonti della sicurezza.
L’attentatore ha colpito nel mercato Jamila, poco dopo il tramonto, quando l’area diventa più affollata nel periodo di Ramadan.
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PARIGI
– Sono stati 108.900, secondo il ministero dell’Interno, i dipendenti dello stato a manifestare, in molte città della Francia, contro il progetto di legge del governo che vorrebbe “aggiornare” il loro status. Le cifre dei partecipanti alle manifestazioni salgono a 250.000 per il sindacato.
Molte le scuole che si sono trovate senza insegnanti, così come gli uffici postali, gli ospedali, gli uffici delle tasse.
Ritardi negli aeroporti “fra 40 e 50 minuti” sui voli interni in partenza da Parigi, secondo fonti aeroportuali.
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SIBIU
– Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, al termine del vertice di Sibiu, ha annunciato un vertice straordinario dei 28 capi di stato e di governo per il 28 maggio, cioè, “all’indomani del voto per il Parlamento europeo”, per “avviare il processo delle nomine dell’Ue”, che intende “condurre in modo veloce”, per arrivare a “nominare la nuova leadership dell’Ue a giugno”. “Se non si dovesse raggiungere il consenso – ha avvertito Tusk – non esiterò a ricorrere al voto”.
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NEW YORK
– Antichi tesori delle zone di guerra in Medio Oriente in vendita su Facebook. Lo denuncia il New York Times citando alcuni ricercatori, secondo i quali fra gli oggetti preziosi in vendita potrebbero essercene alcuni rubati dai miliziani dell’Isis. Al momento ci sono almeno 90 gruppi su Facebook legati alle vendite illegali di antichità medio orientali: contano – afferma Amr Al-Azm, professore di storia del Medio Oriente alla Shawnee State University dell’Ohio – decine di migliaia di membri. Fra gli oggetti in vendita anche un busto presumibilmente sottratto da Palmira, occupata a lungo dai militanti dell’Isis. La rivelazione ha indotto Charles Hughes, il co-fondatore di Facebook, a invitare il governo e la politica americana a intervenire per ‘dividere’ la società divenuta ormai un vero e proprio monopolio. La società replica secca: ”capiamo la necessità di responsabilità”, ma questo è un obiettivo che non si raggiunge con la divisione”. [print-me title=”STAMPA”]
– Amanda Knox tornerà a breve in Italia. Ha infatti accettato l’invito a partecipare alla prima edizione del Festival della giustizia penale in programma a Modena dal 13 al 15 giugno. La giovane americana accusata dell’omicidio di Meredith Kercher e poi definitivamente assolta parteciperà il 15 giugno a un incontro sul tema “Il processo penale mediatico”. La notizia è riportata dal “Dubbio”, il giornale del Consiglio nazionale forense. Il festival è organizzato dalla Camera penale di Modena.
Il festival “non esisteva quando venni erroneamente condannata a Perugia” ha scritto Knox in un tweet. “Sono onorata di accettare il loro invito – ha aggiunto – a parlare agli italiani questo evento storico e di tornare in Italia per la prima volta”.
Il presidente della Camera penale di Modena Guido Sola ha confermato che l’americana ha accettato l’invito a partecipare all’evento. “Abbiamo pensato di invitarla – ha aggiunto – perché crediamo che sia un’icona del processo mass-mediatico”.
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07 maggio 201920:37
– Un diciassettenne armato è entrato in un Bar-Tabac a Blagnac, nel sud della Francia, e ha preso in ostaggio alcune persone. Una donna è stata rilasciata dopo quasi 4 ore.
Il ragazzo è entrato con un casco in testa e una telecamera GoPro e si è presentato alle forze dell’ordine intervenute sul posto come “il braccio armato dei gilet gialli”. Secondo il sito del giornale La Depeche il giovane si chiama Yanis ed è stato fermato a metà dicembre, durante una manifestazione dei gilet gialli a Tolosa.
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PARIGI
07 maggio 2019
21:18
Sono state liberate le quattro donne prese in ostaggio da un diciassettenne in un bar di Blagnac, vicino a Tolosa. Il ragazzo, che si chiama Yanis, era entrato armato in un locale e alla polizia si era presentato come “il braccio armato dei gilet gialli”. Secondo i media a dicembre era stato fermato durante una manifestazione. [print-me title=”STAMPA”]
DALLE 13:07 ALLE 18:25 DI MERCOLEDì 24 APRILE 2019
MONDO
Sarraj accusa Francia, ‘sostiene Haftar’
‘Siamo sorpresi, l’ho detto a Macron quando mi ha chiamato’
24 aprile 2019 13:07
– Il premier libico Fayez al-Sarraj, capo del governo riconosciuto dalla comunità internazionale, ha pesantemente accusato la Francia di sostenere il generale Khalifa Haftar nella crisi in Libia. “Siamo sorpresi del fatto che la Francia non sostenga il nostro governo democratico ma un dittatore”, ha detto Sarraj in un’intervista ai quotidiani francesi Liberation e Le Monde. “Quando Macron mi ha chiamato, gli ho detto che qui l’opinione pubblica è contro la Francia”, ha aggiunto. E’ la prima volta che Sarraj condanna in maniera così diretta il governo francese.
MONDO
Incontro Putin-Kim domani alle 13 locali
Le 5 del mattino in Italia, afferma il portavoce del Cremlino
MOSCA24 aprile 201913:24
– Il presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong Un si incontreranno sull’isola Russky a Vladivostok domani (giovedì, ndr) alle 13 ora locale (le 5 del mattino in Italia). Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. “Cominceranno intorno all’ 1 pm ora locale, non molto tempo dopo mezzogiorno”, ha detto Peskov, citato da Interfax.
Sri Lanka: presidente, via min. DifesaSirisena chiede anche dimissioni capo Polizia dopo strage
COLOMBO24 aprile 201913:30
– COLOMBO
– Il presidente dello Sri Lanka, Maithripala Sirisena, ha chiesto le dimissioni del ministro della Difesa e del capo della polizia dopo la strage di Pasqua.
Trump minaccia chiusura confine MessicoPresidente, messicani fermino i 20.000 diretti verso gli Usa
WASHINGTON24 aprile 201914:37
– Donald Trump torna ad attaccare il Messico su Twitter per il flusso di migranti e a minacciare la chiusura della frontiera e l’invio dell’esercito. Donald Trump torna ad attaccare il Messico su Twitter per il flusso di migranti e a minacciare la chiusura della frontiera e l’invio dell’esercito. “Una grande carovana di oltre 20 mila persone ha cominciato ad attraversare il Messico. E’ stata ridotta in dimensione dal Messico ma e’ ancora in marcia. Il Messico deve fermarla o saremo costretti a chiudere quella sezione del confine e chiamare l’esercito. I Coyotes (i trafficanti di migranti, ndr) e i cartelli hanno armi!”, ha scritto. “I soldati del Messico recentemente hanno puntato le armi contro la nostra guardia nazionale, probabilmente una tattica diversiva per i trafficanti di droga alla frontiera.
Meglio che non accada di nuovo! Ora stiamo mandando soldati armati al confine. Il Messico non sta facendo abbastanza nell’arrestare e rimpatriare!”, ha aggiunto.
Usa: 12 mila Boy Scout vittime di abusiDal 1944 al 2016. Quasi 8000 leader e volontari cacciati
NEW YORK24 aprile 201916:14
– Quasi 8.000 Boy Scout d’America sono stati accusati di abusi sessuali su minori dal 1944, e per questo sono stati cacciati dall’organizzazione. Dal 1944 al 2016, secondo i dati riportati dai media americani, 7.819 leader e volontari avrebbero abusato sessualmente di 12.254 vittime. A rivelare la portata degli abusi è stata l’esperta Janet Warren, docente all’University of Virginia, durante la sua testimonianza in un processo per abusi sessuali su minori in una compagnia teatrale per bambini a Minneapolis, in Minnesota.
Kim,spero colloqui molto utili con PutinInconsueta ‘intervista’ a tv russa, leader giunto a Vladivostok
PECHINO24 aprile 201916:16
– Kim Jong-un punta a colloqui “molto utili” col presidente russo Vladimir Putin. Parlando alla tv statale Rossiya-24, in un’inconsueta intervista a un network straniero, il leader nrodcoreano ha detto di voler discutere “della soluzione per la penisola coreana”, oltre che dei rapporti bilaterali con la Russia. Il “supremo leader”, avvicinato durante la fermata di questa mattina alla stazione ferroviaria della città russa di confine di Khasan, è arrivato nel tardo pomeriggio a Vladivostok, dove domani avrà il primo summit con il capo del Cremlino.
Dazi: delegazione Usa in Cina dal 30/4Poi altro round di negoziati a Washington dal 30 aprile
WASHINGTON24 aprile 201916:24
– Nuovo round di negoziati commerciali tra Usa e Cina. La Casa Bianca ha annunciato che il rappresentante commerciale degli Stati Uniti Robert Lighthizer e il segretario Steven Mnuchin andranno a Pechino per continuare le trattative. I colloqui cominceranno il 30 aprile. Il capo negoziatore cinese sarà il vice premier Liu He, che poi guiderà la sua delegazione a Washington per un altro round di negoziati, a partire dall’8 maggio.
Lula, non ho avuto un processo giustoPresidente amareggiato da conferma condanna Tribunale Supremo
SAN PAOLO24 aprile 201916:26
– L’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva si è detto amareggiato della decisione del Tribunale Supremo di Giustizia (Stj) che ha confermato la sua condanna per corruzione e riciclaggio, riducendo però la pena inflittagli da 12 anni e un mese a 8 anni e 10 mesi. Lo ha riferito Emídio de Souza, deputato del suo Partito dei Lavoratori (Pt) e avvocato di Lula, che gli ha reso visita nel comando di polizia di Curitiba, dove l’ex presidente ha cominciato a scontare la sua pena poco più di un anno fa.
“La questione non è ridurre la pena, la pena dovrebbe essere zero”, ha detto Lula a de Souza, lamentandosi che “finora non ho avuto diritto ad un processo giusto”. I suoi avvocati, infatti, avevano chiesto l’annullamento del processo nel quale è stato condannato, già confermato in due gradi di giudizio.
Brigitte Macron torna a insegnarePremiere dame crea due istituti con finanziamento Louis Vuitton
PARIGI24 aprile 201916:49
– Brigitte Macron torna in cattedra: la premiere dame creerà due scuole per la formazione al lavoro degli adulti, in banlieue, con il finanziamento di LVMH (Louis Vuitton Moet-Hennessy), e assumerà lei stessa la carica di insegnante di francese. Ne da’ notizia un’esclusiva del settimanale Le Point.
I due istituti, che sorgeranno a Valence (sud-est) e a Clichy-sous-Bois (periferia parigina), si chiameranno LIVE (L’Istituto delle Vocazioni per l’impiego). Brigitte Macron, di professione insegnante, presiederà il comitato pedagogico dei due istituti, destinati ad adulti fra i 25 e i 30 anni, usciti senza diploma dalla scuola, senza formazione qualificata e disoccupati. Gli studenti, una cinquantina per istituto, saranno remunerati e studieranno fra l’altro inglese, matematica o storia, partecipando a corsi in cui sarà loro insegnato come formulare un progetto professionale o come presentarsi a un colloquio di lavoro.
Libia: Moavero, Ue deve agire su flussi’Se fossero consistenti. Ho scritto alla Commissione’
24 aprile 201916:51
– “Nei giorni scorsi ho scritto alla Commissione europea che si tenga pronta all’azione nel caso si dovessero verificare flussi consistenti e improvvisi di migranti dalla Libia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi in una conferenza stampa alla Farnesina con l’inviato speciale dell’Onu Ghassan Salamè.
Libia: Conte, Italia molto preoccupataE’ il nostro primo dossier, dialogo per soluzione politica
24 aprile 201916:52
– “Italia è molto preoccupata per la Libia ma confidiamo sull’appoggio nel Giappone che in Africa ha investimenti molto rilevanti”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, al termine dell’colloquio con il Primo ministro giapponese Shinzo Abe. “La Libia è il nostro primo dossier. Stiamo cercando di ricostruire il percorso di fiducia e quindi il dialogo per una soluzione politica”, ha aggiunto. Interpellato sulle posizioni di diversi Paesi a favore di Khalifa Haftar Conte sottolinea: “a volte gli attori pensano in modo miopie di fare i propri interessi particolari privilegiando l’una o l’altra parte ma far questo non significa fare i propri interessi e soprattutto quelli del popolo libico”.
Onu condanna esecuzioni Arabia Saudita’Scioccanti’, almeno tre erano minorenni al momento del processo
GINEVRA24 aprile 201916:53
– Ferma condanna dell’Onu delle “scioccanti” esecuzioni di 37 uomini ieri in sei città dell’Arabia saudita, condotte malgrado le gravi preoccupazioni emesse da numerosi esperti e organi dell’Onu. “E’ ripugnante che almeno tre delle persone uccise fossero minorenni al momento della loro condanna”, ha affermato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet in una nota diffusa a Ginevra. Bachelet ha esortato il governo dell’Arabia Saudita a rivedere la legge sull’antiterrorismo, vietare la pena di morte nei confronti di minori e sospendere le esecuzioni.
Abe, con Italia per successo G20 OsakaPremier Tokyo incontra presidente Consiglio a Palazzo Chigi
24 aprile 201916:56
– “Con Conte ho confermato la collaborazione per un successo del G20 a Osaka, a giugno. Sulle sfide ambientali e planetarie il Giappone lavorerà a fianco dell’Italia, un fondamentale snodo che unisce Asia e Europa. Il Giappone vuole una regione indo-pacifica libera e aperta”. Lo ha detto il premier giapponese Shinzo Abe in dichiarazioni alla stampa con Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Abe ha ricordato che con la firma del partenariato Ue-Giappone “le eccellenze italiane sono diventate ancora più familiari”. E quanto ai rapporti bilaterali, “stiamo lavorando per rafforzarli in tutti i campi, dalla sicurezza e difesa, al commercio e investimenti e cultura”, passando che un accordo sulle produzioni cinematografiche.
Yemen: Msf, è allarme per i parti’Collasso del sistema sanitario pubblico’
24 aprile 201916:58
– Nello Yemen devastato da quattro anni di guerra, molte donne con complicanze durante il parto e genitori di bambini malati non riescono a raggiungere in tempo e in modo sicuro i luoghi di cura, spesso con conseguenze fatali.
Lo denuncia Medici Senza Frontiere (MSF) in un rapporto dedicato a questo specifico aspetto dell’emergenza umanitaria yemenita. Tra il 2016 e il 2018, 36 donne e 1.529 bambini, di cui 1.018 neonati, sono morti nell’ospedale di MSF a Taiz Houban, nel governatorato di Taiz, e nell’ospedale di Abs, supportato da MSF, nel governatorato di Hajjah. A Taiz Houban, quasi un terzo dei bambini e neonati erano già deceduti all’arrivo in ospedale.
Molti neonati arrivati nelle strutture di MSF erano sottopeso alla nascita o erano nati prematuri a casa o in piccole cliniche private. Le cause più comuni dei decessi, sono la nascita prematura, l’asfissia e la sepsi neonatale.
Salamè, migranti non siano ossessione UeSalamè (Onu) a Roma, non tutti vogliono partire dalla Libia
24 aprile 201917:06
– In Libia ci sono 700.000 migranti “ma non tutti vogliono nuotare nel Mediterraneo. Non dovete ossessionarvi con i centri detenzione, ne abbiamo pochissimi lì.
Il flusso di persone che vengono dall’Africa occidentale si è quasi azzerato rispetto a un anno fa”. Lo ha detto l’inviato speciale dell’Onu Ghassan Salamè in una conferenza stampa alla Farnesina con il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi.
Notre-Dame: operai ammettono, fumavamoMa impresa ‘esclude’ ogni collegamento fra sigarette e incendio
PARIGI24 aprile 201917:18NE
“Le Bras Freres”, la società edile che montava l’impalcatura attorno alla guglia di Notre-Dame, ha ammesso oggi davanti agli inquirenti che alcuni dei suoi operai fumavano nel cantiere. La società si è detta “rammaricata” per il fatto che alcuni operai abbiano violato il divieto di fumare nel cantiere, ma ha “escluso” ogni legame fra le sigarette e l’incendio della cattedrale. Effettivamente – ha dichiarato Marc Eskenazi, portavoce dell’impresa – ci sono operai che ogni tanto hanno violato il divieto ma in nessun caso all’origine dell’incendio ci potrebbe essere un mozzicone spento male”. Un articolo del Canard Enchainé di oggi ha rivelato che gli inquirenti avrebbero ritrovato sette mozziconi nella zona dei lavori.
World Press Photo, mondo allo specchioA Roma in anteprima mondiale le 140 immagini finaliste
24 aprile 201917:17
– Il pianto della bambina dell’Honduras che al confine tra Messico e Stati Uniti assiste alla perquisizione e all’arresto della madre da parte della polizia di frontiera. E poi, ancora in Messico, una folla di migranti in corsa verso un camion che potrà forse condurli verso un nuovo futuro. Ci sono le ferite del mondo e l’incapacità dell’umanità di curarle negli scatti di John Moore e Pieter Ten Hoopen, premiati al World Press Photo 2019 nelle sezioni Photo of the Year e Story of the Year, in mostra a Roma, in anteprima mondiale al Palazzo delle Esposizioni dal 25 aprile al 26 maggio, insieme alle altre immagini finaliste del celebre concorso. Ideata da World Press Photo Foundation di Amsterdam e organizzata dall’Azienda Speciale PalaExpo con 10b Photography, la mostra presenta gli scatti che compongono la 62esima edizione del contest di fotogiornalismo, una narrazione visiva di 140 fotografie che conducono dentro i principali fatti dello scorso anno. Tra i 43 autori presenti, anche 4 italiani premiati.
“Blasfema!”: la storia di Asia BibiPer nove anni nel braccio della morte
24 aprile 201916:20
Tutto comincia nel 14 giugno del 2009: Asia Bibi, una cristiana madre di cinque figli, operaia agricola, ha un diverbio con le colleghe musulmane per un bicchiere d’acqua. La lite degenera e viene accusata dalle altre operaie di avere insultato Maometto. Per questo viene arrestata e, anche se non c’è contro di lei nessuna prova, portata nel carcere di Sheikhupura.L’11 novembre del 2010 viene condannata a morte con l’accusa di blasfemia. La famiglia ricorre all’Alta Corte di Lahore. Il 22 giugno 2015 anche la sentenza in appello conferma la condanna a morte.
Il caso suscita proteste da parte di gruppi cristiani e di organizzazioni per la difesa dei diritti umani e porta molti pakistani a chiedere di cancellare o rivedere la legislazione nazionale sulla blasfemia. Tra questi il governatore del Punjab, Salmaaan Taseer, che si reca a trovare Asia Bibi in carcere e che proprio per il suo impegno nella revisione delle norme sulla blasfemia viene ucciso il 4 gennaio 2011. Come Salmone Taseer, due mesi dopo, anche il ministro per le Minoranze religiose Shahbaz Bhattti, che era ripetutamente intervenuto sul caso di Asia Bibi, viene assassinato da estremisti islamici.Il caso della cristiana finisce alla Corte Suprema e il 31 ottobre 2018 Asia Bibi viene assolta. Può lasciare la prigione ma non il Paese a causa delle minacce degli estremisti. Secondo fonti del governo e della Chiesa in Pakistan, Asia Bibi è ancora nel suo Paese, nascosta in una località segreta, in attesa di poter raggiungere l resto della sua famiglia che è già emigrata in Canada.Decisivo è stato il lavoro del suo avvocato, Saif Ul Malook, musulmano, che a causa di ciò oggi è minacciato anche lui, vive sotto scorta e ha visto stravolgere la sua vita. Ma “lo rifarei”, ha detto.
MONDO
Le scuole del dialogo
I nuovi Don Bosco
24 aprile 201915:58
Padre Edward Thurai tutti i giorni si reca alla fornace dove si fabbricano i mattoni, alla periferia di Lahore, Pakistan. Lì si lavora 12 ore al giorno per 4-5 euro e l’anziano religioso, degli Oblati di Maria Immacolata, da 40 anni strappa i più piccoli, spesso anche solo di 4-5 anni, a un lavoro praticamente da schiavi per portarli a scuola. Contratta con le famiglie, poi, grazie alle offerte che gli arrivano, paga rette, libri, divise. ‘I bambini devono avere in mano libri, non mattoni’, dice spiegando che l’istruzione, in un Paese in cui il tasso di alfabetizzazione e’ pari a circa il 50%, è l’unica via di riscatto da una vita di sicura schiavitù. Situazione, questa, che riguarda soprattutto la minoranza più a rischio nel Paese, quella dei cristiani. Con orgoglio racconta che una di quelle bambine che ha aiutato a studiare oggi è negli Stati Uniti ed è ingegnere alla Nasa.Da Lahore a Karachi sono decine le scuole aperte dalla Chiesa cattolica, e centinaia le suore e i preti, i ‘don Bosco’ di oggi, che vanno per le strade a convincere le famiglie a mandare i ragazzi tra i banchi di scuola. A Karachi ci sono tre scuole dentro il compound dell’arcivescovado, una per bambini orfani, una per le ragazze e un college per gli studi superiori. Ma finito l’orario scolastico un gruppetto di tre suore esce dai cancelli per portare la scuola ai ragazzi che vivono per strada. “L’educazione è la priorità, è l’unica via per pensare ad un futuro diverso, per sperare in una convivenza fatta di armonia, e nelle nostre scuole vengono infatti non solo cristiani ma anche ragazzi musulmani’, dice il cardinale di Karachi, Joseph Coutts.
C’è una scuola anche nel sobborgo più povero della città, Essa Nagri (tradotto dall’urdu ‘il quartiere di Cristo’), dove i cristiani si sono ammassati per sentirsi più sicuri. Un quartiere dove le fogne sono a cielo aperto, i collegamenti elettrici precari e anche la sicurezza non è sempre garantita. Nel 2016 furono uccisi cinque ragazzi cristiani dai fondamentalisti islamici. Da allora è stato innalzato un muro di divisione. Una barriera che protegge ma anche isola in quello che di fatto è un ghetto.Poco fuori, nel quartiere Gulshan Igbal, c’è la scuola San Filippo: 800 i bambini, cristiani e musulmani insieme, che accedono ad un insegnamento di livello alto, in lingua inglese. Qui “cerchiamo di insegnare soprattutto il rispetto, la convivenza, la dignità”, spiega il viceparroco, padre Joseph Saleem.C’è infine anche una storia ‘made in Italy’: suor Agnese Gronis, 76 anni, nata sulle Dolomiti del bellunese, da 38 anni vive in Pakistan e gestisce con tre consorelle una libreria delle Paoline a Karachi. Tra gli scaffali si trovano il Vangelo in urdu, la ‘Bibbia del fanciullo’ pubblicata da Acs in tutte le lingue, rosari. Ma anche libri di favole, testi scolastici e romanzi perché “l’istruzione è una forma di carità”, spiega la religiosa. Suor Agnese confida: “All’inizio non volevo stare qui, non sapevo come comportarmi. Ma è questa ora casa mia. Anzi quando torno d’estate sul Col di Lana mi rendo conto che non sono più abituata neanche a quel freddo delle nostre montagne”.
Figli di un dio minoreIn Pakistan sui banchi di scuola insegnano che nel Paese sono tutti musulmani. Comincia da qui l’emarginazione delle minoranze tra le quali c’è quella cristiana, due milioni di persone, poco più dell’1% nel Paese che conta quasi 200 milioni di abitantiSe il nome di Asia Bibi, la pakistana cristiana assolta dalle accuse di blasfemia dopo nove anni nel braccio della morte, ha fatto il giro del mondo, ci sono decine di casi come il suo che vivono un quotidiano calvario, tra il carcere e le lungaggini giudiziarie. Secondo i dati forniti dalla Commissione nazionale di Giustizia e Pace della Conferenza episcopale pakistana, oggi sono 220 i cristiani che si trovano nella stessa situazione in cui si trovava Asia Bibi prima di essere assolta. Su di loro pesa una condanna a morte. “Il caso Asia Bibi è importante, può davvero essere una svolta, ma noi dobbiamo continuare a sostenere legalmente i tanti cristiani che si trovano in quella stessa situazione”, sottolinea la Commissione dei vescovi. E ora le pronunce dei giudici vanno a rilento “perché hanno paura, paura di sbagliare – dice il direttore Cecil Chaudhry – ma anche paura di essere attaccati dai fondamentalisti”. Le pronunce a favore della donna cristiana hanno infatti scatenato imponenti manifestazioni di protesta da parte dell’ala più radicale dei musulmani.La legge sulla blasfemia considera un reato ogni ingiuria contro la religione islamica ma spesso è usata come un pretesto. Padre Emmanuel Yousaf, presidente della Commissione, porta come esempio l’attacco del 2013 alla St. John Colony, uno dei quartieri cristiani di Lahore, quando furono date alle fiamme 296 abitazioni, come ritorsione ad un presunto atto di blasfemia: “La realtà era che volevano appropriarsi del terreno, considerata la vicinanza del quartiere con le fabbriche di siderurgia”.La Commissione Giustizia e Pace si occupa anche del sostegno a quelle persone che si convertono dalla religione islamica al cristianesimo. La legge non lo vieta ma poi lascia le persone in balia delle loro famiglie d’origine. E’ il caso di Angela (nome di fantasia) che ha abbracciato la religione del marito lasciando l’Islam. Ora è costantemente minacciata dal fratello. “Chiunque qui può uccidere una persona che si è convertita, la mia casa è da anni una prigione dalla quale non posso uscire liberamente, non abbiamo amici. Non ho dubbi su quello che ho fatto, sulla mia fede in Cristo, ma ora cerco una sicurezza per i miei figli” dice sperando di ottenere un visto per ricostruire una vita all’estero.A raccogliere le testimonianze in Pakistan è stata di recente la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre che sostiene diversi progetti per i cattolici del Paese, erogando aiuti per 4 milioni di euro. “Siamo andati in Pakistan per manifestare solidarietà – sottolinea il direttore di Acs-Italia, Alessandro Monteduro – ad una comunità cristiana che soprattutto recentemente ha sofferto una serie di attacchi che non abbiamo timore a definire anticristiani. Siamo andati a far sentire loro la nostra vicinanza. Lo facciamo quotidianamente con i nostri progetti, progetti che hanno aiutato in diversi modi le comunità cristiana, anche con l’assistenza legale e l’assistenza medica. Ma ci sono momenti in cui bisogna stringere le mani e abbracciare chi, solo per la sua fede, è costretto a subire forme di oppressione inaccettabili”.
Gli attentatiDa Gorja a Lahore, i massacri negli ultimi dieci anni
24 aprile 201916:16
Cronologia◦ 1 agosto 2009, Gorja. sette persone, fra cui tre donne, sono state bruciate vive da un gruppo di musulmani che avevano assaltato un quartiere cristiano provocando anche decine di feriti◦ 9 marzo 2013, Lahore. Viene date alle fiamme la Colonia di Saint Joseph, uno dei quartieri cristiani della città. Quasi duecento famiglie restano senza casa◦ 22 settembre 2013, Peshawar. Viene assaltata una chiesa, dove restano uccise 80 persone◦ 4 novembre 2014, Kot Radha Kishan. Una coppia di cristiani viene arsa viva in una fornace da una folla di estremisti che li accusava di avere bruciato delle pagine del Corano◦ 15 marzo 2015, Lahore. Vengono attaccate in contemporanea due chiese cristiane, restano uccisi molti fedeli. Nella chiesa cattolica di Saint John si evita una vera e propria strage grazie all’eroismo di un ragazzo di 19 anni, Akash Bashir, che ferma il kamikaze. Ora per il ragazzo cristiano è in corso la causa di beatificazione e canonizzazione. Potrebbe diventare così il primo santo del Pakistan◦ 27 marzo 2016, Lahore. E’ il giorno di Pasqua e nel parco divertimenti, al centro della città, i cristiani si sono riuniti per festeggiare insieme. Un kamikaze si fa esplodere vicino ad una giostra. Restano uccise 72 persone, tra le quali una trentina di bambini
Cristiani in PakistanMinoranza in cerca di dignita’
24 aprile 201916:09
Minoranza in cerca di dignità. [print-me title=”STAMPA”]
– La famiglia Pinault, tra le piu’ ricche di Francia, alla guida del colosso del lusso Kering, annuncia la donazione di 100 milioni di euro per il restauro di Notre-Dame de Paris, dopo il devastante incendio di ieri sera.
Lo ha annunciato Francois-Henri Pinault, citato dalla stampa francese. [print-me title=”STAMPA”]
Nuovo attacco Trump a Omar
Ira del tycoon anche su Pelosi che ha difeso deputata musulmana
WASHINGTON15 aprile 2019 16:03
– Donald Trump torna ad attaccare su Twitter la deputata musulmana Ilahn Omar definendola “antisemita”, lanciando i suoi strali anche contro la speaker della Camera Nancy Pelosi che a suo modo di vedere “ha perso il controllo del Congresso”.
“Prima che Nancy decida di difendere la sua leader Omar dovrebbe guardare alle dichiarazioni antisemite, anti Israele e di odio irriconoscente verso gli Usa che Omar ha fatto”. Per Trump la deputata “e’ fuori controllo, ad eccezione del suo controllo su Nancy!”.
MONDO
‘Sposa di Allah’ avrà avvocato pubblico
In ricorso contro revoca cittadinanza. Ministro Hunt protesta
LONDRA15 aprile 201916:36
– Avrà assistenza legale pubblica Shamima Begum, la ragazza londinese fuggita 15enne in Siria nel 2015 con due coetanee per diventare sposa dell’Isis a cui nelle settimane scorse il governo Tory di Theresa May ha precluso la via del ritorno nel Regno Unito. Lo riferisce la Bbc precisando che Shamima e la sua famiglia hanno ottenuto il sostegno della Legal Aid Agency, l’agenzia statale che garantisce il diritto di difesa agli indigenti, nel ricorso preannunciato di fronte alla giustizia contro la decisione del ministro dell’Interno, Sajid Javid, di revocarle d’autorità la cittadinanza britannica.
Un altro ministro, il titolare degli Esteri, Jeremy Hunt, si è detto “molto a disagio” che alla giovane sia stato riconosciuto il diritto d’avere un aiuto “finanziato dai contribuenti”. Shamima, che si trova in un campo profughi siriano, ha chiesto di poter rimpatriare per ragioni umanitarie.
E, dopo qualche iniziale esitazione, ha dichiarato di essere pentita d’aver aderito allo Stato Islamico.
Merkel a Netanyahu, si lavori a 2 StatiCancelliera tedesca si congratula per rielezione in telefonata
BERLINO15 aprile 201917:01
– La cancelliera tedesca Angela Merkel si è congratulata con il premier israeliano Benyamin Nethanyahu per la sua rielezione e ha sottolineato la necessita’ di lavorare ad una soluzione di due stati nell’ambito del conflitto israelo-palestinese. Lo rende noto la cancelleria tedesca. In una conversazione telefonica oggi, Merkel ha insistituo sulla rilevanza di una soluzione a due stati, che la cancelliera tedesca ha ribadito debba essere l’obiettivo degli sforzi a livello internazionale. Merkel ha inoltre espresso la sua volonta’ a lavorare a stretto contatto con il prossimo governo israeliano.
Condannata iraniana simbolo della rivolta contro veloUn anno di carcere a Vida Movahed, la ragazza di Viale Enghelab
15 aprile 201917:01
Per due volte, nel pieno centro di Teheran, si era tolta dalla testa e aveva sventolato davanti ai passanti il velo, obbligatorio in Iran e per molte donne di questo Paese simbolo di repressione. Il suo esempio era stato seguito da decine di altre giovani donne. Ora per Vida Movahed, 32 anni, è arrivato il conto della giustizia islamica: un anno di reclusione per avere diffuso la corruzione morale. La fotografia di Vida Movahed mentre sventolava il suo foulard bianco appeso a un bastone sul Viale Enghelab (Rivoluzione), aveva fatto il giro del mondo.Ad allarmare le autorità era stata anche la coincidenza dell’atto di protesta, nel dicembre del 2017, con un’ondata di proteste violente in tutto il Paese contro il carovita, che aveva provocato decine di morti e migliaia di arresti. Alcuni di quelli finiti in carcere erano poi morti, ufficialmente suicidi. Nelle settimane successive, altre 29 donne furono arrestate per aver seguito l’esempio di Vida. Tre di loro sono state successivamente condannate a due anni di reclusione e alcune, successivamente rilasciate, sono state costrette a riparare all’estero.Anche Vida era stata in un primo momento liberata, dietro la promessa di non ripetere gesti di protesta. Ma nell’ottobre del 2018 la donna, ormai diventata famosa come ‘la ragazza di Viale Enghelab’, si era nuovamente tolta il velo in pubblico. La sentenza, resa nota oggi dal suo avvocato Payam Derefshan ma emessa il mese scorso, si riferisce proprio a questo secondo gesto di sfida. Il legale ha aggiunto che la sua cliente ha chiesto alla Guida suprema, Ali Khamenei, di usufruire dell’amnistia, ritenendo di avere i requisiti necessari. La protesta pubblica di Vida Movahed ha portato alla luce del sole un movimento ormai attivo clandestinamente da anni in Iran, promosso attraverso il sito ‘My Stealthy Freedom’ (la mia libertà nascosta) dall’ex giornalista parlamentare Masih Alinejad, che da tempo ha lasciato il Paese.Le foto di migliaia di donne che si erano fotografate a capo scoperto ma in luoghi appartati erano state pubblicate dal sito per protestare contro l’obbligo dell’hijab, come in arabo viene chiamato l’abbigliamento islamico. La campagna ha contribuito anche a portare allo scoperto quelle che diverse attiviste iraniane giudicano come le contraddizioni delle femministe occidentali sulla condizione delle donne musulmane. La stessa Alinejad, per esempio, ha criticato la decisione del primo ministro neozelandese Jacinda Ardern di indossare il velo in segno di rispetto verso le donne islamiche dopo l’attacco a due moschee a Christchurch che ha provocato 50 morti.L’attivista iraniana ha chiesto alla Ardern e alle altre donne che si sono coperte il capo come lei di mostrare “solidarietà anche per noi, che siamo picchiate, imprigionate e punite perché combattiamo contro l’hijab obbligatorio”.
MONDO
Parigi, grosso incendio a Notre-Dame
Forse sviluppato da impalcatura per il restauro
PARIGI15 aprile 201919:22
– Un grande incendio è in corso alla cattedrale Notre-Dame di Parigi. Le immagini diffuse sui social mostrano intenso fumo bianco uscire dal tetto della cattedrale.
Il fumo si sta alzando dal centro di Parigi ed è visibile in gran parte della città. Secondo le prime indicazioni, l’incendio si sarebbe sviluppato da un’impalcatura presente sul posto per i lavori di restauro.
Crollata la guglia di Notre-DameNel devastante incendio alla cattedrale
PARIGI15 aprile 201920:03
– E’ crollata, in fiamme, la parte superiore della guglia di Notre-Dame, uno dei simboli della città di Parigi.
Notre Dame, il simbolo di ParigiE’ il monumento storico più visitato d’Europa. Salve sedici statue del tetto che erano state rimosse per essere restaurate
15 aprile 201920:43
La Cattedrale di Notre-Dame di Parigi, letteralmente ‘Nostra Signora di Parigi’ e dedicata alla Vergine Maria, è un capolavoro dell’architettura gotica, il monumento più visitato in Francia, come spiega il sito dell’ente del turismo, con oltre 12 milioni di turisti ogni anno.Situata nel cuore della capitale, alla fine dell’Ile de la Cité, la sua costruzione iniziò nel 1163 secolo e richiese circa due secoli di lavori, fino alle modifiche che le conferirono la struttura odierna. Ha una pianta a croce latina e due torri campanarie, dove si può salire per godere una vista panoramica della città. L’alta guglia, ben 45 metri, fu costruita nel 1860.All’interno spiccano sontuose le vetrate a rosone: quello a nord raffigura immagini dell’Antico Testamento, quello a sud raffigura Cristo con santi, apostoli e angeli.Notre-Dame subì gravi danni e razzie durante la Rivoluzione francese. E fu oggetto di un imponente restauro dall’architetto Viollet-le-Duc. Cuore della cristianità francese, la cattedrale ha ospitato alcuni dei momenti più importanti della storia del paese, come l’incoronazione di Napoleone Bonaparte e la beatificazione di Giovanna d’Arco. E poi ancora messe per la morte dei presidenti De Gaulle, Pompidou e Mitterand. Nel 2013, lo scrittore e storico vicino all’estrema destra Dominique Venner la scelse per il suo scioccante addio: sparandosi un colpo vicino all’altare.Un giovane e ancora sconosciuto Victor Hugo le tributò un romanzo storico, ‘Notre-Dame de Paris’ che gli diede immediato successo dopo la sua pubblicazione nel 1831. Tutto il mondo da quel momento si innamorò della storia d’amore tra Quasimodo, il gobbo campanaro e la bellissima zingara Esmeralda.
Notre-Dame in fiamme, maxi incendio devasta la cattedrale di ParigiIl rogo per i lavori di restauro. Il dolore di Macron che visita la cattedrale
PARIGI15 aprile 201922:29
Notre-Dame in fiamme: un maxi incendio è esploso nella cattedrale di Parigi, che è stata evacuata. Completamente collassato il tetto. Il rogo intanto si è propagato ad una delle due torri rettangolari del monumento. “Non è certo che Notre-Dame si salvi”, ha detto il sottosegretario all’Interno, Laurent Nunez. Poco prima di lui, i soccorritori avevano dichiarato di non essere “sicuri di poter circoscrivere la propagazione” delle fiamme.Le immagini fanno il giro del mondo. Un denso fumo nero si è subito alzato dal centro della città. I pompieri confermano che l’incendio è “probabilmente” legato ai lavori di ristrutturazione in corso.La procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per determinare le cause dell’incendio. Inoltre, il comune della capitale francese ha aperto un’unità di crisi presso l’Hotel de Ville.
“Rilasciare acqua da un aereo su questo tipo di edificio potrebbe causare il crollo dell’intera struttura”: così in un tweet la protezione civile francese dopo che in molti, guardando le fiamme si sono chiesti perché i pompieri non abbiano fatto uso di Canadair o elicotteri. “Al fianco dei pompieri che al momento fanno il massimo per salvare Notre-Dame”, conclude il tweet.Il presidente francese, Emmanuel Macron, che avrebbe dovuto annunciare attese riforme in diretta tv alle 20, ha rinviato l’intervento e va a Notre-Dame. “Notre-Dame di Parigi in preda alle fiamme – questo il tweet di Emmanuel Macron -. Emozione di tutta una nazione. Pensiero per tutti i cattolici e per tutti i francesi. Come tutti i nostri compatrioti, stasera sono triste di veder bruciare questa parte di noi”.
Notre-Dame de Paris en proie aux flammes. Émotion de toute une nation. Pensée pour tous les catholiques et pour tous les Français. Comme tous nos compatriotes, je suis triste ce soir de voir brûler cette part de nous.
“Sta bruciando tutto e non rimarrà nulla della struttura in legno”, ha detto il portavoce di Notre-Dame, Andre Finot.
Notre-Dame, il simbolo della cristianità in Francia
LA DIRETTA DA FRANCE 24
L’intera Ile-de-la Cité, dove sorge la cattedrale di Notre-Dame, è isolata. Le autorità di Parigi hanno deciso di evacuare i circa mille residenti e ha messo a disposizione uno spazio in un altro quartiere per coloro che non hanno altre soluzioni per passare la notte.
Salve 16 statue, rimosse per lavori 4 giorni fa LO CHOC NEL MONDOUn terribile incendio è in corso alla cattedrale di Notre-Dame de Paris – ha scritto su Twitter la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo -. I pompieri di Parigi stanno tentando di domare le fiamme. Siamo mobilitati sul posto in stretto contatto con la diocesi di Parigi. Invito tutte e tutti a rispettare il perimetro di sicurezza”.
So horrible to watch the massive fire at Notre Dame Cathedral in Paris. Perhaps flying water tankers could be used to put it out. Must act quickly!
Macron: “Brucia una parte di noi’
Il presidente francese annulla il suo intervento per annunciare le riforme. Merkel: ‘I nostri pensieri con i nostri amici francesi’
15 aprile 201922:30
“Notre-Dame di Parigi in preda alle fiamme. Emozione di tutta una nazione. Pensiero per tutti i cattolici e per tutti i francesi. Come tutti i nostri compatrioti, stasera sono triste di veder bruciare questa parte di noi”: questo il tweet di Emmanuel Macron.
Notre-Dame de Paris en proie aux flammes. Émotion de toute une nation. Pensée pour tous les catholiques et pour tous les Français. Comme tous nos compatriotes, je suis triste ce soir de voir brûler cette part de nous.
Il presidente francese ha annullato il suo intervento che avrebbe dovuto fare in diretta tv alle 20 per annunciare le riforme.
“E’ doloroso guardare queste orribili immagini di Notre-Dame in fiamme. Notre-Dame e’ un simbolo della Francia e della nostra cultura europea. I nostri pensieri con i nostri amici francesi”. Lo ha twittato il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert.
E’ così orribile vedere il grande incendio alla cattedrale di Notre-Dame a Parigi. Forse gli aerei anti-incendio potrebbero essere utilizzati per spegnerlo. Occorre agire in fretta”. Così il presidente Usa, Donald Trump, su Twitter dopo che la notizia e le immagini del rogo di Notre Dame stanno facendo il giro del mondo.
“Seguo minuto per minuto l’incendio di cui è preda Notre-Dame di Parigi”, che “appartiene all’umanità intera”. “Che triste spettacolo, che orrore. Condivido l’emozione della nazione francese che è anche la nostra”. Cosi il presidente della commissione Ue Jean-Claude Juncker in una nota.
Quanto sta avvenendo a Notre Dame è “un colpo al cuore per i francesi e per tutti noi europei”. Lo ha scritto su twitter, in francese, il premier Giuseppe Conte.
“Sono vicino agli amici francesi per questo grave incendio che sta devastando a Parigi la cattedrale di #NotreDame, monumento di valore inestimabile per l’intera umanità”, scrive su twitter il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli.
Salve 16 statue, rimosse per lavori 4 giorni faSarebbero dovute tornare al loro posto, dopo il restauro, nel 2022
15 aprile 201921:07
Sedici statue del tetto di Notre-Dame si sono salvate per un soffio dall’incendio che sta devastando la cattedrale di Parigi: erano state rimosse per essere restaurate solo 4 giorni fa, l’11 aprile. Lo riferiscono i media francesi.Le statue, altre tre metri e pesanti 250 chili, sarebbero dovute tornare al loro posto, dopo il restauro, nel 2022.
Incendio a Notre Dame, quando il fuoco distrugge l’arteDal Palazzo del Vignola alla Fenice, alla Cappella della Sindone
15 aprile 201922:07
Il fuoco, doloso o accidentale, ha distrutto nell’ultimo secolo molte sedi della cultura in Italia e nel mondo, provocando talvolta anche morti e feriti.Ecco alcuni precedenti al disastro di Notre Dame.PALAZZO DEL VIGNOLA, TODI 1982 – L’incendio, il 25 aprile 1982, provoca un bilancio di 35 morti e oltre 40 feriti. Nell’ultimo giorno di apertura di una grande mostra di antiquariato, le fiamme, scaturite per cause mai realmente chiarite (un corto circuito o un mozzicone di sigaretta oppure la deflagrazione improvvisa di gas, come ipotizzato dai periti di parte dell’organizzatore della mostra) si propagano rapidamente, favorito dai materiali infiammabili (tessuti e moquette) utilizzati per l’allestimento della mostra. Il Palazzo, privo di adeguate uscite di sicurezza, è gremito di gente: molti faticano a trovare una via di uscita, mettendosi in salvo nei modi più vari. Altre persone invece restano bloccate dal fumo e dal fuoco. Ai funerali prenderà parte il presidente della Repubblica Sandro Pertini. Sulla facciata del palazzo, nel frattempo restaurato e nel 1993 riaperto al pubblico, nel 2008 è stata collocata una lapide in memoria delle vittime.TEATRO PETRUZZELLI, BARI 1991 – Nella notte tra il 26 e il 27 ottobre 1991 il teatro viene devastato da un violento incendio doloso e solo il collasso della cupola, soffocando le fiamme, ne impedisce la distruzione. L’ultima opera rappresentata è la Norma. Il Petruzzelli, ricostruito interamente con soldi pubblici, è stato restituito al Comune di Bari il 7 settembre 2009.TEATRO LA FENICE, VENEZIA 1996 – Nella notte del 29 gennaio un incendio doloso esplode all’interno del Teatro, distruggendolo. Dopo il rogo la ricostruzione. Al motto di “com’era dov’era”, il teatro viene prima messo in sicurezza e dopo il dissequestro si passa alla rimozione delle macerie. La nuova vita della Fenice inizia il 14 dicembre 2003 quando Riccardo Muti, in diretta tv, dirige il concerto inaugurale della nuova struttura.CAPPELLA DELLA SINDONE – TORINO, 1997 – Nella notte tra venerdì 11 e sabato 12 aprile, poco prima di mezzanotte, un furioso incendio si sviluppa nella Cappella della Sindone posta tra la Cattedrale torinese e Palazzo Reale. Le fiamme devastano la cappella barocca seicentesca progettata da Guarino Guarini e si estendono al torrione nord-ovest del palazzo distruggendo alcune decine di quadri preziosi. Solo alle luci dell’alba i vigili del fuoco riescono a spegnere definitivamente le fiamme. La Sindone non viene direttamente interessata dall’incendio poiché il 24 febbraio 1993, per consentire i lavori di restauro della Cappella, è stata provvisoriamente trasferita al centro del coro della Cattedrale, dietro all’altare maggiore.BIBLIOTECA ACCADEMIA DELLE SCIENZE, MOSCA 2015 – Un pezzo del patrimonio culturale russo va in fumo in un gigantesco incendio che distrugge parzialmente un’antica biblioteca dell’Accademia delle Scienze, quella dell’istituto dell’informazione scientifica sulle scienze sociali (Inion). Fondata nel 1918, un anno dopo la rivoluzione bolscevica, è una delle biblioteche più grandi del Paese, con oltre 14 milioni di libri e riviste, tra cui rari testi medievali in lingue slave, documenti dell’Onu e dell’Unesco, rapporti parlamentari da paesi stranieri – compresi gli Usa – risalenti al 1789. Dieci milioni di opere sono custodite nell’edificio bruciato, il 15% degli esemplari finisce in cenere.
Notre-Dame: media Usa, crollo ricorda l’11 settembreShock parigini per immagini guglia come quello per Torri Gemelle
WASHINGTON15 aprile 201921:22
Lo shock per il crollo della guglia di Notre-Dame, uno dei simboli di Parigi, come quello del per il crollo delle Torri Gemelle, simbolo di Manhattan. Su alcuni media Usa e sui social media in America inevitabile il parallelo tra lo sconcerto vissuto dai parigini davanti alle immagini della distruzione della secolare cattedrale con quello che vissero i newyorchesi l’11 settembre 2001 nel vedere sgretolarsi le iconiche Twin Towers. La sequenza del cedimento della guglia e del tetto di Notre-Dame vengono riproposte ininterrottamente sulle tv Usa con in sottofondo le urla e la disperazione dei testimoni increduli.Incidente anche per YouTube, dove sotto le immagini in streaming del rogo di Parigi è comparso il link di un sito di informazioni sugli attacchi dell’11 settembre. Un episodio imbarazzante visto che ancora gli investigatori francesi non hanno individuato le cause e nessuno ha finora ipotizzato il movente del terrorismo.
MONDO
Migliaia a protesta ambientalista Londra
Fa parte di iniziativa globale chiamata ‘Extinction Rebellion’
LONDRA15 aprile 201916:31
– Migliaia di manifestanti hanno preso parte a una protesta ambientalista nel centro di Londra, durante la quale sono state bloccate alcune vie della metropoli.
Secondo il sito della Bbc, i sostenitori della campagna organizzata dal gruppo internazionale ‘Extinction Rebellion’ hanno fermato il traffico al Waterloo Bridge e a Marble Arch.
Inoltre hanno ‘parcheggiato’ una piccola barca a vela di colore rosa a Oxford Circus per protestare contro il surriscaldamento climatico e l’innalzamento del livello dei mari. La manifestazione è stata pacifica e la polizia non ha compiuto arresti. E’ stato segnalato solo qualche disagio alla circolazione della capitale britannica. L’iniziativa fa parte di una campagna mondiale che prevede manifestazioni nei prossimi giorni in 80 città di 33 Paesi.
Amazon, sciopero dei dipendenti in GermaniaSerrata prima di Pasqua in 4 centri del Paese per aumento salari
BERLINO15 aprile 201917:14
Al via lo sciopero dei dipendenti di Amazon in quattro centri logistici della Germania, indetto dal sindacato tedesco ‘Verdi’. La protesta si inserisce in una campagna in corso che rivendica aumenti salariali e migliori condizioni di lavoro per i dipendenti tedeschi. L’azione sindacale durera’ da oggi fino a giovedi’, a ridosso quindi del periodo pasquale.
Libia: Onu, 147 morti e 18mila sfollatiDall’inizio dell’offensiva di Haftar su Tripoli il 4 aprile
15 aprile 201916:06
– Almeno 147 morti e 614 feriti. E’ il nuovo bilancio diffuso oggi dall’Organizzazione mondiale della sanità sulla situazione in Libia a partire dall’inizio dell’offensiva di Khalifa Haftar contro Tripoli lanciata il 4 aprile scorso. Gli scontri hanno prodotto almeno 18mila sfollati, secondo le stime dell’Onu. Il crescente numero di morti ha spinto l’Organizzazione Mondiale della Sanità a schierare team di chirurghi “per sostenere gli ospedali dell’area di Tripoli mentre affrontano il flusso dei casi di emergenza”, si legge in un tweet dell’Oms.
Almeno otto ambulanze sono state colpite durante gli scontri nella periferia meridionale della capitale dopo che entrambe le parti hanno ignorato gli appelli internazionali per fermare i combattimenti. L’Oms ha esortato “tutte le parti a esercitare moderazione ed evitare di causare danni collaterali a ospedali, ambulanze e operatori sanitari”.
Via libera definitiva alla riforma del copyright europeoIl Consiglio ha approvato senza discussione, l’Italia ha votato contro
15 aprile 201916:03
Via libera definitivo alla riforma del copyright europeo: il Consiglio ha approvato come punto A, cioè senza discussione, la direttiva che modifica le regole sul diritto d’autore. Come annunciato, l’Italia ha votato contro assieme a Svezia, Finlandia, Polonia, Olanda e Lussemburgo. Astenuti Slovenia, Estonia e Belgio. La Germania ha fatto mettere a verbale un suo protocollo in cui invita la Commissione, responsabile dell’attuazione, ad evitare filtri all’upload e censura.”Sono molto contento che abbiamo ottenuto un testo bilanciato, creando molte opportunità per il settore creativo europeo, che rifletterà meglio la nostra diversità culturale, e per gli utenti, la cui libertà di espressione su internet sarà consolidata. E’ una pietra miliare per lo sviluppo di un mercato unico digitale robusto e ben funzionante”, ha detto Valer Daniel Breaz, ministro rumeno della cultura e presidente di turno del Consiglio Ue.Tra le novità più importanti della riforma, viene data la possibilità (non l’obbligo) agli editori di stampa di negoziare accordi con le piattaforme per farsi pagare l’utilizzo dei loro contenuti. Gli introiti dovranno essere condivisi con i giornalisti. Viene riconosciuto il diritto a colmare il divario tra i ricavi che le grandi piattaforme commerciali fanno diffondendo contenuti protetti da copyright e la remunerazione offerta a musicisti, artisti o detentori dei diritti. Gli utenti non rischiano più sanzioni per aver caricato online materiale protetto da copyright non autorizzato, ma la responsabilità sarà delle grandi piattaforme come YouTube o Facebook. Non ci sono filtri ex-ante ma l’obbligo per le piattaforme di fare il “massimo sforzo” per non rendere disponibili i contenuti per cui non hanno i diritti. Obbligatori anche meccanismi rapidi di reclamo, gestiti da persone e non da algoritmi, per presentare ricorso contro un’ingiusta eliminazione di un contenuto.”Con l’accordo di oggi rendiamo le regole del copyright adatte all’era digitale. L’Europa avrà ora regole chiare che garantiscono equa remunerazione ai creatori, diritti per gli utenti e responsabilità per le piattaforme. La riforma era il pezzo mancante del completamento del mercato unico digitale”, ha detto il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker.
Notre-Dame: pompieri, struttura è salvaNonostante il devastante incendio
PARIGI15 aprile 201923:01
– Secondo i pompieri di Parigi, nonostante l’incendio, “la struttura di Notre-Dame è salva e preservata nella sua totalità”.
Forze Sarraj controllano Suani ben AdemSoldati di Haftar accerchiati nella località a 25 km da Tripoli
SUANI BEN ADEM (LIBIA)15 aprile 201919:09
– Suani ben Adem, 25km a sudovest di Tripoli, teatro di violenti scontri nei giorni scorsi, è ora sotto il controllo delle forze governative libiche. Residue avanguardie di Khalifa Haftar sono accerchiate e intrappolate in alcuni edifici alla periferia sud della città, nodo nevralgico a 6 km dall’aeroporto internazionale. I soldati di Haftar sono stati costretti ad arretrare di diversi chilometri verso Aziziya dopo il contrattacco dei Katiba fedeli al governo Sarraj. [print-me title=”STAMPA”]
Parigi, mai avvisati di offensiva Haftar
‘Condannata’. Emissari? ‘Parliamo con tutti, come fanno partner’
PARIGI12 aprile 2019 14:35
– “Come i nostri partner, parliamo con tutte le parti del conflitto in Libia, al fine di ottenere un cessate il fuoco. Non siamo mai stati avvisati di un’offensiva su Tripoli, che abbiamo condannato sin dal suo inizio”. Un portavoce del ministero degli Esteri francese risponde così alla domanda sulle indiscrezioni di Repubblica secondo cui emissari di Khalifa Haftar sarebbero stati ricevuti il 4 aprile scorso a Parigi, poco prima dell’inizio dell’offensiva su Tripoli.
Crollo in una favela a Rio, 3 mortiCostruzioni irregolari sarebbero state danneggiate da maltempo
SAN PAOLO12 aprile 201914:52
– Almeno due persone sono morte, altre tre sono rimaste ferite e 17 risultano disperse a causa del crollo di due palazzi nella favela di Muzema, nella zona ovest di Rio de Janeiro, che sarebbe stato causato dalle forti piogge che si sono abbattute questa settimana sulla città, e che già avevano provocato 10 vittime.
I due palazzi, uno di tre piani, l’altro di quattro, sono crollati intorno alle 7 del mattino (mezzogiorno in Italia).
Secondo fonti del comune di Rio, citate dai media, erano stati costruiti in modo irregolare, in un quartiere dove milizie paramilitari controllano lo sviluppo edilizio.
Marocco: turiste uccise, prima condannaTerrorismo e apologia le accuse per l’uomo di origine svizzera
RABAT12 aprile 201914:55
– Condannato a 10 anni di reclusione per associazione terroristica e apologia di terrorismo uno dei due cittadini svizzeri arrestati per l’uccisione di due turiste scandinave a Imlil. La notizia è stata diffusa dalla RTS, la radio televisione svizzera francofona. La tv cita come fonte l’avvocato difensore di Nicholas P., 33 anni, originario di Ginevra, ma stabilitosi a Rabat, negli anni scorsi, dopo la sua conversione all’Islam. L’uomo era stato arrestato a gennaio, poco dopo Kevin Z., l’altro ginevrino con passaporto spagnolo accusato di aver partecipato all’assassinio delle due turiste, Maren Ueland e Louisa Vesterager, sgozzate ai piedi del monte Toubkal, a 70 km da Marrakech, la notte tra il 16 e il 17 dicembre scorso. Quella di Nicholas P. è la prima condanna di questa vicenda che ha coinvolto oltre 20 sospetti. I 4 principali accusati sono ancora in attesa di giudizio. Avevano diffuso un video in cui giuravano fedeltà all’Isis, ma secondo l’inchiesta non avrebbero mai avuto contatti diretti
Algeria: protesta contro BensalahMigliaia chiedono sue dimissioni. La polizia usa gli idranti
ALGERI12 aprile 201916:02
– Migliaia di persone sono scese in piazza ad Algeri per chiedere un reale cambio di sistema ai vertici del Paese e per dire che le sole dimissioni dell’ex presidente Abdelaziz Bouteflika non bastano. La polizia, dispiegata in forze, ha usato gli idranti per disperdere la folla e ci sono stati sporadici scontri.
“Bensalah, vattene!”, ha scandito la folla sventolando bandiere algerine e chiedendo le dimissioni del presidente ad interim definito “un residuo del sistema Bouteflika”.
Libia, primo raid di Haftar su ZuwaraL’incursione contro un campo delle milizie a difesa di Tripoli
IL CAIRO12 aprile 201916:34
– Per la prima volta, è stato segnalato un raid aereo dell’aviazione del generale Khalifa Haftar vicino a Zuara (o Zuwara). L’incursione contro un campo appartenente alle milizie che difendono Tripoli viene segnalata da tweet della tv panaraba al-Arabiya e del sito Libya Observer.
Polemica su ritratto Spacey a mostra V&APromotori difendono scelta, ‘riflette realtà di 27 anni orsono’
LONDRA12 aprile 201916:47
– Le polemiche innescate dal movimento ‘anti molestie sessuali’ del #Me Too investono anche il Victoria & Albert, uno dei musei più prestigiosi di Londra e del mondo: ‘colpevole’ di aver inserito un ritratto dell’attore americano Kevin Spacey, già protagonista e poi direttore del teatro Old Vic nella capitale britannica, in una mostra dedicata ai volti di grandi star del cinema e del palcoscenico. La scelta è stata tuttavia difesa dai promotori dell’esibizione, i quali hanno ricordato come essa includa, secondo “un’accurata ricostruzione storica”, tutti coloro che hanno tenuto lezioni in passato come visiting professors presso il Cameron Mackintosh Chair, la cattedra di Teatro Contemporaneo del St Catherine’s College, all’università di Oxford. Un incarico che Spacey si vide affidato “27 anni fa”, ha sottolineato sir Cameron Mackintosh, produttore e finanziatore di questa istituzione: ossia prima di qualunque controversia pubblica sulle presunte molestie contro giovani attori di cui è stato accusato
Gaza: in migliaia a confine IsraeleLanci di palloni incendiari verso il Neghev
12 aprile 201917:11
– TEL AVIV
– Come tutti i venerdi’ negli ultimi 12 mesi anche oggi migliaia di palestinesi hanno dato vita a manifestazioni lungo il confine fra Gaza ed Israele nel contesto di quella che hanno chiamato ‘La grande marcia del ritorno’. Fonti locali riferiscono che i dimostranti hanno dato fuoco a copertoni e hanno lanciato verso il Neghev palloni incendiari. I soldati schierati sul confine hanno fatto ricorso a gas lacrimogeni e a proiettili rivestiti di gomma per impedire che gruppi di dimostranti superassero i reticolati ed entrassero in territorio israeliano. Fonti locali riferiscono che almeno sei palestinesi (fra cui un giornalista) sono rimasti feriti.
Da parte loro fonti israeliane stimano che lungo il confine, in cinque punti di attrito, siano convenuti oggi circa 6.500 palestinesi. Questa cifra e’ ritenuta relativamente bassa rispetto ai mesi scorsi e riflette una situazione di calma relativa raggiunta fra Israele e Hamas grazie alla mediazione dell’Egitto.
Sudan: esercito, pugno duro su disordiniMonito delle forze armate ai manifestanti
IL CAIRO12 aprile 201917:22
– I capi del colpo di Stato militare compiuto ieri in Sudan hanno messo in guardia i manifestanti che vi sarà una “tolleranza zero” nei confronti di violazioni dell’ordine. Lo riferisce il sito della Bbc.
Le Forze armate non cercano il potere e il futuro del Paese sarà deciso dagli stessi contestatori ma l’esercito manterrà l’ordine pubblico, ha detto un loro portavoce come sintetizza il sito.
Gaza: fonti, 15enne ucciso in scontriPartecipava a manifestazioni a Jebalya, al confine con Israele
12 aprile 201917:26
– GAZA
– Un ragazzo di 15 anni e’ stato colpito a morte durante incidenti verificatisi a Jebalya, a ridosso del confine fra la striscia di Gaza ed Israele. Lo rende noto il ministero della sanita’ palestinese di Gaza, precisando che il giovane e’ stato colpito al ventre da una pallottola. In Israele questo incidente non e’ stato ancora commentato. Come tutti i venerdi’ negli ultimi 12 mesi anche oggi migliaia di palestinesi hanno dato vita a manifestazioni lungo il confine fra Gaza ed Israele nel contesto di quella che hanno chiamato ‘La grande marcia del ritorno’. Fonti locali riferiscono che i dimostranti hanno dato fuoco a copertoni e hanno lanciato verso il Neghev palloni incendiari. I soldati schierati sul confine hanno fatto ricorso a gas lacrimogeni e a proiettili rivestiti di gomma per impedire che gruppi di dimostranti superassero i reticolati ed entrassero in territorio israeliano.
Wsj, Riad ha promesso soldi a HaftarDecine milioni di dollari per finanziare l’offensiva su Tripoli
IL CAIRO12 aprile 201918:47
– “L’Arabia saudita ha promesso di pagare decine di milioni di dollari per contribuire a finanziare l’operazione” condotta dal generale Khalifa Haftar nel tentativo di conquistare Tripoli: lo scrive il Wall Street Journal” citando “responsabili sauditi”. L’offerta è giunta “giorni prima” che Haftar lanciasse l’offensiva, precisa l’autorevole quotidiano finanziario statunitense riferendosi all’attacco annunciato giovedì 4 aprile e alla visita che il generale ha compiuto a Riad il 27 marzo incontrando re Salman.
Tripoli protesta contro Haftar e FranciaManifestazione in centro contro ‘il traditore’ e chi lo sostiene
TRIPOLI12 aprile 201919:33
– Tripoli grida la sua rabbia contro il “traditore” Khalifa Haftar e la Francia, accusata di sostenere l’offensiva del maresciallo contro la capitale libica.
In centinaia, migliaia secondo gli organizzatori, hanno gremito oggi piazza dei Martiri, scandendo slogan contro Haftar e innalzando cartelli contro Parigi: “Giù le mani dalle Libia”, “La Francia sostiene Haftar”.
Poi l’appello a Bengasi: “Vi abbiamo liberato da Gheddafi, ora tocca a voi”.
Meloni: ‘Dopo le Europee governo senza M5S’Leader Fdi: ‘Votando noi si favorisce nuovo esecutivo sovranista’
12 aprile 201916:51
Per il leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, se nelle elezioni europee il suo partito crescerà a sufficienza, “esiste la possibilità di un governo senza Cinque stelle”. E compito del suo partito è proprio quello di costruire un “alternativa di governo”. “Se, come sembra – ha spiegato Meloni a margine della presentazione delle candidature lombarde alle europee -, i partiti destinati a crescere sono Fratelli d’Italia e la Lega, e questo si verificherà, e si verrà a creare una nuova maggioranza, tutti dovranno tirarne le conseguenze e, votando Fratelli d’Italia, si potrà creare un governo sovranista senza Cinque Stelle”.
Il Regno Unito deve dire no alla richiesta di estradizione degli Usa contro Julian Assange, arrestato a Londra dopo quasi 7 anni d’asilo nell’ambasciata dell’Ecuador. Lo scrive via Twitter il leader dell’opposizione laburista britannica, Jeremy Corbyn, sottolineando come il fondatore di Wikileaks non possa essere consegnato a Washington per aver svelato “prove di atrocità” commesse dalle forze americane “in Iraq e in Afghanistan”.”L’estradizione di Julian Assange agli Stati Uniti per aver rivelato prove di atrocità in Iraq e in Afghanistan deve avere l’opposizione del governo britannico”, twitta Corbyn nel suo primo intervento sulla vicenda. Il numero uno del Labour allega inoltre un video – diffuso a suo tempo da Wikileaks e uscito a quanto pare dagli archivi del Pentagono – che documenta la strage di civili di un raid aereo condotto dagli Usa in territorio iracheno nel 2007. Raid costato la vita fra gli altri anche a due giornalisti dell’agenzia britannica Reuters.
Fmi:riserve ipotesi riforma tasse ItaliaBanche riducano nel tempo esposizione a debito sovrano
WASHINGTON12 aprile 201916:36
“Forti riserve su parte delle riforme delle tasse che abbiamo visto in giro” in Italia. Lo afferma Poul Thomsen, responsabile del Dipartimento Europeo del Fmi, senza commentare la flat tax. “Attendiamo dettagli” ha aggiunto.
Thomsen ha aggiunto che una delle sfide per alcune banche italiane è “ridurre nel lungo termine l’esposizione” al debito sovrano, e che “serve un consolidamento graduale” dei conti pubblici in Italia.
Farage prepara campagna per elezioni Europee, no all’ultradestra ‘Nuovo Brexit Party sarà intollerante contro l’intolleranza’
LONDRA12 aprile 201916:50
Un partito euroscettico, ma non di destra radicale; sostenitore senza compromessi della Brexit, ma “intollerante contro l’intolleranza”. E’ il profilo del nuovo Brexit Party secondo Nigel Farage, insediatosi come leader per preparare la campagna elettorale in vista della sempre più probabile partecipazione britannica al voto europeo di fine maggio per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo: inevitabile – malgrado i quasi tre anni trascorsi dal risultato pro Leave del referendum del 2016 – se in poco più di un mese Londra non sarà in grado di ratificare un accordo di divorzio dall’Ue.Farage ha spiegato che il Brexit Party si distinguerà dall’Ukip, il suo vecchio partito, da lui accusato di essersi “contaminato” con gruppi e gruppetti “di estrema destra”. E che accetterà solo piccole donazioni individuali senza cercare contributi da miliardari come Arron Banks: suo controverso finanziatore durante la campagna referendaria del 2016.
Alibaba: Jack Ma loda lavoro, da noi 12 ore per 6 giorni Il lavoro non è sacrificio ma “una vera benedizione”
12 aprile 201918:16
Per sopravvivere ad Alibaba, il colosso dell’e-commerce fondato da Jack Ma, la regola aurea è “996”: dalle 9 del mattino alle 9 di sera, 6 giorni a settimana. In Italia si discute sulla riduzione dell’orario di lavoro, a parità di salario, come leva per ridistribuire ricchezza e per aumentare l’occupazione, secondo la proposta del presidente Inps Pasquale Tridico, ma in Cina il tema del dibattito è l’opposto.Da diversi giorni il tema riscalda le discussioni dei ‘netizen’ tanto che il Global Times, il tabloid del Quotidiano del Popolo (“voce” del Pcc), ha dato conto di come gli straordinari, comuni tra le compagnie Internet per molti anni, sono oggetto di aspre critiche dopo la diffusione della “lista nera”, virale online, di 84 compagnie hi-tech (tra cui Alibaba) che pressano i dipendenti con la “996”.In un meeting interno, Ma ha detto di non volere persone che guardano alle “tipiche” 8 ore quotidiane, secondo un resoconto sull’account Weibo (il Twitter cinese) di Alibaba. Sposa il “996”: il lavoro non è un sacrificio, non lede i diritti delle persone, ma è una “vera benedizione”.Lo scorso settembre il fondatore di Alibaba ha deciso di lasciare ogni incarico nella società, a 50 anni. A dispetto della giovane eta’ andra’ in pensione perche’, come lui stesso ha detto in un’intervista di qualche tempo fa: “non voglio morire in ufficio ma in spiaggia, sotto un ombrellone”.
Tria:”L’Italia non è un rischio globale”Il ministro dell’Economia: “Abbiamo il sistema bancario fra i più sani d’Europa”
12 aprile 201918:37
‘L’Italia non e’ un rischio globale: non c’e’ bisogno di alcuna rassicurazione”. Lo afferma il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, a margine dei lavori del Fmi, sottolineando come ”in Italia c’e’ un rallentamento dell’economia di pari misura che in Germania”. Le banche italiane “hanno risentito della doppia recessione, ma in se’ il sistema e’ uno dei piu’ sani d’Europa” ha aggiunto Tria, sottolineando che che le banche italiane non sono un rischio ne’ per l’Italia ne’ per l’Europa. “Rispetteremo gli obiettivi strutturali concordati” ha anche detto il ministro dell’Economia commentato le parole del commissario Ue agli affari monetari Pierre Moscovici. “Con Moscovici siamo in contatto continuo e i nostri numeri sono condivisi”, ha detto Tria. “E’ chiaro – ha aggiunto – che noi vogliamo andare avanti con la riforma fiscale ma nel rispetto degli obiettivi, quelli indicati nel Def”.’Nell’area euro l’attuazione delle riforme strutturali deve essere sostanzialmente accelerata’. È l’appello del presidente della Bce, Mario Draghi, nel discorso depositato all’Imfc. ‘I paesi in cui il debito e’ elevato – ha detto – devono continuare a ricostituire” accantonamenti di bilancio. ”I venti contrari globali continuano a pesare sulla crescita dell’area euro. L’economia dell’area euro è cresciuta a una velocità più lenta nel 2018, dopo un anno precedente robusto”, ha aggiunto, sottolineando che “un ampio grado di politica monetaria accomodante resta necessario per salvaguardare le condizioni favorevoli di finanziamento e sostenere l’espansione economica”
Quasi 500.000 studenti stranieri in Cina nel 2018
12 aprile 201917:19
-XINHUA
– PECHINO
– Un totale di 492.185 studenti stranieri, provenienti da 196 Paesi e regioni del mondo, hanno studiato in Cina nel 2018. Secondo un comunicato pubblicato oggi dal Ministero della Pubblica Istruzione cinese, questo dato è aumentato di 3.013 unità rispetto al 2017.
Questi studenti hanno frequentato i corsi offerti da 1.004 istituzioni accademiche presenti in 31 diverse province, regioni autonome e municipalità della Cina. Secondo la nota pubblicata dal Ministero cinese, circa il 60% di questi studenti proveniva dall’Asia. I tre Paesi più rappresentati sono Corea del Sud, Thailandia e Pakistan.
Circa 63.000 studenti hanno beneficiato di borse di studio finanziate dal governo cinese.
Papa visita a sorpresa malati AlzheimerOggi pomeriggio Venerdì della Misericordia al Villaggio Emanuele
12 aprile 201918:45
– In una nuova iniziativa per i suoi “Venerdì della Misericordia”, questo pomeriggio papa Francesco ha lasciato a sorpresa il Vaticano ed è andato in visita in un centro per malati di Alzheimer a Roma. Si tratta del Villaggio Emanuele alla Bufalotta, nella periferia nord della Capitale. Il Papa, accompagnato da mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, è partito da Santa Marta alle 15.30 e si è diretto al Villaggio Emanuele, situato nel Parco delle Sabine: è una struttura dedicata alla cura delle persone affette da morbo di Alzheimer, organizzata come un vero e proprio villaggio, che consente di vivere in condizioni di normalità, riproducendo tanti piccoli aspetti della vita quotidiana, necessari a chi vive la difficile patologia per creare e mantenere un ponte di comunicazione con l’esterno, promuovendo la socializzazione e l’inclusione. [print-me title=”STAMPA”]
– Diverse migliaia di manifestanti hanno marciato a Parigi contro l’aborto e la fecondazione assistita. I dimostranti, che affermano di aver ricevuto il sostegno di Papa Francesco e di diversi vescovi francesi, si sono riuniti nella capitale stamane per protestare anche contro la raccomandazione del più alto comitato di bioetica francese secondo cui le donne single e le coppie lesbiche dovrebbero avere accesso alla fecondazione assistita. Le procedure sono attualmente limitate alle coppie eterosessuali. Gli organizzatori hanno invitato i medici di tutto il Paese a usare l”obiezione di coscienza’ e interrompere gli aborti. Si calcola che in Francia vengono eseguite circa 200mila interruzioni di gravidanza all’anno. [print-me title=”STAMPA”]
– Sono stati in tutto circa 50 mila i gilet gialli che hanno manifestato oggi a Parigi e in altre città della Francia, secondo il ministero dell’Interno. Il ministro Christophe Castaner ha intanto richiamato “ciascuno al senso di responsabilità” e al “rispetto del diritto”. “Di fronte alle tensioni e alle violenze che si sono registrate a Parigi e in altre città – afferma in un tweet – ho riunito a Palace Beauvau i rappresentanti delle nostre forze di sicurezza per una videoconferenza con i prefetti delle zone interessate”. [print-me title=”STAMPA”]